MEMORIA SOPRA I
VANTAGGI
INCOMPARABILI
CHE...
Luca Donati
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INTRODUZIONE
fin
dell'Epota,
nellaqualefu
itrotfodoil
Mercurio
è stato sempre riscontrato(co e per un corso di varj anni, io stesso h» rile- vatoJ
che amministrato sotto qualunque spe~ce di preparazione ha vinta quasi semrpe la lue
A
questo vantaggio, si sono nella plu- ralità dei casioppostiglisconcerti, chenellamaggior
parte dele cure produce il medesi-mo
, per cui tanti affettidi lug., non possono*
ripristinarsi in salute, restando vittime di questo potente distruttore dell'umanità.
Mio
scopo non è didilungarminella re*petizione delle varie maniere di preparare questo fluido metallo, poiché temerei d*
of
fendere i mìei benigni lettori, ben istruitiper
mezzo
di tante opere celebri delle varieforme,
e maniere di prepararlo in medicina,DigitizedbyGoogle
Alieno ancora dalla presunzione dispie*
gare la maniera, colla quale corregga,e di- strugga il veleno venereo, passar voglio a dimostrare puramente , che questo benefico metallo, preparato coli9
Oppio,
e Canfora, produce effetti mirabili nel vincer la lue, senz'apportare il minimo danno alle Fauci, e sue parti adiacenti.Se V
impostura, ed il ciarlatanismo fos- sero statimiei retaggi, avereiformato un se*greto di questa mia ricetta, per venderla a caro prezzo,
come
fece il Chirurgo Keiser a LuigiXF^ Re
di Francia*Alieno da tutto ciò, che disonorailRi- spettabil Ceto
Medico
-Chirurgico, ascrivoa
Olio sacro dovere, di produrreal Pubblico quest'utilissima scoperta, che se non sarà compensatada
quelVinteresse,che poteva es*ser frutto d'un'arcano, piò, largamente ne sarò premiato, se incontrerà
(come
spero)
nell'universale quel fortunato successo, che
ha
incontrato,ed
incontra sotto la mia scor- ta, curando con piacere, e felicità i miei tonsinxili, per i quali tutti noi cidobbiamo
impiegare col maggior disinteresse.Digitizedby
Guidato adunque
da questo desiderio;comincerò il mio dettaglio dal dimostrare
,
primieramente la depurazione, e preparazio- ne del Alercurio'
Secondariamente descriverò la maniera d*adoprarlo, indicando tutti gl'effetti, che produce, istituendo così regolatamente ilpia- no di cura.
In terzo luogo senza repetere, quanto avrò detto de' suoi effetti, descrivendo la cura (eccettuate alcune particolarità necessw
rie rimarcarsi), passerò
ad
autenticarla con una serie di casi pratici.Spero , che se i miei consimili saranno fedeli esecutori, di quanto sarò per descri- vere, non mancheranno d' autenticare con la loro saviezza questo vantaggioso
metodo
, non desiderandoda
loroinrùompenza
delle mie fatiche, chet
estenzione di questo utile ri-trovato; di cui L'umanità languente ci sarà sempre tenuta*
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I
Depurazione
E MANIERA D* ADOPR ARE
IL MERCURIO
E SUOI EFFETTI,
Il Mercurio
reputato, e riscontrato il p\ì vantaggioso inArteMedica
j è quello re-vilificato dal Cinabro. 1
Ognuno
sà però, che talMercurio
è d' una spesanon
piccola,onde dovendone
fare grand' uso per gli Spedali , e per la po- vera gente, ottenendosi 1'istesso intento dal Mercurio
meno
costoso, saràsempre
prefe- ribile,venendo
così evitato tutto quel lavo- roChimico,
necessario per la di lui purifi- cazione, chenon
in tutti i luoghipuò
ese- gJirsi.Che
però inmancanza
dei necessari co-modi
, ed a scanso ancora d'una spesa gra- va> tanto più, che l'effetto è il
medesimo,
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8
io
mi
servo delMercurio
depurato conP
a- equa recente di Calce.i
La
sua depurazione rilevasi dalla puri- tà dell'acqua, che ne sorte limpida,dopo
aver fatte varie lozionialMercurio
suddetto.Allora prendo questo
Mercurio
, e pas- satolo piùvolte per panni linimondi
, loso- prappongo ad un vaso coperto di pelle,adat- tata ad uso di recipiente.Concesso a detto Mercurio il
tempo
ne- cessario per passare nel vaso sottoposto per filtrazione, fo prendere una libbra del me-desimo,
e lo fo estinguere con tre oncedi sego di Castrato, o sia Caprino'estinto cesi, aggiungo un'oncia emezzo d'Oppio
pove- rizzato, ed una mezz'oncia di Canfora; permezzo
di una continuata macinazione fo ani- re questa polvere alMercurio
, facilitavio- ne insensibilmente 1" unione, coli'aggiunta graduata dinove
once di grasso porcino.È
prova costante, che v'abbisognar»quattro giorni di lavoro assoluto, per ridur- re 1'unguento perfettissimo,che
come ogntm
sà,
non
deve avereatomidi sorte alcuna ri- sibili.
Preparato così, lo pratico nella dos# di
due
ottave per unzionefche a seconda delleDigitizedby
'9
regole già prescritte da tutti i Professori più, cel bri di Medicina, e Chirurgia, fo dall'e- stremità inferiori, fino alle superiori l'unzio- ni, che generalmente ascendono al
numero
di
XVI.
Rare
volte premetto una purga, o mis- sione di sangue,non
essendo frequenti talioccorrenze; Premetto bensì Pablozione con acqua calda, e sapone della parte da unger- si, qual abluzione con spugna, fo repetere più volte nel corso dellacura, e specialmente
quando
pratico le unzioni locali.
Disposto cosi 1*Infermo, nella primase- ra gli prescrivo
due
grani d'Oppio
;Una mezz'ora dopo
gli fo fare l'unzione.Dopo
la terza, o quarta unzione, sogliono
compa-
rire i sudori , ed alle volte
,
dopo
pure laseconda.
Nei
deboli per effetto di costituzione, o sia per malattia febbrile, prescrivo P uso dellaChina
, in dose didue
ottave, per ogni presa, replicare mattina, e sera; a questa unisco la dose suddetta dell'Oppio. Incon- trando debolezze distomaco
, tutte le volte chenon
disturba l'Infermo, fo diluire detta China in once quattro di vino generoso, e nei casi dinon
poter amministrare laChinaDigitizedbyGoogle
i
io
in sostanza, «io la decozione di essaf fetta
però con dose doppia di
China
, della solita consumarsi nell'ordinarie decozioni.Qesta decozione nello stato di debolez- 4 za T avvaloro con discreta dose di liquore
anodino, e
Laudano
liquido, prescrivendola nel peso d' una libbra,metà
la mattina,a metà
la sera , e nellemassime
debolezze,ol- tre l'aumentodelle solite dosi di liquoreAno-
dino, eLaudano
liquido, prescrivo farsi ta!decozione con
Vino
generoso,non
trascu- rando di far nutrireP ammalato
a proporzio-ne
desuoi bisogni, facendogli far uso dimo-
derata quantità di
Vino buono
, nelle ricor- renze de Pasti.Fuori delle citate combinazioni , inco- mincio
P
unzioni assolate,accompagnate
sol-tanto dall'uso dell'
Oppio
, ricorrendoaisud- * detti presidj, nel puntosolo, in cui PInfer-mo
principia ad essere alquanto abbattutodai sudori, e dall'uso dei purganti necessari
come
appresso.Nella pluralità de' casi,
dopo
la sesta ,oj
gettiraa unzione, risvegliasi
una
sensazione dolorosa allo stomaco.Alla comparsa di questo sintonia, pre- scrivo un'ottava di Sciarappa, unita a tre
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ottave dì
Zucchero
, chesi diluisceinAcqua,
Caffè,o Brodo,
a piacimento dell'Infermo, facendoloin appresso soprabbevere varietaz-ae di
Brodo
lungo di Castrato;Al
muoversi lo sgravio fecale, svanisce subito il sintonia suddetto, e persistendof il che è raro, ri- chiede il presidio della decozione di China,come
sopra composta•Sospendo
perun
giorno,o due
V un- zione, proseguendoperaltronell'uso dell'Op- pio, oppure nei casi suddivisati, nell'altro dellaChina, o
sivvero della decozione sopra espressa.
Ogni
quarto,o
quinto giorno,aumento
le dosi dell'Oppio, che in
non
rari casi,ho
praticato a dosi molto generose» .
I sudori nel corso di detta cura s'au-
mentano
in copia, equesti nella maggiorpar- te dei casi, sono più copiosi nelle parti gii state soggette alle unzioni, nelle quali l'In- fermo risente manifestamenteun grado
di ca- lore aumentato; seguendo per altro nelle sta- gioni fredde l'opposto; mentre allora invece di questi, fluiscono in abbondanza le orine,,
cariche
d'un
rilevante, quasi marcioso sedi-mento,
qual sedimento comparisce ancora,DigitizedbyGoogle
12
ma
inminor
dose nel caso favorevole dei 1 suddetti copiosi sudori.
Questa èV epoca del miglioramentodell»
Infermi,
avendo
veduto da questo punto in 4 avanti, svanire a gran passi tutti i sintomi,che
accompagnavano
le diverse malattieVe-
neree dame
curate.A
vista di ciò, sospendonuovamente
le unzioni, e replico la purga sopradescritta,
che
deve
reiterarsi quante viIte s'affaccino gl'incomodi di stomaco, ed anche al solo comparire d'uno scioglimento di corpo., che in qualche casoho
veduto affacciarsi senza l'incomodo suddetto;Comincio
allora a di- minuire la dose dell'Oppio sera, per sera, continuando per altro Vuso degL' eccitanti,
relativi alla
China
e dell'Oppio, talché ri-dotto l'Oppioalla prima dose dei
due
grani , <termino la cura con una generale abluzione fatta con la sopradescritta tepida saponata
.
Il
numero
delle unzioni è indetermina- to,mentre me
ne sono occorse le dodici,
le ventiquattro,le quaranta, lecento, e cen- to venti ancora, per vincere una lue confer-
mata
, che aveva prodotti deiTumofi
, do- lori pertinaci, carie d' ossa, corrorsoni id-DigitizedbyGoogle
>s cerose ec.
eome
dalle seguenti osservazioni pratiche sarà rilevate».Non mi
èmai
occorso doverpraticareilfcagno tepido universale, se
non
nei casi di forti dolori, e nell'Inverno,come
dall'Os-servazione di
numero
VI., e dall'altra dinumero XIL
rilevasi.Nella bella stagione mai
ho
ristrettii miei Infermi incamere
serrate, ne a loroho
so- prapposti dei mezzi pereccitarli i sudori, esrsendosi stati alcuni, ed alcune, che, o pex circostanza dei loro bisogni ,o per occultare le loro malattie, che
non
gì'obbligavano per imponenti concomitanze a stare in letto, sisono prodotti nel corso della loro cura al .
Pubblico; questi per altro
non hanno
avuti, che deimadori
notturni, ottenendo in segui- to la loro crise dal favore dell'orine,come
accadde in specialmodo
all'Infermo ripor- tato nell'Osservazione dinumero X.
ed allaFemmina
descritta nell'altra dinumero XI.
Compite
queste cure, ho rivolte lemie
mire alle località, praticando le IniezioniToniche
negli scoli Gonorrici , i Caustici nelle Ulceri, chenon
eransi abolite, ed ilferro, per estirpare ciò, che avea cambiata
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natura,
come
dalP Osservazionedinumero X.
apparisce•
ProntissimesonoState le guarigioni,co-
me ognuno
ae resterà persuaso , leggendo quei casi pratici; chemi
è stato lecito de- scrivere con l'impressione de proprinomi
degl'Infermi, e gl'altri senza tal impressio-ne
,restringendomi pernon
rendermi tedioso ad una limitata quantità, essendo sopra ilnumero
di cento icasi, che potrei addurre,
come
verrà rilevato dallaFirma
dell'Erudi- tissimoSignore DottoreGiovan
Battista Deir- nichMedico Regio
di questa Città, testimo- ne de vi u dellemie
cure, fin dalmomen-
to, che le principiai con questo sistema da esso applaudito, e confermato per vantag- gioso per cui animato dalla sua autorità
,
non
per effetti d'ambizione,o
vana gloria;ma
per solo fine dame
protestato di ren-dermi
utile alla Società,sonomi
determinato a dare alle stampe questamia
tenue si,ma
interessante
memoria,
parto dalla pura ve- rità, assicurando il Pubblico dinon
avermai
veduti i miei Infermisottoposti, senon
a quei sintomi, cheho
descritti,ed
agi' al- tripropri delle lororespettive malattie, esentiDigitizedby
i5 costantemente dal Flagello delTialismo, che
non
si è presentatomai,
ne in veruna cir- costanza•A
bella postami
procurai delleoccasio- ni, per mettere in pratica detta cura nei ri- gori dell'Inverno.Nel
corsodiquestecure,non ho
fattemai
riscaldare oltre natura le
Camere
conFuo*
co,
come
dalPOsservazione dinumero XII.
rilevasi, e dall'altre, che vedonsi registrate nella classe di quelli curati nello Spedale.
Nel
caso accadutomi fuori delloSpedale dell'Osservazione suddetta, dovei praticareil bagno, per dar urto ai sudori, ed Orinef
che non
si affacciavano ad onta d'aver già consumate sei once delmio
unguento: Il polso era frebbrile, e molto urtante: L'In- fermonon
riposava, a fronte d'un uso gran-de d'Oppio, onde
passai al réfugio del Ba-gno
,da
cui ottenuti grandi sudori, e copio- se orine, l'ammalato restò libero dai sinto-mi
suddetti,come
meglio potrà riscontrarsi dall'istoria già indicata.Sembrava
,chein quest'Individuo,si do- vesse affacciar la salivazione,per la soppres- sione dell'Orine, che talepuò
chiamarsi,quando non
fluiscono indose maggioredell'or-DigitizedbyGoogle
iC
dinaria, e senza
cambiamento
alcuno,ed
in rapporto allanon
aumentata traspirazione.Eppure
, con tuttoquesto,le faucisiman-
tennero sanissime, e se i di lui interessi,non
lo richiamavano allaPatria, era in gra-do
di subire molte più unzioni per vincereuna
lue dalla qualenon
rimase subito libe*rato affatto per essere stato costretto di rim- patriare,
ma
riassunte leunzioni colmio me*
todo, ha riacquistata perfetta salute
.
SERIE
D
XCASI PRATICI.
osservazione
i.Girolamo
Bellini, Soldato del Battaglione dei Volontari di questa Città, fino daldue Gennaro
dell'anno 1806. vennea questoSpe- dale per causa d'una artritide,accompagna,
ta da una remittente, che referivasi alla di lui stazione fatta per il corso d'anni tre alla
Torre
diBurano,
situata in luogo palustre, e per conseguenzaumido,
e malsano.Dall'epoca suddetta fu tenuto in questo
Regio
Spedale d'Orbetello fino al 10.Marzo
dell'istesso
anno
sottolacura medica;efinal-mente dopo
tutti glisforzi dellamedicina,di- chiaratala stia malattiaperun
Cronicismo in- superabile dall'arte salutare, fu licenziato.Nel mese
d'Aprile successivomi
si pre- sentò per mostrarmiun Tumore
natogli nellaa
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Il
volta Palatina dicendomi , che la febbre dall'epoca suddetta,
non
l'avevamai
abban- donato, e che erasi esacerbata alla comparsa di dettoTumore
.
L'esortai a far uso
d'un
Idrolatte, ed a costituirsinuovamente
nello Spedale, giac- ché l'osservai molto inoltrato in manifestomarasmo,
e pieno di dolori.Nel
giorno ventisei Aprile ridetto sico- ttiminuovamente
nello Spedale, ponendolo direttamente sotto la cura Chirurgia.Suppurato il
Tumore,
resultò una piaga sordida del genere dette Depascenti , ed in seguito, eblji luogo distrarre cariata tutta la volta palatina.Nel tempo d'un
tale devasto, si pre- sentò un'infiammazioneesterna,chedalpunto inferiore dell'ossa unguis, s'estendeva sino allasommità
del naso.
Tal'Infiammazione in breve terminò in
una
suppurazione di carattere analogo alla sopradescritta.
Temendo
un'imminente disfacimentoge*aerale della faccia,allora fu, che
mi
deter- minaia farloil soggetto dell'UnzioniMercu-
riali; fiacche
non
potea dubitarsi, che la sua malattia$oa
fosse una lue confermata , cj>p-pinati con una artntide, facile acquistarsi nei luoghi suddetti Palustri, specialmente
da
quelli, che in tutte le ore
devono
stare all'in-temperie dell'aria,
come
sono i Soldati.In
tempo adunque,
che l'Infermo ridot- to in stato deplorabile, faceva temere della di lui sollecitaperdita,furono cominciate le T^nzioni , con tutto il treno di cura, già in- dicato per gl'estremi stati di debolezza.Dopo
la quarta unzione, cominciarono a fluire i sudori in gran copia, e l'Infermo dallo statomassimo
di debolezza, invece di peggiorare, incominciòadar segni di patente miglioramento, e tale fu, che sotto il di dodiciMaggio
fu capace di alzarsi dal letto, per affacciarsi ad una eminente Loggia di questo Spedalé,onde
vedere una Corsa di Cavalli, solita farsi inquesta Città, solenniz- zandosila festadi San Biagio Protettoredellamedesima
.
In tal circostanza,nel ritirarsi al letto, cadde, e per quanto cadesse in piano tavo- lato, incontrò la frattura del
Femore
in vi- cinanza del gran Trocantere.In mia assenza fu curato dal Sig. Chi- rurgo Biondi condotto di questa Città, ed essendomi trattenuto in Grosseto per affari
ì*
di Spedale,
non
ebbi luogo di vederlo, chédopo
sedici giorni.Ritornato, ed osservato questo caso,ri- levai, che l'Articolo erasi molto accorciato, e qhe il gran Trocantere era tirato all'indie- tro dai Glutei, per cui il piede estremo, veniva forzato a guardare la parte esterna.
Turgida
era la coscia, minacciatada
grand' infiammazione,
cnde
dubitandod'un
male maggiore,sottoponendol'Infermoa nuo-ve
violenze, credei bene, ecosa più vantag- giosa, di mantenere la coscia in sito, nella migliorformapossibile,sostenendoilpaziente conbuon
vitto, e decozione di China sopra espressa,non
tanto per uso interno,che per fomento esterno.Con
talmetodo
,dopo
sessanta giorni,
ebbi il piacere di veder nata la coalescenza della parte fratturata, irregolarmente sì,
ma
in
modo
, da poter V Infermo fare i suoi moti per il letto, e sostenersi ancora in oc- casione di doverlo cambiare di biancherie.Nel
tratto di questotempo
,non
mancai di fargli ognidue
giorni un*unzionemercu-
riale alla parteopposta sana,
onde
farfronte al male, che lo distruggeva.Air
epoca delbenefizio suddetto,furonoDigitizedby
«I riassunte le unzioni universali, e continuate fino alla distruzione dei sintomi più rilevan-
ti, quali erano l'ostinazione delle piaghe so- pra descritte, e la febbre lentaetico-gallica
.
Più volte si affacciarono l'incomodi di stomaco, che sempre furono superati dalla purga descritta nella narrativa dei sintomi concomitanti la presente cura mercuriale•
Centodieciunzioni furono impiegatepri-
ma
di giungere all'epoca della dileguazione dei sintomi suddetti, e tale fu iltempo,
che v'occorse percompire
tutto questo^paziente lavoro, che fino al successivo Settembre,non
ebbi il piacere, di vedere sparita la febbre, e risaldata la piaga del palato, econ- vertita quella esterna della faccia in uu er- petegemente
un'umore
icoroso, da cui ad onta di tutta la pulizia praticata, venivano periodicamente infiammate le particontigue»Refrigerate queste con bagnoli di
com- muneposca,
e svanita V infiammazione,me-
dicaisempre
quest'erpete coli'unguento di biacca,combinato
con la polvere dimercu-
rio dolce; con questo
mezzo
finalmente si dissipò, lasciandotutta quella parte di faccia inarcata dalle tracce d'una vasta cicatrice% di recente seguita.
li
Questo militare, per quanto ridotta flet
sopraddescritto stato deplorabile di debnlez*
za, non salivò
mai, come mai non
risentìil più benché
minimo incomodo
di fauci.Principiò a nutrirsi bene, e per quanto qualche volta soggetto a dei dolori artritici
,
combinati
come
sopra dissi, con la lue, passò felicementelMnverno
in questoSpedale, sor- tendodalmedesimo
il vent'otto Febbrajodel 1807. essendo stato giubilato, esercitando di presentela professione di Sarto,in statobed
plausibile-di salute.
OSSERVAZIONE
II.Un
Cadetto dellaCompagnia decima
de?Reggimento
Real CarloLodovico,
fu porta- to a questo Spedale,affetto di lue, che ave*vagli prodotto
un
deposito nell'estremità in*feriori edematoso, per cui del tutto eransi rese inabili dette parti a sostenere il peso della
macchina.
Oltre all'esistenza di questo vasto turno- re, che gli rendeva quelle mostruose, era patente Vingtossamento di tutteleossa,coro>
ponenti i piedi estremi, e
cominciando
tal Carso, e metatarso,fino alle falangi,ben
ve-1
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devasi, che per tale ingrossamentodettepar-
ti,
non
erano più capaci delle loro articola- zioni•Per
il corso di quattro mesi era stato curato infruttuosamente nella Sui camera dì questo quartier militare.Affidato alla
mia
cura, e trasportato,come
sopra dissi a questoRegio
Spedale4 intesa la causa della stia rhalattia, lo sotto- posi alle unzioni mèfcuriali, alle quali per altro repugnava, per aVere a/Itra volta sof- ferti dei gravi disastri,fàcenéò tal cura,peteffetto d'eccessivo ftialisìrio
.
Animato
però dalPesame
fatto agl'altri^che
avevano
subito il rtietctìriò,senza gl'in-'
comodi
da lui temuti, si sottopose di buortànima
a miei voleri.
Quaranta furono le» unzioni impiegate la detta cura; occorse iti questa ptite ficorréfé ài presidj della purga, e deflé decozioni to- niche, in veduta del suo ètità dì debolezza
massima, ma
ad onta di tutto Ciò", pérmez-
zo di puri copiosi sudori, gotto il dì Venti Lugliodel 1806. parti da questoSpedaleper- fettamente guarito, esséndosi io seguitò,ed
in brevetempo
ottimamente ristabilito ihstato perfettissimo di salute.
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»
m
OSSERVAZIONE
Ili.Un
giovaneChirurgo di talento nonor- dinario,non
per effetto di libertinaggio, ina permera
lecita accidentalità, restò affettodi lue, in seguito d'essergli stata comunicatauna
gonorrea , che sembrava in principio estremamente benigna, e per quantonon
fossero preesistiti sintomi da far temere
una
malattia di rimarco, all'improviso fu sor- preso da febbre, doloridegP
arti, manife- standosi in seguito un tofo nella diafisi della tibiadestra, edue
rilevantigomme
, unanel ginocchio, e Valtra nell'omero
, corrispon- denti a detto lato destro.Veduta
questa trista conseguenza,mio
parere fu, che nel
momento
s'assumessero leunzioni universali,quali replicatedue
vol- te, e molto più reiterate nei luoghi affetti dagli sconcerti suddetti,prescindendodagl' in-comodi
già enunziati di stomaco, che inlui s'affacciarono in grado eminente,ma
che cederono nelmomento
dell' amministrazione della purga ,dopo
sessanta giorni di cura,
restò perfettissimamente ristabilito in salute.
DigitizedbyGoogle
il
»
OSSERVAZIONE
IV.Un
soldato dellaCompagnia decima
del già citatoReggimento
, attaccato da quantità grande di porri venerei, che dalmembro,
e scroto,eransi estesi lungo iltrat- to del perineo, fino all'ano; medicato con icaustici, restava tormentato da piaghe ribel-
li, alla cura ordinaria dimercurio dolce, ed
al contatto del nitrato d'argento ( pietra in- fernale ); veduta una causa forte venerea in- superabile da una medicatura locale, assunta le unzioni mercuriali,
dopo
venti di esse,andò
senz'altriajuti a liberarsi da tutti isuoiincomodi
.
OSSERVAZIONE
VUn
vice-caporale dellaCompagnia
no-na
del suddetto Regginiento , setto il di sei Aprile dell'anno citato,
# venne a que- sto
Regio
Spedale per malattia di petto;ristabilitosida questa,
mi
pregòvisitargli una piaga inveterataerpetica dellagamba
destra, dalla quale risentiva grand'incomodi, e sic-come
era conseguenza di vaxj insulti vene-DigitizedbyGoogle
rei, per i quali avea subite sopra cinquanta unzioni mercuriali nello SpedalediLivornof state fatte in pia tempi per riparare all'ec- cessivo Ptialismo, che più volte gli si pre- sentò nel corso di detta cura , e
non
ostante"queste,
non
eragli stato possibile di ottener^la guarigione del
male
suddetto; erano pas- sati degl'anni, che cositribolava. Fatto sog- getto delle unzioni mercuriali locali, a secon- da delmio metodo,
nel corso di giorniven-ti, per quantoesercitasse Tarte sua di
Tape-
ziere, e
non
riposasse, che nel tratto della notte; il ventidueMaggio
sorti perfettamente guarito,come
si mantiene di presente, es- tendosempre
di questa guarnigione.ossi rvazione
TÌ.Giovan
Battista Triviero, Soldato del già citatoReggimento
, sotto il di seiMag-
gio, fu tradotto a questo Spedale, per causa
d
fun*artritide universale.Istituita lacura generale del
bagno
,dell*Oppio, e di quant'altro I*Arte
Medica
pro-pone
, riscontrata quésta inutile per il corsod'un
mese
, e crescendo la malattia ,assalito da una continua lenta remittente, constiman-
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I
-
*r
dositempre
pM
di giorno in giorno, ad ontar delbuon
vitto,che venivaglisomministrato4mi
diede motivo d' esaminarlo sopra la sua Vita passata ,onde
rilevare, se mài avevago- duti dei piaceri venerei, e se in seguito ne>iveà riportati degl'incomodi.
Deposto
d'essere stato pur troppo mal-trattato da
Venere,
inUn
epoca assairemo-ra , tenni per dato certo,che tutto fosse
una
conseguenza di ciò, per cuinon
esitai asta- bilire per specifico la cura mercuriale.Aggiunse per altro , che anche in
Gae-
ta, era stato assalito
da
stmil malattia, e di èsser stato colà per lungotempo
inutilmente curato.Asserì, che trasportato in Napoli, éWfc guarito coli'ajuto delle pure forze naturali
,
e che quindi passato nelle guarnigioni di Li- forno, Firenze, è Siena, per un corto di vaij anni, avea goduto d'un'ottimo stato di saluteè
Distaccato in questa Capitale dei Reali Presid), senz'aver dato motivo alcuno alta sviluppo di tal malattia, restava maraviglia- to, coinè gli si fosse riprodotti, simife a»' altra sofferta nel già detto Porto di Gaeta.
Fermo
nellamia
opinione,gli feci assu-DigitizedbyGoogle
tft
mere
le unzioni universali, col pieno treno di cura , già stabilito, per lemassime
debo- lezze.Compite
queste senz'effetto, per quantoi sudori fluissero in eminente grado, furono riassunte per la seconda,terza,e quarta vol-
ta^, di
modo
che dall'epocasuddetta, fino al trenta d'Agosto, furono impiegatecentoventi unzioni,dalle qualinon
potei ottenere altro profitto, che la dileguazione della febbre, ela reduzione dei doloriuniversali,chesicon- centrarononeir ossa destre della pelvi,esten- dendosi daqueste a tutto iltrattodellacoscia
.
Furono
parzialmenterinnuovate delleun- zioni a tutta la partedolente, enon
ostante questo , il dolore della parte si rise di tutti i miei sforzi,restando permanente,soffribile nel giorno,ma
atroce nella notte.Concludendo
pertanto, che questa fosseuna
vera ischiade, combinata con una lue, già vinta, per la cura fatta; dietro le pre- ghiere dell'infermo, chebramava un cam-
biamento d'aria, ritrovata altre volte van- taggiosa,mi
determinai far dellepremure
ai suoi superiori,per la grazia bramata,parten-do
in seguitoda
questa Città, per la guar*. nigione di Siena^
•
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Siami permesso qui far rilevare in eroi*
Beute grado i vantaggi del
Mercurio
, pre- parato con questometodo
, -mentreognuno
deve restar sorpreso nel sentire, che inun
caso cosi di rimarco,non
siamai
comparsila salivazione;enell'atto, che tal cura esser deve,
come
lo è di carattere debilitante,at- tesi gl'eccitanti continuati, che l'accompa-gnano,
nasce il belfenomeno
divederegl'in- fermi resistere a tante perdite, senza es>er foggetti al ptialismo.
« M *
OSSERVAZIONE
VII.Per
brevità,e pernon
tediare i lettori ,colla repetizione inutile, di tante cure fatte di rogne galliche erpetiche, che aveano ri- dotti taluni, pococuranti la loro salute, og- getti di schifenza, e vittime del loro liber- tinaggio;
mi
restringerò per necessità d'au-.tentica,anominare alcuui statiaffetti daque-
sta specie di malattia, dalla quale circa
ad
ottanta ne sono stati maltrattati, e curati da
me
felicemente col mercurio, da loro subito in dose alle volte discreta,ed
altre eccessi- va,onde
giungere a liberarli da questa sdii-DigitizedbyGoogle
[osa.ipalattia,dalla quale in particolar
modo
restaronooffesimoltisoldati
ni
più voltecitatoReggimento. £
molti altri, checome
sopranon
sinominano, comepure non
sirammentano
tantiammalati civili,che per quantorigettati dal
Regolamento
di questoLuogo
Pio, sonostati
ammessi
per causa di malattie fisiche, dalle quali, n'èvenuta la necessità didoverli curare,percuituttisonostatida
me
medicati, e guariti perfettamente coirunzionimercu-
riali, le quali,
come
sopra dissi, sono state in alcuni limitate alle dodici, in altri alle diciotto;ma
innon
rari casi, vi sono oc- corse le trentasei, e le quaranta; servito es-sendomi
nellerogne mistpdi carattere ,d'una discreta dose di zolfo vergine, unito al sud- divisato unguento; in qualche caso di rogna costante,e ribelle,ho
dovuto ricorrere,oltre alla suddetta composizione, alla combinazio- nedelmercurio sublimato corrosivo, chenon
ha fallitomai
, e siccome adoprato colle de*bite cautele,
non
hamai
prodottoilpiù,bear<chè
minimo
inconveniente.Serva questa
, per
non
piùnominare
talclasse dimalattie, che descritta separatamen- te , averebbe apportato seco un' inutile vo-
lume.
ÒSSER V AZIONE
Vili.PasqualeScipionid*anni quarantaseidell'
Abbadia
Petraglia , massaro nellamaremma
Maglianese, fluente una gonorrea virulenta,
venne
assalito da malattia febbrile estiva, e da vasto ascesso del piede estremo destro, quale dal tarso di detto piede s'estese in se*guito alla
metà
dellagamba
corrispondente.Fu
curato da vari Professori, in quella maniera,che
a loro parve conveniente.Furongli fatti diversi tagli, per«dar esito
•He marce.
Dopo
una lunga , dispendiosa, enel tem-po medesimo
inutile cura, ritrovossi cronico febbricitante, edammalato
difistola, chedal malleolo esterno descendeva verso la cavità scafoidea della tibia. Assalito da un'anchilosi dell'articolo di tal parte, pernon
soffrire al- tri tagli proposti, e per la necessità d'atten- derea suoi interessi,sifece trasportare aMa-
gliaio, dalluogof
ove
erasi trasferitoperfarsi furare.Nel
Settembre dell'anno
scorsofmi
prergò
d'ima visita.Posatomi
4 compiacerlof e riscontra**3i
quanto sopra, gli dimostrai i pericoli, che egliincontrava
permanendo
cosiincurato,pa-
tente essendo V ingrossamento delle ossa di dettoarticolo, divenute sede d'atroci dolori, e lanecessità didover assumere una cura
mer-
curiale, unica speranza, se
n^n
del suo per- fetto risorgimento,almeno
sufficiente per ar- restare i progressi del suo minacciantemale,
colla veduta, di questo fissare, e renderlo in qualche
modo
, atto ad accudire a suoiaffaridi
campagna
.Il di
primo
Ottobre sopraa materassosi fece trasportare ben adagio a questa Città % ponendosi sotto lamia
cura.Cinquanta quattro unzioni formarono la tua cura, che accompagnata dalle diligenze, già tante volte indicate, fu valevole a libe- rarlo dallafebbre, dalla fistola, ed a ridurre
V
articoloquasi connaturale all'altro sano,re- standoperò inatto a suoi moti, per cui carni- nava con pena.Giunto
in questo stato, e conosciutada
me
l'inutilità d'altrepremure
curative,l'esor- tai, a partire, consigliandolo, a suoi debiti tempi di far uso dei bagni minerali.
E
amia
notizia,che presentemente,senzaincomodi
di saluta,attendeliberamenteagi' af-lari di
campagna,
avendo avuto il vantaggio iomedesimo
d'averlo veduto in ottimo sta-to di salute.
OSSERVAZIONE
IX.Un
Giovanetto d'anni sedici dell'Isola dell' Giglio , sotto la protezione di quello zelantissimo, e dotto Arciprete SignorD.
Girolamo Maj,
sotto il dì ventisei Ottobre 1806.,mi
si presentò a questoRegio
Spe- dale, per causa d'un Pedartrocace, forma- tosi nel ginocchio sinistro.Tal
malattia riconoscevaun
epoca di tre anni.Nel
corso di questi, il Giovanetto, an-dò
sottoposto a varie suppurazioni, ed in conseguenza a vari tagli;il resultato di que-sti,furonoalcunisenifistolosicomunicanti fra loro dalla parte esterna, e
media
della co- scia, alla parte interna Poplitea dellamede-
sima, il che bensi rilevava dai regurgiti delle materie, che dietro le pressioni, dall'alto venivano al basso, e viceversa.La
costituzione delFemore
dalla Dia-fisi in giù, e la
sommità
della Tibia eramolto
alterata,presentando dell'ineguaglian- ze, e tumefazioni, da far temereuna
dege-3
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fi
iterazione della loro sostanza in rapporto
ali*epoca della malattia,
non
plausibilmente condotta fino a quel punto.'
Poco
dibuono
travi da prognosticare in circostanze cosi luttuose, edopponendomi
alla
non
benragionata propostadidemolizione della parte, m'accinsi a tentar delle strade di giovare a quest'infelice.A
qualunque cura preferiiquelladelMer»
curio
;giacché ero sicuro, chese non po.evo giovargli
non
potevo nuocerli.Sotto questa curaeprecisamente
dopo
ven-ti unzioni, che dall'estremità inferiore della parte affetta fino agl'Inguini, viddi abolirsi tre prorondi seni fistolosi,esistentinella parte esterna di dettacoscia,restando apertol'altro seno fistoloso, che dalla parte interna
Top
i- tea, corrispondeva ai condili delfemore,
che patentementecollo specillo sentivasi sco- perto.Questo
seno per altro,dopo
aver spur- gata gran quantità di marcia sciolta, e san*guinolenta
, procurava
una
marcia all'epoca dell'abolizione suddetta, compatta, e bian- ca, seducente a segno,da fare sperare il di- leguamento di esso, già ripieno di globuletti dicarne vermiglia, che presentavaall'aspetto ana piagadelle piò semplici
.
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t
• Otto giorni
durò
lo stato lusinghiero di questa piaga, edopo
questi accesasi una feb- bre,conseguenza<i'undolore suscitatosiperiltratto delle fìstole abolite s'intumidì la paite
con grado rilevante di calore,enelbrevespa- zio di tregiorni, si riaprirono, e
dopo uno
spurgo di materia corrotti sanguinolenta, si
dichiararono del carattere primiero.
Per la terza volta purgatoquesto Giova- netto, e svaniti i sintomi suddetti; per lase-
conda
voltafurono riassuntele unzioni, e pro- tratte alnumero
suddetto.Compite
queste, e fatta un'abluzione ge- nerale alla parte , vedutele ridotte inuno
statodi perfettasemplicità,prevalendomidella fasciatura
cop
pressiva,in pochi giorui otten- ni la riabolizione di tutte le suddette piaghe,
con la pura distinzione, che le tre esterne della coscia, eranoperfettamente cicatrizzate, e la quarta Poplitea, per quanto ripiena di
buona
carne, chenon
permetteva più il pas- saggio dello specillo, erasi resaun
poco ba- vosa, per cui la sottoposi al contatto della Pietra Infernale.Neil'atto, chequesta
mi Dimetteva
peril corso di quindici giorni, una stabile Cica- trice; sopraggiunta la solitafebbre,col treno dei dolori*, e tumefazioni delle fistole a boli-
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3*
te, nate con
mia
sorpresatante suppurazióni*la malattiasi ricostituì dell'istessissimo carat- tere primiero.
Ajutata la parte,con ipresidj dell'arte, svaniti tutti i sintomi dell'infiammazione, e compita la suppurazione,
mi
feci ad esami- nare iltratto del fremore, alteratocome
so- pra, e rilevando l'abolizioneperfetta di tante tumefazioni, ed ineguaglianze,chepresentava in principio della malattia, niente scoraggi- tomi dell'inutili intraprese, fattecolMercu-
rio,
mi
determinai, a riassumere l'unzioni per la terza volta.Trenta furonoleultimepraticate coll'aju- v to di tutti gl'eccitanti già descritti, e neces- sarinelle circostanze di salute diquesto sven- turato Infermo.
Al termine delleunzioni rinnuovai la fa- sciatura compressiva, e riottennf per la terza volta l'abolizione di tutte le fistole;
come
nel secondocaso si narra
.
Sotto ildi sette Febbrajo, questo
Giova-
nettofu visitato dal diluiPadre,edesternando-mi
ilvivo desiderio di ricondurlo alla propriamadre
,giàsmaniante per questounicoFiglio,c^n mio
dispiacere doveiannuirea questasua richiesta,nell'atto però,checamminava
fran-co con
detto articolo , nel quale patente-37
mente
rilevavasiilconcentramentodelle ossa,come
sopra dissi, per essere tanto alterate.Stimo
superflua ogni meditazione sopra la dose del Mercurio, praticato nel Giova- netto sopra descritto, rilasciando questa alSavio Lettore della presente Osservazione,il
quale
può
star sicuro, chenon
accaddeun atomo
di più, di quello, che fedelmente è stato descritto.OSSERVAZIONE
X.Virgilio Sensi diViterbo, esercente Par*, te di Facchino in questa Città, acquistò del
mal
venereo, ed oltreuna Gonorrea
Pre- puziale,gli
comparve
unBubbone
all'Inguine sinistro.
Fu
curato per il corso di più mesi, edopo
questimi
si presentò, dimostrandomiun
Ulcera vasta,e callosa nella parte interna9 c superiore del Prepuzio, avente qualcheade- sione ai corpi cavernosi delPene
, ed oltre a ciò venivaincomodato
da vari seni Fisto- losi nella circonferènza delBubbone
sopra de- scritto,egià da grantempo
suppurato.Specillati questi,li ritrovai assai profon- di, ed indolenti,
mi
pregò ad aprirli, lusin- gatod'una
sollecita guarigione.Ben
alieno dal compiacerlo,lisostennid'es-ss
•ere di preferenza vantaggioso Vuso dell'un- zioniMercuriali,dapraticarsi
non
tantoalT In- guine affetto,come
ancor a tutta la circon- ferenza del Prepuzio, moltotumido
, ed in- farcito.Descrittagli la maniera di praticare
un
tal rimedio,
gP
ordinai di farsi rivedere ad ogni evento.Esercitando la sua professione, e prati-
cando sempre
le unzioni prescritte, riveden- dolo di tanto in tanto, conobbi un patente miglioramento, ed al termine didue
mesi, sotto l'uso di dette continuate unzioni, siabolirono perfettamente tutti i seni fistolosi sopra descritti.
Osservato il Prepuzio, per quanto del tutto stumidito nella sua circonferenza, pre- sentava oltre ladescritta Ulcera, un
Tumo-
re molto
compatto,
e duro,della figurad'un Amandorla
, situato obliquamente nel pun- to dell'Infossatura dei corpi cavernosi, alla base del glande, interessando per altro due terzi avvantaggiati della sostanza Prepuziala•Dall'esame di ciò, dedussi la necessità dell'insistenza della cura mercuriale, ed in- tanto per vedere, se quest'ammasso
sene-
scente, obbediva all'azione dei caustici, lo sottoposi ali'asperzione dellapolvere di
Mer-
curio dolce, giacché nella parte iuperiore del Prepuzio, e
sommità
di detta durezza,
aveva posto foce 1'ulcera, che ia avanti era puramente interna e Prepuziale•
A
questa praticanon
tralasciai di racco-mandare
al paziente l'uso della soprapposi- zioned'un
ammolliente,c me
èil cataplasmodi pane, e latte, o pure in deferto del
mede-
simo, di malva, e midolla di pane.Non
fumancato
d'eseguire quant'avevo
ordinato;ma
ad onta diquesto,lapartesiesa- cerbò a segno, che sotto il di undiciLu-
glio1806.il paziente fuobbligato a costituirsi in letto.
Continovati gì'ammoglienti in stato di riposo, nel corso di sei giorni , tutto si
riordinò, e sotto ildi diciotto del
mese
sud- detto, ritornò all'esercizio della sua Profes- lione , facendo costante e giornaliero uso dell'unzioni mercuriali.Dopo
novanta diqueste, è lidie il per- suadersi, che da quest'individuo, si fossero allontanati tutti i sospetti di qualunquecausa venerea, giacché oltreisudori, eh' erasipro- curati in una stagione cosicalda, coli'eserci- zio della sua professione confessava, che in seguito delle Pillole, che gli facevoprendere-nella sera ( e
composta
diOppio
) , avevaDigitizedbyGoogle
4*
goduti copiosissimi sudori, ed eccessivi sgra- vi d'orine.
Persistente la durezza già descritta, e di- Tenutasede di qualche puntura,
non
esitai a credere, checiò non fosse un puroeffettodelcambiamento
di natura di tal parte, già di-
sposta allo stato canceroso.
Dimostratoal paziente questo
mio
giudi- zio, l'esortai a costituirsi in letto, per sotto- porsi all'estirpazione della parte affetta, lu- singandolo,dopo
tuttelepremessecure,d'una
sollecita guarigione.
Obbediente amieicenni
, perchè
bramo-
so di guarire, costituitosi in letto, tentaiun nuovo
escarotico,ma
essendo il male di ca- rattere maligno, subito s'esacerbò, per cui esaminato lo stato degl'Inguini, e delle Pro- strate, riscontrato tutto in ottimo stato natu- rale, m'accinsi all'abolizione di tutto il cat- tivo.Tagliato lateralmentedalbasso, in alto il
Prepuzio, edosservataconchiarezza la base di tuttaladurezza,
come
pure rilevata la suali-mone,
demoliicondue
tagliobliqui terminanti sella solcatura longitudinale, tutto ciòche mi
si presentòdi duro, edassicuratomi del-la perfetta estirpazione di tutto il cattivo, feci l'opportunafasciatura compressiva, co*
Digitizedby
piuma
resultata dalla raschiaturadi pezza fi-ne
e cosim*
opposiall'Emorargia
,senza ri- correreallaCannula
ead altre cose*Passati otto giorni, rimossi Vapparec- chio, e quindi praticando una semplice
me-
dicatura,
con
Pajuto della Pietra Infernale, nel corso di vent' otto giorni restò perfetta-mente
guarito.-
OSSERVAZIONE
XI.• * * *
Una
giovane vedova di delicatissima co- stituzione, ebbe in retaggio dal di lei de- funto maritoun
complesso di Gallicismo, consistente in Gonorrea , molte Ulcerif ePoni-
Venerei, che la resero infelice per ilcorso di tre Anni.
Restata in libertà,
non ommesse
tuttelepremure
per ristabilirsi in salute.
Non mancarono
zelanti Professori, ches'impiegassero per il suo ristabilimento, e preferendo questila cura internaMercuriale, forse più per compiacerla, che per crederla più efficacedell'esterna,fatta per
mezzo
delle unzioni, gli furon datesessanta pillole, senza che sia amia
notizia, di quale spece fossero fra le Mercuriali.So
dicerto, chedopo
1*uso di venti di esse, gli si presentòun
orribil incalorimentoDigitizedbyGoogle
4t
di fauci,e
dovè
molto patire perV
eccessivasalivazione. r :
Cessato questosin
toma
,fu riassuntoV usa di tali pillole, le quali sconcertandogli Io stomaco, gli produssero un'avversione tale, a loromedesime
, dalnon
esserlepiùpossibile dipoterle vedere.Intrapresa la cura locale,furon praticati gì*Escarotici, e le Iniezioni, li primi per.
distruggere l'escrescenze sopra descritte , e cambiarela superficie ulcerosa*delle piaghe
,
e le seconde, per sopprimere quello scolo
Gonorrico,
già da grantempo
inveterato.Per quanto impegnosa fosseuna tale in- trapresa, ad onta della lunga costanza, fu
d'uopo
di desisterci, restando cosi, questa afortunataGiovane
senza speranza di poter guarire.
Dopo
deltempo
fui consultato dauno
di detti Signori Professori, e quindi passati alla visita dellamedesima,
inun
Gallicismo cosi ostinato,non
seppi dimeglio progettaret cheun
corso d'unzioni universali, per quia- di passareallamedicaturalocale,diquel tanto, che laincomodava.
Stabilito il piano di cura, furon
compi-
te le suddette in
numero
di diciotto, senzache mai
dettaSignorina si situasse in letto»DigitizedbyGoogle
43
A.questa fu frequente il maldi stomaco;
chesi dissipò tutte le volte, ch'apparve, col
metodo
della purga.Godè
pochi sudori,ma
copiose orine, cariche d'un
sedimento rilevante, edimo-
strando nel suo universale un grado più,cho
suflìcente di salute, restando,
onninamente
le malattielocali,
m'
accinsiallacura partico- lare.Cominciando
questa, mattina, e sera, Facevo precedere alla medicaturaun
ora diBagno Marino
che diversihanno
propostocon
qualche speranza digiovamento,
evolli sperimentare l'effetto delle iniezzioni incul- cate dall'Alyon,
e composte di Zulfato diZingo,
o siadi Vetriolo bianco, sciolto nell'acqua, e combinata con miele, e spirito di
Vino
Canforato,come
meglio resulta dalla di lui ricetta, e per quanto queste fossero proseguire per lungotempo,
e reiterate nel corso del giorno, più spesso di quello,eh»
raccomanda
il prefato Autore,non
ostantenon
fu possibile di liberarla dauno
scolo, che perquanto denoti esser di carattere in-S
Docente, 1incomoda,
qualincomodo
giudi- candolo incurabile, lo abbandonaiase stesso, Jasciandola per altro peifettamente guarita da tutti gì' altri, raccomandandogli 1' usoDigitizedbyGoogle