PasqualeScipionid*anni quarantaseidell'
Abbadia
Petraglia , massaro nellamaremma
Maglianese, fluente una gonorrea virulenta,
venne
assalito da malattia febbrile estiva, e da vasto ascesso del piede estremo destro, quale dal tarso di detto piede s'estese in se*guito alla
metà
dellagamba
corrispondente.Fu
curato da vari Professori, in quella maniera,che
a loro parve conveniente.Furongli fatti diversi tagli, per«dar esito
•He marce.
Dopo
una lunga , dispendiosa, eneltem-po medesimo
inutile cura, ritrovossi cronico febbricitante, edammalato
difistola, chedal malleolo esterno descendeva verso la cavità scafoidea della tibia. Assalito da un'anchilosi dell'articolo di tal parte, pernon
soffrire al-tri tagli proposti, e per la necessità d' atten-derea suoi interessi,sifece trasportare aMa-gliaio, dalluogof
ove
erasi trasferitoperfarsi furare.Nel
Settembre dell'anno
scorsofmi
prergò
d'ima visita.Posatomi
4 compiacerlof e riscontra**3i
quanto sopra, gli dimostrai i pericoli, che egliincontrava
permanendo
cosiincurato,
pa-tente essendo V ingrossamento delle ossa di dettoarticolo, divenute sede d'atroci dolori, e lanecessità didover assumere una cura
mer-curiale, unica speranza, se
n^n
del suo per-fetto risorgimento,almeno
sufficiente per ar-restare i progressi del suo minacciantemale,
colla veduta, di questo fissare, e renderlo in qualche
modo
, atto ad accudire a suoiaffaridi
campagna
.Il di
primo
Ottobre sopraa materassosi fece trasportare ben adagio a questa Città % ponendosi sotto lamia
cura.Cinquanta quattro unzioni formarono la tua cura, che accompagnata dalle diligenze, già tante volte indicate, fu valevole a libe-rarlo dallafebbre, dalla fistola, ed a ridurre
V
articoloquasi connaturale all'altro sano, re-standoperò inatto a suoi moti, per cui carni-nava con pena.Giunto
in questo stato, e conosciutada
me
l'inutilità d'altrepremure
curative, l'esor-tai, a partire, consigliandolo, a suoi debiti tempi di far uso dei bagni minerali.
E
amia
notizia,che presentemente,senzaincomodi
di saluta,attendeliberamenteagi'af-lari di
campagna,
avendo avuto il vantaggio iomedesimo
d'averlo veduto in ottimosta-to di salute.
OSSERVAZIONE
IX.Un
Giovanetto d'anni sedici dell'Isola dell' Giglio , sotto la protezione di quello zelantissimo, e dotto Arciprete SignorD.
Girolamo Maj,
sotto il dì ventisei Ottobre 1806.,mi
si presentò a questoRegio
Spe-dale, per causa d'un Pedartrocace, forma-tosi nel ginocchio sinistro.Tal
malattia riconoscevaun
epoca di tre anni.Nel
corso di questi, il Giovanetto,an-dò
sottoposto a varie suppurazioni, ed in conseguenza a vari tagli;il resultato dique-sti,furonoalcunisenifistolosicomunicanti fra loro dalla parte esterna, e
media
della co-scia, alla parte interna Poplitea della mede-sima, il che bensi rilevava dai regurgiti delle materie, che dietro le pressioni, dall'alto venivano al basso, e viceversa.La
costituzione delFemore
dallaDia-fisi in giù, e la
sommità
della Tibia eramolto
alterata,presentando dell' ineguaglian-ze, e tumefazioni, da far temereuna
dege-3
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fi
iterazione della loro sostanza in rapporto
ali*epoca della malattia,
non
plausibilmente condotta fino a quel punto.'
Poco
dibuono
travi da prognosticare in circostanze cosi luttuose, edopponendomi
alla
non
benragionata propostadidemolizione della parte, m'accinsi a tentar delle strade di giovare a quest'infelice.A
qualunque cura preferiiquelladelMer»
curio
;giacché ero sicuro, chese non po.evo giovargli
non
potevo nuocerli.Sotto questa curaeprecisamente
dopo
ven-ti unzioni, che dall'estremità inferiore della parte affetta fino agl'Inguini, viddi abolirsi tre prorondi seni fistolosi,esistentinella parte esterna di dettacoscia,restando apertol'altro seno fistoloso, che dalla parte interna
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i-tea, corrispondeva ai condili delfemore,
che patentementecollo specillo sentivasi sco-perto.Questo
seno per altro,dopo
aver spur-gata gran quantità di marcia sciolta, e san*guinolenta
, procurava
una
marcia all'epoca dell'abolizione suddetta, compatta, e bian-ca, seducente a segno,da fare sperare il di-leguamento di esso, già ripieno di globuletti dicarne vermiglia, che presentavaall'aspetto ana piagadelle piò semplici
.
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t
• Otto giorni
durò
lo stato lusinghiero di questa piaga, edopo
questi accesasi una feb-bre,conseguenza<i'undolore suscitatosiperiltratto delle fìstole abolite s'intumidì la paite
con grado rilevante di calore,enelbreve spa-zio di tregiorni, si riaprirono, e
dopo uno
spurgo di materia corrotti sanguinolenta, si
dichiararono del carattere primiero.
Per la terza volta purgatoquesto Giova-netto, e svaniti i sintomi suddetti; per la
se-conda
voltafurono riassuntele unzioni, e pro-tratte alnumero
suddetto.Compite
queste, e fatta un'abluzione ge-nerale alla parte , vedutele ridotte inuno
statodi perfettasemplicità,prevalendomidella fasciatura
cop
pressiva,in pochi giorui otten-ni la riabolizione di tutte le suddette piaghe,
con la pura distinzione, che le tre esterne della coscia, eranoperfettamente cicatrizzate, e la quarta Poplitea, per quanto ripiena di
buona
carne, chenon
permetteva più il pas-saggio dello specillo, erasi resaun
poco ba-vosa, per cui la sottoposi al contatto della Pietra Infernale.Neil'atto, chequesta
mi Dimetteva
peril corso di quindici giorni, una stabile Cica-trice; sopraggiunta la solitafebbre,col treno dei dolori*, e tumefazioni delle fistole a
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3*
te, nate con
mia
sorpresatante suppurazióni*la malattiasi ricostituì dell'istessissimo carat-tere primiero.
Ajutata la parte,con ipresidj dell'arte, svaniti tutti i sintomi dell'infiammazione, e compita la suppurazione,
mi
feci ad esami-nare iltratto del fremore, alteratocome
so-pra, e rilevando l'abolizioneperfetta di tante tumefazioni, ed ineguaglianze,chepresentava in principio della malattia, niente scoraggi-tomi dell'inutili intraprese, fattecolMercu-rio,
mi
determinai, a riassumere l'unzioni per la terza volta.Trenta furonoleultimepraticate coll'aju-v to di tutti gl'eccitanti già descritti, e neces-sarinelle circostanze di salute diquesto sven-turato Infermo.
Al termine delleunzioni rinnuovai la fa-sciatura compressiva, e riottennf per la terza volta l'abolizione di tutte le fistole;
come
nel secondocaso si narra
.
Sotto ildi sette Febbrajo, questo
Giova-nettofu visitato dal diluiPadre,edesternando-mi
ilvivo desiderio di ricondurlo alla propriamadre
,giàsmaniante per questounicoFiglio,c^n mio
dispiacere doveiannuirea questasua richiesta,nell'atto però,checamminava
fran-co con
detto articolo , nel qualepatente-37
mente
rilevavasiilconcentramentodelle ossa,come
sopra dissi, per essere tanto alterate.Stimo
superflua ogni meditazione sopra la dose del Mercurio, praticato nel Giova-netto sopra descritto, rilasciando questa alSavio Lettore della presente Osservazione,il
quale
può
star sicuro, chenon
accaddeun atomo
di più, di quello, che fedelmente è stato descritto.OSSERVAZIONE
X.Virgilio Sensi diViterbo, esercente Par*, te di Facchino in questa Città, acquistò del
mal
venereo, ed oltreuna Gonorrea
Pre-puziale,gli