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Rapporto di Autovalutazione

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Academic year: 2022

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Università degli Studi di Salerno

Facoltà di Ingegneria

Corso di laurea in Ingegneria Chimica

R

classe : Ingegneria industriale via Ponte Don Melillo

84084 Fisciano (SA) Salerno

apporto di Autovalutazione - 2006

Componenti del gruppo di autovalutazione :

Salvatore Vaccaro, tel. 089 964153, e-mail : svaccaro@unisa.it (Docente) , Presidente del Gruppo Giuseppe Caputo, tel. 089964091, e-mail : gcaputo@unisa.it (Docente)

Paolo Ciambelli, tel. 089964151, e-mail : pciambelli@unisa.it (Docente) Giorgio Donsì, tel. 089964150, e-mail : donsi@dica.unisa.it (Docente)

Cristian Auriello tel. 089964041, e-mail : cauriello@unisa.it (Manager Didattico)

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Introduzione

L'Università di Salerno ha stabilito le seguenti norme statutarie che ne identificano la vocazione. Queste norme affermano che essa:

1. in conformità dei principi della Costituzione della Repubblica Italiana e della Magna Charta sottoscritta dalle Università dei paesi europei ed extraeuropei, afferma la propria funzione pubblica, il proprio carattere laico, pluralistico ed indipendente da ogni orientamento ideologico, politico ed economico.

2. garantisce, al suo interno, la libertà di manifestazione del pensiero, di associazione e di riunione.

3. Come suo fine primario, persegue l'elaborazione e la trasmissione delle conoscenze, promuovendo ed organizzando la ricerca e curando, con azioni coordinate, la formazione culturale e professionale, nonché la crescita civile degli studenti.

4. riconosce ed afferma l'inscindibilità dell'attività didattica e dell'attività di ricerca. Nel rispetto ed in attuazione dei principi costituzionali, riconosce e garantisce il valore fondamentale della libertà di ricerca senza distinzioni di ambiti disciplinari, tematici o metodologici, nonché la libertà di insegnamento dei singoli docenti.

5. riconosce e garantisce l'autonomia delle strutture scientifiche e didattiche nell'organizzazione della ricerca e della didattica.

6. avversa il perseguimento di scopi contrari ai principi della dignità e libertà dell'uomo e della convivenza tra i popoli.

7. concorre allo sviluppo culturale, sociale, economico e produttivo del Paese, anche attivando consorzi ed altre forme di collaborazione con soggetti nazionali, stranieri ed internazionali, pubblici e privati, che promuovono attività culturali e di ricerca, in particolare sostenendo programmi europei di cooperazione interuniversitaria. Essa favorisce la più ampia fruizione delle proprie strutture.

8. concorre all'elaborazione del piano nazionale di sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica ed alla relativa programmazione pluriennale.

9. si pone quale polo di impulso e aggregazione di interessi coordinati finalizzati al superamento del divario di sviluppo delle aree depresse.

Per quanto riguarda la ricerca essa:

1. promuove e svolge l'attività di ricerca, favorendo la collaborazione interdisciplinare e di gruppo e la stretta connessione con l'attività didattica. Essa riafferma la pari rilevanza del sapere umanistico, scientifico e tecnico.

2. garantisce l'autonomia individuale nella scelta dei temi e dei metodi e valuta i risultati della ricerca mediante le Commissioni scientifiche di Ateneo di cui all'art. 29 del presente Statuto in base alla valutazione dei progetti di ricerca presentati. Essa verifica, inoltre, periodicamente la corretta gestione e la produttività delle risorse destinate alla ricerca da parte delle strutture e dei singoli.

3. In attuazione del principio della libertà della ricerca, garantisce ai singoli professori e ricercatori l’accesso alle risorse economiche, l’utilizzazione delle strutture e quanto necessario per lo svolgimento dell’attività di ricerca in relazione alle caratteristiche dei singoli settori disciplinari. Ai professori e ricercatori è garantita la collaborazione del personale tecnico-amministrativo ed è, altresì, garantito per lo svolgimento della ricerca, l’uso di strumentazioni esistenti all’interno delle strutture scientifiche e di servizio dell’Università, secondo modalità definite dalle strutture stesse e nei limiti delle concorrenti esigenze di altri studiosi.

Per quanto riguarda la didattica essa:

1. provvede a tutti i livelli di formazione universitaria e rilascia i titoli dell’ordinamento universitario ministeriale previsti dal Regolamento didattico di Ateneo.

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2. I docenti adempiono i doveri istituzionali relativi al loro stato giuridico nel rispetto dell’autonomia ad essi garantita.

3. persegue la programmazione delle attività didattiche per il raggiungimento dei fini formativi mediante:

a. la piena utilizzazione nelle strutture didattiche dei professori e dei ricercatori e l’assolvimento degli impegni previsti dalle rispettive norme di stato giuridico;

b. il coordinamento e la verifica delle attività didattiche;

c. il tutorato.

4. L’organizzazione della prestazione didattica che comprende anche le decisioni concernenti l’ orario e il calendario delle lezioni e degli esami, del ricevimento e delle attività di tutorato, nonché le altre modalità atte a realizzare il buon andamento dell’attività didattica, è deliberata dalle strutture competenti secondo le norme stabilite dal Regolamento didattico di Ateneo. Il Regolamento didattico di Ateneo disciplina anche la formazione finalizzata ed i servizi didattici di cui all’ art. 6 della L. n.341/1990.

5. può promuovere e organizzare corsi di preparazione per l’ abilitazione all’ esercizio delle varie professioni ed altri concorsi pubblici, corsi di perfezionamento e aggiornamento professionale, nonché servizi rivolti agli studenti per l’orientamento professionale. Può, inoltre, promuovere ed organizzare attività culturali e formative esterne, ivi comprese quelle per l’aggiornamento culturale degli adulti e quelle per la formazione permanente e ricorrente. Per tutte queste attività l’Università può stipulare convenzioni e contratti con i soggetti pubblici e privati interessati.

6. su proposta dei Consigli delle Facoltà interessate, e secondo le modalità stabilite da specifico Regolamento di Ateneo, può stipulare con studiosi ed esperti, anche di cittadinanza stranieri, di comprovata qualificazione professionale e scientifica, non dipendenti da Università italiane, contratti di diritto privato per l’insegnamento nei corsi di studio tenuti secondo gli ordinamenti didattici vigenti ovvero per lo svolgimento di attività didattiche integrative.

7. verifica la corretta gestione, la produttività e l’efficacia dell’attività didattica, sulla base di criteri di valutazione oggettivi, anche con il contributo degli studenti.

La Facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno nasce dall’aggregazione dei docenti dei settori di ingegneria civile e ambiente, chimica, elettronica e informatica, e meccanica.

Benché sia costituita da diverse componenti culturali, la Facoltà di Ingegneria ha una sola anima e una sola profonda vocazione: la costante innovazione per rispondere, per quanto le compete, alle reali esigenze di formazione e di ricerca della società.

La Facoltà rappresenta oggi una realtà solida, ben organizzata e con caratteristiche che la rendono unica nel panorama universitario nazionale, collocandosi in posizioni di assoluto prestigio sia per la ricerca scientifica sia per l’organizzazione didattica.

L’organico della facoltà d’Ingegneria è composto da 169 unità, suddiviso tra 52 professori di I fascia, 49 professori di II fascia, 67 ricercatori universitari ed 1 incaricato stabilizzato.

I Corsi di laurea (CL) ed i Corsi di laurea Magistrale (CLM) offerti dalla facoltà, con l’indicazione, per ciascun corso di studio (CdS): numero di docenti che svolgono il loro compito didattico istituzionale nel CdS, suddivisi tra professori di I fascia, professori di II fascia e ricercatori universitari sono riportati nella seguente tabella insieme al numero di studenti immatricolati negli ultimi tre anni accademici.

Ovviamente, molti docenti esplicano il loro carico didattico su più CdS e questo determina che se si somma per ognuna delle categorie di docenti il numero di essi impegnati nei vari CdS, questa somma risulta superiore al numero di componenti di quella categoria presenti in facoltà. È utile sottolineare che negli A.A. 2003/04 e 2004/05 alcuni CdS non erano attivati e, quindi, per essi il numero di immatricolati non è riportato.

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Per tutti i corsi dei vari CdS la modalità di erogazione della didattica è attraverso lezioni, seminari ed esercitazioni in aula o esercitazioni di laboratorio nei corrispondenti laboratori.

Corso di Laurea docenti

prima fascia

docenti seconda fascia

ricercatori Immatr.

2003/04

Immatr.

2004/05

Immatr.

2005/06

Ingegneria chimica (Classe 10) 11 16 14 60 61 83

Ingegneria civile (Classe 8) 8 8 3 168 207 154

Ingegneria civile per l'ambiente ed il

territorio (Classe 8) 6 8 8 155 146 88

Ingegneria elettronica (Classe 9) 12 15 15 165 191 87

Ingegneria informatica (Classe 9) 3 2 5 / / 190

Ingegneria gestionale (Classe 10) 5 4 4 / / 103

Ingegneria meccanica (Classe 10) 20 10 19 139 164 105

Corso di Laurea Specialistica

docenti prima fascia

docenti seconda fascia

ricercatoriImmatr.

2003/04

Immatr 2004/05

Immatr.

2005/06 Ingegneria alimentare

(Classe 27/S) 10 12 6 4 3 9

Ingegneria chimica (Classe 27/S) 8 12 4 37 13 15

Ingegneria civile (Classe 28/S) 11 13 9 26 17 20

Ingegneria elettronica (Classe 32/S)

11 12 6 28 23 38

Ingegneria edile-architettura (Classe

4S – ciclo quinquennale) 2 3 1 / / 80

Ingegneria meccanica (Classe 36/S)

12 7 11 10 17 46

Ingegneria per l'ambiente ed il

territorio (Classe 38/S) 8 9 4 14 12 39

Il CdS in ingegneria chimica si colloca nell’ambito dell’ingegneria industriale. L’ingegneria chimica è riconosciuta sul piano nazionale ed internazionale come un’importante disciplina scientifica, inquadrata dalla riforma nell’ambito delle classi delle lauree n. 10. Essa è una disciplina eclettica con alcune specificità che rendono il laureato in grado di operare naturalmente nell’ambito dell’industria chimica in senso lato ma anche di inserirsi agevolmente nell’industria di processo e nei contesti in cui è necessaria una conoscenza dei fenomeni di trasporto, con e senza reazione chimica, anche applicati ai problemi di conservazione dell’ambiente e di sicurezza dei processi. È chiaro che l’industria nazionale chimica e non, specie quella a più alto contenuto d’innovazione, abbia necessità di questo tipo di laureato.

Presso l’Università degli Studi di Salerno è attivo, da ormai più di quindici anni, un corso di studi facente riferimento (pur con varie denominazioni) a questa disciplina. Ciò ha stimolato e fatto crescere in ambito locale una significativa domanda di formazione, come comprovato dagli studenti immatricolati e diplomati e/o laureati presso l’Università di Salerno in tale disciplina.

La progettazione del CdS in Ingegneria Chimica è stata avviata tramite un processo di conversione del tradizionale corso di studi in Ingegneria Chimica di durata quinquennale. In particolare, già nell’anno accademico 1998/99 il CdS in Ingegneria Chimica ha avviato in fase sperimentale la riforma dell’ordinamento universitario nazionale. In questo processo il CdS ha

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tratto vantaggio dall’esperienza maturata con il Diploma Universitario in Ingegneria Chimica, che aveva determinato uno spostamento della didattica verso un orientamento più pragmatico, che è stato riproposto in sede di progettazione del Corso di Laurea in Ingegneria Chimica.

Il contesto socio-economico in cui opera il CdS è quello dell’Italia meridionale, essendo Salerno localizzata nella parte meridionale della Campania. Essendo la localizzazione della sede pressoché baricentrica rispetto alle città di Salerno ed Avellino, buona parte degli iscritti proviene dalle province campane ed, in particolare, da quella di Salerno, sebbene si evidenzi una certa attrattività verso province extraregionali. Tuttavia, date le competenze possedute dal laureato in ingegneria chimica e dato il tessuto industriale presente nelle province di Salerno e di Avellino, è chiaro che lo scenario lavorativo ipotizzabile è quello nazionale pur essendo ormai presente, come sopra accennato, una significativa domanda locale per tale figura di laureato.

Il CdS in Ingegneria Chimica da cinque anni ha inquadrato le sue attività in un sistema di qualità. In particolare, esso ha partecipato dal 2002 al 2004 al Progetto CampusOne ed è, attualmente, impegnato nel progetto Campus Campania per l’applicazione di un sistema di qualità a tutti i corsi di studio dell’Ateneo salernitano. Il CdS ha assunto formalmente il proprio impegno a guidare e tenere sotto controllo il CdS in materia di qualità pubblicando tale dichiarazione sul proprio sito WEB (http://www.adic.unisa.it).

L’obiettivo che il CdS si propone è il miglioramento della qualità del sistema, prendendo il meglio delle esperienze condotte non solo a livello universitario, ma anche in altre realtà, dalle metodologie ISO di provenienza aziendale alla strategia del total quality management, alle altre esperienze internazionali, contestualizzate però nella dimensione universitaria, che per la sua complessità, specificità e articolazione deve poter beneficiare delle esperienze di successo, applicandole al proprio interno con equilibrio e responsabilità per trarne i massimi vantaggi. Il fine, tuttavia, non è quello di adeguare la sua organizzazione e struttura a quella di un'azienda, che ha proprie peculiarità, ma di riuscire a definire in maniera chiara e coerente i propri obiettivi e le proprie politiche, così come presuppone il legame fra autonomia e responsabilità.

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A. SISTEMA DI GESTIONE E STRUTTURA

ORGANIZZATIVA Valutazione Dimensione : Eccellente

A1. SISTEMA DI GESTIONE

Valutazione Elemento :Eccellente

A1.1 Sono stati identificati in modo chiaro e documentato i diversi processi tramite i quali si gestisce il CdS?

Processi per la gestione del CdS

Il corso di studi in Ingegneria Chimica per il conseguimento della laurea triennale o di 1°

livello del nuovo ordinamento degli studi ai sensi del DL 3/11/1999 n. 509 (da ora in poi richiamato come CdS nel corso del RAV) ha individuato una serie di processi e sottoprocessi attraverso i quali gestire l’insieme delle sue attività, essi sono:

PA1. Processo di definizione delle esigenze delle PI, degli obiettivi formativi e delle politiche, degli obiettivi di apprendimento. Esso si suddivide nei processi:

• PA11. Processo di acquisizione delle esigenze delle PI;

• PA12 processo di definizione degli obiettivi generali e delle politiche del CdS;

• PA13. Processo di definizione degli obiettivi di apprendimento

PA2. Processo di definizione delle esigenze di risorse, umane e d’infrastrutture e loro messa a disposizione del CdS. Esso si suddivide nei processi:

• PA21. Processo di definizione delle esigenze di risorse umane;

• PA22 processo di definizione delle esigenze di risorse infrastrutturali.

PA3. Processo di progettazione ed erogazione del processo formativo che si suddivide nei processi:

• PA31 Processo di progettazione e pianificazione del processo formativo;

• PA32 Processo d’erogazione e controllo del processo formativo

PA4. Processo di gestione dei servizi di contesto che si suddivide nei processi:

• PA41. Processo di gestione delle attività di orientamento;

• PA42 Processo di gestione delle attività di assistenza e tutorato in itinere;

• PA43 Processo di gestione delle attività di tirocinio;

• PA44 Processo di gestione delle attività di internazionalizzazione;

• PA45 Processo di gestione delle attività di inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.

PA5. Processo gestionale per l’attività di raccolta ed elaborazione delle informazioni e dei dati relativi alla capacità di attrazione, all’efficacia interna, ai servizi di contesto e all’efficacia esterna del CdS. Esso si suddivide nei processi:

• PA51. Processo per l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti la capacità d’attrazione del CdS;

• PA52. Processo gestionale per l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti l’efficacia interna del CdS;

• PA53. Processo gestionale per l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti l’efficacia dei servizi di contesto;

• PA54. Processo gestionale per l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti l’efficacia esterna del CdS.

PA6. Processo di analisi e di miglioramento. Esso si suddivide nei processi:

• PA61. Processo di valutazione della qualità del CdS.

• PA62. Processo di analisi e miglioramento.

(7)

PA7 Processo di gestione delle difficoltà contingenti e di valutazione delle azioni correttive e preventive.

PA8. Processo di riesame periodico del sistema di gestione.

PA9. Processo di comunicazione con le PI.

PA10. Processo di aggiornamento di un documento guida (DO) contenente le procedure da applicarsi e le istruzioni di carattere gestionale e tecnico del CdS.

Sequenza e interazioni tra i processi identificati

La sequenzialità e l’interazione tra i vari processi appaiono evidenti dal diagramma a blocchi riportato in Fig. A1.

PA9. Comunicazioni con le P.I.

PA7 Gestione delle difficoltà contingenti e delle azioni correttive e PA41. Gestione

delle attività di orientamento

PA8. Riesame periodico del sistema di gestione PA10. Aggiornamento del

documento operativo (DO)

PA12. Definizione degli obiettivi generali e delle politiche

P.I.

Risorse di infrastrutture di Facoltà, di Dipartimento o di Ateneo

PA32. Erogazione del processo formativo PA22 Definizione delle esigenze di risorse infrastrutturali PA21. Definizione

delle esigenze di risorse umane

PA31. Progettazione del processo formativo

PA51.. Attività di raccolta ed elaborazione dati inerenti la capacità d’attrazione del CdS

PA52. Attività di raccolta ed elaborazione dati inerenti l’efficacia interna del CdS

PA53. Attività di raccolta ed elaborazione dati inerenti l’efficacia dei servizi di contesto

PA54. Attività di raccolta ed elaborazione dati inerenti l’efficacia esterna del CdS Risorse

finanziarie di Facoltà, di Ateneo o Ministeriali

PA42. Gestione delle attività di assisstenza e tutorato in itinere

PA43. Gestione delle attività di tirocinio

PA44. Gestione delle attività di

internazionalizzazione Tutte le informazioni utili agli e dagli altri processi

PA62. Attività di valutazione dell’efficacia delle azioni del processo di analisi e miglioramento

PA61. Attività di valutazione della qualità del CdS PA11.

Acquisizion e esigenze delle PI

PA13. Individuazione degli obiettivi di apprendimento

Fig. A1. Diagramma di flusso dei collegamenti e delle informazioni tra i processi ed i sottoprocessi identificati per la gestione del CdS

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Impegno a favore di una gestione per la qualità del CdS

Il Corso di Studi (CdS) in Ingegneria Chimica da cinque anni ha inquadrato le sue attività in un sistema di qualità. In particolare, esso ha partecipato dal 2002 al 2004 al Progetto CampusOne (che è stata una delle azioni integrate che la CRUI ha condotto con il coinvolgimento di settanta università e trecento Corsi di laurea) ed è attualmente impegnato nel progetto Campus Campania per l’applicazione di un sistema di qualità a tutti i corsi di studio dell’Ateneo salernitano. Il CdS ha assunto formalmente il proprio impegno a guidare e tenere sotto controllo il CdS in materia di qualità pubblicando tale dichiarazione sul proprio sito WEB (qualità).

L’obiettivo che il CdS si propone è il miglioramento della qualità del sistema, prendendo il meglio delle esperienze condotte non solo a livello universitario, ma anche in altre realtà, dalle metodologie ISO di provenienza aziendale alla strategia del total quality management, alle altre esperienze internazionali, contestualizzate però nella dimensione universitaria, che per la sua complessità, specificità e articolazione deve poter beneficiare delle esperienze di successo, applicandole al proprio interno con equilibrio e responsabilità per trarne i massimi vantaggi. Il fine, tuttavia, non è quello di adeguare la sua organizzazione e struttura a quella di un'azienda, che ha proprie peculiarità, ma di riuscire a definire in maniera chiara e coerente i propri obiettivi e le proprie politiche, così come presuppone il legame fra autonomia e responsabilità.

Oltre alle leggi vigenti per l’Università e alle prassi organizzative di molte Università italiane, il modello organizzativo cui ci si riferisce è la procedura di certificazione di qualità della norma ISO 9001:2000, nella rilettura datane dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) nel modello CRUI per la gestione della qualità nelle Università.

A1.2 Le modalità di gestione della documentazione relativa a tutti i processi identificati sono efficaci?

Documentazione utilizzata per la gestione del CdS

Documenti normativi. Nell’identificare e svolgere i processi gestionali il CdS fa riferimento ad una serie di documenti che costituiscono il substrato di regole generali e particolari nell’ambito delle quali si realizzano tutte le sue attività. Essi sono, oltre alle leggi e norme nazionali concernenti in generale le università,:

• D.M. n. 509 3/11/99 – regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei

• D.M. 4/8/2000 – Determinazione delle classi delle lauree universitarie

• Statuto dell’Università degli Studi di Salerno ( statuto)

• Regolamento didattico d’Ateneo (regolamento/didattico)

• Regolamento didattico della Facoltà d’Ingegneria

• Regolamento didattico del CdS

• Norme di accesso alla laurea specialistica(Facoltà)

• Regolamento delle tesi di laurea (Facoltà)

Sono ulteriori documenti normativi la guida dello studente ed i programmi degli insegnamenti. Questi documenti sono aggiornati a cura dei docenti delle singole discipline e approvati dagli organi competenti (Consiglio di Area Didattica (CDA) e/o Consiglio di Facoltà (CdF)) almeno una volta ogni anno solare. La loro distribuzione è a cura della segreteria di Facoltà.

Documenti per la gestione dei processi: i documenti di lavoro del sistema di gestione del CdS sono

• i registri delle lezioni,

• i moduli per la verbalizzazione degli esami,

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• i questionari da sottoporre agli studenti per la valutazione dei corsi (allegati E1,E2)

• il documento operativo (allegato A1)

• i questionari da sottoporre agli studenti per l’acquisizione delle esigenze e quelli per la valutazione del CdS (allegato E3)

• i questionari da sottoporre ai docenti per l’acquisizione delle esigenze (allegato B4)

• i questionari da sottoporre alle altre PI per l’acquisizione delle esigenze (allegato B5)

• il materiale didattico.

Oltre ai documenti ordinari per la gestione dei processi il CdS ha ritenuto opportuno approntare un documento operativo (allegato A1) (documento n° 4 della lista) contenente le procedure relative alla gestione dei vari processi e le istruzioni di carattere gestionale o tecnico del CdS. Tale documento (nel seguito indicato con l’acronimo DO) è parte integrante del regolamento del CDA e costituisce una sorta di manuale operativo nel quale tutte le attività del CdS nelle sue varie componenti sono codificate al fine di ottenere un continuo miglioramento della qualità di tutte le singole attività del CdS. Il DO è costantemente aggiornato (è previsto uno specifico processo PA10. per il suo aggiornamento) sia in funzione della variazione di quei fattori esterni che lo influenzano che del processo di analisi e miglioramento del CdS, quando questo porti all’individuazione di punti deboli nella catena di processi che rappresentano l'attività del CdS e delle relative azioni di miglioramento. In particolare, l’aggiornamento del DO è effettuato ogni qualvolta si rendano necessarie delle modifiche ad uno qualsiasi dei processi che compongono il sistema di gestione del CdS.

Copia aggiornata del DO è disponibile in rete (documento/operativo) ed è distribuita ai componenti del Comitato di indirizzo ed a tutti i componenti del CdS, in modo da evitare che siano applicate procedure obsolete. Le responsabilità dell’aggiornamento del DO sono del GAV.

L’ultimo dei documenti è approntato e/o suggerito agli studenti dal singolo docente per il singolo corso, quelli numerati da 4 a 7 sono messi a punto dal CdS mentre tutti gli altri sono predisposti da apposite commissioni d’Ateneo su mandato del Senato Accademico.

Documenti di registrazione: i documenti di registrazione sono:

• i verbali delle riunioni del Comitato di Indirizzo,

• i verbali del CAD,

• i verbali del CdF,

• i verbali delle Commissioni,

• i registri delle lezioni compilati,

• i verbali delle prove d’esame,

• i documenti di monitoraggio della presenza degli studenti a lezione,

• i questionari compilati dagli studenti per la valutazione dei corsi, per l’acquisizione delle esigenze e per la valutazione del CdS.

• I questionari compilati dai potenziali studenti e dai professori di scuola media superiore durante le visite per la presentazione dei percorsi didattici universitari

• i questionari compilati dai docenti per l’acquisizione delle esigenze.

• i questionari compilati dalle altre PI per l’acquisizione delle esigenze.

Modalità di gestione della documentazione e relativa efficacia

Per al modalità di gestione della documentazione e la relativa efficacia si rimanda al DO (allegato A1) dove è riportata tutta la procedura che va dalla compilazione/aggiornamento alla distribuzione attraverso l’identificazione dello stato di revisione e la conservazione. Tutti i documenti suddetti sono conservati presso la segreteria dell’area didattica (AD) e resi disponibili a tutti i componenti del CdS ed alle P.I. su richiesta. Molti di essi sono disponibili in rete sul sito dell’AD (http://www.adic.unisa.it/) o su quello dell’Ateneo Salernitano.

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Inoltre, tutti gli allegati di questa e delle altre dimensioni del RAV sono disponibili sul sito dell’AD (http://www.adic.unisa.it/).

A1.3 Le modalità di comunicazione con le PI sono efficaci?

Modalità di comunicazione con le PI e relativa efficacia

Comunicazione con le P.I. Le modalità di comunicazione del CdS con le P.I. sono varie e differiscono a seconda delle P.I. cui si riferiscono. In particolare, le modalità di comunicazione con gli studenti sono quelle degli avvisi cartacei affissi in bacheca o degli avvisi verbali in aula, delle convocazioni per il CAD per i rappresentanti degli studenti nel consiglio, delle news del sito internet dell’area didattica (http://www.adic.unisa.it/) e di quello di Facoltà (http://www.ingegneria.unisa.it/CDL/Chimica.htm). Si ricorda a tal proposito che sul sito (http://www.adic.unisa.it/) è anche pubblicato il DO su menzionato. Si organizzano, inoltre, incontri docenti-studenti per la presentazione di variazioni rilevanti nel manifesto degli studi o nei percorsi formativi.

Le comunicazioni con i docenti avvengono tramite le convocazioni cartacee ed elettroniche delle riunioni del CAD, l’invio in forma cartacea e/o elettronica di documenti da discutere e/o approvare in CDA. Inoltre, le comunicazioni con i docenti ed i rappresentanti degli studenti avvengono per via diretta nell’ambito degli organi collegiali.

Le comunicazioni con altre parti interessate, comprese nel Comitato di indirizzo, avvengono durante le riunioni periodiche del CdI nelle quali vi è uno scambio di informazioni dal CdS al CdI e viceversa con l’acquisizione da parte del CdS di modifiche e/o variazioni delle esigenze provenienti dal mondo del lavoro e dalle istituzioni. Le comunicazioni con i componenti del CdI avvengono anche attraverso il sito internet, tramite comunicazioni telefoniche o cartacee e per e-mails.

Ulteriori forme di comunicazione dirette sono adottate nei confronti della parte interessata costituita dai potenziali studenti attraverso: Corsi formativi sui percorsi didattici universitari, iniziative di incontro tra studenti di scuole medie secondarie ed Università (Un giorno all’Università) e Seminari di preparazione alla scelta della Facoltà universitaria Controllo della efficacia della comunicazione con le P.I.

Il controllo dell’efficacia della comunicazione con gli studenti è stato effettuato: a) in forma implicita tramite inserimento nella scheda per l’acquisizione delle esigenze degli studenti (allegato A2) della richiesta di indicazione delle forme comunicative utilizzabili dal CdS e da essi preferite; b) in forma esplicita con la richiesta nella scheda di valutazione dell’organizzazione del CdS (allegato E3) della domanda “ritiene efficaci le modalità di comunicazione del CdS con gli studenti?”. Il controllo dell’efficacia delle attività d’orientamento avviene attraverso schede di valutazione (allegato A3) che sono compilate al termine delle attività sopra descritte sia a cura dei docenti che degli studenti delle scuole superiori. Inoltre, tale efficacia è valutata anche sulla base della capacità di attrazione esterna riscontrabile dai dati di immatricolazione all’A.A. successivo all’attività d’orientamento.

A2. STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Valutazione Elemento : Eccellente

A2.1 Le strutture organizzative del CdS e della struttura di appartenenza sono adeguate ai fini di una adeguata gestione di tutti i processi identificati?

Assegnazione e assunzione delle responsabilità per tutti i processi identificati e definizione dei legami di relazione e di dipendenza fra le diverse posizioni di responsabilità

Premessa: nell’attuale legislazione italiana, pur con le dovute specificità derivanti dall’autonomia degli atenei, tutte le pianificazioni e le azioni che possono avere un effetto

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pratico sull’erogazione dell’offerta didattica devono necessariamente essere deliberate, in accordo ai regolamenti didattici d’Ateneo (regolamento/didattico), di Facoltà (allegato A4) e di Area Didattica (allegato A5), dal Consiglio di area didattica (CAD) e, per talune di esse, dal consiglio di Facoltà (CdF) cui il primo afferisce. In tale contesto il Corso di Studi (CdS), visto come entità autonoma e propositiva, deve necessariamente sottoporre al CAD per l’approvazione e le relative delibere tutti i piani, le azioni, le procedure che intende adottare o mettere in atto per convergere verso un sistema di qualità dell’offerta didattica.

Il CdS in Ingegneria Chimica per il conseguimento della laurea triennale o di 1° livello del nuovo ordinamento è coordinato dall’Area Didattica in Ingegneria Chimica il cui regolamento è stato approvato dal CAD il 16 luglio 2001. In accordo a tale regolamento, sono organi dell’Area Didattica d’Ingegneria Chimica: Il Presidente dell’Area Didattica ed il Consiglio d’Area Didattica (CAD) nonché Commissioni specificamente istituite dal CAD. Come già detto, tutte le decisioni sull’attività didattica sono prese in sede di CAD, che sovrintende ai vari corsi di studio che fanno capo all’area d’ingegneria chimica. Essi sono:

- il corso di studi in ingegneria chimica per il conseguimento della laurea quinquennale del vecchio ordinamento;

- il corso di studi in ingegneria chimica per il conseguimento della laurea triennale o di 1°

livello del nuovo ordinamento;

- il corso di studi in ingegneria chimica per il conseguimento della laurea specialistica o di 2° livello del nuovo ordinamento;

- il corso di studi in ingegneria alimentare per il conseguimento della laurea specialistica o di 2° livello del nuovo ordinamento;

Per rendere efficace l’azione di gestione delle attività del CdS, il CAD ha stabilito un organigramma, riportato in Fig. A2 , definendo ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti come riportato nella tabella delle responsabilità (Tabella. A1). Parte dell’organigramma è costituita da Commissioni specificamente istituite dal CAD (normate dal Regolamento di AD su citato) con compiti propositivi e istruttori, su mandati e con criteri da esso indicati. Sono attualmente attive le seguenti Commissioni:

a) Commissione per i rapporti con le Istituzioni culturali e formative nazionali ed internazionali. (CSE)

b) Commissione orientamento e tutorato (COT);

c) Commissione piani di studio e coordinamento didattico (CCD);

d) Commissione o gruppo di autovalutazione (GAV) e) Commissione orari (CO)

f) Commissione tirocini (CT) g) Commissione qualità (CQ)

Ogni commissione è presieduta da un presidente (cfr. 1) che risulta responsabile delle attività della commissione e del coordinamento di questa con il CdS. Nel caso della Commisisione qualità, tuttavia, il responsabile delle attività della commissione è il Manager Didattico. I componenti delle singole commissioni sono elencati sul sito delle’AD (www.adic.unisa.it) alla voce docenti e struttura (sotto-voce struttura organizzativa). I compiti assegnati alle varie commissioni, e di seguito descritti, si riferiscono alle attività di dette commissioni relativamente al CdS. In particolare, la Commissione a) (CSE) si occupa delle problematiche connesse con le esperienze degli studenti all’estero (in ambito ERASMUS o similare). Detta commissione ha elaborato un regolamento Erasmus per l’AD, approvato dal CAD. La Commissione b) (COT) organizza le attività d’orientamento degli studenti in ingresso ed in itinere. Tale commissione ha il duplice obiettivo di guidare le attività d’orientamento degli allievi agli ultimi anni delle scuole superiori e quella degli studenti in itinere. Essa si attiva in caso di eventi organizzati per far conoscere l’Ateneo (Exposcuola, Studimed, Settimana della Scienza, ecc.). Tale commissione ha approntato un depliant ed un documento multimediale su

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CD illustrativi del Corso di Laurea in Ingegneria Chimica, che sono distribuiti nel corso delle visite agli studenti presso le scuole e degli incontri con gli studenti organizzati presso l’Università (allegati A6 e A7).

La Commissione c) (CCD) piani di studio e coordinamento didattico (anche denominata nell’AD commissione Didattica) ha come compiti: esame dei piani di studio e delle pratiche studenti, proponendone l’approvazione al CAD; analisi della documentazione per il riconoscimento degli studi e dei titoli accademici conseguiti all’estero; analisi della documentazione per il riconoscimento dei crediti acquisiti da studenti provenienti da altro Corso di Studio della stessa o di altre Università, italiane o estere, nonché dei crediti maturati in altre attività formative; analisi della documentazione per il riconoscimento di crediti derivanti dal conseguimento di diplomi universitari, di diplomi delle scuole dirette a fini speciali istituite presso le Università.

Inoltre, la Commissione c) ha come compiti: l’elaborazione dei Manifesti degli Studi pertinenti all’Area Didattica, le articolazioni in moduli, i crediti e le eventuali propedeuticità;

l’organizzazione delle attività di insegnamento e di orientamento degli studenti; la proposta d’attivazione o di disattivazione d’insegnamenti.

In seguito alla scelta di applicare un sistema di gestione della qualità, il CdS si è dotato della Commissione d) di Autovalutazione o gruppo di autovalutazione (GAV) che ha il compito di compilare il rapporto di Autovalutazione (RAV).

La commissione orari e) ha il compito di pianificare le attività didattiche del CdS con l’attribuzione di spazi ed orari per lo svolgimento delle lezioni e degli esami dei corsi facenti capo al CdS. Essa è organizzata a livello di Facoltà di Ingegneria ed è composta da 1 membro per ogni Area Didattica. Il delegato dell’AD è il prof. Miccio dal 2000.

La Commissione tirocini f) ha il compito di pianificare le attività di tirocinio degli studenti presso aziende ed enti esterni all’università.

La Commissione g) (CQ) ha il compito di acquisire ed elaborare le esigenze delle PI ed i dati inerenti la capacità d’attrazione del CdS, l’efficacia interna del CdS, l’efficacia dei servizi di contesto e l’efficacia esterna del CdS. Tali compiti erano fino al settembre 2004 proprie del manager didattico (MD). Il nuovo MD, a disposizione del CdS dal settembre 2005, è entrato a far parte della CQ.

Inoltre, il Corso di Studi si avvale di strutture di Facoltà. In particolare:

• Ufficio “CLESSIDRA”

• Commissione Didattica di Facoltà

• Commissione Paritetica di Facoltà

In relazione a tutti i processi e sottoprocessi indentificati per la gestione del CdS sono stati individuati le persone o gli organismi responsabili e sono stati anche esplicitate le relazioni tra le varie posizioni di responsabilità. Per rendere più chiare tali relazioni è stata predisposta una tabella (Tabella. A1) nella quale per ciascuno dei processi o sottoprocessi identificati sono indicati la persona o l’organismo responsabile, le persone o gli organismi coinvolti nell’attività inerente e le persone o gli organismi informati.

L’approvazione delle variazioni dell’attribuzione delle responsabilità è stata effettuata nella riunione del CAD del 24.05.05 (come risulta dal verbale (allegato A8)) durante la quale è stata discussa ed approvata la matrice delle responsabilità/processi e le persone od i gruppi coinvolti hanno dichiarato l’assunzione delle responsabilità suddette.

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AREA DIDATTICA INGEGNERIA CHIMICA (ADIC)

FACOLTA’ di INGEGNERIA PRESIDE: prof. V. CARDONE Commissione didattica, Commissione paritetica Comm. orient. ingresso (test di ammissione) DIPARTIMENTO

INGEGNERIA CHIMICA (DICA)

DIRETTORE: prof. E.Reverchon Spazi dipartimentali

(aule di lezione, laboratori, aule attrezzate, biblioteche)

C.A.O.T.

ORIENTAMENTO IN INGRESSO ASSISTENZA / TUTORATO

INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO UFFICIO SOCRATES - ERASMUS

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI di SALERNO RETTORE: prof. R. PASQUINO

Senato Accademico

COMMISSIONI – REFERENTI – GRUPPI DI LAVORO Commissione didattica (resp. prof. Poletto)

Commissione tutorato/orientamento (resp. prof. Vittoria) Commissione stage/tirocini (resp. dott. Sannino)

Commissione rapporti internazionali (resp. prof. Nobile) Commissione orari (resp. prof. Miccio)

Responsabile del sito web (………) Corpo docente

SEGRETERIA DIDATTICA Sig.na E. DEL GAUDIO

MANAGER DIDATTICO

Ing. Cristian Auriello

CONSIGLIO DI AREA DIDATTICA

PRESIDENTE:

prof. G. TITOMANLIO

GRUPPO DI AUTOVALUTAZIONE Resp.: prof. Vaccaro Componenti:proff.

Ciambelli, Donsì, Caputo, MD

Personale di supporto

COMITATO DI INDIRIZZO Docenti

………

………

………

…………

UFFICIO EUROPA e AFFARI INTERNAZ.

Conferenza dei Rettori delle Università Italiane

Consiglio d’Amministrazione

Fig. A2. Organigramma del CdS

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Tabella A1

Tabella delle Responsabilità* Presidente CAD

GAV Comitato Indirizzo

Manager Didattico

Comm. Rapp.

internazionali.

Comm.

Tutorato

Comm.

tirocini

Comm.

Didattica

Comm.

orari

PA11 Processo di acquisizione delle esigenze delle PI C I C R I I I I I

PA12 processo di definizione degli obiettivi generali e delle politiche del CdS.

R I C C I I I I I PA13 Processo di individuazione degli obiettivi formativi

e gli obiettivi di apprendimento

C I I C I I I R I PA21 Processo di definizione delle esigenze di risorse

umane.

C I I I I I I R I PA22 processo di definizione delle esigenze di risorse

infrastrutturali

C I I I I I I I R

PA31 Processo di progettazione del processo formativo. C I I I I I R I

PA32 Processo d’erogazione del processo formativo C I I I I I I R I

PA41 Processo di gestione delle attività di orientamento C I I C I R I I I

PA42 Processo di gestione delle attività di assistenza e tutorato in itinere

C I I C I R I I I

PA43 Processo di gestione delle attività di tirocinio. C I I C I I R I I

PA44 Processo di gestione delle attività di internazionalizzazione

C I I C R I I I I PA45 Processo di gestione delle attività di inserimento dei

laureati nel mondo del lavoro.

C I I C I R I I I PA51 Processo per l’attività di raccolta ed elaborazione

dei dati inerenti la capacità d’attrazione del CdS

C I I R I C I I I PA52 Processo gestionale per l’attività di raccolta ed

elaborazione dei dati inerenti l’efficacia interna del CdS

C I I R I I I I I PA53 Processo gestionale per l’attività di raccolta ed

elaborazione dei dati inerenti l’efficacia dei servizi di contesto

C I I R I I I I I

PA54 Processo gestionale per l’attività di raccolta ed elaborazione dei dati inerenti l’efficacia esterna del CdS

C I I R I I I I I

PA61 Processo di valutazione della qualità del CdS C R I C I I I I I

PA62 Processo di analisi e miglioramento C R I C I I I I I

PA7 Processo di gestione delle difficoltà contingenti e di valutazione delle azioni correttive e preventive

C C I R I I I I I

PA8 Processo di riesame periodico del sistema di gestione R C I C I I I I I

PA9 Processo di comunicazione con le PI R I I C I I I I I

PA10 Processo di aggiornamento del DO contenente le procedure gestionale e tecniche del CdS

C R I C C C C C C Presidenti delle commissioni Titomanlio Vaccaro Titomanlio Cristian Auriello Nobile Vittoria Sannino Poletto Miccio

* R: responsabile; C: coinvolto; I: informato.

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A2.2 Le modalità di coordinamento tra i processi decisionali del CdS e della struttura di appartenenza sono efficaci?

Modalità di coordinamento tra i processi decisionali del CdS e della struttura di appartenenza e relativa efficacia

Come già accennato, tutti i processi decisionali del CdS devono necessariamente essere deliberati, in accordo allo statuto dell’ateneo (statuto), ai regolamenti didattici d’Ateneo, di Facoltà (allegato A4) e di Area Didattica (allegato A5), dal Consiglio di area didattica (CAD) e, per talune di essi, dal consiglio di Facoltà (CdF) cui il primo afferisce.

Nell’organigramma, riportato in Figura A2 è chiara la posizione del CdS e delle sue componenti rispetto alle strutture di appartenenza e le relative scale gerarchiche. In tale contesto il coordinamento tra i processi decisionali del CdS e della Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Salerno avviene attraverso la trasmissione dei verbali del CAD in cui tali processi decisionali sono descritti e che, quando previsto, devono essere approvati e/o ratificati dal CdF. La partecipazione diretta ai processi decisionali del CdF da parte dei membri del CdS, che per la quasi totalità fanno anche parte del CdF, rende estremamente efficace il coordinamento suddetto. Quest’ultimo è ulteriormente agevolato mediante riunioni periodiche informali dei Presidenti delle varie Aree Didattiche della Facoltà con il Preside di Facoltà per l’istruzione di pareri o delibere da adottare in Facoltà in armonia con quanto deliberato nei rispettivi CAD.

A3. RIESAME

Valutazione Elemento : Eccellente

A3.1 Il CdS riesamina periodicamente il sistema di gestione al fine di assicurare la sua continua idoneità, adeguatezza ed efficacia ?

Modalità di gestione del processo di riesame

Il CdS riesamina periodicamente il sistema di gestione al fine di assicurare la sua continua idoneità, adeguatezza ed efficacia. Infatti, il CdS ha previsto nel sistema di gestione uno specifico processo (PA8) tramite il quale svolgere tale compito. La responsabilità del processo è stata attribuita dal CAD al Presidente del CAD (cfr tabella responsabilità nella dimensione A2) nella seduta del 12.06.03 (allegato A10) mentre risultano coinvolte tutte le altre commissioni tramite i rispettivi presidenti. Esso si effettua in via ordinaria due volte all’anno (nei mesi di ottobre e di maggio ovvero poco dopo l’inizio dei corsi del primo e del secondo semestre, rispettivamente) ma può anche essere svolta in via straordinaria qualora si renda necessario.

Il processo si articola:

- in uno stadio di acquisizione dei dati rilevanti al processo di gestione. Essi sono il risultato dei processi PA5.1, PA5.2, PA5.3, PA5.4 PA6.1, PA6.2, e PA7 (cfr diag. di flusso dei collegamenti dei processi.). I dati provenienti dai processi da PA5.1 a PA5.4 mostrano la capacità d’attrazione, l’efficacia interna ed esterna del CdS e l’efficacia dei servizi di contesto. Le informazioni provenienti dai processi PA6.1 e PA6.2 danno, da un lato, un quadro d’insieme del livello qualitativo del CdS e dei punti deboli individuati dallo stesso nelle varie attività del CdS e, dall’altro, una valutazione diretta dell’efficacia dell’applicazione dei singoli processi alle attività di riferimento. I dati provenienti dal processo PA7 forniscono, invece, un quadro delle difficoltà nuove o ricorrenti incontrate nella gestione del CdS e della efficacia o meno delle eventuali azioni correttive previste per affrontare o prevenire tali difficoltà.

- In uno stadio di acquisizione di dati e informazioni dai processi PA9 e PA10 e tramite quest’ultimo dai processi PA1, PA2 e PA3. Tali dati risultano significativi perché

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forniscono il polso della fattibilità e della pratica attuabilità della catena di processi del sistema gestionale del CdS e danno conto di eventuali variazioni dei vincoli esterni (leggi e norme nazionali, esigenze delle P.I.) e/o interni (statuto e regolamenti della Facoltà o dell’Ateneo, politiche del CdS) occorsi dall’ultimo riesame.

- In uno stadio di analisi dell’intero blocco di dati ai fini dell’individuazione di risultati o eventi non in linea con quanto pianificato nel precedente riesame del sistema di gestione o di eventuali incompatibilità tra le variazioni avvenute e riconosciute nello stadio precedente ed il corrente sistema gestionale.

- nella individuazione, in relazione ai risultati dello stadio precedente, di eventuali modifiche al sistema di gestione (individuazione di nuovi processi, modifiche a processi esistenti, modifiche di collegamenti o responsabilità) che consentano di prevenire o attenuare i problemi riscontrati dall’analisi dei dati relativi al periodo trascorso dall’ultimo riesame.

- nella individuazione della necessità di revisione degli obiettivi generali, delle politiche e/o degli obiettivi di apprendimento.

- In uno stadio di scambio d’informazioni con il processo di aggiornamento del documento operativo (DO) ai fini della sua rapida revisione.

Esigenze di ridefinizione o di revisione dei processi per la gestione del CdS e della struttura organizzativa e opportunità di miglioramento individuate

Gli esiti dell’ultimo riesame (verbale (allegato A11)) possono così riassumersi:

- sono state individuate esigenze di revisione del sistema organizzativo: il riesame ha mostrato che l’impianto generale di tale sistema è valido. Tuttavia, la riacquisizione, sebbene a tempo parziale del MD (cfr. dimensione A2.1), dovrebbe riportare efficacia al sistema tenendo conto che l’MD nel precedente organigramma era membro del GAV e responsabile dei processi PA1.1, PA5.1, PA5.2, PA5.3 e PA5.4 e risultava coinvolto in numerosi altri processi come risulta dal RAV2004 (allegato A9). Inoltre, è stata riscontrata la necessità di sostituire alcuni membri del CdI in quanto alcuni sono passati ad altro incarico ed altri non si sono resi disponibili quando è stata effettuata l’indagine sulle loro esigenze relativamente al CdS. In particolare, sono passati ad altro incarico il rappresentante dell’ARPAC e quello del GRICU. È stata anche rilevata l’esigenza di integrare il CdI con un rappresentante dei giovani industriali dell’assoindustria di Avellino e con un rappresentante della Federchimica.

- è stata riscontrata la disponibilità di nuove risorse umane o materiali: L’area didattica ha acquisito due nuove unità di personale. Infatti, hanno preso servizio a marzo 2006 i ricercatori Francesco Donsì e Maria Sarno.

- sono stati individuate necessità di miglioramento del processo PA42 di gestione delle attività di assistenza e tutorato in itinere. Infatti, il servizio di tutorato che il CdS offre è praticamente inutilizzato dagli studenti sebbene essi, nell’espressione delle loro esigenze, mostrino di ritenere utile tale servizio.

- è stata individuata la necessità di miglioramento dei processi PA41 e PA45 di gestione delle attività di orientamento e di gestione delle attività di inserimento dei laureati nel mondo del lavoro, rispettivamente. Infatti, per il primo nel precedente A.A. si è riscontrata una diminuzione del numero degli immatricolati al CdS in ingegneria chimica a Salerno rispetto a quelli immatricolati a CdS omologhi in Italia. Per il secondo, in realtà, il CdS non ha mai attivato una serie di azioni stabili nel tempo tendenti. Ciò, tuttavia, è sttao anche determinato dal fatto che un’altissima percentuale dei nostri laureati sceglie di iscriversi alla laurea specialistica.

- è stata individuata la necessità di miglioramento del processo PA43 di gestione delle attività di tirocinio. Infatti, è stata riscontrata una distribuzione squilibrata di assegnazione di tirocinanti ad alcune aziende e, talora, un tempo di attesa per l’inizio del tirocinio da

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parte degli studenti troppo levato. Inoltre, è stata riscontrata la mancanza di acquisizione dei giudizi dei tutor di tirocinio del CdS sull’azienda o ente presso la/il quale è effettuato il tirocinio.

- è stata individuata la necessità di miglioramento del Processo PA44 di gestione delle attività di internazionalizzazione. Infatti, è stata riscontrata un utilizzo quasi nullo di questo servizio da parte degli studenti del CdS.

- è stata individuata l’opportunità di miglioramento dei processi PA52, PA53 e PA54 relativamente all’acquisizione dei giudizi degli studenti sul corso di laurea, sui tirocini e sull’inserimento nel mondo del lavoro. È necessario, infatti, renderli piu’ consoni ad una gestione di qualità modificando le procedure per renderli più efficaci ma semplici e modificando la modulistica.

- è emersa l’esigenza di avviare iniziative speciali quali esperimenti di e-teaching.

- sono state individuate opportunità di miglioramento del sistema di gestione e dei suoi processi: è stata individuata la necessità di un’azione di sensibilizzazione nei confronti del personale docente rispetto alle necessità derivanti dall’adesione al modello di qualità Campus One; è stata anche individuata la necessità di un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei componenti il Comitato d’Indirizzo e di un allargamento delle sue competenze al processodi gestione delle attività di inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.

- Non è stata ravvisata necessità di revisione degli obiettivi generali, delle politiche e degli obiettivi di apprendimento del CdS.

Azioni intraprese e loro efficacia

In conseguenza degli esiti del riesame su esposti sono state intraprese le seguenti azioni:

- esigenze di revisione del sistema organizzativo: è stata assegnata al MD la responsabilità dei processi PA1.1, PA5.1, PA5.2, PA5.3 e PA5.4. Sono state inviate delle lettere alle associazioni o istituzioni per le quali era stata rilevata la necessità di sostituirne i rappresentanti in seno al CdI. Tali sostituzioni sono state effettuate. Per quanto riguarda l’inserimento di nuovi membri è stat effettuata quella del rappresentante dei giovani industriali dell’assoindustria di Avellino nella figura del suo Presidente (ing. Amitrano) mentre la Federchimica, pur considerando importante tenere relazioni con il CdS, non ha ritenuto di nominare un suo rappresentante in seno al CdS.

- miglioramento del processo PA42: si è deciso di pubblicizzare di più il servizio attraverso una l’inserimento di ulteriori informazioni sul sito di A.D. ed una capillare spiegazione delle opportunità offerte da questo servizio durante le lezioni. Si è anche proposto di fare in modo che in occasione della compilazione del Piano di Studi gli studenti fossero obbligati a discuterne con proprio tutor. Tuttavia, tale proposta non è stata accolta.

- miglioramento dei processi PA41 e PA45: oltre alle azioni già normalmente previste per il processo PA41 si è deciso di promuovere incontri tra studenti potenziali e laureati in ingegneria chimica e, inoltre, su proposta della professoressa Vittoria è stato deciso di istituire un concorso fotografico aperto agli studenti delle scuole superiori sul tema . Il vincitore avrà in premio . Per il processo PA45 si è deciso di promuovere incontri tra aziende e neolaureati in ingegneria chimica. Questa azione, tuttavia, si ritiene vada effettuata insieme alle altre Ad di Ingegneria ed in cooperazione con l’assoindustria di Salerno coinvolgendo un gran numero di imprese, di studenti e neolaureati. Si da mandato al MD di verificare l’esistenza ed, in caso negativo, organizzare una banca dati settoriale su laureati e offerte di lavoro; di informarsi per poter ottenere i dati sul collocamento nel mondo del lavoro di interesse per il CdS (tramite CAOT e ALMALAUREA); di ipotizzare altre attività di accompagnamento in uscita per i neolaureati.

- miglioramento del processo PA43: si è deciso di effettuare un monitoraggio di tutte le convenzioni valutando per ogni azienda o associazione il numero di tirocini effettuati dai

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nostri studenti per anno. Si è deciso, inoltre, di preparare un modello di scheda di valutazione delle aziende sedi di tirocinio da far compilare ai tutor universitari del tirocinio.

- miglioramento del Processo PA44: si è deciso di pubblicizzare di più il servizio, di raccogliere la disponibilità degli studenti e preparare una mailing-list alla quale inviare tempestivamente messaggi per ricordare le date entro le quali presentare le domande ed il bando per la partecipazione a borse Erasmus.

- miglioramento dei processi PA52, PA53 e PA54: si da mandato al MD di pensare a modifiche per lo snellimento delle procedure relative ai processi suddetti e di aggiornare la relativa modulistica.

- iniziative speciali quali esperimenti di e-teaching: a fronte della disponibilità di alcuni docenti ad intraprendere questa attività di e-teaching o se si vuole a far uso delle tecnologie di e-learning vi sia un problema di supporto finanziario all’iniziativa. Per la qual cosa è necessario porre il problema in sede di Consiglio di Dipartimento.

- miglioramento del sistema di gestione e dei suoi processi: si è deciso di intraprendere un’azione di sensibilizzazione nei confronti del personale docente rispetto alle necessità derivanti dall’adesione al modello di qualità; si è deciso anche di intraprendere un’azione di sensibilizzazione nei confronti dei componenti il CdI per una partecipazione al processo di gestione delle attività di inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.

- Non è stata ravvisata necessità di revisione degli obiettivi generali, delle politiche e degli obiettivi di apprendimento del CdS.

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B. ESIGENZE E OBIETTIVI Valutazione Dimensione : Eccellente

B1. ESIGENZE DELLE PARTI INTERESSATE

Valutazione Elemento : Eccellente B1.1 Sono state individuate le esigenze delle PI con particolare riferimento a quelle formative?

PI individuate

Il CdS ha individuato i seguenti organismi e/o individui come Parti Interessate (P.I.) al servizio che il CdS è in grado di erogare:

a) Studenti potenziali e iscritti b) Ateneo

c) Docenti

d) GRICU (Gruppo Ricercatori d’Ingegneria Chimica dell’Università) e) Ordini Professionali

f) Associazioni Imprenditori g) Aziende

h) Provveditorato agli Studi - Scuola

Comitato d’Indirizzo. Al fine di rendere la sua attività più indirizzata alla soddisfazione delle esigenze del mondo del lavoro, il CdS si è dotato da circa 3 anni di un Comitato d’Indirizzo (CdI). Di esso fanno parte un rappresentante per ognuno delle società od istituzioni di seguito elencate: ENEL SpA, ZUEGG, Italchimici SpA, Treofan, in rappresentanza delle aziende interessate al CdS, l’ARPAC, Assoindustria di Salerno, Ordine degli ingegneri della provincia di Salerno, il gruppo giovani della Confindustria della provincia di Avellino e GRICU in rappresentanza delle associazioni interessate al CdS. Oltre ai rappresentanti suddetti, sono stati nominati quali rappresentanti del CAD in seno al CdI il presidente dell’area didattica, il presidente del GAV e due professori appartenenti al CAD. La formalizzazione della costituzione di detto CdI è avvenuta nella riunione del CAD del 12/06/03 (allegato A10). Il CdI si è riunito varie volte (come da verbali n. 1, 2, 3 e 4 del CdI (allegati B1, B2, B3, B6)) presso la Facoltà d’ingegneria dell’Università di Salerno. In tali riunioni sono stati presentati, ai partners esterni al CAD, le linee guida della riforma degli ordinamenti didattici ed il ruolo che il CdI deve assumere nei confronti del CdS. Ognuno dei partners ha poi illustrato le proprie esigenze. Inoltre, una scheda, appositamente messa a punto (allegato B4), è periodicamente distribuita ai membri del comitato di indirizzo al fine di raccoglierne le esigenze di cui tener conto per la eventuale revisione degli obiettivi generali e di apprendimento del CdS. L’attività del CdI nell’ambito del CdS può essere facilmente evinta dalla tabella delle responsabilità dalla quale si nota che il CdI è coinvolto nello svolgimento dei processi PA1.1 e PA1.2.

Nell’ambito del processo PA1 il sottoprocesso PA1.1 è devoluto all’acquisizione delle esigenze delle P.I.. Il processo PA1.1 consiste nell’acquisire periodicamente, e sistematicamente, le esigenze delle P.I. o variazioni delle stesse e renderle disponibili per i processi successivi di definizione degli obiettivi generali e delle politiche (PA1.2), e degli obiettivi d’apprendimento (PA1.3). Ciò è fatto tramite la predisposizione, la distribuzione, la raccolta e l’analisi di schede contenenti questionari da sottoporre alle P.I.. La rilevazione avviene sull’intero campione nel caso degli studenti e solo sui rappresentanti in seno al CdI nel caso delle altre P.I.. Responsabile di tale processo è l’MD (cfr. tabella delle responsabilità).

Modalità e periodicità dei rapporti con le PI

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Le modalità e le periodicità dei rapporti con le P.I. sono i seguenti:

a) Studenti. Le modalità di rapporto con gli studenti sono quelle degli incontri diretti in aula con i docenti, della partecipazione dei rappresentanti degli studenti in seno al CAD e della compilazione da parte di questi di a) schede di acquisizione delle esigenze degli studenti (allegato A2); b) schede di valutazione dei singoli corsi (allegati E1 ed E2); c) schede di valutazione delle prestazioni e dell’organizzazione del CdS (allegato E3). Si organizzano, inoltre, incontri docenti-studenti per la presentazione di variazioni rilevanti nel manifesto degli studi o nei percorsi formativi. La periodicità di tali rapporti è di regola mensile per le riunioni del CAD, annuale per la compilazione delle schede di valutazione dei corsi, per l’acquisizione delle esigenze e per la valutazione delle prestazioni del CdS. Non vi è una periodicità per gli incontri docenti-studenti perché essi sono organizzati all’occorrenza.

Nei casi di emergenza i rappresentanti degli studenti possono rivolgersi direttamente al Presidente del CAD per l’analisi e l’eventuale risoluzione di possibili problemi insorti.

Anche in tal caso, ovviamente, non vi è una periodicità.

Ulteriori rapporti sono sviluppati nei confronti della P.I. costituita dai studenti potenziali attraverso: corsi formativi sui percorsi didattici universitari, iniziative di incontro tra studenti di scuole medie secondarie ed Università (Un giorno all’Università) e Seminari di preparazione alla scelta della Facoltà universitaria svolti dal personale docente presso le scuole medie secondarie della province di Salerno e di Avellino.

b) Ateneo. Le modalità di rapporto con l’Ateneo sono quelle di partecipazione dei docenti del CdS o di loro rappresentanti agli organi collegiali (Consiglio di Facoltà (CdF), Senato Accademico SA) o Commissioni d’Ateneo e di trasmissione di richieste, comunicazioni (pareri su determinate questioni) ed esigenze espresse dal CdS al Consiglio di Facoltà e, tramite esso, al Senato Accademico. Tali trasmissioni avvengono mediante invio dei verbali del CAD e quindi delle delibere e delle richieste in essi contenuti agli organi suddetti. Ovviamente il flusso di informazioni (verbali di consigli e riunioni) e, quindi, delle delibere assunte dagli organi accademici suddetti è anche nel verso opposto. La periodicità dei rapporti è in genere mensile.

c) Docenti. Il rapporto tra il CdS ed il personale docente è diretto in quanto quest’ultimo è parte integrante del CAD che, come detto (cfr. Sistema di Gestione), è l’organo decisionale dei processi e delle politiche messe in atto dal CdS. Tuttavia, al fine di acquisire le esigenze di aggiornamento dei docenti in merito ai sistemi di qualità, sono state predisposte apposite schede di acquisizione delle esigenze dei docenti e del personale di supporto (allegato B5)

d) GRICU (Gruppo Ricercatori d’Ingegneria Chimica dell’Università). Il Gruppo Ricercatori Ingegneri Chimici dell’Università è un’associazione libera in cui confluisce la quasi totalità dei professori e dei ricercatori universitari dei settori scientifici dell’Ingegneria Chimica italiana e, quindi, anche quelli del CdS in oggetto. Tale associazione ha, tra gli altri, come scopi precipui la definizione di un curriculum di studi minimo comune ai diversi CdS in Italia ed il coordinamento delle varie sedi universitarie in cui è presente ingegneria chimica al fine della definizione di politiche ed iniziative comuni. Il Presidente di detta associazione è attualmente il prof. A. Bertucco dell’Università di Padova. Il rapporto tra il GRICU ed il CdS è svolto principalmente tramite il suo rappresentante nel CdI con periodicità semestrale. Le interazioni con il GRICU avvengono, peraltro, anche nelle assemblee dei soci del GRICU, che si tengono in media due volte l’anno, e tramite il sito internet interattivo di detta associazione (www.gricu.it). Attraverso il sito è possibile inviare e-mails a tutti i soci, partecipare ad un forum di discussione su di un certo argomento e aprire un nuovo forum su di un argomento diverso.

e) Ordini Professionali. I rapporti con gli ordini professionali sono realizzati principalmente tramite il loro rappresentante nel CdI con periodicità semestrale. Vi sono poi rapporti per

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