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Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia
dell’Osteoporosi post menopausale e senile
Prof.ssa Hellas Cena
Responsabile del Laboratorio di Dietetica e Nutrizione Clinica, Università degli Studi di Pavia.
Responsabile del Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica, Istituti Clinici Scientifici Maugeri, Pavia.
Dott.ssa Valentina Braschi
Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione,
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Osteoporosi post menopausale e senile
Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia dell’Osteoporosi post menopausale e senile
Osteoporosi post menopausale (tipo I).
Colpisce la donna tra i 50 e i 65 anni: il turnover osseo, con prevalenza della componente riassorbitiva, è accelerato nei 5 anni dopo la menopausa in stretto rapporto
con la riduzione dei livelli circolanti di estrogeni.
Osteoporosi senile o involutiva (tipo II)., Colpisce entrambi i sessi, oltre i 70-75 anni, è due volte più frequente nelle donne che negli uomini ed è conseguente alla perdita
di massa ossea legata all’età, causata dalla diminuzione del numero dei recettori intestinali per la vitamina D, con successiva
riduzione dell’assorbimento intestinale di calcio. La riduzione dell’assorbimento intestinale di calcio provoca l’instaurarsi di un iperparatiroidismo secondario e, sempre
legata all’età, si riduce l’attività osteoblastica.
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Osteoporosi e picco di massa ossea
Picco di massa ossea è il valore massimo del contenuto di minerali nell’osso, che si raggiunge a circa 30 anni di età, maggiore nell’uomo
rispetto alla donna.
Raggiunto il picco, la massa ossea rimane a valori stabili per circa 10 anni; dopo i 40 anni la densità ossea si riduce tra 0,3-0,5%/anno, in particolare aumenta dopo la menopausa nella donna fino a 3-5%/anno
nei 5-7 anni successivi.
Più alto è il picco raggiunto in giovinezza, più grande è il margine di sicurezza, più basso è il picco, maggiore è il rischio di arrivare
precocemente all’osteoporosi.
Massimizzare il picco di massa ossea attraverso appropriati interventi educativi (corretta alimentazione, regolare attività fisica, sano stile di vita) è oggi riconosciuto come il punto chiave per la vera prevenzione
primaria dell’osteoporosi.
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Osteoporosi e fattori di rischio
Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia dell’Osteoporosi post menopausale e senile
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Cambiamenti di tessuto osseo, adiposo e muscolare con l’età
Jafarinasabian et al. 2017<>
Cambiamenti di tessuto osseo, adiposo e muscolare con l’età
Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia dell’Osteoporosi post menopausale e senile Jafarinasabian et al. 2017
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Interazione tessuto osso, adiposo e muscolare
Ormsbee et al. 2014
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Valutazione dello stato nutrizionale del paziente affetto da osteoporosi
Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia dell’Osteoporosi post menopausale e senile
Osteoporosi Sarcopenia
Osteosarcopenia
Obesità Obesità
Osteosarcopenica Malnutrizione
Fragilità-Cronicità
Diabete-IFG-IR Sindrome metabolica Ipertensione arteriosa…
Patologia neurodegenerativa SAD-DAN
Insufficienza renale Patologia autoimmune…
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Valutazione dello stato nutrizionale
Stato nutrizionale: livello con cui sono soddisfatte le necessità fisiologiche di nutrienti ed energia di un individuo, introdotti con la dieta.
Malnutrizione: stato di alterazione funzionale, strutturale e di sviluppo dell’organismo conseguente allo squilibrio tra fabbisogni, introiti e utilizzazione dei nutrienti.
Valutazione nutrizionale: identifica la condizione di malnutrizione allo scopo di indentificare come le conseguenze di uno stato non fisiologico (malnutrizione), dato da insufficiente o eccessivo apporto di nutrienti, si
associno alle patologie di base.
Anamnesi fisiologica e patologica prossima,
remota
Storia ponderale Esame obiettivo
Anamnesi
alimentare Esame
antropometrico Parametri biochimici
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Valutazione dello stato nutrizionale
Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia dell’Osteoporosi post menopausale e senile
Storia ponderale:
- Peso abituale, minimo e massimo età adulta - Oscillazioni ponderali, Weight Cycling Syndrome
- Calo ponderale
Esame antropometrico:
- Peso, Altezza (Arm Span) - BMI
- Valutazione della distribuzione adiposa
SINPE 2002
Esame antropometrico II livello:
- Bioimpedenziometria
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Ruolo della nutrizione nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi
Obiettivi principali della terapia nutrizionale:
Raggiungimento e mantenimento del peso adeguato con attenzione alla distribuzione del tessuto adiposo e al miglioramento della composizione corporea.
Alimentazione bilanciata in macro e micronutrienti, suddivisa in 3-5 pasti con attenzione alle frequenze di consumo degli alimenti al fine di migliorare l’assetto nutrizionale: energetico, proteico, vitaminico, idro-minerale.
- Fabbisogno energetico: sufficiente a ottenere e/o mantenere un adeguato peso corporeo negli adulti in relazione al metabolismo basale misurato o stimato.
- Carboidrati: 45-55% delle calorie totali, fino ad arrivare al 60% favorendo alimenti ricchi di fibra e a basso indice glicemico, in particolare in caso di insulinoresistenza, intolleranza glucidica a digiuno, sindrome metabolica, diabete mellito, ipertrigliceridemia, attenzione a zuccheri semplici: <10%
- Fibra: 25-35 g/die (fino a > 40 g/die o 20g/1000 kcal/die)
- Lipidi: 25-30% delle calorie totali (ac. grassi saturi <10% o <7% se LDL >100 mg/dl; ac. grassi polinsaturi: 7-10%; ac.
grassi monoinsaturi: 10-15%, colesterolo <300 mg/die o <200 mg/die, se ipercolesterolemia).
- Proteine: 0,8 - 1,5 g/kg/die (N.B. In caso di nefropatia la quota proteica non dovrebbe superare 0,7-0,9 g/kg/die a cui si devono aggiungere i grammi di proteine perse se proteinuria)
- Sodio: < 2 g/die.
Timing di assunzione delle proteine: una ripartizione del fabbisogno proteico suddivisa su più pasti durante la giornata garantisce più picchi plasmatici di aminoacidi capace d’indurre uno stimolo proteino-sintetico nel tessuto muscolare, in particolare in caso di ridotta sensibilità a tale stimolo (sarcopenia).
15-20 g di proteine a pasto stimolano la sintesi muscolare proteica nell’adulto, 25-30 g a pasto sono necessarie nell’anziano o se sarcopenia. Leucina 2,5-2,8 g. (PROT-AGE Study Group-Bauer et al. 2013)
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Ruolo della nutrizione nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi
Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia dell’Osteoporosi post menopausale e senile
PERSONALIZZAZIONE
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Ruolo della nutrizione nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi
Importanza del calcio
- Assorbimento: si riduce significativamente con l’eta in entrambi i sessi (Nordin and Morris, 2011)
- Fonti alimentari di calcio sono soprattutto latte e derivati.
- Una buona fonte di calcio deriva anche da frutta secca (ideale come spuntino), da molluschi, crostacei, legumi e alcune verdure (carciofi, cardi, spinaci, indivia,
broccoletti, radicchio)
- Anche l’acqua può dare un buon apporto: si consiglia ricca di calcio (>150 mg/l) e povera di sodio.
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Ruolo della nutrizione nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi
Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia dell’Osteoporosi post menopausale e senile
Importanza del calcio
Quando dobbiamo considerare l’integrazione?
- Osteoporosi.
- Ridotto consumo di latte e derivati e/o intolleranza a lattosio.
- Dieta vegana.
- Eccessiva assunzione di sodio, che favorisce l’escrezione di calcio.
- Terapia con corticosteroidi da lungo tempo.
- Patologie che comportano malassorbimento intestinale.
- Chirurgia bariatrica.
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Ruolo della nutrizione nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi
Importanza della vitamina D:
si trova in piccole quantità in alcuni alimenti come aringhe, tonno, sgombri e nel tuorlo d’uovo, ma solo il 20%, del fabbisogno deriva dall’alimentazione mentre la componente principale deriva dalla
sintesi endogena a livello cutaneo in seguito all’esposizione solare ai raggi UVB, peraltro sempre più inefficiente con l’avanzare dell’età.
Supplementazione con vitamina D
L’ ipovitaminosi D è la riduzione dei livelli sierici di 25(OH)vitamina D al di sotto di 30 ng/ml, ulteriormente distinta in:
- insufficienza: 25(OH)-vitamina D compresa fra 20 e 30 ng/ml - carenza: 25(OH)-vitamina D <20 ng/ml.
La supplementazione giornaliera di vitamina D è circa 800-1000
UI/die ma può aumentare fino a una dose massimale di 4000 UI/die.
Nelle condizioni di carenza, insufficienza si somministra, inizialmente, una dose di carico 50.000 UI/settimana per 2 mesi, per rifornire i
depositi, poi si passa a uno schema di mantenimento 50000 UI/15 giorni.
(Documento di posizione AME e AACE, gestione clinica della carenza di vitamina D nella popolazione adulta)
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Ruolo dello stile di vita nella prevenzione e terapia dell’osteoporosi
Il ruolo della Nutrizione nella prevenzione e terapia dell’Osteoporosi post menopausale e senile
- Il consumo di alcol riduce l’assorbimento intestinale di calcio.
- Il caffè aumenta le perdite di calcio attraverso le urine e ne riduce l’assorbimento intestinale.
- La nicotina anticipa la menopausa di 1-2 anni e interferisce con l’attività degli osteoblasti.
Attività fisica
Attività fisica programmata seguita da professionisti in relazione alla condizione clinica e finalizzata al miglioramento.
OMS consiglia per l’adulto 150-300 minuti di attività fisica di moderata intensità + 2 volte a settimana attività di stretching e/o tonificazione muscolare.
L’attività fisica programmata permette un miglioramento della densità ossea
e della mobilità funzionale negli anziani con una diminuzione delle cadute dal 25% al 50%.
WHO guidelines on physical activity and sedentary behaviour, 2020
European guidance for the diagnosis and management of osteoporosis in postmenopausal women, 2019