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COMMISSIONE REGIONALE LAZIO
Prefettura di Roma
PROTOCOLLO D’INTESA PER ADESIONE
SULL’INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI DI SUPPORTO AL PREFETTO PER FACILITARE L’ESAME DA PARTE DELLE BANCHE DELLE ISTANZE RAPPRESENTATE DA IMPRESE E
FAMIGLIE
TRA
IL PREFETTO DI ROMA GIUSEPPE PECORARO
E
ABI
COMMISSIONE REGIONALE LAZIO
II
La Prefettura di Roma e l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), firmatari del Protocollo d’intesa per adesione, sulla individuazione dei criteri di supporto al Prefetto per facilitare l’esame da parte delle banche delle istanze rappresentate da imprese e famiglie,
(di seguito denominato:“protocollo”),
PREMESSO CHE:
E’ unanimamente riconosciuto, nel complessivo assetto economico, il ruolo centrale del sistema bancario, con particolare riguardo agli aspetti connessi ai finanziamenti alle imprese;
e’ altrettanto fondamentale per lo sviluppo economico del paese il ruolo delle imprese;
alla luce della sfavorevole congiuntura economica, non si puo’ prescindere da un forte impegno degli stessi Istituti di credito – con conseguenti idonei interventi – per il superamento delle criticita’ che caratterizzano il sistema d’ impresa nell’attuale quadro economico;
l’armonizzazione delle attivita’ delle banche e delle imprese risulta cruciale ai fini dell’adozione di misure idonee a dare incisivo impulso agli investimenti e, quindi, volti a favorire la ripresa dell’economia reale;
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la sfavorevole congiuntura economica ha colpito anche nuclei familiari, condizionandone la qualita’ della vita;
sono quindi necessari interventi volti ad agevolare il ricorso al credito e l’accesso ai fondi di garanzia;
CONSIDERATO CHE:
Ai sensi della direttiva congiunta del Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Ministro dell’Interno n. 9312 del 31 Marzo 2009, il Prefetto può essere destinatario di istanze e reclami di imprese e famiglie;
e’ emersa l’esigenza di individuare puntuali criteri per qualificare le imprese e le famiglie dei quali possa avvalersi il Prefetto per l’autonoma valutazione delle istanze e reclami inoltrati da imprese e/o famiglie, ai fini dell’attivazione della procedura di riesame della posizione, a livello gerarchico superiore, da parte dell’Istituto di credito interessato;
PRESO ATTO:
Della esigenza di mettere a punto dei criteri idonei, di cui si potrà avvalere il Prefetto, ai fini dell’accelerazione della procedura di esame delle istanze
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pervenute da imprese e/o famiglie, da parte del livello gerarchico superiore dell’istituto di credito interessato nel caso di specie.
SI CONVIENE QUANTO SEGUE:
Art. 1
Con il presente Protocollo, al quale potranno aderire anche successivamente altri soggetti portatori dei medesimi interessi nella materia, le Parti sottoscriventi manifestano la piena adesione alle previsioni ed alle disposizioni di seguito fissate.
Art. 2
E’ distinto il ruolo dell’Osservatorio dalla funzione propria del Prefetto, che sarà l’unico soggetto deputato alla trattazione delle singole istanze rappresentate dai clienti, assicurandone la riservatezza e l’anonimato.
I dati e le informazioni contenuti nelle istanze sono utilizzati solamente per le finalità dell’iniziativa, atteso che, al termine del processo, tali dati e informazioni saranno distrutti e conservati solamente in forma aggregata e
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anonima ai fini di un loro utilizzo come input informativo nelle discussioni degli Speciali Osservatori.
Art. 3
Il presente Protocollo non ha ovviamente il fine di riconoscere a chi presenta una istanza nel rispetto dei criteri identificati in questo Protocollo alcun diritto ad ottenere automaticamente una revisione della pratica di fido, mirando piuttosto a rendere più agevole e rapido il processo di esame della istanza da parte della banca.
Art. 4
Il Prefetto si impegna ad inoltrare alla banca le sole istanze correttamente compilate, intendendosi per tali soltanto quelle che sono state redatte, sia in formato elettronico che in formato cartaceo, compilando in ogni loro parte gli appositi moduli predisposti dal Ministro dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero dell’Interno, reperibili nei relativi siti istituzionali.
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Nel caso in cui pervengano delle istanze non correttamente compilate o incomplete sarà cura del Prefetto contattare l’impresa e/o la famiglia per richiedere le integrazioni necessarie all’esame dell’istanza.
Il Prefetto si impegna a fornire alla banca, con specifico riferimento alle istanze pervenute dalle imprese, documentazione adeguata comprovante il rispetto della normativa sulla sicurezza nel lavoro e la conformità alle disposizioni fissate dal Codice Antimafia. Inoltre, il Prefetto fornirà alla banca la certificazione dell’avvenuta presentazione delle dichiarazioni nell’ultimo quinquennio risultanti al sistema informativo dell’anagrafe tributaria, nonché quella relativa all’assenza di sentenze di condanna passate in giudicato in materia di lavoro nero.
Art. 5
Le banche che ricevono dal Prefetto l’istanza si impegnano a verificare la presenza o meno della documentazione integrativa, di cui al precedente art.
4, che verrà eventualmente fornita dallo stesso Prefetto con riferimento alla singola istanza.
Nel caso di presenza di tale qualificazione, la banca ne terrà conto e si impegna a dare priorità all’esame della istanza e a fornire l’esito dell’esame al
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cliente entro 20 giorni dal ricevimento dell’istanza, motivandolo al cliente ed al Prefetto.
La banca destinataria dell’istanza fornirà direttamente al cliente la risposta e informerà il Prefetto, con cadenza mensile, sugli esiti dei reclami.
Art. 6
Eventuali modifiche e/o integrazioni al presente testo saranno concordate all’atto dell’insorgenza di nuove problematiche degne di rilievo.
FIRMATARI DEL PROTOCOLLO DI INTESA
PREFETTO DI ROMA ___________________________
ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA
COMMISSIONE REGIONALE LAZIO
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Roma 2 Luglio 2009