Allattamento: un modello di Co-genitorialità
I comportamenti per migliorare la durata dell’allattamento esclusivo
Tratto da un articolo di Jennifer Abbass-Dick, PhD, RN; Cindy-Lee Dennis, PhD
Importanti ricerche americane e canadesi hanno evidenziato che coinvolgere anche il partner nella promozione dell’allattamento esclusivo al seno ha prodotto risultati molto positivi sulla durata del periodo dell’allattamento.
L’allattamento co-genitoriale si riferisce alle modalità con le quali i genitori collaborano insieme per raggiungere gli obiettivi dell’allattamento.
Di seguito presentiamo i principali risultati emersi da diverse ricerche che hanno evidenziato che ci sono 5 aree di intervento per il coinvolgimento del partner, sulle quali possono agire coloro che operano con i genitori.:
Fissare insieme gli obiettivi dell’allattamento e condividerli
Condividere i compiti nell’allattamento
Supportare proattivamente nell’allattamento
Interagire con la mamma nei momenti dell’allattamento
Risolvere insieme e proattivamente gli eventuali problemi
I tassi di durata dell’allattamento esclusivo negli Usa sono ancora lontani dall’essere ottimali nonostante le campagne di promozione di tutte le autorità sanitarie internazionali.
Il padre è una fonte di assistenza fondamentale per la mamma nell’allattamento al seno e tutte le ricerche evidenziano che influenza in misura significativa sia l’attivazione iniziale
dell’allattamento che la durata e l’esclusività.
Un recente controllo a campione in Canada ha evidenziato che un modello di co-genitorialità nell’allattamento porta risultati concreti in termini di efficacia e durata dell’allattamento .
IL MODELLO DI ALLATTAMENTO CO-GENITORIALE
Il modello co-genitoriale generale si basa sul modo in cui i due genitori coordinano le proprie responsabilità e lavorano insieme per raggiungere gli obiettivi di benessere e salute del proprio bambino. Un rapporto co-genitoriale efficace si fonda sul rispetto e sul riconoscimento reciproco degli sforzi di ognuno e sul supporto nei momenti di stress e contribuisce a generare autostima in tutti e due i genitori.
Il modello di allattamento co-genitoriale è stato sviluppato sulla base di modelli precedenti di co- genitorialità generale e su diversi studi precedenti sul coinvolgimento del padre nel
l’allattamento al seno. Il modello si compone di 5 elementi, ognuno dei quali ha il potenziale di
influenzare positivamente o negativamente il percorso e i risultati dell’allattamento, a seconda di come i genitori collaborano correttamente nel raggiungimento degli obiettivi.
1) Fissare insieme gli obiettivi dell’allattamento e condividerli
In un efficace rapporto di co-genitorialità, gli obiettivi dell'allattamento al seno, sia per quanto riguarda la durata che l'esclusività, dovrebbero essere fissati di comune accordo.
Mentre molti padri desiderano prendere parte alle decisioni sull’alimentazione del proprio bambino, altri ritengono che la decisione finale spetti alla madre.
La propensione all’allattamento al seno delle madri è influenzata in modo significativo dall’atteggiamento del padre ed è stato dimostrato che le madri che percepiscono un atteggiamento favorevole all’allattamento da parte dei propri partners, hanno una più alta probabilità di intraprendere la strada dell’allattamento esclusivo al seno e di allattare per un periodo più lungo, rispetto a quelle che percepiscono che il proprio partner è contrario o indifferente.
Di contro, se i genitori non concordano sul piano di allattamento, sorgono conflitti, l’approccio al bambino non è coordinato e in breve tempo si arriva all’aggiunta e all’allattamento artificiale.
2) Condividere i compiti nell’allattamento
Uno dei modi più efficaci per garantire che le madri abbiano il tempo necessario per allattare in modo proficuo è incoraggiare i padri a impegnarsi attivamente con l'allattamento al seno.
Spesso si pensa che far allattare occasionalmente i papà con i biberon, anche se di latte materno, sia un modo di coinvolgerli e responsabilizzarli, ma in realtà si è scoperto in diverse ricerche che questa pratica ha un effetto negativo.
I padri invece possono essere molto utili nell’aiutare a stabilizzare il flusso di latte, soprattutto all’inizio, ad esempio
1) Portando il bebè alla mamma quando mostra segni di essere affamato
2) Tenendo sotto controllo se il bebè succhia regolarmente e se c’è fuoriuscita di latte dal seno
3) Controllare che la mamma sia a suo agio e comoda mentre allatta 4) Aiutando la mamma a chiedere aiuto professionale quando necessario
Inoltre, i padri devono essere incoraggiati a condividere la responsabilità per quelle attività che non comportano l'alimentazione come cambiare i pannolini, fare il bagnetto, confortare il bimbo quando piange, tutte attività delle quali la mamma può essere alleggerita.
Se non si riesce a instaurare questo tipo di collaborazione, la mamma tende a passare
all’allattamento artificiale come modo per coinvolgere il padre nell’alimentazione del bambino.
3) Supportare proattivamente nell’allattamento
Ci sono quattro tipologie di supporto che il padre può fornire alla madre e sono a) il supporto informativo, b) il supporto strumentale, c) l’ apprezzamento e d) il supporto emotivo.
Il supporto informativo
Questo è il tipico supporto che possono fornire i padri che si sono preventivamente informati sulle pratiche corrette di allattamento al seno e quindi possono fornire aiuto nel
Rammentare alle mamme i consigli professionali ricevuti in passato, ad esempio durante i corsi
Reperire informazioni utili nel momento specifico
Discutere insieme alla mamma possibili soluzioni ai problemi
Tenere traccia del processo di allattamento, sia per il bebè che per la mamma
Identificare se necessario le risorse comunitarie disponibili per l’assistenza per l'allattamento al seno
Diverse ricerche dimostrano che avere accanto un padre informato migliora nettamente i risultati del processo di allattamento, poiché aiuta le madri a superare le difficoltà che potrebbero presentarsi. Inoltre molti padri affermano di provare un senso di frustrazione di fronte alle sfide dell’allattamento e riconducono questa frustrazione al fatto di non essere adeguatamente preparati sul problema. Questo suggerisce che sarebbe necessario e molto utile coinvolgerli quanto più possibile nelle attività informative professionali sull’allattamento e si potrebbe fare, ad esempio, includendo nei materiali dei corsi sull’allattamento anche delle immagini di padri, inserendo informazioni nei corsi su come i padri possono essere di aiuto e citando esempi errori comuni.
Di contro, se il padre è poco informato, tenderà ritenere che l’allattamento al seno sia la causa di tutti i problemi e propenderà per la sua interruzione.
Il supporto strumentale
Il supporto strumentale si riferisce all’ambito dell’assistenza pratica e concreta come l’aiuto per le attività fisiche e le faccende domestiche.
Anche qui, le ricerche hanno evidenziato che le famiglie in cui i padri contribuiscono alle faccende domestiche hanno risultati migliori in termini di allattamento, banalmente anche solo perché consentono alle madri di avere più tempo per allattare.
Le madri che hanno completa responsabilità delle faccende domestiche interrompono l’allattamento prima di quelle che hanno un supporto e in alcuni casi passano al biberon per poter scaricare sul padre l’attività di nutrizione del bebè.
L’apprezzamento
L’apprezzamento è un supporto di tipo motivazionale e anche qui le ricerche di mostrano che è
fondamentale. In particolare, il partner deve sostenere e incoraggiare la decisione di allattare e lodare la mamma per gli sforzi fatti.
I padri possono dimostrare l’apprezzamento nei confronti della mamma che allatta avendo un atteggiamento positivo in genere nei riguardi dell’allattamento, valorizzandone l’importanza, difendendolo quando qualcuno suggerisce di passare all’allattamento artificiale e incoraggiando anche l’allattamento al seno in pubblico.
Il supporto emotivo
Il supporto emotivo si riferisce alla condivisione di emozioni, al manifestare ammirazione dando alla mamma la sensazione di essere accudita e valorizzata. Questo tipo di supporto è emerso come essenziale per superare i momenti di difficoltà e perseverare nell’allattamento poiché valorizza il sacrificio nell’allattare e consente alla mamma di manifestare anche la propria frustrazione, senza sentirsi in colpa.
I padri possono fornire questo tipo di supporto ascoltando le mamme in modo empatico e paziente, rassicurandole, incoraggiandole e con piccoli gesti di affetto e di gentilezza.
4) Interagire con la mamma nei momenti dell’allattamento
Questo tipo di attività si fonda sull’importanza di garantire anche ai padri di avere il tempo e le opportunità di stabilire un legame con i bebè allattati al seno.
Queste interazioni sono fondamentali per aumentare la fiducia dei papà nelle proprie attitudini genitoriali e ridurre la sensazione del padre di essere tagliato fuori (o di essere invidioso) dal rapporto esclusivo madre-bambino.
Alcuni padri hanno infatti dichiarato che l’allattamento al seno inibisce la loro possibilità di stabilire un legame affettivo col bebè, mentre i padri che hanno trovato la maniera di essere coinvolti, dichiarano che l’allattamento al seno non è in nessun modo un ostacolo
5) Risolvere insieme e proattivamente gli eventuali problemi
Ai genitori che collaborano per risolvere proattivamente eventuali problemi si devono insegnare due competenze fondamentali: la comunicazione e la capacità di risolvere i problemi. Il fatto stesso di risolvere insieme i conflitti e trovare insieme una soluzione aiuta i genitori a consolidare il proprio rapporto di co-genitorialità
LE IMPLICAZIONI DELLO STUDIO PER LE FIGURE PROFESSIONALI
Il modello descritto di co-genitorialità può essere utilizzato nella iniziative di promozione della salute legate all’allattamento che hanno come target ambedue i genitori e può aiutare a guidare la progettazione e lo sviluppo di programmi educativi e eventuali attività di ricerca.
La ricerca ha dimostrato che l’inclusione dei padri in queste iniziative educative può aumentare la decisione di allattare al seno, la sua durata e l’esclusività.
L’atteggiamento dei padri e il loro sostegno hanno un forte impatto sui risultati e i dati dimostrano che i padri desiderano essere coinvolti.
Inserire nelle attività educative queste informazioni può contribuire a fornire ai genitori le conoscenze e le competenze necessarie a lavorare in squadra in modo efficace per raggiungere gli obiettivi.
Per concludere, i programmi educativi e gli interventi di supporto sono necessari per aumentare i tassi di allattamento al seno ed è stato dimostrato che il supporto del padre è un fattore di rischio/opportunità sul quale andare ad agire per migliorare i risultati e per progettare attività educative per aiutare i genitori.