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Autostrade liguri: l autotrasporto perde 5 mln al giorno

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21 Marzo 2022 -

Autostrade liguri: l’autotrasporto perde 5 mln al giorno

ROMA – Domenico De Rosa, amministratore delegato del Gruppo Smet, operatore logistico leader a livello europeo, commenta l’attuale situazione delle

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https://www.messaggeromarittimo.it/tag/a14/ | 21 Marzo 2022 - autostrade liguri A7, A10, A12, A26: “La Liguria è una regione altamente strategica dal punto di vista della logistica, per la presenza di alcuni tra i porti più trafficati e rilevanti del paese. Il 50% della logistica italiana passa da Genova e dalla Liguria, con una movimentazione di mezzi pesanti che raggiunge i 30 mila veicoli al giorno. Nonostante questo, la regione continua a vivere l’isolamento e il blocco totale della sua viabilità

nell’indifferenza delle istituzioni”.

Massiccia presenza di cantieri, chilometri di coda e pesanti disagi per cittadini e aziende, nella totale incertezza circa i tempi di

regolarizzazione della viabilità. “I cantieri proseguono e i danni provocati all’intero settore dell’autotrasporto sono stimabili in 5 milioni di euro al giorno” continua De Rosa.

Una situazione a suo parere insostenibile per molte aziende, già provate da mesi di lockdown. “A questo si aggiungerà, nel medio termine, la perdita dei traffici che verranno dirottati sui porti del Nord Europa”.

“Proprio in Liguria abbiamo assistito alla costruzione rapida di

un’infrastruttura chiave per l’Italia: il nuovo viadotto Genova San Giorgio, segno tangibile che è possibile agire senza gli inutili rallentamenti della cattiva burocrazia -conclude De Rosa- ma l’intollerabile situazione delle autostrade liguri va risolta con la massima urgenza: un Paese moderno ha l’obbligo di garantire a persone e merci una circolazione sulla rete autostradale veloce e sicura”.

Riapertura ai Tir sul viadotto Cerrano

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ROMA – La relazione dell’Ufficio Ispettivo territoriale, Uit, del Mit al concessionario Autostrade per l’Italia che ne ha fatto richiesta, dà parere favorevole al ripristino della circolazione dei mezzi pesanti sul viadotto Cerrano dell’Autostrada A14.

Riapertura che comunque dovrà avere l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria.

“Dalle verifiche svolte dall’Istituto nazionale delle saldature e dalla

“modellazione” della frana eseguita dall’Università di Roma “La Sapienza” - spiega una nota del Mit- il ministero delle Infrastrutture ritiene necessario un sistema di monitoraggio “dinamico della frana” sulle parti sensibili delle fondazioni e delle sottofondazioni del viadotto, in modo continuativo,

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attraverso sensori e rilievi topografici dei pali maggiormente sollecitati”.

Autostrade per l’Italia dovrà poi definire un piano adeguato di gestione delle emergenze da attivare oltre determinate soglie di allerta, essenziali per l’uso in sicurezza dell’infrastruttura, che se superate, comporteranno la chiusura del viadotto.

“In conclusione -conclude la nota- il Mit esprime parere favorevole al

transito dei Tir sul viadotto Cerrano purché vengano rispettati l’obbligo di interdistanza non inferiore ai 100 metri, il limite di velocità a 60

chilometri orari e il divieto di sorpasso”.

A14: verso una soluzione?

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ROMA – Il primo incontro per discutere dei disagi causati dal blocco del transito dei mezzi pesanti sull’A14, c’era stato due giorni fa.

“La riunione del Comitato operativo viabilità -aveva spiegato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio– ha messo a nudo le difficoltà e gli enormi disagi a cui l’intera collettività è sottoposta. Vanno trovate

soluzioni con urgenza perché anche la Protezione civile rischia di non essere in grado di garantire l’operatività in situazioni di emergenza.

Rimodulare il transito sulla sede autostradale dell’A14, riaprendola ai mezzi pesanti, con un prefissato limite di velocità e obbligo di distanze di

sicurezza, a mio modesto avviso, sarebbe meno gravoso e rischioso rispetto all’attuale traffico bloccato a causa degli ingorghi che derivano dalle criticità sulla viabilità ordinaria. La diversa disciplina del traffico sottoporrebbe a minore stress gli stessi cavalcavia sotto indagine, oggi costretti a subire il peso di vetture ferme, e garantirebbe maggiore

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Ieri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’incontro con Aspi per la verifica degli approfondimenti tecnici richiesti dal ministero per la messa in sicurezza del viadotto, che hanno portato ad alcune decisioni.

I dati anticipati dal concessionario, anche se parziali, hanno infatti messo in evidenza risultati delle prove positivi e come tali, favorevoli alla riapertura del traffico pesante sul viadotto.

Se tali dati troveranno conferma nella relazione finale che il concessionario dovrà fornirà al Mit lunedì 13, il ministero, ferme restando le autonome determinazioni dell’autorità giudiziaria, darà parere favorevole al

ripristino della circolazione, ad andatura distanziata e contenuta, per i mezzi pesanti.

Sulle barriere laterali pare che ci siano i presupposti per un parere favorevole alla riduzione delle aree sequestrate.

Sul tema dell’emergenza, è in corso di progettazione un piano in

collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza: in caso di superamento delle soglie di allerta dovuto a fenomeni franosi, consentirà di mettere in sicurezza l’autostrada senza comprometterne la funzionalità.

Confartigianato Trasporti Marche:

aspettative sull’incontro al Mit

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ANCONA – L’incontro tra il settore dell’autotrasporto e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli dovrebbe avvenire giovedi 14 Novembre; se in tale occasione non arriveranno le risposte per la categoria, Confartigianato Trasporti Marche annuncia di aderire al fermo dei servizi.

È quanto deciso nella riunione del Consiglio nazionale di Confartigianato Trasporti per l’esame della vertenza in atto con il Governo e per valutare la decisione di andare al fermo; decisione che è stata approvata e che

interesserà anche le 4.000 aziende di autotrasporto marchigiane.

A partecipare, una delegazione del direttivo regionale di Confartigianato Trasporti Marche, composta da Elvio Marzocchi, Giampaolo Calcabrini

rispettivamente presidente e dirigente regionale, Gilberto Gasparoni e

Alberto Giaconi rispettivamente segretario regionale e responsabile di Marche Sud.

Il Consiglio direttivo di Confartigianato Trasporti riunito a Roma ha

deliberato l’adesione delle proprie imprese al fermo dei servizi proclamato da Unatras se il Governo non cambia rotta sulle politiche per il settore.

Secondo l’analisi dei provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio e nel DL Fiscale, l’autotrasporto italiano esce gravemente penalizzato, con tagli irricevibili sui fondi per il recupero accise sui veicoli euro 3 e sulle risorse per la competitività del settore, mai discussi con le associazioni di

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categoria, che compromettono la sopravvivenza stessa di migliaia di imprese.

Tutto ciò si aggiunge alla mancata attuazione delle regole fondamentali, richieste da tempo, quali i costi di esercizio e il rispetto dei termini di pagamento.

Per tutti questi motivi i dirigenti dell’autotrasporto di Confartigianato provenienti da tutte le regioni d’Italia, hanno avallato la linea portata avanti dal Comitato esecutivo Unatras, decidendo con la categoria e dando pieno mandato al presidente nazionale Genedani di espletare tutte le

procedure previste per la dichiarazione di fermo se il Governo, non metterà in atto le necessarie misure a tutela della competitività, regolarità e dignità del comparto.

“Non sono affatto accettabili -hanno sottolineato i dirigenti marchigiani- il taglio di 80 milioni sulle risorse per gli investimenti come l’eliminazione del rimborso delle accise a partire dal 1° Aprile 2020. Un danno questo che affonderebbe l’autotrasporto che non riesce a competere con i vettori esteri in particolare quelli provenienti dall’est Europa.

Confartigianato Trasporti Marche ha chiesto anche l’intervento della Confartigianato nazionale e dell’Unatras affinchè vengano rimosse le

limitazioni imposte dal magistrato di Avellino sulla A14 nella tratta Marche Sud Abruzzi, che creano code fino a 20 chilometri con perdita di ore di

lavoro ed un inquinamento fuori luogo per le fermate e le ripartenze continue dei mezzi pesanti.

Su questo appello si sono uniti tutti i rappresentanti dell’autotrasporto dato che l’A14 è un corridoio strategico per il collegamento nord sud sia per le merci che per le persone. Nella tratta sud fermana ed ascolana, si

registra costantemente il blocco del traffico, con gravi danni all’economia e tutti i programmi di lavoro delle aziende e dei trasportatori che saltano.

Mit sblocca opere per oltre 32 milioni

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di euro

ROMA – Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sbloccato, con un decreto ministeriale, il progetto di Autostrade per l’Italia da 32,348

milioni di euro per realizzare dieci opere sulla viabilità connessa all’ampliamento della terza corsia dell’Autostrada A14 Bologna-Taranto.

Con il decreto del Mit, approvato in tempi strettissimi a circa 30 giorni dalla ricezione del progetto esecutivo, si dà il via libera alla

realizzazione di dieci interventi che riguardano in particolare la ss 16

“Adriatica” nel tratto interessato dai lotti 1A e 1B dei lavori di

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ampliamento a tre corsie della A14 Bologna-Bari-Taranto, tratto Rimini Nord- Cattolica.

Si tratta in particolare di due rotatorie, tre sottopassi ciclopedonali, due piste ciclabili, due viabilità di collegamento e il completamento della viabilità di servizio dell’Autodromo.

Tragedia raccordo A1-A14: parlano Conftrasporto e Filt-Cgil

ROMA – La prima considerazione del vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè sulla sciagura avvenuta lungo l’autostrada, nel raccordo A1-A14, all’altezza di Borgo Panigale, dov’è esploso un tir, che ha coinvolto altri mezzi e fatto crollare una porzione dell’arteria, va alle persone coinvolte: “Innanzitutto un pensiero alle vittime di questo tragico incidente”. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 2 morti e decine di feriti.

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“Trasmetto un invito deciso alle autorità competenti perché verifichino se quel trasporto veniva effettuato nel rispetto della sicurezza stradale e delle norme sulla circolazione” esorta Uggè. “Quello avvenuto oggi potrebbe essere un incidente sul lavoro”.

Anche Filt-Cgil chiede “massima attenzione al tema della sicurezza stradale e delle condizioni di lavoro dei conducenti, in particolare nel trasporto di materiale infiammabile” e aggiunge: “Siamo in attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti delle autorità sulle cause e sulle responsabilità di quanto accaduto sul raccordo A1-A14”.

“In ogni caso – aggiunge la Federazione dei trasporti della Cgil – serve da subito attivare, soprattutto in questi giorni d’inteso traffico, misure

concrete e congiunte da parte del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del ministero dell’Interno, della Polizia stradale, coinvolgendo

nell’iniziativa tutti i concessionari autostradali, per garantire la

sicurezza stradale dei conducenti di mezzi pesanti e di tutti gli utenti”.

“Esprimiamo – conclude la Filt – cordoglio ai familiari delle vittime coinvolte nell’incidente, vicinanza ai feriti e solidarietà a tutti coloro che sono coinvolti nei soccorsi”.

Successivamente, anche Trasportounito è intervenuto sul tragico incidente di Bologna che ”riconduce ai problemi vecchi e nuovi del movimento delle merci su strada nel nostro Paese”.

A tale proposito, Trasportounito ”chiede con forza al governo di intervenire immediatamente sui sistemi di sicurezza passivi. E cioè, anziché incentivare l’acquisto di rimorchi, occorre dirottare risorse economiche sui sistemi di sicurezza dei mezzi pesanti quali ad esempio la frenata automatica assistita e il warning dei cambi corsia”.

”Oltre a ciò – sostiene Trasportounito – occorre anche intervenire sul fattore umano evitando ai conducenti le lunghe e logoranti attese nei punti di carico e di scarico, nonché rivedere tutto l’impianto normativo inerente l’autotrasporto in quanto l’attuale competizione non regolata sta producendo disastri finanziari che si scaricano, sempre di più, sulla sicurezza delle nostre strade”.

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Maltempo: Rimini; revoca stop tir su A14 e statali

RIMINI, – Maltempo revocato “con effetto immediato”, da parte del Prefetto di Rimini, il divieto di circolazione sulle strade statali e sull’autostrada A14 in entrambe le direzioni sul tratto compreso nella provincia di Rimini per i veicoli commerciali con massa superiore a 7,5 tonnellate.

Permane, invece, il divieto dei veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate sulle strade provinciali

Su queste arterie, spiega una nota, potranno transitare anche i trasporti effettuati con veicoli eccezionali. Permane, invece, il divieto dei veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate sulle strade provinciali salvo

rivalutazioni sulla base di un costante monitoraggio in relazione

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all’evolversi della situazione.

Il provvedimento del Prefetto prende atto – tra l’altro – degli aggiornamenti forniti dalla Polizia Stradale nella mattinata e si raccorda con i Prefetti delle province limitrofe di Pesaro-Urbino e Forlì-Cesena sulla situazione legata al maltempo.

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