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BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA

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(1)

B OLLETTINO

U NIONE M ATEMATICA I TALIANA

Luigi Caprioli

Sulla risoluzione dei sistemi di equazioni lineari con il metodo di Cimmino.

Bollettino dell’Unione Matematica Italiana, Serie 3, Vol. 8 (1953), n.3, p. 260–265.

Zanichelli

<http://www.bdim.eu/item?id=BUMI_1953_3_8_3_260_0>

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SIMAI & UMI http://www.bdim.eu/

(2)

Sulla risoluzione dei sistemi di equazioni lineari con il m e tod o di Gimmioo.

Nota di Luiei CAPRIOLI (a Bologna).

Sunto. • St espone un semphce criterio di irnpiego mediante tl quaïe il metodo di CIMMINO puö prestarsi ad una rasionale utthzzaswne delle macchine calcolatrtci.

1* Introduzione. - È ben noto, e del resto ovvio, che la atti- tudine di un procedimento di iterazione al calcolo numerico in generale e^ in particolare, a quello delle soluzioni di un sistema di equazioni lineari, non dipende soltanto dal numero delle ope- razioni richieste per conseguire una data approssimazione, ma anche dalla semplicità e rapidità di esecuzione di esse con i mezzi di cui si dispone. Puö cosï verificarsi il fatto che il maggior nu- mero di operazioni richieste da un metodo di calcolo possa essere compensato dalla maggiore semplicità di esecuzione di esse.

(3)

SULLA RISOLUZIOKE DEI SISTEMI Dl EQUAZIONI LÏNEARÏ, ECC. 2 6 1

Oggetto di quanto è qui di seguito esposto è di illustrare come un semplice artifizio possa rendére il metodo di iterazione di

CIMMINO particolarmente idoneo ad un proficuo impiego delle cal- colatrici, risultando cosï compensata la lentezza di convergenza del metodo stesso. Appare cosï affatto non giustificato, o comunqe assai azzardato, il ritenere, come si fa da qualche Autore f1), che il procedimento in oggetto non possa essere utilmente impiegato in pratica.

2» S La dato il sistema di equazioni lineari

(1) ï

hahkxh = bh

(fc = l , 2, 3 , . . . , n);

si puö dimostrare (J) che se la caratteristica délia matrice [| ahk \\ è maggiore di uno, le quantità

2 n S r f O ^ ^ D —6fc

(2) xkM = xhW - - \mhahh~ , (fc = l , 2 , . . . , n ) ,

i i

dove gli mh sono n numeri positivi arbitrari, conyergono per V-H.00 verso una soluzione lk del sistema (1) (3). Sotto la ulteriore condizione che sia diverso da zero il déterminante | akk \, sussiste poi la relazione

(3) V<(1-P)*V

nella quale si è posto

mentre si è indicata con p la piu piccola radice caratteristica della forma (quadratica definita positiva) nelle (xk(v-~l) — lh) :

(5)

(1) Ofr. E. BoDEWia, Bericht über die verschiedenen Methoden sur Lösung eines Systems linearer Gleichwngen mit reellen Koefji&ienten, I V « K o n . Nederlandsche A k a d . V a n W e t e n s c h a p p e n . » P u b b l i c . d e l l ' I . N . A . C . n . 234, Roma, 1948.

(2) Cfr. G\ CIMMINO, Calcolo approssimato per Ie soluzioni dei sistemi di equasioni lineari, « B i c e r c a Scientifica », Serie I I , A n n o I X , V o L I .

(3) L a ^uocessione ~xk(v) c o n v e r g e a n c h e n e l caso che Ie (1) siano incom- patibili; ma, e v i d e n t e m e n t e , ciö è d e l tutto inessenziale d a l p u n t o d i v i s t a numerico.

(4)

2 6 2 LUIGI CAPRIOLt

essendo

- 5 0

n2

— 1 ' ' A — 1 (6)

La (3) puö fornire una limitazione superiore per lo « errore globale » Sv (4j della n-pla di quantità xhM ottenute al v-esimo stadio del procedimento di iterazione, in funzione dell' « errore iniziale» 80 della n-pla arbitraria xkm (5).

3, La convergenza delle (2) essendo indipendente dalla scelta delle n quantità mh, puö assumersi

con ciö la (2) prende la forma seguente, evidentemente più atta al calcolo numerico che non la (2j stessa:

O 47, *?.

(8j xhM = xk(v -

Assunta ora una arbitraria n-pla di quantità y^v"1) ed un numero positivo p, per ora indeterminato, consideriamo Ie espressioni (9) y^ = y^-V - p%hakk(ïflh<yfi-i) - 6h) (k = 1, %..., n), e proponiamoci di vedere se, e sotto quali condizioni, Ie yk(y) con- vergano verso una soluzione \h del sistema (1). A taie scopo qua- driamo e sommiamo m. a m., rispetto a k (da 1 ad n) Ie relazioni

detti Pv—i, Pv i punti dello spazio ad n dimensioni Ie cui coordi- nate sono rispettivamente (con riferimento ad un sistema carte- (4) Tale errore globale puö assumersi corae valore maggiorante degli errori da cui sono affette Ie valutazioni a^(W,

(Fj) La valutazione numerica delle quantità Öo, p, è, in generale assai lunga e laboriosa; talchè conviene spesso rinunciaryi, a meno che non siano note, per altra via5 determinazioni anche approssimate della quan- tità So. È questo, invero, un inconveniente notevole; ma comune, del

oj a tutti i procedimenti di questo tipo.

(5)

SULLA RISOLUZIOiNE DEI SISTEMI Dl EQUAZIOM LITsEARÏ, ECC 2 6 3

siano ortogonale con origine nel punto 0 = (lh)) yk^~x), yh^\ e posto

(10) hi =

(11)

si ottiene la relazione

(12) Q P / = Ö Pïv - i —

i l i

Ora, per essere p > 0, la

(13) + w -

è condizione sufficiente affinchè la forma

sia non negativa e che si abbia pertanto (14) 0 P v2< 0 P V i .

Osserviamo inoltre che nella précédente il segno ugnale puö sussistere soltanto se sono tutte nulle le QkP"1^) e ciö richiede- rebbe (supposte non tutte nulle le wm(v—i)) che fosse verificata la (13; col segno uguale; dovrebbe cioè aversi, per tutte Ie coppie

con

(6)

2 6 4 LUIGI CAPRIOLI

ma ciö è contrario alla ipotesi che sia > 1 la caratteristica della niatrice [|ct^||. Bisulta cosï dimostrato che, sotto questa ultima ipo- tesi, è sempre

(15) O Pv 2< O P V i .

Segue quindi (6) che Ie ykW convergono, per v —* oo, verso la soluzione \k del sistema, condizione sufficiente per tale conver- genza essendo la (13), che puö scriversi nella forma

(16)

hl macc

dove con | tyhl \macc si è indicato il più grande dei numeri \&hi\

nelle altre, più restrittive, ma délie quali è più facile la verifica

(17) i L

(18) f

4. È ora quasi superfluo far rilevare la opporiunita, dal punto di vista dell' effettivo impiego del procedimento in oggetto, di as- sumere p = 1 ; posto infatti :

(19) 0 ^ la (9) assume la forma (20) yk y

1

e Ie (16), (17), (18) si scrivono rispettivamente (16') SÎJttfl^^rr-?—

I YhlU

(17') Stttfu < 2 (18') |

Le (19), (20) si prestano ad un assai semplice e razionale im- piego delle calcolatrici, anche di tipo comune : i calcoli richiesti dalle (19), (20) si riducono, infatti, a somme di prodotti di due fattori; ed è ben nota la buona attitudine delle calcolatrici, anche se di tipo corrente, ad eseguire con relativa rapidità tali tipi di operazioni.

(5) Cfr. G. CIMMINO, loc. cit.

(7) E, infatti, qualunque sia la coppia h, l:

(8) Basta osservare che è ^hka2hk^nV^ka2}ikV^ka2iky Pe r riconoscere che la (18) è condizione sufficiente affinchè sia verificata la (13)

(7)

SULLA RISOLUZIOÏVE DEI SISTEMI Dl EQUAZIOM LÏNEARI, ECC. 2 6 5

La lentezza di conyergenza del procedimento di iterazione og- getto di queste osseryazioni puö pertanto ritenersi noteyolmente compensata dalla rapidità con cui possono essere ottenute, anche con calcolatrici elettriche, Ie successiye approssimazioni. La eyi- dente analogia delle operazioni suggerite dalle (19), (20j fa inoltre preyedere che risulti assai semplice la predisposizione dei pro- grammi di layoro nelle più moderne calcolatrici elettroniche.

Non è inutile osseryare, infine, che la condizione (17'); (o la (16'), o la (18'), rispettiyamente meno e più restrittiva) implica, si, un

i(layoro di preparazione,, del si,gtenia stesso; ma cue tale layoro è eyidentemente di mole assai limitata, dato il carattere soltanto qualitatiyo delle condizioni precitate e la rapidità di calcolo delle espressioni che figurano ai primi membri.

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