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Software Libero. L importanza del software libero nella società del controllo digitale

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Academic year: 2022

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Software Libero

L’importanza del software libero nella società del controllo digitale

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Indice dei contenuti

▪ Le tre tipologie di software

▪ Cosa è il Software Libero (Free Software)

▪ Software Libero una scelta etica

▪ Cosa è l’Open Source

▪ Cosa si intende con il termine «software proprietario»

▪ L’importanza della disponibilità del codice sorgente

▪ Cenni storici sulla nascita del movimento del Free Software e Open Source

▪ Diffusione di GNU/Linux oggi

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Le tre tipologie di software

Software Libero (Free Software)

Open Source

Software Proprietario

Vs

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Software Libero (Free Software)

Il «software libero» è software che rispetta la libertà degli utenti e della

comunità. In breve significa che gli utenti hanno la libertà di eseguire, copiare, distribuire, studiare, modificare e migliorare il software.

Il termine Free in inglese viene utilizzato sia per indicare il termine «libero» che

«gratis» e questo finisce per creare confusione, in realtà non è una questione di prezzo. Il software libero può essere sia gratuito che a pagamento.

Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation, in maniera molto pragmatica dice: «per capire il concetto bisognerebbe pensare alla libertà di parola e non alla birra gratis»

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Le quattro libertà essenziali del sw libero

▪ (libertà 0) libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo;

▪ (libertà 1) libertà di studiare come funziona il programma e modificarlo in

modo da adattarlo alle proprie necessità (l’accesso al codice sorgente è quindi un prerequisito);

▪ (libertà 2) libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare altri;

▪ (libertà 3) libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti apportati (e le versioni modificate in genere), in modo che tutta la comunità ne tragga beneficio (l’accesso al codice sorgente anche in questo caso è un prerequisito)

Un programma è software libero se gli utenti del programma godono delle quattro libertà fondamentali:

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Software Libero, una scelta etica

Le quattro libertà essenziali sono importanti, non soltanto per quanto riguarda l’utente in sé, ma perché queste libertà promuovono la solidarietà sociale, cioè lo scambio e la cooperazione.

Diventano sempre più importanti man mano che la nostra cultura e le attività delle nostre vite sono sempre più legate al mondo digitale, un mondo apparentemente «aperto» e «comunitario», ma che in realtà finisce per

«atomizzare» , «isolare» e censurare.

Il software libero non è solo una metodologia di sviluppo, ma è soprattutto un movimento sociale, per il quale il rispetto essenziale della libertà degli utenti è un imperativo etico.

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L’Open Source

L’Open Source è fondamentalmente una metodologia di sviluppo.

Intorno al 1998 una parte della comunità del software libero si è staccata ed ha dato origine ad una campagna nel nome dell’ «open source».

Inizialmente questo era stato proposto per evitare la possibile confusione del termine inglese «free software», ma ben presto questo termine è stato associato a delle visioni filosofiche ben diverse.

Il termine «open source» è stato ben presto associato con la pratica di citare soltanto i valori pratici, come fornire software più potente, più affidabile e più veloce nello sviluppo visto la cooperazione dei membri della community, ma raramente vengono citati gli aspetti legati alla «libertà» degli utenti.

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Open Source aspetti pratici ed aziende

Molti degli sviluppatori impegnati nell’open source ritengono che molte

aziende non vedano di buon occhio i principi fondamentali del Free Software, in particolare lo sviluppare software che rispetti la «libertà degli utenti».

Pertanto preferiscono parlare degli aspetti pratici: di come la cooperazione e la condivisione del software con i suoi «sorgenti aperti» possa portare ad uno sviluppo di applicazioni più sicure e robuste.

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Open Source vs Free Software

di Richard Stallman

[…] I due termini descrivono all’incirca la stessa categoria di software.

Ma si basano su valori fondamentalmente diversi.

L’open source, come già detto, è una metodologia di sviluppo; il software libero è un movimento sociale.

Per il movimento del software libero, il software libero è un imperativo etico, il rispetto essenziale della libertà degli utenti.

Al contrario la filosofia dell’open source pensa a come «migliorare» il software soltanto da un punto di vista pratico. Dice che il software non libero (cioè proprietario) è una soluzione non ottimale. Spesso nel mondo dell’open source non si discute di ciò che è giusto o sbagliato, ma solo del successo e della popolarità […]

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Open Source vs Free Software

di Richard Stallman

[…] Per quanto ne sappiamo, tutto il software libero esistente è anche open source. E anche quasi tutto il software open source che è stato rilasciato

sotto forma di codice sorgente è anche software libero, ma ci sono eccezioni.

Innanzitutto, alcune licenze open source sono troppo restrittive e non si

possono considerare libere, ma per fortuna tali licenze sono poco usate. […]

Noi del movimento del software libero non pensiamo che il campo dell’open source sia il nemico; il nemico è il software proprietario (non libero). Vogliamo però che la gente sappia che noi ci battiamo per la libertà e che pertanto non vogliamo essere scorrettamente identificati come sostenitori dell’open

source. […]

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Software proprietario (non libero)

La definizione di software proprietario è estremamente semplice:

appartengono a questa categoria tutti quei software che non rispettano almeno una delle quattro libertà essenziali definite dalla comunità del software libero.

A dire il vero la maggior parte del software proprietario non rispetta

nemmeno una delle quattro libertà prima citate e quasi sempre non viene mai reso disponibile il codice sorgente.

Anche per il software proprietario il prezzo non è una discriminante, esistono software proprietari distribuiti gratuitamente per alcuni scopi e software

proprietari distribuiti a pagamento.

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L’importanza del codice sorgente

Almeno due delle quattro libertà essenziali del «software libero» dipendono dalla disponibilità del codice sorgente: non è possibile studiare, né modificare un software senza i sorgenti.

La disponibilità del codice sorgente rappresenta inoltre un «sigillo di sicurezza» per l’utente finale, poiché pur non essendo degli esperti, è possibile rivolgersi a dei programmatori per verificare il codice e stabilire che ad esempio il software non esegua azioni «malevoli» che vadano oltre lo scopo per cui il software è distribuito.

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Storia

1969 – nascita di Unix nei Bell Laboratories di AT&T ad opera di Dennis Ritchie e Ken Thompson. Unix era software proprietario

1971 – Richard Stallman viene assunto come ricercatore al MIT ed inizia ad usare Unix, contesterà l’uso delle password imposte dal rettore.

1975 – La Berkley University apporta innumerevoli modifiche a Unix e ne fa una sua versione BSD (Berkley Software Distribution) con una licenza molto permissiva

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Storia

1976 – un giovane rampante di nome Bill Gates scrive ad una importante rivista di informatica lamentando come la nascente idea di condividere il software, in maniera libera, fosse semplice pirateria, che dava vita a software di scarsa qualità.

1983 – Richard Stallman lascia il suo incarico al MIT, per dedicarsi alla riscrittura di Unix, affinché fosse eseguibile su PC e liberamente distribuibile. Questo nuovo s.o. si chiamerà GNU = GNU’s not Unix (acronimo ricorsivo)

1985 – Stallman fonda la Free Software Foundation, che sarà il «motore» del movimento per la diffusione del

«software libero»

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Storia

1989 – il fondamento giuridico dell’idea di software libero di Stallman, viene riassunto nella prima stesura della GNU General Public License (licenza GPL). E’ una licenza che attribuisce diritti, anziché limitarli.

1990 – Il nuovo s.o. GNU, lanciato da Stallman è quasi completo, manca ancora il «kernel». Il progetto di kernel

«Hurd» sembra essersi arenato.

1991 – un giovane programmatore finlandese, Linus Torvalds, annuncia su «usenet» (un forum su internet), di stare lavorando ad un kernel minimale. Alcuni mesi dopo pubblicherà i sorgenti di questa nuova creatura che chiamerà Linux e che distribuirà con licenza GNU GPL.

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Storia

1991 – dall’unione di GNU e Linux nasce ufficialmente il nuovo sistema operativo GNU/Linux, spesso chiamato erroneamente solo Linux.

1995 – Internet inizia a diffondersi in tutto il mondo, grazie alla diffusione di server equipaggiati con GNU/Linux ed il software, che implementa il web server, Apache, anche esso Free Software.

1994 – Tim Berners Lee fonda il World Wide Web Consortium (W3C). Lee già noto per aver coniato il termine World Wide Web ed inventato: il protocollo http, il primo server web (httpd), il primo client web (un browser ed un editor). Tutto su una macchina equipaggiata con GNU/Linux

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Storia

1997 – nasce il movimento «open source», meno ideologico e più pragmatico del Free Software, inizialmente per evitare l’ambiguità del termine «free».

Bruce Perens e Eric Raymond sono i fondatori.

1997 – Iniziano a nascere i vari ambienti grafici i cosiddetti DE (Desktop Environment): KDE, GNOME, XFCE.

2007 – Nasce l’associazione no profit Linux Foundation, per gestire la crescente complessità nel gestire lo sviluppo del kernel, ormai arrivato a centinaia di migliaia di righe di codice e con una compatibilità hardware molto alta.

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Storia

2007 – Nascono tante distribuzioni GNU/Linux con accattivanti e funzionali DE (Desktop Environment) dotate di sistemi Live CD, in grado di fare concorrenza a Microsoft Windows. Fra queste ha una grande diffusione Ubuntu.

2010 – Microsoft per evitare la diffusione delle varie distribuzioni GNU/Linux, forte della sua posizione di predominio sul mercato, convince i principali produttori di PC ad utilizzare Secure Boot e UEFI.

2020 – Il Kernel Linux arriva alla versione 5.8, sono state aggiunte 800.000 righe di codice, sono stati cambiati 14.000 file. Il supporto a innumerevoli periferiche è realtà e diventa il sistema più diffuso nell’IoT.

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GNU/Linux oggi

La diffusione di GNU/Linux oggi è elevatissima.

Lo troviamo nel 96% dei server web del primo milione di siti internet più visitati.

E’ installato nei primi 500 superserver più potenti.

E’ presente nei sistemi di infotainment delle autovetture, nei loro quadri strumenti e nei moderni elettrodomestici (IoT internet of things).

E’ usato in progetti spaziali d’avanguardia come SpaceX.

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GNU/Linux sui PC

Nei PC sia in ambito privato che pubblico è un fenomeno di nicchia, si stima che sia presente sul 2% di essi.

La percentuale così modesta non è dovuta ad inferiorità tecnica del sistema o alla mancanza di applicazioni o mancanza di supporto tecnico, Linus Torvalds dice: « […] i computer desktop sono rimasti ancora l’ultima roccaforte non conquistata e questo mi infastidisce, ma credo di sapere perché: i consumatori non vogliono installare un sistema operativo né nel computer né nello smartphone, ma lo vogliono già preinstallato […]».

E’ evidente come la posizione di predominio di aziende come Microsoft in grado di «convincere» i principali produttori di PC a pre-installare il proprio sistema operativo, finisca per arrestare la diffusione di GNU/Linux in ambito desktop.

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