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Contro il sistema Storie di uomini e donne in lotta con il mondo

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Academic year: 2022

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Contro il sistema – Storie di uomini e donne in lotta con il mondo

Certi uomini, in certi momenti, non hanno altra scelta che andare contro la societa’ e il sistema in cui vivono.

La ribellione puo’ essere piccola o grande, come occupare un edificio o arrivare a scatenare una rivoluzione.

Ma arrivati a un certo punto, il troppo stroppia e la nostra innata aggressivita’ divampa in modo esplosivo.

Quello che celiamo sotto la cenere per il quieto vivere con gli altri, a quel punto, ci mostra chi siamo davvero.

E’ nei momenti di crisi che chi si crede coraggioso scopre di essere un vigliacco, o viceversa.

D’altronde, se siamo arrivati dalla preistoria a oggi con almeno una parvenza di democrazia e diritti umani, il merito e’ di uomini cosi’.

Uomini contro altri uomini che il sistema gli scatena addosso per fermarli, imbavagliarli e opprimerli.

In questo contesto, cerchiamo di guardare da vicino tre film che parlano di dignita’, liberta’ e rivoluzione.

1- John Q (2002)

John Q è un semplice e umile lavoratore che, in un periodo economicamente difficile, riesce comunque a sostenere la sua famiglia con dignità.

Ma un giorno il suo bambino si sente male e dopo averlo portato in ospedale, scopre con paura che ha bisogno di un trapianto di cuore.

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Con molta difficoltà, tenta di raccogliere l’enorme somma di denaro necessaria per pagare l’intervento.

Ma incredibilmente scopre di avere contro la sua supposta assicurazione totale, grazie a un sistema di scappatoie burocratiche.

L’assicurazione infatti non ha nessuna intenzione di coprire la sua parte, accampando insulse giustificazioni e lasciandolo solo.

Impotente e arrabbiato per il destino di suo figlio che sembra inevitabile, l’uomo irrompe furioso nel pronto soccorso dell’ospedale.

Armato di pistola prende in ostaggio alcuni civili, dettando poi le sue condizioni alla polizia accorsa per fermarlo.

Il suo ultimatum e’ semplice: ucciderà qualcuno a meno che suo figlio non salti in cima alla lista dei trapianti per il suo intervento.

Inizia cosi una lunga giornata di passione con forze dell’ordine all’esterno divise e indecise sul da farsi.

Alcuni vorrebbero semplicemente irrompere e porre fine a tutto con la forza, mentre altri capiscono le motivazioni del padre e vorrebbero agire con piu’ cautela.

Mentre la vita del figlio si consuma lentamente in una stanza nelle vicinanze, il tempo scorre inesorabile e la pazienza dell’uomo e’

sempre piu’ agli sgoccioli.

La salute prima di tutto

John Q è una parabola moderna sull’esasperazione e lo sfruttamento delle fasce piu’ deboli della nostra società da parte delle grosse multinazionali.

Un sistema senza nome e senza volto che a volte si scaglia contro la vita di qualcuno senza preavviso.

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Aziende per cui i concetti di bene o male non hanno assolutamente valore, rimpiazzati dai piu’ pratici metri di misura in costo e profitto.

Dietro a questo muro di indifferenza mascherato da libero mercato, vive la gente comune che si affanna per restare a galla mese dopo mese.

Famiglie che rinunciano ai piccoli lussi e piaceri della vita pur di tirare avanti, ma la salute purtroppo non e’ una spesa dove si puo’

andare al risparmio.

Ed ecco che allora, come avvoltoi in attesa di cibarsi dei resti della misera plebe, professionisti e assicurazioni del settore mostrano chi sono veramente.

Quando l’amore diventa odio

Denzel Washington, al solito eccellente, si cala alla perfezione nel ruolo di un modesto e laborioso membro della classe proletaria.

L’uomo tenta in tutti i modi di seguire le norme della societa’ e il complesso groviglio di regole assicurative della sua polizza sanitaria.

Ma sbattendo la testa contro un muro impenetrabile, lentamente si lascia trasportare dalla disperazione fino all’odio e la violenza.

James Woods, dall’altro lato, incarna alla perfezione il cinico distacco clinico del professionista senza alcuna pieta’ verso le altrui miserie.

Nel suo ruolo, anzi, riesce ad essere un esilarante e immorale medico che, come prima diagnosi ai suoi pazienti, analizza il loro conto in banca.

Anche al di fuori dell’ospedale, nascono e crescono subito i conflitti.

Conflitti tra i mass media per l’esclusiva sul caso e tra i funzionari della polizia che si scaricano e rimbalzano le responsabilita’.

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Da una parte abbiamo il vecchio e saggio sbirro Robert Duvall, arrivato per primo sulla scena e che vorrebbe agire con pazienza.

Contro di lui, il suo capitano dal sorriso falso e malvagio del sempre verde Ray Liotta, che vorrebbe rapidamente risolvere il problema con la forza.

Alla regia di questo dramma umano c’e’ Nick Cassavetes, autore dalla filmografia povera numericamente ma importante come qualita dei temi e contenuti trattati.

Uscito nei cinema quasi 20 anni fa, John Q e’ un film ancora tristemente attuale nella durezza di un mondo dedicato al Dio denaro sopra ogni altra cosa.

Un film senza eta tutto da scoprire per i più giovani e certamente degno di essere apprezzato dai miei colleghi millennials e oltre.

2- V for Vendetta (2005)

Un terrorista rapisce/salva una ragazza dal tragico passato, dopo aver attaccato lo studio televisivo dove lei lavorava.

Trasmettendo un video messaggio nazionale, l’uomo dichiara la sua intenzione di far saltare in aria il parlamento britannico.

L’attentato avra’ luogo a un anno di distanza, tempo durante il quale la ragazza dovrà restare assieme a lui.

Durante la convivenza forzata, la ragazza sviluppa un profondo rispetto e affetto per il terrorista, convincendosi della sua lotta contro il sistema.

Con l’avvicinarsi della data dell’esplosione, i due diventano presto inseparabili, raccontandosi vicendevolmente le loro storie personali

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Nel frattempo, le autorità esasperate dall’attacco terroristico, cercano in tutti i modi di rintracciarlo e proteggere il regime dittatoriale.

Ma dietro il passato del misterioso uomo in maschera si cela il segreto della nascita stessa della paura con cui il governo domina il popolo.

Anarchia e liberta’ in salsa action

Ispirato a un celebre fumetto di Alan Moore, V per Vendetta è un grande film di azione e avventura.

Una storia di avventura e libertà che, cancellando il confine tra vittime e carnefici, inverte i ruoli del bene e del male tra poliziotti e terroristi.

Un sistema gia’ visto, ma sempre efficace, per una dura condanna contro tutte le dittature della storia passata e moderna.

Ben nascosti dietro gli scudi antisommossa delle loro guardie, i loro leader autoritari temono da sempre le folle assetate di sangue che sognano di detronizzarli.

Prendendo infatti spunto da uno dei tanti panegirici del protagonista:

Il popolo non dovrebbe temere il proprio governo, sono i governi che dovrebbero temere il popolo!

Di crudeli regimi senza scrupoli e’ sempre stato pieno il nostro mondo, oggi come ieri e purtroppo sicuramente anche domani.

Intrattenendo con un grande spettacolo action, questo film riesce a farci pensare e divertire allo stesso tempo.

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Le idee sono a prova di proiettile

Hugo Weaving è eccellente nel ruolo di V, recitando meravigliosamente in maschera e costume per tutto il film.

L’attore riesce a rendere epico il suo personaggio con la semplice mimica del suo corpo e la sua voce evocativa, ironica e appassionata.

Ai suoi tempi, l’uomo era ingiustamente stato un prigioniero di stato su cui conducevano esperimenti.

Riuscito miracolosamente a fuggire dopo una tragedia, ora e’ ansioso di vendicarsi radendo al suolo il potere prestabilito.

Al suo fianco, la bella, giovane e talentuosa Natalie Portman, ingenua e giovane vittima del sistema.

Prima di poter finalmente voltare pagina e andare avanti, la ragazza dovra’ affrontare una terribile prova.

Costretta da V, anche lei infatti dovrà affrontare i fantasmi della morte dei suoi genitori.

Infine, superbo John Hurt nel ruolo del malvagio Alto Cancelliere.

Il personaggio e’ una palese caricatura di Hitler, un leader supremo del regime totalitario che opprime il suo paese.

Un uomo con un cuore di pietra e l’anima nera, disposto a fare qualsiasi cosa contro chiunque per mantenere il potere assoluto del sistema.

Anche inscenando, con l’aiuto dei servizi segreti, falsi attacchi per terrorizzare la popolazione e renderli malleabili alla sua volontà.

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Fumetti vs Film – KO tecnico

Il film è stato scritto e prodotto dalle sorelle Wachowski e diretto da James Mcteigue.

Indubbiamente, non lo nego, questo e’ il film più noto di questo articolo.

Tanto noto che forse non c’era neanche bisogno di consigliarlo, ma personalmente mi fa sempre piacere parlarne.

Purtroppo e’ stato ripudiato dallo stesso Alan Moore, che non gradiva le troppe differenze con la sua opera originale.

Ciononostante V per Vendetta e’ stato un clamoroso successo di pubblico a livello mondiale.

Un clamore che, inoltre, ha portato la maschera di V a diventare un icona e un fenomeno mediatico globale.

Personalmente posso solo aggiungere che… si diciamolo pure, effettivamente il fumetto e’ piu’ profondo e complesso, non ci sono dubbi.

Ma nonostante questo KO tecnico, resta sempre un film maledettamente buono.

Seppur in maniera piu’ spettacolarizzata, anche per vendere meglio al cinema, il messaggio di fondo arriva forte e chiaro.

Percio’, per i pochi che se lo sono ancora perso, consiglio di correre e andarlo a recuperare immediatamente.

3- Captive State (2019)

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Una razza di feroci alieni dichiara guerra alla razza umana, sconfiggendo rapidamente i nostri eserciti e impadronendosi del nostro pianeta.

Tutti i governi sono quindi costretti a piegarsi contro la loro forza al loro sistema brutalmente dittatoriale.

Anni dopo, una cellula della resistenza umana che tutti credono scomparsa, organizza un attacco alla sede del comando alieno di Chicago.

La base sotterranea e’ infatti il ricettacolo dove avvengono gli incontri tra gli invasori e i nostri leader.

L’intera zona ha severe misure di sicurezza a cui solo il comandante della polizia ha accesso.

Una fortezza impenetrabile da cui gli alieni mantengono il loro dominio sulla popolazione e ricevono gli aggiornamenti dei loro sottoposti umani.

Un ragazzo senza piu’ famiglia e che vorrebbe soltanto fuggire dalla citta’, rimane involontariamente coinvolto nel complotto.

Infatti, come fratello di uno dei membri della resistenza, e’ costantemente sorvegliato e controllato dalla polizia.

Nonostante tutti la credano svanita anni prima in un violento attacco alieno contro i rivoltosi, la resistenza e’ ancora viva e vegeta.

Fuggendo da un capo all’altro della città, nascondendosi dai ribelli e dalla polizia, il ragazzo capisce di dover ormai fare una scelta.

Distopia aliena orwelliana

Captive State è un esempio encomiabile di fantascienza sociale di grande intrattenimento e qualita’ di scrittura e contenuti.

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La dittatura orwelliana con totale controllo sui suoi cittadini e’ infatti ancora oggi un tema, tristemente, piu’ attuale che mai.

Nel mondo spaventoso di questo film, ogni essere umano vive respirando paura ogni singolo momento della sua vita.

Infatti, chiunque osi ribellarsi o contestare l’autorita’ in qualsiasi modo rischia davvero grosso.

E non si parla solo di rischiare la morte ma, ancora peggio, la deportazione in sconosciuti luoghi di detenzione extraterrestri.

Insomma, una metafora politica sulle disumane restrizioni di un qualsiasi regime totalitario della nostra storia.

Intelligentemente trasposta in un thriller fantascientifico, rende il tema di facile e immediata fruibilita’ per il pubblico.

Guardate cosa l’uomo puo’ fare all’uomo

John Goodman si distingue senza dubbio per la sua eccezionale performance di attore.

Nel ruolo del poliziotto apparentemente senza scrupoli, dà la caccia senza tregua ai ribelli per prevenire il loro attacco.

L’attore giganteggia dominando la scena con la sua personalita’ forte, ironica e sofferente.

Ashton Sanders, invece, è il protagonista che inizialmente vorrebbe solo svignarsela assieme alla sua ragazza.

Coinvolti dai misfatti della resistenza, il ragazzo resta incastrato nelle indagini finendo poi risucchiato dal complotto.

Il ragazzo, infatti, dovra’ arrendersi all’evidenza che non combattere significherebbe soccombere senza futuro.

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Per finire, e’ notevole il piccolo cameo della bella Vera Farmiga come numero uno a capo dei ribelli.

Fingendosi una normale prostituta, la donna organizza la rete di contatti e pianifica l’attacco al bersaglio finale.

Rupert Wyatt scrive e dirige un thriller eccezionalmente ispirato, teso e cupo fino all’ultimo minuto.

Una analisi pessimistica di cosa l’uomo puo’ contro l’uomo, se giustificato da un sistema e un autorita’ superiore che glielo ordina.

Captive State è un film che purtroppo non ha avuto successo ed è stato rapidamente dimenticato nonostante sia solo del 2019.

Un ingiustizia alla quale, almeno in questo caso, possiamo porre rimedio dandogli una possibilita’ e guardandolo assieme.

Augurandomi che, se avrete l’occasione di vederli, almeno uno di questi film sia di vostro gradimento, concludo ricordandovi che per ulteriori idee e consigli potete collegarvi al mio sito:

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