Un anno di
Bollettino ADAPT
2018
ADAPT
LABOUR STUDIES
ADAPT LABOUR STUDIES E-BOOK SERIES
ADAPT – Scuola di alta formazione in relazioni industriali e di lavoro
DIREZIONE
Michele Tiraboschi (direttore responsabile) Lilli Casano
Pietro Manzella (revisore linguistico) Emmanuele Massagli
Francesco Nespoli Flavia Pasquini Pierluigi Rausei
Francesco Seghezzi (direttore ADAPT University Press) Silvia Spattini
Paolo Tomassetti
SEGRETERIA DI REDAZIONE Laura Magni (coordinatore di redazione) Maddalena Magni
Lavinia Serrani
Un anno di
Bollettino ADAPT
2018
ISBN 9788831940085
© 2019 ADAPT University Press – Pubblicazione on-line della Collana ADAPT
INDICE
Prefazione di Francesco Seghezzi ... XXIX
1.
AMMORTIZZATORI SOCIALI
Perché (anche) la proposta sul salario minimo è rischiosa di Emmanuele
Massagli ... 2 Una proposta per concretizzare il reddito di cittadinanza di Emmanuele
Massagli ... 5
2.
APPRENDISTATO E TIROCINI
Apprendistato: una formazione che non c’è. Brevi considerazioni sul
XVII rapporto di monitoraggio INPS – INAPP di Elena Fumagalli ... 10 Le nuove frontiere per la crescita dell’apprendistato: il caso degli Stati
Uniti di Elena Fumagalli ... 23 Apprendistato di I e III livello: l’accordo interconfederale del settore arti-
giano di Alessia Battaglia ... 31 Sardegna: una proposta per cambiare le regole sui tirocini di Marco Contu .... 35 L’apprendistato professionalizzante nel CCNL metalmeccanici di Alessia
Battaglia ... 41 Tirocini: una politica del lavoro tutto sommato efficace di Luigi Oliveri ... 47
Il tirocinio dei giovani, ponte da raddrizzare di Francesco Seghezzi, Michele
Tiraboschi ... 54 L’apprendistato negli Stati Uniti di Alessia Battaglia ... 57 L’interruzione anticipata del tirocinio di Francesca Riezzo ... 62 Apprendistati di alta formazione e ricerca/1: nuove opportunità dalla Re-
gione Sicilia (Avviso n. 5/2018) di Valerio Gugliotta ... 66 Apprendistati di alta formazione e ricerca/2: prima valutazione di sistema
dell’Avviso n. 5/2018 di Regione Sicilia di Valerio Gugliotta ... 71 Apprendistato: quali opportunità per le aziende? di Antonio Stella, Monica
Zanotto ... 75 Apprendistato di alta formazione: dubbi applicativi e possibili soluzioni di
Alessia Battaglia, Matteo Colombo ... 81 Ragionamenti sul piano formativo individuale dell’apprendistato profes-
sionalizzante: il caso della trasformazione anticipata di Adele Corbo,
Matteo Colombo ... 86 Alternanza scuola-lavoro tra formazione e patto con il territorio: il pro-
getto di Edison all’ITIS Mattei di Sondrio di Federico Fioni ... 94 Il sistema duale in Messico di Alessia Battaglia ... 98 La scommessa a metà dell’apprendistato di Matteo Colombo, Michele Tirabo-
schi ... 102 Il nuovo intervento su scuola e lavoro. Vera alternanza non orientamento
di Francesco Seghezzi, Michele Tiraboschi ... 106 Trump sceglie l’apprendistato per promuovere occupazione e produttivi-
tà. E l’Italia? di Alessia Battaglia, Matteo Colombo ... 109 Apprendistato, la lezione Usa: abbattere i pregiudizi culturali di Matteo Co-
lombo, Emmanuele Massagli ... 113
Indice VII
3.
CARCERE E LAVORO
Aspetti giuslavoristici della riforma dell’ordinamento penitenziario di Ales-
sandro Alcaro ... 118
4.
COMPETENZE
La creatività è una competenza? di Francesco Fornasieri ... 128
5.
COMUNICAZIONE POLITICA E SINDACALE
Campagna elettorale e lavoro, tra retorica e demagogia di Francesco Nespoli .. 136 Fondata sul lavoro. La comunicazione politica e sindacale del lavoro che
cambia – Prefazione di Gianni Riotta ... 140 Lupus in fabbrica. La politica alla ricerca del voto operaio di Francesco Ne-
spoli ... 146 Il lavoro cambia, anche nei programmi elettorali di Francesco Nespoli, Fran-
cesco Seghezzi ... 150 Elezioni, anche gli imprenditori tra i dimenticati dalla comunicazione ren-
ziana di Francesco Nespoli ... 160 Comunicazione e social media nel dibattito congressuale della Cgil di
Esmeralda Rizzi ... 165
6.
CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
La contrattazione aziendale all’Istituto Europeo di Design di Annalia Silec-
chia ... 170
Il sindacato alla prova della contrattazione territoriale. A colloquio con Luca Nieri (FIM-CISL Bergamo) di Ilaria Armaroli ... 175 Il lavoro intermittente e la forza della contrattazione aziendale di Giuliano
Ceneri, Pierluigi Rausei ... 179 Flessibilità oraria: prima di parlare dell’accordo IG Metall facciamo il pun-
to sulla metalmeccanica italiana di Paolo Tomassetti... 195 In attesa di conoscere il testo dell’accordo IG-Metall. Solo una questione
di orario? di Marco Menegotto ... 202 Ruolo della contrattazione collettiva per la disciplina della solidarietà
nell’appalto di Giuliano Ceneri, Pierluigi Rausei ... 207 Il Fondo TRIS per affrontare la grande trasformazione del lavoro di Carlo
Zandel ... 223 La contrattazione e le sfide di mercato. Il rinnovo dell’integrativo “Benet-
ton Group” di Vittorio Capitani ... 227 Qualche erratica considerazione sul recente accordo interconfederale
Confindustria, Cgil, Cisl e Uil del 9 marzo 2018 di Franco Liso... 233 Lo spazio dei contratti a termine e della somministrazione di lavoro nella
contrattazione nazionale di Valeria Ferro ... 247 Il contratto regionale per l’artigianato in Umbria del 4 giugno 2018 di Giu-
liano Ceneri, Pierluigi Rausei ... 252 La contrattazione collettiva vigente come possibile limite all’applicazione
del decreto dignità di Alessandro Alcaro ... 262 Appalto e contrattazione collettiva: il peso dell’interpello n. 5/2018 di
Pierluigi Rausei ... 268 Lavoro a termine e somministrazione dopo il decreto dignità: quale spa-
zio derogatorio per la contrattazione collettiva? di Marco Menegotto ... 280 Lavoro straordinario senza alcuna maggiorazione o riposo compensativo,
è possibile? Analisi del CCNL Chimico di Luca Vozella ... 285 H&M: un accordo integrativo per bilanciare esigenze organizzative e di
conciliazione vita-lavoro di Dante Cucchi ... 290 DM-Drogerie Markt sbarca in Italia e sigla il primo accordo integrativo di
Ruben Schiavo ... 294
Indice IX
Rinnovo Campari: nuovi e innovativi strumenti di flessibilità e partecipa-
zione di Andrea Tundo ... 300 Integrativo Bayer: la contrattazione collettiva per una impresa 4.0 di An-
drea Solimeno ... 307 Altomonte e la Centrale Termoelettrica Edison “polivalente” di Federico
Fioni ... 313 Lavoro a termine e causali: quali spazi per la contrattazione collettiva di
Giovanni Piglialarmi ... 318 Gruppo Mondadori: un nuovo contratto all’insegna della partecipazione e
della conciliazione vita-lavoro di Dante Cucchi ... 324
7.
CONTROLLI E PRIVACY
Il braccialetto di Amazon, facciamo chiarezza di Emanuele Dagnino ... 330 Telefoni aziendali e controllo dei lavoratori: commento al Provvedimento
n. 3/2018 del Garante della Privacy di Enrico Angelo Pititto ... 335 Valutazione d’impatto sulla protezione dei dati: focus sul trattamento dei
dati dei lavoratori di Gaetano Machì ... 342 Privacy e GDPR: luci e ombre del decreto n. 101/2018 di Andrea Tundo ... 348 Il “nuovo” art. 171 del Codice Privacy: oltre la razionalizzazione norma-
tiva? di Enrico Angelo Pititto ... 354 Proposta di legge a tutela dei soggetti vulnerabili: la “funzione sociale” del
diritto alla protezione dei dati personali alla prova della videosorve-
glianza di Andrea Tundo ... 361 Controlli a distanza: l’importanza di un’adeguata informazione nel nuovo
articolo 4 dello Statuto dei lavoratori di Michele Cibin ... 372
8.
DETASSAZIONE E PRODUTTIVITÀ
L’integrativo Marzotto tra produttività, partecipazione e corporate social responsibility di Lorenzo Carpinelli ... 382 Produttività, inclusione e partecipazione nel rinnovo BTicino di Rocco Ca-
sciani ... 389 Il ruolo della contrattazione aziendale per il rilancio della produttività del
lavoro. Sintesi di una ricerca empirica di Lorenzo Patacchia, Silvia Scocca ... 395 Decontribuzione premi di produttività: le modalità operative nella circola-
re INPS n. 104 di Lorenza Di Paolo ... 398
9.
DIRITTO DEL LAVORO
Tendenze recenti nel contenzioso in materia di lavoro privato di Francesco D’Amuri, Raffaella Nizzi ... 404 La codatorialità nelle reti d’impresa di Giuliano Ceneri, Pierluigi Rausei ... 414 I nuovi confini dei “lavori” di Luigi Oliveri ... 423 La sentenza Foodora: i rider, come i pony express, sono liberi di non la-
vorare di Maddalena Saccaggi ... 427 Al servizio della persona: a proposito di una riflessione di Mario Napoli
sulla filosofia del diritto del lavoro di Matteo Colombo ... 432 Ispezione ad Amazon e criticità dell’impianto sanzionatorio
dell’utilizzazione illecita di lavoratori somministrati di Carmine Santoro ... 437 Lavoro intermittente: alcuni dubbi interpretativi sulle ipotesi di utilizzo
della tipologia contrattuale di Giovanni Piglialarmi ... 441 Gig economy, rider, piattaforme, cooperazione e prime norme: le nuove
regole sono già antiche di Simone Caroli ... 448 L’attività interpretativa e la certezza del diritto. Il Decreto Dignità “letto”
dagli operatori del mercato del lavoro di Giovanni Piglialarmi ... 454
Indice XI
L’assunzione del lavoratore con contratto di lavoro a termine nei gruppi di società di Giovanni Piglialarmi ... 470 Somministrazione e tempo determinato dopo il Decreto Dignità e la sen-
tenza della Consulta. Le risposte ai partecipanti al Free Webinar
ADAPT di Marco Menegotto ... 476 Sospensione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio: quando la
cura è peggio della malattia di Lorenzo Maria Pelusi ... 481 Licenziamento ingiustificato nel contratto a tutele crescenti: perché il cri-
terio di determinazione dell’indennità è incostituzionale di Flavia Pa-
squini ... 487 La sfida regolatoria per i nuovi mercati del lavoro: verso un nuovo diritto
del lavoro? di Manfred Weiss ... 491 La causale impossibile: la versione italiana dei limiti al contratto a termine
di Giampiero Falasca ... 508
10.
GIOVANI E LAVORO
Giovani, Terzo Settore e Industria 4.0 di Valerio Gugliotta ... 516 Gli ITS: un’opportunità per giovani, imprese e territori di Alessia Battaglia .. 521
IL MIO CANTO LIBERO 11.
Pluralismo contrattuale e tutele inderogabili di Maurizio Sacconi ... 528 Ragioni e attese di chi è rimasto indietro di Maurizio Sacconi ... 531 Marco Biagi, ovvero l’ansia dei risultati di Maurizio Sacconi ... 536 L’autoregolazione in luogo delle leggi su rappresentanza o salario minimo
di Maurizio Sacconi ... 538 Torna di moda lo Stato? di Maurizio Sacconi ... 540
Moratoria su art. 18 per potenziare diritto ad apprendimento di Maurizio
Sacconi ... 542
Accordi economici collettivi per prestatori su piattaforma digitale di Mau- rizio Sacconi ... 544
Da Confsal e Ugl segnali di buon pluralismo sindacale di Maurizio Sacconi ... 546
Il coraggio della discontinuità per il Mezzogiorno di Maurizio Sacconi ... 549
A dieci anni dal testo unico sulla sicurezza troppo formalismo di Maurizio Sacconi ... 552
Programma Lega-M5S: si rivedono i centri per l’impiego di Maurizio Sacco- ni ... 554
Consigli (non richiesti) a chi governerà di Maurizio Sacconi ... 557
Nuovo governo: buon lavoro (per tutti)! di Maurizio Sacconi ... 560
Il buon lavoratore e il buon datore di lavoro nelle PA di Maurizio Sacconi ... 562
Ancora leggi sul lavoro di Maurizio Sacconi ... 564
Attività ispettiva e certezza della rappresentatività di Maurizio Sacconi ... 567
Decreto “dignità”: vecchie ricette o soluzioni coraggiose? di Maurizio Sac- coni ... 570
Decreto “dignità”: cambiare si può di Maurizio Sacconi ... 573
Otri vecchi e vino nuovo di Maurizio Sacconi ... 575
Effetti disgregativi dal ricalcolo delle pensioni di Maurizio Sacconi ... 578
L’art. 8 è vivo e lotta insieme a noi! di Maurizio Sacconi ... 580
Lavoro domenicale: persona solida nella società liquida di Maurizio Sacconi 583 Scuola e università: rinnovare metodi e contenuti pedagogici di Maurizio Sacconi ... 585
La lezione di Dell’Aringa e il salario dei giovani meritevoli di Maurizio Sac- coni ... 587
Ritorno alla CIGS? Cuore e ragione per cucire vecchio e nuovo di Mauri- zio Sacconi ... 589
Rapporto sulle PA: unico contratto nazionale per tutti e salari decentrati di Maurizio Sacconi ... 592
Indice XIII
Reddito di cittadinanza: due misure (inconciliabili) in una di Maurizio Sac-
coni ... 595 Caregivers: spostare la spesa socio-sanitaria dalla spedalità marginale ai
servizi territoriali di Maurizio Sacconi ... 598 Il diritto affievolito alla mobilità di Maurizio Sacconi ... 600 Passi indietro nella (già poca) integrazione tra scuola e lavoro di Maurizio
Sacconi ... 603 Hiring and firing di Maurizio Sacconi ... 606 Concorso di idee per una nuova definizione della formazione di Maurizio
Sacconi ... 608 Ddl Concretezza: PA al bivio tra vecchi vizi e nuove opportunità di Mau-
rizio Sacconi ... 610 Accompagnare l’evoluzione della logistica distributiva di Maurizio Sacconi .... 613 Nuovi Codici? Meglio un approccio non per regole ma per obiettivi di
Maurizio Sacconi ... 615 Sosteniamo la petizione di Federmeccanica di Maurizio Sacconi ... 618
INDUSTRY 4.0 12.
Competence center: una soluzione che non convince, una visione che (ancora) manca di Elena Prodi, Francesco Seghezzi, Michele Tiraboschi ... 622 Una visione per il lavoro che cambia di Michele Tiraboschi ... 626 Da Amazon alle PMI italiane: come la tecnologia cambia l’organizzazione
del lavoro di Francesco Seghezzi, Michele Tiraboschi ... 630
13.
ISTRUZIONE, FORMAZIONE, CAPITALE UMANO E EMPLOYABILITY
Obbligo formativo nell’esercizio dello ius variandi datoriale. Una nuova nozione di “equivalenza delle mansioni”? di Laura Angeletti ... 636 Il futuro del lavoro attraverso la lente del territorio di Valerio Gugliotta,
Margherita Roiatti ... 641 Subjectifying action: ipotesi di metodo per un Liceo Artigianale di France-
sco Fornasieri ... 644 Una blue card per gli immigrati highly skilled. Il punto della situazione di
Andrea Rosafalco ... 650 Differenze retributive, distretti industriali e capitale umano in Francia.
Spunti di riflessione da un’analisi econometrica di Silvia Scocca ... 656 Gli errori cognitivi nel processo di valutazione del personale di Jessica Mi-
celli ... 660
«Pensare con le mani». Il contributo delle parti sociali regionali dell’artigianato Veneto all’alternanza scuola lavoro di Ferruccio Righetto,
Giulia Rosolen ... 664 Ripensare la didattica del Liceo Scientifico a partire dall’esperienza di sta-
ge: la potenza del compito di realtà di Francesco Fornasieri ... 670 I Musei d’impresa. Promotori del Made in Italy di Andrea Carbone ... 675 Occupazione, formazione e “tutoraggio di qualità” nel settore del credito:
la best practice del F.O.C. di Ruben Schiavo ... 681 Nasce il primo CCNL Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva e Com-
merciale e Turismo di Pietro Rizzi, Andrea Stoccoro ... 686 Orientarsi nel mare dei 900 CCNL italiani. Nuovo corso di formazione
promosso da ADAPT per arginare la deriva dei contratti pirata di
Francesco Seghezzi ... 691 Oltre il MOOC: una prospettiva dei cambiamenti didattici di Tomaso Tira-
boschi ... 693 Quello scambio inatteso. Sull’apprendimento, sull’insegnamento, sulla
crescita di Irene Tagliabue ... 698
Indice XV
Quel ponte tra università e imprese: a che punto siamo? di Adele Corbo ... 701 Ripensare i Fondi Interprofessionali per la formazione continua: uno
sguardo ai progetti di riforma francesi di Lilli Casano ... 706 Concept Thinking: non c’è prodotto senza processo creativo, appunti dal
Da Vinci College di Dordrecht di Francesco Fornasieri ... 713 L’avanzata delle basse qualifiche di Francesco Seghezzi ... 718 Formazione duale: alcune esperienze di successo in un rapporto della
Fondazione Di Vittorio di Matteo Colombo ... 721 Geografia della conoscenza e dell’innovazione: un’interpretazione dei
cambiamenti territoriali di Margherita Roiatti ... 733 Imparare a imparare di Matteo Colombo ... 739 Maturità in 4 anni: un’occasione per l’imprenditorialità italiana? di France-
sco Fornasieri ... 743 Maturi per la creatività? di Francesco Fornasieri ... 748 Capacità professionale ed evoluzione del concetto di “capitale sociale” di
Valerio Gugliotta ... 752 L’“impresa integrale” come modello per le imprese italiane eccellenti: la
lezione Olivetti di Federico Butera ... 756 Formazione 4.0. Le disposizioni applicative del credito di imposta e il
ruolo della contrattazione collettiva di Soraya Zorzetto ... 766 Gli Istituti Tecnici Superiori per il made in Italy: l’esempio
dell’International Academy for Tourism and Hospitality di Cernobbio
(CO) di Matteo Colombo ... 772 Inspiring School Change through Creative Arts… anche in Italia? di
Francesco Fornasieri ... 777 Il ruolo dell’HR nel processo di trasformazione digitale di Valentina De
Lorenzo, Francesca Rapino ... 784 Verso nuove geografie del lavoro nelle città mondializzate di Alketa Aliaj ... 787 Lavorare nel tempo di viaggio? Una ricerca inglese ci mostra i dati di
Idapaola Moscaritolo ... 793
Competenze imprenditoriali nella scuola professionale: cosa ci giochia-
mo? di Francesco Fornasieri ... 797 Il lavoro in orari “asociali”: il caso dei parchi di divertimento di Stefania
Negri ... 802 Il nuovo retail nelle città del futuro di Margherita Roiatti ... 807 Bergamo, la nuova convenzione-quadro per l’inserimento e la tutela dei
lavoratori disabili di Stefano Malandrini ... 814 Professionalità e creatività nella formazione dei formatori di Francesco For-
nasieri ... 819 L’insegnamento dimenticato, come imparare a leggere le proprie espe-
rienze di Francesca Zambelli ... 825 The winner takes it all? Città superstar e divari territoriali di Margherita
Roiatti ... 830 Osservarsi in azione tra docenti? Un motore interno di sviluppo profes-
sionale di Francesco Fornasieri ... 839
LAVORO AUTONOMO 14.
International Symposium on the Regulation of Occupations: una ri-
flessione sulle sfide attuali di Diogo Silva ... 844 Lavoro autonomo professionale e strumenti di aggregazione: i limiti della
legge n. 81/2017 e gli strumenti alternativi per “fare rete” di Federica
Capponi, Giovanni Piglialarmi ... 849
15.
LAVORO DI RICERCA
Trasferimento tecnologico in Italia: qualcosa si muove di Laura Angeletti ... 862 Il modello di alternanza della Fondazione Bruno Kessler: WebValley, do-
ve nascono i ricercatori del futuro di Federica De Luca ... 867
Indice XVII
Le declinazioni della professionalità del ricercatore, viaggio nel cuore della nuova grande trasformazione del lavoro di Federica De Luca ... 871 Ricercatori non accademici: una nuova professionalità dentro le comunità
di apprendimento e le piattaforme di cooperazione di Tomaso Tirabo-
schi ... 875
“Pensare come un ricercatore”: la professionalità nel contesto della digita-
lizzazione del lavoro di Tomaso Tiraboschi ... 880 Formazione, ricerca e imprese: un’alleanza possibile? di Saverio Ascari ... 885
16.
LAVORO PUBBLICO
Orario di lavoro del personale medico e sanitario del SSN. Le problema- tiche legate all’entrata in vigore dell’art. 14, comma 1, della l. n.
161/2014. Il caso della Regione del Veneto di Domenico Mantoan, Clau-
dio Costa, Franco Botteon, Giorgio Rizzardi ... 892 I pubblici dipendenti sono troppo pochi di Maria Luisa Bianco, Bruno Con-
tini, Nicola Negri, Guido Ortona, Francesco Scacciati, Pietro Terna, Dario To-
gati ... 906 Nuove regole per lo sciopero nel TPL di Marco Menegotto ... 913
17.
LAVORO TRAMITE AGENZIA
I nuovi criteri per l’accreditamento dei servizi per il lavoro nel Decreto Ministeriale dell’11 gennaio 2018 di Arianna D’Ascenzo ... 918 Lo stato di salute dei servizi per il lavoro in Italia di Arianna D’Ascenzo ... 926 Il reato di somministrazione fraudolenta di Pierluigi Rausei ... 936 Modern labour markets need responsible intermediation to create stability
and predictability di Denis Pennel ... 948
18.
LICENZIAMENTI
Esclusione e licenziamento del socio lavoratore: le Sezioni Unite mettono
le cose in ordine di Giovanni Piglialarmi ... 954
La tempestività della contestazione disciplinare nel prisma di tutele dell’art. 18 di Marco Menegotto ... 961
Il licenziamento del dirigente: “nessuna nuova” dalla Corte costituzionale ma alcuni spunti per riflettere sulla evoluzione della figura di Flavia Pasquini ... 965
19. MERCATO DEL LAVORO E LEGGI DI RIFORMA I veri termini del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro e una possibile risposta nel modello duale di Elena Fumagalli ... 972
L’ecosistema pubblico che manca alla crescita di Michele Tiraboschi ... 976
Elezioni, la trasformazione che ancora non capiamo di Francesco Seghezzi ... 979
Lavoro, dove ripartire di Francesco Seghezzi, Michele Tiraboschi ... 984
I conti mai fatti fino in fondo di Michele Tiraboschi ... 987
Esternalizzazioni e flessibilità: condizioni, limiti e vantaggi di una scelta gestionale di Giuliano Ceneri, Pierluigi Rausei ... 990
Un mercato del lavoro in movimento, verso dove? di Francesco Seghezzi ... 1004
Un Libro Bianco per il futuro del lavoro di Francesco Seghezzi, Michele Tira- boschi ... 1009
Alcune note a margine del Rapporto su Online Talent Platforms, Labour Market Intermediaries and the Changing World of Work di Arianna D’Ascenzo ... 1017
Inutile parlare di centri per l’impiego senza aver prima compreso le tra- sformazioni del lavoro di Michele Tiraboschi ... 1029
Le 5 sfide per un mercato del lavoro che cambia di Andrea Tundo ... 1032
Di nuovo il boomerang sui contratti a termine di Marco Menegotto ... 1038
Indice XIX
Quale visione del lavoro dietro al decreto dignità? di Francesco Seghezzi ... 1042 Dignità: viene prima la dedizione della legislazione di Emmanuele Massagli .... 1046 L’impatto sul mercato del lavoro alla luce dei dati di Francesco Seghezzi ... 1049 Comunicazione natural durante. Il decreto dignità e la lezione negletta del
Jobs Act di Francesco Nespoli ... 1059 Piccolo compendio delle riforme del lavoro dal 1997 al 2018: dalla “quali-
tà” alla “dignità” di Emmanuele Massagli ... 1074 Francia: lavoro a tempo indeterminato nella somministrazione dopo la
Loi Rebsamen di Arianna D’Ascenzo ... 1087 Blockchain, persona e mercato del lavoro di Emmanuele Massagli ... 1098 Richiedenti asilo: disoccupati solo con la residenza. Il caso della circolare
ritirata di Luigi Oliveri ... 1101 Le sfide del mercato del lavoro oltre il reddito di cittadinanza di Francesco
Seghezzi, Michele Tiraboschi ... 1115
20.
PAROLE DEL LAVORO
Lavoro sommerso e undeclared work di Pietro Manzella ... 1120 Caregiver familiare e assistente familiare di Pietro Manzella, Mariarosa Pa-
squali ... 1124
“Alternanza scuola-lavoro” e “school-work alternance” di Pietro Manzella, Mariarosa Pasquali ... 1128
21.
POLITICALLY (IN)CORRECT
La disoccupazione dei lavoratori anziani di Giuliano Cazzola ... 1134 Sessantotto e sessantottismo di Giuliano Cazzola ... 1140 Paranoia e parafrenia elettorale di Giuliano Cazzola ... 1146
Ci voleva un conte per riscattare una campagna elettorale plebea di Giu-
liano Cazzola ... 1152
Populismi: a ciascuno il suo di Giuliano Cazzola ... 1156
Giornalisti: quando si fa la morale con l’etica degli altri di Giuliano Cazzola . 1159 Relazioni industriali: aspettando Godot (ed augurandosi che non arrivi) di Giuliano Cazzola ... 1166
La Confindustria a Verona ha battuto un colpo: meglio tardi che mai di Giuliano Cazzola ... 1169
Il canto del cigno di Giuliano Cazzola ... 1173
Le pensioni degli italiani dopo il 4 marzo di Giuliano Cazzola ... 1176
L’ultimo colloquio con Marco Biagi di Giuliano Cazzola ... 1180
Pensioni: il Fondo monetario internazionale chiede una nuova e più seve- ra riforma di Giuliano Cazzola ... 1184
I falsi idoli che hanno determinato l’esito del voto del 4 marzo di Giuliano Cazzola ... 1189
L’Opa dei “grillini” sulla Cgil di Giuliano Cazzola ... 1193
Quando la proprietà transitiva si applica anche ai programmi di Giuliano Cazzola ... 1198
Ciò che avreste sempre voluto conoscere sulle pensioni ma che continua- no a nascondervi di Giuliano Cazzola ... 1202
Scioperanti o scioperati? di Giuliano Cazzola ... 1207
Una Norimberga per gli assassini dell’ILVA di Giuliano Cazzola ... 1207
Spigolando tra le amenità del contratto giallo-verde di Giuliano Cazzola ... 1218
Gli anziani ancora al lavoro in Italia e in Europa di Giuliano Cazzola ... 1224
Arrivano i barbari di Giuliano Cazzola ... 1227
In memoria di Pierre Carniti di Giuliano Cazzola ... 1232
Pensioni: la Matrioska giallo-verde di Giuliano Cazzola ... 1237
Alla riscoperta dell’acqua calda di Giuliano Cazzola ... 1241
Vitalizi degli ex parlamentari: la Colonna Infame di Giuliano Cazzola ... 1245
Indice XXI
Il contributo essenziale dell’Inps nella denuncia delle fake news di Giuliano
Cazzola ... 1249
Quando una tabella viene accusata di essersi intrufolata in un decreto di Giuliano Cazzola ... 1257
Sergio Marchionne: la quercia caduta di Giuliano Cazzola ... 1262
Pensioni: “Gesù, fate luce” di Giuliano Cazzola ... 1267
Dalle pensioni d’oro a quota 100 di Giuliano Cazzola ... 1271
Pensioni e quote giallo-verdi: misure contro i giovani di Giuliano Cazzola .... 1275
Pensioni d’oro: nella follia un po’ di logica sarebbe gradita di Giuliano Cazzola ... 1280
Il lavoro prima del diluvio di Giuliano Cazzola ... 1290
Nato ieri di Giuliano Cazzola ... 1295
Il lato oscuro del reddito di cittadinanza di Giuliano Cazzola ... 1301
Un messaggio di speranza di Giuliano Cazzola ... 1305
La Stalingrado della Cgil di Giuliano Cazzola ... 1312
Le bugie hanno le gambe corte di Giuliano Cazzola ... 1316
Chi è causa del suo mal, pianga se stesso di Giuliano Cazzola ... 1320
Legge di bilancio 2019: Presidente Mattarella ci faccia sognare! di Giuliano Cazzola ... 1325
Per fare una norma basta la parola di un ministro? di Giuliano Cazzola... 1333
“Perdona loro che non sanno quello che fanno’’ (Luca, 23, 34) di Giuliano Cazzola ... 1336
Il reddito (di cittadinanza) del lavoro nero di Giuliano Cazzola ... 1340
La storia si ripete all’incontrario: dalla farsa alla tragedia di Giuliano Cazzo- la ... 1345
22.
POLITICHE DEL LAVORO E INCENTIVI
Il lavoro per davvero. Gran nodo tra vecchio e nuovo anno di Francesco Seghezzi, Michele Tiraboschi ... 1350 La falsa promessa delle (vecchie) politiche attive di Francesco Seghezzi, Mi-
chele Tiraboschi ... 1353 Nuove politiche attive per il lavoro nel mercato che cambia di Luigi Oliveri . 1356 Semplificazione: raccogliere il guanto di una sfida di Andrea Asnaghi ... 1356 La battaglia per la semplificazione di Pietro Ichino, Michele Tiraboschi ... 1366 Analisi degli strumenti di politica attiva del lavoro nella proposta del
“reddito di cittadinanza” di Gianluca Meloni ... 1368 Precarietà, quali sfide nella grande trasformazione del lavoro? di Francesco
Seghezzi, Michele Tiraboschi ... 1378 Dal 1° luglio via libera alla tracciabilità delle retribuzioni di Matteo Di Gre-
gorio ... 1381 Il basso tasso di trasformazione dei contratti flessibili. Una lettura dei dati
INPS di Luigi Oliveri ... 1385 Alla ricerca di un moderno sistema integrato di servizi per l’impiego di
Silvia Spattini ... 1391 Lavoro, i grandi temi scomparsi dal dibattito di Francesco Seghezzi, Michele
Tiraboschi ... 1405 La centralità del lavoro nel messaggio economico di Papa Francesco di
Valerio Gugliotta ... 1408 Chiusure domenicali: le giuste premesse per un dibattito pubblico che va-
da oltre l’effetto annuncio di Matteo Colombo ... 1412 Non solo cassa integrazione, in gioco ci sono le politiche del lavoro di
Francesco Seghezzi, Michele Tiraboschi ... 1416 Il convitato di pietra dimenticato nel trentennio dell’“età dell’oro” di Pietro
Ichino ... 1419 La piattaforma informatica può solo supportare ma non sostituire i servi-
zi per il lavoro di Luigi Oliveri ... 1428
Indice XXIII
Lavorare di domenica: esiste ancora uno sfavore legislativo? di Idapaola Moscaritolo ... 1435 Lavoro domenicale e festivo in Italia e in Europa: un quadro d’insieme
nel lavoro che cambia di Luca Vozella, Carlo Zandel ... 1444
23.
PREVIDENZA
Le origini della previdenza sociale in Italia. Precisazioni storiche di Flavio Quaranta ... 1454 E se fossero i robot a salvare le nostre pensioni? di Nicola Intini, Corrado
La Forgia ... 1459 Pensioni d’oro, vitalizi e privilegi: un contributo al dibattito politico dal
recente rapporto Inps di Andrea Carbone ... 1468
RAPPRESENTANZA E RAPPRESENTATIVITÀ 24.
“Rappresentatività” ed efficacia dei contratti collettivi alla luce del d.lgs.
n. 81/2015. Commento alla circolare INL n. 3/2018 di Federico
D’Addio ... 1476 Caso Foodora, oltre le leggi le sfide per la rappresentanza di Francesco Se-
ghezzi, Michele Tiraboschi ... 1480 Un’indagine sulla rappresentanza manageriale di Andrea Carbone ... 1483 Territorio e sindacato: il laboratorio CISL Vicenza di Ilaria Armaroli... 1487 Sindacato e innovazione: l’esperienza di IG Metall nel progetto “Arbeit
2020” di Ilaria Armaroli ... 1494
25.
RELAZIONI INDUSTRIALI
Accordo per le PMI metalmeccaniche della provincia di Bergamo: la nuova geografia delle relazioni industriali di Paolo Tomassetti ... 1506 Una nuova prospettiva per le relazioni industriali italiane. L’integrativo
territoriale al CCNL Confimi Meccanica nella provincia di Bergamo di
Stefano Bosio, Davide Lucini Paioni ... 1512 Il valore aggiunto delle organizzazioni sindacali nei luoghi di lavoro. Evi-
denze dal caso del Regno Unito di Rocco Casciani ... 1516 L’accordo separato della Castelfrigo S.r.l. e la tenuta delle relazioni indu-
striali in Italia di Matteo Di Gregorio ... 1520 Clausole di riservatezza e ruolo dei lavoratori nelle imprese: quali impatti
per il futuro delle relazioni industriali in Europa di Ilaria Armaroli ... 1525 Dentro la Conferenza di programma della Cgil: passi avanti e sfide ancora
aperte di Chiara Mancini ... 1532 Se il lavoro cambia deve cambiare anche il sindacato di Michele Tiraboschi ... 1538 Relazioni industriali come relazioni pubbliche. Spunti per una lettura
nell’era della comunicazione di Mariasole Barbato, Antonella Mauro ... 1542 Sergio Marchionne, le relazioni industriali nella competizione globale di
Francesco Nespoli, Paolo Tomassetti ... 1548
«Per l’Italia non è più tempo di compromessi, bisogna scegliere fra i si-
stemi economici americano e tedesco» di Paolo Tomassetti ... 1553 Vizi e virtù della comunicazione di Sergio Marchionne di Francesco Nespoli .. 1555 Senza paura di niente e nessuno, ci hai insegnato a sfidare il futuro di Mar-
co Bentivogli ... 1563 Perché l’Italia ha bisogno di una riforma degli assetti contrattuali? Sintesi
di una ricerca del Fondo Monetario Internazionale di Lorenzo Patacchia . 1567 Il rinnovo dell’integrativo Oerlikon Graziano. Un nuovo paradigma di re-
lazioni industriali di Nicoletta Oliveti ... 1571 Tra i vecchi arnesi l’art. 8. Una possibile via per superare le criticità del
decreto dignità di Marco Menegotto ... 1575
Indice XXV
Blockchain: un nuovo paradigma di democrazia (sindacale) di Sabina Ta-
gliavini ... 1579 Il “Protocollo di Relazioni Industriali” ERG: nel segno dell’equilibrio,
dell’innovazione e della partecipazione di Andrea Rosafalco ... 1587 Caso Ponte Morandi di Genova: la flessibilità contrattata in Leonardo
S.p.A. come fattore di resilienza di Andrea Tundo ... 1592 La blockchain per relazioni industriali di prossimità di Emmanuele Massagli,
Maurizio Sacconi ... 1597 Rinnovo integrativo Barilla: le buone relazioni industriali tra continuità e
innovazione di Andrea Rosafalco, Andrea Tundo ... 1600 Manfrotto: valorizzare le competenze nel lavoro 4.0 di Lorenzo Patacchia ... 1608 Nuove forme di lavoro e mobilità Europea: il dialogo tra le parti sociali.
Appunti a margine del Convegno EZA-UNAIE di Rachele Berlese ... 1616 Ancora sul Ponte Morandi: l’intesa del Gruppo Iren tra flessibilità e soli-
darietà di Andrea Tundo ... 1624
SALUTE, SICUREZZA E SOSTENIBILITÀ 26.
Ambienti confinati e obbligo di certificazione: alcune criticità della nor-
mativa vigente di Giada Benincasa, Lorenzo Maria Pelusi ... 1632 La copertura assicurativa contro le malattie e gli infortuni dei detenuti e
internati ammessi a prestare attività a titolo volontario e gratuito
nell’esecuzione di progetti di pubblica utilità di Vincenzo Lamonaca ... 1636 Competitività e sostenibilità, oltre l’antagonismo di Margherita Roiatti ... 1643 Dal lavoro negli spazi confinati agli ambienti di co-working: alla ricerca di
nuove regole e identità per i “luoghi” del lavoro di Giada Benincasa ... 1649 Un utile contributo dell’Ispettorato Nazionale del lavoro in materia di
certificazione di Federica Capponi ... 1655 Controlli e responsabilità solidale in vista su codatorialità e distacchi nei
contratti di rete di Gabriele Bubola ... 1657
La regolazione delle clausole sociali negli appalti pubblici di Matteo Di Gre-
gorio ... 1663 L’intervento dell’INL sulla certificazione dei contratti: vincoli (o vantaggi
competitivi indesiderati) per le Commissioni border line? di Gabriele
Bubola ... 1668 Il “mondo sommerso” dei caregiver familiari: tra discriminazioni e tutela
dei diritti umani di Irene Tagliabue ... 1675 Malattia e rientro anticipato: obbligo (o facoltà) di rettificare la prognosi
di Federico Avanzi ... 1678 Ambienti confinati e rischio chimico: necessari nuovi paradigmi per la
prevenzione e la sorveglianza di Irene Tagliabue ... 1682 Il protocollo d’intesa tra INAIL e parti sociali in materia di sicurezza sul
lavoro nel settore metalmeccanico di Lorenzo Maria Pelusi ... 1686 Nuove prospettive per le MPMI: anche l’Italia sviluppa un sistema di va-
lutazione dei rischi secondo il prototipo OiRA di Irene Tagliabue ... 1691 Criticità e rischi negli appalti pubblici del servizio di lavanolo di Matteo Di
Gregorio ... 1696 Il Testo Unico di sicurezza e salute sul lavoro: dieci anni e sentirli tutti.
Riflessioni a margine dell’81° Congresso SIML di Giada Benincasa, Irene
Tagliabue ... 1699 Profilazione dei lavoratori in malattia e tutela della privacy: la strada in sa-
lita per l’integrazione tra GDPR e normativa nazionale di Antonella
Mauro ... 1705 Riconoscere e costruire un mercato professionale per le attività di cura e
assistenza dei malati di Irene Tagliabue ... 1710 Salute mentale e discriminazioni: un tema ancora attuale di Irene Tagliabue ... 1714 Campagna per la promozione di ambienti di lavoro sani e sicuri: il cancro
è la prima causa di morte di Lorenzo Maria Pelusi ... 1718
Indice XXVII
27.
SMART WORKING
Lavoro agile: accordi smart e più sicuri se certificati di Giada Benincasa ... 1722
28.
TERZO SETTORE
La disciplina fiscale applicabile ai Fondi Sanitari alla luce del nuovo Codi-
ce del Terzo Settore di Adua Maria Sabato, Silvia Fernández Martínez ... 1726
29.
WELFARE AZIENDALE
Il welfare aziendale meglio della decontribuzione 2.0 di Emmanuele Massa-
gli ... 1732 Il welfare aziendale per le relazioni industriali 4.0 di Michele Tiraboschi ... 1735 Tra finanza sociale e il rilancio del welfare locale di Maria Sole Ferrieri Ca-
puti, Valerio Gugliotta ... 1739 Nasce Welfare for People. Le ragioni di una piattaforma di open innova-
tion sul welfare aziendale di Michele Tiraboschi ... 1745 Le novità (e le mancanze) della Circolare 5/E sul welfare aziendale di
Emmanuele Massagli... 1749 Deducibilità, regolamenti e l’occasione mancata della Circolare 5/E di
Marco Menegotto ... 1764 Welfare bilaterale, dall’ente al lavoratore passando per l’azienda. La posi-
zione (problematica) dell’Agenzia delle Entrate (Risposta n. 24/2018)
di Maria Sole Ferrieri Caputi ... 1767
Notizie sugli autori ... 1773
Prefazione
di Francesco Seghezzi
Il 2018 ha visto l’avvio di una nuova Legislatura nella quale il la- voro costituisce un tema centrale. Questo farà sì che anche l’anno in corso sarà caratterizzato da ampie discussioni sollecitate soprattutto da nuove traiettorie del mondo del lavoro difficili da osservare ed interpretare. Tecnologia, demografia, ambiente sono solo tre delle tante dorsali lungo le quali si possono leggere questi cambiamenti.
Con il Bollettino ADAPT li abbiamo seguiti giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, provando a fornire analisi sia sullo scenario italiano che in chiave comparata. Si tratta del frutto so- prattutto delle riflessioni dei giovani della nostra Scuola di alta formazione che hanno la fortuna di trovarsi all’interno di un per- corso di studi non ordinario che consente loro di vivere quoti- dianamente la realtà delle imprese e delle associazioni di rappre- sentanza di aziende e lavoratori.
Con questo volume raccogliamo quindi tutto ciò che è stato pubblicato su Bollettino ADAPT durante l’anno appena trascorso, un vero e proprio annuario di oltre 1.800 pagine e 300 articoli da poter consultare per ripercorrere un anno di lavoro.
Nell’augurarvi buona lettura, ringraziamo soprattutto i nostri giovani ricercatori e studenti che ogni settimana ci offrono nuovi
spunti e nuove visioni, a volte parziali, a volte incomplete, ma sempre frutto di una elaborazione culturale originale che non ha paura di misurarsi con il giudizio dei lettori attenti e scrupolosi. A questi ragazzi è dedicata questa pubblicazione ed è un dono pri- ma a loro che ad altri, per depositare nomi e idee che possano durare.
Francesco Seghezzi
1.
AMMORTIZZATORI SOCIALI
Perché (anche) la proposta sul salario minimo è rischiosa
*di Emmanuele Massagli
Prima di ogni scadenza elettorale, si torna a parlare di sala- rio minimo. Un argomento piuttosto conosciuto, che eserci- ta da sempre fascino politico per la semplicità del messag- gio: se viene fissato per legge un limite inderogabile di stipendio orario o mensile i lavoratori sottopagati vedranno riconosciuti i loro diritti. D’altra parte, ecco la seconda argomentazione ricor- rente, addirittura 22 Stati su 28 della Unione Europea hanno fis- sato per legge una soglia retributiva minima, perché l’Italia non dovrebbe adeguarsi?
Sono diverse le argomentazioni che giustificherebbero un atteggiamento prudente su questo tema.
1) In Italia esiste già un salario minimo ed è rappresentato dai minimi tabellari dei contratti collettivi nazionali. Non è una soglia fissata per legge ed uguale per tutti, ma è comunque vincolante per tutti i datori di lavori (automaticamente sotto il profilo con- tributivo, ma anche come riferimento per calcolare giurispruden- zialmente l’equo compenso garantito nella nostra Costituzione) ed ha il pregio di adattarsi a settori che hanno dimensioni eco- nomiche, investimenti e margini molto diversi.
* Intervento pubblicato in Boll. ADAPT, 15 gennaio 2018, n. 2.
1. Ammortizzatori sociali 3
2) L’Italia è il Paese europeo con i più persistenti (e preoccupan- ti) divari geografici. La ricchezza, la crescita e la competitività del Sud Italia sono inferiori a quelle del Centro Italia e neanche lon- tanamente comparabili con quelle del Nord Italia. Bene o male è così da sempre. Si può giudicare equa una soluzione uguale da Bolzano a Ragusa? Per non incorrere in questo grave equivoco bisognerebbe tornare alle novecentesche “gabbie salariali” terri- toriali, che fallirono nel passato dell’economia domestica, figu- riamoci nel presente dell’economia globalizzata.
3) La definizione del salario minimo è materia tecnicamente mol- to complessa. Una soglia troppo elevata, eccessivamente vicina alla media degli stipendi attuali, avrebbe il probabile effetto di schiacciare questi verso il salario minimo, poiché il datore di la- voro non avrebbe convenienza economica ad applicare contratti collettivi più costosi di quanto obbligato dalla legge. Quindi una perdita di reddito per buona parte dei dipendenti. Questa solu- zione avrebbe l’ulteriore effetto di giustificare una fuga dai con- tratti collettivi e quindi da tutti i diritti che i lavoratori oggi hanno proprio perché coperti da un contratto nazionale. Qualora la so- glia fosse troppo bassa, semplicemente la novità legislativa non sortirebbe alcun effetto.
4) Anche l’estrema variabilità dei minimi tabellari oggi vigenti renderebbe difficile l’individuazione di una cifra (oraria o mensi- le) ragionevole. Se il Legislatore si attestasse sui valori minori og- gi osservati, a poco servirebbe la norma, interesserebbe solo chi non coperto da contrattazione. Se invece la scelta cadesse su cifre superiori, molti imprese e interi settori potrebbero di colpo ritro- varsi “fuori mercato”.
5) Se da una parte il salario minimo appiattisce verso il valore in- dividuato le retribuzioni più alte (o quantomeno è una potente arma contrattuale in questo senso in mano ai datori di lavoro), dall’altra non avvantaggia automaticamente chi deve entrare, so-
prattutto se oggi ha dei primi stipendi sotto il valore individuato.
Inoltre in Italia la via più sicura e formativa offerta ai giovani per entrare nel mondo del lavoro è l’apprendistato, una tipologia contrattuale a basso costo proprio perché formativa. I giovani potrebbero preferire all’apprendistato un contratto soggetto al minimo legale perché più elevato nel breve termine, sacrificando così la loro crescita futura.
6) Da ultimo vanno valutati gli effetti del salario minino, quan- tomeno nel breve medio termine, sulla occupazione. Un obbligo di questo genere, approvato con scarso preavviso, inciderebbe in modo sostanzioso sui bilanci delle imprese, provocando probabi- li licenziamenti per contenere i costi o in esito alla scelta di ester- nalizzare le produzioni più labour intensive (e quindi diventate troppo costose).
È vero che un Paese industrialmente molto simile al nostro (la Germania) da deciso recentemente (nel 2015, in esito a una concessione della Merkel ai socialdemocratici con cui governava) di fissare per legge un salario minimo (esclu- dendo da questa novità gli apprendisti). Le situazioni, in ter- mini di squilibri geografici, crescita dell’occupazione (in Germa- nia la disoccupazione è ai minimi storici) e ricchezza diffusa non sono comparabili; si può comunque notare che ad averne benefi- ciato sono stati solo i lavoratori precari e più poveri, che in molti settori sono state velocemente trovati escamotage per aggirare la norma e che è scesa la copertura della contrattazione collettiva.
Insomma, una “bomba” comunicativa e politica certamen- te. Ma gli effetti non è detto che siano altrettanto esplosivi.
I programmi politici dovrebbero essere valutati dalla forza dei ri- sultati reali, non dal volume degli annunci.
Una proposta per concretizzare il reddito di cittadinanza
*di Emmanuele Massagli
L’approvazione del Documento di Economia e Finanza (DEF) ha reso ufficiale il contenuto più originale e dirom- pente della campagna elettorale condotta meno di sei mesi fa dal Movimento Cinque Stelle: il reddito di cittadinanza.
Per quanto, stando a quanto annunciato finora, la versione 2019 di questa misura sarà ancora parziale rispetto alle promesse (tanto più se l’Europa imporrà ridimensionamenti al DEF), certamente l’approvazione di una forma di politica sociale finora sconosciuta nel nostro Paese configura una scelta di indirizzo forte. Il dibatti- to politico, anche quello interno alla stessa maggioranza di Go- verno, non è di conseguenza più incentrato sulla scelta “reddito di cittadinanza sì o no”, ma sulla natura dello stesso: assicurativa o universale? In dialogo con le politiche attive o puramente assi- stenziale? Variabile secondo indici geografici o uguale per tutti?
Per avere risposta a tali quesiti si dovranno aspettare i primi testi di legge. È indubbio che la misura sia ab origine concepita come una sorta di sostegno al reddito dovuto indipendentemente da qualsiasi precedente contribuzione e connessa ad indicatori (lassi) di ricchezza, forse addirittura senza limiti di durata. Gli
* Intervento pubblicato in Boll. ADAPT, 29 ottobre 2018, n. 37.
stringenti vincoli di bilancio imposti alle politiche economiche del Governo, comunque presenti per quanto allentati dalla ferma volontà dello stesso Governo di violare alcuni patti con l’Unione Europea, non permettono tuttavia una configurazione “senza li- miti” del reddito di cittadinanza. Lo stesso Movimento Cinque Stelle sa bene, inoltre, che l’erogazione monetaria di ingenti risor- se economiche a persone disoccupate o inattive se, da una parte, determina la protezione dal rischio di povertà, dall’altra genera un circolo vizioso di dipendenza dal sussidio pubblico che strozza ogni (sovente già debole) volontà di ricerca di occupazione. Non occorre studiare la copiosissima e multidisciplinare letteratura scientifica in materia per cogliere i rischi micro e macro econo- mici di una scelta così strutturata, tanto più in un Paese, come il nostro, con indicatori del mercato del lavoro e tra i peggiori in Europa e meccanismi di funzionamento delle politiche attive ve- tusti e inefficienti (non è un caso che il reddito di cittadinanza sia accompagnato da un miliardo di investimenti sui centri pubblici per l’impiego, altro rilevante punto di domanda della prossima legge di bilancio).
In questo contesto di altalenante susseguirsi di proclami di rivoluzione riuscita e di accuse di fallimento assicurato, particolare ironia è stata riservata a scomposte dichiarazioni circa un presunto vincolo di “moralità” che limiterà gli ac- quisti permessi dalle risorse pubbliche: no alle spese senza controllo «all’Unieuro» (citazione fedele), sì all’acquisto di beni di prima necessità o di servizi utili alla ricollocazione.
Nascosto da un messaggio così approssimativo, è possibile scorgere una modulazione del reddito di cittadinanza tutt’altro che irragionevole. Forme di tutela della “moralità”
degli acquisti (leggasi, più correttamente, della “liceità” o della
“coerenza con la destinazione di risorse pubbliche”) esistono già in diversi Paesi occidentali e sono solitamente costruite attorno a
1. Ammortizzatori sociali 7
voucher sociali emessi dallo Stato o dalle amministrazioni locali.
Tali documenti di legittimazione vincolano la destinazione delle risorse, senza possibilità di abuso, verso la tipologia di beni e ser- vizi che la legge ha ritenuto legittimamente ottenibili dalla perso- na sussidiata. Non è quindi peregrino immaginare il funziona- mento del reddito di cittadinanza in modalità similare ai già esi- stenti voucher welfare, in costante diffusione nel settore privato nonostante la giovane età legislativa (sono stati regolati da un de- creto interministeriale di marzo 2016). La tecnologia ha disposi- zione delle società emettitrici di questi buoni già permetterebbe, inoltre, una loro completa digitalizzazione e caricamento sulla carta nazionale dei servizi posseduta da ogni cittadino italiano.
Non solo: qualora il Legislatore volesse vincolare l’utilizzo di questi buoni alla partecipazione ad attività utili alla attivazione della persona o al suo collocamento, sarebbe possibile (e sempli- ce) concretizzare tale vincolo sulla carta dei servizi stessa. Nessu- na circolazione di carta, quindi; protezione dalla falsificazione (con conseguente contenimento dei costi); monitoraggio in tem- po reale degli esiti della politica, nonché della tipologia di servizi preferiti dai beneficiari del voucher di cittadinanza.
Parafrasando un noto spot proprio di card elettroniche: ricevere un bonifico a fondo perduto mentre ci si riposa sul divano non ha prezzo (né ragione…); per (quasi) tutto il resto potrebbe in- tervenire la card sociale di cittadinanza.
2.
APPRENDISTATO E TIROCINI
Apprendistato: una formazione che non c’è.
Brevi considerazioni sul XVII rapporto di monitoraggio INPS – INAPP
*di Elena Fumagalli
Il prezioso rapporto di monitoraggio sull’apprendistato, elabo- rato da Inps e Inapp e giunto alla sua XVII edizione, consente alcune riflessioni su limiti e criticità delle riforme degli ultimi anni. Il periodo preso in considerazione, il triennio 2014-2016, consente infatti di valutare l’enorme scarto tra il disegno for- male voluto dal legislatore e la sua attuazione pratica. Il rapporto documenta quanto l’attuazione di un modello italiano di formazione duale sia lontano non solo dall’esperienza tedesca, ma anche da una coerente implementazione dell’apprendistato di tipo professionalizzante, che risulta praticamente privo di una reale componente formativa, come tale verificabile e certificata.
Il Rapporto di monitoraggio Inps – Inapp evidenzia che l’andamento dell’occupazione in apprendistato si rivela estremamente sensibile alla previsione di incentivi su altre forme di inserimento per i giovani, e che le imprese che scel- gono il contratto di apprendistato valutano in primo luogo il ri- sparmio conseguito rispetto alla stipulazione di altre tipologie contrattuali, e soltanto in subordine l’opportunità di formare
* Intervento pubblicato in Boll. ADAPT, 8 gennaio 2018, n. 1.
2. Apprendistato e tirocini 11
prevalentemente all’interno delle imprese stesse le professionalità utili allo sviluppo della propria attività.
Inps e Inapp mettono infatti in evidenza che il numero dei la- voratori assunti con contratto di apprendistato, diminuito nel 2015 rispetto al 2014 (nel 2015 si è verificata una diminuzione del 21,7% rispetto al 2014), nel 2016 è tornato a salire (con un au- mento nel 2016 del 32% rispetto al 2015), sia pur nell’ambito di un generale andamento decrescente della stipulazione di ta- le tipologia contrattuale in Italia, iniziata nel 2009 ed in atto fino al 2016. Tale andamento altalenante della diffusione del contratto di apprendistato, secondo il Rapporto, è dovuto a due interventi normativi, susseguitisi tra loro.
Il primo intervento normativo, la l. n. 190 del 2014, al fine di promuovere l’occupazione stabile, ha previsto un esonero totale (entro il limite di 8.060 euro annui) dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per le assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, e per le trasformazio- ni dei contratti di lavoro subordinato a tempo determinato in contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, con de- correnza nel corso del 2015. Tale agevolazione, secondo il Rap- porto, ha portato i datori di lavoro a preferire il contratto di lavo- ro subordinato a tempo indeterminato previsto dal Jobs Act (l.
183/2014), rispetto al contratto di apprendistato. Infatti, pur es- sendo previste analoghe agevolazioni contributive anche per il contratto di apprendistato, tale ultimo contratto comporta un obbligo formativo per le imprese a favore del lavoratore, vi- sto dalle imprese più come un peso che come un investi- mento.
Successivamente, la l. n. 208 del 2015, sempre con l’intento di promuovere l’occupazione stabile e combattere il cosiddet- to precariato, ha introdotto un esonero biennale dal versa- mento del 40% dei contributi previdenziali a carico dei datori
di lavoro, in relazione alle assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, ed alle trasformazioni dei rapporti di lavo- ro subordinato a tempo determinato in rapporti di lavoro subor- dinato a tempo indeterminato, con decorrenza nel corso del 2016. Tale ultima agevolazione, meno rilevante rispetto alla pre- cedente sia in termini di durata (in quanto biennale e non trienna- le), sia in termini di riduzione dell’importo dell’esonero (del 40%
e non totale), ha portato le imprese a preferire nuovamente il contratto di apprendistato rispetto al contratto di lavoro subor- dinato come disciplinato dal c.d. Jobs Act.
Da quanto evidenziato dal Rapporto risulta evidente che la for- mazione non viene quindi vista tanto come un’opportunità e come una possibilità di investimento, quanto come un peso. È chiaro però che questa impostazione delle imprese, volta esclusi- vamente al risparmio di breve termine, preclude la possibilità dei vantaggi sul lungo termine che certamente possono de- rivare dal lavoro di soggetti formati direttamente nell’ambito dell’impresa, e quindi estremamente adatti a rispondere alle esi- genze dell’impresa stessa.
Il Rapporto ha preso in considerazione soltanto il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato come contratto
“in concorrenza” con il contrato di apprendistato, mentre non ha affrontato la questione della diffusa preferenza delle imprese per lo stage – il cui costo per le imprese è veramente esiguo – e la c.d. garanzia giovani (i cui incentivi, infatti, hanno trovato applicazione quasi esclusivamente in relazione agli stage) rispetto al contratto di apprendistato. L’argomento forse avrebbe meritato una maggiore attenzione, visti i bassi costi ed i forti in- centivi previsti per le imprese che stipulano questi contratti, e l’evidente ricerca da parte delle imprese della tipologia contrat- tuale meno costosa.