Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE
SPAGNA
Superficie (in migliaia di km2) 506 Popolazione (in milioni di abitanti) 45,5
Densità (abitanti/km2) 90
Forma di governo Monarchia costituzionale
Capitale Madrid
Lingua (ufficiale) Spagnolo
Religione cattolica
Speranza di vita (maschi/femmine) 77/84
PIL/abitante (in $ USA) 35.331
La Spagna è uno Stato dell’Europa sud-occidentale che occupa quattro quinti della penisola iberica. Oltre che dalla parte continentale, il suo territorio è costituito dalle isole Canarie, dall’arcipelago delle Baleari e da Ceuta e Melilla, due enclave spagnole sulla costa mediterranea del Marocco. La Spagna peninsulare è formata da un altopiano (la Meseta), con un’altitudine media di 800 m e circondato da numerose catene montuose: la Sierra Nevada, la Cordigliera Betica, la Sierra Morena, il Sistema Iberico, i Monti Cantatrici e infine i Pirenei che segnano il confine con la Francia.
La vetta più alta del Paese è il Pico de Teyde (3.716 m), che si trova sull’isola di Tenerife (nelle Canarie). Il sistema idrografico è molto sviluppato, con cinque fiumi di notevole lunghezza: l’Ebro, che sfocia nel Mediterraneo, e quattro che sfociano nell’oceano Atlantico (il Duero, il Tago, la Guadiana e il Guadalquivir).
Il clima è montano sui rilievi, temperato umido a nord (sulla costa atlantica) e mediterraneo a est e a sud. Il centro è piuttosto arido. Il 29%25 del territorio è ricoperto da boschi di latifoglie e aghifoglie, che lungo la costa lasciano il posto alla garriga (simile alla macchia mediterranea e con cespugli di lavanda, rosmarino e timo).
Popolata già 5.000 anni fa dagli Iberi (poi amalgamati con i Celti a formare i Celtiberi), la Spagna fu occupata dai Romani e dai Visigoti, finché arrivarono gli Arabi nel 711 d.C. Il loro dominio sulla regione durò fino al XV secolo, quando terminò la Reconquista iniziata nell’XI secolo. La loro presenza trasformò la vita culturale, artistica ed economica della popolazione. Nel 1492 agli arabi fu sottratta anche Granada, loro ultimo baluardo nella penisola iberica. Lo stesso anno Cristoforo Colombo raggiunse le Americhe, inaugurando il periodo più glorioso della storia spagnola. Nei due secoli successivi nel Paese arrivarono le ricchezze provenienti dalle colonie d’oltreoceano e ci fu una notevole fioritura economica e delle arti.
Lo splendore finì con la cruenta occupazione napoleonica (1808-1809). Cacciati i francesi, iniziarono lotte dinastiche e guerre civili. Contemporaneamente le colonie americane ottennero l’indipendenza. Entro la fine del secolo gli spagnoli persero tutti i loro possedimenti. Nel 1898 anche Cuba e le Filippine (ancora in mano alla potenza iberica) passarono agli Stati Uniti con la guerra ispano-americana. Tra il 1936 e il 1939 il Paese fu sconvolto dalla guerra civile che portò al potere il generale Francisco Franco. Ne nacque una dittatura di stampo fascista che resse la Spagna fino al 1975, quando Franco morì. Fu allora che il re Juan Carlos Primero ripristinò la repubblica e concesse una costituzione democratica (1978) che prevedeva importanti autonomie per
determinate regioni, chiamate appunto Comunidades Autónomas.
Le prime tre a ricevere questo privilegio furono la Catalogna (1980), i Paesi Baschi (1980) e la Galizia (1981), cui se ne aggiunsero altre fino a un totale di 17. Nelle tre regioni si parlano lingue diverse dal castigliano (in uso in tutta la Spagna) e questo è solo uno dei tratti distintivi di cui vanno fiere. Estremisti nel manifestare il loro autonomismo sono i Baschi, tra i quali è attiva una minoranza clandestina che ricorre da decenni al terrorismo come forma di intimidazione per ottenere “la libertà e l’indipendenza del proprio popolo”: è rappresentata dall’ETA (Euskadi Ta Askatasuna, Paese Basco e Libertà), un’associazione nata nel 1959, che già nel 1961 aveva dato vita alle prime azioni violente. Dal 1968 i suoi attentati hanno fatto oltre 800 vittime, alle quali bisogna aggiungere minacce e violenze nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle università.
La popolazione spagnola sta oggi invecchiando rapidamente a causa della lunga aspettativa di vita e i bassissimi tassi di natalità. Le zone più abitate del Paese sono le coste e la capitale Madrid. Nel 1986 la Spagna è entrata nella CEE (oggi Unione Europea) e da allora ha visto crescere la propria economia a un ritmo notevole.
L’agricoltura occupa circa il 10%25 della forza lavoro e riveste ancora una grande importanza. L’industria è sviluppata e ben organizzata, mentre il settore terziario accoglie il maggior numero di impiegati.
Molto importante è il turismo: la Spagna è il secondo Paese europeo e il terzo al mondo (dopo Francia e Stati Uniti) per numero di visitatori; può contare su un elevato numero di attrattive naturali e culturali e su strutture ricettive, pararicettive e complementari di alto livello. La qualità della vita degli spagnoli è molto buona, l’istruzione ben organizzata e l’assistenza sociale e sanitaria eccellente.
Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE
Bibliografia
• Bernardi Roberto e Salgaro Silvino, La Spagna, Patron, Bologna, 1996
• Biancotti Augusto, Le Canarie. Geografia, mito e turismo delle Isole Fortunate, BEM, Milano, 1997
• Cavallo Federica, Isole al bivio. Minorca tra balearizzazione e valore territoriale, Unicopli, Milano, 2007
Filmografia
• Forman Milos (regia di), L’ultimo inquisi ore, Spagna, 2006 t
• Huerga Manuel (regia di), Salvador – 26 anni contro, Spagna, 2006
• Klapisch Cédric (regia di), L’appartamento spagnolo, Francia e Spagna, 2002
• Loach Ken (regia di), Terra e libertà, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna, 1995
• Pontecorvo Gillo (regia di), Ogro, Francia, Italia e Spagna, 1979
Siti interessanti
• it.wikipedia.org/wiki/Spagna
• www.spagna.it/
