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NEL BIENNIO 1933-34 E LA LORO AREA DI DIFFUSIONE

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(1)

ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICA DEL REGNO D'ITALIA

LE VARIETA DI FRUMENTO COLTIVATE IN ITALIA

NEL BIENNIO 1933-34 E LA LORO AREA DI DIFFUSIONE

HO~IA

ISTITUTO POLIGHAI1'ICO J)r~LLO 3TAT1() . LIBHEUIA

1935 . ANKO XIII

~~ 'STAT ___ 1 :--:-~ Ory ... : ..

54

BI b Il () t a (: ; .

• Inventario S.B.N • • f. .. ?.~ é. :-r r

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(2)

(7106680) Roma, 1935-XJII - Istituto Poligrafico dello Stato - G. C.

(3)

Le varietà di frumento coltivate In Italia nel biennio 1933-34 e la loro area di diffusione (*)

1. Scopi aell'indagirw. - 2. [/imporlanza delle varieta elette. - 3 T,a r;lassi/iea:;(i/w dei trllll/l'nti secolldu l'e/)()('o di I/wlllrazione. :- 4. Le principal.i varietà rappresentate nelle semine autunnali e nelle semine prili/lIVeI'ili..-- :;. l,a distinzi(Jne dei {rl1menti in te- neri, turgidi, dUTi.

1. Nell'attuale ecollomia frumentaria, il tipo, la varietà, la razza del cereale coltivato acquistano un'importanza notevole e tuttora crescente. L'odierna tecnica colturale è tutta tesa nello sforzo di adattare sempre più alle condizioni ambientali, di clima e di ter- reno sopratutto, le caratteflsticl1e di vegetazione della pianta, sa- pendo che sull'esito tecnico-economico della coltura la scelta delle varietà ha un peso pre:ponderante. D'altra parte, la constatazion2 di una sensibile differente attitudine deEe diverse varie.tà alle utI- lizzazioni industriali del prodotto, lla mostrato la necessità di non trascurare l'aspetto qualitativo nello studio del perfezionamento della tecnica granaria.

Un decennio di «battaglia)) ha portato a 1ll0() ificare profonda- mente le basi sulle quali si assideva la cercaI icoltura italialla llt'l primo quarto del secolo in eorso: nel setton~ vaJ'ietrì di frumento da coltivare le pre(~edenti posizioni sono state in qllalclw parte ad- dirittura scollvolte. Ed è iJl(lubbiamellte a questa lllllnifestazione di rinnovamento clic va debitriee, in più larga misura, la «vittoria del grano)) recentementc prudamula. La soInzioIlc del problema va però completata e affillata. Geuetica e grande pratica sono tuttora in pieno fervore di sperimentazione.

Ciò detto, è f;:, ile in tl'mJerc qlla:c importanza pussa oggi rive- stire la conoscenza dell'area di distri/JII::;ione di ciaseuna varietà, per un eventuale disciplinallll~nt() d(~lla pru[Juziolle grallaria anl'lle sotto l'aspetto qualitati\().

L'Istituto Centrale di Statistica Ila ritenllto pl'l'tallto del IlJaS- simo interesse IlHttere iII rilievo i dati sulle v:triptà di frumento coltivate IleI bieIlllio 19;1;'l-:~4, che Vl'IlIlero raccolti eontf'TllpOranea- llH'llte all'inclagiw' slll fl"ullIento impiegato nelle :-:Pfllille (1).

L'indagine lla ('onsiclerato i segucuti fellUl1lcni:

a) l'illlport(t;~za deìla coltivuzlulle fieLe razZ(~ elette;

b) l'area di diffliSitille dei frumenti l)/'('coci, dl~i frumenti tar- divi e dei frurncTl' di medill epoca;

c) la proporzione j Il cui sono rappresentate, nei frumenti autunnali e nei frumenti marzuoli, le varietà u i g ruppi di varieUI di maggiore CUIlU per l'importanza attuale e per le possibilità future;

dJ la ripartj;~lolle dei fruffiE'nti coltivati in te'lel'i, turgidi e d11ri,

(*) L'articolo è stato redatto dal dott. ARTURO DE ANGELIS,

L'elaÌJo!'aziolle (lpi dati gn,zzi, fOl'lIiti dalil' Cattedre Ambulanti (li Agricoltura, (' stata 1110110 lahol'iosH, soprattll1to per la dif1icoltà dell'esatta identificazione del\(~ sillg()lr~ varietù. Si è riscontrato di freqllente, spl~cialrnellte l)(~l' l'Italia Meridionale ed Insulare, la con- fusione sotto stesso nOllle di vari l'!:) diverse e l'attribuzione di nomi cl i v'eT'si alla stessa varietà (2).

I risultati sono raccolti iII s(~parate tavole,

Lasciando ai numeri la dimostrazione del loro evidente valore d'espressione, qui si vogliullo soltant() sottoliJware alcune risuitanze dell'indagine meritevoli di particolare considerazione

2. Le varietà eldte (:~) ('oprivallo nell'anno 1933-XI (Tav. I) 2.862 llIigliaia di d1.ari, il ;ì7, I 'X, ('ioè, dl'll'illtl'l'a sllpl~rfi('i!' a frlllllenl0.

La loro coltivazione, gi;'l in sensibile alllliento rispetto agli anni prcC'l:c1enti, si ust(~nd{~ allcora Ilel 193ft-XI I raggi IllIgeudo il 61,7 % Jpl

l:()IIIpll~sso, con llla~sirni rwJJ'ltalia Sl'ttentrioIlalc e Centrale, del 93,3 % e ileI 76,:~ % l'ispettivanwlltl~, (' ('on minillli nell'Italia Meri- dionale e Insulare dd H,O % e 23,5 %, rispettivamente. La scarsa dif- 'fusione delle varil~tiL lddte nel Mezwgiorno, (~ duvuta sopratutto

alle partic'olnri condizioni del clima (~ del terreno. Gli agricoltori SUllO {'('stii ad abbandonare lf~ v(~f'r:llir varil'tiL IO('ali, dotate di una Illil.ggiol'(, t:apn.t:iLù di ['(~sistl'llza alle l'allS(~ aVVI'I'Se, S(~ppllrC IlWIIO Slls(,(~1tibili di pI'oc)llziolli Ill()lto ('11'\,:\1('.

Il l'i Il alto illlpi(~go cl i l'azze cl(d.le si ha nella regiolle di Pianura

(~:.!,:-)(X,), la Collilla () la MOlltagna regisll';IlIO percelltllali s('Ilsibilmente minori (;)~,()'j" la prima l~ '1:i)i'j" la ~c(·ollda). Cn fatto del genere si rl-

pcU~ !wl\' Italia S(~ttpfl1.rional(~ (9ì,ìo/c, la PiaTlllra, ~J1,4'j" la Collina (' 71/ .. 'j" la Montaglla), nell'Italia Meridionale (5ft,7 %, 44,6 %, 37,6 %) r nell'Italia Insulare (28,9 'Yo, 27,0 %, 10,0 %). Nell'Italia Centrale,

illV(~Ce, le razze elette trovanu maggiore (lifflISioIlE) in Collina (82,6 %), (ontro 69,6 'X, in Pianura e 6:i,6 % in Montagna.

A capu dei COIllpartiIl)('Ilti, per inlpi(~go di razze elette, sta la Lombardia (98,2 %), al termine, la Sicilia (20,0 %); tra i due estremi, il Piemonte, il Vl~neto, la Veuezia Giulia e Zara, l'Emilia, la To- scana, le Marchr e l'Urnhria, figurano COli una sllperficie a razze elette superiore ai tre quarti della totale a frlll1wnto.

(1) Cfr. IndaginI! su? frumento· impiegato nelle semine, "Bollpttino menRile. di Statistica Agraria e Forestale n, fascicolo di ottohre 1934-XIII. - (2) Per la classifi( ~'.7.ione in parola ci si è basati particolarmente sulle indicazlOlIi contenute nel pregevole studIO del DE CIJ.LlS: I grami d'Italia -ROIll:t 19~7-V. - (,3) Sotto questa denominazione sono state raggruppate tutte le "arietà ottenute per incrocio I) per 8elezione: dallo STRAMPELLI (Mentana, Da- miano, Villa Glori, Ifrdito, Edda, Aziziah 17-45, Cappelli, l'irl7ilio, Carlott'l, Zam, Vet)'Fone, ecc,); dal TODARO (Gentil ROSRO 48, lnallettetbile 96, Cologna 12, Ril'ti 11, Florence, Marzllolo 87, ecc.); dall' AVANZI (InaUettabile 3, 8, Ger>.til Rosso 110, Campio 4, ecc.); da.l MICHAHELLES (Frassineto 405, Santa ,'Ifa ria, ecc.); dal PAS::.ERINI (Gentil Rosso X Noè); dal TUCCI (Bidi 74) e da altri geneti~ti; varietà a caratteristiche ormai ben note e la cui identificazione e classificazione non ha pres~ntato particolari difficoltà.

2

(4)

- 4

In seno alle Provincie gli estremi si allontanano ancor di più:

Bergamo, Padova, Rovigo, Ferrara, Havenna, Ascoli Piceno, colti- vano so1t.t1Ill0 razze elette (100 %), Palermo non giunge ad aver~e

rappresentate sullO % della super1icie a frumento.

Considerando i dati relativi ai Compartimenti si osserva come il ricorso alle razze elette si riduca col crescere dell'altitudine. Fanno eccezione: la Toscana, la' Campania e la Sicilia, dove i massimi va- lori si riscontrano in Collina, e le Calabrie che segnano in Mon- tagna un'estensione rolati va un poco sup,erior,e della Collina.

I dati sulla perr~entllalc di superlH;.ic seminata a varietà elette ora pr,ecisati, non sono sempre in raipporto con quelli sulla percen- tuale delle razze elette nella produzione ~offilplessiva, pubblicati ne]

fascicolo di sett!'llIbre 19:~4 del « Bollettino mc·nsile di Statistica agra- ria e forestale» indicati riai COIIllllissari per la statistica agraria con stime sintetidle e soltanto di larga approssilllazione.

3. I dati della ripartizione (IPlla sllperficie a fl'lllUellto per e1)()('a di matllraZiOfw della (~()ltlll'a (Tav. I I) llallTlO un' importanza no- tevole anche per la conoscenza della distribuzione nel tempo d,ei la- vori di semina (! di raccolta. Le varietà di frumento oggl coltivate sono state riunite in tre classi: precoci, di media maturazione e tar- dive. Mentre il raggruppaHH'uto delle varietà pr,ecoei non 1m presen- tato particolari difficoltà, grazie al loro ben delimitato periodo di maturazione, la distinzione delle altr,e varietà ha richiesto qualche attribuzione, forse llIl poco arhitraria, nOIl essendovi sempre alllpia e netta separazione tra i due periodi di llIaturazione. Comunque, sono stati considerati frumenti tardivi SOllUllto quelli che tale carattere presentano in modo accentuatu. L'iùent:tlcazione è stata basata sul giudizio espresso, a tale riguardo, dai Direttori delle Cattedre Ambulanti di Agricoltura (1).

La coltivazione de.ile varietà tardive è piuttosto ristretta tigu- rando esse sull'8% dell'intera superficie investita a frumento autun- nale nel 1933, e sul 7 % IleI 1984. In Montagna, dove per le caratte- ristiche climatiche risponde lIlcglio l'adozione di varietà a lungo ciclo vegetativo, la percC'ntualc sale al 1;) % mentre in Collina scende al 7 % e in Pianura al 4 %.

Le varietà tardive s'inculItrano spec;almcntt~ nella montagna Alpina; nella Venezia Giulln cOlllpaiono slii 56 % della superticie a frumento alltunna:e; nella Venezia Tridentintl sul 49 %; nel Pie- monte sul 45 %. Nella montagna AppezlIlinica, invece, l'estensione già si restringe sensibilmente: soltantu nelle Calabrie e negli AbrUZZi e Molise la perCI'utua:e si lllaltt iene in circa un terzo.

Nel L,lZio e nell'Emilia la coltivaziOlw di fnllllenti tardivi è ap- pena accenhata: fh!."lll'anO, rispetti Valll(lllt e, ppr l'l 'X, ,e il 2 (~-G. Nelle Puglie non figurano affatto.

r frument i di media maturazione sono i più estesamente colti- vati. Nel 1933 occupavano, nel Regno, 11 61 % dell'intera superfiCIe a grano. In Montagna la percentua;e toccava il ì4 ji" in Pianura scendeva al 33 %. Tra le Hipartizioni gl'ograftche, è l'Italia Insu- larp a spgllame la riù larga colti"nziolll' (84°;{,), l'Italia Seth'll- trionale la minima (16f{,). COllsidenwdo i COlllpal'timPllti, gli estI't'llli sono offerti dalle Puglie (9ì 'X,) e dalla Lombardia (6 %).

La supcrficie seminata a \'arietù prl'coci è stata nel 19:{3 di ettari 1.580 mila, pari al 31 % (Iella totale a frumento allluIlnalp. La loro coltivazione, già. molto diHusa nelle regioni s('ttl'ntl'ionali, ac- cenna ad l'stendersi anche in quelle meridionali e insulari, paral- lelamente al graduale progredire (Iella tecniCa coltura;!'. E da no- tare che i frumenti precoci non si adattano molto, in gl'nl'rale, fil'>

. al clima nè al terreno del Mi;zzogiorno. A prescindere dal;e vicende stagionali, nOll di rado sfavorevoli, sta il fatto che, n01l rispondendo la somministrazione di alte dosi di concimi rhimici nei terreni in

clima sub-ando, le variet~ precoci, notoriamente esigenti in, tatto di fertilità di terreno, non sono suscettibili di larga diffusione.

Nel prospetto che segue sono contrapposti ai dati di supert1cie a varietà precoci quelli dei consumi unitari di concimi chimici.

azotati e fosfatici, per ettaro di superticie coltivata a frumento.

CIRCOSCRIZIONI

Lombardia ... . Veneto ... . Emilia ... , ... . Piemontc ... .

SUPERFICIE SEMINATA A VARIETÀ PREC0C:I (1)

86 82 82 65

Venezia Giulia c Zara ... ... 38

Marche ... . Venezia Tridentina ... . Campania ...• ' ... . Toscana ... ' Calabri e ... . Lazio ... . Liguria ... ' ... . Umbria ... . Abruzzi e Molise ... . Sicilia ... , ... . 32 29 18 17 12 11 lO 9 9 9 Lucania... 8

Sardegna... 4

PugHe ... .3

Italia Settentrionale. . . 77

italia Centrale. . .. .. .... .. .. .... .. .. . 18

italia Meridionale ed Insulare... 9

REGNO... 31

CONSUMO DI CONCIMI CHIMICI (2) (kg. ad ettaro) azotati fosfatici

142,1 162,7

61,9 187,2

67,2 141,5

80,4 162,1

37,7 133,8

57,1 125,2

73,5 82,6

26,3 56,4

72,9 199,0

6,2 l4,fI

39,1 65,4

38,8 32,0

27,9 62,1

23,6 48,7

25,5 23,3

5,9 10,7

6,5 29,0

13,0 25,0

82,0 157,1

53,1 124,7

18,2 87,4

44,6 87,4

(1) Percent.uale della superficie a frument.o aut.unnale.

(2) Dati desunti dall'" Annuario Statistico della Federazione Nazionale Fascista dell'Indw,;tria dei prodotti chimici per l'agricoltura », anno 1933-XI

Una correlazione t ra i ùue fatti è evidente.

4. Dato il considerevole numero delle varietà oggi coltivate, si è limitata la considerazione analitica alle più diffuse e, comunque, più importanti. Le varietà derivate sono state, in generale, rag- gruppate al ceppo originario: cosi, ad esempio, si è fatto un unico gruppo del Gentil Rosso comune con le razze derivate; analoga- mente per il Colo[Jna e per l'lnalletlabile. Il Rieti comune si è' rag- gruppato con le varietà ottenute dalla sua selezione, tenendone invece separati gli ibridi di primo incrOCIo per la iIl)portanza che alcuni di ~ssi hanno raggiunto (es. Virgilio). Si è creduto opportuno inoltre di raggruppare le Risciole con le Maioriche, e le Saragolle con Il' Ilussie e i Duri siciliani. In tal modo si è potuto rlure, in llli

unieo quadro (Tav. III), la composizione di oltre tre quarti della roltura di frumento autunnale.

La varietà più coltivata e più diffusa è il :l/cntana cile si estendI"

IId l\l:13, al 18,ì% e, nel 1934, al :W,4j() della superfic.ie a frumento au- tlllllwle. Ciò è lilla chiara conferma della sua adattabilità a svariate condiziuni di <llllbientl' . Nel 19:~4 il Mental/a era coltivato nell'Italia Settelltrionale per ~rea la metà <lella superficie (45,ì %), nell'Italia Centrale per il quinto (19,1 %). Nell'Italia Meridionale figurava sul ì,;) 'X, e in quella Insulare appena sull'1,6% (Iella superficie totale . La coltivazione del Gentil Rosso c delle razze derivate è svilup- pata nell'Italia Centrale sul terzo circa della superficie a frumento (30,9 %1. Nell'Italia Settentrionale e Meridionale è limitata al ven- (1) Sono stati compresi, fra i precoci: il Balilla, l'Ardito, illlIentana, il Damiano, il Villa Glori, l'Ed.da, il.Florence, i~ Faust?, l'Azizia1!:, il.T,!ipo- lino il Precoce di Piemonte .~d altri di minore impottanza di coltiYa,ziùne· fra quelli di media maturazlOne: Il Cologna, Il GenttZ Rosso e Il Bzdl CNI tutt~ le razze derivate, il Rieti, le .sue selezioni e il Viroilio, il Cappeìli, nl1~erose varietà comuni come il Cf!'mpio, il Piave, Il Rosso Olona e quelle comprese nei gruppi delle Maioriche (FJianchetta, Maiol'ca, Maiorcone e Caro:,ellal .. delle. Risci.o'e (R~si'ettl1;. ~~s~lOl.a, Romanello, Carose,lla Rossa, ~o­

sciola e Ml1ioTCIl Rossa), delle Saraq'olle (Sar'toolla, Saragolla rosse e Sarago/la gwl1n dI 1'1/01/(/) e del DI/TI .~I(,ll/l1l11 (Real/ort.e, Sammartmara, Tren~mo ,e Russello); fra i tardivi: l'Inalletta1Jile e selezioni, aleuni incroci Strampelli (Carlotta, Zara" Va-rrone, BalOnette e Greoorw Mendel), alcune varIetà comuni" prineipalmente il Solina, il Rossia, il BiannlcfÌa, il Civitella, ceco

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- 5

tesimo (4,7 % e 1,9 % rispf~ttivamente), nelle Isole non figura. Nel compl.esso del Hegno, nel biennio 1933-34, figurava sullO % d,ella superficie.

, Le varietà comprese nei gruppi delle Maioriche e delle Risciol.e, risultano coltivate nell'Italia Meridionale, sul 27,9 % e 26,0 % deLa totale superficie. Nell'Italia Insulare la loro diffusione scende al 4,1 % e al 3,4 % rispettivamente negli anni 1933 e 1934, si riduce an- eora nell'ItaLa Centrale (2,8 % e 2,6 %). Nel complesso del Regno se- gnano un'area di diffusione di poco inferiore a quella indicata .per il Gentil Rosso e derivati. La loro coltivazione è p,erò in continua eontrazione.

Un altro gruppo importante, per la notevole estensione di col- tivazione, è i·l Rieti. La varietà comune e le selezioni derivate si presentano diffuse particolarmente nell'Italia Gentrale (21,4 % e 20,4), che ne è l'ambiente d'orig'ine. Nell'ItalIa Settentrionale, ad ecce- zione che in Liguria, hanno perduto molto nella primitiva impor- tanza. Nel Mezzogiorno sono scarsamente rappresentati.

Fra gli ibridi Rieti di primo incrocio il Virgilio è indubbiamente il più importante, Nell'anno 1933 interessava il 2,1 % della super- ficie a grano autunnale, nel 1934 il 2,5 %. Gode particolare favore p.ell'Italia Centrale: ivi ccpriva, nell'annata decorsa, il 9,4 % d,ella suptrfici,e totale.

Tra i grani duri, il Cappelli ha assunto in questi ultimi anni considerevole importanza, La sua coltivazione si porta, nel 19B4, al 9,9 % della superficie complessiva. L'Italia Meridionale vi destina la quarta parte della superficie totale, l'Italia Insulare n~,8 % e la Centrale 1'1,8 %.

l frumenti duri locali (Saragolle, Bllssie e Dwi siciliani) inte- r,essano ancora, in complesso, una dis,creta superficie (4,7 % nel 1933 e 4,5 % nel 1934).

Altre varietà meritevoli di particolare segnalazione sono: il Varniano Chiesa, la cui coltIvazione è in via di progressiva esten- sione (3,6 % nel 193B e 5,6 % nel 1934); il Villa Glori, che invece tende a contrarsi (5,2 % nel 1933 e 4,9 % nel 1934).

Il Cologna e l'Inallettabile hanno, relativamente alle variet&. già accennate, scarsa importanza. Il primu è diffuso soltanto nell'Italia Settentrionale e in Toscana (Pistoia), l'lnallettabile anche nell'Italia Centrale, Abruzzi, Campania e Calabrie. L'Ardito, il più antico rtei gl'ani eletti precoci, percle sempre più il 'favore degli agricoltori, che preferiscono adottare varietà di maggiore resa. Nel 1927 la col- tivazione era calcolata in 176 migliaia di ettari; nel 1934 risulta ri- dotta ed -ettari 45 mila; neppure l'l % della intera superficie s,emi- nata a frumento autunnale.

L'esame della ripartizione delle aree di coltura delle singole va- rietà e gruppi di \'arietn per Regioni agrarie, consente interessanti illazioni intorno ::lIte loro specifiche attitudini di adattamento ai di- versi ambienti. 11 Damiano Chiesa e il Villa Glori confermano la loro nota grande esigetlza in fatto cii fertilità di terreno, con l'ap- parire partil'olufI!lente diffusi nella regione di Pianura (82-'X, della totale superficie da essi occupata, nel 193:~), laddove' il Mentana e l'Ardito, con la loro diffusione relativamente maggiore in Collina ed in Montagna, cl i mostrano le loro minori esigenze.

Le varietà Rieti, Gentil Rosso e derivati hannu invece la mas- sima diffusione nelle regioni di Collina e di Montagna, di regola mf'no adatte (1clla Pianura alla :.:oltivazLOIle del grano. Ciò spiega il particolare favore ill('Olltrato presso gli agricoltori da talune di queste varietà, nonostante la loro capacità produttiva non molto elevata.

Un'altra conferma elle le razze elette sono più esigenti di quelle comuni è offerta dal riscontro della coltivazione del Cappelli, col- tivato quasi esclusivamente nell'Italia Meridionale ed Insulare, ad- densata nella regione collinare, più idonea, per ragioni di c.i.ima,_

alla coltivazione del frumento delta stessa regione di Pianura.

Tra i fmmenti marzuoli o coltivati COllle tali (Tav. IV), meritano particolare menzione, pen'hè i più diIt'usi, il Timilia -tipico fru- mento duro siclliano - è il Mentana. P,er quest'ultimo l'indagine rileva un forle incremento di colti\'azione tra il 19:1:~ e il 1934 (8,3 %

e 21,2 % della totale sllperfìc:ie a frUllll'llto lllarzuolo) .

5. Nel complesso del Hpgno, la superlicie coitivata a frumento tlmero (Ta v. V) prevu;e decisamèllte su quella a frumento duro.

Nel biennio 19:33-34 essa ra'llpreseutav3 dI't'a il 70 % della totale su- perficie a frumento.

Scendendo dal nord al sud l' i mpurt anza dei frunienti teneri diminuisce sensibilmente. Nell' Ita;ia superiore la loro coltivazione è esclusiva; prevalgono ancora fortemente nell'Italia Centrale (oltre il 96 %), superallo di poeo i frumenti duri in quella Meridionale (58,4 %), hanno scarsa importanza nell'Italia Insulare (7,9 % o 7,2 %). Nella Lucania i frumenti teneri sono rappresentati, nell'an- no 19:~4, per il 72/-:,:3 'X, l~ 1I('lla SanlegllH "oltallto per il 6,0 %. In pro- vincia di Lecce non figur[l,no affatto.

La coltivaziollè dei ri'tlllwllti duri assume particolare impor- tanza nell' Italia Merid iOllale ed Insulare; lo provano i dati contenuti nel prospetto (:he seglH~. 111 l'SSO l1gur<llliJ le pl'reelltuali. sulla totale, della superficie coltivata a gr,lllu duro nell'Italia Meridionale e In- sulare.

CIRCOSCRIZIONI

_M_ON_T_A_(_jN __ A_~1 COLLI~ _ _ P_I_A-;-N_U_R_A_

I 1933 I 1934 1933 I 1934

1933 1934

Abruzzi e Molise .. ,." ... ' . 14,8 Campa.nia ", ... ,,' ... ', 22, G Puglie ... ' " ... ' ,. .. . 2G,5 Lucania .... ' . . .. .. . . . ... .. . . 56,7 Calabri~, ... "... 14,8 Sicilia ... " ... ",.""... 90,1 Sardcgna .. ,." ... , .. , ... _ .. _ , . . . 93,3 Italia Meridionale e Insulare... . 47,7

15, G 22,3 27,1 61,2 16,7 fJl,3 93,0 49,6

39,8 19,3 48,2 68,9 43,1 89,2 9.5,8 64,4

39, O 17,9 47,3 76, O 39,3 88,4 95,2 63,6

9,8 8,8 49, O 52, O 59,5 .75, O

57,1 56,7 96, O 90,9 51,7 51,6

Questi dati dimostrano aur'Ul'a lilla volta la specifica attitudine delle regioni dell'Italia Mel'idioIlal(~ ed Insulare, le cui caratteri- 5tiehe climatiche - prel'ipitazioJli relativamente Sf:arse e male di- strilmite, estati ealde l' sir'CitIJSI', fr{'(I'lUnza di venti sciroccali - sono ben note, alla ('ultivazioIlc dei l'rulllenti duri. Interessante an- dte ril('vlll'e eome Illdla Muntaglla, attenuandosi i earatteri tipici cIel clima, meridionale, si allarghi, salvo poche eecezioni, l'area di diffusione dei fl'lIrrlf'lJti teneri.

I frumenti t.lIrgirli (1) presentano scarsa importanza. Sono rap- pn·s('nta.ti, in discreta qmlldit{t, soltallto nella Campania (6,4 % nel 1!):33 e 5,8 % nel 19:H); in Toscana (3,5 % e 3,1 %); negli Abruzzi e Mclis,e (3,a % e 2,6 %), :'IleI Begno la loro coltivazione è stata del 1,1 % rwl 19:m, (; del 0,9 % nel 1934, della totale superficie a fru- mento.

(1) Le varietà di f]uef'ta categoria si differenziano dai frumenti teneri e dai duri per alcuni caratteri morfologici- della cariosside e della spiga, speeialmente - per la scarsa suscettibilità a dare produ<doni eleva.te e per la poca attitudine dlla panifkazione, La loro l'oltivazione, in paRsato di una certa importanza, tende continuamente a restringersi (nel 1927 si calcolavano 73 mila, ettan coltivati a frumenti turgidi) ed e prohahile che essa si riduca fino a bastare al solo approvvigionamento della modesta induRtria del ()rano perlato, in gran parte usato come surrogato del cafl'è.

Le principali varietà segnalate dai Cattedratici sono: Civitella,. Bordò, Mischi([, (frano del Miracolo, Cignarella, Cinta, Cascola, Cignarellone, Cento a tomolo, Jr'ucen~e semidurn, Bufala e Chiattarella, tra i frumenti autullnali; il M(J,/'yellino, tra t marzuoli.

(6)
(7)

7

Tav.l. - SUPERFICIE SEMINATA A VARIETA ELETTE (*}

Frumento autunnale e marzuolo

Regioni agrarie, Provincie, Compartimenti e Ripartizioni geografiche •

.ANNI 1933 E 1934

CIRCOSCRIZIONI

Alessandria ., ... . Aosta ... . Cuneo ... . Novara ... . Torino ... . Vercelli ... . Piemonte .•.

Genova ... . Imperia ... . La Spezia ... . Savona ... . Liguria .. .

Bergamo ... . Bresoia ... . Como ... . Cremona ... ,.

Mantova ... . Milano ... : ... . Pavia ... . Sondrio ... . Varese ... . Lomb_dla .. . Bolzano ... . Trento ... . V.nezla Trldentlna .. . Belluno ... . Padova ... . Rovigo ... . Treviso ... . Udine ... . Venezia ... . Verona ... . Vioenza ... . V.neto .. .

~~~~f~':::::::::::::::::::::::: :

Pola ... . Trieste ... . Zara. ... . Venezia Glall. e Zara.

Bologna ... . Ferrara ... .

~€i/>:::::.::::::: .. ::::

Reggio nell'Emilia ... . Emilia .. . ITALIA IETTENTRIONALE ...

Arezzo ... . J'irenze ... . GroEseto ... . ... .

t~v~n~.:::::::::: :: :: :: :: :: :: :': :

Massa e Carrara ... . Pisa ... . Pistoia ... . Siena ... . T_ ... .

1933 1934

Mon- Col- Pia- Com- Mon- Col- Pia· Com·

tagna lina nura plesso tagna lina nura plesso

75,5 88,3 99, O 70,0 96,8 90,9 42,3 65,1 75,3 64,5 95,5 99,3 51,6 64,7 82,9 99,0 100,0 50,1 81,0 89,0 66,7

30,0 18, O 48,7 58,9 54,2 48,7

91,0 100, O 100, O 85,0 90,0 100,0 78,4 95,9 90,8 99,1 100, O 99, O 78,0 91,5 92,4 95,5 98,1 76,0

41,3 72,5 84,3 88,2 92,9 97.0

91,9 93,2 66,7 97,8 77,2 99,8 83,2

66,7 30,0 38,3 58,9 53,4

99,1 96,3 94,1 99,1 99,1 90,8 97, O 76, O 78,2 95,S

.81,0 80,2 57,7 64,0 61,1

62,5

66,7 30,0

92,9 98,6 79,1 95,5 79 -I 99: O 88,4

19,9 62,9 59,9 55,1 62,9

99,6 97,9 91,5 99,3 89, l 100,0

95,8

100, O 100, o 100, o

95, O 100, o 100,0 83,8 96,9 93,7 99,3 100, O 99,4 84.9 97,5 96,4 95, .5 98,8 80 1

73,3 84,1 88,5 95,1 96,7 98,7

32,3 74,4 82,8 50,5 36,3 71,9 91,3

67,9 67,9 73,9

61,4 74,4 82,8 63,2 67,0 74,9 91,3

95,5 97,5 40,0 94,3 94,6 65,2 95,9 51,0 85,8

95,0 100, O 60,0 94,6 99,7 95.1 92,3

95,5 95;2 100,0 54,9 94,6 99,7 94,6 86,7 68,1 81,0 92,3 90,1

100,0 60,9

16,9

98,9 60,1 64,0 60,8 79,0 50,6 69,6

83,1 74,1 49,3 59,9 13,6

99,4 90,0 98,5 80,1 99,2 100,0 95,9 94,2

100, O 91,9 80,8 74,1 98,8 76;0 59,9 94,9 76,1

99,6 100,0 100,0 100,0 90,0 100, O 100, O 99,9 99,3

99,4 100,0 89,6 88,2 78, l 96,4 100,0 87,6 93,3 65,8 86,1 '95,1 89,7

94,4 70,3 60,0 32,4 85,9 74,1 54,4 69,9

88,9 73,9 43,0 90,3 95,7

90,7 49,4 94, .;

88,6 97,/.

85,1 100, O 69,3 14,0 11,0 13,8

90,5 76, O 50,8 88,.5 92,8 74,1 90,8 78,4 69,4 16, D,

97,8 100,0

65,3 96,2 96,6 66, O 96,5 64,1 95,4 79,2 90,2

93,9

100.0 100,0 70,2 96,8 99,7 95,1 100, O 95,4

67, O 89,4 97,8 79,2 75,0 98,9 59,9 18,4 79,9 98,3

99,2 99, 7 99,8 100, o

66,1 90, o 100, o

64,1 99, o 100, O 70,5 90,0 99,6 80,1 100, o 100, o

100, o 100, O 63,7 97,8 100, O 74,4 96,1 99,9 71,4 91,4 97,7

98,3 97,8 72,3 80,8 99,5 59, 9 43, O 48, 8 32,6 92,5 89,4 98,6 97,9 87,5

96,0 98,7 6/,5 95,1 100, O 80,2 96,0 18,5 88,6 15,5

95, l 97,2 83, l.

97,8 85,7 99,8 90,6

66,7 30, O 48 7 59,9 56,3

100,0 99,8 95,6 99,3 99,5 96,8 97,9 80,1 86,2 98,2

54,8 73,9 68,7

97,8 100,0 100,0 68,9 96,8 99,7 95,1 96,1 94,3

93,9 87,2 79,2 87,7 59,9 81,7

99,6

1

100,0 90,1 87,0 88,1 96,6 100,0 91,4 94,8 93,3

97,9 81,6 /;0, l.

90,6 95,9 87,5 96,7 86,6 94,7 85,2

(*) In percentuale della totale superficie a frumento.

CIRC()SCRIZIONI

Anoona ... . Asooli Pioeno ... " ... . Maoerata ... . Pesaro e Urbino ... . M_che .. . Perugia ... . Terni ... . Umbrla .. . Frosinono ... . Rieti ... . Roma ... . Viterbo ... . Lulo .. . ITALIA OENTRALE ...

Aquila degli Abruzzi ... . Campobasso ... . Chieti ... . Pescara ... . Teramo ... . Abruzzi o Moli ••...

Avellino ... . Benevento ... . Napoli ... . Salerno ... " ... . Oampanla .. . Bari ... , ... . Brindisi. ... . Foggia ... . Lecce ... . Taranto ... . Pugile .. . Matera ... . Potenza ... .

Lucania .. . Catanzaro ... . Cosenza ... . Reggio di Calabria ... . Calabrle .. . ITALIA MERIDIONALE ...

Agrigento ... . Caltanissetta ... . Catania ... . Enna ... . Messina ... . Palermo ... . Ragusa ... . Siraeusa .•...

Trapani ... . Sicilia .. . Cagliari ... . Nuoro ... . Sassari ... . Sardegna .. . ITALIA INSULARE ...

REGNO .••

1933 1934

Mon- Col· Pia- Com· Mon· Col- Pia- Com- tagna lina nura plesso tagn't lina nura plesso

4.1,5 79:!

ZOO, O 100',0 9.'J,0 99,8 62,0 9 U,0 77,4 91,4 58,7 82,4 94, O 96,4 612 86,4

30,2 30,3 .15,5 57,7 40,5 61,S 66,6

57,:! 77,8 25,6 52,8 57,9 60,5 76,0 67,5

.14 1 3,7 40,1 50,756,8 61,3 95, (i 3,.9 3.1, o

20,0 51,5

70,6 100, O 99,4 78,6 85,6

37,0 100.0 99,7 63,3 77,0

85,1 100, O 99,9 92,5 93,7

74,1 100,0 99,8 803 88,0 70,2 61,6 85, O 73, O

96,096,71)7,6 97,4

75,1 64,2 88,5 17.6 20,3

41,4 57,7 59,5 46,1

44, O 40,5

28,2 .12,7 71,2 61,5 65 .• ' 56,9

32 7 22,0 51,4 66,7 57,4 85,2 67,3 59,5 49,7 71,0 63,6 82,6 69,6 76,8

.14,4.

14, .1 55 6 88: 4 27,6 34,1

50,3 3 6 50>

75 7 6,7 25,6

40,1 56,8 98 O 37,6 53,0 ,3.1.2 30,8 51,7

50 3 14; 1 55,6 92,4 31,7 38,0 23,5 52,0

39,1 58, O 89,8 34,9 47,0 43,2

6.5, O 49,6 41,8 70,2 73,2 34,9 305,2 90, O 49,9 49,9 47, O 46,4. 53,2 47,5 50,5

39,2 56,5 5 0,1 51,5 35,0 50,2 40,8 41,4 40,4 59,6 52,1

19,7

197

32,2 30,8 8 8 22,5 36,5 51,5 19,7 18,9 6/;, O 69,3 35,3 45,8 47,9 60,0 58,7 51,2 38,0 50,2 49,6 58,7 80, O 36 6 2.5,6 30,6 l, O 18 6 33,6 32,0

32,1 14, O 43,7 19,5 6.5,7 38,7 6f,8 47,8 50,8

21,6

21,6 36,9 12,3 40,9 29,3 70,1 40,7 54,8 65, O 56,5 47,5 56,0 56,7 38,9 81,2 36,0 29,9 31,7 34,1 15,7 2,0 24,9 32,2 37,8 34,0

39,5 25,5 .58,6 27,8 68,9 52,6 77, O 77,0

49,6 37,2 17,1 49,5 28,9 69,9 44,6 63, (}

54, l 58,4 38,5 33,7 20,9 34,5 32,2 40,3 45,3 38,6 37,6 44,6 54,7 44,0

17,4

8.2 6,5 10,1

8,3 3.1,4 24,1 33,9 15,4 7, ·5 14,6 15,6

6,5 38,4

22,1 24,3 22.5 26,7 7'21 21,4 21,6 30,9 29, O 30, O 8,0 8,7 30,9

5.5,9

9, O 34,0 24,1 33,9 8,2 9,0 Il,6 15,8 18,9 18,0 29,6 10,0 55,9 17,5 38,1 30,0 34,2

24,5

12,9 6,9 18,2

9,1 42,8 8,9

20,7 12,6 43,2 23,1 35,1 Il,2 12,1 13,6 16,4 23,6 43,6 9,6 56,0 42,1

4,3 48,7

20,4 31,1 22,6 29,0 23,4 45,7 30,9

44,7 12,4 45,0 23,1 35,1 12,9 8,3 13,4 15,2 20,1 20,0 44,6 10,8 56,0 40,6

8,1 25,1 24,1 21,4 10,0 27,0 28,9 28,6 I

39,8[ 53,51 76,8 51,1 43,8 5/s,0 82,6 61,7

Riferimenti

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