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~TATI~TI~A DELLE ~A~~EDI MORTE

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(1)

MINISTERO-DI AGRICOLTURA, INDUSTRIA E COMMERCIO

OIR~ZlbNE GENERALE DELLA STATISTICA E DEL LAVORO UffiCIO CENTRALE DI STATISTICA

~TATI~TI~A DELLE ~A~~EDI MORTE

nell' anIlO 1909

.. ',t • '. i. ,t A .. v ~ "

ROMA

, . TIPOGRAFIA NAZIONALE DI G. BERTERO E C.

VIA UMBRIA

1912 -

(2)
(3)

§ 1.

§ 2.

§ 0.

I N D I O E

INTRODUZIONE.

C,\PO 1. -,- Avvertenze preliminari.

Metodo e fonti.

Dist.ribuzione dell.a materia nelle Tavole e nell'Introduzione. . Popolazione sulla quale sono stati calcolati i quozienti di mortalità.

CAPO 11. - Mortalità nel Regno e nelle singole provinoie.

§ 1. Morti nel Regno dUrante il 1909 e confronti cogli anni precedenti. . . . .

§ 2. - Cause delle morti avvenute nel Regno negli anni 1887-1909 . . •

§ 3. - Morti avvenute nell'anno 1909 in ciascuna provincia ed in ciascun Comune capoluogo di provincia. . . .

§ 4. Distribuzione /leografica di alcune malattie, specialmente infettive, negli anni 190t, 1908 e 1909. . . .

§ 5. Influenza delle stagioni sulla mortalità. .. . .

§ 6. Cause di morte predominanti in ciascun sesso .

§ 7. Cause di morte predominanti nelle diverse età .

§ 8: Infl'uenza della legittimità dei natali sulla mortalità dei bambini

§ 9. Influenza della professione sulla mortalità della popola:t,ione maschile

§ l.

§ :t

CAPO III. - Mortalità nei comuni urbani più importanti.

Confronto fra la mortalità dei Comuni. urbani più importanti e quella degli altri Comuni, durante il periodo 1881-1909 . . . . . .

Mortalità nelle Città principali durante gli anni 1908 e 1909. . . .

CAPO IV. - Notizie partioolari sulle morti violente.

§ 1. - Morti per causa violenta ripartiti pelO sesso, durante il periodo 1887-1909 .

§ 2. Morti per infortunio accidentale negli anni 1907-1909 classificati per com- partimenti, sesso, età, specie dell'infortunio e natura del veleno ~ nei casi di avvelenamento . . . .

§ 3. Morti pér omicidio negli anni 1907-1909 classificati secondo il sesso e il . mezzo d'uccisione . . . .'. • . .

§ 4. Morti per suicidio negli anni 1907-1909 classificati per compartimenti, sesso, età, stato civile, professione, mesi e mezzi o modi di uccisione Elenco nosologico adottato per la statistica delle cause di morte . . . . • . •

Pago

/

III V V

X XIII

XXXIII

xxxv

XLIII XLIII XLIII XLIX LI

LV LVIII

LXIV

LXV

LXX

LXX LXXVII

(4)

- I l ..,....

TAVOLE.

TAV. l. - Morti classificati seconrlo 168 cause di morte:

"

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"

A., - Per provincie. , . . " , . : .

B. -:- Per f"ompartìmenti e pel complesso del Regno

II. - Morti 'nel Regno i n ciascun trimestre dell'anno 1909, cJassificati per - sesso e per principali cause di mone. . . .. ' . III. - :\Iorti nel, Regno classificati per età, sesso e principali cause di morte IV, - Masehi morti in età di oltre 15 anni compiuti, classificati peì' pro-

fessioni e principali ",ause di morte . . . _ _ . . V, - :Morti ilei 206 Comuni capoluoghi di provin/ia o di circondario e in' altri 83 Comuni, classificati secondo le principali cause di morte. . VI. ~ Bambini illegittimi ed espC3ti morti Df'l Regno in età di no~ oltre

<') anni compiuti, classificati per sesso e principali cause di morte . VII.

VIU.

iX.

--

- -

~Iorti violente accidentali classificate per età, per sesso e secondo le cause che le produssero . , , . .

Morti violente accidentali classificate secondo le cause che le pro- dussero, per sesso e per mesi . .

Maschi morti per Causa violenta accidentale in età di oltre 15 anni compiuti, classificati secondo la causa della morte e la condizione o

Pago :!

32 42 44 52

56

76

77

78

professione. . . , . . . . . . . . 80 X.- Suicidi classifi,cati per compartimenti, per sesso, per mesi e per mezzi

o modi di uccisione • . . . . . • . . . . • . . . 82 XI. - Suicidi clas8ificati secondo mezzi o modi di uccisjone, il sesso e l'età

XII. - Suicidi classi fiuti secondo lo stato civile, il sesso ed i mezzi o modi di uccisione. . • .

XIII, - Suicidi in età di oltre 15 anni compiuti, classificati per sesso e secondo la condizione o profesl'ioile. . • . . . .

83

84 85

(5)

,

STArrISTICA DELLE CAUSE DI MORTE

nell'anno 1809

INTRODUZIONE.

CAPO 1.

A VVERTENZE PRELIMINARI.

§ 1. - Metodo e fonti.

La statistica annuale delle cause di morte fu iniziata coll'anno 1881, e fino a tutto il 18$6 fu eseguita per i soli Comuni capoluoghi di provincia e di circondario o distrette;

col principio del 1887 essa fu estesa a tutti'i Comuni del Hegno.

Questa statistica si fa raccogliendo, sopra una scheda nominativa per ciascun defunto, la dichiarazione della malattia o dell'accidente che causò la morte, formulala e firmata dal medico curante, o, in mancanza di esso, dal medico necroscopo che ha dato il permesso Ji seppellimento; per bambini morti poco dopo il parto si accettano anche le dichiarazioni fatte dalle levatrici.

Le dichiarazioni originali si spediscono ogni mese dai sindaci dei SIngoli Comuni . all'Ufficio centrale di ~tatistica, dove vengono esaminate da un medico, il quale con-

trassegna ciascuna di esse con un numero corrispondente alla voce analoga di una classificazione prestabilÙa. Non mancano adunque le guarentigie di autenticità nei docu- menti e di competenza tecnica, sia in coloro che dichiarano le cause di morte, sia in quelli che ne fanno la classificazione per gli scopi statistici, poichè gli uni e gli altri sono medici, e le notizie si traggono da documenti originali e non da copie.

(6)

- I V -

l medici hanno sem~re concorso volenterosamente a fornire le attestazioni delle cause di morte secondo loro scienza e coscienza; poche, relativamente, sono state le lacune pcr mancate denunzie, come vedremo in appresso; e queste non furono cagio- nate quasi mai da rifiuto dei medici a rilasciare il certificato, ma dal fatto che in.

parecchi Comuni molto appartati, specialmente di montagna, non di rado soccombono persone, senza aver ricevuto assistenza sanitaria, e in tali casi riesce difficile al medico necroscopo di determinare la malattia che fu causa della morte, in modo che si possa poi classificare sotto una delle voci dell'elenco nosologico adottato.

Con la legge 22 dicembre 1888, n. 5849, sull'ordinamento dell'ilssisteòza sanitaria, e

stato. fatto obbligo' tassativo ai medici di denunziare al Sindaco ,Elel rispettivo COP1une.

in ogni caso di morte, la malattia o l'accidente che ne fu la causa, cosicchè la raccolta delle ~otizie, dal .1889 in poi, non dipende più unicamente d~lla spontanea collçtbora- zione dei medici (a).

Nella classificazione adottata per questa statistica, tutte le morti, delle ·quali .':-i (- potuto _ accertare la causa, sono distribuite sotto Hi8 voci, secondo un elenco preparato ner1881 da apposita Commissione medica, e leggermente ritoccato una prima volta nel 188:3 ed una seconda volta nel 1899. Questi r~tocchi consistnno nell'aver separato in due () più rubriche i morti per talune malattie che prima erano raggruppate in una rubrica sola, al fine di rendere più analitica l'indagine circa le cause delle morti, e per meglio coordinare la nostra· alle statistiche di ,dtri Paesi, in omaggio. anche, ai voti espressi dall'Istituto interpaziotlale di statistica. e dalla Commissione internazio- nale per l'ordinamento delle statistiche sanitarie ..

La presente statistica m'm potrebbe' dare la specifìcazione delle morti in 168 voci per ciascuno dei Comuni separatamente, senza eccedere le giuste dimensioni in cui deve contenersi una pubblicazione annuale di questo genere. Conviene conciliare le ragioni della spesa con quelle della scienza che ama entrare nei particolari; e ciò facciamo col- l'offrire la classificazione analitica completa, non per i singoli Comuni, ma per l'insieme dei Comuni di .ciascuna provincia e per il complesso del Regno; !imitandoci a dare per ciascun Comune capoluogo di provincia o di circondario, per parecchi Comuni capoluoghi di distretto e per alcuni altri Comuni più popolosi, le cifre dei morti per talune malattie meritevoli di speciale considerazione sotto l'aspetto della sanità pubblica (b).

In fine della presente Introduzione (pagina LXXVII) è riportato l'elenco delle ma- lattie secondo il quale sono fatte le classificazioni ..

(a) Vedasi art. 3 del RegolaTllento approvato con regio decreto 2:1 luglio I8~2, n, 448, sulla polizia mortuaria.

(b) Nelle statistiche per gli anni dal 18!l4 al 1!JOI i Comuni non capoluoghi per i quali furono date sepa- ratamente le cifre dei morti per le malattie più import~nti erano quelli che al 10 gennaio 1882 contavHno più di 1:;,000 abitanti. A cominciare dall'anno 1!lO::! furono date a parte le notizie, oltrechè pei Comuhi- capoluoghi di provincia, di circondario e per laluni capoluoghi di distretto, anche pei Comuni che ;l1 lO febhraio 1901 avevano più di 'ZO,OOO abitanti e per altri il, che quantunque nel 1901 non avessero rag-- giunto quel 'numero di abitanti, er;!no già. considerati a parte nei volumi dal 18!J4 al 1\101 percht:, ne contavano oltre 15,000, e ciò allo scopo di mantenere, nei limiti del possibile, l'uniformità, e quindi la possibilità dei confronti, fra le statistiche degli anni 1902-t 909 e quelle degli anni precedenti.

(7)

- v -

§ 2. - Distribuzione della materia nelle Tavole e nell'Introduzione.

La presente statistica si svolge in XIII tavole.

La prima dà la classificazione dei morti, in ciascuna provincia, in ciascun compar- - timento e nel Hegno, secondo l'elenco nosologico completo che consta, come si è detto, di

168 voci.

La seconda dà la classificazione dei morti nel complesso del Regno in ciascun trimestre -dell'anno 1909, colla divisione per sesso e per le cause di morte più frequenti o più im- ,portanti per lo studio delle condizioni Hanitarie.

La terza dà la classificazione dei morti per sesso e per età, combinata con la notizia ,delle cau~e di morte più importanti, nel complesso del Regno.

La quarta dà la classificazione dei maschi morti nel Regno in età di oltre 15 anni compiuti per professioni c secondo le cause . pi~ importanti che ne determinarono la , morte.

La quinta dà la classificazione delle cause di morte più frequenti o più caratteristiche nei 69 Comuni capoluoghi di provincia, nei 137 capoluoghi di circondario, nei 17 principali capoluoghi r'li distretto e in 66 altri Comeni.

La sesta classifica i bambini illegittimi e gli espostì morti nel Regno in età non superiore a 5 anni compiuti secondo le principali cause di morte.

Le rimanenti tavole danno la classificazione delle morti accidentali e dei suicidi per sesso, età, stato civile, professione, mesi e compartimenti, oltre alla indicazione della causa nei casi d'infortunio e'dei mezzi o modi di uccisione nei casi di suicidio.

In questa Introduzione sono riassunti ed illustrati i dati esposti nelle tavole analitiche;

,inoltre le cifre del 1909 vi sono poste a confronto con quelle dei due anni precede'nti e,

per le notizie rrincipali, anche con quelle di anni anteriori, risalendo fino al 1887 e, quando -era possibile, fino al 1881.

Questi dati sono esposti, tanto in cifre assolute, quanto in rapporti proporzionali alla .popolazione calcolata col metodo indicato nél paragrafo seguente.

§ ::1. - Popolazione sulla quale sono stati calcolati i quozienti di mortalità.

I quozienti di mortalità esposti in questo volume si sono ottenuti dal confronto ,del numero dei morti colla popolazione presllmibilmente presente alla metà di ciascuno ,degli an~i del periodo preso in esame (dedoUa dalle popolazioni calcolate allo gennaio .e al 31 dicembre di ciascun anno, poichè, rappresentando essa con maggiore esat-

tezza la popolazione media, permette di ottenere proporzioni più precise.

Fino al 1900 la popol azione media di ciascun anno è stata calcolata sottraendo dalle cifre della popolazione presente al 10 febbraio 1~)01 (32,475,253) quella rilevata .col· censimento dello gennaio 1882 (28,459,628), per dedurne l'aumento complessivo

(8)

- - V I -

avvenuto nell'intervallo e quindi l'aumento medio annuale, nella supposizione che questo aumento fosse avvenuto in proporzione aritmetica.

Se non che, il movimento è.'emigrazionc per l'estero si è fortemente accentt:ato a cominciare dal 1901, superando annualmente di gran lunga quello verificatosi negli anni intercedenti fra il terzo ed il quarto censimento; di guisa che l'aumento medio annuale della popolazione deve essere ora più basso di quello avvenuto fra il 1882.

ed il 1901. Si è perciò creduto opportuno di modificare il calcolo dell'aumento d~lla

popolazione, a cominciare dall'anno 1901, seguendo un metodo più dìreUo (a).

Per disposizione del H. decreto 4 aprile 1873, n. 1363, serie Il, ogni Comune tiene un registro della sua })f)polazione stabile, nel quale nota le variazioni che ,av- veng.ono per fatto di r.ascite, morti, immigrazioni ed emigrazioni. La tenuta di questo registro fu resa più semplice c sempre meglio rispondente a' suoi SLapi con altro R. decreto,in data 21 settembre 1901, n. 445. A ciascun Comune si è chiesta notizia delle variazioni avvenute nel numero degli abrtanti residenti, per effetto di immigrazioni e di emiglazioni in rapporto con altri Comuni del Regno e coll'estero, e per cambia- menti nella guarnigione militare, dal 10 febbraio 1901 al 31 dicembre 1909; per ciò che riguarda il movimento delle nascite e delle morti· nello stesso periodo di teiupo, si è preferito ilttenersi alle risultanze dei registri degli atti dello stato civile, che sono più sicure di quelle elei registri anagrafici; e quanto alla popolazione avventizia, si è mantenuta invariata lu cifra indicata dal censimento del 1901, non avendosi gli' ele- menti necessari per calcolare gli aumenti o le diminuzioni che possono essere avve- nuti in questo gruppo dal 1901 in poi.

Le due fonti di notizie sopra indicate hanno fornito per il detto periodo (lO febbraio 1901 al :31 dicembre 1909), i dati seguenti:

Nati vivi .

Morti (esclusi i nati morti) .

N. 9,623,=>26 6,415,406 Nuovi inscritti nel registro di popolazione perchè immigrati:

Da altri Comuni del Regno N .. 5,071,6B

Dall'estero. 587,281

Cancellati dal registroC di popolazione perchè emigrati:

Per altri Comuni del Regno . Per l'estero (emigrazione propria) .

N. 4,:308,tW8 1,705,061

Devono essere inscritti.nel registro della popolazione stabile di cias~un Comune, cOtile provenienti da aUri Comuni del Regno, gli individui isolati e le famiglie che

ltt) Per !S'li anni corsi fra il 1900 e il 190~ si era 'supposto che avesse continuato a v·erilìcarsi un aumento medio annuale identico a quello riscontrato nell'intervallo fra i due ultimi censimenti; perciò l'l.cifre di popolazione pubblicate nei volumi concernenti la statistica delle cause di morte in quegli anni sono alquanto diverse da quelle indicate in questo volume e calcolate con procedimento differente.

(9)

- VII -

vengono a fissare nel -Comune la loro dimora abituale,lasciando quella che avevano altrovè nel Regno; contemporaneamente essi dovrebbero essere cancellati dai registri dei Comuni di loro precedente di/Hora. Adunque, 'a un totale di 5,071,642 nuove inscri- zioni, fatte fra il 10 febbraio -1901 ed il 31 dicembre 1909, avrebbero dovuto corrispon- dere altrettante cancellazioni, ma queste ultime si effettuarono solamente per 4.308,668-

in~.ividui. La differenza di 76il,974 fra le due cifl'e dim0stra che per ogni 100 nuove

. , ,~

inscrizioni, si ebbero soltanto 85 cancellazioni.

Gli Uffici municipali possono più facilmente aver notizia delle persone le quali vengono a fissare la 101'0 dimoLa neH'ambito del rispettivo territorio (poichèesse, per molteplici esigenze ammini'itrat.ive e fiscali o per richieste di pubblica assistenza, devono dare contezza- di sè e delle loro famiglie" alle Alnministmzioni locali), che no~

essere informati di quelle .che partono senza darne alcun avviso; donde consegue che le cifre della popolazione dei singoli Com uni, decioUe dai registri 'anagrafici, riescono d'ordinario più alte di quelle rilevate 'ad una stessa data per mezzo di -un censimento generale.

Questo difetto nella cancellazione degli emigrati non vizia il calcolo dei movimenti di migrazione interna permanente che si faccia per l'insieme del Regno, potendosiesso basare sul solo numero dellé nuove inscrizioni, che è più esatto; ma volendo stabilire un bilancio per provineie e comparti Il enti, degli aumenti e ,delle diminuzioni dipendenti da questi scambi reciproci, occorre integrare le cifre delle emi3'~azioni per farle coinci- dere nel loro complessu con quelle delle immigrazioni.

Per fare questa integrazione si è supposto che la deficienza riscontrata nelle cifre riguardanti l'intero Regno, siasi verificata in uguale proporzione nella tenuta dei registri anagrafici ditutti i Comuni d'ogni provincia. In altri ter;lIini, si sono aumentate le cifre dei cancellati per emigrazione in altri Comuni, del Regno, ri'iultanti dai registri ana- grafici per ciascuna provincia, del 25. 8 per cento nel 1901 e 1902, del 27.1'J nel 1~03,

del 13.9 nel 1904, del 12. O nel 1905, del 13.3 nel 1906, del 1:-3.8 nel 1907, del 15.9 nel 1908 e del 17 3 nel 1909.

Per ciò che riguarda i moviment~ migratorii in rapporto coll'estero, nei registri anagrafici non 'ii prende nota di tutti gli emigrati, nè di tutti i rimpatriati; ma si cancellano soltantu quelli per i quali l'Ufficio municipale o ha ricevuto l'esplicita dichiarazi~ne di tra'3ferire aìl'eslero la dimora abituale, o ha fondati Illotivi di rite- nere che intendano di espatriare a tempo indefinito, e si inscrivono come illlluigrati coloro che dopo essere stati cancellati in anni precedenti ritomarono in patria, come pure gli individui italiani e stranieri venuti per la prima volta dall'estero in Italia a tìssarvi la propria dimora,

Con queste norme è stata calcolata la popolazione media dell'anno 1909 in ciascuna provincia (prospetto n. 1), risultante dalla semisomma di quelle calcolate pel 10 :.rennaio e pel 31 dicembre dello 3tesso anno.

Non si può assicurare che le cifre degli im~igrati e degli emigrati in rapporto coll'estero, desunte dai registri anagrafici, rappresentino esattamente questo movi-

(10)

- VlII -

mento dislocati va; ciò non di meno il calcolo così istituito lo indica con un'appros- simazione maggiore di quella che si poteva ottenere col metodo adottato prima del

1905. Secondu tale calcolo, alla metà dell'anno 1909, si sarebbero trovati ne] Regno 34,417,831 abitanti, cioè 214,088 in meno di quelli che sarebbero risultati con l'altro procedimento; ed in cinque provÌncie, e cioè in quelle di MaRtova, Pavia,' Potenza, Messina e Palermo, la popolazione sarebbe diminuita in confronto di quella censita nel 1901, mentre col metodo precedente si supponeva invariata la popolazione di una sola provincia (Potenza) ed in continuo aumento quella di tutte le altre.

Con p~ocedimento analogo si è calcolata la popolazione in ciascuno dei 69 Comuni capoluoghi di proviricia alla metà dell'anno 1909 (al'.quale si riferisce ]a presente statistica), colla sola differenza che nel' determinare l'aurnento naturale per eccedenza delle cifre dei nati su quelle òei morti non si è tenuto contadi, lutti gli aUi di stato civile formati nel Coniune, ma soltanto delle nascite e delle morti avvenute :Jella popolazione stabile, sia IleI territorio del Comune, sia ftlori di ~sso. Si è adottato questo procedil11ènto, che è pure quello prescritto dal règolamento vigente per la tenuta del registro di popolazione, perchè nelle grandi Ci~tà, che sono sedi di imror- tantiistil uti ospilalieri edi grosse guarnigioni, avvengono numerosi casi di morte rli persone che vi si trovavano' solo occasionalmente. La popolazione nel complesso dei 6\) capoluoghi di provincia, alla met.à dell'anno 190ç), è risultata di 6,164,508 abitanti.

'Si il omesso di fare un calcolo analogo per ciascuno dei 1:37 capo;uoghi dicir- condario, dei 17 principali capoluoghi di distretto e dei 61 Comuni non capoluoghi che ccJntavano più di 20,000 abitanti, per i quali si danno separatamentealcune principali notizie in questo volume, perchè il modo imperfetto col quale sono regi- strate le migrazioni fra Comune e Comune, rende questo calcolo tanto meno sicuro quanto più piccola è la circoscrizione tcnitoriale alla quale lo si deve applicare. Per procedere ad uno sturlio speciale sulla mortalità di questi tre gruppi di Comuni, si attende che il nuovo censimento del 1911 fornisca cifre esatte, cirea il numero dei loro abitanti.

Nel prospetto n. t è indicata la popolazione di ciascuna provincia e di ciascun CO[Yiune capoluogo di provin,cia alla metà dell'anno 1909 calcolata col metodo suac·

c(mnato, e nel prospetto n. 2 è segnata la popolazione del Regno e quella dei t)\) Co- muni capoluoghi di provincia, presi insieme, alla metà di ciascuno degli anni dal 1887 al 1909.

(11)

- I X -

Popolazione presente in ciascuna provincia ed in 'ciascun Comune capoluogo di provincia, calcolata alla metà dell'anno 1909 (al.

PROSPETTO N. 1.

Il

alla met.à dell'anno 1909 I i

---;---:1

dell. I ·dei Comuni III

provincie l'

e capoluoghi,

PROV1NCÌE

le COMPAR'l'JMENTI

POPOLAZIONE CALCOLATA

mentI

PROVIKcm

E COMPARTJMI<:::N'l'l

POPOLAZIONJ<J CALCOLATA alla mttà dell'anno 190fl'

delle provincie dei comparti-

menti

dei Comuni capoluoghi di provincia (b) dei comvarti- Il di p~vilJcia (b) '1

1 1

- - - -_ . . - ---'- - - - " - - - - -1 ----- - - - --- - - - -

Alessandria.

'Cuneo . Novara . . 'Torino . . PlnIONTF.

·Genova . . P~rto Maurizio

LWUHIA.

Bergamo Brescia.

·Como.

·Cremona Mantova Milano.

Pavia . . Sondrio

LO~IHAHDIA

Belluno.

Padova.

Rovigo.

'Treviso.

Udine . . Venezia Verona.

Vicenza.

VENETO Bologna Ferrara.

Forlì . . Modena.

Parma.

Piacenza

Ravenna . . . Reggio nell'Emilia.

E~IIr.I.\

Arezzo . Firenze.

'Grosseto Livomo.

Lucca . . . . Massa e Carrara.

Pisa . . . Siena . . . TOSCANA.

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374 242 67 5HH

3 514 ;8; 775 557

52:; 07(\ r)~l ~4U

:-l41 \177 40 :114

86, 05 6 9i »)-4-

34 417 831 6 164 508 (a) Per il metodo seguito nel calcolare la popolaz:one delle singole provincie e 'de' 69 (]omunt capoluoghi, veggall~i l~

",piegazioni dat.e nel pararafo 3 del Capo I (pag. Y e seg.).

(b) ,Nel calcolal'~ la popola1.ione dei 69 Comuni capoluoghi rli l'l'oviacia, si è tenuto conto delle variazioni di tenitor;o .avv~nute dallO febbraio 1901 al l° luglio 1909.

(12)

- x -

CAPO II.

l\10RTALIT1 ~EL REGNO E NELLE SINGOLE PROVINCIE.

§ 1. - Morti nel Regno durante il 1909 e confronti cogliaimi precedenti.

Durante l'anno 1 !)09 morirono 738,460 individui, esclusi i bambini nati-nlorti.

ma compresi quelli che diedero segni di vita dopu l'atto del parto, quantunque fossero morti prima che ne venisse dichiarata la nascita all'Umciale dello stato civile: vi figu- rano, ad esempio, 734 bambini morti per a'lfissia o apoplessia nel ,Parto, i quali vissco·

pochi min'uti o, al massimo,qualche ora.

Se si fa astrazione dal numero delle vittime del terremoto calabro-siculo del 28- dicembre 1908, la cifra dei morti nell'anno 1909 sarebbe riuscita alquanto più alta di quella che si era verificata nei tre anni precedenti; infatti, nel 1909 i morti fùrono in numero di n18,460, pari a 21. 46 per ogni mille abitanti, mentre nel 1908 furono ()92,771 (escluse le 77,283 vittime del terrPilloto), nel 1907 700,333 e nel 1906 696,875 ; e cioè 20.30, 20.73 e 20.78, rispettivamente, su 1000 abitanti. Ma considerando la mortalità italiana attraverso una lunga serie di anni, si nota in essa una forte dimi- nuzione, tantochè nello spazio di circa mezzo secolo è scemata di 1/3 (31. 06pel' ogni mille abitanti nell'anno 1862, contro 21. 46 nel 1909.

Nei 69 Comuni capoluoghi di provincia morirono, durante l'anno 1909, 143,653 individui, ciò che dà un quoziente di mortalità di 2B.30 ogni 1000 abitanli.

Diamo nel prospetto seguente il numero dei morti nel Regno e nel complesso dci 69 Comuni capoluogl.ti ·di provincia, durante gli anni corsi dal 1887 al 19m).

(13)

- X I -

Numero dei morti nel Regno e nel complesso dei 69 Comuni capoluoghi di provincia durante gli anni 1887-1909.

PROSPETTO N. 2.

RF;GNO CAPOLUOGHI DI PROVINCIA

(6l.1 Comuni)

-_._--~---

A N NT l'opo]azioue Morti Popola~ione Morti

calcolata calcolata -- - - - -

alla

cifre assolute per ogni alla if l I ver ogni

metà delI' anno 1000 abitanti metà dell' anno c re '880 ute l(){)(jabitanti

- - - - - - - - I

1887 29 614 430 828 992 I 27. Wl 4 835 074 140 275 29.01

1888 29 825 022 820 431' 27.51 4 892 157 139 566 28.53

1889 30035 O:J8 768 008 2fJ.fJ7 4 949 084 130 600 26 39

1890 30 245 054 795 911 26.32 5006 011 138 504 27.67

1891 :~O 455 070 795 327 26. Il fJ 062 938 139 62!J 27.i)8

'1892 30 (61) 662 802 77!J 26 18 5 120 '021 138 259 27.00

1893 30 g7i) 678 776 713 25.16 5 176 948 1:16 759 2tj.42

1894 31 08:) 694 776 d72 24.98 fJ 233 875 131 030 25.03

:L895 31 29;) 7LO 783 813 25.05 5 2HO 802 134 !J87 2;).51

1896 31 506 302 7fi8 129 24.06 5 3';'7 88fJ 12\3 789 24.27

1897 31 716 318 695 602 21. 93 5 404 812 120 710 I 22.3:l

1898 . al !126 334 732 265 22.94 5 461 739 128 167 ! 23. 47

1899 . 32 136 3,)0 703. 39:3 21. 89 f) 518 666 126 147 22.86

1900. 32 346 366 768 917 23. 77 f) 57f) 594 134 547 24. 13

1901 32 545' 437 715 0:36 21. 97 5 633 204 128814 22.87

1902 32 744 745 727 181 22.21 56!J1898 12H 683 22.7S

190~ :l2 921 317 736311 22.37 5 750 592 130 549 I 22. 70

,;'

1904 33 139 697 I 698 ti04 21. 08 5809 447 127 517 21. 9;,

1905 . ::J3 362 167 i 730 340 21. 89 5 878 452 137 515 2.'1.3!1

19.06. 33 341 094 I I 696 875 20.78 5 942 !J13 131 728 22.17

1907 . :13 776. 087

I 700 3:m '20. 73 6 030 781 134 631 22.32

1908 • 34 129 304 'l(a)770 054 22.56 "6 129 702 200 837 I(dl 32 76

3i ·j,J7 831 738460 21. 46 6 164 50l; 143 653 I 23.30

1909 . I

Li' mortalità nei 69 Comuni tapoluoghi di provincia apparisce, in tutti gli anni del periodo 1887-1909, alquanto più alta che nel complesso di tutti i Comuni, e a ciò contribuisce essenzialmente il fatto che i maggiori centri di popolazione sono sede di

(rt) C0!llprese le vittime del terremoto, in numero di 77,283.

(bi II quozi~nte di, mortalità nel Regno durante 1'anno 1908, fatta astrazione dalle vittime del

terre~oto, sarpbbe stato di 20.30 per ogni mille abitanti.

(c) Comprese le vittime del terremoto, in numero di 68,283.

(d) n·quoziente di mortalità nel complesso dei 69 Comuni capoluoghi di provincia nell'anno 1908, fatta astrazione dalle vittime del terremoto, sarebbe stato di 21. 62 per ogni mille abitanti.

~

(14)

: ' . w ~::. ' .

- XII -

ospedali o di altri luo,6'hi di ricovero, dove affluiscono anche gli infermi del contado e- dei Comuni rurali finiti mi.

Le cause delle morti avvenute nel 1 !lO!) furono specitìcate dai medici curanti o necroscopi, per 73:3,025 casi e restarono ignote per 5,435, cioè in 7 casi su 1000, dipendenti in gran parte da che il defunto non aveva l ;cevuto assistenza medica, o dal fatto che la causa di morte non era stata designata con precisione sufficiente per po- terla classificare in una delle voci dell'elenco. Si noli anche, che ad ingrossare la 'cifra dei morti per causa ignota nel 1909, ha contribuito il fatto che per i morti nel Comune diM,essina durante i primi sette ~nesi dell'anno 1~0!), .in numero di 1,719, non si poteron? avere i relativi certificati, non avendo funzionato in detto Comune l'Uffìci~

di stato civile, distrutto dal terremoto del 28, dicembre 1908.

Confrontando le morti delle quali restò ignota laeausa col totale delle morti avve- nute nell'anno 1909 in eiascutt compartimento, si forma il prospetto seguente, da cui si rileva che il numero delle prime è venuto scemando eial 1887 in poi.

Numero delle morti delle quali non si pote determinare la causa negli anni 1887-1909.

PROSPETTO N. :1.

l\iORTI PER CAUSA IGNOTA O NON DIQHIARATA . 'l'OI'ALI'] ,

d(lI · mor . t·1 l Cifre I i Cifre proporzlonall a 1000 morti COMPARTI·

,\mNTI

I ' - ... - . - - - - . - - - . - - ---

i nell'anno I assolute A n n i Trienni

1909 I --'-~i~-'-- I I - - - , - - - . - -

..I ~~~90911~~ll007;190Rll0051190411003110021 ~OO111000 1189~_Q6.~811893,91i :1890-9j~~_8_~~

Piemonte Liguria . Lombardia Veneto Emilia:

Toscana.

Marche.

Umoria.

Lazio . .

• • ì tj4, !I!IO i

. : I 2:~ 4~1

lOli06t 7'1 li80 51i 71ii- 55205 2:] !152 !

H 54,9 i,

;.lli 1O~) 4,~7

41 18?J 276 183 8:3

7 10 2

!) 113

41 3

2 2 2 2

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:-l 4 I 4 4 2 2i 2

I

15119 51 6

21 2:2 25 28 28

5 4 4 li 8

~i 2

-i 2 2 2 2

51 6 (\ li 5 (\ 6

41 6 7 7 5 ti ri 2 4. 3 3 2

52 2 4 I 6 6 Il 9 IO 9 Il Il lO

'!.(\ 2 1: 3 3 2 ::l 2 3 4

89 3 5 7 7 8 9 9 1l 14 7 9 lO

3 9 8 4 14

(\

9 Abruzzi e Molise. :14 007! mi'> \O IO, 7 lO Hl 20 20 17 21 21 24 27

Campania. 7:) 4,8J.- 186 2 3,4 4 8 9 12 lO 9 7 7

Puglia. . . 47 688 114 2 :2 li 4 li 6 7 9 9 (\ 5 7 Basilicata. lO (Hl 89 8 lO 14 22 31 29 20 26 16 19

47 1:l li Il 8

13 9 H 34 11 7

Calabria. 29 lIi(\ 380 13 !I 15 1(\ 22 35 37 43 46 39 32 46 61 Sicilia . .

Sardegna

REGNO.

78 653 2 101 27 !J 4 6 8 10 lO 8 lO 12 12 20 27

'1 Hl 1~4

.i 738460

1<51 441315 40 i 5 43) 7 i 6 6

59 63 97 96 109 123 114

6 9 11 12 12 13 14 13

121 142 16 22

76 18 7 15 11 lO' 18, 1:]

Il 15

8 Il lO 12 17 12

39 ::l7 11 11)

lQ' 8

4::l, -:32 70 31 137 I

28 i 23 103

25

(15)

- XIII -

I casi di persone morte senza assistenza medica, o per le quali non potè determinarsi la causa del decesso, sono più fr~qllenti che altrove in Sardegna e nelle regioni montuose del Piemonte e degli Abruzzi, o in quelle con popolazione poco densa, come la Ba- silicata e le Calabrie, dove parecchi piccoli centri sono tuttora privi di sanitario, o distano molto dal luogo dove questo risiede. Per la Sicilia vale la spiegazione già data.

§ 2. -Cause delle morti avvenute nel Regno negli anni 1887-1909.

Nel prospetto seguente sono inUicate, in cifre assolute ed' in cifre proporzionali ad un milione di abit~nti, le morti avvenute nel Regno, negli anni corsi dal 1887 al 1909;

dassificate secondo le malattie che le causarono.

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