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Abitare Occupando

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Academic year: 2021

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Abitare

Occupando

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Abitare

Occupando

Volume 0

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1. Abstract

2. Homepage

3. Metodologia di ricerca

Introduzione alla metodologia complessiva 11

Indice

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1. Abstract

Nel corso della seconda metà del ventesimo secolo, il susseguirsi di crisi locali e globali ha portato le nostre società moderne e le relative politiche, a subire cruciali cambiamenti in vari settori, da quello professionale a quello familiare, da quello demografico a quello produttivo. L’insieme di queste condizioni ha reso più ampio il numero di soggetti a rischio di povertà, e la loro conseguente esclusione socio-economica, così come il crescente fenomeno della gentrificazione, sono state affiancate da politiche che miravano più al capitale che agli interessi dei cittadini. A seguito di queste premesse, una gran parte della popolazione perde la propria abitazione, senza riuscire più a trovare una valida ed accessibile opzione, soprattutto a causa di politiche abitative carenti nei riguardi dei più bisognosi.

A partire dagli anni Settanta, una delle pratiche che più si è diffusa, in particolare nel territorio europeo, è quella dell’occupazione illegale di edifici e strutture vacanti, che si propone come un'alternativa alla carenza di case popolari o di emergenza, per chi un tetto ormai non ce l’ha. Tuttavia, essa si presenta anche come un’opzione per chi non vuole più vivere secondo le condizioni governative e capitalistiche, ma piuttosto in una sistema abitativo differente e più comunitario.

Queste sono le basi di partenza della nostra ricerca di tesi, dove uno studio sociologico sul fenomeno dell’occupazione acquisisce un nuovo valore nell'attribuzione di un significato architettonico e urbanistico, tramite l’individuazione di caratteri descrittivi, adeguati all’oggetto di analisi.

La consapevolezza dell’accelerazione sociale, culturale e tecnologica, porta a ricercare nuovi mezzi, nuovi strumenti per capire determinati contesti informali che competono con l’organizzazione istituzionalizzata dell’abitare.

L’interesse è quello di voler definire come l’occupazione tutt’ora rappresenti un sistema abitativo alternativo, che resta illegale nei suoi principi, nonostante siai comunque una risposta effettiva alla carenza di offerta abitativa. Inoltre, il suo ruolo informale dovrebbe essere riconosciuto e rielaborato all'interno di un sistema formale.

La tesi si divide in tre volumi, che riportano un soggetto e una metodologia differente: nel primo volume avviene una formulazione del contesto socio-economico in cui il fenomeno nasce, la definizione delle configurazioni in cui esso si sviluppa, e avviene una catalogazione dei dati secondari, raccolti per poter svolgere un’analisi dei casi studio più significativi a livello globale.

Il secondo volume della tesi ha come obiettivo la comprensione dei fattori che hanno determinato la crisi abitativa livornese che, in un secondo momento, ha portato ad occupazioni strutturate appoggiate da sindacati-casa; questo processo viene raccontato attraverso la voce di cinque osservatori privilegiati e riportato sotto forma di dibattito.

Il terzo volume mostra i risultati della ricerca effettuata sul campo, attraverso le interviste ad undici occupanti della Torre della Cigna, struttura introdotta nel precedente volume, come esempio più consistente ed interessante tra le occupazioni livornesi supportate dal sindacato ASIA-USB.

Infine, maggiore interesse è stato riposto sulla questione dell’abitare uno spazio occupato, e su come gli abitanti stessi abbiano in qualche modo (ri)conquistato la propria domesticità, alterando e adattandosi alla struttura preesistente e (ri)componendo la propria identità all’interno delle diverse unità abitative, tenendo conto della precarietà e temporaneità del fenomeno studiato.

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2. Homepage

occupazióne s. f.

[dal lat. occupatio-onis]

In genere, l’azione, l’operazione di occupare, cioè di prendere temporaneamente o stabilmente possesso di un luogo o di un bene, con

mezzi legali o illegali, talvolta anche violenti, e il fatto di venire occupato.

Trasformazioni della società

Occupazione

a partire dagli anni ‘70

Livello demografico

Definizione Configurazioni Ricerche, mostre e manuali Architettura dell’ appropriazione Manuale degli occupanti (13a ed.) Occupazione per deprivazione Occupazione come strategia abitativa alternativa Rilevanza

socio-politica Rilevanzaspaziale Casi studio Torre David Hotel cambridge Ponte City Corrala Utopia Via Oglio 8 Christiania Rooftop dwellings Grande Hotel Beira

Step 1

Torre della Cigna Livorno Abitanti Ricostruzione carriera abitativa Analisi spaziale

delle unità occupate

‘Abitare Occupando’

Step 3

Step 2

Scarsità di case popolari e abitazioni d’emergenza Crisi abitativa Occupazioni a Livorno Patrimonio Edilizio Vacante Osservatori privilegiati Struttura familiare Ambito professionale Settore produttivo

Crisi abitativa e politiche carenti verso i bisognosi

Supportata dal sindacato ASIA-USB

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3. Metodologia di ricerca

Introduzione alla metodologia complessiva

Il desiderio di conoscenza e di risposte a interrogativi su uno specifico argomento o aspetto della realtà, è ciò che spinge il ricercatore sociale alla necessità di sviluppare una nuova ricerca.

La ricerca sociale si occupa di raccogliere e interpretare dati allo scopo di rispondere a domande concernenti i diversi aspetti della società, permettendoci così di comprenderla ed analizzarla.1

Essa, generalmente, punta ad una lettura dei fenomeni sociali, non trascurando anche quelli di carattere culturale, politico, economico, e così via, a partire dall’insieme della conoscenza di senso comune, ovvero l’insieme delle certezze di fatto e di principio comuni a ogni uomo e che tutti sentono come vero, buono e giusto, anche se non se ne rendono conto formalmente o, pur rendendosene conto, non lo sanno giustificare razionalmente; dall’insieme di conoscenze teorico-empiriche pregresse del ricercatore, risultato di precedenti ricerche o studi dello stesso; e, infine, da elementi della realtà che assumono una certa rilevanza nel dibattito scientifico-pubblico.

Per rendere operativo tale lettura, lo scienziato sociale fa ricorso ad una serie di discipline, come la scelta della metodologia più appropriata al soggetto di studio della ricerca, capace di fornire rigore concettuale e logico.

Infatti, per metodologia si intende lo studio o, meglio ancora, la logica del metodo, cioè quella parte della logica che ha per oggetto le regole, i principi metodici, le condizioni formali che sono alla base della ricerca in un determinato ambito disciplinare e che permettono di ordinare, di sistemare e di accrescere le proprie conoscenze.

Per tecniche, invece, e da non confondere con il concetto di metodo, si indicano le specifiche procedure operative di cui una disciplina si avvale per la raccolta e il controllo dei propri risultati empirici.

Inoltre, la parola tecnica viene usata al plurale, contro il singolare di metodologia, poiché le tecniche da applicare sono molte, ma la riflessione su di esse è una sola.

Il compito del ricercatore sociale è quello di scegliere passo dopo passo il suo percorso. Il risultato delle ricerche dipenderà dalle scelte fatte lungo questo processo: l’essenziale del concetto di metodo sta nella scelta delle tecniche più adatte ad affrontare un problema cognitivo, nella capacità di modificarle, adattarle o idearne delle nuove in base alle specifiche esigenze di ricerca.

«Ogni tecnica è stata ideata e sviluppata entro un certo quadro di assunti circa la natura della realtà (assunti ontologici), su come si possa conoscerla (assunti gnoseologici) e su quali siano i limiti e gli obiettivi della scienza (assunti epistemologici), che legittimano il ricorso a certe

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1. Metodi della ricerca sociale. Vol. 1: I principi fondamentali. K. D. Bailey. 2006, Il mulino, Bologna. 2. Metodologia delle scienze sociali. Marradi, A. 2007. Il mulino, Bologna.

3. Il doppio spazio dell'architettura. Ricerca sociologica e progettazione. Chiesi, L. 2010. Collana Città e dintorni, Liguori editore, Napoli,

Queste sono le premesse per poter a fondo comprendere la metodologia, e le conseguenti tecniche, adottate lungo tutta la nostra ricerca, che cambieranno e si modificheranno in base alla tematiche e al tipo di approccio necessario per poter ottenere una certa quantità e qualità di dati empirici e informazioni, necessari per poter dare una risposta ai nostri quesiti di tesi. Tre sono le sezioni principalmente da noi riconosciute e quindi suddivise, per tematica ma, soprattutto, per la diversa metodologia adottata; tre saranno, quindi, gli “step metodologici” da noi adottati e riportati in diversi capitoli piuttosto che in un unico.

Infine, è fondamentale specificare come si sia parlato di ricerca sociale e di metodologia ad essa collegata: come inizialmente anticipato nell’abstract e introduzione di questa tesi, quest’ultima verrà portata avanti attraverso l’ interazione e la collaborazione multidisciplinare delle scienze sociali e dell’osservazione e analisi architettonica, per ottenere una visione completa e approfondita sull’argomento dell’occupazione e sui quesiti su di essa formulati. Difatti, l’ipotesi guida della sociologia è che lo spazio fisico definisce la cornice dell’agire sociale. L’ambiente che circonda l’oggetto offre le condizioni (e in alcuni casi determina) l’azione sociale.

Lo spazio si presenta sempre come disseminato di indizi e segni che indicano le cose da fare o da non fare e delineano il tracciato dei movimenti e degli spostamenti possibili, probabili o impossibili. Lo spazio che abitiamo contribuisce determinare le condizioni per il comportamento e la nostra sfera sociale.3

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