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Parleremo del fenomeno delle cosiddette bolle speculative

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Academic year: 2021

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Introduzione

Nel presente lavoro mi occuperò di presentare le particolarità di un fenomeno che si si verifica, in alcuni casi e sotto certe circostanze, sui mercati finanziari mondiali.

Parleremo del fenomeno delle cosiddette bolle speculative.

Le bolle speculative sono un fenomeno che è presente nella storia ancora prima della nascita dei mercati finanziari come realtà facente parte del mondo moderno. I primi esempi, come riportato nel primo capitolo del presente lavoro, risalgono alla Bolla dei Tulipani ( Tulip Bubble ) in Olanda dove il prezzo di un singolo bulbo di tulipani arriva

a superare di parecchie volte lo stipendio annuale di un operaio medio.

Altri esempi più recenti sono la famosa Crisi del ’29 in America quando nel giorno chiamato Giovedì Nero crolla Wallstreet a causa delle caduta clamorosa dei prezzi azionari.Milioni di persone perdono i risparmi e registrano perdite notevoli, lo Stato americano è nel bel mezzo della Grande Depressione.

Avvicinandoci sempre di più ai giorno nostri, possaimo dire di essere stati presenti quando si è verificata una delle più consistenti Bolle speculative nella storia del mercato moderno.Parliamo della Bolla della New Economy.Questa bolla, come in seguito vedremo nel quarto capitolo, inizia con la nascita delle cosiddette Imprese Net. Queste imprese capovolgono totalmente la cognizione di quello che prima veniva inteso come un buon rapporto tra costi e benefici. Infatti le nuove imprese puntano moltissimo sulla mancanza, qualche volta quasi totale, di una struttura fisica dell’azienda. Naturalmente questo fatto aiuta a diminuire i costi fissi, che per le aziende Old erano un ostacolo insuperabile, e nello stesso tempo aumentare i benefici derivanti dall’attività. Spesso questa attività si concentra soprattutto nell’erogazione di servizi gestita tramite Internet.

In poco tempo i profitti di queste imprese raggiungono una fortissima crescita. Di conseguenza anche i titoli azionari vedono aumentare i propri prezzi sempre di più.

Questo comportamento continua finché nel 2002 i prezzi dei titoli della new Economy subiscono una caduta rovinosa e mandano in fallimento moltissimi operatori.

Parlano di comportamento e inevitabile chiamare in causa le teorie economiche più importanti che cercano di dare un spiegazione sul perché della formazione delle Bolle speculative.

La prima teoria spiega la creazione di questo evento come il risultato di un comportamento razionale. Secondo essa gli operatori comprano e rivendono a prezzi

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sempre più alti, perché è razionale aspettarsi un guadagno sulla base della conoscenze dell’andamento del mercato in precedenza. Considerando le aspettative razionali, la teoria delle bolle razionali si basa sulla conoscenza dell’andamento dei prezzi nel breve periodo. Quindi gli operatori aspettandosi un aumento futuro comprano le azioni, anche ad un prezzo fortemente distanziato dal livello del valore fondamentale dell’attività, solamente perché prima i prezzi erano saliti. A questo punto però è inevitabile porsi una domanda. Quanto può durare un comportamento del genere?

La risposta ce la dà la teoria della Behavioral finance. Come vedremo più precisamente in seguito, questa teoria si occupa di dare una spiegazione degli eventi speculativi, basandosi però molto di più sullo studio del comportamento umano. Secondo la Behavioral finance la creazione delle bolle speculative non può essere interpretata solamente come un comportamento razionale. Questa teoria considera la possibilità che alcuni comportamenti umani potrebbero essere definiti come assolutamente non razionali. Nella seconda parte del secondo capitolo infatti parleremo della cosiddetta Miopia per le catastrofi, Il potere dei racconti e altri fenomeni comportamentali che

sono al di fuori della razionalità.

La teoria della Behavioral finance sostiene che nella fase di gonfiamento della bolla si osserva una certa euforia tra gli operatori. Si tratta di uno stato di ottimismo eccessivo e sicurezza non fondata di guadagno. Proprio durante questa euforia si verifica la “miopia per le catastrofi” in quanto gli operatori, che sono soprattutto e comunque esseri umani, non prestano attenzione ai pericoli di un eventuale crollo, essendo pur consapevoli che i prezzi non possono aumentare per sempre. Certe volte si è più disposti a credere che un titolo porterà un guadagno sicuro solo perché la convinzione generale è tale, invece che rendersene conto che il titolo in questione e fortemente speculativo e il rischio di crollo è grande. Questo fenomeno si chiama “Potere dei racconti”.

Seguendo sempre questo filone di pensiero si può scoprire anche la causa per Lo Scoppio della Bolla Speculativa. È molto facile capire a questo punto perché le bolle prima o poi scoppiano e portano con se moltissimi disagi.

I prezzi delle azioni non possono salire all’infinito semp licemente perché ad un certo punto l’euforia degli operatori finisce. Succede esattamente quando diventa chiaro che il prezzo cosi alto per certe attività non ha delle fondamenta. Ad esempio i profitti della società in questione non sono solo insufficienti, ma anche parecchio al di sotto di quello che è il valore dell’azione. Cosi la bolla scoppia e porta con sé il fallimento per gli operatori e la rovina di interi sistemi finanziari.

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3 È importante dire che c’è differenza anche tra i vari operatori. Questa differenza si concentra sostanzialmente nel fatto che alcuni operatori seguono un certo ragionamento nel fare i loro investimenti. Diciamo che sono soggetti che si basano più sulla razionalità nei propri comportamenti.

Altri tipi di operatori sono i cosiddetti Noise Traiders. Loro sono soggetti che invece seguono i “rumori” ( the noises ) del mercato e fanno le loro operazioni cercando di anticipare tutti gli altri. Si concentrano soprattutto su operazioni che riguardano i titoli speculativi sfruttando la lo ro volatilità come fonte di guadagno.

In seguito nel presente lavoro ci occuperemo a vedere più da vicino come si crea esattamente la bolla speculativa, quali sono le fasi di questa creazione e quali sono i fattori che influiscono di più.

Per iniziare vedremo nel terzo capitolo che uno dei fattori più importanti nella creazione degli eventi speculativi è la presenza di certe discrepanze sul mercato chiamate

“asimmetrie informative”. Con questo termine si spiega la differenza sul livello di informazione che hanno i diversi operatori. Come abbiamo già detto ci sono quelli più informati e quelli meno informati, alcuni hanno accesso a informazioni particolari su dei titoli altri no. Queste asimmetrie naturalmente influiscono sui prezzi e di conseguenza alimentano gli eventi speculativi.

Altro fattore importante è il ruolo del credito. Come vedremo nel terzo capitolo, secondo il Modello di Allen e Gale, un’espansione creditizia aiuta la creazione delle bolle speculative. Questo succede soprattutto con i contratti di debito standard. Secondo Allen e Gale, il problema si trova nel fatto che, con questo contratto, in caso di investimento di successo i beneficiari del credito ottengono un guadagno sicuro. In caso di insuccesso però la perdita viene sopportata dall’intermediario concedente del credito.

Si verifica una sorta di trasferimento del rischio. A causa di esso gli operatori beneficiari sono più incentivati a fare più investimenti rischiosi di quanto farebbero con capitale proprio, in quanto sanno che in caso di insuccesso non perdono niente.

Combinando i due fattori vedremo alla fine del capitolo tre, come ad alcuni richiedenti di credito esso non viene concesso. Tale situazione e spiegata dal modello di Stiglitz e Weiss, dove si vede chiaramente come ad alcuni operatori non viene concesso il credito.

Questi operatori sono chiamati “razionati” e sono quelli che presentano progetti di investimento ad alto contenuto di rischio.

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Nell’ultimo quarto capitolo verrà esposta un’analisi più dettagliata della Bolla della New Economy. Più precisamente ci occuperemo a scoprire la dinamica della sua

creazione e quali sono le ragioni per lo scoppio.

Vedremo che uno dei fattori principali per lo scoppio e la diminuzione dei margini di crescita delle imprese new che di conseguenza portano a valori fondamentali molto inferiori ai prezzi azionari.

Per concludere vedremo una piccola riflessione sulla domanda se la bolla del 2002 è ormai rimasta nella storia oppure è stata solamente una prima parte e ora ci dobbiamo preparare per la bolla due.

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