INTRODUZIONE
Canali del K +
Ogni cellula è circondata da una membrana plasmatica che separa il citoplasma dall’ambiente extracellulare. La membrana plasmatica funge da barriera di permeabilità che consente alle cellule di mantenere una composizione citoplasmatica assai diversa da quella del liquido extracellulare ed inoltre permette loro di rispondere a stimoli chimici e fisici esterni. Il passaggio di ioni e molecole attraverso tale membrana a velocità controllata ha un ruolo fondamentale per la vita della cellula. Il movimento trans membrana dei tre maggiori cationi Na + , Ca + , K + e dell’anione Cl - , attraverso canali di membrana altamente selettivi, è un meccanismo utilizzato per eseguire o modulare le funzioni biologiche delle cellule viventi (Lawson, 1996).
I canali del K + appartengono ad una eterogenea e quasi ubiquitaria
famiglia di proteine di membrana, che permette selettivamente allo
ione K + di muoversi attraverso la membrana cellulare secondo il
gradiente elettrochimico, ad una velocità di 10 6 -10 8 ioni/s (Hille,
1992), partecipando alla regolazione di numerose funzioni cellulari
quali l’eccitabilità neuronale, il rilascio di neurotrasmettitori, la
secrezione ormonale, il tono della muscolatura liscia, l’attività
cardiaca (Kohler et al., 1996), la regolazione del volume cellulare e il trasporto elettrolitico epiteliale (Robertson e Steinberg, 1990).
In condizioni di riposo, in cellule sia eccitabili che non eccitabili, gli ioni K + sono distribuiti asimmetricamente sui due lati della membrana:
la concentrazione ionica intracellulare è circa 120-130mM, mentre quella extracellulare è circa 5mM; tale fattore risulta fondamentale nella generazione del potenziale di membrana (Quast, 1996).
Poiché il potenziale di equilibrio dello ione K + è pari a -90mV mentre il potenziale di riposo di una cellula è pari a -60mV, l’apertura del canale del potassio, e quindi il conseguente efflusso dello ione verso l’esterno della cellula, porta il potenziale della membrana verso valori più negativi, cioè la iperpolarizza (Lawson, 1996).
Questa iperpolarizzazione determina la chiusura dei canali del Ca 2+
VOCs, che sono canali selettivi per lo ione Ca 2+ regolati dal voltaggio
(VOCs = Voltage Operated Channel) e riduce la fuoriuscita dello ione
dai depositi intracellulari. Tutto ciò comporta una diminuzione della
concentrazione di Ca 2+ intracellulare libero che è il fattore
determinante per la contrazione della muscolatura liscia. Il calcio
infatti attiva una protein chinasi calcio-calmodulina dipendente, a cui
segue la fosforilazione della catena della miosina e l’interazione tra la
miosina fosforilata e l’actina che determina la contrazione (Ikebe et
al., 1988; Hai e Murphy, 1989; Means et al., 1991). In linea generale quindi l’attivazione di tali conduttanze al K + determina una stabilizzazione del potenziale di riposo della cellula ed una riduzione dell’efficacia degli “imput” eccitatori nelle cellule in cui sono espressi. Al contrario la chiusura dei canali del potassio causa la depolarizzazione della membrana, l’apertura dei canali del calcio voltaggio attivati e l’aumento della concentrazione citosolica di calcio, con una conseguente vasocostrizione (Sobey, 2001).
L’apertura di un canale del potassio ha come conseguenza la generazione di un flusso di ioni K + verso l’esterno della cellula (outward), ed è regolata da una grande quantità di stimoli tra i quali il cambiamento del voltaggio di membrana e la modifica dei livelli intracellulari di certi ioni, piccole molecole organiche e proteine (ATP, Ca 2+ ) (Ocana et al., 2004).
I canali al K + rappresentano un importante bersaglio per lo sviluppo di
terapie farmacologiche mirate a ridurre l’eccitabilità della membrana
plasmatica. L’attivazione dei canali al K + in numerosi tipi di cellule,
incluse quelle appartenenti alla muscolatura liscia ed i neuroni, porta
ad una iperpolarizzazione di membrana e ad una conseguente
attenuazione o ad una inibizione della generazione del potenziale
d’azione (Gribkoff et al., 2001; Shieh et al., 2000; Coghlan et al., 2001).
A livello della muscolatura liscia vascolare l’attività dei canali al K + è il principale fattore di regolazione del potenziale di membrana e quindi del tono vascolare. E’ stato messo in evidenza che la funzione di molti tipi di canali al K + è alterata nelle più importanti malattie cardiovascolari come l’ipertensione cronica, il diabete e l’aterosclerosi. La vasocostrizione e la mancata capacità di un’arteria di dilatarsi sono probabili conseguenze di un’alterata funzionalità dei canali al K + nei vasi sanguigni, e può essere dovuto ad un cambiamento nel numero, nella conduttanza e/o nella probabilità di apertura dei canali. In alcuni casi l’incremento della funzionalità dei canali può aiutare a compensare l’aumento del tono vascolare (Sobey, 2001).
In particolare l’apertura dei canali al K + localizzati sulla membrana della cellula muscolare liscia vascolare determina la fuoriuscita di tale ione causando iperpolarizzazione di membrana, chiusura dei canali al Ca 2+ voltaggio dipendenti, diminuzione dell’ingresso di Ca 2+ nella cellula e vasodilatazione. Al contrario la chiusura dei canali al K + provoca depolarizzazione di membrana, apertura dei canali al Ca 2+
voltaggio dipendenti, aumento della concentrazione citosolica di Ca 2+
e vasocostrizione (Nelson and Quayle, 1995). Le risposte vasorilascianti, oltre che essere indotte dall’attivazione di canali del potassio attraverso il voltaggio e il Ca 2+ , possono essere indotte anche da agenti endogeni come le specie reattive dell’ossigeno (Sobey et al., 1998), ossido d’azoto (Bolotina et al., 1994; Da Silva-Santos e Assurey, 1999; Sobey e Faraci, 1999) e probabilmente da fattori iperpolarizzanti endotelio derivati (Feletou e Vanhoutte 1999). E’
stato dimostrato un coinvolgimento indiretto totale o parziale dei canali del potassio nella risposta a varie sostanze ad azione vasodilatatoria come per esempio calcitonina (Nelson et al., 1990), agonisti β 1 -adrenergici (Dumas et al., 1990), e adenosina (Merkel et al., 1992; Nakhostine e Lamontagne 1993).
Fig.1 - Eventi correlati all’attivazione e inattivazione dei canali al potassio a
Struttura generale dei canali al K +
I canali del potassio, pur appartenendo ad una famiglia eterogenea di proteine di membrana, presentano una serie di caratteristiche strutturali comuni:
• una via di permeazione acquosa (poro) che permette agli ioni K + di fluire attraverso la membrana;
• un filtro di selettività che seleziona il K + come specie ionica permeante;
• meccanismi di “gating” che servono a far passare il canale dalla conformazione aperta a quella chiusa e viceversa (Hille, 1992).
Il passaggio degli ioni è reso possibile grazie alla subunità contenente il poro corrispondente alla subunità principale o subunità α. In alcuni casi insieme alla subunità α si trova associata una subunità ausiliaria detta subunità β che ha la funzione di modulare le caratteristiche di espressione e/o farmacologiche.
La subunità α rappresenta il principale sito di legame per gli apritori e
i bloccanti del canale al K + , sebbene esistano eccezioni in cui il sito di
legame dei ligandi risiede all’interno della subunità ausiliaria
(Papazian et al., 1987).
Classificazione dei canali al K +
Alla eterogenicità delle funzioni dei canali del K + precedentemente esposte corrisponde una altrettanto vasta gamma di strutture molecolari che assolvano alla funzione di trasporto del K + . Sebbene le strutture molecolari che permettono il passaggio del K + siano generalmente più elementari rispetto a quelle dei canali del Na + e del Ca 2+ , l’assenza di ligandi ad elevata affinità (come la tetradotossina per i canali del Na + ) o di tessuti in cui l’espressione proteica fosse particolarmente elevata (come il muscolo scheletrico per i canali del Ca 2+ ) ne ha ritardato la caratterizzazione molecolare. I canali ionici possono essere classificati, in base alla loro selettività ionica, alla loro conduttanza, alle caratteristiche di apertura, alla cinetica o alla farmacologia che li caratterizza (Lawson, 1996). I canali del potassio sono generalmente classificati sfruttando i patterns biochimici, in base ai meccanismi di reazione (attivazione/inattivazione) o in base ai loro meccanismi di apertura (Calderone, 2002).
La nomenclatura standard che è stata adottata per i canali del potassio
negli ultimi anni è basata su relazioni filogenetiche, i canali che
presentavano almeno il 65% di omologia nella sequenza venivano
assegnati alla stessa sottofamiglia. Inoltre è stato utilizzato anche un
altro sistema di nomenclatura, il sistema KCN sviluppato dalla HUGO (Human Genome Organisation) (White et al., 1997).
Le recenti scoperte che hanno permesso di caratterizzare in modo
migliore i vari canali del potassio hanno messo in luce l’esigenza di un
nuovo tipo di classificazione che tenga in considerazione più
parametri.
Classificazione genetica dei canali al K +
Negli ultimi anni la ricerca nel campo della biologia molecolare ha scoperto più di 200 geni (dei quali settanta umani) codificanti i canali al K + . Questa scoperta è stata utilizzata per classificare i canali in base a criteri genetici, mettendo in relazione la loro struttura o una specifica subunità al gene corrispondente (Kohler et al., 1996).
Gene Canale
KCNK1-KCNK9 (TWIK, TREK, TRAAK, TASK)
Canali two-pore o K IR
KCNA1-KCNA7 (Shaker, K v 1)
K v
KCNB1-KCNB2 (Shab, K v 2)
K v
KCNC1-KCNC4 (Shaw, K v 3)
K v
KCND1-KCND3 (Shal, K v 4)
K v
KCNJ8 Subunità K IR 6.1 dei canali K ATP KCNJ11 Subunità K IR 6.2 dei canali K ATP
ABCC8 Subunità SUR1 dei canali K ATP
ABCC9 Subunità SUR2 dei canali K ATP
KCNN1-KCNN4 SK Ca e IK Ca
KCNMA1 subunità α BK Ca
KCNMB1 subunità β BK Ca
Classificazione strutturale dei canali al K +
Questa classificazione prende in considerazione il numero dei domini transmembrana e dei pori che formano i vari tipi di canale suddivisi in 3 famiglie principali:
a) canali contenenti 6 domini transmembrana ed un singolo poro;
b) canali contenenti 2 domini transmembrana e un singolo poro;
c) canali contenenti 4 domini transmembrana e 2 regioni poro.
La sequenza tripeptidica Gly-Tyr(Phe)-Gly presente nella subunità α è comune al poro di tutti i tipi di canale e costituisce la sequenza principale per determinare la selettività verso lo ione K + (Papazian et al., 1987).
a) Canali ad un poro e 6 domini transmembrana
Fanno parte di questa famiglia i canali al K + voltaggio-dipendenti e
Ca 2+ -dipendenti. Sono proteine oligomeriche costituite da 4 subunità
α, ognuna contenente 6 segmenti transmembrana (S1-S6). Il segmento
transmembrana S4 contiene residui carichi positivamente e
rappresenta una componente del sensore di voltaggio. La sequenza
tripeptidica Gly-Tyr(Phe)-Gly è situata all’interno dei segmenti S5 e
S6; quattro di questi segmenti, ognuno derivante da una subunità α,
vanno a formare il poro di conduzione del K + .
Fig.2 - Canale ad un poro e sei domini transmembrana
b) Canali ad un poro e 2 domini transmembrana
I canali Kir (inward rectifiers) appartengono ad una famiglia costituita da 4 subunità, ognuna delle quali contiene 2 domini transmembrana M1 e M2 e una regione poro compresa tra i due segmenti. Questi canali conducono la corrente di ioni K + preferenzialmente in entrata (Coghlan et al., 2001). La rettificazione verso l’interno è dovuta al blocco del flusso verso l’esterno esercitato dagli ioni Mg 2+ e da alcune poliammine (spermina e spermidina) (Ficker et al., 1994). Sebbene questi canali siano organizzati come omotetrameri, sono state descritte disposizioni ottameriche in seguito alla combinazione con subunità ausiliarie (Aguilar-Bryan et al., 1998).
S1 S2 S3 S4
+
S5 S6
+
H
3N
p
Spazio extracellulare
Spazio intracellulare Membrana
COO
-Fig.3 - Canale ad un poro e due domini transmembrana
c) Canali con 2 regioni poro e 4 domini transmembrana I canali twin-pore, codificati dai geni TWIK, TREK, TRAAK e TASK, sono dei deboli inward rectifier con 4 domini transmembrana (M1-M4) e 2 regioni poro. I residui Gly-Tyr(Phe)-Gly, appartenenti alla sequenza selettiva per il K + , sono presenti nella prima regione poro, mentre sono rimpiazzati da Gly-Phe-Gly oppure Gly-Leu-Gly nella seconda regione poro. I membri di questa famiglia mancano del segmento transmembrana S4, dove risiede il sensore del voltaggio, caratteristico dei canali voltaggio-dipendenti (Coghlan et al., 2001).
M1 M2
+
H
3N COO
-Membrana P
Spazio extracellulare
Spazio intracellulare
Fig.4 - Canale con due regioni poro e quattro domini transmembrana
Classificazione funzionale dei canali al K +
E’ comunque ancora largamente utilizzata una classificazione funzionale basata sui meccanismi di attivazione/inattivazione dei canali al K + (sensibilità al voltaggio; attivazione indotta dal Ca 2+ ; inattivazione ATP-mediata; etc.) (Kohler et al., 1996) e che li suddivide in 3 classi principali:
• Canali del K + voltaggio-dipendenti (K V ),
• Canali del K + ATP-dipendenti (K ATP ),
• Canali del K + Ca 2+ -dipendenti (K Ca ).
+
H
3N COO
-Spazio intracellulare Spazio intracellulare
+