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Terza intervista Intervista svolta dalla laureanda Finamore Natasha attraverso la piattaforma Zoom, in collaborazione con Indire, ad una mamma e consulente del Metodo Montessori.

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Academic year: 2022

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Terza intervista Intervista svolta dalla laureanda Finamore Natasha attraverso la piattaforma Zoom, in collaborazione con Indire, ad una mamma e consulente del Metodo Montessori.

1. Ti va di introdurmi chi sei e come hai conosciuto il metodo Montessori?

Certo Natasha. Intanto ti ringrazio per questa intervista. Io sono una mamma e un libero professionista insegno tecniche olistiche agli adulti. Quando è arrivato mio figlio mi sono interessata a metodi educativi alternativi. A tre anni a mio figlio è stato diagnosticato la disprassia, un disturbo dello sviluppo della coordinazione e con sé porta anche i disturbi verbali e motori. Questo riduce l’autonomia nel bambino e dopo la sua diagnosi effettuata da un’equipe multidisciplinare, mi è stato consigliato il Metodo Montessori.

2. Secondo lei quali sono gli aspetti positivi e negativi del metodo, grazie anche alla sua esperienza professionale e personale con esso?

Gli aspetti positivi del metodo Montessori sono il “mettere al centro” il bambino con i suoi bisogni, il rispetto come essere completo, l’autonomia, la libera scelta e il libero arbitrio, l’aumento dell’autostima perché non c’è il compiacimento dell’altro, perché il bambino sceglie ciò che è più adatto a lui perché a lui piace. Il lato negativo si riferisce all’aspetto del metodo nel mondo adulto. Gli adulti che iniziano a studiarlo dimenticano che è un metodo per far in modo che il bambino sia compreso e quindi devono abbassarsi proprio fisicamente e adattarsi al bambino. Con il Metodo Montessori dovremmo cercare di comprendere e tornare indietro come bambini.

3. Lei come e cosa consiglierebbe ai genitori che si avvicinano al Metodo?

L’aspetto più importante che i genitori devono avere approcciandosi al metodo è la coerenza. Ti faccio un esempio se si attua il metodo nella scuola dev’essere utilizzato anche a casa, quindi il bambino se impara ad essere autonomo a scuola dev’essere autonomo anche a casa, se apparecchia a scuola deve farlo anche a casa. Dunque non bisogna accedere al metodo solo perché va di moda, ma dobbiamo pensare che il metodo scelto è per l’educazione dei nostri figli e io consiglio ai genitori di studiarlo per comprenderlo.

4. Quali cambiamenti ha notato nel suo bambino?

Ho notato che il bambino è curioso, ha i suoi perché e le sue mille domande. I suoi interessi sono legati alla conoscenza del passato, quindi da dove veniamo. Noi siamo home schooling quindi la sua istruzione è costante, non si ferma quando mette da parte i libri. Si interessa alla politica se qualche volta ascolta le notizie alla tv, quindi multidisciplinare.

L’aspetto positivo è la mancanza dei compiti sia per lui che per me come genitore. Lui gestisce la sua autonoma conoscenza, quindi quando si sente soddisfatto passa ad altro.

5. Secondo lei il metodo dev’essere applicato a tutte le realtà scolastiche?

Penso che il metodo Montessori sia il più innovativo di tanti altri metodi, si adatta al bambino, è personalizzato in base alle scelte del bambino e al suo interesse. Oggi più di ieri, dopo un anno e mezzo di lockdown, ogni bambino dovrebbe riprendersi il suo posto nel mondo. Il bambino di oggi è l’uomo del domani. Se lo interfacciamo alle problematiche che riguardano anche la terra avremo un uomo curioso e sicuramente avremo una società

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diversa, perché la scuola è la prima comunità che un bambino trova. Io penso sia il metodo più innovativo e tranquillo per poter crescere dei bambini soddisfatti e autonomi.

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