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CdL in INFERMIERISTICA aa Prof. Guido Cocchi ALMA MATER STUDIORUM UNIVERSITA di BOLOGNA

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(1)

CdL in

 

INFERMIERISTICA aa 2014-2015

 

Prof. Guido Cocchi

 

ALMA MATER STUDIORUM

UNIVERSITA’ di BOLOGNA

 

(2)

LEZIONI DI PEDIATRIA- NEONATOLOGIA

CdL in INFERMIERISTICA aa 2014-2015

 

Prof. Guido Cocchi  

CALENDARIO LEZIONI

 

AULA MAGNA DIP. PATOLOGIA SPERIMENTALE  

Via S. Giacomo, 14  

1. 1 APRILE MERC. ore 13.00-16.00   2. 8 APRILE MERC. ore 16.00-19.00   3. 15 APRILE MERC. ore 13.00-16.00   4. 24 APRILE VEN. ore 13.00-16.00

(3)

5. 29 APRILE MERC. ore 13.00-16.00   6. 6 MAGGIO MERC. ore 13.00-16.00   7. 7 MAGGIO GIOV. ore 16.00-19.00  

8. 13 MAGGIO MERC. ore 13.00-16.00  

(4)

TESTO CONSIGLIATO

 

(5)
(6)

PERIODI DELLA VITA UMANA

- a. VITA INTRAUTERINA  

 

 

– b.

VITA EXTRAUTERINA  

1.PRIMA INFANZIA (0-2 aa) P. NEONATALE  

PRIMA INFANZIA P. DETTA   2. SECONDA INFANZIA (2-6 aa)  

3. TERZA INFANZIA (6aa - PRE-PUBERTA’)  

4. PUBERTA’

(7)

7 wks 

16  wks  22  wks  

(8)

 

valutare le funzioni respiratoria,

 

cardiocircolatoria e neurologica

   

Assegnare il punteggio di Apgar a 1’ e a 5’

(9)

VIRGINIA APGAR. MD 

Westfield, 07.06.1909 

New York, 07.08.1974   

Ostetrica e Anestesista  

Sloane Hospital for Women 

New York  

APGAR score, 1952  

The five criteria  

( Appearance, Pulse,   Grimace, Activity,  

Respiration) are used as a   mnemoni c learning aid. 

(10)

Punteggio di APGAR

 

punteggio 0 1 2

 

(A) Colorito

cianotico/ acrocianosi diffusamente  

  pallido roseo  

(P) FC

assente < 100 bpm > 100 bpm  

(G) Reatt.

assente debole valida  

Stimoli

 

(A) Tono

flaccido in flessione movimenti   attivi  

(R) Att.

assente gasping, regolare,

Respiratoria

irregolare pianto

(11)

Apgar V. Anesth Analg 1953; 32: 260  

(12)

INDICE DI APGAR

 

VALUTAZIONE DEL NEONATO IN SALA

 

PARTO

   

BUON ADATTAMENTO N.   

8

 

-10

   

90

 

-95

 

%

 

 

ADATTAMENTO        

4

 

-7

     

5

 

-6

 

%

 

NEONATALE PRECARIO 

 

RIANIMAZIONE   

<=3

       

0

 

,2

 

-0

 

,5%

 

PRIMARIA     SALA PARTO  

(13)
(14)

NEJM 2001; 344 (7): 519 -20 

(15)

 

Perdiatrics 117(4),   1444 -7, 2006 

(16)

 

Al termine

 

della

   

valutazione

 

delle

   

funzioni

 

vitali

   

si passerà

 

ad

   

un esame

 

fisico

   

completo e

   

veloce

 

(17)

 

L’ esame clinico in SP permette anche di :

 

 

escludere la

 

presenza di

 

“evidenti” deformità

 

e malformazioni

 

 

valutare la presenza

 

di L.A. tinto

   

 

escludere la

 

presenza di “traumi

 

da parto”

   

 

valutare cordone

 

ombelicale e

 

placenta e membrane

 

 

(18)

utilità dei “sondaggi” per valutare:  

• Pervietà delle coane

 

• Pervietà dell’esofago

 

• Pervietà dell’ano

 

 

• Atteggiamento non univoco

 

• Non indispensabili in assenza di fattori di rischio (es. poliidramnios, altre malformazioni evidenti) e/o clinica suggestiva (dispnea, cianosi,

 

“schiuma”, etc)

 

• Se non effettuati di routine  mantenere “alto

livello di guardia”

 

(19)

 

Esame clinico della placenta e del cordone

 

• L’esame macroscopico della placenta in sala parto può fornire informazioni molto importanti

 

• La placenta ha una parte materna ed una parte FETALE/NEONATALE

 

• La sua valutazione dovrebbe far parte dell’es. clinico effettuato dal

neonatologo in sala parto

 

(20)

Esame clinico della placenta

 

  Forma: discoide   

  Dimensioni:   22  cm  Ө 

  Spessore :  2   - 2 ,5 cm  

  >  4 cm    diabete,     infezione, idrope  

  <  2 cm    IUGR     

   

placenta membranacea 

  Peso: circa 470 grammi   (1 /6 del PN )   

  Presenza di lobi accessori   ( placenta succenturiata)    sanguinamento    

(21)

 

placenta: lato materno

 

 

Colore:

 

rosso/marrone scuro

 

 

Presenza di infarti,

 

deposizione di fibrina

 

(

 

ipertensione, LES,

 

età avanzata

 

 

IUGR )

   

;

   

 

Presenza di coaguli

 

   

distacchi:

 

registrarne le

 

dimensioni rispetto

 

alla placenta

   

(22)

placenta: lato fetale

 

 

Colore grigiastro,

 

traslucido

   

 

Placenta

 

circumvallata:

 

 

prematurità,

 

sanguinamento,

 

 

Presenza di noduli:

 

amnion nodosum

 

 

oligoidramnios

 

(23)

 

Esame clinico del funicolo (1) 

 

inserzione (centrale,

 

eccentrica, marginale,

 

velamentosa

 

 

rischio

 

sanguinamento

 

intrapartum)

   

 

n

 

°

   

funicoli (per

 

corionicità necessaria

 

istologia)

   

 

anastomosi tra vasi

 

 

n

 

°

   

dei vasi

   

 

trombosi dei vasi:

 

 

compromissione fetale

 

(24)

 

Esame clinico del funicolo (2) 

  Lunghezza: 50 - 70  cm 

  <  40     ipomotilità, malform.,   anomala presentazione,  

rottura funicolo, II fase   travaglio prolungata,  

distacco, eversione utero;  

  >  100     giri, nodi, trombosi 

  Diametro:  2 , 0 - 2 ,5 cm 

  sottile     postmaturità,  

oligoamn., compressione,   MEF   

  Nodi veri    compressione   vasi   

  aspetto gelatina   

  edema    m. emolitica,   prematurità, preclampsia,   diabete, RDS  

(25)

 

EQUILIBRIO TERMICO DEL

 

NEONATO

   

1.

 

TERMOGENESI

 

 

2

 

. TERMODISPERSIONE

   

   

2.1

 

GRADIENTE INTERNO

 

   

2.2

 

GRADIENTE ESTERNO

 

 

(26)

TERMOGENESI

 

  Effetto secondario dei processi metabolici che   avvengono nell’organismo 

  Il neonato sfrutta la termogenesi non motoria 

  Organo effettore: GRASSO BRUNO 

         

a. sede 

       

b. vascolarizzazione 

       

c. innervazione (norepinefrina) 

       

d. idrolisi dei TG   

       

e. produzione di calore 

 

(27)

REAZIONI DEL NEONATO AL FREDDO

 

A)VASOCOSTRIZIONE CUTANEA:

efficiente sia nel n. a termine che nel pretermine   B)REAZIONE DELLA SUPERFICIE CORPOREA:  

inefficiente nel n. a termine, assente nel pretermine C)AUMENTO DELLA PRODUZIONE DEL CALORE:  

la termogenesi muscolare riflessa (brivido) è assente nel neonato, mentre in condizioni normali è molto

attiva la termogenesi chimica (nel tessuto adiposo

“grasso bruno”)  

(28)

PRODUZIONE DI CALORE DAL

 

METABOLISMO LIPIDICO

 

 

 

TG →

     

glicerolo + 3 molecole ac. grassi

 

 

 

Dalla metabolizzazione del glicerolo si

 

produce CALORE

 

(29)

 

(30)
(31)
(32)

TERMODISPERSIONE

 

TERMODISPERSIONE

   

   

2.1

 

GRADIENTE INTERNO

 

   

2.2

 

GRADIENTE ESTERNO

 

 

(33)

 

IRRADIAMENTO   

CONVEZIONE  

EVAPORAZIONE 

CONDUZIONE 

(34)

RAFFREDDAMENTO   

Adrenalina    Vasocostrizione  

periferica 

Vasocostrizione  

polmonare    Aumento dell’acidosi 

Metabolismo   anaerobico  Aumento della pressione  

arteriosa polmonare 

Aumento dello shunt  

destro - sinistro  Ipossia 

Figura 16.4    Circolo vizioso provocato da raffreddamento nel neonato (da Klaus e Fanaroff, 1993) 

(35)

 

IL RAFFREDDAMENTO

 

DETERMINA

 

1.

 

IPOSSIEMIA

 

2.

 

ACIDOSI METABOLICA

 

3.

 

IPOGLICEMIA

 

4.

 

DECESSO (se persistente)

 

(36)

PREVENIRE LA PERDITA DI CALORE

 

(evaporazione,

convezione, conduzione,

 

irradiamento)

 

 

1. Posizionare il neonato sotto una fonte di calore radiante 2.

Asciugare accuratamente

 

3. Rimuovere i panni bagnati

 

PREVENZIONE DELLA

PERDITA DI CALORE

(37)

• Problemi particolari

 

 

-Cute sottile

 

 

-Riduzione del tessuto sottocutaneo

 

 

-Superficie cutanea ampia

 

• Tappe addizionali

 

-Aumentare temperatura ambientale

 

 

-Coprire con una pellicola di plastica

 

Termoregolazione nel neonato

 

– Temperatura normale: 36.1–37.5°C   – Ipotermia: < 36.1°C  

(38)

– Stabilizzazione: prime 6–12 h dopo la nascita  

• Superficie corporea relativamente ampia  

• Massa corporea piccola per produrre e conservare calore  

• Incapacità a cambiare postura per rispondere allo stress termico  

• Comportamenti per ridurre il rischio di ipotermia:  

– Asciugare vigorosamente il neonato dopo il lavaggio alla nascita  

– Uso di termoculle, protezione fisica   – Alimentazione (allattamento) precoce  

(39)

 

REAZIONI DEL NEONATO AL CALDO

 

A) VASODILATAZIONE CUTANEA :  è efficiente sia   nel n. a termine che nel pretermine (quando la T   rettale > 36,6 -37 ,3°C)  

B) SUDORAZIONE :  il n. a termine , nelle 2 prime   sett. di vita, è capace di attuare una efficiente   termolisi per S. solo per un periodo di tempo   limitato. Nel n. di EG<32 sett. la sudorazione è   assente.   

(40)

 

(41)

 

Sat

   

O2 in sala parto:

 

V.N.

 

  La SpO2 media ad 1 min di vita è circa 60-70   % (con   range di normalità fino a 50%) 

  Una SpO2 del 90% è raggiunta mediamente a 5 minuti di   vita   

  La saturazione pre -duttale è mediamente 7- % più alta   10    della post - duttale nei primi 10’ di vita   

Saustag OD. J    Pediatr  2006 ; 148: 569 -570 

 

 

 

 

 

 

 

(42)

 

             

(43)

 

 

EMOGASANALISI

 

 

NEL NEONATO

 

 

IN SALA PARTO

 

(44)

SCOPO

 

Valutare le condizioni fetali alla nascita

 

QUANDO

 

Subito dopo la nascita

 

 

DOVE EFFETTUARE IL

PRELIEVO

 

(45)

Nel tratto di c.o. prossimale alla placenta

 

 

(46)
(47)

 

3

 

. EGA NEL NEONATO ASFITTICO

 

1. Clampare  il tratto distale del cordone   mediante  cord  clamp a 6 -7 cm. di   distanza dal piano cutaneo 

2. Posizionare a breve distanza dal cord   clamp una pinza e quindi recidere il   cordone  

4. Eseguire il prelievo sia da una arteria   che dalla vena ombelicale  

(almeno 1 ml )

1   2  

(3)  

3. In caso di parto per via vaginale   posizionare la seconda pinza a   10-15  cm. dalla prima 

(48)

OSSERVAZIONI

 

1.  I due prelievi vengono eseguiti dall’ostetrica che assiste al parto 

 

2 . Ogni determinazione va eseguita con apposita siringa da emogasanalisi   nel   volume minimo di 1ml.  

 

3.   I prelievi verranno identificati o con un bollino (es   :  rosso x sangue arterioso   - vena o.) apposto sulla siringa o con etichette che identificano i due diversi     campioni.  

 

4.   Valori di riferimento di normalità dell’EGA venosa (a. ombelicale): 

     

      pH    7 , 10 

     BE ( ecf )   

  - 12 

 

5.   Avvisare il neonatologo ogni volta che il valore di pH nel campione di sangue   venoso (arteria o.) è inferiore a 7,10 

 

(49)

 

CLASSIFICAZIONE DEI NEONATI

 

A.  CRITERIO PONDERALE : peso alla nascita (PN = g ) 2500   - 4000   g   NEONATI  NORMOPESO 

  > 4000   g   NEONATI  MACROSOMICI 

  < 2500   g   NEONATI  IMMATURI   

 

 

B.   CRITERIO TEMPORALE : durata della gestazione   basata sulla data del primo giorno dell’ultima  

mestruazione (settimane di EG)   

(50)

IL NEONATO

CLASSIFICAZIONE vs PESO:

NORMALI (2500-4000 g)

 

MACROSOMI (> 4000 g)

 

IMMATURI (< 2500 g)

 

 

vs EG: A TERMINE (37-41 sett)

 

POST-TERMINE (

 

PRE-TERMINE (

 

PESO/EG: N.APPROPRIATO PER L’ETA’(AGA)

 

N. PICCOLO PER L’ETA’ (SGA)

(51)

N. GROSSO PER L’ETA’ (LGA)

 

(52)

Griglia di Denver: classificazione dei

 

neonati in base a peso ed età gestazionale

 

 

(53)

 

(54)
(55)

 

centile

 

Valore che divide una serie di dati in 100 gruppi

 

contenenti un uguale n

 

°

   

di elementi

 

 

 

10

 

°

   

centile = 1

 

° decile

 

 

20

 

°

   

centile = 2

 

° decile

 

 

25

 

°

   

centile = 1

 

° quartile

 

 

50

 

°

   

centile = mediana

 

  coincide con la media solo se la distribuzione è   normale  

(56)

+1

 

/

 

-

 

1

 

DS =

 

84

 

° / 16

 

° centile (68% delle osservaz.)

 

/

 

+2

 

-

 

2

 

DS =

 

98

 

° / 2

 

° centile (96% delle osservaz.)

 

+3

 

/

 

-

 

3

 

DS = praticam. tutte le osservaz. (99.8%

 

)

(57)

 

Reference Population: Standard Normal Curve 

95th  5 th   

50 th Percentile 

(58)

A .   Peso   tra   10 ° - 90 ° centile  per  EG     

AGA   :  “appropriate    for   gestational  age” 

     

   

   

  

CLASSIFICAZIONE DEI NEONATI

 

B .   Peso   < 10 °   centile  per  EG 

SGA   :   “small  for  gestational  age” 

     

  

  

C .   Peso   > 90 °   centile  per  EG 

LGA   :   “large  for  gestational  age” 

       

   

  

(59)

NEONATO AGA A TERMINE:

 

caratteristiche biometriche e somatiche

 

Peso medio: 3300 g (2500-4000 g)  

target genetico/statura materna  

fattori geografici ed etnici  

fattori alimentari materni  

sesso del neonato  

stile di vita materno  

Lunghezza media: 50-51 cm nel ♂, 49-50 cm nella ♀   Circonferenza cranica: 35 ± 1 cm  

fontanella anteriore (bregmatica) aperta  

(60)

PARAMETRI

ANTROPOMETRICI NEONATALI

MASCHI

FEMMINE  

 

PESO (g) 3.350

 

 

LUNGHEZZA (cm) 50

 

CRF.CRANICA (cm) 35

 

 

CRF. TORACICA (cm) 33

 

 

ALTEZZA TESTA (cm) 12.5 12.5

(61)

 

Diverse proporzioni corporee nel neonato e nell’adulto

 

(62)

ADATTAMENTO NEONATALE

 

ADATTAMENTO RESPIRATORIO

 

 

ADATTAMENTO CARDIOCIRCOLATORIO

 

 

ADATTAMENTO TERMICO

   

 

ADATTAMENTO METABOLICO

 

-

 

ORMONALE

 

(63)

 

ADATTAMENTO RESPIRATORIO

 

1.   AVVIO ATTIVITA’ RESPIRATORIA 

 

2.   RIASSORBIMENTO LIQUIDO POLMONARE  

 

3.   ARRIVO ARIA NEI POLMONI E  

   

COSTITUIZIONE DELLA CFR 

 

(64)

MATURITA’ POLMONARE

 

1.  20  wks    DIFFERENZIAZIONE EPITELIO POLM.  

   

IN PNEUMOCITI di tipo I e II  

 

2 .  23 - 24  wks  FORMAZIONE UNITA’ ALVEOLO- 

   CAPILLARE  

 

3 .  20   36  wks  MATURAZIONE SISTEMA ENZIMATICO  

   

PER LA SINTESI DEL SURFACTANT   

(65)

 

(66)

Stadio   

p.ghiandolare    Stadio  

canalicolare 

Stadio   sacculare   

Stadio 

simil -maturo 

37  sett.-18    mesi  25 -36  sett. 

17 sett. 

<  17 - 24 sett.   

(67)

FISIOPATOLOGIA DEL SISTEMA RESPIRATORIO DEL NEONATO  

 

Struttura del polmone nel periodo pseudoghiandolare (a, b), canalicolare (c,d) e sacculare (e,f). Da notare il progressivo aumento di superficie dei futuri spazi aerei, la proliferazione dei capillari ed il graduale assottigliamento della membrana alveolo-capillare  

(68)

ALVEOLI: Unità funzionale del polmone 

L’ alveolo è l ultimo componente  

dell’ albero respiratorio ed il suo   ruolo principale è quello di  

garantire lo scambio di gas tra  

polmone e circolo ematico.  

 

La parete interna dell’ alveolo è  

rivestita di surfattante. 

 

Il surfattante aiuta a stabilizzare   l’ alveolo e a prevenire il suo  

collasso. L’ assenza di  

surfattante porta al collasso dell’  

alveolo che non riesce più ad  

espandersi. 

ANATOMIA 

(69)

 

Alveolo

   

Pareti sottili 

Ampia superficie  Rivestito di fluido   Altamente perfuso  

ANATOMIA 

(70)

Aqueous layer  

Aqueous macrophage  

Lamella body  ( stores surfactant) 

Type ll pneumocyte  ( produces surfactant )

Type l Lining cell  



Capillary  

CO 2   O2

Struttura dell’ alveolo

 

ANATOMIA 

(71)

 

Circolazione polmonare

 

ANATOMY 

(72)

Circolazione polmonare

 

ANATOMIA 

(73)

 

Alveolo: scambi gassosi

 

FISIOLOGIA 

(74)

SURFACTANT

 

 

 

 

=

   

Surf

 

ace

 

Act

 

ive

 

A

 

ge

 

nt

   

 

 

=

 

antiatelectatic factor

 

(75)

 

The Laplace Equation

 

 

p =  2 r

p = transmural   pression 

  = surface tension 

 r = radius of the    bubble 

p 1  

p2

(76)

Lung Surfactant and Surface Tension

 

 

immature lung   surfactant deficiency 

high surface tension prevents  air entering the alveoli 

  RDS  

mature lung   sufficient surfactant 

low surface tension allows   the air to enter the alveoli 

  expansion of the lung  

(77)

 

COMPOSIZIONE DEL SURFACTANT

 

 FOSFOLIPIDI 85%  fosfatidilcolina satura (DPPC) 

   

fosfatidilglicerolo (PGL) 

   

fosfatidiletanolamina 

   

fosfatidilinositolo (PI) 

   

sfingomielina (S) 

   

altri   COLESTEROLO 5% 

 

  

PROTEINE 8%  SP -A SP-D    

   

SP -B SP -C

 

 CARBOIDRATI 2% 

(78)

FUNZIONI DEL SURFACTANT

 

1.  MIGLIORA LA COMPLIANCE POLMONARE 

 

2.  DIMINUISCE LA PRESSIONE INSPIRATORIA 

 

3.  CONFERISCE STABILITA’ AGLI ALVEOLI 

 

4.  RIDUCE IL LAVORO RESPIRATORIO   

 

5.  MIGLIORA LA CLEARANCE DEL LIQUIDO ALVEOLARE 

 

6.  MIGLIORA LA CLEARANCE DELLE PARTICELLE  

  ESTRANEE   

7.  AGISCE DA STRATO PROTETTIVO DELLE SUPERFICI   CELLULARI.   

 

(79)

PRINCIPALI METODI BIOCHIMICI

 

PER L’ACCERTAMENTO DELLA

 

MATURITA’ POLMONARE FETALE

 

-Rapporto lecitine/sfingomieline (L/S)

 

-Dosaggio lecitine

 

-Dosaggio fosfatilglicerolo (PGL)

 

-Dosaggio acidi grassi

 

-Dosaggio della fosfoidrossilasi dell’ac.fosfatidico

 

-Dosaggio delle apoproteine (

SP-B SP-C

)

 

(80)
(81)

 

SOSTANZE STIMOLANTI LA

 

PRODUZIONE DI SURFACTANT

 

GLICOCORTICOIDI

 

TIROXINA

 

17

 

-

 

-

   

ESTRADIOLO

 

PROLATTINA

 

BROMEXINA

 

AMINOFILLINA

 

CATECOLAMINE

 

SOSTANZE

   

SOSTANZE CHE AUMENTANO IL cAMP

 

(82)

CONDIZIONI ASSOCIATE AD UNA

 

ACCELERATA O RITARDATA

MATURAZIONE POLMONARE

 

Accelerata maturazione Ritardata maturazione   s.ipertensive  

tossicomanie IDDM (classi ABC)   IDDM (classi D E F) Glomerulo nefrite cr.  

infezioni Idrope fetale emoglobinopatie Oligoidramnios cr.  

insuff.placentare cron. (esordio < 28sett) emorragie retroplacent.  

PROM

(83)

corticosteroidi ormoni tiroidei  

(84)
(85)

DISTRESS RESPIRATORIO NEONATALE

 

QUADRO CLINICO

 

TACHIPNEA  

RIENTRAMENTI INSPIRATORI O PARADOSSI   giugulo diaframma  

spazi intercostali   regione xifoidea  

ALITAMENTO PINNE NASALI   GEMITO ESPIRATORIO  

APERTURA BOCCA IN INSPIRAZIONE  

DISPNEA CON ATTIVITA’ RESPIRATORIA IRREGOLARE CRISI DI APNEA  

CIANOSI DIFFUSA  

(86)

IN PRESENZA DI QUESTI SINTOMI

 

si deve

    

1.  PORRE DIAGNOSI ETIOLOGICA  

 

2.  VALUTARE LA GRAVITA’ DEL DISTRESS RESP. 

 

3.  APPRONTARE TERAPIA 

(87)

PRINCIPALI CAUSE DI   INSUFICIENZA RESPIRATORIA NEONATALE  

(modificato da Goldsmith e Karotkin, 1991)  

  POLMONARI SINDROME RESPIRATORIA IDIOPATICA o MIP o RDS,   SINDROME DA ASPIRAZIONE MASSIVA LAT,

POLMONITE, EMORRAGIA POLMONARE, EDEMA POLM.  

  SINDROME DI WILSON-MIKITY, DISPLASIA  

  BRONCOPOLMONARE, INSUFFICIENZA POLMONARE DEL   PREMATURO , PNEUMOTORACE, VERSAMENTI PLEURICI ERNIA DIAFRAMMATICA, TUMORI  

  MALFORMAZIONI CONGENITE (enfisema cistico, ipoplasia  

  polmonare, etc.)  

P. PRIME VIE AEREE LARINGOMALACIA , ATRESIA COANALE, S. DI PIERRE  

  ROBIN, MICROGNATIA, TUMORI NASO-FARINGEI,  

  STENOSI SUBGLOTTICA  

  P. M. RESPIRATORI PARALISI N. FRENICO, LESIONI MIDOLLARI,  

  MIASTENIA GRAVIS  

  S.WERDNING HOFFMANN  

  PATOLOGIE SNC APNEA DELLA PREMATURITA’ , FARMACI AD AZIONE  

  DEPRESSIVA, CONVULSIONI  

(88)

  ASFISSIA PERINATALE, ENCEFALOPATIA IPOSSICO- 

  ISCHEMICA, EMOR.ENDOCRANICA, S. DI ONDINA  

  ALTRE CAUSE SCOMPENSO CARDIACO ,  

  PERSISTENZA CIRCOLAZIONE FETALE  

  PREMATURITA’ ESTREMA, SHOCK, SEPSI  

(89)

PUNTEGGIO RESPIRATORIO SECONDO SILVERMAN 

PUNTEGGIO   0 1   2

RESPIRATORIO  

 Retrazione torac. sup  Nessuna.   Ritardo o minima  Movimento 

      Torace e addome depressione toracica ondoso   

       espansione contemp. Mentre addome si 

      espande 

Retrazione intercostale  Assente Appena visibile Marcata 

 

Retrazione xifoidea  Assente Appena visibile Marcata 

 

Apertura della bocca   Assente Incostante Costante 

 

Gemito espiratorio  Assente Incostante Costante 

(90)

TERAPIA

1. O2 TERAPIA   2. PPC o CPAP  

3. VENTILAZIONE MECCANICA  

4. MISURE ASSISTENZIALI COLLATERALI per controllo:  

  ipotensione arteriosa  

  insufficienza cardiaca   anemia profilassi e terapia per :  

ipotermia infezioni  

  iperbilirubinemia  

tecniche di alimentazione : NPT monitoraggio attività cardiorespiratoria fisioterapia respiratoria

(91)

Assistenza Respiratoria  

 

  mediante 

 

Ventilazione Meccanica   

 (VM )

(92)

SINDROME RESPIRATORIA

 

IDIOPATICA

 

(

 

RDS

 

)

     

o

 

Malattia Membrane Ialine

 

Polmonari

   

MIP

Riferimenti

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