Sequestro conservativo: ultime sentenze
Autore: Redazione | 11/11/2019
Le ultime sentenze su: sequestro conservativo; oggetto del sequestro conservativo; componenti attive del patrimonio del debitore; condizioni del sequestro conservativo a tutela di crediti non attuali; concordato preventivo.
Sequestro conservativo: presupposti
L’art. 671 c.p.c. facoltizza il creditore (o chi si dimostri verosimilmente tale) ad astringere con vincolo di indisponibilità – funzionale al successivo pignoramento – i beni del proprio debitore, laddove convinca il giudice della fondatezza del proprio timore di perdere la garanzia del credito: garanzia che, nel linguaggio tecnico- giuridico dei codici del 1940/1942, è quella patrimoniale generica offerta ai creditori da tutti i beni diritti e valori che, attualmente o in futuro, compongano il patrimonio di una persona fisica o giuridica (art. 2740 co. 1° cod. civ.).
Proprio il riferimento normativo al fondato timore di perdere la garanzia generale offerta alla pretesa dalle componenti attive del patrimonio del debitore, impone di considerare quali condizioni cautelari del sequestro conservativo: a. che la garanzia, rispetto al momento in cui il credito è sorto, si sia assottigliata ovvero si stia o almeno rischi di assottigliarsi quantiqualitativamente, e questo per condotte dispositive del debitore o per l’aggressione che dei suoi beni abbiano fatto o stiano per fare altri creditori; b. che il timore sia fondato, ovvero si basi su elementi oggettivamente attinenti alla sfera giuridica del debitore stesso o all’indole fraudolenta desumibile dalle sue condotte.
Tribunale Milano, 27/03/2019
Sequestro conservativo: l’oggetto
Per quanto attiene all’oggetto del sequestro conservativo, deve considerarsi che i singoli beni immobili del debitore non vengono in rilievo per la loro individualità, ma in relazione al loro valore e alla loro attitudine ad essere trasformati in denaro. Il Giudice, infatti, nel concedere il provvedimento, non fa riferimento a specifici beni, ma si limita a determinare il valore fino a concorrenza del quale il sequestro può essere eseguito sui beni del debitore.
Tribunale Lecce sez. II, 29/03/2019
Somme sottoposte a sequestro
conservativo: producono interessi?
In caso di sequestro conservativo o di pignoramento di crediti, il terzo sequestratario o pignorato, costituito ex lege custode delle somme pignorate, è tenuto alla corresponsione degli interessi nella misura prevista dal rapporto da cui origina il credito pignorato e con le decorrenze ivi previste. Tali frutti civili si accrescono al compendio sequestrato o pignorato ai sensi dell’art. 2912 c.c.
Cassazione civile sez. III, 06/06/2019, n.15308
Il sequestro conservativo
Sulla base della documentazione versata in atti, è opportuno confermare il sequestro conservativo nell’ipotesi in cui il giudizio appaia adeguatamente motivato con riferimento ai requisiti del fumus boni iuris.
Corte Conti, (Lombardia) sez. reg. giurisd., 15/05/2019, n.12
Concordato preventivo e sequestro conservativo
In tema di concordato preventivo, anche nella vigenza dell’art. 168 l. fall. nella formulazione anteriore all’art. 33, comma 1, del d.l. n. 83 del 2012, conv. in l. n.
134 del 2012, pur in mancanza di una espressa previsione normativa, doveva ritenersi improponibile il ricorso per sequestro conservativo sui beni del debitore, trattandosi di un vincolo idoneo a convertirsi in pignoramento e quindi volto ad assicurare la garanzia patrimoniale in vista di una futura esecuzione.
Cassazione civile sez. trib., 17/01/2019, n.1168
Sequestro conservativo: condizioni
Il sequestro conservativo può essere concesso anche a tutela di ragioni di credito non ancora attuali, ma di probabile insorgenza, allorché al momento della richiesta cautelare sia già in essere il rapporto da cui origina il futuro credito, si sia già verificata la situazione di fatto che lo determina e sia possibile esperire un giudizio di probabilità in ordine all’attualità del diritto al tempo dell’esito del giudizio di
merito.
Tribunale Alessandria sez. I, 07/01/2019
Sequestro conservativo: va concesso fino alla concorrenza del credito
Nel caso di sequestro conservativo, misura cautelare a tutela della generica garanzia patrimoniale del debitore ex art 2740 c.c., esso va concesso fino alla concorrenza del valore del tutelando credito della parte istante, mentre attiene alla successiva fase esecutiva l’individuazione dei beni su cui apporre il vincolo, sicché solo in tale fase attuativa potranno essere, se del caso, adottati i provvedimenti ex art 2352 c.c..
Tribunale Milano sez. XV, 14/09/2018
Tutela cautelare conservativa
Nell’ipotesi di credito per il quale è già chiesto ed ottenuto decreto ingiuntivo (che però non è ancora divenuto titolo esecutivo nel momento in cui viene chiesta la tutela cautelare, poi accordata), si verifica una peculiare casistica: il creditore non ancora munito di un titolo esecutivo necessario ad eseguire un pignoramento e nel timore di perdere la garanzia del credito, in pendenza del termine per l’opposizione a decreto ingiuntivo, chiede la tutela cautelare conservativa, avendovi interesse.
Tuttavia se nel frattempo il decreto ingiuntivo, notificato e non opposto nel termine, diventa titolo esecutivo irrevocabile, non vi sarà luogo a pronunciare una sentenza di condanna sul merito della pretesa creditoria: infatti il creditore avrà già formato un titolo esecutivo giudiziale, addirittura irrevocabile e con efficacia di giudicato. Diversamente si avrebbe, senza ragione, una inammissibile duplicazione di titoli esecutivi.
Né vi sarà ragione di confermare il sequestro conservativo (provvedimento che il giudice della causa di merito non emette neppure quando accerta il diritto di credito e pronuncia la conseguente condanna).
Tribunale Bologna sez. II, 20/06/2018, n.1918
Istanza di concessione del sequestro conservativo
In tema di repressione delle violazioni finanziarie, il provvedimento mediante il quale la Commissione tributaria provinciale decide sull’istanza di concessione del sequestro conservativo, formulata dalla Amministrazione, in quanto espressamente qualificato come sentenza dall’art. 22 del d.lgs. n. 472 del 1997, è sottoposto ai mezzi di impugnazione previsti per la stessa, ossia l’appello ed il successivo ricorso per cassazione, anche se si tratta di un provvedimento che non assume la stabilità tipica di un vero e proprio giudicato, in quanto basato sul
“fumus boni iuris” e sul “periculum in mora” e pertanto destinato a perdere efficacia a seguito della sentenza, anche non passata in giudicato, che accoglie il ricorso o la domanda di merito.
Cassazione civile sez. trib., 25/05/2018, n.13148
Dichiarazione di avvenuto pagamento prima della notifica del sequestro conservativo
In tema di sequestro conservativo, qualora a seguito della notifica dell’atto di sequestro conservativo, qualora viene dichiarato ai sensi dell’art. 547 c.p.c.
l’intervenuto pagamento già in data anteriore alla notifica dell’atto, il giudice provvede alla verifica o meno dell’esistenza del credito al momento della notifica del sequestro conservativo.
Tribunale Lucca, 08/03/2018, n.396
Sequestro conservativo: può essere concesso se le garanzie del credito sono intatte?
Il sequestro conservativo di cui all’art. 671 c.p.c. può essere concesso anche se le garanzie del credito sono ancora intatte e ciò in quanto lo scopo perseguito da tale
misura cautelare è proprio quello di evitare, conservando il patrimonio del debitore alla soddisfazione dei suoi creditori, la diminuzione delle garanzie patrimoniali e la conseguente insolvenza del debitore.
Tribunale Torre Annunziata sez. III, 27/03/2018
Note
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