M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVII numero 4 - 2020 n 25
A ggiornAmenti
I
risultati preliminari di uno studio condotto dalla Società italiana di Allergologia, Asma e Immunolo- gia Clinica (SIAAIC) insieme all’Uni- versità di Verona e di Padova e all’o- spedale Poliambulanza di Brescia suggerisce che chi soffre di allergia o di asma sembrerebbe avere un ri- schio minore di contrarre Covid-19.“Nelle nostre corsie - se prendiamo in particolare come riferimento le città di Brescia e Verona - la frequen- za di asmatici con infezione da Coro- navirus è compresa in una percen- tuale che va dal 2% al 3%, mentre nella popolazione generale è del 6%
- afferma Gianenrico Senna, presi- dente SIAAIC e direttore UO di Al- lergologia, AOU di Verona.
“Non sappiamo ancora esattamen- te il motivo, ma come afferma an- che uno studio americano - spiega Senna - una delle possibilità può es- sere che l’effetto dell’antifiammato- rio, inteso come cortisonico locale assunto per via inalatoria, possa in qualche modo eliminare nei pazien- ti asmatici l’infiammazione e dare un effetto positivo. Si tratta di una risposta di tipo immunologico inne- scata a livello di reazione allergica, che per certi aspetti potrebbe es- sere protettiva nei confronti del vi- rus. Su questo stiamo ancora inda- gando, ma quello che sicuramente è certo e assodato è che sia in Cina sia in Italia la percentuale di perso-
ne asmatiche ricoverate per Co- vid-19 è inferiore rispetto a quella della popolazione generale”.
þ Pazienti allergici respiratori In questo periodo pandemico tutta- via questi pazienti non devono as- solutamente interrompere la tera- pia. Al proposito la SIAAIC ha diffu- so un “Documento di indirizzo per pazienti allergici respiratori”, che il prof. Senna ha illustrato a M.D.
• Rinite allergica
Allo stato attuale delle conoscenze, la terapia corticosteroidea intra-na- sale (compreso spray) per la rinite al- lergica (RA) in pazienti Covid-19 può essere proseguita alla posologia rac- comandata. Non è stato dimostrato che la terapia causi immunodepres- sione e la sospensione del tratta- mento può comportare un aumento dei sintomi respiratori, in particolare della starnutazione, con potenziale maggiore diffusione del virus.
• Asma bronchiale
I farmaci per l’asma devono esse- re regolarmente proseguiti, in par- ticolare i corticosteroidi per via ina- latoria (ICS), e i corticosteroidi ora- li (OCS). L’interruzione dell’ICS porta spesso ad un peggioramen- to potenzialmente pericoloso della patologia. Per i pazienti con asma grave anche la terapia biologica va
proseguita e non vanno interrotti improvvisamente gli OCS.
I curanti dovrebbero assicurarsi che tutti i pazienti abbiano un pia- no d’azione scritto con istruzioni sulle modalità di incremento poso- logico del farmaco controller e di utilizzo dei farmaci reliever se l’a- sma dovesse peggiorare.
Anche i pazienti sottoposti a tratta- mento biologico devono continuare il trattamento non essendoci evi- denza che le terapie biologiche per l’asma sopprimono l’immunità.
Per quanto riguarda la spirometria va evitata in pazienti con infezione con- fermata/sospetta da Covid-19, per- ché la sua esecuzione può diffonde- re particelle virali ed esporre il perso- nale e i pazienti al rischio di infezio- ne. In fase di trasmissione comunita- ria del virus, se non vi è urgenza po- sporre l’esecuzione di spirometria e della misurazione del picco di flusso.
• Gravidanza
Il messaggio da veicolare alle don- ne in gravidanze è che è assoluta- mente necessario curarsi e non aver timore della terapia, basata su antistaminici, steroidi per via inala- toria, nasali e bronchiali laddove co- esiste asma, eventualmente bron- codilatatori. Sono farmaci che pos- sono essere utilizzati con tranquillità in gravidanza, al fine di controllare la patologia - conclude Senna.
n A
llergologiADocumento di indirizzo
per pazienti allergici respiratori
Attraverso il presente QR-Code è possibile ascoltare con tablet/smartphone il commento di Gianenrico Senna e visualizzare il pdf del Documento SIAAIC