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Focus sui farmaci equivalenti nell’HIV

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Academic year: 2022

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M O N I T O R

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIII numero 3 - aprile 2016 21

I

l WEF - Workshop di Economia e Farmaci si occupa di studiare le patologie a più elevato impatto sulla spesa, per valutarne le dimensio- ni cliniche, economiche e sociali e fornire alle Istituzioni le evidenze ne- cessarie a prendere decisioni solide. Il focus del 2° WEF-HIV, svoltosi a Mila- no (9/2015) è stato il confronto tra in- novazione e sostenibilità. Particolare enfasi è stata data all’utilizzo dei far- maci equivalenti nell’HIV e al loro ruolo nella liberazione di risorse. Grazie all’e- sperienza dell’IRCCS San Raffaele di Milano sono stati presentati nuovi dati di uno studio caso-controllo, della du- rata di 12 mesi su 682 pazienti HIV+ in trattamento antiretrovirale per valutare effi cacia e tollerabilità della terapia su due gruppi di pazienti, uno passato ai farmaci equivalenti e l’altro tenuto in trattamento con gli originatori. La ri- cerca è stata realizzata con il supporto non condizionato di Mylan.

 Studio di real life

Adriano Lazzarin, primario della Divi- sione di malattie infettive dell’IRCCS San Raffaele di Milano, ha commenta- to i risultati dello studio: “All’arrivo nell’armamentario terapeutico regio- nale di molecole equivalenti impiegate negli schemi di terapia dei pazienti seguiti presso il nostro Centro, abbia- mo voluto verifi care in pratica clinica i risultati conseguenti allo switch da branded vs generici di alcune moleco- le antiretrovirali. A partire da settem- bre 2014, 341 pazienti, con il loro

consenso, sono passati dalla terapia con farmaco brand a un regime con l’equivalente della stessa molecola.

Dopo 6 mesi di osservazione non ab- biamo riscontrato un aumento di ridot- ta effi cacia o aumentata tossicità ri- spetto al gruppo di controllo in terapia con i branded”. La sovrapponibilità è stata confermata anche al controllo effettuato a 12 mesi. “A fronte di risul- tati convincenti e incoraggianti sotto l’aspetto della tossicità ed effi cacia, non va trascurato il fatto che la riduzio- ne dei costi può essere di aiuto nel favorire il processo di ottimizzazione del rapporto costi/benefi ci nella ge- stione del paziente sieropositivo”.

Roberto Cauda, direttore dell’UOC di Malattie infettive del Policlinico Ge- melli di Roma, aggiunge: “Uno studio atto a valutare l’effi cacia e sicurezza dello switching ha mostrato che non ci sono signifi cative differenze di falli- mento o treatment-discontinuation nei pazienti che sono passati dal bran- ded al generico dopo 6 mesi di follow- up rispetto ai pazienti non-switchers, in termini di tossicità, effi cacia, sem- plifi cazione ed interazioni farmacolo- giche. Inoltre, bisognerebbe che ana- loghi studi, magari frutto di osserva- zioni condotte nella real life, facendo ricorso alle due grandi coorti italiane che seguono soggetti HIV+, ICONA (www.fondazioneicona.org) e MASTER (www.mastercohort.it), si aggiun- gessero a questa iniziale esperienza con l’intento di aumentare la prescri- zione di farmaci equivalenti mante- nendo la stessa Standard of Care”.

“Si possono creare i presupposti per liberare risorse importanti che posso- no/devono essere riutilizzate per fi nan- ziare l’innovazione. Questo richiede una presa di posizione decisa da parte dei decisori che, mediante l’utilizzo di normative chiare, stabiliscano questo percorso e accelerino quanto più pos- sibile la disponibilità e l’utilizzo degli equivalenti, per esempio, facilitando i percorsi di rinegoziazione degli equiva- lenti in ospedale al momento di entra- ta di un generico sul mercato”, chiari- sce Francesco Saverio Mennini, professore di Economia sanitaria all’Università Tor Vergata di Roma.

Massimo Oldrini, presidente della Lega italiana per la lotta contro l’Aids (Lila), continua: “Da questa panorami- ca emerge evidente che questi farma- ci sono un’importante opportunità.

Essendo equivalenti, hanno mostrato una comprovata effi cacia nel tratta- mento dell’infezione, oltre ad una ga- ranzia di sicurezza. In aggiunta, il ri- sparmio generato dall’utilizzo di gene- rici potrà liberare risorse che potranno essere investite per l’accesso al mer- cato di farmaci innovativi”.

“In Italia Mylan è al primo posto nel mercato degli antiretrovirali di riferi- mento; il nostro impegno in HIV, a fi anco dei pazienti e della comunità scientifi ca, continua con nuove pro- gettualità uniche e distintive, per promuovere la ricerca e garantire ai pazienti la miglior soluzione terapeu- tica effi cace e sostenibile” conclude Cinzia Falasco Volpin, Amministra- tore Delegato Mylan Italia.

Al “Workshop di Economia e Farmaci” sull’HIV è stata riaffermata, sulla base dei risultati di uno studio di real life , la bioequivalenza tra farmaci originali ed equivalenti nella terapia antiretrovirale

Focus sui farmaci equivalenti nell’HIV

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