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Mediazione e conflitto elementi di riflessione. Teorie e tecniche della mediazione familiare 2019

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(1)

Mediazione e conflitto elementi di riflessione

Teorie e tecniche della mediazione familiare

2019 ____

(2)

premessa

• Il conflitto è una esperienza universalmente diffusa e in gran parte temuta

• Diversi livelli di conflitto:

 individuale ( conflitto psichico)

 interpersonale

 gruppale

 intergruppi

 sociale

 sociale

 culturale

• Questi livelli si possono influenzare reciprocamente

(3)

Definizione di Conflitto Definizione di Conflitto

“incompatibilità di comportamenti, pensieri e/o sentimenti tra individui o gruppi che possono condurre ad una espressione

aggressiva di questa incompatibilità”

© Modelli di Comunicazione

(Boardman,Horowitz,1994)

(4)

Tipologia di azioni conflittuali

1 Disaccordo: un’azione in cui più agenti tendono ad obiettivi differenti, mentre il presupposto era quello di una azione coordinata

A B

x y

2 Concorrenza: un’azione diretta verso un obiettivo conteso

A B

x

(5)

Tipologia di azioni conflittuali

3 Ostacolamento: un’azione diretta contro l’azione di un altro agente

A B

x

© Modelli di Comunicazione

4 Aggressione: un’azione diretta contro un altro agente

B A

(6)

Tipologia di azioni conflittuali

5 Competizione: un’azione diretta verso un obiettivo conteso e per raggiungere tale obiettivo si registra un’azione diretta contro l’azione di un altro agente o contro l’agente stesso

A B

x

Un tipo di interdipendenza in cui i guadagni di una parte avvengono a scapito di un’altra

(7)

Tipologia di azioni conflittuali

Le azioni conflittuali tendono spesso a mescolarsi e a sovrapporsi nei conflitti la differenza tra diverse forme di azioni conflittuali ( ad es. Tra aggredire e ostacolare) dipende dalla percezione delle parti in gioco e dalla fase di escalation del conflitto.

© Modelli di Comunicazione

(8)

Cause del conflitto

La posta in gioco

Teoria dei bisogni non soddisfatti: indipendentemente dal tipo di conflitto, si evidenzia il fatto che ci sono bisogni fondamentali non soddisfatti:

• sicurezza e sopravvivenza

• autonomia/interdipendenza

• identità: dignità, stima di sé, appartenenza, riconoscimento sociale

• identità: dignità, stima di sé, appartenenza, riconoscimento sociale

(9)

La dinamica del conflitto

• Dietro e prima di ogni conflitto è presente un insieme di condizioni personali, relazionali e storiche che non possiamo sottovalutare.

• Esiste sempre un conflitto esplicito e un conflitto latente:

un conflitto è spesso preceduto da segnali che evidenziano una situazione di incompatibilità/o contrasto tra persone e gruppi;

 spesso questi segnali sono fraintesi o ignorati;

 un conflitto esplicito può mascherarne uno latente.

© Modelli di Comunicazione

 un conflitto esplicito può mascherarne uno latente.

• Una volta esplicitato il conflitto può essere trattato e gestito in modo molto differente in relazione ad una serie di fattori interconnessi

(10)

Esercitazione sul conflitto

• Individuare situazioni conflittuali nelle relazioni familiari (tra generi, tra generazioni e tra stirpi) in cui viene messa/o in atto

1. Disaccordo 2. Concorrenza 3. Ostacolamento 4. Aggressione 5. Competizione

(11)

Nella valutazione di un azione conflittuale osservare

• Il contesto

• Le parti

• Le loro caratteristiche

• Tempi di apparizione

• Tempi di permanenza

© Modelli di Comunicazione

• Tempi di permanenza

• Caratteristiche delle relazioni conflittuali

• Effetti desiderati

• Effetti ottenuti

(12)

Che fare ? spunti per avviare un colloquio con un genitore in grave conflitto con l’altro

APERTURA/CADRE

• Perché siamo qui?

• Per quanto tempo

ESPLICITAZIONE bisogni propri, dell’ente, e del cliente

• Mi può aiutare a capire meglio….chi è lei e come sta vivendo la situazione OGGETTO INCONTRO

• Riformulare

• Riformulare

• Esplicitare sentimenti in lui e in lei

• Che idea si è fatto del motivo del giudice

• Generalizzazione ….

• Come pensa che la madre di G. stia vivendo la situazione

• Come suo figlio G, sta vivendo la situazione ? CHIUSURA

• Sintesi/domande aperte/verifica dello stato d’animo del cliente

• “Restituzione”

• Accordi futuro

• Ringraziamento

(13)

LA DINAMICA DEL CONFLITTO

• L’evoluzione del processo conflittuale dipende da diversi fattori predisposizioni personali:

 in termini di tratti e predisposizione al conflitto

 situazione pericolosa vs situazione eccitante

 motivazione al guadagno o motivazione a non perdere

 in termini di credenze relative all’interpretazione del conflitto

• genere: le donne sembrano essere più tolleranti in relazione alle divergenze di interessi, ma meno tolleranti al rancore frutto di un

© Modelli di Comunicazione

divergenze di interessi, ma meno tolleranti al rancore frutto di un sopruso

• orientamento emotivo-relazionale verso l’altro

• percezione della struttura degli interessi in gioco

• la storia della situazione conflittuale attuale

• probabilità della prosecuzione della relazione nel futuro

(14)

Script prevedibile di sequenza di azioni

• Richiedere

• Esigere

• Lamentarsi

• Irritarsi

• Minacciare

• Tentare di infastidire

• Abusare

(15)

Meccanismi dell’escalation

• Riduzione della complessità cognitiva

 aumento delle questioni di disaccordo; spiegazioni univoche; ricette per soluzione definitiva; distorsioni comunicative

• Aumento delle issues

 argomentazioni pervasive che coinvolgono la persona dell’altro

• Cambiamento di stati psicologici

© Modelli di Comunicazione

• Cambiamento di stati psicologici

 reazioni emotive molto negative, minacce e controminacce de- individuazione e de-umanizzazione

• Trappola dell’iperinvestimento

 investimento sempre più marcato delle risorse emotive ed economiche nel conflitto

(16)

Le distorsioni cognitive ed emotive nel conflitto

• Profezia che si auto-avvera

l’altro è visto come minaccioso e come potenzialmente pericoloso e questo si traduce in atteggiamenti e azioni ostili che finiscono per provocare la reazione temuta

• Processi attributivi maligni

le condotte dell’altro sono interpretate in modo radicalmente opposto quando sortiscono effetti positivi o negativi

− effetti positivi: cause esterne, interne instabili, transitorie,

− effetti positivi: cause esterne, interne instabili, transitorie, accidentali

− effetti negativi: cause interne, stabili, intenzionali

nell’ambito coniugale i processi attributivi sono indicatori centrali della soddisfazione di coppia

(17)

Escalation dell’aggressività nel conflitto

“L’aggressività come energia umana neutrale che si sviluppa in situazioni di disparità di potere (oggettiva o soggettiva)” (Patfort), “reazione umana alla frustrazione e alla sofferenza” (Rojzman)

1. Aggressività indirizzata verso la persona che ha scatenato la violenza con allargamento del conflitto (propagazione verticale) es litigi

familiari

2. Aggressività rivolta verso un terzo – inizialmente non coinvolto nel

© Modelli di Comunicazione

2. Aggressività rivolta verso un terzo – inizialmente non coinvolto nel conflitto – posto in una posizione inizialmente più debole

(propagazione orizzontale) es. vandalismo

3. Impossibilità di scaricare l’energia accumulata contro l’aggressore o contro la parte più debole, l’unica soluzione è rivolgere l’aggressività verso se stessi - es: suicidio

(18)

Modalità di gestione del conflitto

• Cercare di creare situazioni in cui la differenza di potere non si ricrei generando nuovi dislivelli, nuove disparità (ad es. tra marito e moglie, ecc.) uso della NEGOZIAZIONE AUTONOMA

• Uscire dalla logica vittima-carnefice

• Chiedere l’intervento di un TERZO equidistante

(19)

Il conflitto in ambito coniugale

• Coppie molto insoddisfatte:

stile competitivo e aggressivo

• Coppie depresse:

stile evitante

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• Coppie soddisfatte:

stile costruttivo

(20)

Affrontare i conflitti

I conflitti si possono risolvere mediante soluzioni:

• imposte

• distributive, soluzioni a vittoria singola

• integrative, soluzioni a vittoria doppia win-win (negoziazione ragionata)

(21)

Il conflitto di per sé non è positivo o negativo,ma…

Dipende da:

intensità : conflitto è una variabile curvilineare;

tipologia: i conflitti che sollecitano tematiche emotivamente

coinvolgenti sono più intrattabili di quelli cognitivi (ad es. conflitti sui soldi);

capacità di coping individuale e relazionale(adattamento al cambiamento)

© Modelli di Comunicazione

capacità di coping individuale e relazionale(adattamento al cambiamento)

(22)

Logiche per affrontare i conflitti

1. Di tipo riparativoriparativo: intervenire per risolvere, dove per risolvere si intende eliminare, riportare calma laddove c’era tempesta. Il conflitto è come una disfunzione, come una “malattia”, come un problema da eliminare.

2. Di tipo trasformativotrasformativo:: per far gestire gli aspetti distruttivi del conflitto da uno specialista.

3. Di tipo rigenerativorigenerativo: dal momento che i conflitti non sono costituiti solo 3. Di tipo rigenerativorigenerativo: dal momento che i conflitti non sono costituiti solo da aspetti negativi da trasformare, ma anche da energia, percezioni, emozioni, relazioni, si fa strada anche l’idea che sia possibile trasformare le relazioni in cui si sono originati, traendo spunti dalle ragioni del conflitto, così da cogliere le potenzialità positive che dietro il conflitto si celano.

(23)

TIPI DI NEGOZIAZIONE

Con un terzo Giudice

Arbitro Mediatore Da sole

le parti in conflitto

© Modelli di Comunicazione

Mediatore

(24)

classificazione dei conflitti (Castelli)

• Lungo un continuum che va dalle decisioni private delle parti ad azioni extralegali.

(25)

Azioni possibili nella gestione dei conflitti

Azioni nonviolente e violente, al di fuori del terreno della legalità (boicottaggi, scioperi, manifestazioni…).

Risalendo lungo il continuum troviamo la delega del conflitto a terzi, sia in forma pubblica (giudizio legale) che privata (arbitrato o decisione dei superiori).

Quando invece il conflitto resta nelle “mani” dei suoi attori principali,

© Modelli di Comunicazione

Quando invece il conflitto resta nelle “mani” dei suoi attori principali, abbiamo approcci che prevedono comunque l’intervento di un terzo, ma non più in forma di giudice e risolutore del conflitto, ma come MEDIATORE.

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Snodi del conflitto di comunità

1. Il conflitto non è ancora visibile, ma ha una sua vita nella percezione delle persone che sperimentano un senso di fastidio, di disagio, di lontananza. I soggetti avvertono una situazione di malessere, ma sono ancora padroni della situazione.

2. Il conflitto comincia a trovare espressione, soprattutto nella ricerca di alleanze, nella costruzione dei gruppi. In questa fase si comincia a sperimentare la presenza di sentimenti forti… Le persone sono un po’

sperimentare la presenza di sentimenti forti… Le persone sono un po’

meno padrone della situazione: il conflitto spesso tende a cristallizzare le posizioni, in attesa di un qualche fattore scatenante.

3. Si verifica un fatto, un comportamento violento, siamo al terzo stadio.

Qui i gruppi in genere desiderano che l’altro “scompaia” (Bramanti, 2005).

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Differenza tra giudizio arbitrato, e mediazione (esercitazione)

Accesso Costo Potere Durata Giudizio

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Arbitrato

Mediazione

(28)

Differenza tra arbitrato, giudizio e mediazione 2)

Soggetti Coinvolti

Formazione Sede Esiti

Giudizio

Arbitrato

Mediazione

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Bibliografia aggiuntiva

• D. Novara, La grammatica dei conflitti, Sonda 2011

• D. Scaglione e Vergnani, Manuale di sopravvivenza al conflitto, 2000, Ed.

Amnesty

• Galtung, Affrontare il conflitto. Trascendere e trasformare, Edizioni Plus, 2008

• Torrego Seijo, Vinco-vinci: manuale per la mediazione dei conflitti, La Meridiana, 2003

© Modelli di Comunicazione

Meridiana, 2003

• Rosemberg, Le parole sono finestre o sono muri, edizioni Esserci, 2003

• Van Stappen, Quaderno di esercizi per comunicare senza conflitti con la CNV, Vallardi, 2011

• M. Benasayag, A. Del Rey, Elogio del conflitto, trad. di F. Leoni, Milano Feltrinelli, 2008

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