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INDAGINI E VALUTAZIONI DI ALBERATURE PRESSO IL PARCO DEL MUNICIPIO RELAZIONE 1: INDAGINI STRUMENTALI

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(1)

Regione Piemonte Provincia di Biella Comune di Coggiola

INDAGINI E VALUTAZIONI DI ALBERATURE PRESSO IL PARCO DEL MUNICIPIO

Committenza

Comune di Coggiola Via Giuseppe Garibaldi, 24

13863 Coggiola BI c.f. 82000890028

RELAZIONE 1: INDAGINI STRUMENTALI

Settembre 2019

Massimo Barbonaglia, dr. forestale

(2)

PREMESSA

Su incarico dell’Amministrazione del Comune di Coggiola, con Determinazione Settore Tecnico N. 197/377 del 08-08-2019, il sottoscritto dr. Massimo Barbonaglia, componente dello Studio Associato Risorsaterra, ha redatto la presente valutazione delle condizioni fitopatologiche e statiche di 10 piante poste in prossimità del Municipio.

DESCRIZIONE SINTETICA DEL METODO DI ANALISI

Per quanto concerne le indagini fitosanitarie, si è proceduto ad analisi visiva degli eventuali sintomi presenti sul fusto e sulla chioma degli alberi.

Per lo svolgimento dell’indagine fitostatica, ci si è avvalsi del metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment). Si tratta di una procedura di controllo degli alberi, proposta dal fisico tedesco Claus Mattheck, finalizzata alla ricerca di correlazioni tra anomalie visibili esternamente ed eventuali alterazioni interne per valutare la probabilità di rischio di caduta di un albero.

Il V.T.A. si articola in tre fasi successive:

1.controllo visivo dell’albero al fine di cercare sintomi esterni di difetti interni;

2.esame approfondito di ogni eventuale difetto rilevato nella fase precedente;

3.misura della forza residua dell’albero.

La terza fase si basa sull’utilizzo di apparecchiature in grado di valutare la resistenza del legno nei punti anomali con metodi penetrometrici o misurando la velocità delle onde sonore che passano attraverso la sezione trasversale. Nel caso in questione, sono stati utilizzati due strumenti combinati ossia il tomografo sonico modello Picus® e il Resistograph® PD500. Il primo si basa sulla tomografia sonica, una metodologia non invasiva che consente di scovare carie e cavità all'interno del fusto di alberi ancora in piedi, tracciando le velocità del suono all'interno del tronco. Lo strumento utilizzato determina la velocità con cui un’onda sonora, generata alternativamente sui diversi sensori, si propaga all’interno del fusto. I dati relativi al tempo che impiegano gli impulsi generati su un sensore a raggiungere gli altri sensori sono quindi trasferiti ad un computer che elabora una immagine (definita tomogramma) della sezione del fusto, evidenziando la presenza di eventuali difetti strutturali interni e quantificandone l’estensione. Poiché la velocità di propagazione del suono nei solidi dipende dal modulo di elasticità (MOE) e dalla densità del legno stesso, danneggiamenti, fratture, cavità, marciumi ne causeranno una verificabile diminuzione.

Il resistografo è invece dotato di un ago in acciaio armonico che, penetrando nel legno, registra la resistenza dei tessuti della pianta lungo l’asse di penetrazione.

(3)

In funzione delle dimensioni degli alberi, è stata proposta la verifica strumentale dei seguenti soggetti: n. 3 Cedrus deodara (cedro dell’Himalaya) e n. 7 Fagus sylvatica (faggio). I cedri sono tra loro allineati e sono posti a Nord del palazzo comunale, in prossimità del monumento ai Caduti che si affaccia su via Garibaldi; i faggi sono posti ad Est dell’edificio, in prossimità dei giochi per bambini, a formare un gruppo non omogeneo nel quale trova posto anche un soggetto della varietà pendula.

Si riportano di seguito le posizioni indicative degli alberi oggetto di indagine

Per quanto riguarda l’azzonamento da P.R.G., le piante ricadono all’interno di

”attrezzature pubbliche o di uso pubblico”. Dall’esame delle Norme di Attuazione non risulta vi siano vincoli specifici che interessano il patrimonio arboreo ricadente in tale zonizzazione.

Nelle immediate vicinanze degli alberi si trovano strade, edifici, giochi per bambini, parcheggi e attività produttive.

Osservazioni effettuate

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SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 1 Zona Mon. Caduti

Specie Cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara)

Circonferenza (h 1,3m) 324 cm Diametro equivalente 103 cm

Altezza totale 32 m Altezza inserzione chioma 8 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Prossimità di cordoli e gradini Colletto Corteccia sollevata lato E Fusto

Inserzione chioma

Rami Rari rami disseccati

Chioma Sbilanciata (dir. O), cima di sostituzione, leggera permeabilità; cima ricostituita a seguito di cimatura

Vista della pianta da via Garibaldi (da O) Vista dell’interno della chioma

Vista del colletto

(5)

SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (altezza 10cm)

PROVE CON RESISTOGRAPH

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Sondaggio resistografico n. 6

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

345° 5

Il sondaggio è stato eseguito sul lato rivolto verso Nord, ad una altezza del colletto, in corrispondenza dell’area segnalata come anomala in tomografia; passata la scorza, non si riscontrano anomalie fino a 22 cm di profondità, dove si riscontra una breve discontinuità; oltre il legno il profilo è meno regolare ma la resistenza è sufficiente.

Sondaggio resistografico n. 7

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

245° (non radiale) 5

Il sondaggio è stato eseguito sul lato rivolto verso Ovest al fine di intercettare l’anomalia segnalata dalla tomografia; passata la scorza, non si riscontrano anomalie fino a 27 cm di profondità oltre i quali si osserva alterazione e irregolarità di resistenza.

Sondaggio resistografico n. 8

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

210° 10

Il sondaggio è stato eseguito sul lato rivolto verso Sud al fine di verificare l’stensione dell’anomalia; passata la scorza, non si riscontrano anomalie fino a 37 cm di profondità oltre i quali si osserva alterazione e irregolarità di resistenza.

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

Per rappresentare la differenza di conduttività acustica del legno, il programma abbinato al tomografo utilizza un set di colori codificato. Nel tomogramma le aree ad alta velocità vengono rappresentate in nero, marrone scuro e marrone chiaro. Le aree a bassa velocità appaiono viola, blu o bianche e sono le aree che possono causare problemi ai fini statici. Con il verde vengono indicate le sezioni non classificate come veloci oppure lente, rendendo quindi l'interpretazione di queste aree legate al contesto. Il dato riportato in alto a destra, indica la velocità percentuale rilevata nelle zone più lente.

Nel caso in oggetto, le zone di colore blu indicano una alterazione del legno, confermata dalle prove con Resistograph, di significativa estensione; le zone verdi intorno a quelle alterate sono verosimilmente gli strati di compartimentazione.

Nel caso di alterazioni che comportino l'annullamento totale o parziale della resistenza del centro del fusto (carie o cavità) è stato osservato, sulla base di rilievi in campo (Mattheck), che i cedimenti per flessione del tronco non avvengono quasi mai quando il rapporto tra lo spessore residuo minimo del legno (t) e il raggio medio della corrispondente sezione ( R) è superiore a 0,3.

(7)

soglia 0,3 solo in una breve porzione, mentre mediamente è sempre significativamente superiore a tale soglia empirica.

Dunque la sezione indagata presenta un’anomalia che potenzialmente potrebbe ridurre la resistenza statica della base della pianta, ma attualmente non la compromette ancora.

In considerazione della chioma sbilanciata e dell’alterazione basale si ritiene opportuno provvedere alla messa in atto di interventi correttivi, come verranno di seguito illustrati.

(8)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 2 Zona Mon. Caduti

Specie Cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara)

Circonferenza (h 1,3m) 258 cm Diametro equivalente 82 cm

Altezza totale 34 m Altezza inserzione chioma 9 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici

Colletto Netta separazione tra legno di compressione e resto della circonferenza Fusto Sezione ovalizzata, curvatura basale con recupero di verticalità dopo pochji

metri Inserzione chioma

Rami Rari rami disseccati

Chioma Forte concorrenza delle piante laterali (chioma ad ali di farfalla), leggermente sbilanciata, leggermente permeabile, cima ricostituita

Al centro la pianta vista dall’interno del parco Inclinazione basale del fusto

Differenziazione del legno di compressione

(9)

SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (Altezza 5 cm)

Commenti

(10)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 3 Zona Mon. Caduti

Specie Cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara)

Circonferenza (h 1,3m) 330 cm Diametro equivalente 105 cm

Altezza totale 33 m Altezza inserzione chioma 9 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Prossimità di cordoli e marciapiedi Colletto

Fusto

Inserzione chioma

Rami Rari rami disseccati

Chioma Sbandierata (direz. E); rami troncati con ricacci abbondanti

A sinistra, vista da via Garibaldi Chioma sbandierata verso Est

Colletto in prossimità di manufatti

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SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (altezza = 10cm)

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

Ad eccezione della eccentricità della chioma, non si ravvisano anomalia significative;

anche l’indagine strumentale alla base non ha evidenziato defetti.

(12)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 4 Zona Giochi

Specie Faggio, var. pendula (Fagus sylvatica)

Circonferenza (h 1,3m) 246 cm Diametro equivalente 78 cm

Altezza totale 28 m Altezza inserzione chioma 3 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Compattamento del suolo,

Colletto Sezione ovalizzata

Fusto Biforcazione a 3m con corteccia inclusa Inserzione chioma

Rami Presenza di alcuni monconi alterati Chioma

Pianta vista da Ovest Biforcazione con corteccia inclusa

Colletto in fase di verifica

(13)

SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (altezza = 40 cm)

PROVE CON RESISTOGRAPH

(14)

Sondaggio resistografico n. 14

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

50° 20

Il sondaggio è stato eseguito al colletto al fine di indagare le porzioni al di sotto della sezione osservata con tomografia, lato rivolto a N-E su contrafforte: il profilo ha andamento crescente e poi regolare regolare fino alla profondità di 50 cm.

Sondaggio resistografico n. 15

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

250° 20

Il sondaggio è stato eseguito al colletto al fine di indagare le porzioni al di sotto della sezione osservata con tomografia, lato rivolto a O su contrafforte: il profilo ha andamento leggermente irregolare ma non presenta cadute significative di resistenza

Sondaggio resistografico n. 16

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

110° 20 10°

Il sondaggio è stato eseguito su contrafforte rivolto verso S: l’andamento è regolare ma tra i 33 e i 35 cm di profondità si in contra una discontinuità, seguita però da legno sano

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

La verifica visuale ha evidenziato una potenziale fragilità in corrispondenza della biforcazione mentre le analisi strumentale non hanno evidenziato anomalie o difetti tali da ridurre la resistenza alla base del fusto.

(15)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 5 Zona Giochi

Specie Faggio (Fagus sylvatica)

Circonferenza (h 1,3m) 275 cm Diametro equivalente 88 cm

Altezza totale 35 m Altezza inserzione chioma 12 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Danni meccanici alle radici superficiali, anastomosi con piante vicine

Colletto Costolature

Fusto Leggera inclinazione (direz. NW) Inserzione chioma

Rami Presenza di rami rotti appesi

Chioma Chioma sbandierata e forma obovata

Visione del gruppo di piante da Est

Colletto e radici viste da N-E Colletto e radici viste da S-E

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SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (altezza 60cm)

PROVE CON RESISTOGRAPH

(17)

Sondaggio resistografico n. 17

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

40° 35

Il sondaggio è stato eseguito al colletto, sul lato rivolto a N-E al di sotto della tomografia, tra due contrafforti: il profilo è regolare fino alla profondità di 50 cm.

Sondaggio resistografico n. 18

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

125° 30 10°

Il sondaggio è stato eseguito al colletto, sul lato rivolto a S-E al di sotto della tomografia su contrafforte: il profilo ha andamento regolare e crescente

Sondaggio resistografico n. 19

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

310° 25

Il sondaggio è stato eseguito al colletto, sul lato rivolto a O al di sotto della tomografia tra due contrafforti: il profilo ha andamento regolare ma intercetta un decadimento alla profondità di 47 cm

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

La pianta presenta alcune ramificazioni disseccate da rimuovere e una conformazione leggermente sbilanciata. L’apparato radicale potrebbe aver subito danneggiamenti da compattamento del terreno,

Le indagini strumentali segnalano un possibile iniziale decadimento del centro del fusto, ad altezza del suolo, comunque di estensione molto contenuta.

(18)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 6 Zona Giochi

Specie Faggio (Fagus sylvatica)

Circonferenza (h 1,3m) 288 cm Diametro equivalente 92 cm

Altezza totale 36 m Altezza inserzione chioma 8 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Danni meccanici alle radici superficiali, anastomosi con piante vicine Colletto Presenza di “catini”

Fusto Alcuni tagli di grosse branche, presenza di monconi Inserzione chioma

Rami Alcuni rami molto sviluppati

Chioma Chioma sbandierata e forma obovata

Vista interna della chioma e del taglio sul fusto

Radici ramificate e “catino” al colletto Colletto e radici viste da S

(19)

SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (altezza 50cm)

PROVE CON RESISTOGRAPH

(20)

Sondaggio resistografico n. 20

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

335° 10 10°

Il sondaggio è stato eseguito al colletto, tra due contrafforti radicali, in modo da indagare il legno a livello del terreno: profilo regolare e crescente fino a 50 cm

Sondaggio resistografico n. 21

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

205 (non radiale)° 0

Il sondaggio è stato eseguito al colletto, dalla parte opposta del precedente al fine di verificare una leggera depressione: il profilo è regolare fino a 48 cm di profondità, dove si incontra una discontinuità

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

L’albero ha una chioma relativamente compatta e un po’ sbandierata per la concorrenza del micro-collettivo. L’apparato radicale potrebbe aver subito danneggiamenti da compattamento del terreno.

Le indagini strumentali rilevano solo una modesta anomalia in prossimità del centro e al di sotto del livello del terreno che non riduce le capacità statiche della pianta.

(21)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 7 Zona Giochi

Specie Faggio (Fagus sylvatica)

Circonferenza (h 1,3m) 237 cm Diametro equivalente 75 cm

Altezza totale 37 m Altezza inserzione chioma 3 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Radici superficiali danneggiate e alterazione di alcune porzioni Colletto

Fusto Leggera inclinazione, fusti codominanti a partire da altezza 8m Inserzione chioma

Rami Alcuni rami disseccati

Chioma Chioma sbandierata

Parte basale del fusto Porzione interna della chioma

Danni e alterazioni di alcune porzioni radicali Colletto visto dal N-O

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SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (altezza = 50cm)

SONDAGGI CON RESISTOGRAPH

(23)

Sondaggio resistografico n. 9

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

185° 70

Il sondaggio è stato eseguito sul contrafforte in corrispondenza dell’alterazione radicale in modo da individuare eventuale evoluzione dell’alterazione stessa: il profilo è regolare e non si evidenziano anomalie

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

L’albero presenta un coefficiente di snellezza prossimo a 50 e pertanto maggiormente soggetto ad eventuale ribaltamento, rispetto alle piante limitrofe. L’apparato radicale potrebbe aver subito danneggiamenti da compattamento del terreno.

Le analisi strumentali non hanno rilevato anomalie significative alla base del fusto.

(24)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 8 Zona Giochi

Specie Faggio (Fagus sylvatica)

Circonferenza (h 1,3m) 280 cm Diametro equivalente 89 cm

Altezza totale 32 m Altezza inserzione chioma 8 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Danni alle radici superficiali con alterazione

Colletto irregolare

Fusto Fusto suddiviso in più cormi; significativa inclinazione del fusto principale (direz. E-NE), alcuni monconi di rami.

Inserzione chioma

Rami Presenti solo sul lato E, alcuni rami eccessivamente estesi Chioma Chioma fortemente eccentrica, parzialmente sottoposta

Vista da N della pianta squilibrata Fusto suddiviso in più fusti

Radici superficiali danneggiate Colletto visto da Ovest

(25)

SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (altezza = 40cm)

SONDAGGI CON RESISTOGRAPH

(26)

Sondaggio resistografico n. 22

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

85° 0 10°

Sondaggio eseguito in corrispondenza di alterazione radicale, lato sottoposto a compressione verso E: il profilo è un po’ irregolare con decadimento del legno oltre i 43 cm.

Sondaggio resistografico n. 23

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

135° 5

Sondaggio eseguito in corrispondenza di alterazione radicale, verso S: in questo caso non viene riscontrata alcuna anomalia

Sondaggio resistografico n. 24

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

190° (non radiale) 55 0

Sondaggio eseguito per verificare l’inserimento di uno dei due fusti minori posti ad Ovest: il profilo rileva un decadimento tra 30 e 38 cm di profondità

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

La pianta è significativamente sbilanciata per inclinazione del fusto e eccentricità della chioma; presenta inoltre alcune radici superficiali danneggiate e alterate.

La tomografia non rileva anomalie alla quota alla quale è stata eseguita (40 cm) però poco al di sopra viene segnalato da Resistograph una discontinuità di inserimento di uno dei fusti minori. Il centro dell’albero, a livello del suolo, potrebbe presentare un principio di decadimento.

Le condizioni di questa pianta inducono a prevedere interventi volti a ridurre il rischio di tracollo.

(27)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 9 Zona Giochi

Specie Faggio (Fagus sylvatica)

Circonferenza (h 1,3m) 182 cm Diametro equivalente 58 cm

Altezza totale 25 m Altezza inserzione chioma 6 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Evidente contrafforte sul lato in trazione

Colletto Irregolare

Fusto Inclinazione (direz. S), fusti codominanti a partire da 1,5 m Inserzione chioma

Rami Alcuni rami disseccati

Chioma Chioma sbandierata e sottoposta

Chioma inclusa in quella delle piante vicine Leggera inclinazione e fusti codominanti

Colletto e contrafforte

(28)

SCHEDA PROVE STRUMENTALI

SONDAGGIO CON RESISTOGRAPH

Sondaggio resistografico n. 10

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

330° 10 10°

Sondaggio eseguito a lato de contrafforte a livello del suolo: il profilo ha un andamento con alcune oscillazioni ma nessun decadimento del legno

Sondaggio resistografico n. 12

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

140° 5 10°

Sondaggio eseguito sul lato opposto del precedente, a livello del suolo: profilo con andamento non regolare ma crescente e senza cadute nella resistenza incontrata

Sondaggio resistografico n. 13

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

250° 5 15°

Profilo effettuato in prossimità del contrafforte radicale, sul lato opposto del n. 10: profilo piuttosto regolare anche se viene intercettata una breve discontinuità a 26 cm di profondità

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

La verifica visuale rileva un’eccentricità nella distribuzione dei pesi e una discreta concorrenza da parte delle chiome limitrofe.

(29)

SCHEDA RILIEVO VISUALE ALBERO

Codice identificativo 10 Zona Giochi

Specie Faggio (Fagus sylvatica)

Circonferenza (h 1,3m) 248 cm Diametro equivalente 79 cm

Altezza totale 22 m Altezza inserzione chioma 6 m

ZONE DIFETTI / ANOMALIE (visuali)

Radici Una radice parzialmente strozzante

Colletto Danni meccanici

Fusto Inclinazione significativa (direz. SE), due fusti saldati parzialmente, monconi di rami parzialmente degradati

Inserzione chioma

Rami Alcuni rami disseccati, alcuni rami molto estesi Chioma Chioma sbandierata e fortemente sottoposta

Inclinazione del fusto e rami degradati Parziale anastomosi dei fusti codominanti

Danno al colletto (a sx) Colletto e radice strozzante

(30)

SCHEDA PROVE STRUMENTALI

TOMOGRAFIA (altezza 15 cm)

Direzione azimutale Altezza (cm) Inclinazione

Commenti

La verifica visuale rileva forte squilibrio dei pesi, chioma sottoposta da riequilibrare, suddivisione del fusto in due fusti solo parzialmente saldati, presenza di alcune

(31)

CONCLUSIONI

Le osservazioni effettuate delineano un quadro che può essere così di seguito sintetizzato:

• complessivamente le piante presentano una buona vitalità anche se i cedri presentano una chioma meno colma di quella ottimale;

• il cedro n. 1 presenta una alterazione del legno alla base di estensione significativa anche se non ancora in grado di compromettere la stabilità;

• il faggio n. 8 presenta una alterazione non molto estesa a livello del colletto;

• i cedri sono caratterizzati da seccume diffuso di piccole dimensioni, alcune ramificazioni affastellate e altezza importante;

• le cime di sostituzione dei cedri, non essendo inserite saldamente sul fusto, dovrebbero essere contenute;

• i faggi 8, 9 e 10 presentano squilibri di peso significativi ed estensione eccessiva di alcune ramificazioni;

• in quasi tutti i faggi sono inoltre presenti rami secchi sia ancora inseriti nel fusto, sia già staccati e quindi ad alto rischio di caduta a terra;

• alcuni fusti codominanti dei faggi a causa di biforcazioni non ottimali appaiono a maggior rischio di rottura rispetto alla media.

Dunque le manifestazioni sopra descritte non fanno presagire un rischio di immediato crollo o rottura degli alberi considerati; al contempo si individuano alcune fragilità che potrebbero essere parzialmente mitigate con interventi mirati di potatura o consolidamenti.

Pertanto, seguendo la “Classificazione di propensione al cedimento” riportata in calce alla presente relazione, l’insieme dei dati raccolti e delle osservazioni effettuate suggerisce di catalogare le piante osservate come di seguito illustrato:

1 - Cedrus deodara: classe C (moderata) 2 - Cedrus deodara: classe B (bassa) 3 - Cedrus deodara: classe B (bassa)

4 – Fagus sylvatica var. pendula: classe B (bassa) 5 - Fagus sylvatica: classe B (bassa)

6 - Fagus sylvatica: classe B (bassa) 7 - Fagus sylvatica: classe B (bassa) 8 - Fagus sylvatica: classe C (moderata)

(32)

• il cedimento dell’intera pianta o di una sua parte appare un evento “Improbabile”

(nel lasso di tempo specificato, è molto improbabile che l’albero o la branca cadano nelle normali condizioni atmosferiche e non dovrebbero cadere nemmeno in condizioni meteorologiche gravi.);

• la possibilità che il cedimento coinvolga uno dei possibili bersagli (persone, automezzi, edifici) è “Alta”;

si può attribuire all’albero una probabilità che un cedimento possa colpire il bersaglio definita “Inverosimile”.

Volendo attribuire un valore alle conseguenze di un tracollo, si ritiene che l’eventuale cedimento della pianta o di una sua parte, certamente comporterebbe conseguenze “Gravi”.

Pertanto, utilizzando una scala di rischio composta da 4 livelli: basso, moderato, elevato, estremo, si giunge ad assegnare alle piante in oggetto un livello di rischio definito BASSO. Ovviamente considerando un contesto di condizioni atmosferiche normali; in caso di eventi eccezionali non si può escludere alcuna possibilità.

Per la definizione del livello di rischio delle piante 1, 8, 10 occorre tenere in considerazione che:

• il cedimento dell’intera pianta o di una sua parte appare un evento “Possibile” (il cedimento può avvenire, ma è inverosimile che ciò avvenga, nel lasso di tempo considerato, in condizioni meteorologiche normali);

• la possibilità che il cedimento coinvolga uno dei possibili bersagli (persone, automezzi, edifici) è “Alta”;

e quindi si può attribuire all’albero una probabilità che un cedimento possa colpire il bersaglio definita “Talora verosimile”.

Volendo attribuire un valore alle conseguenze di un tracollo, si ritiene che l’eventuale cedimento della pianta o di una sua parte, certamente comporterebbe conseguenze “Gravi”.

Pertanto, utilizzando una scala di rischio composta da 4 livelli: basso, moderato, elevato, estremo, si giunge ad assegnare alla pianta in oggetto un livello di rischio definito MODERATO. Ovviamente considerando un contesto di condizioni atmosferiche normali: in caso di eventi eccezionali non si può escludere alcuna possibilità.

Pur non avendo ravvisato condizioni di rischio tali da comportare abbattimenti d’urgenza, si ritengono doverosi i seguenti interventi:

• a carico dei cedri occorre operare una capillare rimonda del secco, diradamento (riduzione di numero) dei rami affastellati in prossimità delle precedenti troncature; riduzione dello sviluppo in altezza di circa 3-4 metri;

• a carico di tutti i faggi occorre rimuovere rami disseccati e rami appesi e monconi deperiti;

(33)

• sulle piante 1 e 8 si rende necessario un controllo strumentale periodico da eseguire a distanza di tempo non superiore ai due anni.

Le considerazioni effettuate in questa sede possono avere una validità temporale massima di due anni, sempre che non intervengano fatti endogeni (patologie attualmente non presenti, rotture, sbrancature, ecc.) o esogeni (scavi, costruzioni, modifiche della circolazione idrica nel suolo, ecc.) che varino le condizioni al contorno.

Biella, settembre 2019

dr. Massimo Barbonaglia

(34)

Classi di propensione al cedimento secondo metodo V.T.A.

Classe di propensione al cedimento

Descrizione

A trascurabile Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, non manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell'albero si sia ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a cinque anni.

B bassa Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, manifestano segni, sintomi o difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo ed a giudizio del tecnico con indagini strumentali, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell'albero non si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni. L'eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico.

C moderata Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, manifestano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali*. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell'albero si sia sensibilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a due anni. L'eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a discrezione del tecnico. Questa avrà comunque una cadenza temporale non superiore a due anni. Per questi soggetti il tecnico incaricato può progettare un insieme di interventi colturali finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e, qualora realizzati, potrà modificare la classe di pericolosità dell'albero.

C/D elevata Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell'indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali*. Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell'albero si sia drasticamente ridotto. Per questi soggetti il tecnico incaricato deve assolutamente indicare dettagliatamente un insieme di interventi colturali. Tali interventi devono essere finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e devono essere compatibili con le buone pratiche arboricolturali. Qualora realizzati, il tecnico valuterà la possibilità di modificare la classe di pericolosità dell'albero. Nell'impossibilità di effettuare i suddetti interventi l'albero è da collocare tra i soggetti di classe D.

D estrema Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifestano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di norma con indagini strumentali. * Le anomalie riscontrate sono tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai, quindi, esaurito.Per questi

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Classificazione del rischio

secondo Società Italiana d’Arboricoltura (SIA)

PROPENSIONE AL CEDIMENTO

Improbabile Nel lasso di tempo specificato, è molto improbabile che l’albero o la branca cadano nelle normali condizioni atmosferiche e non dovrebbero cadere nemmeno in condizioni meteorologiche gravi.

Possibile Il cedimento può avvenire, ma è inverosimile che ciò avvenga, nel lasso di tempo considerato, in condizioni meteorologiche normali.

Probabile Ci si deve aspettare il cedimento, nel lasso di tempo considerato, anche con condizioni meteorologiche normali.

Imminente Il cedimento è in corso o è molto verosimile che si verifichi entro breve, anche in assenza di vento significativo o di carichi aggiuntivi.

PROPENSIONE A COLPIRE UN BERSAGLIO

Molto bassa La probabilità che l’albero o la branca che sta cadendo colpisca lo specifico bersaglio è remota.

Bassa Risulta non verosimile che l’albero o la branca in caduta possano colpire il bersaglio.

Media L’albero o la branca che cadono possono o meno colpire il bersaglio con la medesima probabilità.

Alta L’albero o la branca che cadono colpiranno molto probabilmente il bersaglio.

PROBABILITÀ COMPOSTA CHE UN CEDIMENTO COLPISCA UN BERSAGLIO

PROPENSIONEAL CEDIMENTO

PROPENSIONEACOLPIREUNBERSAGLIO

Molto bassa Bassa Media Alta

Imminente Inverosimile Talora verosimile Verosimile Molto verosimile

Probabile Inverosimile Inverosimile Talora verosimile Verosimile

Possibile Inverosimile Inverosimile Inverosimile Talora verosimile

Improbabile Inverosimile Inverosimile Inverosimile Inverosimile

CONSEGUENZE DEL CEDIMENTO

Trascurabili Quelle che provocano danni a proprietà di basso valore o distruzioni che possono essere sostituite o riparate e non determinano ferite a persone.

Minime Quelle che determinano danni a proprietà da basso a medio valore, modeste distruzioni alle infrastrutture viarie o di comunicazione, o ferite molto contenute.

Significative Quelle che determinano danni a proprietà di medio o alto valore, distruzioni considerevoli, o ferite alle persone.

Gravi Quelle che determinano ferite personali gravi o la morte, danni a proprietà di

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Riferimenti

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