C C C X X X I X S E D U T A
(Pomeridiana)
M A R T E D Ì 25 M A R Z O 1958
Presidenza del Presidente ALESSI.
* I N D I C E
C om m issioni l e g is la t iv e ( A s s e n z e d i c o m p o n e n ti )
P E T T I N I ...
L A N Z A A s s e s s o r e a i la v o r i p u b b l i c i e d a lla e d iliz ia p o p o la r e e s o v v e n z i o n a t a . . L A L O G G I A * , P r e s i d e n t e d e lla R e g io n e .
1540
1540 1540
Disegno d i le g g e :
(A n n u n zio d i p r e s e n t a z i o n e ) . . . . . 1538
' (P er l ’e s a m e ) :
RUSSO M I C H E L E ... 1541
P R ESID E N T E . . 1541
Disegno d i le g g e : « I m p i e g o de} F o n d o d i s o lid a rie tà n a z io n a le r e l a t i v o a g l i a n n i f in a n z ia r i d a l 1955-58 a l 1959-60 » (361) ( S e g u it o d e l la d is c u s sione) :
P R ESID E N T E . 1541, 1542, 1544, 1546, 1547, 1549, 1550, 1551, 1552 NICASTRO * ... 1542, 1543, 1544 B O S C O ... 1542, 1547 BOn f iG L IO * , A s s e s s o r e a l la v o r o , a lla c o o p e
razione e d a lla p r e v i d e n z a s o c ia le . . . 1543 LO G IU D IC E ❖ , V i c e P r e s i d è n t e d e lla R e g io n e
ed A s s e s s o r e a l b ila n c io ,: a l t e fi n a n z e e d all
d em a n io . . . . . . . . 1546
CIPOLLA * . . . ... 1546, 1547 LA L O G G IA , P r e s id e n te d e l la R e g io n e . . 1547, 1552 m a n g a n o * ... 1548 QVAZZA * ... 1549 D E N A R O ... 1549
BUSSO M IC H E L E . . . . . . . 1551
C A R O L L O ..., 1551 TAORMINA . . . ... 1551
GRAM M ATICO . . 1551
CANNIZZO . . . . . . . 1551
BIANCO ... 1551
L d e rp e lla n z a ( A n n u n z io ) . . . . 1539
Interrogazioni ( A n n u n z i o ) ... 1538
r°p o s ta d i le g g e : « P r o v v e d i m e n t i p e r il p a g a m ento d e i s a l a r i a i d i p e n d e n t i d e l le im p r e s e m in e ra rie z o lfìfe re » (491) ( R ic h ie s ta d i p r o ce d u ra d ’u r g e n z a c o n r e l a z io n e o r a le ) :
Presidente . . . . . . . . 1539,1540 gortese* . . ... 1539
P r o p o s t e d i le g g e
( I n v io a C o m m is s io n i l e g is la t iv e . . . . 1537 ( A n n u n z io d i p r e s e n t a z i o n e e d i i n v i o a c o m
m i s s io n i le g is la t iv e ) . . .- . . . 1537
( A n n u n z io d i p r e s e n t a z i o n e ) . . . . 1538
La seduta è aperta alle ore 17,10.
MAZZOLA, segretario, dà lettura del pro
cesso verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intend e appro
vato.
Invio di proposta di legge alla Commissione le
gislativa.
PRESIDENTE. Comunico che la proposta di legge « Provvedim enti per il pagam ento dei salari ai dipendenti delle im prese m in e
rarie zolfifere» (491), presentata dagli ono
revoli Macaiuso ed altri ed annunziata nella seduta num ero 337 del 24 m arzo scorso, è stata inviata alla 4* Commissione legislativa
« Industria e commercio » in data odierna.
Annunzio di presentazione di proposte di legge e di invio alle Commissioni legislative.
PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge, in-
R eso co n ti , f . 220 (700)
viai:e, in data odierna, alle Commissioni l e gislative a fianco di ciascuna indicate:
— dagli onorevoli M arino, Nigro, Mazzola e Gi; mi m arra in data 24 m arzo 1958: « P a s saggio alla Regione del . Centro psichico- pedagogico di Palerm o, in atto alle dipenden
ze del P atronato scolastico» (492): alla 6"
Commissione legislativa: « Pubblica istru zio ne » ;
— dagli onorevoli Cola j anni, M arraro, Ovazza, Nicastro, V ittone Li Causi G iuseppi
na, Cipolla, V arvaro, Colosi e Cortese, in da
ta 25 m arzo 1958: «M odifica all’articolo 27 della legge regionale 28 giugno 1957, n. 39, concernente anticipazioni sui d iritti erariali in favore della sopraintendenza del T eatro Massimo di Palerm o e dell’E n te m usicale ca- tanese » (494) : alla 2" Commissione legisla
tiva « Finanza e patrim onio ».
A nnunzio di p re se n ta z io n e di disegno di legge.
PRESIDEN TE. Comunico che, in data odierna, è stato presentato dal Governo il di
segno di legge « Proroga con modifiche delle norm e contenute nel D.L.P.R. 14 giugno 1949, n. 21, ratificato con legge regionale 30 no
vem bre 1949, n. 54, concernente l ’aggiorna
m ento, il rifacim ento e la pubblicazione del la carta geologica del te rrito rio della Regio
ne siciliana. » (495), che è stato inviato alla 4” Commissione legislativa « In d u stria e commercio » nella stessa data.
A ssenze di co m p o n en ti di C om m issioni le g isla tive.
PRESIDEN TE. Comunico, che il Presidente della 1” Commissione legislativa, onorevole P etro tta, ha fatto conoscere che gli onorevoli D ’Angelo, La Terza e V arvaro si sono assen
ta ti dalla riunione del 20 m arzo 1958 della Commissione stessa, senza che abbiano ot
tenuto regolare congedo.
A nnunzio di in terro g azio n i.
PRiESIDENTE. Prego il deputato segreta
rio di dare le ttu ra delle interrogazioni perve
nute alla P re sid e n z a..
MAZZOLA, segretario:
« A ll’Assessore a ll’agricoltura, p er conosce
re lo stato della p ratica relativ a a ll’attuazione della legge regionale 20 febbraio 1956, n. 14 (scorporo delle te rre del biviere di Lentini) » (1401) (Gli interroganti chiedono la risposta scritta con urgenza)
Strano - D ’Agata.
« A ll’Assessore ai lavori pubblici ed alla edilizia popolare e sovvenzionata, p er cono
scere :
1) quali provvedim enti intenda adottare per im pedire che l’ Istitu to case popolari di Siracusa prosegua gli a tti giudiziari e legali iniziati contro centinaia di capi famiglia as
segnatari di alloggi popolari dei quartieri
« Zecchino » e « Palazzo » del comune di Si
racusa; i p red etti assegnatari hanno avuto im
provvisam ente intirpato l’im m ediato paga
m ento di alti canoni di locazione, nonché di somme per I.G.E., spese co ntrattuali, mensi
lità anticipate, e si trovano ora in condizioni di non poter adem piere a tale intimazione, per le condizioni di m iseria in cui versano;
2) se non intenda ad o ttare per gli asse
g n atari di queste case costruite con fondi re
gionali i benefìci della cessione in proprietà degli alloggi stessi, così come viene fatto per quelle costruite con fondi dello Stato. » (1402) (L ’interrogante chiede la risposta scritta)
D ’Agata.
« Al Presid ente della Regione, p er sapere:
1) se risponde al vero la notizia apparsa sul G iornale di Sicilia del 25 m arzo scorso, secondo la quale, p er superare le difficoltà na
scenti dal gran num ero di aspiranti alla can
didatura nelle liste della Dem ocrazia cristia
na, sarebbero in corso contatti con il Gover
no regionale per assicurare all’otorinolarin
goiatra G aspare Cusenza, attualm ente sena
tore della Repubblica, la Presidenza del a Cassa di risparm io -in contropartita della ri
nunzia al Collegio senatoriale « Bagheria Corleone » in favore dell’onorevole Antonino Pecoraro;
2) se risponde al vero che, sullo stesso pia no, sarebbero in corso tra tta tiv e per assicu
g ì Legisla tu ra CCCXXXIX SEDUTA 25 Marzo 1958 rare al senatore Di Rocco la presidenza dello
E.R.A.S., in co ntro partita al Collegio senato
riale di C altanissetta, la cui candidatura an drebbe al vice segretario provinciale della Democrazia cristiana, avvocato Terenzio;
3) in definitiva, se il Governo della Regio
ne ha posto, come comunica la stam pa, a di
sposizione dei com itati elettorali dem ocristia
ni alte cariche pubbliche da b a ra tta re con mandati parlam en tari.» (1403) (Gli interro
ganti chiedono lo svolgim ento con urgenza) OVazza - Cortese - Co lajan ni - Nicastro - Varvaro.
PRESIDENTE. Comunico che delle in te r
rogazioni testé annunziate quella con rispo
sta orale sarà iscritta all’ordine del giorno per essere, svolta al suo tu rn o e quelle per le quali è stata chiesta la risposta scritta sono già state inviate al Governo.
A nnunzio di in terp ellan za.
PRESIDENTE. Prego il deputato segreta
rio di dar le ttu ra delle interpellanze p e rv e nute alla Presidenza'.
MAZZOLA, segretario :
« All’Assessore al bilancio, alle finanze ed al demanio, p er conoscere come il Governo abbia adem piuto il voto dell’Assemblea sulla mozione relativa alla gestione dell’azienda idrominerale di Pozzillo. » (298).
Óvazza - Bosco - Marraro - Mar
TINEZ - COLOSI.
PRESIDENTE. A vverto che, trascorsi tre giorni dall’odierno annuncio senza che il Go
verno abbia dichiarato che respinge l’in terpel
lanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende tra tta rla , l ’interpellanza stessa sarà iscritta all’ordine del giorno per essere svolta al suo turno.
Richiesta di p ro c e d u ra d ’u rg en za con relazione orale p er l ’esam e d ella pro p o sta di legge :
« P ro v v ed im en ti p e r il p ag am en to dei salari al d ip en d en ti d elle im p rese m in e ra rie zolfi- fere » (491).
PRESIDENTE. Si passa alla lettera B) dei- ordine del giorno: « Richiesta di procedura
d ’urgenza con relazione orale, presentata n e l
la seduta del 24 m arzo 1958 dall’onorevole Cortese p er la proposta di legge « P rovvedi
m enti p er il pagam ento dei salari ai dipen
denti delle im prese m inerarie zolfifere ».
CORTESE. Chiedo di parlare.
PRESIDEN TE. Ne ha facoltà.
BOSCO. Il Governo è contumace.
CORTESE. A bilm ente se ne. è andato.
PRESIDEN TE. Onorevole Cortese, ha la parola.
CORTESE. Onorevole Presidente, non si tra tta di illustrare la proposta di legge. Già durante la discussione del disegno di legge sull’articolo 38 ed in occasione di in te rro g a zioni ed interpellanze abbiam o chiarito l ’u r genza di provvedim enti im m ediati di e m e r
genza. Quindi, riteniam o che questo provve
dim ento rappresenti una ulterio re sollecita
zione al Governo, attraverso l’iniziativa le
gislativa, per risolvere tem poraneam ente, con provvedim enti certam ente non risolutivi ma tam pone, la grave situazione zolfifera. P er questo abbiam o chiesto la procedura d ’urgen
za e la relazione orale.
Però, onorevole Presidente, ricollegandomi ad un suo appello perchè la questione social
m ente grave ed aperta venisse risolta, vorrei dire che la procedura d ’urgenza e la relazione orale hanno u n senso se la Commissione di
scuterà questa legge, e altre che sono giacen
ti presso la Commissione stessa; se, infatti, accettiam o l’urgenza e ce ne andiamo, chiu
dendo la sessione, a casa, l’urgenza evidente
m ente serve fino ad un certo punto.
Ora poiché i provvedim enti da noi propo
sti hanno la n a tu ra della chiarezza e della, vorrei dire, visibilità — si tra tta , nella specie, di pagam ento dei salari — m entre altri prov
vedim enti che si attendono hanno la n atura dell’oscurità e della non conoscenza, chieden
do l’urgenza per questi nostri provvedim enti vorrem m o rivolgere u n appello alla P re si
denza dell’Assemblea, come l’abbiamo rivol
to ufficiosamente alla Presidenza della Com
missione, perchè, com patibilm ente con i no
stri lavori, questo problem a possa essere p re so in esame.
PR ESIDEN TE. Onorevole Cortese, la P r e sidenza dell’Assem blea si tro v a in notevole im barazzo perchè la proposta di legge giu n ge in un tem po che si può considerare tro p po vicino alla chiusura dei nostri lavori...
CORTESE. C’è un altro precedente.
PR ESIDEN TE. Inoltre giunge m en tre è in corso una discussione che ha rivelato c arat
teristiche particolari: tu tti i gruppi di questa Assemblea, hanno m ostrato u n particolare in teresse non solo allo svolgim ento della di
scussione m a anche alla presentazione di em endam enti, un particolare interesse per il tipo di votazione e. discussione di questi em en ■ dam enti. In questa situazione io non posso fare dei m iracoli. La possibilità di realizzare quanto lei chiede, onorevole Cortese, non di
pende tan to dall’iniziativa del Presid ente dell’Assem blea o della Commissione quanto d all’andam ento generale dei lavori. Io non posso inventare le giornate nè posso dire co
me Giosuè: «ferm ati, oh sole! ».
PETTIN I. Chiedo di parlare.
PRESIDEN TE. Né ha facoltà.
PETTIN I. Onorevole P resid en te anch’io vorrei fare m ia l’invocazione di Giosuè. A n
che per la Commissione è stato impossibile, da quando il ritm o dei lavori dell’Assemblea ha assunto la frequenza di due o tre sedute al giorno, tro v are nelle 24 ore, perchè di più non ve ne sono in una giornata, il tem po p er riu nirsi. Credo che la im possibilità in cui si è tro v ata la Commissione dell’industria sia co
comune a tu tte le a ltre commissioni dell’As
semblea. Nei lim iti delle possibilità ev en tu a
li che si potranno presentare nei prossimi giorni che precederanno la chiusura della ses
sione, vedrò, per quanto è di m ia competenza, di esam inare la possibilità di riu n ire la Com
missione.
PRESIDEN TE. Il Governo desidera espri
m ere il proprio parere? H a facoltà di p a rla re l’onorevole Assessore Lanza.
LANZA, Assessore ai lavori pubblici ed al
l’edilizia popolare e sovvenzionata. Onorevo
le P residente, onorevoli colleghi, il Governo è d ’accordo per la procedura di urgenza con relazione orale; non comprendo, però, vera
m ente quello che ha detto l ’onorevole Corte
se in ordine a d eterm inati provvedim enti che sarebbero chiari ed a ltri che sarebbero oscu
ri, anche perchè credo che quelli che possono essere chiam ati oscuri anche p er l ’onorevole Cortese sono molto chiari, sia p ure vedendoli dal suo punto di vista. Però quello che vorrei dire è questo: che anche a ltri disegni di leg
ge sui quali si è chiesta la procedura d’ur
genza penso che debbano essere tra tta ti, così come l’Assem blea ha voluto approvando la procedura d ’urgenza: vedi, per esempio, le note di variazione del bilancio. Le difficoltà, alle quali giustam ente si rifaceva il Presi
dente d ell’Assemblea, tem o che possano es
serci anche p er questa proposta di legge. Co
m unque, il G overno è perfettam en te d’accor
do che l’Assemblea consenta la procedura di urgenza con relazione orale.
PR ESIDEN TE. Nessun altro deputato chie
de di parlare? A llora pongo ai voti la richie
sta di procedura d ’urgenza con relazione ora
le. Chi è favorevole è pregato di alzarsi; chi è contrario, rim anga seduto.
(E’ approvata)
LA LOGGIA, Presidente della Regione.
Chiedo di parlare.
PRESIDEN TE. Su che cosa onorevole Pre
sidente?
LA LOGGIA, Presidente della Regione.
V orrei fare una dichiarazione che si riferisce alla votazione fatta, non un commento na
tu ralm en te perchè non sono ammessi coro m enti.
PRESIDEN TE. Ne ha facoltà.
LA LOGGIA, Presidente della Regione.
Onorevole Presidente, il Governo ha ih avan
zato studio u n disegno di legge che concerne la stessa m aterià a cui si riferisce il progeb to di legge per il quale si è votata la Pr0' J cedura d ’urgenza.
Credo che la G iunta potrà entro breve te r mine com pletare l ’esame , del predetto dise
gno di legge, che è stato elaborato in m assi' ma parte nei suoi articoli e potrà essere p re sentato all’Assem blea regionale dom ani o do
podomani al più tard i; nella giornata di do
mani, spero.
Il disegno di legge di iniziativa governati
va ha una p o rtata notevolm ente più vasta del
la proposta di legge su cui si è votato che ha, naturalmente, l’aspetto e l’intendim ento di un provvedim ento a carattere contingente, un provvedimento tam pone, transeun te, che m i
ra a risolvere il problem a nei lim iti del m o
desto periodo di tempo, nel quale necessaria
mente si avrà una stasi dell’attività legislati
va per la sospensione dei lavori che si prev e
de dovrà verificarsi fra qualche giorno.
Il Governo anche su questo disegno di leg
ge chiederà la procedura d ’urgenza — si tr a t ta di un disegno di legge che p u r avendo più vasta portata, tu ttav ia si presenta di facile esame — e ritien e che debba essere abbinato per l’esame con la proposta di legge di cui si è poc’anzi discusso.
Desideravo fare sem plicem ente questa co
municazione conferm ando un. preannunzio, che era già stato dato, perchè l’Assemblea sappia che il G overno non ha trascurato il problema nè intende contravvenire all’im pe
gno, che ha già assunto, di presentare un provvedimento di più vasta portata.
Per l’esame di un disegno di legge.
RUSSO MICHELE. Chiedo di p arlare sulle comunicazioni.
PRESIDENTE. Sulle comunicazioni date dal Presidente della Regione?
'RUSSO MICHELE. No; desidero un chiari
mento in relazione al tem a comunicazioni.
PRESIDENTE. Siamo alla lettera B) dello 01'dine del giorno. Le comunicazioni sono al
la lettera A). Non posso darle la parola.
RUSSO MICHELE. Però il Presidente del
la Regione...
PRESIDENTE. Il P residente ha parlato in 1 dazione alla votazione avvenuta per una proposta di legge in m ateria zolfifera.
RUSSO MICHELE. Io vorrei soltanto cono
scere lo stato dei lavori della Commissione relativam ente ai progetti di legge per la si
stem azione del personale non di ruolo della Regione, per i quali era stato anche propo
sto uno stralcio. Il disegno di legge che era già all’ordine del giorno è stato rinviato alla Commissione com petente e non si sa quale sorte abbia avuto presso la d etta commissio
ne. Desideravo conoscere dal P residente se la Commissione ne ha com pletato i suoi lavori.
PRESIDEN TE. Gli uffici m i comunicano che la Commissione ha già proceduto ad alli
gare i progetti di legge nu m eri 314, 371, 462 a quello num ero 423 che era in corso di di
scussione, predisponendo un nuovo stam pato che com prende anche tu tti gli altri progetti di legge, e che ha già esam inato gli em enda
menti.
RUSSO M ICHELE. Potrem m o, quindi, vo
lendo, esam inarlo.
Seguito della discussione del disegno di legge :
« Impiego del Fondo di solidarietà nazionale relativo agli anni finanziari dal 1955-56 al 1959-60 » (361).
PRESIDENTE. Si passa al seguito della di
scussione del disegno di legge « Impiego del fondo di solidarietà nazionale relativo agli anni finanziari dal 1955 56 al 1959-60 » (361), posto al num ero 1 della lette ra C) dell’ordine del giorno.
Ricordo che nella seduta di stam ane si è iniziata la discussione dell’articolo 1 e degli em endam enti ad esso relativi. Dalla lettu ra del verbale ho percepito alcune espressioni, dalle quali si desume che sono sorte questioni circa l’ordine di discussione. Secondo un principio che ho applicato più volte, p er l’or
dinato e sollecito svolgersi del dibattito, quan
do si inizia la discussione su un articolo, essa si intende iniziata anche p er gli em endam enti affinchè abbia un suo corso unitario. Quindi è chiaro che siamo in corso di discussione del
l’articolo 1 e degli em endam enti ad esso p re sentati, e precisamente.:
— sostitutivo e soppressivo, degli onorevo
li Adamo ed altri:
— sostitutivo e soppressivo, degli onorevoli Occhipinti A ntonino e Romano B attaglia;
— sostitutivo e soppressivo, degli onorevoli Bosco ed altri;
— sostitutivo al num ero 6, degli onorevoli Nicastro ed altri;
— sostitutivo al num ero 9, degli onorevoli Nicastro ed altri;
— aggiuntivo al prim o comma, degli ono
revoli Cipolla ed altri;
— aggiuntivo a ll’articolo, degli onorevoli Nicastro ed altri;
— aggiuntivo degli onorevoli Adam o ed altri;
— articolo 1 bis, degli onorevoli Nicastro ed altri;
— articolo 1 bis, degli onorevoli Russo Mi
chele ed altri;
— articolo 1 ter, degli onorevoli Nicastro ed altri.
I coi leghi che debbano illu strare tali emen dam enti o vogliano su di essi intervenire prendano pure la parola; quando avrem o chiuso la discussione si in ten d erà chiusa sia p er l’articolo che p er gli em endam enti.
NICASTRO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICASTRO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, stam attin a si stava discutendo su al
cuni em endam enti soppressivi proposti dai colleghi Adamo e Occhipinti. L ’Assemblea, quindi, secondo me, sarebbe stata chiam ata a votare su questi em endam enti; successiva
m ente sarebbero stati discussi gli a ltri em en
dam enti. Questo è quanto è stato stabilito questa m attina. Anche p er bordine della di
scussione e p e r u na m aggiore celerità di essa, io ritengo si debba seguire questo criterio.
PRESID EN TE. Onorevole Nicastro, non credo si acceleri dividendo e facendo una se
rie di discussioni generali su ogni em enda
m ento; anzi ritengo che le votazioni siano più illum inate se ciascuno, quando incomincia a
votare, ha la p rospettiva di tu tte le altre so
luzioni e quindi vota a favore o contro co
noscendo già le a ltre soluzioni e non già cor una visione particolaristica ed esclusivistica di quella singola votazione.
Questo ho voluto dire, perchè m i pare che per una m aggiore economia e chiarezza del
la discussione sia opportuno che per un de
term inato tem a si esaurisca l’esam e di tutte le ipotesi e di tu tte le variazioni del tema stesso.
BOSCO. Chiedo di p arlare p er richiamo al regolam ento.
PRESID EN TE. Ne h a facoltà.
BOSCO. Onorevole P resid en te m i permet
to rilevare come, secondo la prassi di questa Assem blea e anche p e r il chiaro disposto del
l ’articolo 111 del nostro regolam ento, nella di
scussione non si possa in genere abbinare ab- bligatoriam ent'e la discussione dell’articolo con la discussione degli em endam enti, anche se norm alm ente ciò possa avvenire se gli em endam enti siano stati p rese n tati in pre
cedenza. E d in verità...
PRESIDEN TE. D ovrem m o votarli senza averli discussi, allora?
BOSCO. L ’articolo 111 dice, al suo ultimo comma che la discussione sull’articolo prece
de quella sugli em endam enti. Il che è in aperto contrasto con il criterio d ’im porre una discussione u n ita ria di u n articolo e degli em endam enti. Anche se, per u n a qual certa economia del dibattito, talv o nta ciò può es
sere utile, proprio p er richiam o al regolamen
to, mi perm etto di fare osservare che, in vir
tù dell’articolo 111, la discussione sugli em endam enti può avvenire, ed in genere de
ve avvenire, dopo la discussione sull’articolo.
PRESIDEN TE. Ma se stam ane si è iniziata la discussione sugli em endam enti, vuol dire che la discussione sull’articolo era terminata- Quindi, io dico, discutiam o tu tti gli emenda
m enti.
NICASTRO.SÌ è iniziata la discussione del
l’em endam ento Adamo.
BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo
peratone e dalla previdenza sociale. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo
perazione ièd alla previdenza sociale. E ’ la stessa questione che abbiam o fatto questa mattina. D iscutiam one con calma, onorevole Nicastro, perchè si tra tta di seguire un ordine logico e regolam entare che ha precedenti in tutti i dieci anni della nostra Assemblea. Ec
co perchè mi sono perm esso di intervenire in questa m ateria. Qui articolo ed em enda
menti fanno unico corpo, perchè l’articolo 1 di questa legge prevede parecchie ipotesi e destinazioni di fondi; quindi discutere dello articolo, e separatam ente dell’emendamento, è una cosa che non ha senso, caro onorevole Bosco, in quanto l’articolo 1 rappresenta t u t
ta l’impostazione della legge.
BOSCO. Ciò non esclude che per la discus
sione degli em endam enti si segua il criterio che abbiamo accennato.
BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo
perazione ed alla previdenza sociale. Questa è la prima conclusione; seconda conclusione:
gli emendamenti si devono discutere neces
sariamente tu tti insieme, perchè se lei avesse sott’occhio un prospetto...
NICASTRO. Non è così, non è così.
BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo
pcrazione ed alla previdenza sociale. L ’onore
vole Nicastro m anifesta evidenti segni di im
pazienza, perchè vuol dire che con la sua in telligenza ha già afferrato il mio concetto.
PRESIDENTE. Onorevole Nicastro, faccia esprimere all’onorevole Bonfìglio il suo pen
siero.
BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo
perazione ed alla previdenza sociale. Questi emendamenti sistem ati sopra un prospetto co
me questo che noi abbiamo predisposto, fanno ehiaramente apparire la necessità di sposta
menti di cifre in più o in m eno e come non Sla possibile discutere ed approvare gli em en
dam enti se non inq uad rati in un piano di spo
stam ento n e ll’insieme delle cifre; altrim enti noi avrem m o come risultato degli assurdi che andrebbero al dilà delle intenzioni dei propo
nenti stessi.
. BOSCO. Questo per quanto riguarda il m e
rito.
BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo
perazione ed alla previdenza sociale. Quindi, p er rendere più chiara la situazione, vi dico questo: noi abbiam o predisposto già, con al
cuni colleghi, questo prospetto, nel quale so
no indicati, voce p e r voce, tu tti gli em enda
m enti presen tati dagli onorevoli Adamo, Bo
sco, Occhipinti e Nicastro. Da questo prospet
to si nota subito che quando si aum enta una cifra bisogna rid u rre l’altra... (Interruzioni).
Non credo che a furia di em endam enti noi potrem m o aum entare il totale; il totale non potrem m o aum entarlo mai. Onorevole Bosco, se lei è capace di au m en tare-il totale, allora io ritiro la proposta. 1
BOSCO. Non ho sostenuto questo.
BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo
perazione ed alla previdenza sociale. Ma se non si può aum entare il totale, è necessario che queste variazioni in più o in meno siano coordinate.
NICASTRO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICASTRO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, io vorrei rip o rta re la questione alle decisioni che al riguardo sono interv en ute nella seduta di questa m attina. Nel corso del
la discussione degli em endam enti degli ono
revoli Adamo e Occhipinti, da parte mia si sollevò ima mozione d’ordine che tendeva a superare ogni questione insorta sugli stessi emendam enti, richiedendo che prim a si di
scutesse l ’em endam ento aggiuntivo da noi presentato che ten de ad in trod u rre la possi
bilità dell’emissione di un prestito per au m entare le somme dell’articolo 38; in tal mo
do la disponibilità della legge avrebbe potuto contenere tu tte le proposte di aum enti p re visti dai vari em endam enti.
Eravam o a questo punto. Ci siamo poi r iu niti sotto la P residenza d ell’onorevole M on
ta v a n o e si è discusso su questa questione.
Non abbiam o raggiunto l’accordo, p er q u a n to riguarda il prestito, col Governo e siamo to rn ati in A ula soltanto p er votare gli em en
dam enti degli onorevoli Occhipinti e Adamo salvo a discutere successivam ente gli altri em endam enti non ancora presen tati a ll’As- semblea.
BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo
perazione ed alla previdenza sociale. Gli em endam enti si discutono articolo p er arti-, colo.
PRESIDENTE. Onorevole Nicastro, non es
sendo stata indetta la votazione, più co rret
tam ente si deve dire: eravam o in corso di d i
scussione. Ora l’articolo 111, letto d a ll’onore
vole Bosco e richiam ato alla m ia attenzione, stabilisce che la discussione dell’articolo de
ve sem pre precedere la discussione degli em endam enti, non già che ogni em endam en
to debba essere discusso in sè e per sè. G iu
stam ente è stato rilevato — io l’avevo f a t
to per mio conto, m a ancora più dettaglia
tam ente è stato rilevato in Assem blea — che, quando si tra tta di articoli che in te n dono stabilire alcuni stanziam enti singoli e la loro finalità, ferm o rim anendo lo stanziam en
to complessivo, una finalità contraddice l’al
tra, una soluzione si modifica solo a carico di u n ’altra; e allora l’Assem blea non può non procedere alle sue decisioni con una visione generale del problem a, p er modo che qu an do prende le sue determ inazioni, ha già scel
to consapevolm ente la sua via. D iversam ente finirebbe col tro v arsi dinanzi a votazioni che finiscono con l’essere delle pregiudiziali o delle preclusioni per altre votazioni: quando taluno per esempio, sostiene che si deve aum entare lo stanziam ento per la viabilità e un altro so
stiene che invece si deve aum entare, per m o
do di dire, quello dell’edilizia, col dare la p re cedenza all’una o a ll’a ltra proposta avrem o stabilito una preclusione per la seconda ipo
tesi, perchè stanziate le somme in un senso non potrebbero più discutersi altre destina
zioni.
Ecco perchè, p u r dovendo fatalm ente af
frontare la votazione secondo u n ordine di successione, la discussione sugli em endam en
ti deve invece essere unica per tu tti. Ramane,
perciò, inteso che, essendosi la discussione già ap erta sugli em endam enti, rim ane aperta su tu tti gli em endam enti. Q uesta è comunque la decisione del P residente dell’Assemblea.
NICASTRO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICASTRO. Signor Presidente, p e r l’artico
lo 1, noi abbiam o presentato diversi emenda
m enti. Con un prim o em endam ento, aggiunti
vo al prim o comma, proponiam o che i fondi stanziati con la legge 21 ap rile 1955, numero 30, (cioè la legge che stabilisce la precedente utilizzazione dei 45m iliardi assegnati a titolo di solidarietà nazionale dallo Stato alla Regio- glone) nonché quelli stanziati con le due pre
cedenti leggi, quella dei 30miliardi e quella dei 25miliardi, per la p arte riflettente le som
me a t u tt ’oggi non im pegnate, siano destinati per il 50 per cento ad increm entare lo stan
ziam ento previsto dall’articolo 1 per l’irriga
zione, e per il rim an ente 50 p er cento ad in
crem entare lo stanziam ento in favore dello E.S.E..
Onorevoli colleghi, secondo informazioni fornite in sede di discussione in Commissio
ne di finanza, le somme non im pegnate e ri
g uardanti i precedenti stanziam enti dall’arti
colo 38, sarebbero risultate, alla data 31 gen
naio 1958, 8m iliardi 411milioni. Secondo la nostra proposta, questi 8m iliardi e 400milio- ni in cifra tonda, dovrebbero essere destinati, ripeto, per il 50 p er cento a ll’irrigazione e per il 50 per cento all’E.S.E.. Questo è un primo em endam ento su cui richiam o l’attenzione del
l ’Assem blea e che invitiam o i colleghi a vo
tare, contribuendo in questo modo a diminui
re indubbiam ente il fondo delle giacenze.
A ltro em endam ento da noi presentato si ri
ferisce all’esigenza di allargare il settore de
gli interventi, previsto da questa legge, facol- tando il governo regionale a con trarre un pi’6' stito di 75miliardi. La nostra proposta non e nuova, nel senso che si riallaccia a quelle che furono fatte in sede di elaborazione del pi3' no quinquennale da parte della Commissione finanziaria a cui si pose questo p ro b le m a :6 possibile utilizzare .le giacenze, in modo da tra m u ta rle più sollecitam ente in opere neces
sarie alla rinascita della Sicilia? La Comrn|s' sione finanziaria, che lavorò unitam ente a l6 altre commissioni del piano quinquennale si cibano, ebbe a dire che si potevano u tiliz i
re le giacenze anche subito, e addivenne a questa proposta finale: un prestito, a scaden
za quindicennale con cinque anni di p ro tra
zione, per un am m ontare di 75miliardi, e un prestito a breve scadenza di 50miliardi. P r a ticamente la contrazione di questi p restiti d a
va la possibilità im m ediata di prelevare dal
le giacenze p er venire incontro alle es;genze di investimento.
Noi oggi proponiam o il prestito a lunga sca
denza quindicennale, con determ inate d ire t
tive d’investim ento e cioè 40 per cento a fa vore dell’E.S.E., 30 p er cento p er le irrig a
zioni, 20 per cento per le bonifiche e 10 per cento per im pianti, attrezzatu re e ricerche scientifiche e specializzazioni tecniche di ogni ordine e grado. La nostra proposta allarghe
rebbe la possibilità di in terv en ti e indubbia
mente servirebbe a sm obilitare le giacenze.
Per quanto rig u ard a gli interessi del p resti
to, c’è da dire che p e r il fatto che si viene ad operare sulle stesse giacenze, si ha un com
penso; e la stessa Commissione finanziaria ela
borò un prospetto dal quale si possono rile
vare !e incidenze degli interessi sul bilanc;o della Regione, che sono dell’ordine di centi
naia di m ilioni nei prim i anni, si increm en
tano successivam ente fino a sette od otto m i
liardi e poi progressivam ente si riducono.
Come far fronte a questi pagam enti? Que
sto è il problem a che ci si pone. Si potrà far fronte ai pagam enti con le maggiori entrate, o rivendicando dallo Stato una maggiore quo
ta per l’articolo 38, — le opere che si ese
guono rientrano nel piano previsto dall’a r
ticolo 38, per cui si può rivendicare una som
me che sia destinata a compensare questi la vori già eseguiti — oppure impegnando i ca
noni petroliferi. Queste sono le vie più. razio
nali da proporre perchè sia garantito il p re stito.
Non c’è dubbio che u n ’operazione di questo tipo, un’operazione finanziaria che tenda a smobilitare com pletam ente le giacenze ed a sostituire ad esse opere, sia perfettam ente realizzabile. Operando u n prestito di questo tipo, molti contrasti dell’Assemblea, che te n u t o a modificare gli stanziam enti proposti nell’articolo 1, verrebbero superati in quanto S1 potrebbero accogliere le richieste avanzate Parte dei vari colleghi. A ltre questioni, che S1 ricollegano all’articolo 1, noi poniamo con i nostri emendam enti, quale, ad esempio, quel- a di considerare prem inente, nel caso in cui
l'Assem blea non dovesse accogliere le propo
ste da noi qui fatte, la esigenza di accrescere ugualm ente i fondi destinati e per l’E.S.E. e p er le irrigazioni. In subordinata noi propor
rem m o si riducano gli stanziam enti per le bo
nifiche — salvo a rip ortare la quota relativa a d etta riduzione sulla spesa ordinaria del bilancio —destinando la differenza a favore dell’E.S.E. ed a favore delle irrigazioni. In p a r
ticolare noi proporrem m o che i lOmiliardi ed 800milioni previsti al num ero 5 dell’articolo 1 si riducano a 3m iliardi destinando 7m iliardi e 800milioni in p a rte p er l’E.S.E. e in parte per le irrigazioni. Questo non pregiudicherebbe le bonifiche, in quanto alle bonifiche si dovreb
be provvedere, sem pre in conform ità a quan
to stabilito dalla relativa legge, i cui oneri sono stati tra sfe riti su ll’articolo 38, col bilan
cio ordinario.
A ltra questione che per noi è di enorm e im portanza: l’esigenza di recuperare, a favo
re del Politecnico d i Palerm o lm ilia r d o e 200 milioni. A tal fine proporrem m o la riduzione dello stanziam ento che riguarda le zone in
dustriali ed altre opere di attivazione com
m erciale da lOmiliardi a 8m iliardi ed 80l;mi- lioni in modo da recuperare un m iliardo e 200milioni da aggiungere agli SOOmilioni già destinati dalla Commissione dei lavori p u b blici, p er potere avere una disponibilità m ag
giore, onde sia effettivam ente eseguita la co
struzione del Politecnico di Palerm o.
Sono questi gli em endam enti che noi sot
toponiamo all’attenzione dell’Assemblea. Deb
bo dire che peraltro noi non proponiam o ef
fettivam ente di rid u rre la somma di lOmi
liardi a 8m iliardi ed 800milioni senza pro
porre mia contropartita. A ll’articolo 2, di cui discuterem o in seguito, proporrem o che si sta
biliscano degli stanziam enti nel bilancio or
dinario per quanto riguarda le zone indu
striali, e per i contributi da dare alle singole imprese, secondo quelle proposte che furono stralciate dalla legge per la industrializza
zione. Sono questi in linea di m assima gli em endam enti che noi proponiam o per quanto riguarda l’articolo 1, onorevoli colleghi.
LO GIUDICE, Vice Presidente della Regio
ne ed Assessore al bilancio, alle finanze ad al demanio. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. i. '
Resoconti, f.221 (700)
LO GIUDICE, Vice Presidente della Regio
ne ed Assessore al bilancio, alle finanze ed al demanio. Signor Presid en te e signori colleghi, stam ane, verso la fine della seduta, l’onore
vole M ontalbano ha convocato nel suo G abi
netto i Capi-gruppo, il Presiden te della Com
missione lavori pubblici nonché i rap p re sen tanti del Governo, p er vedere se fosse possi
bile a rriv are ad u n ’intesa fra i p resen tatori dei v ari em endam enti, intesa che potesse ser
vire a ren dere più rapido l ’andam ento dei la vori dell’Assem blea stessa, in vista della pos
sibilità e del desiderio di approvare la legge, nel più breve tem po possibile. P u rtro p po pe
rò non si è riusciti a raggiungere una con
clusione positiva.
Ora, poiché un esam e com parato dei vari em endam enti potrebbe forse p o rtare ad una qualche intesa fra i v ari gruppi, che tali em endam enti hanno presentato, le p rospet
to, signor P residente la possibilità, anzi ne faccio form ale richiesta, come Governo, che la seduta venga rin v iata a dom ani m attina, per dare la possibilità di incontri fra il Go
verno ed i presentatori degli em endam enti, per vedere se si può a rriv are ad u n ’intesa e ad un coordinam ento degli em endam enti stessi.
PRESIDENTE. Il Governo chiede di r in viare l’argom ento a dom ani per p rendere con
ta tti coi presentatori dei v ari em endam enti al fine di raggiungere u n testo concordato.
LO GIUDICE, Vice Presidente della Regio
ne ed Assessore al bilancio, alle finanze ed al demanio. Il Governo chiede il rinvio della se
duta.
PRESIDENTE. Senza tra tta re altri argo
m enti?
CIPOLLA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CIPOLLA. Signor Presidente, non so come se la caverà domani m attin a quel giornale che parla continuam ente di ostacoli e rem o
re creati dalle sinistre alla discussione dello articolo 38. Questo com unque non interessa a ll’Assemblea. A ll’Assemblea interessa che non ci sia questo continuo tira e molla per cui
il lavoro non va avanti; tan to più che ci sono problem i urgenti e gravi che stanno davanti a noi e che dovrem m o risolvere prim a che si chiuda questa sessione.
A llora a nome del mio G ruppo io faccio que
sta proposta. Se il Governo proprio non se la sente di discutere ora gli em endam enti al dise
gno di legge sull’articolo 38, non sospendiamo la seduta, sospendiamo la discussione di que
sto disegno di legge e riprendiam o quella del provvedim enti relativi al personale della Re
gione che deve essere senza dubbio esaurita prim a che si chiuda la sessione. Io ritengo thè questi provvedim enti per il personale — che tanto sono attesi dalla categoria, che tanto pos:
sono dare di fru tti redditizi a ll’Amministra
zione della Regione, per un più spedito e ce
lere procedere di questa un poco tardiva am
m inistrazione della Regione — possiamo af
fro n tarli questa sera stessa e possibilmente approvarli, dato che tu tti i settori hanno ma
nifestato buone intenzioni nei confronti del personale. A m eno che questi buoni propositi siano, al solito, buoni propositi a parole, non buoni propositi nei fatti. Uniformandoci a quella solerzia che ha spinto sem pre il no
stro Presidente a rend ere spediti i lavori del
l’Assemblea e p er le esigenze che ci stanno davanti, io ritengo che questa proposta possa essere accettata nel senso che, se il Governo proprio non se la sente di discutere questa sera gli em endam enti è vuole arriv are a qual
che m aggiore chiarim ento, si accolga la ri
chiesta dell’onorevole Lo Giudice m a si con
tinui la seduta per tra tta re i provvedimenti a favore del personale della Regione.
PRESIDENTE. Credo onorevole Cipolla che la richiesta del Governo fosse impronta
ta ad un concetto di economia, non ad un con
cetto dispersivo di attività; mi pare di avere capito che il Governo in luogo di una logoma
chia che potrebbe stancare noi e l’opinione pubblica preferirebbe un incontro con i Pre"
sentatori degli em endam enti, che poi rappi'e' sentano gran p arte dell’Assemblea, con l in"
tenzione — altrim en ti non si capirebbe la ca
gione dell’in co n tro — di tro v are una via me
dia attraverso cui accelerare i lavori.
Il che vuol dire che, se facciamo una cosa diversa e incominciamo a discutere un iocl dente da ora fino a questa sera, non avrem0 composto un possibile accordo e nemmeno
avremo occupato il tempo. Queste cose o si afferrano al volo o altrim en ti si sciupano.
Onorevole P residente della Regione, desi
derava prendere la parola?
LA LOGGIA, Presidente della Regione.
Onorevole P residen te non ho niente da ag
giungere, perchè V ostra Signoria ha detto le cose che avrei dovuto dire io: le ha detto con maggiore au to rità dal suo posto; rinunzio, pertanto, a p rendere la parola.
CIPOLLA. La m ia proposta non è inconci-' liabile con quella del Governo.
BOSCO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Onorevole Bosco lei mi v in ce come stacanovista del regolam ento. H a fa coltà di parlare.
BOSCO. Signor Presidente, che Ella sia uno stacanovista del regolam ento è obiettiva
mente riconosciuto da tu tti. Vorrei osservare, onorevole Presidente, che, se la richiesta del
l’onorevole Lo Giudice a nome del Governo è fatta a norm a dell’articolo 102 che consen
te al Governo stesso di rin v iare al giorno se
guente la discussione, non abbiamo motivo nè possibilità di opporci. Precisiam o, comunque, che nel m erito noi sarem m o favorevoli alla continuazione della discussione; m a se il Go
verno si avvale di questo articolo del r e golamento e m otiva la sua richiesta di rin vìo con l’argom ento di una economia del la
voro, con la pretesa cioè che, attrav erso un eventuale scambio di idee coi p resentatori de
gli emendamenti, si possa coordinare il la
voro, credo che in linea di m assima la ri
chiesta non possa respingersi, a p arte la con
siderazione che ritengo vana questa ritmione Perchè purtroppo l’esperienza di questa m at
tina lo ha dim ostrato. Comunque, ritengo op
portuno che la seduta continui con la tr a tta zione degli altri argom enti a ll’ordine del gior- no e che questa riunione eventualm ente si limiti a quei p resentatori di em endam enti o rappresentanti dei gruppi che possano interes
sarsi alla possibilità di u n coordinamento del- e varie proposte relative all’articolo 1 della sgge in discussione.
PRESIDENTE. Ad essere chiaro trovo qualcosa di strano nelle argomentazioni che
si sono prospettate. P otrei sospendere la se
duta invece di rinviarla; m a non vorrei co
stringere i colleghi ad aspettare che si rip re n da la seduta.
Se veram ente c’è questa buona volontà dì tro v are un accordo, mi pare che la richiesta vada incoraggiata. P eraltro, richieste di que
sto genere sono state sem pre accolte. Forse ci sono dubbi di diversa natura, non so; co
m unque m i sorprende in senso favorevole la prim a richiesta e in senso sfavorevole la se
conda.
CIPOLLA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CIPOLLA. Se dobbiamo chiudere entro la settim ana e dobbiamo — su questo non v ’è dubbio — discutere la legge sul personale, mi pare che dobbiamo cercare di guadagnare tempo. Si riuniscano un presentatore per ogni em endam ento o un rappresen tante p er g ru p po insieme con un componente del Governo e la seduta intanto continui.
PRESIDENTE. Onorevole Cipolla, il suo settore un m om ento fa protestava perchè vo
levo riunire per economia di tem po la discus
sione di tu tti gli em endam enti, ora lam enta che si voglia sospendere la seduta p er cerca
re di raggiungere un accordo che semplifichi la discussione. Com unque a m e non appar
tiene di esprim ere giudizi; ne ho espressi già troppi.
CIPOLLA. Discutiamo la legge sul perso
nale.
LA LOGGIA, Presidente della Regione.
Come possiamo tenere una riunione per rag giungere un accordo sugli em endam enti, se intanto si discuterà in Aula il disegno di leg
ge sul personale e tu tti i deputati n a tu ra l
m ente vorranno essere presenti?
CIPOLLA. Si riuniranno insieme a lei un rappresentante per gruppo. C’è anche il VAe Presidente della Regione. (Interruzioni) Il
Governo è unitario.
PRESIDENTE. Vuole che si discuta la leg
ge sul personale senza il Presidente della Re
gione e l’Assessore del bilancio? Chi dovreb
be rap p resen tare il Governo, l ’Assessore dei lavori pubblici, dell’in d u stria e del com
mercio?
MANGANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANGANO. Onorevole Presidente, noi po
trem m o essere d ’accordo per sospendere la discussione di modo che con un a riunione dei presen tato ri degli em endam enti si potesse abbreviare il faticoso viaggio, l’ite r di que
sta legge. Da p a rte m ia e da p arte del mio gruppo dobbiamo rilevare come da tem po orm ai in questa Assemblea c’è un a p articola
re aria di pesantezza; aria di pesantezza che è stata creata dai massicci e continui in te r
venti dilatori delle sinistre, che si propongo
no non tan to di ostacolare l’azione del Go
verno p e r i riflessi d ire tti che interessano il Governo... (Proteste dalla sinistra) ....ma sì propongono, alla vigilia delle elezioni, di osta
colare quell’opera di bene che può derivare dalla azione del Governo, d all’azione autono
m istica del Governo. E ’ un punto su cui r i
chiamo l’attenzione dell’Assemblea e l’a tte n zione di coloro che amano questa autonom ìa come strum en to di progresso del popolo e non come strum ento di esercitazione politica, n e l
l’interesse più o meno...
COLOSI. Di stati stranieri! (C om m enti iro
nici dalla sinistra)
MANGANO. ...di gruppi che non ap p ar
tengono a noi e che non sono con noi m a che in ogni tem po sono stati contro di noi e sa
ranno sem pre contro di noi. Io insisto, ono
revole Presidente, perchè ai lavori di questa Assemblea sia dato un ritm o serio e severo...
(A nim ati com m enti) ...perchè gli in terventi fiume siano lim itati.
E ’ da tem po orm ai che la popolazione di Sicilia soffre per questo stato di fatto e per questo stato di cose. Vi sono dei riflessi di carattere economico e sociale che vengono r i sen titi in tu tti i paesi che io ho potuto p e r
correre recentem ente nella provincia di A gri
gento.
COLAJANNI. Pianga le sue lacrim e di coc
codrillo come le piangeva nella sua lotta con
tro i contadini.
MANGANO. E noi abbiam o dovuto rileva
re e rileviam o il sistem a della sinistra di pre
dicare bene e razzolare male. Questo è il si
stem a che è stato insturato dai rappresentanti delle forze politiche della sinistra. Noi come siciliani, come autonom isti, anche...
OVAZZA. Come fascisti. (C om m enti) MANGANO. ...come fascisti, protestiamo contro questo sistema... (Proteste dalla sini
stra)
COLAJANNI. Vada al Massimo a sentire l ’Elisir d ’amore.
MANGANO. ... che svergogna, sminuisce la autonom ia. Debbo sostenere, onorevole Presi
dente, che l’autonom ia non si difende, difen
dendo soltanto l ’istituto deli’Alta Corte sici- liana, m a l’autonom ia si difende creando le leggi n e ll’interesse del popolo siciliano, non ostacolando l’azione governativa.
Noi non abbiam o nessuna sim patia politi
ca per il gruppo ed il p a rtito di maggioranza, m a quando sono in ballo gli interessi del po
polo siciliano, abbiam o il d iritto di elevare la nostra p rotesta incontenibile, signor Pre
sidente.
E la preghiamo, confidando nella sua alta sensibilità che già le conosciamo da tempo, la preghiam o di dare un tono, di imporre un tono ai lavori di questa Assemblea.... (Com
m en ti ironici dalla sinistra)
DENARO. Viva la Democrazia! Bravo!
MANGANO. ...a qualunque costo.
Debbo ricordare, onorevole Presidente, che la legge sul personale è necessario che si di
scuta, perchè il Governo e V ostra Signoria si sono im pegnati al riguardo. E debbo ricordale ancora che c’è un provved'.m ento di legge che non può essere dilazionato, per una questio
ne di term ini. Si tra tta del provvedimento di legge per l’integrazione del prezzo del grano.
Abbiamo la speranza, onorevole Presidente- (Comm enti)
BOSCO. Quale speranza avete?
SACCA’. Che speranza potete avere?
MANGANO. ...che si possa lavorare nello interesse della Sicilia e non soltanto n e ll’in teresse dei gruppi politici che voi ra p p re sentate.
Del resto c’è un esempio che proviene dal vostro stesso Gruppo. L ’onorevole M o n ta v a no ha protestato contro questo sistem a (pro
teste dalla sinistra), che è un sistem a che lo ha messo fuori dalla regia del vostro P artito , Ed evidentem ente l’onorevole M ontalbano ha ragione.
PRESIDENTE. Onorevole Mangano, la r i
chiamo. E lla deve rivolgersi al Presidente perchè in questa m aniera finisce col provo
care, senza volerlo, degli incidenti.
MANGANO. Onorevole Presidente, mi so
no sempre rivolto a V ostra Signoria, m a la realtà è che da parte di questi signori ven
gono le provocazioni.
E’ una invocazione, in nom e di quelle ca
tegorie um ili che noi rappresentiam o in que
sta Assemblea, è una invocazione che le r i
volgiamo, che sì facciano le leggi. Questo è il nostro grido! E che -si finisca di p arlare in u tilmente per m esi e per anni senza conclu
dere niente. Questo m io intervento ha nello stesso tem po la form a e la sostanza di una protesta. (A nim ati com m enti)
COLAJANNI. La scritturiam o per l ’Elisir d’amore!
OVAZZA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Prego, onorevole Ovazza, ora le darò la parola. Onorevole Colajanni, la prego: ora parlerà l ’onorevole Ovazza e dirà per il suo G ruppo anche le cose che ella vuo
le dire in privato.
Onorevole Mangano, la prego di ascoltarmi.
Le debbo dire che il provvedim ento in ordi
ne al prezzo del grano è stato soltanto sta
mane completato nella sua relazione. Soltan
to stamane. E l’ufficio im m ediatam ente, cioè stamane stesso, ne ha ordinato la stam pa, p e r
chè gli uffici della Presidenza non si distac
e l o che di m inuti n e ll’esecuzione delle deli- bere o degli atti che vengono dalle Commis
sioni, dall’Assemblea, da qualsiasi organo del
ia nostra Assemblea.
Per quanto rig uarda le sue conclusioni deb
bo fare rilevare che l’unica norm a che rego
la i n ostri lavori è la norm a regolam entare.
SACCA’. Pensavo al G ran consiglio, quan
do parlava.
PRESIDENTE. Quando le discussioni si protraggono, il che non sem pre è certam en
te felice anche se m olte volte opportuno, l ’As
sem blea ha un rim edio che raram en te adotta;
le volte che lo adotta lo fa su richiesta del P residente che sarebbe il m eno adatto, perlo
meno con tan ta insistenza, a form ulare tale richiesta: quella della chiusura della discus
sione. L ’Assemblea può avvalersi della m ag
gioranza ed attraverso la m aggioranza vota
re la chiusura della discussione. Finché l’As
semblea tale diritto non esercita, vuol dire che nella sua m aggioranza vuole quel ritm o, quel tono di discussione. Il Presidente, ripeto, più volte ha integrato questa lacuna facendo
si esso stesso prom otore dell’istanza di chiu
sura della discussione. V orrei aggiungere che, se lei guarda i verbali si accorgerà che fo r
se, da quando almeno io sono Presidente, so
lo il P residente dell’Assemblea ha chiesto chiusure di discussioni; nessun deputato lo ha m ai fatto. Quindi « vigilantibus ju ra suc- cu rru n t ».
Se si vuole che i lavori stringano e vadano più sodam ente alle conclusioni, si deve fare un invito alla m aggioranza e alla m inoranza, alle forze politiche del Governo e alla oppo
sizione, perchè soltanto dalla presenza sim ul
tanea delle due forze viene quella economia che sem brerebbe in genere potersi consegui
re quando ci sono pochi d eputati in Aula. E ’ i] contrario. Quando si è tu tti insieme in A u
la, le soluzioni possono venire m olto più r a pidam ente di come di solito non avvengono quando vi sono m olti depu tati assenti. Ed è questo il m aggiore pericolo per la vitalità del
la nostra Assemblea. Ha chiesto di parlare lo onorevole Ovazza, ne ha facoltà.
OVAZZA. Signor Presidente, ho chiesto di parlare per protestare contro l’intervento precedente dell’onorevole Mangano...
MANGANO. Noi protestiam o contro la sua presenza (C om m enti)
COLAJANNI. Stia zitto!
OVAZZA. Mi lasci parlare, onorevole M an
gano. Ha parlato e sbraitato troppo.
DENARO. Non è consentito pro testare con
tro la presenza di un deputato.
PRESIDENTE. La prego, onorevole Cola- ianni. Debbo annunziare che da questo mo m ento richiam erò all’ordine quei d eputati che d isturberanno la discussióne.
Ella, onorevole M angano, ha svolto la sua protesta ed aveva d iritto di farlo; l’onorevo
le Ovazza ha diritto di p rotestare contro la sua protesta; m a si svolga la protesta e non si offra...
DENARO. L ’onorevole M angano protesta contro la presenza dell’onorevole Ovazza.
PRESIDENTE. ...uno spettacolo che tra lo altro serve soltanto ad occupare il tempo.
DENARO. L ’onorevole M angano non può p rotestare contro la presenza di un deputato;
invece ha detto che protesta contro la p re senza dell’onorevole Ovazza in Aula. (A n i m a ti com m enti)
PI ESTDENTE. Non può certam ente farlo.
CIPOLLA. Ella certam ente non l’ha s e n tito.
DENARO. La prego di richiam are l’onore
vole M angano perchè ritiri la sua espressione.
OVAZZA. Onorevole Presidente, io p ro te
sto contro l’intervento inopportuno e provo
catorio — provocatorio, per la verità, anche di risa — dell’onorevole M angano, il quale si è vantato di fare un discorso da fascista e co
me tale l’ha fatto; il quale ha funzionato qui, ha ten tato di funzionare, da provocatore, ac
cusando chi è presente in A ula e lavora in questa Assemblea, di volere fare ostacolo al
le esigenze del popolo siciliano; da quella cat
ted ra di basso profondo... (Interruzione dello onorevole Mangano) ...che usa argom enti in degni non può venire un m onito di questo tipo. L ’onorevole M angano guardi se stesso e ragioni su quello che egli fa; e risp etti chi viene qui a lavorare anche se ha idee con
trarie alle sue. E di questo ce ne vantiam o,
onorevole M angano, perchè non siamo fasci
sti nè servi (Applausi dalla sinistra) come lei ha dim ostrato di essere.
Pai li che questo modo di intervenire è con
troproducente — non per lei e non me ne in
teressa — è controproducente p e r i lavori del
l’Assemblea ai quali noi sentiam o di parte
cipare seriam ente lavorando, m en tre lei vie
ne qui a fare il trom bone da questa tribuna, offendendo, cosa che noi non possiamo accet
tare, onorevole Mangano....
MANGANO. E lei è venuto a lavorare nel
l’interesse dei m ugick.
OVAZZA. Lei è venuto qui a rievocare qualche articolo che è spuntato nella stampa probabilm ente stam attina. E lei solo se ne fa eco in questo modo che io devo respingere come provocatorio, anche, ripeto, se con
siderando da chi viene e come si esprime non m eriterebbe di essere rilevato.
LA TERZA. Non esageri, onorevole Ovazza.
OVAZZA. O ltretutto noi ci trovavamo in un m om ento in cui il Governo, p er considera
zioni di opportunità, chiedeva che si cercasse di com porre le diverse tesi e proposte emerse dalla discussione di un disegno di legge e da un gran num ero di em endam enti.
Non è certo una proposta ostruzionistica nostra; vi è un tentativo del Governo per ve
dere di cavare finalm ente, se è possibile, da questa situazione complessa e difficile per contrasti, qualche cosa di serio. E lei viene a parlare di nostro ostruzionismo, e lei viene a p arlare di nostra azione contro il popolo si
ciliano!
M ANG ANO. Dal 1 gennaio al 31 dicembre!
(C om m enti)
OVAZZA. Lei, venuto alla trib u n a tentan
do dì provocare, stupidam ente, inutilmente, gratuitam ente. Lei non rapp resen ta certo, an
che p er avere afferm ato di p arlare da ‘fasci
sta, il popolo siciliano in questa Assemblea.
(Interruzioni) Onorevole presidente, la pre' go — e le chiedo scusa se il mio tono è con
citato, m a non ho potuto evitarlo — di evi
ta re che a ltra volta da questa trib u n a si di
cano le cose che l’onorevole Mangano ha detto.