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MARTEDÌ 25 MARZO 1958

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(1)

C C C X X X I X S E D U T A

(Pomeridiana)

M A R T E D Ì 25 M A R Z O 1958

Presidenza del Presidente ALESSI.

* I N D I C E

C om m issioni l e g is la t iv e ( A s s e n z e d i c o m p o n e n ti )

P E T T I N I ...

L A N Z A A s s e s s o r e a i la v o r i p u b b l i c i e d a lla e d iliz ia p o p o la r e e s o v v e n z i o n a t a . . L A L O G G I A * , P r e s i d e n t e d e lla R e g io n e .

1540

1540 1540

Disegno d i le g g e :

(A n n u n zio d i p r e s e n t a z i o n e ) . . . . . 1538

' (P er l ’e s a m e ) :

RUSSO M I C H E L E ... 1541

P R ESID E N T E . . 1541

Disegno d i le g g e : « I m p i e g o de} F o n d o d i s o lid a ­ rie tà n a z io n a le r e l a t i v o a g l i a n n i f in a n z ia r i d a l 1955-58 a l 1959-60 » (361) ( S e g u it o d e l la d is c u s ­ sione) :

P R ESID E N T E . 1541, 1542, 1544, 1546, 1547, 1549, 1550, 1551, 1552 NICASTRO * ... 1542, 1543, 1544 B O S C O ... 1542, 1547 BOn f iG L IO * , A s s e s s o r e a l la v o r o , a lla c o o p e ­

razione e d a lla p r e v i d e n z a s o c ia le . . . 1543 LO G IU D IC E ❖ , V i c e P r e s i d è n t e d e lla R e g io n e

ed A s s e s s o r e a l b ila n c io ,: a l t e fi n a n z e e d all

d em a n io . . . . . . . . 1546

CIPOLLA * . . . ... 1546, 1547 LA L O G G IA , P r e s id e n te d e l la R e g io n e . . 1547, 1552 m a n g a n o * ... 1548 QVAZZA * ... 1549 D E N A R O ... 1549

BUSSO M IC H E L E . . . . . . . 1551

C A R O L L O ..., 1551 TAORMINA . . . ... 1551

GRAM M ATICO . . 1551

CANNIZZO . . . . . . . 1551

BIANCO ... 1551

L d e rp e lla n z a ( A n n u n z io ) . . . . 1539

Interrogazioni ( A n n u n z i o ) ... 1538

r°p o s ta d i le g g e : « P r o v v e d i m e n t i p e r il p a g a ­ m ento d e i s a l a r i a i d i p e n d e n t i d e l le im p r e s e m in e ra rie z o lfìfe re » (491) ( R ic h ie s ta d i p r o ­ ce d u ra d ’u r g e n z a c o n r e l a z io n e o r a le ) :

Presidente . . . . . . . . 1539,1540 gortese* . . ... 1539

P r o p o s t e d i le g g e

( I n v io a C o m m is s io n i l e g is la t iv e . . . . 1537 ( A n n u n z io d i p r e s e n t a z i o n e e d i i n v i o a c o m ­

m i s s io n i le g is la t iv e ) . . .- . . . 1537

( A n n u n z io d i p r e s e n t a z i o n e ) . . . . 1538

La seduta è aperta alle ore 17,10.

MAZZOLA, segretario, dà lettura del pro­

cesso verbale della seduta precedente, che, non sorgendo osservazioni, si intend e appro­

vato.

Invio di proposta di legge alla Commissione le­

gislativa.

PRESIDENTE. Comunico che la proposta di legge « Provvedim enti per il pagam ento dei salari ai dipendenti delle im prese m in e­

rarie zolfifere» (491), presentata dagli ono­

revoli Macaiuso ed altri ed annunziata nella seduta num ero 337 del 24 m arzo scorso, è stata inviata alla 4* Commissione legislativa

« Industria e commercio » in data odierna.

Annunzio di presentazione di proposte di legge e di invio alle Commissioni legislative.

PRESIDENTE. Comunico che sono state presentate le seguenti proposte di legge, in-

R eso co n ti , f . 220 (700)

(2)

viai:e, in data odierna, alle Commissioni l e ­ gislative a fianco di ciascuna indicate:

— dagli onorevoli M arino, Nigro, Mazzola e Gi; mi m arra in data 24 m arzo 1958: « P a s ­ saggio alla Regione del . Centro psichico- pedagogico di Palerm o, in atto alle dipenden­

ze del P atronato scolastico» (492): alla 6"

Commissione legislativa: « Pubblica istru zio ­ ne » ;

— dagli onorevoli Cola j anni, M arraro, Ovazza, Nicastro, V ittone Li Causi G iuseppi­

na, Cipolla, V arvaro, Colosi e Cortese, in da­

ta 25 m arzo 1958: «M odifica all’articolo 27 della legge regionale 28 giugno 1957, n. 39, concernente anticipazioni sui d iritti erariali in favore della sopraintendenza del T eatro Massimo di Palerm o e dell’E n te m usicale ca- tanese » (494) : alla 2" Commissione legisla­

tiva « Finanza e patrim onio ».

A nnunzio di p re se n ta z io n e di disegno di legge.

PRESIDEN TE. Comunico che, in data odierna, è stato presentato dal Governo il di­

segno di legge « Proroga con modifiche delle norm e contenute nel D.L.P.R. 14 giugno 1949, n. 21, ratificato con legge regionale 30 no­

vem bre 1949, n. 54, concernente l ’aggiorna­

m ento, il rifacim ento e la pubblicazione del la carta geologica del te rrito rio della Regio­

ne siciliana. » (495), che è stato inviato alla 4” Commissione legislativa « In d u stria e commercio » nella stessa data.

A ssenze di co m p o n en ti di C om m issioni le g isla ­ tive.

PRESIDEN TE. Comunico, che il Presidente della 1” Commissione legislativa, onorevole P etro tta, ha fatto conoscere che gli onorevoli D ’Angelo, La Terza e V arvaro si sono assen­

ta ti dalla riunione del 20 m arzo 1958 della Commissione stessa, senza che abbiano ot­

tenuto regolare congedo.

A nnunzio di in terro g azio n i.

PRiESIDENTE. Prego il deputato segreta­

rio di dare le ttu ra delle interrogazioni perve­

nute alla P re sid e n z a..

MAZZOLA, segretario:

« A ll’Assessore a ll’agricoltura, p er conosce­

re lo stato della p ratica relativ a a ll’attuazione della legge regionale 20 febbraio 1956, n. 14 (scorporo delle te rre del biviere di Lentini) » (1401) (Gli interroganti chiedono la risposta scritta con urgenza)

Strano - D ’Agata.

« A ll’Assessore ai lavori pubblici ed alla edilizia popolare e sovvenzionata, p er cono­

scere :

1) quali provvedim enti intenda adottare per im pedire che l’ Istitu to case popolari di Siracusa prosegua gli a tti giudiziari e legali iniziati contro centinaia di capi famiglia as­

segnatari di alloggi popolari dei quartieri

« Zecchino » e « Palazzo » del comune di Si­

racusa; i p red etti assegnatari hanno avuto im­

provvisam ente intirpato l’im m ediato paga­

m ento di alti canoni di locazione, nonché di somme per I.G.E., spese co ntrattuali, mensi­

lità anticipate, e si trovano ora in condizioni di non poter adem piere a tale intimazione, per le condizioni di m iseria in cui versano;

2) se non intenda ad o ttare per gli asse­

g n atari di queste case costruite con fondi re­

gionali i benefìci della cessione in proprietà degli alloggi stessi, così come viene fatto per quelle costruite con fondi dello Stato. » (1402) (L ’interrogante chiede la risposta scritta)

D ’Agata.

« Al Presid ente della Regione, p er sapere:

1) se risponde al vero la notizia apparsa sul G iornale di Sicilia del 25 m arzo scorso, secondo la quale, p er superare le difficoltà na­

scenti dal gran num ero di aspiranti alla can­

didatura nelle liste della Dem ocrazia cristia­

na, sarebbero in corso contatti con il Gover­

no regionale per assicurare all’otorinolarin­

goiatra G aspare Cusenza, attualm ente sena­

tore della Repubblica, la Presidenza del a Cassa di risparm io -in contropartita della ri­

nunzia al Collegio senatoriale « Bagheria Corleone » in favore dell’onorevole Antonino Pecoraro;

2) se risponde al vero che, sullo stesso pia no, sarebbero in corso tra tta tiv e per assicu

(3)

g ì Legisla tu ra CCCXXXIX SEDUTA 25 Marzo 1958 rare al senatore Di Rocco la presidenza dello

E.R.A.S., in co ntro partita al Collegio senato­

riale di C altanissetta, la cui candidatura an ­ drebbe al vice segretario provinciale della Democrazia cristiana, avvocato Terenzio;

3) in definitiva, se il Governo della Regio­

ne ha posto, come comunica la stam pa, a di­

sposizione dei com itati elettorali dem ocristia­

ni alte cariche pubbliche da b a ra tta re con mandati parlam en tari.» (1403) (Gli interro­

ganti chiedono lo svolgim ento con urgenza) OVazza - Cortese - Co lajan ni - Nicastro - Varvaro.

PRESIDENTE. Comunico che delle in te r­

rogazioni testé annunziate quella con rispo­

sta orale sarà iscritta all’ordine del giorno per essere, svolta al suo tu rn o e quelle per le quali è stata chiesta la risposta scritta sono già state inviate al Governo.

A nnunzio di in terp ellan za.

PRESIDENTE. Prego il deputato segreta­

rio di dar le ttu ra delle interpellanze p e rv e ­ nute alla Presidenza'.

MAZZOLA, segretario :

« All’Assessore al bilancio, alle finanze ed al demanio, p er conoscere come il Governo abbia adem piuto il voto dell’Assemblea sulla mozione relativa alla gestione dell’azienda idrominerale di Pozzillo. » (298).

Óvazza - Bosco - Marraro - Mar

TINEZ - COLOSI.

PRESIDENTE. A vverto che, trascorsi tre giorni dall’odierno annuncio senza che il Go­

verno abbia dichiarato che respinge l’in terpel­

lanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende tra tta rla , l ’interpellanza stessa sarà iscritta all’ordine del giorno per essere svolta al suo turno.

Richiesta di p ro c e d u ra d ’u rg en za con relazione orale p er l ’esam e d ella pro p o sta di legge :

« P ro v v ed im en ti p e r il p ag am en to dei salari al d ip en d en ti d elle im p rese m in e ra rie zolfi- fere » (491).

PRESIDENTE. Si passa alla lettera B) dei- ordine del giorno: « Richiesta di procedura

d ’urgenza con relazione orale, presentata n e l­

la seduta del 24 m arzo 1958 dall’onorevole Cortese p er la proposta di legge « P rovvedi­

m enti p er il pagam ento dei salari ai dipen­

denti delle im prese m inerarie zolfifere ».

CORTESE. Chiedo di parlare.

PRESIDEN TE. Ne ha facoltà.

BOSCO. Il Governo è contumace.

CORTESE. A bilm ente se ne. è andato.

PRESIDEN TE. Onorevole Cortese, ha la parola.

CORTESE. Onorevole Presidente, non si tra tta di illustrare la proposta di legge. Già durante la discussione del disegno di legge sull’articolo 38 ed in occasione di in te rro g a ­ zioni ed interpellanze abbiam o chiarito l ’u r ­ genza di provvedim enti im m ediati di e m e r­

genza. Quindi, riteniam o che questo provve­

dim ento rappresenti una ulterio re sollecita­

zione al Governo, attraverso l’iniziativa le­

gislativa, per risolvere tem poraneam ente, con provvedim enti certam ente non risolutivi ma tam pone, la grave situazione zolfifera. P er questo abbiam o chiesto la procedura d ’urgen­

za e la relazione orale.

Però, onorevole Presidente, ricollegandomi ad un suo appello perchè la questione social­

m ente grave ed aperta venisse risolta, vorrei dire che la procedura d ’urgenza e la relazione orale hanno u n senso se la Commissione di­

scuterà questa legge, e altre che sono giacen­

ti presso la Commissione stessa; se, infatti, accettiam o l’urgenza e ce ne andiamo, chiu­

dendo la sessione, a casa, l’urgenza evidente­

m ente serve fino ad un certo punto.

Ora poiché i provvedim enti da noi propo­

sti hanno la n a tu ra della chiarezza e della, vorrei dire, visibilità — si tra tta , nella specie, di pagam ento dei salari — m entre altri prov­

vedim enti che si attendono hanno la n atura dell’oscurità e della non conoscenza, chieden­

do l’urgenza per questi nostri provvedim enti vorrem m o rivolgere u n appello alla P re si­

denza dell’Assemblea, come l’abbiamo rivol­

to ufficiosamente alla Presidenza della Com­

missione, perchè, com patibilm ente con i no­

(4)

stri lavori, questo problem a possa essere p re ­ so in esame.

PR ESIDEN TE. Onorevole Cortese, la P r e ­ sidenza dell’Assem blea si tro v a in notevole im barazzo perchè la proposta di legge giu n ­ ge in un tem po che si può considerare tro p ­ po vicino alla chiusura dei nostri lavori...

CORTESE. C’è un altro precedente.

PR ESIDEN TE. Inoltre giunge m en tre è in corso una discussione che ha rivelato c arat­

teristiche particolari: tu tti i gruppi di questa Assemblea, hanno m ostrato u n particolare in ­ teresse non solo allo svolgim ento della di­

scussione m a anche alla presentazione di em endam enti, un particolare interesse per il tipo di votazione e. discussione di questi em en ■ dam enti. In questa situazione io non posso fare dei m iracoli. La possibilità di realizzare quanto lei chiede, onorevole Cortese, non di­

pende tan to dall’iniziativa del Presid ente dell’Assem blea o della Commissione quanto d all’andam ento generale dei lavori. Io non posso inventare le giornate nè posso dire co­

me Giosuè: «ferm ati, oh sole! ».

PETTIN I. Chiedo di parlare.

PRESIDEN TE. Né ha facoltà.

PETTIN I. Onorevole P resid en te anch’io vorrei fare m ia l’invocazione di Giosuè. A n­

che per la Commissione è stato impossibile, da quando il ritm o dei lavori dell’Assemblea ha assunto la frequenza di due o tre sedute al giorno, tro v are nelle 24 ore, perchè di più non ve ne sono in una giornata, il tem po p er riu ­ nirsi. Credo che la im possibilità in cui si è tro v ata la Commissione dell’industria sia co

comune a tu tte le a ltre commissioni dell’As­

semblea. Nei lim iti delle possibilità ev en tu a­

li che si potranno presentare nei prossimi giorni che precederanno la chiusura della ses­

sione, vedrò, per quanto è di m ia competenza, di esam inare la possibilità di riu n ire la Com­

missione.

PRESIDEN TE. Il Governo desidera espri­

m ere il proprio parere? H a facoltà di p a rla ­ re l’onorevole Assessore Lanza.

LANZA, Assessore ai lavori pubblici ed al­

l’edilizia popolare e sovvenzionata. Onorevo­

le P residente, onorevoli colleghi, il Governo è d ’accordo per la procedura di urgenza con relazione orale; non comprendo, però, vera­

m ente quello che ha detto l ’onorevole Corte­

se in ordine a d eterm inati provvedim enti che sarebbero chiari ed a ltri che sarebbero oscu­

ri, anche perchè credo che quelli che possono essere chiam ati oscuri anche p er l ’onorevole Cortese sono molto chiari, sia p ure vedendoli dal suo punto di vista. Però quello che vorrei dire è questo: che anche a ltri disegni di leg­

ge sui quali si è chiesta la procedura d’ur­

genza penso che debbano essere tra tta ti, così come l’Assem blea ha voluto approvando la procedura d ’urgenza: vedi, per esempio, le note di variazione del bilancio. Le difficoltà, alle quali giustam ente si rifaceva il Presi­

dente d ell’Assemblea, tem o che possano es­

serci anche p er questa proposta di legge. Co­

m unque, il G overno è perfettam en te d’accor­

do che l’Assemblea consenta la procedura di urgenza con relazione orale.

PR ESIDEN TE. Nessun altro deputato chie­

de di parlare? A llora pongo ai voti la richie­

sta di procedura d ’urgenza con relazione ora­

le. Chi è favorevole è pregato di alzarsi; chi è contrario, rim anga seduto.

(E’ approvata)

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Chiedo di parlare.

PRESIDEN TE. Su che cosa onorevole Pre­

sidente?

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

V orrei fare una dichiarazione che si riferisce alla votazione fatta, non un commento na­

tu ralm en te perchè non sono ammessi coro m enti.

PRESIDEN TE. Ne ha facoltà.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Onorevole Presidente, il Governo ha ih avan­

zato studio u n disegno di legge che concerne la stessa m aterià a cui si riferisce il progeb to di legge per il quale si è votata la Pr0' J cedura d ’urgenza.

(5)

Credo che la G iunta potrà entro breve te r ­ mine com pletare l ’esame , del predetto dise­

gno di legge, che è stato elaborato in m assi' ma parte nei suoi articoli e potrà essere p re ­ sentato all’Assem blea regionale dom ani o do­

podomani al più tard i; nella giornata di do­

mani, spero.

Il disegno di legge di iniziativa governati­

va ha una p o rtata notevolm ente più vasta del­

la proposta di legge su cui si è votato che ha, naturalmente, l’aspetto e l’intendim ento di un provvedim ento a carattere contingente, un provvedimento tam pone, transeun te, che m i­

ra a risolvere il problem a nei lim iti del m o­

desto periodo di tempo, nel quale necessaria­

mente si avrà una stasi dell’attività legislati­

va per la sospensione dei lavori che si prev e­

de dovrà verificarsi fra qualche giorno.

Il Governo anche su questo disegno di leg­

ge chiederà la procedura d ’urgenza — si tr a t ­ ta di un disegno di legge che p u r avendo più vasta portata, tu ttav ia si presenta di facile esame — e ritien e che debba essere abbinato per l’esame con la proposta di legge di cui si è poc’anzi discusso.

Desideravo fare sem plicem ente questa co­

municazione conferm ando un. preannunzio, che era già stato dato, perchè l’Assemblea sappia che il G overno non ha trascurato il problema nè intende contravvenire all’im pe­

gno, che ha già assunto, di presentare un provvedimento di più vasta portata.

Per l’esame di un disegno di legge.

RUSSO MICHELE. Chiedo di p arlare sulle comunicazioni.

PRESIDENTE. Sulle comunicazioni date dal Presidente della Regione?

'RUSSO MICHELE. No; desidero un chiari­

mento in relazione al tem a comunicazioni.

PRESIDENTE. Siamo alla lettera B) dello 01'dine del giorno. Le comunicazioni sono al­

la lettera A). Non posso darle la parola.

RUSSO MICHELE. Però il Presidente del­

la Regione...

PRESIDENTE. Il P residente ha parlato in 1 dazione alla votazione avvenuta per una proposta di legge in m ateria zolfifera.

RUSSO MICHELE. Io vorrei soltanto cono­

scere lo stato dei lavori della Commissione relativam ente ai progetti di legge per la si­

stem azione del personale non di ruolo della Regione, per i quali era stato anche propo­

sto uno stralcio. Il disegno di legge che era già all’ordine del giorno è stato rinviato alla Commissione com petente e non si sa quale sorte abbia avuto presso la d etta commissio­

ne. Desideravo conoscere dal P residente se la Commissione ne ha com pletato i suoi lavori.

PRESIDEN TE. Gli uffici m i comunicano che la Commissione ha già proceduto ad alli­

gare i progetti di legge nu m eri 314, 371, 462 a quello num ero 423 che era in corso di di­

scussione, predisponendo un nuovo stam pato che com prende anche tu tti gli altri progetti di legge, e che ha già esam inato gli em enda­

menti.

RUSSO M ICHELE. Potrem m o, quindi, vo­

lendo, esam inarlo.

Seguito della discussione del disegno di legge :

« Impiego del Fondo di solidarietà nazionale relativo agli anni finanziari dal 1955-56 al 1959-60 » (361).

PRESIDENTE. Si passa al seguito della di­

scussione del disegno di legge « Impiego del fondo di solidarietà nazionale relativo agli anni finanziari dal 1955 56 al 1959-60 » (361), posto al num ero 1 della lette ra C) dell’ordine del giorno.

Ricordo che nella seduta di stam ane si è iniziata la discussione dell’articolo 1 e degli em endam enti ad esso relativi. Dalla lettu ra del verbale ho percepito alcune espressioni, dalle quali si desume che sono sorte questioni circa l’ordine di discussione. Secondo un principio che ho applicato più volte, p er l’or­

dinato e sollecito svolgersi del dibattito, quan­

do si inizia la discussione su un articolo, essa si intende iniziata anche p er gli em endam enti affinchè abbia un suo corso unitario. Quindi è chiaro che siamo in corso di discussione del­

l’articolo 1 e degli em endam enti ad esso p re ­ sentati, e precisamente.:

— sostitutivo e soppressivo, degli onorevo­

li Adamo ed altri:

(6)

— sostitutivo e soppressivo, degli onorevoli Occhipinti A ntonino e Romano B attaglia;

— sostitutivo e soppressivo, degli onorevoli Bosco ed altri;

— sostitutivo al num ero 6, degli onorevoli Nicastro ed altri;

— sostitutivo al num ero 9, degli onorevoli Nicastro ed altri;

— aggiuntivo al prim o comma, degli ono­

revoli Cipolla ed altri;

— aggiuntivo a ll’articolo, degli onorevoli Nicastro ed altri;

— aggiuntivo degli onorevoli Adam o ed altri;

— articolo 1 bis, degli onorevoli Nicastro ed altri;

— articolo 1 bis, degli onorevoli Russo Mi­

chele ed altri;

— articolo 1 ter, degli onorevoli Nicastro ed altri.

I coi leghi che debbano illu strare tali emen dam enti o vogliano su di essi intervenire prendano pure la parola; quando avrem o chiuso la discussione si in ten d erà chiusa sia p er l’articolo che p er gli em endam enti.

NICASTRO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICASTRO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, stam attin a si stava discutendo su al­

cuni em endam enti soppressivi proposti dai colleghi Adamo e Occhipinti. L ’Assemblea, quindi, secondo me, sarebbe stata chiam ata a votare su questi em endam enti; successiva­

m ente sarebbero stati discussi gli a ltri em en­

dam enti. Questo è quanto è stato stabilito questa m attina. Anche p er bordine della di­

scussione e p e r u na m aggiore celerità di essa, io ritengo si debba seguire questo criterio.

PRESID EN TE. Onorevole Nicastro, non credo si acceleri dividendo e facendo una se­

rie di discussioni generali su ogni em enda­

m ento; anzi ritengo che le votazioni siano più illum inate se ciascuno, quando incomincia a

votare, ha la p rospettiva di tu tte le altre so­

luzioni e quindi vota a favore o contro co­

noscendo già le a ltre soluzioni e non già cor una visione particolaristica ed esclusivistica di quella singola votazione.

Questo ho voluto dire, perchè m i pare che per una m aggiore economia e chiarezza del­

la discussione sia opportuno che per un de­

term inato tem a si esaurisca l’esam e di tutte le ipotesi e di tu tte le variazioni del tema stesso.

BOSCO. Chiedo di p arlare p er richiamo al regolam ento.

PRESID EN TE. Ne h a facoltà.

BOSCO. Onorevole P resid en te m i permet­

to rilevare come, secondo la prassi di questa Assem blea e anche p e r il chiaro disposto del­

l ’articolo 111 del nostro regolam ento, nella di­

scussione non si possa in genere abbinare ab- bligatoriam ent'e la discussione dell’articolo con la discussione degli em endam enti, anche se norm alm ente ciò possa avvenire se gli em endam enti siano stati p rese n tati in pre­

cedenza. E d in verità...

PRESIDEN TE. D ovrem m o votarli senza averli discussi, allora?

BOSCO. L ’articolo 111 dice, al suo ultimo comma che la discussione sull’articolo prece­

de quella sugli em endam enti. Il che è in aperto contrasto con il criterio d ’im porre una discussione u n ita ria di u n articolo e degli em endam enti. Anche se, per u n a qual certa economia del dibattito, talv o nta ciò può es­

sere utile, proprio p er richiam o al regolamen­

to, mi perm etto di fare osservare che, in vir­

tù dell’articolo 111, la discussione sugli em endam enti può avvenire, ed in genere de­

ve avvenire, dopo la discussione sull’articolo.

PRESIDEN TE. Ma se stam ane si è iniziata la discussione sugli em endam enti, vuol dire che la discussione sull’articolo era terminata- Quindi, io dico, discutiam o tu tti gli emenda­

m enti.

NICASTRO.SÌ è iniziata la discussione del­

l’em endam ento Adamo.

(7)

BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo­

peratone e dalla previdenza sociale. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo­

perazione ièd alla previdenza sociale. E ’ la stessa questione che abbiam o fatto questa mattina. D iscutiam one con calma, onorevole Nicastro, perchè si tra tta di seguire un ordine logico e regolam entare che ha precedenti in tutti i dieci anni della nostra Assemblea. Ec­

co perchè mi sono perm esso di intervenire in questa m ateria. Qui articolo ed em enda­

menti fanno unico corpo, perchè l’articolo 1 di questa legge prevede parecchie ipotesi e destinazioni di fondi; quindi discutere dello articolo, e separatam ente dell’emendamento, è una cosa che non ha senso, caro onorevole Bosco, in quanto l’articolo 1 rappresenta t u t­

ta l’impostazione della legge.

BOSCO. Ciò non esclude che per la discus­

sione degli em endam enti si segua il criterio che abbiamo accennato.

BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo­

perazione ed alla previdenza sociale. Questa è la prima conclusione; seconda conclusione:

gli emendamenti si devono discutere neces­

sariamente tu tti insieme, perchè se lei avesse sott’occhio un prospetto...

NICASTRO. Non è così, non è così.

BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo­

pcrazione ed alla previdenza sociale. L ’onore­

vole Nicastro m anifesta evidenti segni di im­

pazienza, perchè vuol dire che con la sua in ­ telligenza ha già afferrato il mio concetto.

PRESIDENTE. Onorevole Nicastro, faccia esprimere all’onorevole Bonfìglio il suo pen­

siero.

BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo­

perazione ed alla previdenza sociale. Questi emendamenti sistem ati sopra un prospetto co­

me questo che noi abbiamo predisposto, fanno ehiaramente apparire la necessità di sposta­

menti di cifre in più o in m eno e come non Sla possibile discutere ed approvare gli em en­

dam enti se non inq uad rati in un piano di spo­

stam ento n e ll’insieme delle cifre; altrim enti noi avrem m o come risultato degli assurdi che andrebbero al dilà delle intenzioni dei propo­

nenti stessi.

. BOSCO. Questo per quanto riguarda il m e­

rito.

BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo­

perazione ed alla previdenza sociale. Quindi, p er rendere più chiara la situazione, vi dico questo: noi abbiam o predisposto già, con al­

cuni colleghi, questo prospetto, nel quale so­

no indicati, voce p e r voce, tu tti gli em enda­

m enti presen tati dagli onorevoli Adamo, Bo­

sco, Occhipinti e Nicastro. Da questo prospet­

to si nota subito che quando si aum enta una cifra bisogna rid u rre l’altra... (Interruzioni).

Non credo che a furia di em endam enti noi potrem m o aum entare il totale; il totale non potrem m o aum entarlo mai. Onorevole Bosco, se lei è capace di au m en tare-il totale, allora io ritiro la proposta. 1

BOSCO. Non ho sostenuto questo.

BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo­

perazione ed alla previdenza sociale. Ma se non si può aum entare il totale, è necessario che queste variazioni in più o in meno siano coordinate.

NICASTRO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICASTRO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, io vorrei rip o rta re la questione alle decisioni che al riguardo sono interv en ute nella seduta di questa m attina. Nel corso del­

la discussione degli em endam enti degli ono­

revoli Adamo e Occhipinti, da parte mia si sollevò ima mozione d’ordine che tendeva a superare ogni questione insorta sugli stessi emendam enti, richiedendo che prim a si di­

scutesse l ’em endam ento aggiuntivo da noi presentato che ten de ad in trod u rre la possi­

bilità dell’emissione di un prestito per au ­ m entare le somme dell’articolo 38; in tal mo­

do la disponibilità della legge avrebbe potuto contenere tu tte le proposte di aum enti p re ­ visti dai vari em endam enti.

(8)

Eravam o a questo punto. Ci siamo poi r iu ­ niti sotto la P residenza d ell’onorevole M on­

ta v a n o e si è discusso su questa questione.

Non abbiam o raggiunto l’accordo, p er q u a n ­ to riguarda il prestito, col Governo e siamo to rn ati in A ula soltanto p er votare gli em en­

dam enti degli onorevoli Occhipinti e Adamo salvo a discutere successivam ente gli altri em endam enti non ancora presen tati a ll’As- semblea.

BONFIGLIO, Assessore al lavoro, alla coo­

perazione ed alla previdenza sociale. Gli em endam enti si discutono articolo p er arti-, colo.

PRESIDENTE. Onorevole Nicastro, non es­

sendo stata indetta la votazione, più co rret­

tam ente si deve dire: eravam o in corso di d i­

scussione. Ora l’articolo 111, letto d a ll’onore­

vole Bosco e richiam ato alla m ia attenzione, stabilisce che la discussione dell’articolo de­

ve sem pre precedere la discussione degli em endam enti, non già che ogni em endam en­

to debba essere discusso in sè e per sè. G iu­

stam ente è stato rilevato — io l’avevo f a t­

to per mio conto, m a ancora più dettaglia­

tam ente è stato rilevato in Assem blea — che, quando si tra tta di articoli che in te n ­ dono stabilire alcuni stanziam enti singoli e la loro finalità, ferm o rim anendo lo stanziam en­

to complessivo, una finalità contraddice l’al­

tra, una soluzione si modifica solo a carico di u n ’altra; e allora l’Assem blea non può non procedere alle sue decisioni con una visione generale del problem a, p er modo che qu an ­ do prende le sue determ inazioni, ha già scel­

to consapevolm ente la sua via. D iversam ente finirebbe col tro v arsi dinanzi a votazioni che finiscono con l’essere delle pregiudiziali o delle preclusioni per altre votazioni: quando taluno per esempio, sostiene che si deve aum entare lo stanziam ento per la viabilità e un altro so­

stiene che invece si deve aum entare, per m o­

do di dire, quello dell’edilizia, col dare la p re ­ cedenza all’una o a ll’a ltra proposta avrem o stabilito una preclusione per la seconda ipo­

tesi, perchè stanziate le somme in un senso non potrebbero più discutersi altre destina­

zioni.

Ecco perchè, p u r dovendo fatalm ente af­

frontare la votazione secondo u n ordine di successione, la discussione sugli em endam en­

ti deve invece essere unica per tu tti. Ramane,

perciò, inteso che, essendosi la discussione già ap erta sugli em endam enti, rim ane aperta su tu tti gli em endam enti. Q uesta è comunque la decisione del P residente dell’Assemblea.

NICASTRO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICASTRO. Signor Presidente, p e r l’artico­

lo 1, noi abbiam o presentato diversi emenda­

m enti. Con un prim o em endam ento, aggiunti­

vo al prim o comma, proponiam o che i fondi stanziati con la legge 21 ap rile 1955, numero 30, (cioè la legge che stabilisce la precedente utilizzazione dei 45m iliardi assegnati a titolo di solidarietà nazionale dallo Stato alla Regio- glone) nonché quelli stanziati con le due pre­

cedenti leggi, quella dei 30miliardi e quella dei 25miliardi, per la p arte riflettente le som­

me a t u tt ’oggi non im pegnate, siano destinati per il 50 per cento ad increm entare lo stan­

ziam ento previsto dall’articolo 1 per l’irriga­

zione, e per il rim an ente 50 p er cento ad in­

crem entare lo stanziam ento in favore dello E.S.E..

Onorevoli colleghi, secondo informazioni fornite in sede di discussione in Commissio­

ne di finanza, le somme non im pegnate e ri­

g uardanti i precedenti stanziam enti dall’arti­

colo 38, sarebbero risultate, alla data 31 gen­

naio 1958, 8m iliardi 411milioni. Secondo la nostra proposta, questi 8m iliardi e 400milio- ni in cifra tonda, dovrebbero essere destinati, ripeto, per il 50 p er cento a ll’irrigazione e per il 50 per cento all’E.S.E.. Questo è un primo em endam ento su cui richiam o l’attenzione del­

l ’Assem blea e che invitiam o i colleghi a vo­

tare, contribuendo in questo modo a diminui­

re indubbiam ente il fondo delle giacenze.

A ltro em endam ento da noi presentato si ri­

ferisce all’esigenza di allargare il settore de­

gli interventi, previsto da questa legge, facol- tando il governo regionale a con trarre un pi’6' stito di 75miliardi. La nostra proposta non e nuova, nel senso che si riallaccia a quelle che furono fatte in sede di elaborazione del pi3' no quinquennale da parte della Commissione finanziaria a cui si pose questo p ro b le m a :6 possibile utilizzare .le giacenze, in modo da tra m u ta rle più sollecitam ente in opere neces­

sarie alla rinascita della Sicilia? La Comrn|s' sione finanziaria, che lavorò unitam ente a l6 altre commissioni del piano quinquennale si cibano, ebbe a dire che si potevano u tiliz i

(9)

re le giacenze anche subito, e addivenne a questa proposta finale: un prestito, a scaden­

za quindicennale con cinque anni di p ro tra­

zione, per un am m ontare di 75miliardi, e un prestito a breve scadenza di 50miliardi. P r a ­ ticamente la contrazione di questi p restiti d a­

va la possibilità im m ediata di prelevare dal­

le giacenze p er venire incontro alle es;genze di investimento.

Noi oggi proponiam o il prestito a lunga sca­

denza quindicennale, con determ inate d ire t­

tive d’investim ento e cioè 40 per cento a fa ­ vore dell’E.S.E., 30 p er cento p er le irrig a­

zioni, 20 per cento per le bonifiche e 10 per cento per im pianti, attrezzatu re e ricerche scientifiche e specializzazioni tecniche di ogni ordine e grado. La nostra proposta allarghe­

rebbe la possibilità di in terv en ti e indubbia­

mente servirebbe a sm obilitare le giacenze.

Per quanto rig u ard a gli interessi del p resti­

to, c’è da dire che p e r il fatto che si viene ad operare sulle stesse giacenze, si ha un com­

penso; e la stessa Commissione finanziaria ela­

borò un prospetto dal quale si possono rile­

vare !e incidenze degli interessi sul bilanc;o della Regione, che sono dell’ordine di centi­

naia di m ilioni nei prim i anni, si increm en­

tano successivam ente fino a sette od otto m i­

liardi e poi progressivam ente si riducono.

Come far fronte a questi pagam enti? Que­

sto è il problem a che ci si pone. Si potrà far fronte ai pagam enti con le maggiori entrate, o rivendicando dallo Stato una maggiore quo­

ta per l’articolo 38, — le opere che si ese­

guono rientrano nel piano previsto dall’a r­

ticolo 38, per cui si può rivendicare una som­

me che sia destinata a compensare questi la ­ vori già eseguiti — oppure impegnando i ca­

noni petroliferi. Queste sono le vie più. razio­

nali da proporre perchè sia garantito il p re ­ stito.

Non c’è dubbio che u n ’operazione di questo tipo, un’operazione finanziaria che tenda a smobilitare com pletam ente le giacenze ed a sostituire ad esse opere, sia perfettam ente realizzabile. Operando u n prestito di questo tipo, molti contrasti dell’Assemblea, che te n ­ u t o a modificare gli stanziam enti proposti nell’articolo 1, verrebbero superati in quanto S1 potrebbero accogliere le richieste avanzate Parte dei vari colleghi. A ltre questioni, che S1 ricollegano all’articolo 1, noi poniamo con i nostri emendam enti, quale, ad esempio, quel- a di considerare prem inente, nel caso in cui

l'Assem blea non dovesse accogliere le propo­

ste da noi qui fatte, la esigenza di accrescere ugualm ente i fondi destinati e per l’E.S.E. e p er le irrigazioni. In subordinata noi propor­

rem m o si riducano gli stanziam enti per le bo­

nifiche — salvo a rip ortare la quota relativa a d etta riduzione sulla spesa ordinaria del bilancio —destinando la differenza a favore dell’E.S.E. ed a favore delle irrigazioni. In p a r­

ticolare noi proporrem m o che i lOmiliardi ed 800milioni previsti al num ero 5 dell’articolo 1 si riducano a 3m iliardi destinando 7m iliardi e 800milioni in p a rte p er l’E.S.E. e in parte per le irrigazioni. Questo non pregiudicherebbe le bonifiche, in quanto alle bonifiche si dovreb­

be provvedere, sem pre in conform ità a quan­

to stabilito dalla relativa legge, i cui oneri sono stati tra sfe riti su ll’articolo 38, col bilan­

cio ordinario.

A ltra questione che per noi è di enorm e im portanza: l’esigenza di recuperare, a favo­

re del Politecnico d i Palerm o lm ilia r d o e 200 milioni. A tal fine proporrem m o la riduzione dello stanziam ento che riguarda le zone in­

dustriali ed altre opere di attivazione com­

m erciale da lOmiliardi a 8m iliardi ed 80l;mi- lioni in modo da recuperare un m iliardo e 200milioni da aggiungere agli SOOmilioni già destinati dalla Commissione dei lavori p u b ­ blici, p er potere avere una disponibilità m ag­

giore, onde sia effettivam ente eseguita la co­

struzione del Politecnico di Palerm o.

Sono questi gli em endam enti che noi sot­

toponiamo all’attenzione dell’Assemblea. Deb­

bo dire che peraltro noi non proponiam o ef­

fettivam ente di rid u rre la somma di lOmi­

liardi a 8m iliardi ed 800milioni senza pro­

porre mia contropartita. A ll’articolo 2, di cui discuterem o in seguito, proporrem o che si sta­

biliscano degli stanziam enti nel bilancio or­

dinario per quanto riguarda le zone indu­

striali, e per i contributi da dare alle singole imprese, secondo quelle proposte che furono stralciate dalla legge per la industrializza­

zione. Sono questi in linea di m assima gli em endam enti che noi proponiam o per quanto riguarda l’articolo 1, onorevoli colleghi.

LO GIUDICE, Vice Presidente della Regio­

ne ed Assessore al bilancio, alle finanze ad al demanio. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. i. '

Resoconti, f.221 (700)

(10)

LO GIUDICE, Vice Presidente della Regio­

ne ed Assessore al bilancio, alle finanze ed al demanio. Signor Presid en te e signori colleghi, stam ane, verso la fine della seduta, l’onore­

vole M ontalbano ha convocato nel suo G abi­

netto i Capi-gruppo, il Presiden te della Com­

missione lavori pubblici nonché i rap p re sen ­ tanti del Governo, p er vedere se fosse possi­

bile a rriv are ad u n ’intesa fra i p resen tatori dei v ari em endam enti, intesa che potesse ser­

vire a ren dere più rapido l ’andam ento dei la ­ vori dell’Assem blea stessa, in vista della pos­

sibilità e del desiderio di approvare la legge, nel più breve tem po possibile. P u rtro p po pe­

rò non si è riusciti a raggiungere una con­

clusione positiva.

Ora, poiché un esam e com parato dei vari em endam enti potrebbe forse p o rtare ad una qualche intesa fra i v ari gruppi, che tali em endam enti hanno presentato, le p rospet­

to, signor P residente la possibilità, anzi ne faccio form ale richiesta, come Governo, che la seduta venga rin v iata a dom ani m attina, per dare la possibilità di incontri fra il Go­

verno ed i presentatori degli em endam enti, per vedere se si può a rriv are ad u n ’intesa e ad un coordinam ento degli em endam enti stessi.

PRESIDENTE. Il Governo chiede di r in ­ viare l’argom ento a dom ani per p rendere con­

ta tti coi presentatori dei v ari em endam enti al fine di raggiungere u n testo concordato.

LO GIUDICE, Vice Presidente della Regio­

ne ed Assessore al bilancio, alle finanze ed al demanio. Il Governo chiede il rinvio della se­

duta.

PRESIDENTE. Senza tra tta re altri argo­

m enti?

CIPOLLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CIPOLLA. Signor Presidente, non so come se la caverà domani m attin a quel giornale che parla continuam ente di ostacoli e rem o­

re creati dalle sinistre alla discussione dello articolo 38. Questo com unque non interessa a ll’Assemblea. A ll’Assemblea interessa che non ci sia questo continuo tira e molla per cui

il lavoro non va avanti; tan to più che ci sono problem i urgenti e gravi che stanno davanti a noi e che dovrem m o risolvere prim a che si chiuda questa sessione.

A llora a nome del mio G ruppo io faccio que­

sta proposta. Se il Governo proprio non se la sente di discutere ora gli em endam enti al dise­

gno di legge sull’articolo 38, non sospendiamo la seduta, sospendiamo la discussione di que­

sto disegno di legge e riprendiam o quella del provvedim enti relativi al personale della Re­

gione che deve essere senza dubbio esaurita prim a che si chiuda la sessione. Io ritengo thè questi provvedim enti per il personale — che tanto sono attesi dalla categoria, che tanto pos:

sono dare di fru tti redditizi a ll’Amministra­

zione della Regione, per un più spedito e ce­

lere procedere di questa un poco tardiva am­

m inistrazione della Regione — possiamo af­

fro n tarli questa sera stessa e possibilmente approvarli, dato che tu tti i settori hanno ma­

nifestato buone intenzioni nei confronti del personale. A m eno che questi buoni propositi siano, al solito, buoni propositi a parole, non buoni propositi nei fatti. Uniformandoci a quella solerzia che ha spinto sem pre il no­

stro Presidente a rend ere spediti i lavori del­

l’Assemblea e p er le esigenze che ci stanno davanti, io ritengo che questa proposta possa essere accettata nel senso che, se il Governo proprio non se la sente di discutere questa sera gli em endam enti è vuole arriv are a qual­

che m aggiore chiarim ento, si accolga la ri­

chiesta dell’onorevole Lo Giudice m a si con­

tinui la seduta per tra tta re i provvedimenti a favore del personale della Regione.

PRESIDENTE. Credo onorevole Cipolla che la richiesta del Governo fosse impronta­

ta ad un concetto di economia, non ad un con­

cetto dispersivo di attività; mi pare di avere capito che il Governo in luogo di una logoma­

chia che potrebbe stancare noi e l’opinione pubblica preferirebbe un incontro con i Pre"

sentatori degli em endam enti, che poi rappi'e' sentano gran p arte dell’Assemblea, con l in"

tenzione — altrim en ti non si capirebbe la ca­

gione dell’in co n tro — di tro v are una via me­

dia attraverso cui accelerare i lavori.

Il che vuol dire che, se facciamo una cosa diversa e incominciamo a discutere un iocl dente da ora fino a questa sera, non avrem0 composto un possibile accordo e nemmeno

(11)

avremo occupato il tempo. Queste cose o si afferrano al volo o altrim en ti si sciupano.

Onorevole P residente della Regione, desi­

derava prendere la parola?

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Onorevole P residen te non ho niente da ag­

giungere, perchè V ostra Signoria ha detto le cose che avrei dovuto dire io: le ha detto con maggiore au to rità dal suo posto; rinunzio, pertanto, a p rendere la parola.

CIPOLLA. La m ia proposta non è inconci-' liabile con quella del Governo.

BOSCO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Bosco lei mi v in ­ ce come stacanovista del regolam ento. H a fa ­ coltà di parlare.

BOSCO. Signor Presidente, che Ella sia uno stacanovista del regolam ento è obiettiva­

mente riconosciuto da tu tti. Vorrei osservare, onorevole Presidente, che, se la richiesta del­

l’onorevole Lo Giudice a nome del Governo è fatta a norm a dell’articolo 102 che consen­

te al Governo stesso di rin v iare al giorno se­

guente la discussione, non abbiamo motivo nè possibilità di opporci. Precisiam o, comunque, che nel m erito noi sarem m o favorevoli alla continuazione della discussione; m a se il Go­

verno si avvale di questo articolo del r e ­ golamento e m otiva la sua richiesta di rin ­ vìo con l’argom ento di una economia del la­

voro, con la pretesa cioè che, attrav erso un eventuale scambio di idee coi p resentatori de­

gli emendamenti, si possa coordinare il la­

voro, credo che in linea di m assima la ri­

chiesta non possa respingersi, a p arte la con­

siderazione che ritengo vana questa ritmione Perchè purtroppo l’esperienza di questa m at­

tina lo ha dim ostrato. Comunque, ritengo op­

portuno che la seduta continui con la tr a tta ­ zione degli altri argom enti a ll’ordine del gior- no e che questa riunione eventualm ente si limiti a quei p resentatori di em endam enti o rappresentanti dei gruppi che possano interes­

sarsi alla possibilità di u n coordinamento del- e varie proposte relative all’articolo 1 della sgge in discussione.

PRESIDENTE. Ad essere chiaro trovo qualcosa di strano nelle argomentazioni che

si sono prospettate. P otrei sospendere la se­

duta invece di rinviarla; m a non vorrei co­

stringere i colleghi ad aspettare che si rip re n ­ da la seduta.

Se veram ente c’è questa buona volontà dì tro v are un accordo, mi pare che la richiesta vada incoraggiata. P eraltro, richieste di que­

sto genere sono state sem pre accolte. Forse ci sono dubbi di diversa natura, non so; co­

m unque m i sorprende in senso favorevole la prim a richiesta e in senso sfavorevole la se­

conda.

CIPOLLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CIPOLLA. Se dobbiamo chiudere entro la settim ana e dobbiamo — su questo non v ’è dubbio — discutere la legge sul personale, mi pare che dobbiamo cercare di guadagnare tempo. Si riuniscano un presentatore per ogni em endam ento o un rappresen tante p er g ru p ­ po insieme con un componente del Governo e la seduta intanto continui.

PRESIDENTE. Onorevole Cipolla, il suo settore un m om ento fa protestava perchè vo­

levo riunire per economia di tem po la discus­

sione di tu tti gli em endam enti, ora lam enta che si voglia sospendere la seduta p er cerca­

re di raggiungere un accordo che semplifichi la discussione. Com unque a m e non appar­

tiene di esprim ere giudizi; ne ho espressi già troppi.

CIPOLLA. Discutiamo la legge sul perso­

nale.

LA LOGGIA, Presidente della Regione.

Come possiamo tenere una riunione per rag ­ giungere un accordo sugli em endam enti, se intanto si discuterà in Aula il disegno di leg­

ge sul personale e tu tti i deputati n a tu ra l­

m ente vorranno essere presenti?

CIPOLLA. Si riuniranno insieme a lei un rappresentante per gruppo. C’è anche il VAe Presidente della Regione. (Interruzioni) Il

Governo è unitario.

PRESIDENTE. Vuole che si discuta la leg­

ge sul personale senza il Presidente della Re­

(12)

gione e l’Assessore del bilancio? Chi dovreb­

be rap p resen tare il Governo, l ’Assessore dei lavori pubblici, dell’in d u stria e del com­

mercio?

MANGANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MANGANO. Onorevole Presidente, noi po­

trem m o essere d ’accordo per sospendere la discussione di modo che con un a riunione dei presen tato ri degli em endam enti si potesse abbreviare il faticoso viaggio, l’ite r di que­

sta legge. Da p a rte m ia e da p arte del mio gruppo dobbiamo rilevare come da tem po orm ai in questa Assemblea c’è un a p articola­

re aria di pesantezza; aria di pesantezza che è stata creata dai massicci e continui in te r­

venti dilatori delle sinistre, che si propongo­

no non tan to di ostacolare l’azione del Go­

verno p e r i riflessi d ire tti che interessano il Governo... (Proteste dalla sinistra) ....ma sì propongono, alla vigilia delle elezioni, di osta­

colare quell’opera di bene che può derivare dalla azione del Governo, d all’azione autono­

m istica del Governo. E ’ un punto su cui r i­

chiamo l’attenzione dell’Assemblea e l’a tte n ­ zione di coloro che amano questa autonom ìa come strum en to di progresso del popolo e non come strum ento di esercitazione politica, n e l­

l’interesse più o meno...

COLOSI. Di stati stranieri! (C om m enti iro­

nici dalla sinistra)

MANGANO. ...di gruppi che non ap p ar­

tengono a noi e che non sono con noi m a che in ogni tem po sono stati contro di noi e sa­

ranno sem pre contro di noi. Io insisto, ono­

revole Presidente, perchè ai lavori di questa Assemblea sia dato un ritm o serio e severo...

(A nim ati com m enti) ...perchè gli in terventi fiume siano lim itati.

E ’ da tem po orm ai che la popolazione di Sicilia soffre per questo stato di fatto e per questo stato di cose. Vi sono dei riflessi di carattere economico e sociale che vengono r i ­ sen titi in tu tti i paesi che io ho potuto p e r­

correre recentem ente nella provincia di A gri­

gento.

COLAJANNI. Pianga le sue lacrim e di coc­

codrillo come le piangeva nella sua lotta con­

tro i contadini.

MANGANO. E noi abbiam o dovuto rileva­

re e rileviam o il sistem a della sinistra di pre­

dicare bene e razzolare male. Questo è il si­

stem a che è stato insturato dai rappresentanti delle forze politiche della sinistra. Noi come siciliani, come autonom isti, anche...

OVAZZA. Come fascisti. (C om m enti) MANGANO. ...come fascisti, protestiamo contro questo sistema... (Proteste dalla sini­

stra)

COLAJANNI. Vada al Massimo a sentire l ’Elisir d ’amore.

MANGANO. ... che svergogna, sminuisce la autonom ia. Debbo sostenere, onorevole Presi­

dente, che l’autonom ia non si difende, difen­

dendo soltanto l ’istituto deli’Alta Corte sici- liana, m a l’autonom ia si difende creando le leggi n e ll’interesse del popolo siciliano, non ostacolando l’azione governativa.

Noi non abbiam o nessuna sim patia politi­

ca per il gruppo ed il p a rtito di maggioranza, m a quando sono in ballo gli interessi del po­

polo siciliano, abbiam o il d iritto di elevare la nostra p rotesta incontenibile, signor Pre­

sidente.

E la preghiamo, confidando nella sua alta sensibilità che già le conosciamo da tempo, la preghiam o di dare un tono, di imporre un tono ai lavori di questa Assemblea.... (Com­

m en ti ironici dalla sinistra)

DENARO. Viva la Democrazia! Bravo!

MANGANO. ...a qualunque costo.

Debbo ricordare, onorevole Presidente, che la legge sul personale è necessario che si di­

scuta, perchè il Governo e V ostra Signoria si sono im pegnati al riguardo. E debbo ricordale ancora che c’è un provved'.m ento di legge che non può essere dilazionato, per una questio­

ne di term ini. Si tra tta del provvedimento di legge per l’integrazione del prezzo del grano.

Abbiamo la speranza, onorevole Presidente- (Comm enti)

BOSCO. Quale speranza avete?

SACCA’. Che speranza potete avere?

(13)

MANGANO. ...che si possa lavorare nello interesse della Sicilia e non soltanto n e ll’in ­ teresse dei gruppi politici che voi ra p p re ­ sentate.

Del resto c’è un esempio che proviene dal vostro stesso Gruppo. L ’onorevole M o n ta v a ­ no ha protestato contro questo sistem a (pro­

teste dalla sinistra), che è un sistem a che lo ha messo fuori dalla regia del vostro P artito , Ed evidentem ente l’onorevole M ontalbano ha ragione.

PRESIDENTE. Onorevole Mangano, la r i­

chiamo. E lla deve rivolgersi al Presidente perchè in questa m aniera finisce col provo­

care, senza volerlo, degli incidenti.

MANGANO. Onorevole Presidente, mi so­

no sempre rivolto a V ostra Signoria, m a la realtà è che da parte di questi signori ven­

gono le provocazioni.

E’ una invocazione, in nom e di quelle ca­

tegorie um ili che noi rappresentiam o in que­

sta Assemblea, è una invocazione che le r i­

volgiamo, che sì facciano le leggi. Questo è il nostro grido! E che -si finisca di p arlare in u ­ tilmente per m esi e per anni senza conclu­

dere niente. Questo m io intervento ha nello stesso tem po la form a e la sostanza di una protesta. (A nim ati com m enti)

COLAJANNI. La scritturiam o per l ’Elisir d’amore!

OVAZZA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Ovazza, ora le darò la parola. Onorevole Colajanni, la prego: ora parlerà l ’onorevole Ovazza e dirà per il suo G ruppo anche le cose che ella vuo­

le dire in privato.

Onorevole Mangano, la prego di ascoltarmi.

Le debbo dire che il provvedim ento in ordi­

ne al prezzo del grano è stato soltanto sta­

mane completato nella sua relazione. Soltan­

to stamane. E l’ufficio im m ediatam ente, cioè stamane stesso, ne ha ordinato la stam pa, p e r­

chè gli uffici della Presidenza non si distac­

e l o che di m inuti n e ll’esecuzione delle deli- bere o degli atti che vengono dalle Commis­

sioni, dall’Assemblea, da qualsiasi organo del­

ia nostra Assemblea.

Per quanto rig uarda le sue conclusioni deb­

bo fare rilevare che l’unica norm a che rego­

la i n ostri lavori è la norm a regolam entare.

SACCA’. Pensavo al G ran consiglio, quan­

do parlava.

PRESIDENTE. Quando le discussioni si protraggono, il che non sem pre è certam en­

te felice anche se m olte volte opportuno, l ’As­

sem blea ha un rim edio che raram en te adotta;

le volte che lo adotta lo fa su richiesta del P residente che sarebbe il m eno adatto, perlo­

meno con tan ta insistenza, a form ulare tale richiesta: quella della chiusura della discus­

sione. L ’Assemblea può avvalersi della m ag­

gioranza ed attraverso la m aggioranza vota­

re la chiusura della discussione. Finché l’As­

semblea tale diritto non esercita, vuol dire che nella sua m aggioranza vuole quel ritm o, quel tono di discussione. Il Presidente, ripeto, più volte ha integrato questa lacuna facendo­

si esso stesso prom otore dell’istanza di chiu­

sura della discussione. V orrei aggiungere che, se lei guarda i verbali si accorgerà che fo r­

se, da quando almeno io sono Presidente, so­

lo il P residente dell’Assemblea ha chiesto chiusure di discussioni; nessun deputato lo ha m ai fatto. Quindi « vigilantibus ju ra suc- cu rru n t ».

Se si vuole che i lavori stringano e vadano più sodam ente alle conclusioni, si deve fare un invito alla m aggioranza e alla m inoranza, alle forze politiche del Governo e alla oppo­

sizione, perchè soltanto dalla presenza sim ul­

tanea delle due forze viene quella economia che sem brerebbe in genere potersi consegui­

re quando ci sono pochi d eputati in Aula. E ’ i] contrario. Quando si è tu tti insieme in A u­

la, le soluzioni possono venire m olto più r a ­ pidam ente di come di solito non avvengono quando vi sono m olti depu tati assenti. Ed è questo il m aggiore pericolo per la vitalità del­

la nostra Assemblea. Ha chiesto di parlare lo onorevole Ovazza, ne ha facoltà.

OVAZZA. Signor Presidente, ho chiesto di parlare per protestare contro l’intervento precedente dell’onorevole Mangano...

MANGANO. Noi protestiam o contro la sua presenza (C om m enti)

COLAJANNI. Stia zitto!

(14)

OVAZZA. Mi lasci parlare, onorevole M an­

gano. Ha parlato e sbraitato troppo.

DENARO. Non è consentito pro testare con­

tro la presenza di un deputato.

PRESIDENTE. La prego, onorevole Cola- ianni. Debbo annunziare che da questo mo ­ m ento richiam erò all’ordine quei d eputati che d isturberanno la discussióne.

Ella, onorevole M angano, ha svolto la sua protesta ed aveva d iritto di farlo; l’onorevo­

le Ovazza ha diritto di p rotestare contro la sua protesta; m a si svolga la protesta e non si offra...

DENARO. L ’onorevole M angano protesta contro la presenza dell’onorevole Ovazza.

PRESIDENTE. ...uno spettacolo che tra lo altro serve soltanto ad occupare il tempo.

DENARO. L ’onorevole M angano non può p rotestare contro la presenza di un deputato;

invece ha detto che protesta contro la p re ­ senza dell’onorevole Ovazza in Aula. (A n i ­ m a ti com m enti)

PI ESTDENTE. Non può certam ente farlo.

CIPOLLA. Ella certam ente non l’ha s e n ­ tito.

DENARO. La prego di richiam are l’onore­

vole M angano perchè ritiri la sua espressione.

OVAZZA. Onorevole Presidente, io p ro te­

sto contro l’intervento inopportuno e provo­

catorio — provocatorio, per la verità, anche di risa — dell’onorevole M angano, il quale si è vantato di fare un discorso da fascista e co­

me tale l’ha fatto; il quale ha funzionato qui, ha ten tato di funzionare, da provocatore, ac­

cusando chi è presente in A ula e lavora in questa Assemblea, di volere fare ostacolo al­

le esigenze del popolo siciliano; da quella cat­

ted ra di basso profondo... (Interruzione dello onorevole Mangano) ...che usa argom enti in ­ degni non può venire un m onito di questo tipo. L ’onorevole M angano guardi se stesso e ragioni su quello che egli fa; e risp etti chi viene qui a lavorare anche se ha idee con­

trarie alle sue. E di questo ce ne vantiam o,

onorevole M angano, perchè non siamo fasci­

sti nè servi (Applausi dalla sinistra) come lei ha dim ostrato di essere.

Pai li che questo modo di intervenire è con­

troproducente — non per lei e non me ne in­

teressa — è controproducente p e r i lavori del­

l’Assemblea ai quali noi sentiam o di parte­

cipare seriam ente lavorando, m en tre lei vie­

ne qui a fare il trom bone da questa tribuna, offendendo, cosa che noi non possiamo accet­

tare, onorevole Mangano....

MANGANO. E lei è venuto a lavorare nel­

l’interesse dei m ugick.

OVAZZA. Lei è venuto qui a rievocare qualche articolo che è spuntato nella stampa probabilm ente stam attina. E lei solo se ne fa eco in questo modo che io devo respingere come provocatorio, anche, ripeto, se con­

siderando da chi viene e come si esprime non m eriterebbe di essere rilevato.

LA TERZA. Non esageri, onorevole Ovazza.

OVAZZA. O ltretutto noi ci trovavamo in un m om ento in cui il Governo, p er considera­

zioni di opportunità, chiedeva che si cercasse di com porre le diverse tesi e proposte emerse dalla discussione di un disegno di legge e da un gran num ero di em endam enti.

Non è certo una proposta ostruzionistica nostra; vi è un tentativo del Governo per ve­

dere di cavare finalm ente, se è possibile, da questa situazione complessa e difficile per contrasti, qualche cosa di serio. E lei viene a parlare di nostro ostruzionismo, e lei viene a p arlare di nostra azione contro il popolo si­

ciliano!

M ANG ANO. Dal 1 gennaio al 31 dicembre!

(C om m enti)

OVAZZA. Lei, venuto alla trib u n a tentan­

do dì provocare, stupidam ente, inutilmente, gratuitam ente. Lei non rapp resen ta certo, an­

che p er avere afferm ato di p arlare da ‘fasci­

sta, il popolo siciliano in questa Assemblea.

(Interruzioni) Onorevole presidente, la pre' go — e le chiedo scusa se il mio tono è con­

citato, m a non ho potuto evitarlo — di evi­

ta re che a ltra volta da questa trib u n a si di­

cano le cose che l’onorevole Mangano ha detto.

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