• Non ci sono risultati.

TFA Tirocinio. Formativo Attivo MANUALE DI PREPARAZIONE CON TEORIA, QUESITI E TEST

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "TFA Tirocinio. Formativo Attivo MANUALE DI PREPARAZIONE CON TEORIA, QUESITI E TEST"

Copied!
6
0
0

Testo completo

(1)

MANUALE DI PREPARAZIONE CON TEORIA, QUESITI E TEST

TFA Tirocinio Formativo Attivo

(2)

█ 6. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative

La legge 170/2010 (art. 5 lettera b) richiama le Istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire: “l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere”.

Si tratta di una norma che mutua alcuni aspetti della Legge Quadro sulla disabilità 104/92, pur differenziandosi notevolmente da essa sia perché riguarda sostanzialmente il diritto allo studio, sia perché esso viene tutelato in modo diverso (VIOLA, 2012).

In questa direzione l’attuale Direttiva e la Circolare sui BES precisano che:

“le scuole - con determinazioni assunte dai consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psico-pedagogico e didattico- possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalla disposizioni attuative della L. 170/2010 (DM 5669/2011)”.

Gli strumenti compensativi e le misure dispensative sono mezzi che aiutano l’alunno con DSA a ridurre gli effetti del suo disturbo, predisponendo una modalità di apprendimento più adatta alle sue caratteristiche, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. Compensare e dispensare sono due parole chiave che da alcuni anni sembrano sintetizzare in Italia le indicazioni didattiche per i DSA. Esse, tuttavia, non sono equivalenti nel significato.

Gli strumenti compensativi sono qualsiasi prodotto, attrezzatura o sistema tecnologico in grado di bilanciare un eventuale disturbo, riducendone gli effetti negativi.

Quando abbiamo parlato di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, abbiamo inteso parlare di alunni con disturbi che si ripercuotono sulla velocità e sui processi di automatizzazione legati alla scrittura e alla lettura di lettere, parole e numeri.

Ciò che non è implicata è l’abilità che riguarda l’elaborazione concettuale o l’intelligenza.

Tali alunni richiedono strategie educative differenti, e percorsi differenziati. Il disturbo, inoltre, non si manifesta in modo temporaneo, ma riguarda l’intero arco della esistenza. È grazie ad una osservazione attenta che è possibile diagnosticare o ricevere indicazioni utili a identificare il problema. La diagnosi precoce consente una maggiore velocità nell’adottare strategie e strumenti compensativi e una maggiore probabilità di diagnosi. Viene utile ricordare che agisce in modo latente e si rende manifesta quando il bambino, frequentando la scuola primaria, si cimenta con i segni convenzionali legati alla scrittura e del fare da conto.

La scuola come agenzia educativa che mira allo sviluppo armonico e integrale del bambino agisce in presenza di una difficoltà schierando le sue professionalità e le sue competenze, tuttavia non si può parlare di dislessia se prima non si è di fronte ad una diagnosi che attesta

(3)

685

la presenza del problema.

Se per la scuola dell’obbligo l’attenzione è maggiore, si ravvisa che lo stesso non vale per chi frequenta l’università. Infatti, essi hanno “diritto ad avere un’organizzazione dello studio e delle prove di profitto, che permettono di poter dimostrare al meglio le competenze acquisite”.

Come abbiamo già evidenziato, l’insorgenza del disturbo è diversa da bambino a bambino, quindi tentare una generalizzazione sarebbe un errore, dato che ogni alunno è una storia.

Presso l’Università di Bologna in primis è nato il “servizio studenti dislessici”, che oltre a richiedere la diagnosi, si rende disponibile a mettere a disposizione la propria esperienza per supportare chi a loro si affida.

La diagnosi che attesta l’attendibilità del disturbo, non deve essere eccessivamente datata, ma rilasciata da almeno tre anni. La diagnosi inoltre deve essere stata rilasciata da un servizio pubblico da uno specialista proveniente da strutture private ma comunque convenzionate: utile che questa sia supportata da una dichiarazione di conformità da parte del Servizio Sanitario Nazionale.

Gli strumenti compensativi e le misure dispensative hanno arginato molte delle problematiche, risolvendole in pare o del tutto in alcuni casi.

Se consideriamo le prove di ammissione e di verifica delle competenze possedute nel luglio 2011, si è previsto “tempi aggiuntivi, ritenuti congrui in relazione alla tipologia di prova e comunque non superiori al 30% in più rispetto a quelli stabiliti per la generalità degli studenti, assicurando l’uso degli strumenti compensativi necessari e in relazione al tipo di DSA”. Tra gli strumenti compensativi, e da impiegare, si annovera il computer con software di sintesi vocale, la calcolatrice, il tutor lettore e strumenti per eseguire calcoli, nonché supporti per la memoria. È comunque la commissione a valutare quali strumenti siano più adatto e conformi alle prove.

Per gli esami di profitto è previsto l’impiego del computer con programmi di video- scrittura, munito di correttore ortografico e sintesi vocale, nonché tabella delle misure, tabella delle formule geometriche, linea del tempo, e calcolatrice. Ogni alunno ha diritto ad avere la opportunità di trasformare un esame scritto in orale e viceversa. Una delle opportunità date all’alunno è quella di dividere la prova in più parziali, avere più tempo per rispondere ad esame orale e tempi più distesi per le prove scritte. Si suggerisce e sempre per arginare le difficoltà e agire in modo inclusivo, di evitare ai dislessici di eseguire esami scritti a scelta multipla – nel caso si fosse nella impossibilità di rispondere a tale richiesta, è trasformarli in esami scritti a scelta doppia (con enunciati vero/falso). Una delle misure dispensative che va adottata è costituita dalla lettura ad alta voce, la scrittura veloce e sotto dettatura e l’impiego del vocabolario (cartaceo), da sostituire con quello digitale.

Tanto le prove scritte quanto quelle orali vanno valutate sul contenuto e non sulle modalità con le quali sono state realizzate. Per ciò che concerne la lingua inglese, è preferibile dispensare l’alunno in quanto rappresenta un vero cruccio per i bambini e i ragazzi con DSA.

Se consideriamo l’idoneità linguistica è auspicabile offrire all’alunno un tempo maggiore per ogni prova e la possibilità di riascoltare la traccia audio più volte. Se si è a lezione o in qualche seminario, l’uso del registratore digitale supplirebbe dal prendere appunti.

Rimanendo sulla lezione è auspicabile che ogni docente consenta allo studente di visionare

(4)

le slide, per consentire una maggiore fissazione degli argomenti. Anche in questo caso si deve astenere l’alunno dalla lettura ad alta voce, e dalla scrittura sotto dettatura. Se consideriamo lo studio individuale i testi fanno forniti in formato pdf, doc ecc. che verranno poi ascoltati grazie ad un comando vocale. Un servizio utile specialmente se si parla di ragazzi universitari è quello che può essere offerto dalle biblioteche le quali grazie a postazioni informatiche aggirano eventuali ostacoli dati da una consultazione cartacea dei volumi presenti.

Nella Nota sullo svolgimento delle prove Invalsi per l’A.S. 2016-2017 per gli allievi con bisogni educativi speciali pubblicata il 20/03/2017 è inserita la tabella, sotto riportata, con i riferimenti specifici su cosa fare in caso di alunni con disabilità certificata, con Disturbi Evolutivi Specifici (con certificazione o diagnosi) e con svantaggio socioeconomico, culturale e linguistico.

Occorre precisare che l’insegnante rappresenta il primo vero strumento compensativo, il primo facilitatore, il catalizzatore dell’apprendimento, l’amplificatore dei risultati, un modello di identificazione per poter accompagnare al meglio gli allievi con DSA e decidere quali strumenti siano più adatti a loro, è necessario infatti che l’insegnante (ri)conosca gli allievi osservandoli, così come segnalato nelle Linee Guida, rispetto ai comportamenti e alle prestazioni didattiche.

(5)

687

Quando parliamo di strumenti compensativi ci riferiamo ad esempio:

▪ alle tabelle dei mesi,

▪ alle tabelle dell’alfabeto e dei vari caratteri,

▪ alla tavola pitagorica,

▪ alla tabella delle misure,

▪ alle tabelle delle formule,

▪ alle mappe concettuali,

▪ alla calcolatrice,

▪ al registratore o MP3,

▪ al computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale,

▪ ai libri digitali,

▪ agli audiolibri,

▪ ai dizionari computerizzati e traduttori.

All’interno del concetto di strumenti compensativi si distinguono anche le strategie compensative.

Le strategie compensative rappresentano l’insieme di procedimenti, espedienti, stili di lavoro o di apprendimento che possono ridurre, se non superare, i limiti del disturbo.

Ad esempio, le strategie compensative possono integrare o mediare la comunicazione scritta attraverso:

▪ altri codici, in particolare di tipo grafico-visivo (schemi, grafici, mappe, diagrammi, immagini, filmati, ecc.);

▪ strumenti, metodi, espedienti per facilitare la memorizzazione e l’organizzazione delle informazioni (tabella dei mesi, elenco delle regioni, tavola pitagorica, ecc.);

▪ le tecnologie compensative, che per i DSA sono rappresentate sostanzialmente dal computer e dai sistemi di registrazione-riproduzione della voce.

Le misure dispensative, invece, hanno lo scopo di evitare, con un’adeguata azione di tutela, che il disturbo possa comportare un generale insuccesso scolastico con ricadute personali, anche gravi.

Alcune misure dispensative sono:

▪ il non richiedere lettura a voce alta,

▪ la scrittura veloce sotto dettatura,

▪ l’avere tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante un’adeguata organizzazione degli spazi e un flessibile raccordo tra gli insegnati,

▪ l’assegnazione dei compiti a casa in misura ridotta,

▪ la possibilità d’uso di testi ridotti non per contenuto, ma per qualità di pagine,

(6)

▪ la dispensa dall’uso del vocabolario, dallo studio mnemonico delle tabelline.

Queste misure non rappresentano mai una soluzione ai problemi degli alunni con DSA, ma semplicemente il riconoscimento e l’accettazione dei loro limiti. È qui che ci vengono in soccorso ancora le parole di Fogarolo: “Sarebbe un errore mettere sullo stesso piano, nella stesura del PDP, le strategie compensative, che danno autonomia, e quelle dispensative che semplicemente evitano problemi maggiori” (FOGAROLO, 2012). Ciò che qui intendiamo dire è che non considerare le “condizioni” che possano rendere efficace l’apprendimento degli allievi con DSA significa continuare a credere che questi allevi debbano solo fare in modo diverso, compensando, o non fare del tutto, dispensando, quello che a causa del disturbo non gli è consentito di fare.

In altri termini occorre individuare sistemi di intervento efficaci al fine di accompagnare l’alunno a superare i limiti del suo disturbo e a raggiungere un autentico successo formativo.

Tale impegno può essere utile per dare il via a un rinnovamento reale delle pratiche di insegnamento di cui possano giovarsi tutti gli alunni.

Gli strumenti compensativi si suddividono in tecnologici e non tecnologici. Ci basterà leggere lo schema di seguito riportato per capire a cosa ci si riferisce.

STRUMENTI COMPENSATIVI

TECNOLOGICI NON TECNOLOGICI

Smart Pen (penna “intelligente” che registra, e recupera la voce del docente, digitando una parola)

Dizionario elettronico

PC con videoproiettore

Registratore (CD, MP3)

LIM.

Lettura ad alta voce (eseguita dal docente o dai compagni)

Schemi, riassunti, mappe

Aumento del tempo a disposizione, abitudine a porre quesiti “dal posto” per monitorare gli apprendimenti.

STRUMENTI COMPENSATIVI TECNOLOGICI DA IMPIEGARE A CASA TECNOLOGICI NON TECNOLOGICI

PC con correttore ortografico

Sintesi vocale

Software specifici (testi digitali, mappe)

Strumenti per l’audio: registratore, lettori Mp3

Internet

Dizionario elettronico

Traduttore.

Schemi propri

Appunti del docente o dei compagni

Tavole con le regole grammaticali

Tabelle verbali con paradigma irregolare

Affiancamento per lo studio pomeridiano.

Per ulteriori chiarimenti sugli strumenti in uso, varrà considerare il dizionario elettronico, il libro digitale e la penna intelligente e i software di cui si parlerà in maniera specifica anche nel paragrafo successivo.

Riferimenti

Documenti correlati

L’esame finale di abilitazione consiste nella discussione di una relazione finale di tirocinio (le cui caratteristiche sono state descritte in precedenza) di cui

La pedagogia cristiana all’indomani della Seconda guerra mondiale.. Carleton Wolsey Washburne: A Living Philosophy

Idealmente, ogni classe dovrebbe avere una biblioteca aggiornata e for- nita, con libri per tutti i gusti e tutte le età; infatti, uno spazio dedicato ai libri aumenta la

Avviare dei gruppi di lettura ad alta voce in una residenza per anziani può sembrare una cosa semplice, in fondo si tratta di aprire un buon libro e leggerlo a voce alta,

➢ dispensa dalla lettura ad alta voce - scrittura veloce sotto dettatura - uso del vocabolario - studio mnemonico delle tabelline - dispensa, se necessario, dallo studio della

La terza avrebbe dovuto prendere in esame la possibilità di produrre ipotesi di ricadute applicative in merito a congruenti percorsi didattici (tecniche)

b) insegnamenti di didattiche disciplinari che sono svolti anche in laboratorio in modo da saldare i contenuti disciplinari con le modalità di insegnamento in

- 18 CFU, da acquisire nelle attività formative relative alla Didattica delle discipline oggetto di insegnamento delle classi di concorso con laboratori