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Integrazione - Relazione tecnica (776 KB)

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0. PREMESSA A “RELAZIONE TEC NICO-DESCRITTIVA

(allegato B.18 - REV. 3)”

Lo scr ivente tecnico L anfranco Donantoni è stato in caricato dalla Legale Rappresentante Pasqu alin Gigliola di produrre una Relazione Tecnico-Descrittiva sull’all evamento di galline ovaiol e, ubicato in Gaiarin e TV.

Tale Relazione viene prodott a nella Versione 3.0, in ri ferimento alla nota d ella Provincia di Trev iso prot. 2017/5527 del 23.0 1.2017 e dopo le indi cazioni fornite pe r le vie brevi dal dr. Paolo Giandon di ARPAV.

Di seguito viene esposto quant o richiesto.

Moglian o Veneto TV, april e 2017

Prof. Lanfranco Donantoni ( d o t t o r e a g r o n o m o )

c o l l a b o r a t o r e : N o v e l l o M a s s i m o d o t t o r e a g r o n o m o

C o n l a p r e s e n t e i n f o r m i a m o c h e , a i s e n s i d e l l a n o r m a t i v a v i g e n t e i n o g g e t t o , i V s . d a t i s o n o i n s e r i t i n e l n o s t r o a r c h i v i o e v e n g o n o u t i l i z z a t i a i f i n i a m m i n i s t r a t i v i i n t e r n i e

p e r g l i a d e m p i m e n t i d e r i v a n t i d a o b b l i g h i d i l e g g e .

I n o g n i m o m e n t o è p o s s i b i l e m o d i f i c a r e o c a n c e l l a r e i d a t i p r e s e n t i n e l n o s t r o a r c h i v i o . P e r i n f o r m a z i o n i , r i v o l g e r s i a L a n f r a n c o D o n a n t o n i .

(2)

ALLEVAMENTO di GALLINE OVAIOLE PASQUALIN GIGLIOLA

GAIARINE TV

RELAZIONE TEC NICO-DESCRITTIVA (allegato B.18 - REV. 2)

INDICE

A QUADR O AMMINISTRATIVO – TERRITORIALE

A1 Inqu adramento del comp lesso produttivo A2 Inqu adramento geografi co - territoriale del sito

A3 Stato autori zzativo ed autorizzazioni sostituite dall'AIA

B QUADR O PRODUTTIVO – IMPIANTISTICO

B1 P roduzioni, Struttu re aziendali, Impianti

B2 M aterie prime e pro dotti finiti B3 R isorse idriche ed energetiche

B3.1 Consumi di acqua

B3.2 Produzioni di ene rgia B3.3 Consumi di energia

C QUADR O AMBIENTALE

C1 Emis sioni in atmosfera C2 Scar ichi idrici

C3 Emis sioni sonore C4 Emis sioni olfattive C5 Prod uzione di rifiuti C6 Effl uenti zootecnici

D QUADR O INTEGRATO

D1 Appl icazione delle M.T .D./B.A.T.

D2 Crit icità riscontrabili

E PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Quadro sinottico previsio nale

Analisi previsionale

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A QUAD RO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE

A 1 - Inquadramento del complesso produttivo

L’allev amento si trova in Godega di Sant’Urbano TV , Via Calderozze, 31.

L’azien da è specializzata ne ll’a llevamento di galline o vaiole, per una capacit à produttiva massi ma prevista di 338.000 capi.

Il c omplesso I.P.P.C., s ogge tto a d Autorizzazione Integr ata Ambientale, è inter essato dalle segue nti attività:

C o d i c e

I P P C C o d i c e N A C E C o d i c e N O S E - P

T i p o l o g i a

i m p i a n t o O p e r a z i o n i s v o l t e

6 . 6 ( a )

0 1 . 2 A g r i c o l t u r a ,

a l l e v a m e n t o a n i m a l i

1 1 0 . 0 5 G e s t i o n e

l i q u a m i

A l l e v a m e n t o g a l l i n e o v a i o l e

P r o d u z i o n e d i u o v a

A 2 - Inquadramento geografico - territoriale del sito

Catasta lmente, è ricompreso:

 Nel Catasto Terreni, nella particella 79 del fogli o 15 del Comune di Gaiarine

 Nel Catasto Fabbricati, n ella particella 79 (sub 3-4-5-6-7), del foglio 5 sezi one B del Comune di Gaiarine

Da un punto di vista urbanistico rientra nella Z.T.O. D.3, destinata alle at tività agro-industriali.

Nel comple sso, il lotto occu pa una superficie complessiv a di 39.841,00 mq; i fabbricati occupano una superficie di 9.831,49 mq, con una superfi cie s coperta di 30 .009,51 mq (occupata anch e da colture agricol e).

L'impia nto ri cade in classe VI del Piano di zonizzazione acustica “VI - Aree esclusivamente industr iali (aree con insediament i industriali senza a bitazioni).

Il sito dell’allevamento è inserito in un conte sto agricolo caratte rizzato prevalentem ente d a vig neti e da s e minati vi; nel circond ario sono presenti abitaz ioni sparse. La distanza dall’abitato di G aiarin e è di 475 m c a.; il centro aziendale è d elimitato a NORD-EST dalla B retella A28 (Gaiar ine- Codognè).

L’area dell’allevamento non è soggetta a vincoli paesaggistico- ambient ali; non ricade in z one di interesse c omunita ri o classificate SIC e/o ZPS.

A 3 - Stato autorizzativo ed autorizzazioni sostituite dall'AIA

(4)

L'allev amento è in possesso dei seguente iter autorizzativi e delle seguent i autorizzazioni:

E s t r e m i a t t o

a m m i n i s t r a t i v o E n t e c o m p e t e n t e D a t a

r i l a s c i o O g g e t t o C o n c e s s i o n e

E d i l i z i a 5 8 / 1 9 9 9 G a i a r i n e 3 0 . 0 4 . 1 9 9 9 A m p l i a m e n t o c o m p l e s s o z o o - a v i c o l o

A u t o r i z z a z i o n e I n t e g r a t a A m b i e n t a l e 3 2 1 / 2 0 1 5

P r o v i n c i a d i

T r e v i s o 0 9 . 0 9 . 2 0 1 5 P o t e n z i a l i t à 2 5 4 . 0 0 0 c a p i

C o m u n i c a z i o n e c o m p l e t a 5 2 8 1 4 8 / 0 4

P r o v i n c i a d i

T r e v i s o 2 7 . 0 6 . 2 0 1 6 C o m u n i c a z i o n e u t i l i z z a z i o n e a g r o n o m i c a e f f l u e n t i

S . C . I . A . p e r a d e g u a m e n t o a l l o s t a t o

a u t o r i z z a t o

C o m u n e d i

G a i a r i n e 2 3 . 1 1 . 2 0 1 6 D e m o l i z i o n i / r i s t r u t t u r a z i o n i v a r i e

L’azien da svolge attività d i allevamento di galline o vai ole per la produzi one di uova destinate al consumo alimentare; trattasi di forma di prod uzione IN SOCCIDA.

Con altra titolarità, l’all evame nto viene avviato nel 1976 con un a potenzi alità di 317.600 c api.

Dopo aver a cquistato tramite asta pubblica il cen tro in parola, Pasqual in Gigliola ripre nde l’attività dell’allevamento zootecnico nel febbrai o 2007, con una pot enzialità di 338.100 capi; nel 2011 –per l’adegu amento alla normativa su l benessere animale- la potenzialità viene p ortata a 254.000 capi.

A seguito d ell’adozione di nuovi sistemi d i allevamento, vengono eseguit i interventi di ristrutturazione interna degli impianti che comport ano un conseguentemente ripristino della capaci tà di produz ione a 338.0 00 capi/ciclo.

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B QUADR O PRODUTTIVO – IMPIANTISTICO

B1 – Produzioni, strutture aziendali, impianti

Strutture aziendali (la num erazione fa riferimento all a planimetria generale – tav. B 28)

TIPOLOGIA EDIFICIO mq

1 CAPANNONE D I ALLEVAMENT O OVAIOLE 1.688,93

2 CAPANNONE DI ALLEVAMENTO OVAIOLE 1.512,54

3 CAPANNONE D I ALLEVAMENT O OVAIOLE 1.431,04

4 CAPANNONE D I ALLEVAMENT O OVAIOLE 1.495,44

5 CAPANNONE D I ALLEVAMENT O OVAIOLE 1.505,42

6 MAGAZZINO U OVA 520,79

7 PLATEA COPE RTA DI STOCC AGGIO DELLA POLLINA 680,54

8 RICOVERO AT TREZZI 1 174,15

9 RICOVERO AT TREZZI 2 242,98

10 RICOVERO A TTREZZI 3 124,81

11 CABINE ENE L – PUNTO DI CONSEGNA 16,90

11A CABINE EN EL – TRASFORMATORI 11,31

12 ABITAZIONE CUSTODE 243,00

13 OFFICINA A ZIENDALE 80,03

14 UFFICI/SER VIZI 42,36

R - RIPOSTIGLI VARI 20,06

A – LOCALI DI PRE-INGRESSO 41,19

TOTALE 9.831,49 N . B . i v a l o r i i n d i c a t i s o n o r el a t i v i a l l o s t a t o a t t u a l e d e i f a b b r i c a t i : i n d a t a 2 3 . 1 1 . 2 0 1 6 è s t a t a p r e s e n t a t a u n a S . C . I . A . p e r l a d e m o l i z i o n e d i s e d i m i p e r u n t o t a l e d i 1 . 0 0 1 , 8 2 m q .

CAPANNONI DI ALLEVAMENTO

Lo stabili mento è costituito da 5 unità produttive (capannoni), al cui interno sono poste batterie di gabbie sovrapposte per la stabulazione delle gall ine, in numero sufficiente per permette re l’attuazion e del ciclo produttivo nel r ispe tto dell’attuale normativa sul benessere degli a nimali.

Le Superf ici Utili di St abulazione (SUS) e Superf ici Utili di Allevam ento (SUA) sono:

S u p e r f i c i e c o p e r t a C a p a n n o n e

S U S ( m q ) S U A ( m q )

(6)

0 1 1.688,93 1 . 6 3 7 , 3 6 0 2 1.512,54 1 . 4 6 6 , 6 4 0 3 1.431,04 1 . 3 8 8 , 0 7 0 4 1.495,44 1 . 4 6 5 , 1 0 0 5 1.505,42 1 . 4 7 4 , 9 0 T O T A L I 7.633,37 7 . 4 3 2 , 0 7

L’allev amento de lla gallina ovaiola per la produzi one d i uova fresche da consumo è caratterizzato dalla realizzazione di ci cli produttivi lunghi intervallati da br evi periodi di vuoto sanitario.

Le normative sanitarie vigenti richiedono tra l'altro la vendita di tutti i ca pi allevati in un ciclo e la successiva puli zia dei locali prima d ell'inizio di un n uovo ciclo di allevamento.

Il cic lo ha una durata totale med ia di circa 11,5 mesi c a., al termine dei qu ali i capi allevati vengono avviati a macellazione; viene effettu ata poi la pulizia e l’igienizzazione degli ambienti e, dopo un adeguat o peri odo di vuoto sanit ario, il ciclo di allevamento viene riavvia to; vengono quindi ac casat e ovaiole giovani -da 1 20 giorni - già vaccina te e provenienti d a al tri allevamenti speci alizzati nella produzi one di pollastre e trasportati con appositi automezzi.

Le pol lastre accasate so no già state preventivamente sottoposte a un program ma di vaccinazione, o ltre che al debeccag gio e al raccorciamento delle unghie, per cui non necessitano di ulteriori interventi e di cure.

Si specifi ca che la durata del ciclo –in funzione de lle prestazioni produtt ive delle galline ovaiole- può variare in difetto ed in ec cesso rispett o al valore medio indicato.

Nella prima fase di alle vamento, della durata di 3 settimane le galline non ha nno ancora raggiun to la completa maturità sessuale; la seconda fase, che dura 47 settimane circa, è caratterizzata da lla deposizione delle u ova.

Il fattore am bientale che in cide maggiormente sull’attiv ità produttiva è la varia zione del numero di ore di luce nell’arco della giornata;

nella pri ma fase di permanenza delle gallin e in allevamento, l’illuminazione aumenta di 45 minuti circa a settimana, a partire dalle 14 ore fin o a raggiungere l e 16 ore giornaliere costan ti di luc e nel periodo di piena produzio ne (dopo la 20a settimana).

La produzione di uova in izia a 10-15 gio rni da ll’ac casamento e il picco massimo di ovi-deposizione si raggiunge al 90°-100° giorno, dopodichè la produzi one giornaliera de cresce gradualmente fino a fine ciclo.

Al termine d el ciclo pro dutt ivo, si provvede alla cattura delle galline dalle g abbie con successi va destinazione al macello.

A capannoni vuoti l’allevame nto viene preparato pe r ric evere il nuovo gruppo di ovaiole da all evar e, mediante la pulizia dell’ ambiente e di tutta l ’attrezzatura pres ente in allevamento.

La pulizia a secco delle superfici di allevamento –con acqua finemente nebuliz zata- co nsente di evitare di produrre volumi di acque sporche e acque d i lavaggio.

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Nel capannone sono previste batterie a piani multipli, c he garantiscono che ogni o vaiola disponga di almeno 750 cmq di superficie della gabbia e almeno 600 cmq di s uperficie utilizzabile (cf r. paragrafo successivo).

La gestion e dell’allevamento è del tipo tutto pieno-tutto vuoto e prevede che le galline c ompletino in azienda l’in tero ciclo di produzi one di uova.

Prima dell’a vvio di ogni ciclo di produzio ne, i locali ven gono sottopo sti a trattamento di disinfezione con prodotti sp ecifici per il settore zootecnico.

Il condizi onamento ambiental e è garantito da un sistema automatic o che control la i l ivelli di illum inazione, velocità dell’aria , temperatura, umidità re lativa; in partic olare, viene favorita l ’eliminazione dei gas tossici di accumulo e mantenuto un buon livello di umidità e una tempera tura pressoché cos tante (20-22°C).

Nel complesso, sono installati 170 ventilatori, con una portata nominal e massima unitaria di 36.000 mc/h; il lor o funzi onamento viene regolat o con sonda termom etrica.

Il raff rescamento –evaporativo - viene attuato:

- nei capannoni 1, 2 e 3 con impianti di tipo “cooling”

- nei capannoni 4 e 5 con impianti di tipo “fog esterna”

La conduzi one d ell’attività avviene con contratto di “so ccida” con una ditta esterna, che prev ede la fornitura delle mat erie prime da parte della ditta soc cidante, mentre l’allevatore si occupa del lav oro e della gestione dei capan noni. La stessa ditta soccidan te provvede al ritiro delle uova e delle galline a fine carriera.

MAGAZZINO UOVA

E’ inoltre p resente un m anuf atto di servizio per il depo sito temporaneo delle uova, posto in ad erenza ai capannoni 2 e 4, c he presenta le seguent i caratteristiche dimensionali:

U T I L I Z Z O F A B B R I C A T O S E D I M E ( m q )

S U P E R F I C I E I N T E R N A ( m q )

C E N T R O D I P R I M A L A V O R A Z I O N E E I M M A G A Z Z I N A M E N T O U O V A

5 2 0 , 7 9 5 0 4 , 4 0

La produzion e delle uova è del tutto meccanizzata. Le uova per gravità si depositano s ui nastri traspo rtatori e vengono fatte afflui re al centro di im ballaggio, sono sottoposte a selezione manua le e automatica e con un sistema automat izzato vengono poste in alveoli di cartone che, a loro volta , vengono im pila ti dall’operatore in pa llet e imballati per il trasporto presso la s ede del s occidante, dove avv iene la selezion e e l’imbal laggio per la vend ita.

Non è previs ta alcuna forma di stoccaggio in azienda; le uova dopo essere state imballate so no ritirate dal soccidante.

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ALTRI FABBRICATI SIGINIFICATIVI

Sono inoltre presenti i seguenti fabbricati funzionali alle attività di allevam ento:

U T I L I Z Z O F A B B R I C A T O S E D I M E ( m q )

S U P E R F I C I E I N T E R N A ( m q )

D E P O S I T O R I F I U T I

P E R I C O L O S I 1 0 , 0 0 9 , 8 0

D E P O S I T O R I F I U T I N O N

P E R I C O L O S I 4 , 0 0 3 , 6 0

P L A T E A C O P E R T A D I

S T O C C A G G I O D E L L A P O L L I N A 6 8 0 , 5 4 6 5 9 , 6 0 R I C O V E R O A T T R E Z Z I 1 1 7 4 , 1 5 1 6 8 , 7 8 R I C O V E R O A T T R E Z Z I 2 2 4 2 , 9 8 2 3 4 , 7 4 R I C O V E R O A T T R E Z Z I 3 1 2 4 , 8 1 1 2 0 , 2 8 A B I T A Z I O N E C U S T O D E 2 4 3 , 0 0 2 3 5 , 7 1 O F F I C I N A A Z I E N D A L E 8 0 , 0 3 7 7 , 6 3

Sono in oltre presenti i s eguenti locali tecnici ed attrezzature:

 2 cabine elettriche sdopp iate

 2 gruppi elettrogeni

 2 locali uffici/servizi

 ripostigli vari

 locali di pre-ingresso ai capannoni di allevamento

 2 diesel-tank (per i mezzi agricol i)

 2 punti di carico della p ollina negli automezzi

 2 celle-frigo per gli avicoli morti (totale mq 12 e mc 18) CHECK E POI SU SCHEDA B

 2 va sch e inte rrate e coperte per lo stoccaggio di event uali acque di lavaggio e colaticci

Sono state r ealizzate cortine arboreo-arbustive su tutti i lati del centro aziendale; quest ’ultimo confina inoltre con fondi agricoli a destinaz ione colturale vit i-vinicola.

Consistenza degli animali

Nel ca pannone sono previ ste batterie a piani m ultipli, in accordo con il D.lgs. n. 267 del 29 luglio 2003 “Attuazione delle direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE, per la protezione delle gallin e ovaiole e la

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registrazione dei relativi stabilimenti di allevamento”.

In part icolare:

 ogni ovaiola dispone di a lmeno 750 cmq di superfi cie della gabbia

 ogni ovaiola dispone di a lmeno 600 cmq di superfi cie utilizzabile

 l’altezza della gabbia no n è inferiore a 0,45 m in ogni punto

 la superficie totale di o gni gabbia non è inferio re a 2.000 cmq

 nel calcolo dei 600 cmq di superficie utilizza bile è inclusa la bandina salva-uova posta dietro alla mangiatoia

 ogni ovaiola dispone di una lettiera che consenta di becchettare e razzolare

 ogni ovaiola dispone di posatoi appropriati che offrano almeno 15 cm di spazio per gallina ovaiola

 ogni ovaiola dispone di una mangiatoia utilizzabile senza limitazioni, di una lungh ezza minima unitaria di 0,12 m

 ogni gabbia dispone di un sistema di abbeveraggio appropriato, tenuto conto della dimens ione del gruppo

 le gabbie sono provviste di dispositivi per accor ciare le unghie

 ogni gabbia è provvista di nido, posatoio, d ispositivo gratta- unghie e piattino per raz zolamento

 le batterie sono separate da passaggi aventi una la rghezza minima di 0,9 m per agevolare l ’ispezione, la sistemazio ne e l’evacuazione delle galline ovaiole

 tra il pavimento dell’edificio e le gabbie delle file inferiori vi è uno spazio di almeno 0, 35 m

La pollina viene rimossa da nastri trasportatori posti so tto i pavimen ti dei v ari livelli dell e gabbie, e rimossa rapidament e dal capanno ne (cfr. paragrafo successivo).

Per quanto concerne il rispetto delle disposizioni contenute nella normati va sul benessere d egli animali, si evidenzia quanto segue.

a) disposizione delle gabbie :

a. nel capannone 1 ci sono 3.024 ga bbie disposte su 4 file + 756 gabbie disposte su 1 fila, sovrapposte su 9 p iani. T ra il quarto e il qui nto piano è presente un camminamento -per agevolare le ope razioni di control li-, accessibile da terra mediante idoneo carrello scorrevole

b. nel capannone 2 ci son o 936 + 72 gabbie disposte in 4 file di gabbie, sovrappos te su 9 pi ani. Tra il quarto e il qu into piano è presente un camminamento -per agevolare le operazioni di contro lli-, accessi bile da terra mediante idoneo carrello scorrevole

c. nel capannone 3 ci sono 2.6 24 g abbie disposte in 4 fil e di gabbie, sovrappos te su 8 pi ani. Tra il quarto e il qu into piano è presente un camminamento -per agevolare le operazioni di control li-, accessi bile da terra mediante idoneo carrello scorrevole

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d. nel capannone 4 ci sono 1.3 00 g abbie disposte in 5 fil e di gabbie, sovrappos te su 5 pi ani. Tra il quarto e il qu into piano è presente un camminamento -per agevolare le operazioni di controlli-, accessi bile da terra mediante idoneo carrello scorrevole

e. nel capannone 5 ci sono 1.5 90 g abbie disposte in 5 fil e di gabbie, sovrappos te su 6 pi ani. Tra il quarto e il qu into piano è presente un camminamento -per agevolare le operazioni di contro lli-, accessi bile da terra mediante idoneo carrello scorrevole

b) superficie di stabulazion e, zona ut ilizzabile e zona nido:

a. nel capannone 1

GABBIA A (n° 3.024): ciascuna gabbi a ha una lunghezza di 242 cm e larghezza di 7 8 cm, per una superficie totale di 18.876 cmq. Considerando che le galline stabulate sono 25, la superficie per capo è di 755 cmq.

All’interno della gabbia sono presen ti due n idi, ciascuno di lunghezza 35 cm e di largh ezza 35 cm; di conseguenza la superficie destinata a zona nid o è di 2.450 cmq (35 cm x 35 cm x 2 nidi), pari a 98 cmq per singola gallina ovaiola. Sottraendo alla superficie di stabulazione la superficie della zona nido, si ott iene la superficie utilizzabile (18.876 cmq – 2.450 cmq) pari a 16.426 cmq totali e 657 cmq per ovaiola

GABBIA B (n° 756 ): ciascuna gabbia ha una lunghezza di 242 cm e larghezza di 63 cm, per una superficie totale di 15.246 cmq. Considerando che le galline stabu late sono 20, la superfici e per capo è di 762 cmq.

All’interno della gabbia sono presen ti due n idi, ciascuno di lunghezza 35 cm e di larghe zza 35 cm; di conseguenza la superficie destinata a zona nid o è di 2.450 c mq (35 cm x 35 cm x 2 nidi), pari a 122,5 cmq per singola gallina ovaiola. Sottraendo alla superficie di stabulazione la superficie della zona nido, si ottiene la superficie utilizzabile (15.246 cmq – 2.45 0 cmq) pari a 16.426 cmq to tali e 640 cmq per ovaiola b. nel capannone 2

GABBIA A (n° 936): ciascuna gabbia ha una lunghezza di 200 cm e larghezza di 364 cm, per una superficie to tale di 72.800 cmq. Considerando che le galline stabulate sono 96, la superfici e per capo è di 758 cmq.

All’interno della gabbia sono presen ti due n idi, ciascuno di lunghezza 67 cm e di largh ezza 35 cm; di conseguenza la superficie destinata a zona nid o è di 4.690 cmq (67 cm x 35 cm x 2 nidi), pari a 48,9 cmq per singola gallina ovaiola. Sottraendo alla superficie di stabulazione la superficie della zona nido, si ott iene la superficie utilizzabile (72.800 cmq – 4.690 cmq) pari a 68.110 cmq totali e 709 cmq per ovaiola

GABBIA B (n° 72) : ciascuna gabbia ha una lunghezza di 200 cm e larghezza di 242 cm, per una superficie to tale di 48.400 cmq. Considerando che le galline stabu late sono 64, la superfici e per capo è di 756 cmq.

All’interno della gabbia sono presen ti due n idi, ciascuno di lunghezza 67 cm e di larghezza 35 cm; di conseguenza la superficie destinata a zona nid o è di 4.690 cmq (67 cm x 35 cm x 2 nidi), pari a 48,9 cmq per

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singola gallina ovaiola. Sottraendo alla superficie di stabulazione la superficie della zona nido, si ottiene la superficie utilizzabile (48.400 cmq – 4.690 cmq) pari a 43.710 cmq totali e 683 cmq per ovaiola

c. nel capa nnone 3 (n° 2.624 gabbie) ciascuna gabbia ha una lunghezza di 242 cm e la rghe zza di 78 cm, per una superf icie totale di 18.876 cmq. Co nsi derando che le galline stab ulate sono 25, la superficie per capo è di 755 cmq. All’in terno della gabbia sono presenti d ue nidi, cia scuno di lu nghez za 35 cm e di larghezza 35 cm; di conseg uenza la superf icie destinata a zona nido è di 2.450 cmq (35 cm x 35 cm x 2 nidi), pari a 98 cmq per sin gola gallin a ovaiol a. Sottra endo alla sup erficie di stabulazione la superficie della zona nido, si ottiene la sup erf icie utilizzabile (18.876 cmq – 2.450 cmq) pari a 16.426 cmq totali e 657 cmq per ovaiola d. nel capa nnone 4 (n° 1.300 gabbie) ciascuna gabbia ha una

lunghezza di 204 cm e lar ghezza di 111 cm, per una superficie totale di 22.644 cmq. Co nsi derando che le gall ine stab ulate sono 30, la superficie per capo è di 755 cmq. All’in terno della gabbia sono presenti d ue nidi, ciascuno di l unghez za 35 cm e di larghezza 35 cm; di conseg uenza la superf icie destinata a zona nido è di 2.450 cmq (35 cm x 35 cm x 2 nidi), pari a 82 cmq per sin gola gallin a ovaiol a. Sottra endo alla sup erficie di stabulazione la superficie della zona nido, si ottiene la sup erf icie utilizzabile (22.644 cmq – 2.450 cmq) pari a 20.194 cmq totali e 673 cmq per ovaiola e. nel capa nnone 5 (n° 1.590 gabbie) ciascuna gabbia ha una

lunghezza di 204 cm e lar ghezza di 111 cm, per una superficie totale di 22.644 cmq. Consi deran do che le ga lline stab ulate sono 30, la superficie per capo è di 755 cmq. All’in terno della gabbia sono presenti d ue nidi, cia scuno di lu nghez za 35 cm e di larghezza 35 cm; di conseg uenza la superf icie destinata a zona nido è di 2.450 cmq (35 cm x 35 cm x 2 nidi), pari a 82 cmq per sin gola gallin a ovaiol a. Sottra endo alla sup erficie di stabulazione la superficie della zona nido, si ottiene la sup erf icie utilizzabile (22.644 cmq – 2.450 cmq) pari a 20.194 cmq totali e 673 cmq per ovaiola c) altezza minima: l’altezza minima della gabbia è di 45 cm.

d) zona lettiera: la gabbia presenta una zona a lettiera, che consiste in una tappeto in gomma collegato alla mangiatoia centrale la qual e presenta un foro che permette la ca duta del mangime sul tappeto, co nsentendo co sì il razzolamento.

e) posatoi:

a. nel capannone 1 sono presen ti posatoi metallici: con una lunghezza complessiva di 387,5 cm e unitaria di 15 ,5 cm per capo (gab bia A) e con un a l un ghezza com plessiva di 310 cm e unitaria di 15,5 cm per c apo (gabbia B)

b. nel capannone 2 sono presen ti posatoi metallici: con una lunghezza complessiva di 1.488 cm e unitaria di 15 ,5 cm per capo (gab bia A) e con un a l un ghezza com plessiva di 992 cm e unitaria di 15,5 cm per c apo (gabbia B)

c. nel capa nnone 3 sono presenti posatoi metallici di sposti longitudinalmente con una lunghezza complessiva di 387,5 cm e unitaria di 15,5 cm per c apo

(12)

d. nel capa nnone 4 sono presenti posatoi metalli ci disposti longitudinalmente con una lu nghezza complessiva di 465 cm e unitaria di 15,5 cm per c apo

e. nel capa nnone 5 sono presenti posatoi metalli ci disposti longitudinalmente con una lu nghezza complessiva di 465 cm e unitaria di 15,5 cm per c apo

f) mangiatoie:

a. nel capannone 1 è presente 1 mangiatoia. Il fronte totale di mangiatoia è di 307,5 cm par i a 12,3 cm capo ( GABBIA A) e di 246 cm pari a 12,3 cm cap o (GABBIA B)

b. nel capannone 2 è presente 1 mangiatoia. Il fronte totale di mangiatoia è di 1.181 cm par i a 12,3 cm capo (GABBIA A) e di 787 cm pari a 12,3 cm cap o (GABBIA B)

c. nel capannone 3 è presente 1 mangiatoia. I l fronte totale di mangiatoia è di 307,5 cm pari a 12,3 cm capo

d. nel capannone 4 sono present i 2 mangiatoie. Il fronte to tale di mangiatoia è di 369 cm pari a 12,3 cm capo

e. nel capannone 5 sono present i 2 mangiatoie. Il fronte to tale di mangiatoia è di 369 cm pari a 12,3 cm capo

g) abbeveratoi:

a. nel capannone 1: all’interno della gabbia sono installati n.

4 abb eve ratoi a goccia (nipples) con dispositivo salva goccia, pari ad un abbeveratoio ogni 6,25 galline presenti (GABBIA A) e ad un abbeveratoio ogni 5 galline presenti (GABBIA B). Ogni gallin a è in grad o di raggiung ere 4 abbeveratoi

b. nel capannone 2: all’interno della gabbia sono installati n.

6 abb eve ratoi a goccia (nipples) con dispositivo salva goccia, pari ad un abbeveratoio ogni 16 galline presenti (GABBIA A) e ad un abbe veratoio ogni 1 0,7 gallin e presenti (GABBIA B). Ogni gallin a è in grad o di raggiung ere 6 abbeveratoi

c. nel capannone 3: all’interno della gabbia sono installati n.

4 abb eve ratoi a goccia (nipples) con dispositivo salva goccia, par i ad un abbe veratoio ogni 6,3 galline presenti . Ogni gallina è in grado d i raggiungere 4 abbeveratoi

d. nel capannone 4: all’interno della gabbia sono installati n.

6 abb eve ratoi a goccia (nipples) con dispositivo salva goccia, pari ad u n abbeverat oio ogni 6 galline presenti. Ogni gallina è in grado di rag giungere 6 abbeveratoi

e. nel capannone 5: all’interno della gabbia sono installati n.

6 abb eve ratoi a goccia (nipples) con dispositivo salva goccia, pari ad u n abbeverat oio ogni 6 galline pres enti. Ogni gallina è in grado di raggiunger e 6 abbeveratoi

h) distanze: le batterie di gabbie sono distanti 90 cm; l’altezza tra il pavime nto dell ’edificio e le gabbie delle fi le inferiori è di 35 cm.

i) dispositivi per accorciar e le unghie: le gabbie sono provviste di una lamier a fora ta disposta longitudinalmente la gabbia per una larghezza di 9 cm, per l’ accorciame nto delle unghie.

(13)

Dalla veri fica dei parametri, ris ulta che il numer o di capi introdotti per gabbia risulta corretto in funzione della normativ a sul benessere degli animali, pertanto la potenzialità dell’allevame nto viene così calcola ta:

- capannone 1: 90.720 capi allevabili - capannone 2: 94.464 capi allevabili - capannone 3: 65.600 capi allevabili - capannone 4: 39.000 capi allevabili - capannone 5: 47.700 capi allevabili

Le tecni che di allevamento indicate sono considerate/assimilate BAT.

- La consistenza massima di galline ovaiole per la produzione di uova è quindi complessivamente (337.484 capi al netto dei numeri decimali), arrotondabile a 338.000 capi

Impianti

L’acqua utilizzata in alleva mento proviene dalla rete i d rica pubblica;

l’acqua vi ene raccolta in u na va sca della capacità di 10 hl -situata all’int erno dell’anticamera- , prima di essere im messa nel le linee interne alle strutture.

In part icolare:

- capannone 1: provvisto di 45 linee di abbeveratoi - capannone 2: provvisto di 36 linee di abbeveratoi - capannone 3: provvisto di 32 linee di abbeveratoi - capannone 4: provvisto di 25 linee di abbeveratoi - capannone 5: provvisto di 30 linee di abbeveratoi

Gli abbevera toi (nipless) sono del tipo “a goccia” antispreco (consid erati BAT).

L’impia nto di alimentazio ne è misto:

 nei capannoni 1,3,4 e 5 le m angiatoie esterne sono caricate mediante carrelli autom atizzati che scorrono lungo i lati di ciascuna batteria ed e rogano con apposti dosatori il mangime fresco. I carrelli sono caricati in testa al capannone nell’area di parcheggio mediante u n sistema a coclea, ch e trasporta il mangime dai silos esterni .

 Nel capannone 2 le ma ngiatoie interne sono caricate mediante catena piatta –con percorso di andata e ritorno- che erogano con apposti dosatori il mangi me fresco

In azienda s ono presenti 14 silos dotati di una particolare imboccatura a cuffia che non permette l’emissione di po lvere durante il loro riempim ento.

In dett aglio:

(14)

T I P O L O G I A : S I L O S I N V E T R O R E S I N A C A P A C I T A ’ m a x ( m c )

S I L O S N ° 1 3 2

S I L O S N ° 2 3 2

S I L O S N ° 3 3 2

S I L O S N ° 4 3 2

S I L O S N ° 5 3 2

S I L O S N ° 6 3 2

S I L O S N ° 7 3 2

S I L O S N ° 8 3 2

S I L O S N ° 9 3 2

S I L O S N ° 1 0 3 2

S I L O S N ° 1 1 3 2

S I L O S N ° 1 2 3 2

S I L O S N ° 1 3 3 2

S I L O S N ° 1 4 5

T O T A L E 4 2 1

La ventilazione è di tipo forzata e con direzione trasversale, e si realizz a con estrattori a parete, aventi singola rmente una superficie di 1,2 2 mq e una portata m as sima di 36.000 mc/h ( potenza installata di 1 CV); sono posti su line a unica:

- capannone 1: 38 unità ad un’altezza di 0,7 m dal piano campagna;

l’ingresso dell’aria avviene per mezzo di un ’apertura longitudinale posta a 4,5 m da terra

- capannone 2: 42 unità ad un’altezza di 0,7 e 3,5 m dal piano campagna; l’ingresso dell’aria a vviene per mezzo di un’apertura longitudinale posta a 4,5 m da terra

- capannone 3: 28 unità ad un’altezza di 0,8 m dal piano campagna;

l’ingresso dell’aria avviene per mezzo di aperture longitudinal i poste a 1,5 e 5,0 m da terra

- capannone 4: 36 unità ad un’altezza di 0,6 m dal piano campagna;

l’ingresso dell’aria avviene per mezzo di un ’apertura longitudinale posta a 2,5 m da terra

- capannone 5: 26 unità ad un’altezza di 0,4 m dal piano campagna;

l’ingresso dell’aria avviene per mezzo di un ’apertura longitudinale posta a 2,5 m da terra

Il periodo di maggiore funzi onamento degli estrattori è quello estivo, in quanto c’ è maggiore n ecessità di aerare l’ambiente e di eliminare le elevate concentrazioni di ammoniaca.

C a p a n n o n e / r e p a r t o

T i p o v e n t i l a z i o n e

N u m e r o v e n t i l a t o r i

P o r t a t a m a s s i m a u n i t a r i a

( m c / h )

S i s t e m a d i c o n t r o l l o v e n t i l a t o r i

S i s t e m a a p e r t u r a f i n e s t r e

E v e n t u a l i p r o t e z i o n i

M T D

C a p a n n o n e

0 1 D e p r e s s i o n e 3 8 3 6 . 0 0 0 c o m p u t e r i z z a t o a u t o m a t i c o A l e t t e S I

(15)

C a p a n n o n e

0 2 D e p r e s s i o n e 4 2 3 6 . 0 0 0 c o m p u t e r i z z a t o a u t o m a t i c o A l e t t e S I

C a p a n n o n e

0 3 D e p r e s s i o n e 2 8 3 6 . 0 0 0 c o m p u t e r i z z a t o a u t o m a t i c o A l e t t e S I

C a p a n n o n e

0 4 D e p r e s s i o n e 2 6 3 6 . 0 0 0 c o m p u t e r i z z a t o a u t o m a t i c o A l e t t e S I

C a p a n n o n e

0 5 D e p r e s s i o n e 3 6 3 6 . 0 0 0 c o m p u t e r i z z a t o a u t o m a t i c o A l e t t e S I

I capannoni son o dotati di un sistema di raffrescamento attraverso nebuliz zazione operata da ugelli (COOLING SYSTEM e FOG SYSTEM).

Nei cap annoni l’illuminaz ione è esclusivamente di tipo artificiale.

L’impia nto d’illuminazion e all’interno dell’allevamento è costituito da lampade a le d regolabile posti nei corridoi (nel capannone 2 con tubo a led sovra stante le batterie), che garantiscono un’illuminazione uniform e su tutti i piani .

Una centra lina elettronica r egola l’intensità simulando il giorno e la notte.

In azienda s ono presenti 2 celle frigo con capacità di 9,0 mc ciascuna, dove ve ngono sistemati gl i animali morti raccolti giornalmente.

Infine e riassumendo, la do tazione di aree di st occagg io di materie prime, prodotti ed interm edi può essere così riassunta:

Stoccag gio mangime

⇒ TIPOLOGIA: silos in vetroresina

⇒ NUMERO: 14

⇒ capacità totale di stocca ggio mc 421 Stoccag gio galline ovaiol e morte

⇒ CELLE STOCCAGGIO ANIMALI MORTI mc 18

⇒ TIPOLOGIA: 2 celle di con gelamento Stoccag gio pollina disidr atata

⇒ PLATEA CEMENTATA E COPERT A mq 681

⇒ TIPOLOGIA: platea cementa ta e coperta Stoccag gio eventuali acqu e di lavaggio e colaticci

⇒ 2 VASCHE CEMENTATE E COPE RTE mc 800

⇒ TIPOLOGIA: vasche cementa ta e coperta

B2 - Materie prime e prodotti finiti

Alla ca pacità di 338.000 capi il consumo di materie prime è relativo a:

- GALLINE OVAIOLE: vengono mediamente accasate 334.000 unità;

- MANGIME PER GALLINE OVAIOLE: media annua pari a 11.311 t di sfarinato;

- PRODOTTO DISINFETTANTE: 600 kg di prodotto specialistico.

- PRODOTTO DETERGENTE: 25 kg di prodotto specialistico.

(16)

I prodotti s u base annu a, alla capacità 338.000 capi, possono invece essere così dettagliati:

- potenzialità massima (capi) n° 338.000

- durata media ciclo mesi 12

- capi accasati (inizio ciclo) n° 334.000 - capi venduti (fine ciclo) n° 324.000 - capi mediamente presenti n° 329.000 - produzione potenziale uova t 6.644

- produzione media uova t 6.467

- produzione potenziale pollina t(mc) 6.692(13.384) - produzione media pollina t(mc) 6.514(13.028)

I sogg etti che vengono inse riti in azienda provengono da allev amenti special izzati nella produzione di pollastre e giungono ad un’età di 17- 19 sett imane. La consiste nza effettiva media è di 329.000 capi.

Il consumo di mangime i n un cicl o è pari a 11. 311.000 kg/anno, p er un quantit ativo medio di circa 94, 19 g/capo/g iorno, con un indice di convers ione di 1,75 kg ma ngime/kg uova.

L’integ razione dei formulat i base con aggiunte amino acidiche, con fitasi, con fosforo i norganico altamente digeribile o con altri additiv i, consente di ridurre, inoltre, le escrezioni di azoto e fosforo da parte degli an imali.

Questi interventi (alimenta zione per fasi; alimentazi one a ridotto tenore proteico e integr azione con aminoacidi d i sintesi; alimentazione a ridotto tenore di fosforo con addizione di fitasi e utilizzo di fosforo inorg ani co; integrazione della dieta c on altri additivi) sono classif icati com e BAT e consentono di migliorare l’assimilabilit à del fosforo e di ridurre i cont enuti di azoto e di fosforo nell’escreto, pur ott enendo indici di c onversione migliori.

B3 - Risorse idriche ed energetiche

B3.1 - Consumi di acqua (approvvigionamento idrico)

L’azien da utilizza risorse idriche da acquedotto per l’abbeveraggio delle gallin e –con distri buzione tramite condutture in tutti i capanno ni- e per le operazioni di pulizia periodica e a fine ciclo.

Alla ca pacità di 338.000 capi sono stimabili i seguenti consumi annui:

- Acqua di abbeverata 11.996 mc (consumo medio pari a 32,87 mc/giorno)

- Acqua di lavaggio di fine ciclo 10 mc

Per l’abbeveraggio degli animali viene quindi st imato un con sumo di 11.996 mc/ciclo.

(17)

Per il lavaggio dei capanno ni no n viene impiegata acqu a in quan to si esegue una pulizia a secco dei locali; si attua invece la disinfezione delle pareti e del pavim ento impiegando circa 10 mc/ciclo di acqua, che viene n ebulizzata senza p roduzione di acque “nere”.

B3.2 - Produzione di energia

L’azien da è provvista di 2 gruppi elettrogeni di emergenza (potenza install ata di 630 kW e 22 5 kW) che vengono azionati nei casi di interru zione momentanea d ella fornitura elettrica.

In genere, vengono utilizzati per poche ore all’anno –in sede di verific a di regolare funz ionamento- e non sempre ai massimi regimi.

B3.3 - Consumi di energia

L’azien da ut ili zza energia elettrica di r ete per i fabbisogni azienda li.

Non vengono utilizzati combust ibili per il riscaldamento.

L’azien da utilizza energia i mport ata da rete esterna, al la capacità di 338.000 capi:

- Energia elettrica 644,97 MWh (644,97 MWh/ciclo) - Equivalente energetico 148,34 TEP (148,34 TEP/ciclo) Non vie ne impiegata energia termica.

Il consumo c omplessivo annuo di 644.964 kWh corrisponde a un consumo giornal iero per singolo capo pari a 5,37 Wh/capo per giorno. Vanno comunqu e evidenziati la buona qualità strutturale e la corretta coibent azione d el capannone, nonché l’ottimale funzionamento del sistema computerizzato di micro-climatizzazione.

N . B . s i s p e c i f i c a c h e v i e n e u t i l i z z a t o g a s o l i o p e r i 2 g r u p p i e l e t t r o g e n i d i e m e r g e n z a :

- - i n v i a s t r a o r d i n a r i a - p e r i l f u n z i o n a m e n t o i n c a s o d i b l a c k - o u t e l e t t r i c o

- - p e r i o d i c a m e n t e - p e r l e v e r i f i c h e m e n s i l i d e l l a p i e n a f u n z i o n a l i t à d e i g r u p p i e l e t t r o g e n i

E ’ s t i m a b i l e u n c o n s u m o a n n u o t r a s c u r a b i l e , d e l l ’ o r d i n e d i 1 0 l

C QUADR O AMBIENTALE

C1 - Emissioni in atmosfera

Emissio ni convogliate

Non ci sono emissioni con vogliate.

Emissio ni diffuse

(18)

Trattas i di emissioni dif fuse di tipo non convogliato.

Le aree di emissione sono :

⇒ le s ezioni d ei ventilatori assiali presenti nei cap annoni di allevamento

⇒ la concimaia coperta per il breve deposito temporaneo della stessa

Le emis sioni in atmosfera relative all’ allevamento avicolo riguardano:

⇒ Ammoniaca

(sistema di riferimento utilizzato: MIN.AMB. 2007 Linee Guida; MTD disponibili negli allevamenti su inicoli e avicoli, Guida tecnica per una zootecnia sosteni bile, Regione Veneto, gi ugno 2016)

⇒ Metano

(sistema di riferimento u tilizzato: MIN.AMB. 2007 Linee Guida)

⇒ Protossido di azoto

(sistema di riferimento u til izza to: ISPRA 2013 – ripres o da: MTD disponibili negli allevamenti su inicoli e avicoli, Guida tecnica per una zootecnia sosteni bile, Regione Veneto, giugno 2016)

⇒ Polveri Totali Sospese e PM 10

(sistema di riferimento u til izza to: IIASA; DSA - ripres o da ENEA progetto MINNI)

La quantifica zio ne delle emissioni è stata consid erata in riferimento prevale nte ai ricoveri degli animali perché la pollina viene parzial mente disidratata da lla ventilazione inter na de i capannoni e ceduta ad impianti di d iges tione anaerobica con produzione di biogas (viene stocca ta solo temporaneamente in cumuli ); va inoltre ricordata la riduzione sulla produzion e di ammoniaca derivant e da lla tecnica di aliment azione per fasi.

Le emissioni durante la fase di stabulazi one veng ono contenute attrave rso il controllo d elle condizioni interne, della corretta ventila zione dei locali, della coibentazione degli edifici, del corretto numero degli anima li pres enti e dell’asportaz ione frequente della p ollina dai nastri sottostanti le gabbie.

Comples sivamente, le emissioni in atmosfera d ell’allevamento possono essere così stimate (kg/a nno):

Consistenza media (n° capi)

Consistenza massima (n° capi) Inquinante VALORE UNITARIO

(kg/capo/anno)

329.000 338.000

limite

NH3 0,0260 8.554 8.788 10.000

CH4 0,0820 26.978 27.716 100.000

N2O 0,0180 5.922 6.084 10.000

PTS 0,0157 5.165 5.307 --

PM10 0,0110 3.619 3.718 50.000

(19)

N . B . i d a t i e s p o s t i i p o t i z z a n o c h e tu t t a l a p o l l i n a v e n g a c e d u t a a d i m p i a n t i di b i o g a s ; t a l e i p o t e s i c o r r i s p o n d e a l l ’ o r d i n a r i e t à g e s t i o n a l e d e l l ’ a l l e v a m e n t o . V e n g o n o i n o l t r e c o n s i d e r a t e c o m e o t t i m a l i l e s o l u z i o n i a d o t t a t e p e r l a r i d u z i o n e d e l l ’ e m i s s i v i t à d e l l ’ a l l e v a m e n t o

Nell’ul tima c olonna sono rip ortati i limiti pre visti nel la sotto-lista degli inquinanti nelle emiss ioni in aria per l e attivit à IPPC, di cui al punto 6.6 dell’Allegato V III del Titolo III-Bis del D .Lgs. 152/2006.

Dal confronto delle ult ime due colonne si può concludere che tutti gli inquinanti sono prod otti dall’allevamento i n quantitativi inferio ri ai limiti.

C2 – Scarichi idrici

In azienda sono presenti 4 scarichi di acque nere dei servizi igienici con sis tema a vasche Imho ff.

In particolare nell’insediamento non si eseguono lavaggi e non si ha produzi one di acque; in oltre, non ci sono superfici scoperte dove vi sia la presenza di depositi di rifiuti, materie prime, prodotti non protett i dall’azione degli agenti atmosferici, lavorazioni e ogni altra attivit à o circostanza; viene quindi evitato ogni d ilavamento non occasio nale e fortuito di sostanze pericolose e pregi udizievoli per l’ambie nte.

Pertant o la ditta non è soggetta agli adeguamenti e agli adempimenti previst i a l D. Lgs. 152/200 6 e all’art. 39 dell’Allega to A3 a lla Dgr 107 del 05/11/2009 “Piano di Tutela delle Acque” e s.m.i.

C3 - Emissioni sonore

Il piano d i zonizzazione ac ustica comunale individ ua l’ area in classe III con limiti compresi tra i 60 dB(A) nella fas cia diur na e i 50 dB(A) nella f ascia notturna.

Secondo il Piano di Class ificazione Acustica del territorio comunale:

⇒ lo stabilimento si trova i n “CLASSE VI – Aree esclu s ivamente industriali” (con li miti compresi tra i 70 dB(A) nella fasc ia diurna e i 70 dB(A) nella fascia notturna)

⇒ i ri cet tori i ndividuati si trovano in “ Classe III – Aree di tipo misto” (con limiti compresi tra i 60 dB(A) nella fascia di urna e i 50 dB(A) ne lla fascia notturna)

L’impia nto no n produce appre zzabili emissioni sonore che comunque sono così id entificabili:

⇒ funzionamento dei ventil atori di aspirazione dell’area interna all’allevamen to (continuo e reversibile)

⇒ attività delle galline st abulate e attività di pu lizia dei capannoni (di fatto non percettibile)

⇒ attività di imballo (cont inuo e reversibile)

⇒ funzionamento dei motori che azionano i silos (diur no, d iscontinuo e reversibile )

⇒ gruppi di continuità (diu rno, occasionale e reversibile)

(20)

⇒ movimentazione degli autotreni de putati al trasporto delle materie prime (diurno , discontinuo e reversibile)

⇒ movimentazione degli autotreni deputati al carico dei soggetti maturi (diurn o e notturno, discontinuo e reversib ile)

Tali rumori si possono r itenere poco rilev anti e tipici di un allevam ento zootecnico.

E’ sta ta realizzata (a prile 2017) una valutazione f onometrica del centro aziendale, che h a v erificato la piena compatibilità dell’al levamento in esser e.

Non si rileva no -nel bre ve raggio- centri abita ti di ri lievo ai quali si arreca disturbo, per cui la possibilità di procurare fastidio a persone terze non risulta essere significativa.

C4 - Emissioni olfattive

Le fon ti di emissioni o lfat tive in allevamento sono ri conducibili ai locali di al levamento, all ’attività di pulizia dei capannoni, allo stoccag gio e al caric o della pollina disid ratata negli autotre ni/rimorchi; non alle opera zioni di spargime nto agronomico (occasi onale e di ridotta /nulla quantità).

Le emis sioni di odori son o influenzate da diversi fattori, tra cui:

- le condizioni di allevamento e la gestione igienico-sanitaria - le condizioni climatiche esterne (pressione atmosferica, direzione

ed intensità del vento, e cc.)

- il mi croclima interno ai locali (umidità, te mperatura, ventilazione)

- la tempestività con cui si opera in azienda

Si evid enziano le seguent i criticità potenziali:

- Da emissioni aeriformi dell’impianto di ventilazione al servizio dell’allevamento; trattasi di odori tipici di allevamento e comunque normalmente limi tati all’area pertinenziale

- Da emissioni aeriformi derivanti dallo stoccaggio temporaneo della pollina nella concimaia coperta; t rattasi di e venti eccezionali, in quanto la pollina DEVE essere traspo rtata nel più breve tempo possibile all’impianto di biog as che ne p revede l’utilizzo.

L’odore è tipico di polli na

- Da emissioni aeriformi derivanti delle fasi di carico della pollina disidratata; trattasi di eventi di brevissima durata.

L’odore è tipico di polli na

- Da emissioni aeriformi derivanti dallo spandimento della pollina nei fondi disponibili; tr attasi di eventi eccezion ali, in quanto la p ollina v iene immediatamente interrata tr amite aratura e/o lavorazione superficiale. L’odore è tipico di pollina

Nel complesso lo sviluppo di odori non risulta essere significativo nell’ar co dell’anno e com unque strettamente limitat o al centro zootecn ico.

(21)

C5 - Produzione rifiuti

La produzione di rifiuti è riferibile prevalentemente alle seguenti tipolog ie:

- Animali morti

- Contenitori vuoti di presidi veterinari

- Contenitori solidi di prodotti non pericolosi - Contenitori usati di prodotti non pericolosi

I rifi uti sono deposit ati, fino al ritiro da parte della ditta autoriz zata, presso appos iti locali.

La dota zione aziendale di stoccaggi può essere così dettagliata:

- RIFIUTI PERICOLOSI destinati allo smaltimento (bidoni e flaconi):

MAGAZZINO E DESPOSITO TEM PORANEO DEI RIFIUTI PERICOLOSI

- RIFIUTI NON PERICOLOSI destinati allo smaltimento (contenitori in plastica): MAGAZZINO E DE SPOSITO TEMPORANEO DEI RIFIUTI

Alla capacità di 338.000 capi, la produzione di rifiuti può essere così dettagl iata.

- (150110*): Flaconi di plastica = kg 10

contenitori residui di so stanze pericolose o contamina ti da tali sostanze (medicinali vete rinari)

- (150102): Flaconi di plastica = kg 50; Bidoni di plastica = kg 300 contenitori di prodotti d etergenti/disinfettanti

- altre tipologie con produzione più saltuaria (es. imballaggi di materiali no n peri colosi come confezioni di mangimi; involucri esterni in carta non a co ntatto con medicinali –com unque non prodotti nel 2016-)

(150101) imballaggi di ca rtone (150104) imballaggi di me tallo (150105) imballaggi compo siti

(150106) imballaggi di pi ù materiali

- altri rifiuti la cui raccolta e smaltimento richiedono precauzioni particolari e che vengono prevalentemente prodotti dall’attività agricola aziendale -comunque non prodotti nel 2016-:

(200121) lampade al neon

Tali rifiuti vengono st occati in apposite aree dell’a zienda e vengono ri tirati periodicamente da una ditta autorizzata e convenzionata che li dest ina allo smaltimento/recupero.

- altri rifiuti saltuari –comunque gestiti da ditte terze che effettuano i servizi di m anutenzione-:

(120204, 1302 05, 130206, 13 0207, 130208) oli esausti d i mot ori, trasmissioni, ingranaggi

(160107) filtri dell’olio esausti

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pneumatici, rifiuti ferro si, ingombranti, ecc.

CARCASS E ANIMALI

La produzion e annua di carc asse in allevamento è di circa (10.000 *1,5/100=) 150,0 q.

Gli animali morti vengono racc olti giornalmente dal l’allevamento e stoccat i n elle 2 celle frigo . Periodicamente tutte le ca rcasse vengono raccolt e da una ditta sp ecializzata nel ritiro e nella gestione di tale materia le, ai sensi del R eg. CE 1069/2009

COPERTU RE IN AMIANTO

I capan noni di stabulazio ne hanno la copertura in cemento-amianto.

C6 – Effluenti zootecnici

Gestion e della pollina

La gestion e è del tutto me ccanizzata; la pollina –non integrata con materia le di lettiera e p arzialmente disidratata per mezzo della ventila zione- viene r imossa rapidamente dai capannoni di allevamento, per mez zo di nastri trasp ortatori.

La pollina, tramite tale sistema, viene portata ai punti di carico per automez zi dotati di cass one telonato; quotidianamen te, i l sottoprodotto viene utilizz ato da impianti NON az ien dali di biogas, co nve nzionati. Il contrat to di conferimento della pollina è in essere c on CONAGE S via Giordan o B runo 144 – Cesena FC; gli impianti utilizzatori sono ubicati ad una distanza media di 55 km.

In caso di necessità, pe r lo st occaggio tempor ane o, è comunque utilizz abile la concimaia coperta aziendale.

A maggiore g aranzia ambientale de lla gestione della pollina, in caso di sospens ione/interruzione del prelievo per l’impieg o com e biomassa, il sottopr odotto pu ò essere uti lizzato –previa maturazione in concimaia- nei fondi disponibili; dalla COMUNICAZION E COMPL ETA 528148/04 conferm ata informaticamente in data 27.07.2016, emerge l a disponibilità di 43, 0856 ha e di 7,7747 ha –rispettivamente in zona vu lnera bile e in zona no n vulnerabile-.

Saltuar iamente, solo una minima p arte della pollina (nel 2016 ca. il 2%

della mass a complessiva) viene utilizzata in azie nda come ammendante organic o.

D QUADR O INTEGRATO

D1 - Applicazione delle M.T.D./B.A.T.

Si può considerare il tipo di stabulazione -adottata dall'allevamento in es ame- come tecnologia MT D; inoltre, nel suo complesso l’insed iamento risponde pe r larga parte alle Migl iori Tecniche Disponi bili, con riferimento alla vigente normativa IPPC-AIA, così com e di seguito elencato:

(23)

ALLEVAMENTO PASQUALIN GIGLIOLA

B U O N E P R A T I C H E D I A L L E V A M E N T O

C A T E G O R I A B A T B A T D I D E T T A G L I O

B A T A D O T T A T E B A T D A A P P L I C A R E

N O T E 1. impegno del management, compreso

la dirigenza aziendale APPLICABILE 2. definizione di una politica

ambientale che prevede il miglioramento continuo delle

prestazioni ambientali dell'impianto da parte del management

APPLICABILE

3. pianificazione e definizione delle procedure necessarie, obiettivi e target, in

collaborazione con la pianificazione finanziaria e degli investimenti

APPLICABILE

4. attuazione di procedure con particolare attenzione a:

a. struttura e responsabilità;

b. formazione, consapevolezza e competenza;

c. comunicazione;

d. partecipazione dei lavoratori;

e. documentazione;

f. controllo di processo efficace;

g. programmi di manutenzione;

h. preparazione e risposta alle emergenze;

i. salvaguardia della legislazione ambientale.

DA APPLICARE IN FUNZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO A.I.A.

5. controllare le prestazioni e intraprendere azioni correttive, prestando particolare attenzione a:

a. monitoraggio e misurazione;

b. azioni correttive e preventive;

c. tenuta di registri;

d. revisione interna o esterna indipendente (se possibile) per determinare se la SGA è conforme alle disposizioni previste ed è stato correttamente attuato e mantenuto

DA APPLICARE IN FUNZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO A.I.A.

6. revisione del SGA e la continua idoneità, adeguatezza ed efficacia della dirigenza aziendale

APPLICABILE BAT 1:

Per migliorare le performance ambientali delle aziende, è BAT implementare ed aderire ad un Sistema di

Gestione Ambientale (SGA) che incorpori:

7. seguire lo sviluppo di tecnologie più pulite

APPLICATA

(24)

8. considerazione degli impatti ambientali della eventuale

disattivazione dell’impianto nella fase di progettazione di nuovi impianti, e per tutta la sua vita operativa

ALLEVAMENTO ESISTENTE; NON APPLICABILE

9. applicazione del benchmarking settoriale su un base regolare

DI FATTO APPLICATA: L’AZIENDA OPERA IN REGIME DI SOCCIDA CON GRANDI GRUPPI AGRO- INDUSTRIALI

10. realizzazione di un piano di gestione del rumore (vedi BAT 9)

APPLICABILE

11. realizzazione di un piano di gestione degli odori (vedi BAT 12)

APPLICATA

a) posizione corretta dell’impianto e arrangiamenti spaziali delle attività al fine di:

- ridurre il trasporto di animali e materiali (comprese le deiezioni);

- garantire adeguate distanze da recettori sensibili che richiedono protezione;

- prendere in considerazione le condizioni climatiche (ad esempio, vento e precipitazioni);

- prendere in considerazione la capacità potenziale di sviluppo futuro dell'azienda agricola;

- impedire la contaminazione dell’acqua.

NON PERTINENTE: IMPIANTO ESISTENTE

BAT 2:

Al fine di prevenire o ridurre l’impatto ambientale e migliorare le prestazioni

complessive, BAT è utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito:

b) educare e formare il personale, in particolare per:

- regolamenti pertinenti, tecniche di allevamento, la salute e

benessere degli animali, la gestione delle deiezioni, la sicurezza dei lavoratori;

- il trasporto e la distribuzione delle deiezioni;

- pianificazione delle attività;

- la pianificazione e la gestione delle emergenze;

- riparazione e manutenzione di attrezzature

APPLICATA.

COMUNQUE DA APPLICARE IN FUNZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO A.I.A.

(25)

c) preparare un piano di emergenza per affrontare emissioni impreviste e gli incidenti come l'inquinamento dei corpi idrici. Questo può

includere:

- un piano aziendale che mostra i sistemi di drenaggio e le fonti acqua/effluenti;

- piani di azione per reagire a determinati eventi potenziali (ad esempio incendi, perdite o collasso di depositi di liquami,

lisciviazione incontrollata dai cumuli di letame, fuoriuscite di carburante/oli);

- attrezzature disponibili per trattare un episodio di

inquinamento.

APPLICATA.

COMUNQUE DA APPLICARE IN FUNZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO A.I.A.

d) regolare controllo, riparazione e manutenzione di strutture e

attrezzature. Questo può includere:

- pulizia dell’azienda;

- disinfestazione;

- depositi di liquame per qualsiasi segno di danno, degrado o perdite;

- pompe liquami, miscelatori, separatori, irrigatori;

- sistemi idrici e di

approvvigionamento dei mangimi;

- sistema di ventilazione e sensori di temperatura;

- silos e mezzi di trasporto (ad esempio valvole, tubi);

- sistemi di depurazione dell'aria (ad esempio ispezioni regolari).

APPLICATA.

COMUNQUE DA APPLICARE IN FUNZIONE DEL PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO A.I.A.

e) conservare gli animali morti in modo da prevenire o ridurre le emissioni

APPLICATA

a) ridurre il tenore di proteina grezza utilizzando una dieta equilibrata basata sull’ energia metabolizzabile e amminoacidi digeribili

APPLICATA

b) alimentazione multifasica con una formulazione della dieta adattata alle esigenze specifiche del periodo di produzione

APPLICATA

c) aggiunta di quantità controllate di aminoacidi essenziali ad una dieta a basso contenuto proteico

APPLICATA BAT 3:

Al fine di ridurre l’azoto totale escreto e conseguentemente le emissioni di ammoniaca pur rispondendo alle esigenze nutrizionali degli animali, è BAT utilizzare una formulazione della dieta ed una strategia nutrizionale che include una o una combinazione di tecniche indicate di seguito:

d) utilizzo di additivi autorizzati per mangimi, che riducono l’azoto totale escreto

APPLICATA

BAT 4:

Al fine di ridurre il fosforo totale escreto, nel rispetto delle esigenze nutrizionali degli animali, è BAT

a) alimentazione multifasica, con una formulazione della dieta adattata alle esigenze specifiche del periodo di produzione

APPLICATA

Riferimenti

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