RIASSUNTO 4ª LEZIONE DEL PERCORSO COMPOSIZIONE C1:
Potrei iniziare questo riassunto con un:
“C’era una volta un’invenzione che cambiò la rappresentazione della realtà, questa invenzione si chiama: Camera Obscura…”
Proprio così, perché quest’evoluzione tecnica intervenne in modo incisivo nello stile pittorico.
Rafforzò lo studio della prospettiva in primis, ma poi anche, introdusse posizioni e posture dei personaggi rappresentati fino ad allora mai usate.
I primi nomi di pittori che nomino nel video, dove vi sia testimonianza certa dell’uso della Camera Obscura sono quelli del Canaletto e del Bellotto.
La usarono per la loro pittura di paesaggio e per una maggior precisione nella costruzione prospettica.
A noi interessa invece un altro pittore che risponde al nome di Veermer.
Siamo nel 1655 quando il Veermer inizia ad avere tagli fotografici all’interno dei suoi dipinti.
Per approfondire ti potrebbe anche interessare vedere come la pittura di Vermeer sia stata sviscerata in un film diretto da Teller, illusionista, mago, scrittore, regista e attore
americano, in coppia col produttore Penn Jillette.
Racconta la storia vera di Tim Jenison, un inventore texano che ha deciso di svelare i segreti di Vermeer sulla scorta delle teorie già esposte da David Hockney nel libro “The Secret Knowledge: Rediscovering the Lost Techniques of the Old Masters”.
Puoi vedere il trailer del film a questo link:
https://rakuten.tv/it/movies/tim-s-vermeer-il-mistero-svelato
Torniamo a noi, e per sottolineare queste nuove posture assunte dai soggetti
“Veermeriani” ho parlato di:
Quinte sceniche.
Infatti, le quinte teatrali si comportano come questi personaggi: disegnano e definiscono lo spazio e aiutano la lettura di una scena.
Per noi fotografi oggi, questo rimane una strategia visiva molto utile e interessante per fare in modo che i nostri utenti guardino solo quello che noi vogliamo far vedere.
Anche il cinema lo usa spesso, soprattutto quando vi è un dialogo e si vuole far prendere allo spettatore il punto di vista del personaggio che interloquisce, si chiama:
Campo e controcampo
In fotografia guarda come Erwitt e Zachmann ci costringano a guardare il loro soggetto
Nella precedente versione del perCorso C1, io li chiamavo ostacoli e non quinte sceniche.
Mi sono accorto che in qualche misura la dicitura ostacoli, creava confusione e non veniva sempre recepita come si dovrebbe.
Quindi, la quinta scenica del teatro mi sembra ora più appropriata…
L’importante è che tu colga il principio:
Ti metto qualcosa davanti in modo che il tuo occhio sia obbligato a cambiare direzione così che tu veda quello che io voglio.
Esercizio di questa lezione:
Scatta fotografie… e ho detto scatta NON cerca, facendo in modo che il tuo soggetto emerga ed è valorizzato attraverso quinte sceniche.
Le aspettiamo di vedere nel gruppo SOLO ESERCIZI.
Adesso parliamo di colore.
Quale è quel colore che l’occhio umano percepisce immediatamente?
A dire la verità sono due, uno è il rosso… di che colore sono TUTTI i segnali di PERICOLO?
Il secondo è il bianco.
E come al solito, i nostri pittori questo lo sapevano moooolto bene, Rembrandt compreso.
Di che colore sono caratterizzati i soggetti centrali?
Anche Poussin li ha utilizzati in modo molto elegante nella sua “Battaglia di Gedeone”, rosso centrale e cerchio di bianchi a creare una figura geometrica chiusa esterna:
Altro modo di utilizzare il colore in modo funzionale è quello che ha fatto Caravaggio con il suo “San Gerolamo”
In questo caso il rosso unisce la parte destra del dipinto e la parte sinistra.
Crea un trait d’union e aiuta l’andamento dell’occhio
I colori possono servire anche per dare un ritmo all’interno del dipinto, come ha fatto Leonardo da Vinci
Oppure i colori vengono utilizzati per rappresentare un significato, come ha fatto il Tiziano.
Colori caldi per rappresentare una scena terrena, pesante, mentre la parte alta identifica lo spazio per la vergine Maria, più eterea e simbolica:
Ecco qui sotto la ruota dei colori che ti aiuta a capire quali siano i colori primari e quali siano i colori che generano molto contrasto tra di loro: primari con secondari.
Il colore opposto ottenuto dall’unione dei due primari (triangolo centrale, giallo rosso e blu) posto vicino al primario non utilizzato crea il contrasto maggiore:
• Verde con Rosso (Steve McCurry ragazza afghana)
• Viola con il Giallo
• Arancione con il Blu
Queste sono tra coppie di colore che generano maggior contrasto per i nostri occhi.
Altro modo per generare un grande contrasto con i colori è l’accostamento tra colori caldi e freddi
Questi accostamenti oltre a generare contrasti, possono essere utilizzati anche per caratterizzare l’estetica delle nostre immagini.
• Se vuoi comunicare una sensazione di freddo, userai una palette colori, estratti dalla parte sinistra della ruota.
• Se vuoi comunicare gioia o calore, userai palette colori della parte destra.
Ti ricordi il video di Lidia Mtz Seara come ben riassumeva le sensazioni evocate da colori?
L’utilizzo dei colori non solo dà un significato emotivo ma dà, anche, valenza percettiva per far emergere il soggetto:
Ti lascio con qualche immagine di grandi fotografi, aspettando le tue nel gruppo: SOLO ESERCIZI.
Ti voglio ricordare di:
Usare TUTTI i colori per aiutarti ad evidenziare un soggetto.
NON devi focalizzarti sul rapporto primari e secondari o solo il rosso e il bianco.
Qualsiasi contrasto, generato e valorizzato, con i colori, va benissimo!
I libri consigliati in questa lezione sono due grandissimi classici della fotografia.
Due saggi che piano piano ti introdurranno in quel dialogo “filosofico” che sta alla base dell’invenzione della macchina fotografica, e poi, che deve stare all’interno della mente di qualsiasi fotografo:
Ci vediamo tra sette giorni.