Regione Siciliana
Assessorato Regionale delle infrastrutture e della Mobilità Dipartimento Regionale Tecnico
UFFICIO DEL GENIO CIVILE DI SIRACUSA COMMISSARIO DI GOVERNO
contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana ex legibus n° 116/2014 e n° 164/2014
COMUNE DI AVOLA
RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO
PROGETTISTA E D.L.
COLLABORATORI ALLA PROGETTAZIONE Ing. Paolo Burgo
Arch. Gino Montecchi
DATA PROGETTO
VISTI E APPROVAZIONI
FASE AMBITO TIPO N° / SIGLA REV
Rev.
A
DATA DESCRIZIONE STATO
EMISSIONE VIGORE
0
Dott. Vincenzo Vanella FOGLIO
/ 1 1
PROGETTO DEFINITIVO PER LA MESSA IN SICUREZZA DEI SENTIERI DI ACCESSO E FRUIBILITA' DELLA RISERVA NATURALE ORIENTATA DI CAVAGRANDE - Codice CARONTE
SI_1_18831 - Codice CUP L64J16000010001 - Importo € 2.000.000,00
Geol. Sebastiano Bongiovanni
Geom. Raffaele Avallone
PARTE GENERALE Relazione tecnica descrittiva
PE GEN REL GEN020
07/04/2021
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Premesse
La Riserva Naturale Orientata “Cavagrande del Cassibile” è stata istituita con il D.A. n° 649 del 13 luglio 1990 ed è stata affidata in gestione all’Azienda Foreste Demaniali con D.A. n°823 del 20 novembre 1997 con le finalità di conservare la vegetazione naturale, ripristinare la vegetazione forestale mediterranea nonché difendere ed incrementare la fauna mediterranea.
Essa ricade nei territori dei comuni di Avola, Noto e Siracusa con un’estensione di circa 2700 Ha ed è caratterizzata dal corso del fiume Cassibile per un tratto di circa 10 Km che ha scavato nella roccia estesi canyon in prossimità del territorio di Avola antica con pareti a strapiombo sulle vallate del fiume ove si sono creati dei laghetti naturali.
L’area di riserva è di particolare pregio paesaggistico e di notevole interesse naturalistico, tale da rappresentare un richiamo turistico per molti visitatori, con ricadute positive sulla economia dei comuni viciniori.
La riserva per le caratteristiche geomorfologiche del territorio interessato presenta le ben note criticità irrisolte derivanti dal pericolo di distacco di massi che gravitano sui sentieri di accesso e sulle aree di visita, con potenziali rischi per rotolamento/scivolamento del materiale verso valle.
Purtroppo si sono registrati negli ultimi anni incidenti gravissimi che,a seguito dei riscontri delle condizioni di pericolo permanente per l’incolumità dei visitatori, ne hanno determinato la chiusura degli accessi alla riserva denominati “Scala Cruci” e “Mastra Ronna” nonché il transito lungo detti sentieri per il raggiungimento del fondo valle.
L’Ufficio del Genio di Siracusa, nell’ambito dei compiti istituzionali assegnati concernenti la salvaguardia della pubblica incolumità, a seguito di richiesta dell’Ente gestore della riserva ha effettuato in data 15/6/2015 un primo sopralluogo, cui ha fatto seguito un ulteriore ispezione a distanza di un anno circa, con le quali si è avuto modo di constatare le condizioni di pericolo che gravano nell’area interna alla riserva prossima ai laghetti e nel sentiero di accesso attenzionato denominato “Scala Cruci”.
Successivamente in data 15 maggio 2018 questo Ufficio effettuava un ulteriore sopralluogo prodromico alla redazione di uno studio di fattibilità sulla messa in sicurezza del sentiero “Scala Cruci”, come richiesto nell’incontro tecnico tenuto a Palermo il 9 maggio 2018 presso l’Ufficio del Commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione siciliana.
Il progetto di fattibilità venne redatto in data 29/05/2018 e trasmesso all’Ufficio del Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione siciliana per inserire l’intervento in un piano di finanziamento.
Il progetto in questione risulta tra quelli individuati dalla Giunta Regionale n. 366 del 31.08.2017 concernente il “Patto per lo sviluppo della Regione Siciliana” e denominato “Progetto per la “Messa in sicurezza dei sentieri di accesso e fruibilità della Riserva Naturale Orientata di
Lo studio di fattibilità prevedeva, tra le somme a disposizione, l’esecuzione di studi e rilievi finalizzati alla conoscenza dello stato di fatto dell’area di intervento, studiando i singoli dissesti ed i potenziali cinematismi, al fine di progettare opere dimensionate alle specifiche criticità, con impatto minimo e resa, in termini di sicurezza, ottimale. Anche la corretta valutazione delle volumetrie in gioco risulta assolutamente opportuna per poter redigere un intervento che sia specifico per le problematiche in gioco, ed opportunamente dimensionato.
A riguardo veniva predisposta una perizia prevedente:
- Ilrilievo dettagliato dell’area con tecnologia Laser 3D;
- Ilrilievo geostrutturale, condotto direttamente in parete da geologi rocciatori e le relative elaborazioni statistiche, traiettografiche ed energetiche dei massi, sviluppate in base alle direttive emanate dal “decreto Crolli” della Regione Siciliana (D.D.G. 1034 del 13.12.2013 e s.m.i.).
La perizia veniva finanziata con Decreto Commissariale n. 1436 del 14.10.2019 per un importo complessivo di € 96.500,05, di cui 72.844,01 per lavori e € 23.656,04 per somme a disposizione dell’amministrazione.
Eseguiti i rilievi, gli studi e le indagini, è stato possibile individuare lo stato di fatto dalla cui analisi è stato determinato lo scenario di rischio e le criticità dell’area indagata. Ciò ha consentito di individuare gli interventi più urgenti e necessari per la messa in sicurezza del sentiero “Scala Cruci”.
ANALISI DELLO STATO DI FATTO.
Il costone roccioso che sovrasta la vallata ed il sentiero di accesso raggiunge altezze di 50/60m, ed al piede di questo si adagia un pendio moderatamente inclinato, serrato da una incisione finale che ospita i laghetti. In tale pendio sono ben evidenti massi di varie pezzature che, staccatisi dal costone soprastante, sono rotolati senza impedimenti a valle, finché non hanno esaurito la loro energia cinetica: alcuni di questi hanno liberamente raggiunto i laghetti o l’attiguo sentiero di accesso a fondo valle.
Le indagini per caratterizzare il dissesto sono state concentrate sul versante meridionale della riserva, ovvero quello su cui è stato ricavato il sentiero “Scala Cruci”; quest’ultimo è accessibile tramite un cancello situato presso il belvedere sui laghetti di Cavagrande, in località Avola Antica, e si raggiunge percorrendo per 11 km la SP4 da Avola in direzione Palazzolo Acreide.
Il sentiero si sviluppa per circa 1.400 m con un dislivello di 160 m fino al fondovalle, giunti al quale è possibile intraprendere un percorso parallelo al fiume Cassibile che conduce ai laghetti principali. Topograficamente l’area ricade nel foglio 649020 della Carta Tecnica Regionale della
Regione Sicilia in scala 1:10.000 e nella tavola 277 IV-NE (Cassibile) della cartografia IGM (Istituto Geografico Militare) 1: 25.000.
Localizzazione della RNO d Cavagrande del Cassibile (pre-riserva e riserva) e dell'area di indagine.
CARATTERISTICHE GENERALI DEL PROGETTO
Il presupposto progettuale è che va protetto innanzitutto il percorso del sentiero tracciato e quelle immediatamente limitrofe, per consentire una fruizione in sicurezza e mantenere un contesto naturale il più possibile integro, evitando, ove possibile, invadenti opere di protezione diffuse. A tal scopo sono stati studiati i singoli dissesti ed i potenziali cinematismi, al fine di ottenere opere dimensionate alle specifiche criticità, con impatto minimo e resa, in termini di sicurezza, ottimale.
Anche la corretta valutazione delle volumetrie in gioco risulta assolutamente opportuna per poter redigere un intervento che sia specifico per le problematiche in gioco, ed opportunamente dimensionato.
Il progetto di mitigazione del rischio dell’area in cui si snoda il sentiero “Scala Cruci”, dunque, consta di due diverse approcci tipologici:
• interventi attivi in parete per bloccare tutta una serie di massi individuati come instabili e con caratteristiche tali da non suggerire altro tipo di protezione.
• interventi passivi lungo il pendio, realizzati per intercettare tutti quei massi di medie e piccole dimensioni che, col progredire del fenomeno erosivo, possano staccarsi dal costone e rotolare verso valle.
Interventi attivi.
Dalle indagini effettuate si evince la presenza di massi di ingente volumetria (fino a 1.500 mc), il cui eventuale crollo potrebbe creare danni non indifferenti, condizioni di rischio e pericolosità elevate. Il placcaggio in parete di questi massi, consente di mettere in opera come interventi passivi barriere paramassi di prestazioni contenute, poiché dimensionate per massi di piccola e media volumetria.
Gli interventi attivi sono previsti con chiodature e funi per imbracature, pannelli in fune in alcuni casi, e chiodature isolate in altri casi. Per quest’ultima tipologia è stata prevista la realizzazione di una nicchia in cui verrà inserito il tirante con piastra e dado di serraggio. Effettuato l’inghisaggio, la nicchia verrà chiusa con materiale locale di piccola pezzatura e boiacca cementizia.
Tale accorgimento servirà a non far notare la presenza delle chiodature e a preservare l’elemento in acciaio. La localizzazione dei massi da imbracare con l’indicazione dei singoli massi sono riportati nella tavola All. n. 6 - Area di intervento - Analogamente i dettagli costruttivi sono riportati nella tavola All. n. 10 – Dettagli costruttivi -
Disegno schematico fasciatura blocchi rocciosi con fune metallica e chiodi di ancoraggio.
Schema intervento di placcaggio blocchi rocciosi con rete in pannelli ad alta resistenza ed ancoraggi in barra d'acciaio di varia lunghezza. Vedi Pos. 3 di Fig. 3
Per un singolo masso, la cui stabilità è fortemente compromessa da una morfologia a sbalzo e da un continuo scavo da parte degli agenti erosivi, lungo il sentiero verrà realizzata una sottomurazione per ampliare il piede di appoggio del masso non in posto.
Interventi passivi.
Lungo tutto il versante verranno dislocate delle opere di intercettazione passiva di massi in rotolamento. Barriere paramassi, distribuite da un lato all’altro del sentiero, per creare una sorta di area protetta dalla caduta massi: le barriere sono state dimensionate in base ai diversi cinematismi ed alle diverse energie di rotolamento. In una zona più in quota abbiamo barriere da 3000 KJ (nn.
1,2,3 e 4), pronte ad intercettare massi che provengono da lanci verticali dal costone, con breve tratto di rotolamento; in basso verranno posizionate barriere da 1000KJ (nn. 5 e 6), per massi che hanno effettuato un considerevole percorso in rotolamento, e dunque hanno dissipato una cospicua quota parte dell’energia cinetica.
Per le verifiche strutturali degli ancoraggi dei massi e delle fondazioni della barriera paramassi si rimanda all’apposito elaborato.
Lungo il sentiero, inoltre, lato monte, verranno predisposte 7 tratte di palizzate in legno per trattenere ulteriori massi di piccola pezzatura che potrebbero movimentarsi nelle zone intermedie.
Altre 3 tratte di palizzate (nn. 8, 9, 10 e 11) sono state previste in corrispondenza dell’area dei laghetti al fine di intercettare eventuali massi di modesta dimensione che potrebbero staccarsi e rotolare a valle con potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità.
Valutazione incidenza.
Considerato che l’area di intervento rientra all’interno dell’area SIC ITA090007 “Cava Grande del Cassibile, Cava Cinque Porte, Cava e Bosco di Bauli”, è stata redatta apposita relazione cui si rimanda per le gli aspetti di competenza.
A riguardo è stata data una valutazione del grado di significatività dell'incidenza diretta o indiretta che il progetto può avere sui pSIC, SIC, ZSC, ZPS con descrizione delle misure gestionali e di mitigazione che si intendono adottare per ridurre od eliminare le eventuali interferenze sulle componenti ambientali. Sulla base delle considerazioni effettuate, non si è verificata un'incidenza significativa, per cui non è stato necessario individuare misure di compensazione, ai sensi dei commi 9 e 10 dell'art. 5, D.P.R. n. 357/97 e successive modifiche ed integrazioni. E’ stata inoltre prodotta una cartografia in scala appropriata riportante la localizzazione del progetto, con indicati i vincoli di qualsivoglia natura presenti sul territorio.
Opere di scerbatura e disgaggio.
Sono state, altresì, previste due aree i cui interventi riguardano scerbatura e disgaggio. La prima più estesa localizzata nella zona a monte delle barriere paramassi e la seconda nella zona a monte dei laghetti.
Opere agrarie.
Al fine di mitigare l’impatto sull’ambiente per effetto della collocazione delle barriere paramassi è stato previsto, tra le somme a disposizione, l’accantonamento di una apposita somma necessaria per la piantumazione di alberi, la cui essenza sarà concordata con l’Ente Gestore della riserva nonché con il Corpo forestale competente per territorio. La messa a dimora di nuove essenze arboree da un lato costituiranno, nel tempo, delle barriere naturali atte a contenere eventuali futuri distacchi di materiale dal costone roccioso, e dall’altro a ripristinare parte della vegetazione andata distrutta a seguito dell’ultimo devastante incendio che ha colpito la riserva in questione.
QUADRO TECNICO ECONOMICO.
Il costo complessivo dell’opera desunto dal computo metrico estimativo redatto in separato elaborato sulla base del prezzario regionale vigente ed, in mancanza, sulla base di apposite analisi dei prezzi, ammonta a complessivi € 2.000.000,00 di cui € 1.272.433,33 per lavori compreso oneri di sicurezza pari ad € 23.963,16 ed € 727.566,67 per somme a disposizione.
Il Progettista Arch. Gino Montecchi
Il R.U.P Ing. Paolo Burgo