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TERSIONE URBANO LAMPREDI. DEL. (SDQiirVX) 1iaJBIB(D SiltiOt&IPlDIIiS'XAnC D I % 9tt. ,,DigitÌ2^_by <lux)gle

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(1)

TERSIONE

DEL

DI%

(SDQiirVX)1iaJBIB(D SiltiOt&IPlDIIiS'XAnC

9ttl’@l{xite

URBANO LAMPREDI.

,,DigitÌ2^_by<lux)gle

(2)

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(3)

ALL’AMICO, E

CH.’SIGNORE 3

SQAiBiiiiasa

(QSiAVM® Amiaac.

Kapoli4Maggioi833.

^^uando

nel1837fuidi ritornoin questa carissima, epopolosa Città, ebbifralealtrela buonaTentura di conoscerviprimasottol'aspetto digeneroso

,ebeneficoGentiluomo,che soccor- reva pietosamenteaduna ormaivecchia, e non oscura

Dama

Veneziana, sbalzatadallafortuna a stanziareinNapolidall'altaItalia,doveiol'ave- va conosciuta e stimataco’suoipaesani;edunta- leaspetto fecesì

,che io vi riguardassi collado- vuta riverenza,ed estimazione dellamente,e col riconoscenteaffettodelcuore.

Poiguarinon andò, chemi pervennesotto gliocchi il vostrovolgarizzamento poeticodell’

EpistolaaiPisonid’Orazio,dalquale potei subi- toefacilmente dedurre,chevoi nonsolamente eravated’animogeneroso>ebenefico,quale nella vostracondizioneessersivuole,

ma

dique’buo- niefortunatiingegni,che senza indossarelagior- nèa diletterato,e Professore,nell'avanzarsi del- retàsenileradunano,e conservanountesoroche

lisostiene, eliredimedalsoffrirneacerbamente

gl’incomodi,elenoje.

11celebrevostropaesano

Tommaso

Gargallo, finissimo conoscitored’ogni bellezzaletteraria,che con tuttelesvariatepoesiedelYenosinoha poe-

DigitizedbyGoogle

(4)

tit’itmcnretradouo ancor questoCapolavorodi let- terarialegislazione,ha notato alcuni,parmi,ri- lasciamentidistiledaluistessoindicati in alcuni

trattidellaversione fattane dalPrincipe dellaDram- matica

,eLiricaItalianaP.Metastasio, eseben miricorda,io nondissentivadalsuo severo giu- dizio.IMachecchésiadiciò,benmi rammento, che leggendo la vostra

, parvemi, che ivostri Endecasillabiprocedesseroconsemplicitàd’anda- mentosi,

ma

costante,cfermo^nèmaidisgiun- todall’armonia nèdalleleganza conveniential soggettouniteallapurgatezza dellostilenoneroico nonlirico,

ma

epistolare.Cosivoistessorallegrate lavostramensa,etaloraquelladiamicivostri ne’

rispettivigiornionomasticiconleggiadre,e .scher- zevolipoesie, detteleggere,

ma

chedimostrano sempreacutezzad'ingegnoebrio d’immaginazione.

Dirigodunqueavoi,amicocarissimo

,que-

stomio comechètenuissimolavoro,nonsolamente comead

uomo

generoso, cuièdovutalaricono- scenzadell’amico superstitealla persona davoi beneficata,

ma

eziandiocomead

uomo

letterato, efelicecoltivatoredell’arte,chepuòcolsuo giu- dizio,e col suo gradimentodeterminare quello qualchesiasigrado di valorealquale questomio puòaspirarefrailavoridelsuo genere.

Sopra queste basi è fondatalariverentecon- fidenza, colla qualeavoi

mi

presento, dichia- randomiveramente.

-

Il vostroObblig.edAffezz.Amico UhbanoLamphedi.

. .*. JiigitizecillyCiuoglc

(5)

sj

Q

17

a 3 a 3

INTORNO

A COLUTO TXBEO LICOPOUTANO.

lappiamo

da Suida, che Colutofiorìverso itempi delGrecoImperatoreAnastasio,alquale successeGiustinoilTrace,epoiquelfamoso Giu- stiniano, che riordinòilCodicedellaCivileRo-

mana

Legislazione,eliberòVItaliadallaservitù Goticacolbracciodi Belisario. Questo Poeta è noverato nellacoronadeimolti,che contòlafa- mosascuolaGreco-Alessandrinafondatadai'Po- lomei,conquistatori

, omegliousurpatoridiuna partedell’Impero fondatoda AlessandroilMace- done,dopolacostui morte.Oltrequesto Poemet- to,aggiungelostessoSuida, egli altri tre ne composedelleimpreseGaledonie ePersiane, ol- tremoltiencomj, nonsisadiquali, Capitani.

Tuttocredevasiperduto nella nottede' secoli,

ma

dobbiamoalfamosodottissimoCardinal Tuscula- noBessarioneilritrovamentodiquesto, etlegli altripoemiancora di Trifiodoro,e diQuintoSmir- neo,dettoancoraCalabro, nonperche Calabro eifosse,

ma

percheillodatoCardinale sbarcato adOtranto nel secolo

XIV.

trovoicosìdettiPa- ralipomenid'Omero,operadiquestoQuintoSalir-

(6)

6

ìlioinsieme colRatto<fElena diColuto, e la presa diTroja di TriJiodoro,Juori di questa Città dellaCalabria nella Biblioteca

d un

Monasteroin- titolatoa S.Nicolò. Questeopere deitremento- vatiPoeti Greco-Alessandrininon sonoisolite- soridi classica letteratura,chedobbiamoai

Mo-

naci Benedettini Cassinesi, e dimostranoche dai prinfitempi diCallimaco,ediTeocritofondatori della dettascuola,permoltisecoliseguentisiali- mentavanell’Asia minore,e nelT Egitto,esian- davariaccendendo il sacrofuocodella classica Vestaletterariaperlostudio delmassimo,e pri-

mo

Omero Menoide, comenellanostra Italiadal secolo fino al nostroperlostudiodel nostro secondoOmero,DanteAlighieri.

A-

-A .QigitizcjlbyiCjOO^'

(7)

t

7 ILOIL

IFDaSIIBV^.

igliedelbiondoXanto,IliacheNinfe,

Chesullearene del paterno fiume Ivelidellechiome,eisacrigiuochi Dellemanilasciando,inbeldrappello Sullapendice Ideadanzeintracciaste;

Uscite,oNinfe,daisonorigorghi,

E

a

me

delPastorei

,giudice eletto

,

Riditelasentenza.

Oh

!Perchè mai Daglialtimontialmardiscese,eignote Ondesolcò

,d’opremarineignaro?

Qualuopofudinavi,acciòcheinquelle Terra turbasse,emarsolounbifolco?

£

d’onde mailasubitacontesa,

Sicchéde’

Numi

Giudicesedesse

Un

Pastorello,equal giudiziodiede?

Come

udìil

nome

dell’ArgivaSposa?

Voigiàvenendodalbifrontegiogo DelPromontorioIdeo,vedeste

,oNinfe,

Parideassisosopraerboso seggio

,

E

innanzia luisuperbamentelieta CiteràdelleGraziealmaReina.

NOZZE DI PELEO

,

E TETX.

QuandosopraglieccelsiEmonii monti DiGioveaun cenno,Ganimedeilvino Fragl’Imenei versò delbuonPeléo, Lacandidasorellad’Anfilrite

(8)

8

Teli aonorar;gliDeimosserotutti ,

GiovedalCiel,fiettundalmare,e cinto Dalcoro arguto delle pronteMuse

,

Apollodal dolcissimoElicona.

Giunoilseguisuora diGiove,emoglie,

£

d’ArmonialamadreCiterea Sceseintrecciando nuzial corona.

DelCentauroChironue' sacriboschi LaDiva Pito(i),elafaretraavea Del saettante

Amor

piena distrali;

E

deposto1’usbergo,e1’orrid’elmo,

Minerva laseguidinozzeignara;

E

schivapiù dilei,sirocchiaaFebo, Venirnondisdegnò l’alma Diana.

E

qualsirecasenz’elmetto,edasta Il ferreoMartealle Vulcanie case.

Venneanch’eisgavazzandoalgran convito.

LA DISCORDIA.

SolaaChirone,edaPeleononcalse LaDiscordiaonorar,

ma

coronato(a) Digrappi1’aureo cria ditfuso.aiventi,

Bacco quàelàscorrea,scuotendoiltirso.

Discordiaallor

,qual dagli erbosi paschi

(i)Pilo in forza deltaGrecaradiceè persuasione. Cosi illerpemePitonedomalodaglistralid’Apolloèilsìmbolo dell'eloquenza,edellaPoesia, soggetteaquestoNume Mitico.Glistralisono quàilsimbolo dellaparola.

(n)Sinoti

, chesefuesclusalaDiscordia, nonfu esclusoilvino,che perlopiùladesta.

.àJigitizedbiC^Oogle

(9)

Giovencaspintaperleselveeimonti 0)rremuggendodall’assillopunta,

Volòmodiacercarquell’odiata Mensaasconvolger tutta,esopraunsasso Posando, irataora s’alzava,ed ora Irrequietas’assidea dinuovo;

E

brancolandogiàsuperlaterra Selceatrovar

,qualeilfulmineo fuoco Distruggitortiennellevene ascoso.

Ma

noitrovò;quindiadestars’accinse Dal baratroiTitani

;arderconquello

,

ConquestiilCielorovesciarvolea

,

Reggia diGiove;

ma

,quantunqueirata ,

SoggettaeraaVulcano,alreggitore Delfuocoinestinguibile, e delferro.

Graveeccitarpensòd’armi,ediscudi Frastuonoorrendo,perchèi

Numi

auntratto Atterritisgombrasserolamensa.

Ma

meditò,temendoilferreoMarte,

Dinuovoinganno,egliaureirammentando

Pomi

d’Esperia,detteadundipiglio;

E

digrandi presagaillustrigare

,

Principioildestinò di guerre

,estragi, ilgittòsullamensa,ed eccoilcoro Sconvolto delle Dee. Sovranaatutte Lasuperba Giun.onprimaammirollo,

E

afarne acquistoilbraccioeburneosporse.

Veneresèdissepiùbella,eil

pomo

DoversiaLei

^perchèall’

Amor

dovuto.

VistailSaturniol’aspraliteaccesa

\óltoaMercurio,asechiamollo,cdisse:

(10)

IO

Conosci tu,Figlio

,alloXaiiioinriva Pari’diPriamoprole,esovral'Ida Pastoreillustre?Reca aluiquel

pomo

:

Lapiùbellafralorgiudichieisolo

.Dal contorno degli occhi,e dalsembiante,

C

quellaabbial’onor del nobilpomo.

Tostoalpaternocennoobbediente Mercurioinviasipose

,edelleDive Presoilgoverno,leguidavaalmonte.

Delmaggiorvantosipregiavaognuna;

Venere conbell’arteilbiancovelo S’avvolseall’aureo crine,ebenparlile Coll’odorosafibbiainsulespalle,

Caderlasciòlechiomeinanellate:

PoivoltaagliAtnorin soave disse:

Vicina,ocarifigli,èlacontesa;

Soccorreteallamadre.Oggi qualsono 11miovolto dirà;

ma

chisaquale Daràgiudiziounguardia ndibovi?

PurdelleGrazievenerandamadre, Dicon,Giunoneereggeimperi,escettri.

È

nelle guerre ancorPalladeinvitta.

Iosolaimbellenon hoscettri,oferro.

Purche pavento1Usbergonò,

ma

porto Vincolodell’amorleggiadrocinto,

Che punge,estralivibraaguisad’arco;

Perluisentonledonnea

me

devote Acerbe

,

ma

nonmortali doglie.

Cosìseguiva,ecareggiatiintanto Quegli amorini dalla rosea

mano

SorrideantuttialladilettaMadre.

DigitizedbyGoogle

(11)

Ma

giàdelmonteIdeoversoIncima Movea Mercurio,oveilpaterno gregge

,

E

itauriagrestidell'Aiiauro inriva IlgiovinettoParidepascea.

Pendeagli dellaspallaal

manco

lato Irsutapelledimontanacapra

,

E

appressoerettoilpungolode' buoi.

Poilentolentoorsuonandolapiva Dolcigivacantandoagrestinote;

Orspessoassisoinsolitariospeco

,

ditori,o di agneicuranonprese,

E

all’usopastora!Mercurio,ePane Cantavaindolci,ecariversi,eallora

torellomuggìa,nè can latrava,

E

solarispondea1’Ecodal monte,

Mentreinchinatisullamolleerbetta G'ianruminandoisaz'iatitori.

Cosicantandosottouneleeombrosa,

Mercurioeivide,etimidolevo.ssi;

E

delleDiveattonitoall’aspetto

,

Lasuapiva deposeapièdell'elee.

sazioancorsuonointerruppe,ecanto.

Mercurioalui:delgreggeornonticaglia

Ma

quifraquesteDeegiudicesiedi.

Qualsiadecidilapiùbella,eade.ssa

Questoindonoappresentaamabilpomo.

Disse;efis.sandoParidelosguardo,

Prianotòlosplendor degliocchiazzurri,

Poi dallatestaaipièsquadrolleingiro, Ammirandone purgliaureimonili.

Minervaallorper

mano

ilprese,edisse.

(12)

Lascia diGiovelaConsorte,equella Venereoblia,cheaitalamipresiede.

Pregia Palladesol

,Deadellaforza;

Clié,comearigaitiglio,ates'aspetta DiTrojaladifesa,ediofarotti Sostenitordeltuopopoloafflitto ,

teBellonamai liachecontristi.

CosilasaggiaDea:

ma

Giunoposcia

Nudo

gliporseilbianco braccio,e disse:

Dammi

quel

pomo

,etedell'Asia tutta FaròSignor;di guerreah nonticaglia.

Suiforti,eiviliunrepossenteimpera;

son di Pallaognorsalviiseguaci;

E

ifortiancor

doma

Bellonaanch'essi.

Vasto imperocosiGiunongliofferse.

Ma

scevradipudor Veneretutta Se vederfeceaparte,aparte,edisse:

Guarda,ticurar discettri,eguerre.

Diqueste,èver, nonso;

ma

qualbisogno Ebbe Venere maidilancia

,eusbergo? Beltade è1’arme femminil,nonferro.

Ma

piùpossenteancor,diforzainvece,

D’imperoinvece,avraiDonna amorosa,

ElenaavraidilettaMoglie,elieto Sposot'ammirerannoeTroja,eSparta.

Finitononavea,cheil

pomo

ottenne;

Dono

dellabeltade, ahicarodono,

Ma

d'aspraguerrapoiprincipio

,egerme;

E

levatolosu,conallavoce

,

Giunoinsellando,ei’alladeschcrnia

,

Cedete, oDeerivali,a

me

lapalma;

(13)

Iolapiù bellasono;etu,Giunone,

Dov’èMarte,iltuo Figlio,o?eleGrazie,

Cuigiàcondogliapartoristi,orsono7

non

t’ai'taro,o grande Imperatrice,

ilferoMarte,nèYulcantuoifigli, Quegli coirasta,ecollefiammequesti.

E

tu

,ventosaPalladesuperba,

Cui l’amornondièvita,esoldaltaglio Prodotta a caso del paternocapo,

Non

generatamai dacaraMadre

,

Nelferroavestilaradice,eilferro Ve’cometiriveste,efuggiamore.

La Concordiatiè ignota,eamica, aMarte Abborri

Amor

,

ma

fiacche,eimbellisono Purletueparisifamose in guerra.

£

sealvoltoleguardi

,edalle

membra

,

femminet’appajono,nè maschi.

Cosìbeffandoella,ilfunesto

pomo

Tenne,esidipartir quelle dolenti.

Ma

d’amorpreso Paride infelice,

Ferecloaddusseinfoltaselva

,emolti Peritifabbri;cadderorecise L’annose quercie per costuiconsiglio;

Folle,escaltritoautor ditantimali.

F^lialregiogarzonformalanave,

Ond’ciscesodalmonte

,almarfidossi.

DiFereclo così dallafunesta NaveseddottoilPriamejoFiglio

,

Cambiòfollecolmar1’Idèamonfagna, '

Scorto da Cilerca*,d’infausteno/.ze PronuliaDiva,cuisul patriolido

(14)

Vittimeoffertepria,leveleaiventi Sciolse,e solcòdell’Ellespontoildorso: ]Mèdigrandimancarsciagureisegni.

GonGossiil

nwr

,sparvero1’Orse,enegre Nubiversar dirottapioggia,enembi,

SicchéleTeucrie,eleDardanie coste Navigando

,eTlsmarica palude, Poi trapassar per vigoria diremi

,

£

ilPangeoIracio,elasorgentetomba Dell*infelliceFillidaamorosa Videro

,einovegiri,ov’ellaerrando, IllesoalGndalpopolod'Atene,

Sospirosaauendea Demofoonte.

Poscia rEmoniapopolosa Ftia,

E

fraleAcheeCittà1'ampia Micene Passando, eipratid’Erimanto,in riva Deir Eurota

,di Spartail

nome

intese,

Spartafamosaper leggiadredonne,

Caraall’AtrideMenelao;vicine Videallefalde diselvosomonte L’ amabileTarapnc,elievemente Quinciallene spirard’aura seconda,

Gettarlefunialdesiatolido.

Quividiscesoilnaviganteaterra Priasilavòconlimpid'onda

,eposcia Mosseper via,

ma

timido,eguardingo 11passomisurava,acciòlapolve

Non

insozzasseibeicoturni

,eilvento

Non

turbasselachiomainanellata,

Chedal Frigio cappello usciacomposta.

E

tantiinriguardartettiospitali

(15)

DiCittadini,etempli,e

monumenti

Displendida Città,tuttoammirava.

OrdiMinerval’aureo simulacro

,

CuiSparta adora,or delCarneoGiacinto, Cheilpopolo

Amideo

,sìcaro aFebo,

Conobbe,epaventò,chenoi rapisse LatonaalfindiGioveingelosita.

TardisìcaroalZeffiroconobbe QuelgiovinettoDio,

ma

luidolente Pergratuirsilabenigna terra

A

selotrasse,e loconverse inflore Del

nome

istesso,eognordilettoaFebo.

Di Menelaopressoalpalagio eccelso VenneilGarzontuttodi grazieornato,

Siccome

un

Dio;chètalSemeleaGiove

Mon

ebbe ingeneratoamabilfiglio.

Perdona,oBacco,bellosei;

ma

Paride Nello splendor del volto atenoncede.

Colla chiave ospitaleElenaintanto Schiudelaporta deln^al suotetto;

Sullesoglieloammira,indiintrodotto,

Perlocortile,eperleregie stanze Vieppiùs'interna,evagoeburneo scanno

,

Non

saziamaidi riguardarlo,offrigli.

Giàcredea divedermaravigliando L’aureofigliodiVenere,ilMinistro Dellettonuzìal

,

ma

lafaretra,

£inonavea.Poinel fulgor del volto

,

O

diSemeleilfiglio,odi Latona.

Ma

stupefattaalfin,proruppe,edisse:

Dimmi

,ondeseistranier?Diquale stirpe?

(16)

i6

FigliodiResembrialgentilsembiante.

te,cred’io,d’Acheaprosapiagerme, rièdiNelèodall'arenosa Pilo Vieni;Acbilocoio vidi,etenonmai.

patriat’èlabellaFtia,cb' iotutta ConoscodegliEacidilastirpe: iitirpefamosa,e dialti Eroifeconda

,

CbèPeleo,Idamon,Patroclo,eAchille Conobbiappientuttifamosi,echiari.

CosilaDonnaanziosamente:edegli Lerisposeindolcissimafavella:

nomar

sulFrigiolitouditoavrai Ilio

,cheedificarINettuno,eApollo.

ignotoessertideepureilfelice Priamo,possenteRe,die vien daGiove.

Ditalestirpe,edibelPadrenato

,

Riccod’orodi

gemme

,evastoimpero,

Colforte,erettooprariomidimostro.

Dardanidesonio.Dardano venne Da Giove;e poidiscesiinterrai

Wumi

,

Perchèimmortali, ad albergarconnoi,

E

d’ilioafabbricarl’eternemura Vennero,elorofulapatrianostra.

Iopoi diDeegiudiceson,Regina;

Chedolorateudirlamiasentenza DiVenereafavor

,ch’iogiudicai Beltàperfetta,e1’anteposiatutte.

Ben degno guiderdondell’opramia La Diva unadorabilmi promise Sposa,Sorellasua,eh’Elenaèdetta,

E

tantomarperleivarcarsoffersi.

(17)

'7 Orsùlenozzeceiehriam: nonfarmi Rifiutoontoso,elagranDivaonora.

Taccio:achiintendeilpiùparlarchegiova ReasaidiMeuelaolastirpeimbelle

;

, quaifuro

,orsonpiùledonneArgive.

Ma

di

membra

crescendoognorpiùfrali Ordegeneri,bansoldiDonneilnome.

A

laiparole Elenailguardoaterra Fiso tenea sospesa,ealfinrispose;

Ospite,iogiàbramaivederlemura

Da

Febo,edaNettunoedificate;

E

que’ pratiolezzanti,anzi1’eccelse Porte,ove Apollopascològliarmenti.

Orsùpartiamopur;seguirtiiovoglio,

QuandolaDeade'maritaggiilvuole,

giuntainIlioMenelaopavento.

TalconsentìlabellaNinfa,equando

Dopo

ilgirodelSollanotteoscura L’egro mortai dallefatichealleggia,

E

r Albaledueporte apriade’Sogni,

Una

dicornea,evagamole,ond’'esce Laverità,eh’èdegliDeilavoce;

L’altradi

umano

immaginarfallace,

Lieto,esuperbolarapitaSposa DiMenelaoPari’allanave addusse;

E

allasuapatriaorrendaguerra,elutto.

Ma

dopol’albalagrimando,ilpeplo Diffusoaiventi, Ermionesospirosa Alle ancelle gridò

,dov’èlaMadre?

Ahi!dove andò,

me

tristaabbandonataI Jerisicinsepurleusatechiavi,

(18)

i8

E meco

sicorcò nelmolleletto.

10

men

ricordobene;equelleoneste

La

desolataconfortando,ofiglia,

I^on pianger più, dicean.PartìlaMadre

Ma

tornerà,quandosapràiltuoduolo.

Cessa

,aggiungean, nonveditu, cheilpianto Faquicaderleguancie,eledimagra7

Forsenelcoro delleKinfeègita,

E

perlaviasmarrissi

,egemeafflitta,

0

forseassisaènel giardindell’ ore';

Forse a lavarsiandòlebelle

membra E

deirEurotasulleriveerrando

Ma

viepiù dolente rispondea Lagrimandolapovera Donzella:

ConoscebenlaMadre miade’fiumi 11corso,ilmonte,e delgiardinlevie.

Ma

ilsolgiàsorge,eleiriedernonveggio.

Dunquechestateadirmi7

Oh

Madre mia Dovesei7Suqualmonte7Ahiforse in belva Imbattutatisei,

ma

1’altastirpe

Temon

diGiove anchelepiùferoci.

Da

rupeforseminasti a valle Infoltobosco,

ma

spiaipertutto,

Fralefrondi,fraglialberi,eicespugli;

titrovai,non pensiam dunqueabosco Forsenuotandosollazzevolmente Nella sacraondadelfecondo Eurota

Ma

quivi

come

inmarstannoleNinfe,

Cheaccolgon,non uccidonoleMadri.

Cosìplorando,edechinandoilcapo,

Cadenelsonno compagnodimorte.

Digtoee Dy

(19)

*9 Chealaisimile,ilelledonneafflitte

Con

luisoventelepalpebre aggrava.

Gemendo

addormentossi,e allorleparve VederlaMadrea’suoilamenti accorsa:

Ondegridò

,meschina

me

!

Tu

jeri Mentrei’dormia,m’abbandonasti,oMadre;

Fuggitaseidallepaterne stanze.

Oh

quantoioprimaticercai!poi corsi Per monti,eselve.Cosidunque,o Madre, Corri anuovidiVenerelegami?

E

poilamadresoggiungeva,o Figlia, I^on incolpar

me

misera

,edolente.

Quellusiughevol ospite dijeri

...(•)

Quel

mi

rapi.Tacqueciòdetto,etosto,

Piùquellalarvanon vedendo,sorse, .

E

forsennata iva gridando attorno:

Àuge!d’aereastirpealatifigli ,

Volate in Creta,editealPadremio ChejeriaSparta venneospiteiniquo Della sua casa aconturbarlagioja.

E

sfacendosiinlagrime

,estridendo

,

ErrandointracciadellaMadre,corse Alla Cittàde’Ciconi, eallesponde

(') Intenderàbenelaverità,e laMitologicaopportnna inventionediquestosognoquel Leggitore, cninonsiaigno- toilfamosoTrattatoDeDivinationediM. T.Cicerone

, cioè le antichissime opinioni de' Filosofi.Greci intornoaiso- gni,comeinviatidaGiovesecondoOmero.Foquesta os- servasione,perchèilLettorenonsipenti

,chelaFanciul- laErmioneavesse già fattomaliziose,ed indecenti osserva- zioniallasuaetà.

(20)

Dell’EolioEllesponto.Al Frigiolido Paride intantolarapitaDonna Sitrassenavigando,edilontano VenirCassandra dallaRocca.ilvide,

E

mentreinvasa

,ilpeplo,e1’aureechiome Strappandosi,egridando profetava,

SchiuseleportefuroalCittadino

,

Dise,diPriamo,edellaPatriaesizio.

FINE.

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