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Nonc ètrucco nonc è inganno

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Academic year: 2022

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Immigrazione, Cisl Sicilia:

favorevoli a richiesta stato emergenza

Alitalia,esuberi aquota2.200 IdealStandard, nonc’èpace L

a Cisl Sicilia condivide e sostiene la ri-

chiesta di stato di emergenzaper far fronte alla “tragedia dell’immigrazione”

che nelle ultime ore ha registrato centina- ia di sbarchi, morti e anche il soccorso in mare in 48 ore, nell’ambito dell’operazio- ne Mare nostrum, di ben 2.400 migranti.

Così il segretario regionale Maurizio Ber- nava commenta positivamente l’iniziati-

va del sindaco di Catania, Enzo Bianco.

“L’Europa ci ha abbandonato, il Governo ritarda. L’accoglienza a terra è un disastro e un esempio di incivilità. Solo in mare, grazie alla Marina, alla Guardia costiera e alle altre forze militari, stiamo dimostran- do capacità, sensibilità ed efficienza”.

A fine settimana la Cisl Sicilia, con Anolf e Iscos, è stata a Lampedusa per rafforzare i rapporti di collaborazione solidale.

Zagaria alle pagine 6-7

A

ccord Phoenix è pron- ta a insediarsi all'Aqui- la nello stabilimento ex Italtel, in località Boschet- to di Pile. Lo annuncia la Fim-Cisl dell’Aquila.

L’azienda, specializzata nello smaltimento e rici- clo di materiali elettronici, attende solo la delibera fi- nale da parte di Invitalia chiamata a dare il via libe- ra all’operazione entro il 30 giugno, come per leg- ge. La Fim sollecita il mini- stero dello Sviluppo eco- nomico a chiudere in tem- pi brevi la partita, visto

che l’azienda

reimpiegherà 120 lavora- tori dell’ex polo elettroni- co “in mobilità da oltre tre anni a circa 800 euro al me- se”. Il progetto di insedia- mento va avanti da oltre un anno tra continui rinvii e vari adempimenti buro- cratici che hanno fatto slit- tare l’entrata in funzione della fabbrica.

L’azienda è impegnata a ri- strutturare il modulo 1 del- lo stabilimento e ad acqui- stare la parte del sito di proprietà dell’ex Finmek e i nuovi macchinari per la produzione di smaltimen- to di apparati elettronici.

La Fim-Cisl fa notare come

“il recupero di 120 posti di lavoro, in un momento di crisi industriale profonda per L’Aquila, sia un’opera- zione da sostenere con for- za”.

Energia, un mercato da liberare.

Intervista a Sergio Gigli sulla crisi ucraina

e i suoi riflessi

sul settore energetico e sul gas

come fonte strategica Asia. Riflettori puntati

sui diritti dei lavoratori impegati nelle aziende che riforniscono

le multinazionali.

Intanto, nel Vietnam dei bassi e del sindacato unico, arriva Renzi

C

opagri avrà un “Corner” di 500 metri quadrati nella zona del Lake Arena, sul sito di Expo Milano 2015. Un “angolo” all’ombra del- l’opera-icona dell'Albero della vita, che si affianca a un ufficio di rappre- sentanza, entrambi frutto del con- tratto di partecipazione siglato con Padiglione Italia. Soddisfatto il presi- dente Verrascina: “Le ricchezze che costituiscono il patrimonio del ma- de in Italy dovranno avere una ribal- ta dinamica, attraverso un percorso che consentirà all'intero territorio nazionale e alle sue produzioni di al- largare gli orizzonti”.

Expo, Copagri a Padiglione Italia

Il colosso della cosmetica L’Oreal e l’azienda chimica Solvay:

in Piemonte il welfare passa dalla contrattazione. Con un occhio di riguardo a donne e famiglia

Storti a pagina 2

L’Aquila, Fim:

a luglio arriva Accord Phoenix

S

ono 2200 gli esuberi previsti in Alitalia.

Esuberi che non avranno a disposizio- ne, ha annunciato ieri l’ad della compa- gnia Gabriele Del Torchio, né cassa inte- grazione né contratti di solidarietà. è il prezzo da pagare all’alleanza con Etihad, la compagnia degli Emirati che investirà 560 milioni di Alitalia ma che in cambio chiede un duro piano di ristrutturazione.

Ferma la reazione dei sindacati. Per il se- gretario generale della Fit Giovanni Lucia- no manca il rispetto “per le persone coin- volte e per chi le rappresenta”, si tratta di

”un film squallido” nel quale i sacrifici si

”chiedono sempre agli altri”.

P

ur in presenza di un accordo chiaro e che non lascia spazio ad interpretazio- ni, come quello sottoscritto qualche setti- mana fa al Mise, si assiste al tentativo di Ideal Standard di minare la tenuta dell’in- tesa nelle sue fondamenta.

“Aver sospeso i rapporti con Bpi con l’illu- sione di condizionare la trattativa in cor- so con il sindacato, è un atto gravissimo e scorretto. Un comportamento assurdo”

commenta sconcertato il segretario della Femca Cisl regionale, Franco Rizzo. Parlia- mo dello stabilimento di Orcenigo che ri- schia una svolta drammatica.

Ballottaggi, al Pd due sberle grilline

Nonc’ètrucco nonc’è

inganno

Terra dei fuochi: l’Inas continua battaglia per il vigile

˘

Signorelli a pagina 4 D’Onofrio a pagina 5

I

l Pd avanza ma gli schiaffi che i grillini as- sestano a Livorno - roc- caforte quantomai al centro della storia del partito - e Civitavecchia fanno male. E così il lune- dì si trasforma in una giornata di analisi e in- terrogativi. Certo, ai Dem è andata la maggio- ranza dei comuni sopra i 15mila abitanti, ma al Nazareno non si esulta troppo.

Bazzaro a pagina 5

Masucci a pagina 3

“C

ontinueremo a sostenere la famiglia del vigile Miche- le Liguori, fino a che i diritti di quest’ultimo non ven- gano riconosciuti”: queste le intenzioni dell’Inas Cisl che, nel- la sede di Pomigliano D’Arco, ha accolto la richiesta di tutela- re la vedova dell’uomo morto per indagare sulle discariche alimentate dalle eco-mafie. E’ di pochi giorni fa la notizia che l’Inail ha respinto la domanda di riconoscimento della rendi- ta che spetta ai superstiti di un lavoratore, deceduto per aver contratto una malattia a causa del lavoro svolto e di cui l’istituto assicuratore non riconosce l’origine professionale.

www.conquistedellavoro.it

QuotidianodellaCislfondatonel1948daGiulioPastore---ISSN0010-6348

y(7HA0B0*QNOKLO( +&!"!]!#!z

Anno66-N.134 MARTEDÌ10GIUGNO2014

conquiste del lavoro

Direttore:RaffaeleBonanni-DirettoreResponsabile:RaffaellaVitulano-DirezioneeRedazione:ViaPo,22-00198Roma-Tel.068473430-Fax068541233.Email:conquiste.lavoro@cisl.it.ProprietàConquistedelLavoroSrl.Societàsottopostaadirezioneecoordinamentoesercitatadaaltrisoggetti.”Impresabeneficiaria,perquestatestata,deicontributidicuiallaleggen.250/90esuccessivemodificheedintegrazioni”. Amministratoreunico:MaurizioMuzi-Sedelegale:ViaNicotera,29-00195Roma-Tel.06385098.-Amministrazione,Uff.Pubblicità,Uff.Abbonamenti:ViaPo,22i.12-00198Roma-Telefoni068473269/270-068546742/3,Fax068415365-Registraz.TribunalediRoman.569/20.12.48.Autorizz.affissionemuralen.5149del27.9.55-Sped.inabb.post.D.L.353/2003(conv.inL.27/02/2004N.46)Art.1comma2DCB- Roma.FilialediRoma.Nonrestituirealmittente-Stampa:MetrotipoSpa,ViaVaccareccia,27Pomezia(Rm);PoligraficoEuropaSrl,ViaE.Mattei,2Villasanta(MB).UnacopiaE0,60-ArretrataE0,82.Abbonamenti:annualeE103,30;iscrittiallaCislE41,50;esteroE155,00;comprensivodi”ConquistedeiPensionati”:maggiorazionediE1,66.C.C.Postalen.51692002intestatoa:ConquistedelLavoro,ViaPo,21-00198Roma

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MARTEDÌ10GIUGNO2014

2 conquiste

del

lavoro attualità

Elezioni comunali: il Pd cresce ma M5S espugna Livorno e Civitavecchia. Renzi: fine delle rendite di posizione

E

ci risiamo. Siamo i cam- pioni del mondo in fatto di deplorazione delle ru- berie per tangenti eppure sia- mo ai primi posti tra i Paesi svi- luppati, superati parte solo dal Messico e dalla Grecia, in fatto di corruzione. E’ certo che anche i politici oggi incri- minati si saranno doluti in pas- sato per le nefandezze tangen- tiste commesse da personag- gi delle altre parti politiche. Le- vate di scudi e promesse di ri- gore inflessibile verso chi si era comportato con slealtà ca- dono nel vuoto appena la “bu- riana” mediatica e giudiziaria passa. La vita riprende come al solito e gli incriminati si rici- clano per poi tornare a fare il

“mestiere” che sanno fare me- glio. E nessuno, ma proprio nessuno tra quelli che conta- no, quando li vede in giro si scandalizza o gli impone l'altolà.

A distanza di più di vent'anni

“tangentopoli” ritorna agli onori della cronaca perché non era mai stata debellata co- me qualcuno voleva far crede- re. “Così fan tutti” è il leitmo- tiv giustificativo e consolato- rio che si ripetono nelle loro conversazioni private gli ad-

detti ai lavori. E c'è da creder- gli sulla parola se la stima del- le mazzette che girano ogni an- no nel nostro Paese si aggira intorno ai sessanta miliardi di euro. Una bella cifra se raf- frontata ai duemila miliardi del debito pubblico italiano.

Insomma, l'Italia non è più fon- data sul lavoro, come vorreb- be la Costituzione, ma sulla corruzione, sul favore, sulla tangente. E dal copione già vi- sto in passato escono i soliti ri- medi legislativi che inasprisco- no le pene, danno più poteri stavolta all'Autorità anticorru- zione presieduta dal magistra- to Raffaele Cantone, ipotizza- no l'allontanamento a vita dei politici corrotti con relativo se- questro dei beni indebitamen- te acquisiti. Tutto giusto. Cose che vanno fatte subito. Ma il problema di fondo resta un al- tro. O si riesce a far cresce una

gioventù che fonda la sua esi- stenza di vita su quelli che una volta si definivano “valori”, o i

“mariuoli” saranno sempre imitati, giustificati, invidiati, al- la faccia di tutti i provvedimen- ti legislativi anti corruzione.

Certo, la sub-cultura dell'effi- mero, del “mordi e fuggi”, di un “giorno da leoni” sembra prendere sempre più piede tra i giovani. La colpa, troppo semplicisticamente ed assolu- toriamente, la si fa ricadere sui mass media, su internet, sulle nuove tecnologie. La veri- tà è che lo sbandamento nei costumi, nel modo di essere, che ha portato questi mezzi importanti nella crescita civile e sociale del Paese, dipende dal fatto che non sono stati ge- stiti al meglio. Da strumenti di sviluppo culturale e sociale si sono trasformati, certo per colpa nostra, in mezzi dell'

esaltazione dell'effimero. Bi- sogna cambiare rotta. E una scuola rinnovata, ma anche un servizio pubblico radiotele- visivo che non rincorra le tele- visioni commerciali, può far molto in tal senso.

Sosteneva in un convegno un magistrato del Csm che il ga- rantismo è alla base della de- mocrazia ma i partiti - e non solo loro - a volte lo usano per difendere l'indifendibile. In al- tri termini il rinnovamento passa per un'immagine limpi- da, più che specchiata degli uomini che andranno a gover- nare a tutti i livelli, anche a co- sto di fare delle forzature, in modo particolare nel periodo in cui viviamo. Ma sarebbe in- giusto dare la colpa solo ai par- titi per il declino che sta viven- do il nostro Paese. C'è bisogno che un po’ tutte le organizza- zioni sociali si diano da fare

perché il “cambiamento”

avanzi. Puntando soprattutto sulla cultura dei “valori”. In pri- mo luogo mettendo da parte i soggetti chiacchierati, quelli che hanno abusato del pro- prio ruolo per arricchirsi, per rafforzare la loro posizione di potere. Non è certo cosa faci- le. E guai a ritenere che basti il cambiamento generazionale per risolvere tutti i problemi.

Le divisioni in base all'età ana- grafica non servono. Servono invece gruppi dirigenti assorti- ti che abbiano ben chiari gli obiettivi del loro mandato.

L'augurio è che dalle brutte storie tangentiste di questi giorni ci possa essere una pre- sa di coscienza, non solo della politica ma anche delle forze sociali e di tutta la società civi- le, per voltare pagina. L'Italia ne ha proprio bisogno.

Elia Fiorillo

Ventivenezianisuiballottaggi I

l Pd avanza ma gli schiaffi che i grillini assestano a Livor-

no - roccaforte quantomai al centro della storia del par- tito - e Civitavecchia fanno male. E così il lunedì si tra- sforma in una giornata di analisi e interrogativi. Certo, ai Dem è andata la maggioranza dei comuni sopra i 15mila abitanti, ma al Nazareno non si esulta troppo. Debora Ser- racchiani ammette “situazioni in cui siamo molto amareg- giati”. Situazioni come quella di Perugia, passata a Forza Italia. Così come Potenza. Persino i forzisti si permettono qualche sberleffo. La deputata azzurra Ravetto attacca:

“Senza Renzi il Pd non esiste”. Non che il centro destra possa festeggiare. I comuni persi sono più di quelli conqui- stati. Tra le sconfitte spicca quella di Pavia, dove Carlo Cat-

taneo, il “Renzi forzista”, sindaco uscente tra i più giovani e amati d’Italia, ha perso la sfida contro Massimo Depaoli (Pd).

Grillo festeggia le due vittorie di peso e dal blog fa gli augu- ri ai nuovi sindaci M5S, parlando di “un virus inarrestabi- le”.

Matteo Renzi, che aveva evitato i trionfalismi persino per il 40,8% delle europee, non lesina autocritiche. Che poi so- no più che altro frecciatine alla vecchia dirigenza. I ballot- taggi, dice, segnano “la fine delle posizioni di rendita elet- torale, è finito il tempo in cui qualcuno sa che in quel posto si vince di sicuro”. Dal Vietnam, insomma, il premier lancia la campagna di rottamazione locale. Il Pd può comunque

consolarsi con una crescita netta e alcuni ribaltoni di peso.

Il partito del premier strappa al centro destra importanti città: Bergamo, Biella, Cremona, Verbania, Pescara, Ver- celli e Pavia. Le comunali confermano la crescita democra- tica al Nord. Dal Piemonte e dalla Lombardia arrivano, in- fatti, solo buone notizie.

Ma restano segnali significativi, che in molti associano al- l’effetto Mose. Segnali che arrivano anche dalla bassissi- ma affluenza alle urne: ha votato meno di un elettore su due.

I. S.

Moltimeaculpaepochifatti,ecco perchètangentopolinonèmaifinita

Rappresentanza, dilaga la Fim nei rinnovi Rsu

ANSA

La mappa del potere locale

14 13

Centrodestra Destra

Centrosinistra Movimento 5 Stelle

Ferrara

Perugia Ascoli Piceno Pesaro

Pescara Foggia Teramo Forlì Cremona Padova Bergamo

Campobasso Potenza

Caltanissetta Terni

Bari Biella

Verbania

Vercelli Pavia

Modena Reggio Emilia

Livorno Prato Firenze

Tortolì Sassari

5 1 1 1

19

Ferrara

Perugia Ascoli Piceno Pesaro

Pescara Foggia Teramo Forlì Cremona Padova Bergamo

Campobasso Potenza

Caltanissetta Terni

Bari Biella

Verbania

Vercelli Pavia

Modena Reggio Emilia

Livorno Prato Firenze

Tortolì Sassari

PRIMA DEL VOTO DOPO IL VOTO

Lista civica

I

n questi giorni nei rinnovi delle Rsu la Fiom sembra non essersi accorta della conclusione del Congresso Cgil, dove ha raccolto il 16%. Lo sottolinea il segretario nazionale Fim Bentivogli, ricordando che nelle organizzazioni democratiche la mag- gioranza decide e vincola la minoranza al- le decisioni. Ciò non vale per la Fiom, che continua a boicottare gli accordi firmati da Cgil. E lo fa in alcuni casi “accontentan- dosi di avviare le procedure per il rinnovo delle Rsu senza riferimenti all’accordo in- terconfederale sulla rappresentanza” e in altri raccogliendo “firme non certifica- te per tentare di far decadere le Rsu”. Per

questo la Fim chiede a Cgil, Cisl, Uil e Con- findustria “di occuparsi di un’applicazio- ne coerente e omogenea del Testo Unico e delle normative vigenti anche attraver- so i meccanismi di soluzione dei conten- ziosi previsti dall’accordo”. Anche perché

“il disperato appello del segretario gene- rale Fiom al congresso di categoria a rin-

novare le Rsu contro le altre organizzazio- ni, si sta confermando una debacle”.

Fiom è in fase di calo diffuso, a partire dal- le sue roccaforti. Solo nel mese scorso la Fim Cisl si è attestata come prima organiz- zazione ad AnsaldoBreda di Napoli; Apri- lia di Venezia; Sole di Oderzo (Treviso); In- trac e Komatsu di Padova; Alenia Aermac-

chi, Elbi e Alcar di Torino, MBDA di La Spe- zia; Cominter, Oscartielle, Crotti Antin- cendio, O.ME.FA di Bergamo; Microtec di Bressanone; Ilta Inox, Polti, di Como; Ac- ciaierie Venete di Brescia; Floowserve in Brianza; Ghibli e Intals di Pavia; la Fin- Nord, Yanmar, di Varese; Zincol Italia di Modena; officine Tacconi di Assisi; IMS- Isotta Fraschini di Spoleto; Apicom di Fer- rara; OMA di Massa Carrara; Eleprint di Potenza; SET Impianti di Siracusa.

“Invece che suonare la carica - conclude Bentivogli -, il segretario Fiom dovrebbe capire che la bellicosità populista paga so- lo nei talk show”.

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MARTEDÌ10GIUGNO2014

3 conquiste

del

lavoro global

Quelleconquistesindacali natesullemaceriedelRana

Non solo Bangladesh. Accordo quadro Inditex-IndustriAll per la globalizzazione dei diritti

I

fatti tragici di Rana Plaza hanno attirato l'attenzio- ne dell'opinione pubblica mondiale su un settore, quello del garment, dove con- tinuano ad avvenire gravissi- me violazioni dei diritti dei la- voratori. In molti casi, come appunto quello del Banglade- sh, è necessario attendere il verificarsi di una tragedia af- finché lo status quo possa es- sere modificato: l'accordo globale raggiunto dai sindaca- ti e dai brand internazionali e dal governo di Dacca, ha por- tato alla creazione di nuovi sindacati, all'aumento del sa- lario minimo e a un sistema di ispezioni indipendenti nel- le fabbriche. La pressione esercitata sul governo del Bangladesh ha inoltre indot- to altri Stati a riconsiderare la posizione dei lavoratori nel settore. E' il caso del governo della Cambogia pronto a di- scutere un sistema di salario minimo in accordo con il sin- dacato globale Industriall. Si tratta di un'evoluzione impor- tantissima all'interno del settore conside- rando che mol- ti brand, in se- guito all'au- mento del co- sto del lavoro in Cina e in Bangladesh,

si erano detti pronti a deloca- lizzare proprio in Cambogia dove il costo del lavoro rima- ne tutt'ora estremamente basso.

Il momento è dunque propi- zio per un cambiamento radi- cale in un settore dove si ge- nera un dumping salariale che produce effetti negativi in tutto il mondo. In questo contesto è allora utile mette- re in risalto quelle buone pra- tiche che, in atto già da tem- po, hanno portato a risultati tangibili. E' il caso dell'accor- do quadro stipulato fra Indu- striall e Inditex, il più gran-

de retailer del mondo, e su cui la global union ha appena redatto un rapporto. Il global framework agreement (Gfa) è stato sottoscritto nel 2007 ed ha ottenuto risultati im- portanti fra cui la reintegra- zione dei lavoratori licenziati in quanto membri di sindaca- ti, l'aumento dei salari, il mi- glioramento delle condizioni di salute e sicurezza, la pro- mozione della libertà di asso- ciazione.

Il gruppo spagnolo Inditex, che nel 2013 ha visto cresce- re il suo giro d'affari del 5%

con profitti che hanno rag- giunto i 16,7 miliardi di dolla- ri, gestisce oltre 6 mila negozi in 87 paesi del mondo ed im- piega direttamente qua- si 130 mila perso- n e .

Complessivamente il Gfa co- pre quindi un milione di lavo- ratori considerando gli oltre 6 mila fornitori in tutto il mon- do. Un accordo che ha costrui- to il suo successo nel tempo e che ha condotto allo sviluppo di una relazione estremamen- te positiva fra il managment e i sindacati, come sottolinea Jyrki Raina, segretario gene- rale Industriall: “L'accordo quadro – ha spiegato Raina – ha permesso di raggiungere e difendere gli interessi dei la- voratori attraverso l'intera ca- tena di produzione del grup- po e di integrare il rispetto per i diritti dei lavoratori nel- le linee guida della multina- zionale; i proprietari dell' azienda hanno imparato a considerare il sindacato co- me un attore chiave per l'im- piego di una forza lavoro so-

stenibile”.

L'accordo quadro diviene inol- tre pun-

to di riferimento per la comu- nicazione fra managment e la- voratori sempre più coinvolti nei processi di consultazione e di risoluzione dei problemi.

Un percorso che va oltre quel- lo della responsabilità sociale d'impresa, che spesso viene messa in pratica in maniera unilaterale, proprio per la ca- pacità di coinvolgere diretta- mente e positivamente i sin- dacati. Uno dei risultati più ri- levanti del Gfa, è quello relati- vo alle retribuzioni con l'intro- duzione del concetto di sala- rio dignitoso all'interno del codice di condotta della Indi- tex. La crescita dell'azienda ha portato, nel corso degli an- ni, al rafforzamento dell'ac- cordo a cui, nel 2012, si è ag- giunto un Protocollo che in- troduce programmi di forma- zione, affinché i lavoratori possano comprendere al me- glio e trarre benefici dal Gfa, e indicazioni di trasparenza affinché l'azienda fornisca ai sindacati tutte le informazio- ni riguardo i propri fornitori.

Manlio Masucci

Renzi scopre il Vietnam, tra stipendi bassi e sindacato unico

U

n paese dove il costo del lavoro è ancora relativamente basso, anche se negli ultimi anni si è registrato un costante aumento del salario minimo, e dove la libertà di associazione rappresenta ancora un mirag- gio. Il Vietnam, il paese dove il premier Matteo Renzi è intenzionato a promuovere nuovi investimenti, continua a rappresentare una valida al- ternativa alla Cina proprio per il basso costo del lavoro ma le questioni relative al rispetto dei diritti dei lavoratori potrebbero rappresentare un' arma a doppio taglio per le imprese intenzionate ad investire. Al pari del- la Cina, il Vietnam è governato da un unico partito, il Partito Comunista, chea suavoltacontrolla ilsindacato unicodeilavoratori, il VietnamGene- ral Confederation of Labour (Vgcl). Secondo l'Ituc, la Confederazione In- ternazionale dei Sindacati, i lavoratori non sono liberi di creare sindacati indipendenti. Ogni nuova rappresentanza deve essere infatti approvata dal sindacato ufficiale ed operare sotto la sua egida. Secondo gli ultimi datidel progetto BetterWork dell'Ilo,l'Organizzazione Internazionale del

Lavoro,nella maggior partedelle fabbriche irappresentanti sindacali non possono incontrare i lavoratori senza la presenza dei dirigenti. Negli ulti- mi anni si è assistito ad un aumento degli scioperi spontanei che hanno portato le autorità ad aggiustare progressivamente il salario minimo che è stato alzato del 9,9% nel 2010, del 30,1% nel 2012 e del 15,2% nel 2014.

Peril2015èprevisto unulterioreaumento dialmenoil10%cheportereb- be ad un contestuale incremento del costo del lavoro complessivo per le imprese di circa il 17%. Il salario minimo può attualmente variare dai 90 dollari al mese ai 129 a seconda delle regioni di riferimento. Livelli ancora troppo bassi, secondo molti osservatori, ma che hanno condotto a un miglioramento complessivo delle condizioni di vita dei lavoratori poveri diminuitidi un terzo dal 1991 ad oggi, come confermanoi datidel rappor- to Ilo “World of Work 2014: Developing with Jobs”. Nello stesso periodo di riferimento la produttività è cresciuta alla media del 5% annuo.

Man.Mas.

(4)

MARTEDÌ10GIUGNO2014

4 conquiste

del

lavoro dibattito

C

ome è noto l’Italia nel primo decen- niodel secolohaef- fettuato radicali in- vestimenti nel termoelet- trico convertendolo a gas, gas utilizzato altresì nel ri- scaldamento (residenziale e terziario) oltre che nei tradizionali impieghi indu- striali (ceramica, chimica, siderurgia ecc). Cosicché il paese è andato “a tutto gas”, forse sbilanciandosi troppo negli investimenti d’impianto. Nel quinquen- nio successivo si è invece premuto l’acceleratore sulle rinnovabili, investen- do e spendendo moltissi- mo, causando una man- canza di armonia nelle fon- ti di utilizzo e nelle infra- strutture.

È su questo stato di cose che si va ad innestare l’en- nesima crisi russo-ucrai- na, dopo quelle degli inver- ni 2006 e 2009; ma questa volta il livello si è inasprito fino agli scontri armati, non episodici, al punto che si teme per la stabilità politica dell’intera area e, di riflesso, per la sicurezza delle forniture di gas e per gli inevitabili contraccolpi in bolletta. Siamo andati a parlare della complessa questione con Sergio Gigli segretario generale della Femca per poter avere il punto di vista di uno spe- cialista del settore.

Segretario, Russia ed Ucraina sono ai ferri corti e sempre più si minaccia- no venti di guerra: quali ri- schi corriamo in termini

di maggiori costi per il prossimo inverno? È plau- sibile pensare ad un’inter- ruzionesostanziale o tota- le dei flussi di gas dalla Russia lungo la direttrice sud?

“Moltissimo dipenderà dalla politica, dalla capaci- tà delle parti di volersi riav- vicinare;tuttaviasimilicon- testi non sono solo il frutto di antagonismi nazionali, ma nascondono altresì in- teressi internazionali rivali che premono per un per- durare stato di incertezza.

Sono più esplicito: le pres- sioni delle lobby mondiali sono da contenere, lì co- me altrove, per poter la- sciare libero il mercato del- l’energia: si veda il prezzo del petrolio e quello del gas, ad esso collegato, co- me sale in concomitanza delle varie crisi.

Per quanto riguarda le for- niture i contratti di lungo periodo ci sono e di fondo continueran- no a funzio- nare: si ri- cordi che l’UE rap- presen- ta il 18%

del Pil russo e n o n convie- ne a nessu-

n o

u n a con- t r a - zione

degli scambi; sarebbe solo una perdita secca”.

Sicuramente in caso di caduta di flusso si com- penserà con le pipelines nord africane, in testa quella algerina. Non si ri- schia però un sovraprez- zo nelle vendite ovvero un mancato apporto dal- la Libia visto che anch’es- sa sta passando momenti turbolenti?

“L’aumento di prezzo per un aumento del- l’import su altra li- nea ci può stare, masitrattasem- pre di un fatto temporaneoriferi- to all’emergenza. Al contrario gli aumenti che più ci preoccupano sonoquellidovuti allapres- sione tributaria, come iva e accise, che sono struttu- rali e sempre crescenti

edalcuni, almenonominal- mente, risalgono ad altri periodi storici. Il caso della benzina è esemplare…

Va riconosciuto: gli idro- carburi sono e sono stati tassati fino all’inverosimi- le; forse è il caso di sposta- reparte della pressione tri- butaria sulle fonti energe- tiche rinnovabili (Fer), che ormai

non sono più fenomeno di nicchia, per alleggerire il carico sui prodotti minera- ri che, a tutt’oggi, sono quelli che fanno marciare tutto il trasporto.

Per quanto riguarda l’in- certezza sui rifornimenti dal fronte nord africano, la vera chiave risolutiva è nella diversificazione delle infrastrutture del gas che oggi sono concentrate sui gasdotti e sono invece carenti nei rigassificato- riche dovrebbe- ro lavorare in si- nergia coi primi per garantire i flussi. Va poi po- tenziato lo stoc- caggio per proteggerci da un’ampia fascia di ri- schi. Infine, il processo di li- beralizzazione nella sepa- razione di Snam da Eni ha trovato un importante passaggio di transito, ma non certo la ripo- sta definitiva; c’è ancora mol- to da fare

sianel processo di de-verti- calizzazione delle impre- se,come è accaduto in am- bito Eni, sia all’interno del- lo stesso segmento di filie- ra, e mi riferisco alle azien- de locali e munipalizzate che sono spesso troppo aderenti alla politica regio- nale: va pensato un diver- so modello organizzativo del mercato gas, efficace tanto nella fornitura quan- to nel dispacciamento.

I consumi di gas sono a picco con un progressio- nedel - 5% annuo. Cosa fa- re a livello di promozione industriale per ravvivare le forniture, le produzioni e quindi l’occupazione?

“Vanno avvicinati i poli in- dustriali ai rigassificatori e fare dei distretti energeti- ci, dove il gas costituisce un’ottima soluzione tanto per l’impianto termoelet- trico che per la produzio- ne industriale. Ma poi, va potenziata la produzione nazionale che è disponibi- le in Adriatico, ma che per sfruttarla si è dovuti anda- re in Croazia perché qui in Italia non sono state date le concessioni per timori spesso precostituiti piutto- sto che dimostrati. Sareb- be teoricamente possibile raddoppiare la produzio- ne nazionale ed attivare si- nergie eccellenti col rigas- sificatore di Rovigo che è lì a due passi, facilitando co- sì il polo chimico di Raven- nache è uno dei più impor- tanti del paese”.

Pierpaolo Signorelli

I

l ministro del Lavoro Giuliano Poletti torna a parlare di salario minimo per rassicurare i sindacati.

”Il problema - ha affermato il ministro nel corso di un dibattito alla fondazione Corrie- re della Sera - non è quello di far saltare il Contratto nazionale di lavoro che è un ele- mento essenziale nell'impianto generale, e quindi il salario minimo non è il cavallo di Troia che lo fa saltare ma è da considerare come quello strumento per evitare tratta- menti indegni dei lavoratori”. Poletti, ri- spondendo ai timori avanzati anche dalla Ci- sl, rileva che la cosa va ”valutata senza la strumentalizzazione e i retropensieri di chi

crede nella logica di depotenziare il sindaca- to, non è così”. Il ministro ritiene che sul sa- lario minimo sia necessario cominciare ”a ragionare per avere una griglia” che tenga conto delle diverse situazioni europee; e che ”il salario minimo è un elemento poten- zialmente utile che deve essere costruito in maniera misurata”. Ma in ”maniera misura- ta” equivale a dire con buonsenso. E soprat- tutto contempla il confronto con tutte le parti interessate. L’ascolto di tutte le idee.

Perchè la sintesi politica si fa tra le diverse rappresentanze degli interessi. E tra que- ste, di sicuro c’è anche il sindacato, non solo gli industriali.

Lavoro.

Poletti rassicura sindacati su funzione salario minimo

Energia, un mercato da liberare

Le ingerenze delle lobby da contenere, la pressione tributaria sui prodotti minerari da ridurre, le infrastrutture da diversificare incentivando i rigassificatori e i distretti energetici da implementare, sono ancora questioni aperte

Intervista a Sergio Gigli. La crisi Ucraina e i riflessi sul settore energetico, inquietudini e speranze sul gas come fonte strategica

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conquiste

del

lavoro TERRITORIO & IMPRESE

IdealStandard,nonc’èpace

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rieste (nostro servi- zio). Pur in presen- za di un accordo chiaro e che non la- scia spazio ad interpreta- zioni, come quello sotto- scritto qualche settimana fa al Mise, si assiste al ten- tativo di Ideal Standard di minare la tenuta dell’inte- sa nelle sue fondamenta.

“Aver sospeso i rapporti con Bpi con l'illusione di condizionare la trattativa in corso con il sindacato, è un atto gravissimo e scor- retto. Un comportamen- to assurdo, aggravato dal- la pretesa di voler financo stabilire in modo del tutto arbitrario, e con la minac- cia di far saltare l'accordo, i termini entro i quali im- porre la chiusura della procedura di mobilità.

Termini, peraltro, che non trovano alcun riscon- tro nell'intesa concordata al Mise” commenta scon- certato il segretario della Femca Cisl regionale, Franco Rizzo. Senza conta- re che l’accordo sottoscrit- to a Roma è chiarissimo, sia quando fa riferimento alla procedura di mobili- tà, stabilendo il criterio di

"non opposizione", sia quando interviene defi- nendo le modalità per la cassa in deroga, sia, infi- ne, quando individua gli impegni in capo a Ideal Standard su come favori- re Bpi e trovare soluzioni occupazionali per i lavora- tori del sito.

La vicenda dello stabili- mento di Orcenico è, dun- que, all’ennesima svolta drammatica, con l’ulterio- re tentativo “sbagliato e pericoloso” della proprie- tà di sostituire gli incontri ufficiali con “inutili scor- ciatoie mediatiche”. “Sia- mo in presenza - spiega

ancora Rizzo - di un ulte- riore colpo di scena, che si somma a quello, non me- no grave, di quando la di- rezione abbandonò il ta- volo ministeriale”.

Per la Femca del Friuli Ve- nezia Giulia, ormai sotto pressione da mesi sulla vertenza Ideal Standard (che ricordiamo interessa circa 400 lavoratori sono nel sito pordenonese), sia- mo di fronte ad un’opera- zione che acuisce un con- flitto già alto e la tensio- ne, una forzatura inaccet- tabile e inopportuna poi-

ché la direzione poteva convocare il sindacato, che peraltro aveva già ri- chiesto un incontro pri- ma, così da comunicare in quella sede la propria eventuale posizione. “In- somma - commenta Rizzo - siamo dinnanzi alla soli- ta azienda inaffidabile, concentrata unicamente su come licenziare i pro- pri dipendenti, dando la netta sensazione di consi- derare poco gli altri punti che interessano l'intesa”.

L'accordo siglato al Mise sta dentro un quadro di re-

ciproche convenienze che garantiscono certez- ze per tutti i soggetti fir- matari: il sindacato ne ri- vendica la totale applica- zione, perché questa rap- presenta il punto di equili- brio di una trattativa lun- ga e sofferta. “Confermia- mo quindi l'accordo, così come confermiamo il dirit- to dei lavoratori a preten- dere che lo stesso sia ri- spettato in tutte le due parti. Riteniamo altresì che sia possibile raggiun- gere un accordo, anche prima dei tempi previsti

dall'azienda, purché il ma- nagement si convinca a se- dersi al tavolo con l'idea di discutere seriamente di tutti i punti dell’intesa, non solo di quelli che inte- ressano la propria parte”.

Se poi l'azienda - spiega la Femca in una nota - a di- stanza di soli dieci giorni dalla firma, ha cambiato idea, forse è il caso che lo dica con chiarezza e non cerchi inutili e ridicoli pre- testi. D'altra parte non sa- rebbe la prima volta che si prende gioco dei lavorato- ri, del sindacato e delle

istituzioni. Se invece è in- tenzionata a confrontarsi e a discutere seriamente allora bisogna che eviti di nascondersi dietro le se- conde linee; eviti ulteriori perdite di tempo e rispon- da, tempestivamente, al- la richiesta d'incontro avanzata giorni fa dal sin- dacato: le trattative non si fanno per corrisponden- za. Le trattative si fanno confrontandosi nel meri- to e mettendoci la faccia, ciascuno per le responsa- bilità che rappresenta.

Mariateresa Bazzaro

Ennesima svolta drammatica per i lavoratori del sito di Orcenico. L’azienda mina la tenuta dell’accordo sottoscritto al Mise

S

i dice ”fiducioso” sulla chiusura dell’accordo, ma avverte che ci vorranno ancora ”alcune settimane”. Nemmeno sulla trattativa con le banchel’ad diAlitalia Gabriele DelTorchio rega- la troppe certezze: ”Siamo molto avanti”, pro- va a rassicurare. Invece sul capitolo esuberi le idee sono chiarissime: i dipendenti da accom- pagnare alla porta sono 2.200, di cassa integra- zione e contratti di solidarietà nemmeno a par- larne: ”Queste persone purtroppo dovranno uscire”. Punto. È il prezzo da pagare perché le nozze con Etihad si celebrino senza intoppi.

Che la compagnia degli Emirati fosse intenzio- nata a porre condizioni dure lo si era capito. Ma

i sacrifici imposti sull’occupazione lasciano in- travedere una marcia di avvicinamento all’ac- cordo disseminata di ostacoli. Il primoè ravvici- nato:giovedì èprevistol’incontro con isindaca- ti per discutere il piano di ristrutturazione. Pia- no che Del Torchio definisce ”complesso, dolo- roso e faticoso”, eppure senza ”vie d'uscita” se lanuovaAlitalia vuole veramente tornare all’ef- ficienza e puntare sulle rotte intercontinentali.

Non la pensano così, ovviamente, le sigle di ca- tegoria. A cominciare dalla Fit: “C’è da rimane- re basiti per i comportamenti e le leggerezze che si registrano in questi giorni sugli esuberi di Alitalia”, attacca il segretario generale Giovan-

ni Luciano. Che rincara: “Innanzitutto occorre- rebbe più rispetto per le persone interessate e per chi le rappresenta. Queste persone fanno un lavoro inutile o sono a spasso? Poi perché 2.200? Come si arriva a questo numero?”, si chiede il sindacalista. ”Viene da chiedersi cosa ci convoca a fare un amministratore delegato che mette le carte sul tavolo...dei giornali? Ver- rebbe da dire: facesse da solo”. Non basta:

”Stiamo veramente vedendo un film squallido.

I sacrifici, chiesti sempre agli altri, possono por- tare - avverte il numero uno della Fit - a scontri molto duri se manca il rispetto per le persone.

Noi ci batteremo per la tutela delle persone”.

C.D’O.

P

alermo (nostro servizio).

Nessuna acquisizione del- lo stabilimento, ma tutta l’intenzione di riutilizzare gli im- pianti fermi da tempo per svilup- pare progetti nel settore del ma- teriale rotabile. E così chiedono un decisivo intervento della Re- gione e del governo nazionale, l’azienda spagnolo Talgo e la AwRail, entrambe interessate al- la Keller di Carini, per progetta- re insieme un nuovo rilancio del- l’azienda e un futuro diverso dal- la mobilità già avviata per i suoi circa 200 operai.

“Entrambe, Talgo e AWRail, at- tendono, entro il 30 giugno, di conoscere le intenzioni del go- verno Crocetta prima di portare la loro proposta imprenditoriale da altre parti d’Italia” si legge in

una nota della Talgo. Parola d’or- dine è dunque, fare presto . “La Talgo ha precisato di aver mani- festato interesse per il sito di Ca- rini ma di non aver parlato di ac- quisizione - spiega Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Pa- lermo Trapani -. Allo stabilimen- to è anche interessata la Arena AWRail, le due aziende lo hanno ribadito nel corso dell’ultimo in- contro che si è tenuto alla Regio- ne sulla vertenza Keller. Ben ven- gano progetti e piani industriali seri per il futuro dell’industria del palermitano, ma si faccia presto per evitare che l’azienda

proceda con la mobilità per i cir- ca 200 lavoratori, la Regione si attivi per evitarlo”. Dalla Regio- ne l’impegno di un tavolo nazio- nale. “L’assessore alle Attività Produttive Vancheri si farà pro- motore della richiesta di convo- cazione di un tavolo nazionale presso il Mise e di un tavolo re- gionale”. Le aziende hanno chia- rito intanto quale sarebbe la mis- sion industriale per lo stabili- mento del paese del palermita- no: lo sviluppo di vagoni e manu- tenzione nel settore ferroviario utilizzando le professionalità e gli impianti di Carini. In particola-

re la AWRail intende sviluppare un servizio passeggeri con voca- zione turistica per colmare i vuo- ti del servizio regionale. Entram- be dovranno presentare i piani industriali alla Regione entro il 30 giugno. “Al governo regiona- le abbiamo chiesto di poter uti- lizzare per i lavoratori gli ammor- tizzatori sociali conservativi pro- pedeutici alla ristrutturazione e alla riattivazione del sito indu- striale, per questo la Regione do- vrà incontrare l’azienda, biso- gna fare presto” aggiunge Guer- cio. E l’intento di investire con una richiesta di intervento della

Regione, appare chiaro nella no- ta diffusa dall’azienda spagnola

“La Talgo è disponibile a venire in Sicilia a costruire treni, anche ricollocando i dipendenti ex Kel- ler, perché un cliente importan- te come AWRail le ha proposto la Sicilia, in considerazione del- l’importante progetto di mobili- tà turistica già predisposto”. Ma bisogna fare presto, la mobilità per i lavoratori è già stata avvia- ta e i tempi stringono. “Bisogna intervenire subito per il futuro degli operai Keller e di tutte le aziende in crisi nell'area di Cari- ni, la Regione predisponga un piano per il rilancio dell'indu- stria metalmeccanica in Sicilia”

conclude Mimmo Milazzo Segre- tario Cisl Palermo Trapani.

Angela Di Marzo

Alitalia, sul tavolo 2.200 esuberi.

Fit: cosa ci chiamano a fare?

Keller Carini, il tempo stringe

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6 conquiste

del

lavoro cronache

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orino (nostro servi- zio) - Dopo l’esem- pio di Alessi a Do- modossola, che l’anno scorso, di fronte a un calo di produzione, preferì coinvolgere i suoi dipendenti in opere di pubblica utilità per la co- munità al posto di richie- dere la cassa integrazio- ne, altre realtà produtti- ve piemontesi scommet- tono sul welfare azienda- le come elemento di iden- tità e collegamento con il territorio in cui operano.

È il caso di due gruppi in- dustriali importanti co- me la Solvay, ex Montedi- son, di Spinetta Maren- go, in provincia di Ales- sandria, e di L’Oreal di Settimo Torinese.

Forte di una lunga tradi- zione di welfare azienda- le, il gruppo chimico ales- sandrino, che produce polimeri e monomeri al- tamente innovativi, nato dalle ceneri della Monte- dison, non ha mai abban- donato questa strada, an- zi, ha continuato a inve- stire in questa direzione.

L’ultima novità, sancita con accordo sindacale proprio un anno fa, è la costituzione di un fondo - operativo da gennaio di quest’anno - per i dipen- denti in pensione (vecchi e nuovi), con caratteristi- che di assistenza sociale e sanitaria. Il fondo, ali- mentato totalmente dal- l’azienda, con importi che variano ogni anno (a giugno 2013 l’azienda ha stanziato circa 20mila eu- ro), serve a coprire quasi del tutto le spese per i tic- ket sanitari e in modo par- ziale quelle oculistiche e odontoiatriche.

Ma come mai il gruppo in- dustriale ha deciso, insie- me ai sindacati, di occu- parsi anche dei pensiona- ti? “Per rafforzare ulte- riormente - spiega Miche- le Muliere, segretario ge- nerale della Femca Cisl di Asti-Alessandria - il rap- porto con il territorio.

Tra i progetti in cantiere c’è anche l’apertura di un centro di assistenza di cura e primo soccorso per gli anziani e i cittadini di Spinetta Marengo, at- traverso l’utilizzo del ser- vizio di infermeria azien- dale aperto 24 ore su 24.

La discussione con l’am- ministrazione comunale e con l’Asl è in corso, an- che se le resistenze sono molto forti”.

Solvey fornisce inoltre ai

propri dipendenti – che sono circa 600 nel sito alessandrino - la copertu- ra totale della retta per l’asilo nido e un contribu- to di 150 euro mensili per la scuola materna dei figli che frequentano la struttura convenzionata del luogo.

“Il nostro obiettivo - sot- tolinea Muliere - nell’am- bito della contrattazione di secondo livello, è co- struire un sistema di wel- fare che coglie le esigen- ze di tutti i dipendenti.

Con la prossima piattafor- ma vorremmo introdur- re anche il cosiddetto welfare individuale: una sorta di ticket spendibile per ogni lavoratore a se- conda dei propri biso- gni”.

A un centinaio di chilome- tri a nord di Spinetta Ma- rengo, tra Torino e Setti- mo Torinese, opera inve- ce L’Oreal, la casa france- se di cosmetici e prodotti di bellezza. Tra il sito pro- duttivo di Settimo, desti- nato soprattutto alla pro- duzione dello shampo e gli uffici di via Garibaldi, nel cuore del capoluogo regionale, lavorano più di 350 persone, nella stra- grande maggioranza don- ne (85%).

Nell’ultimo accordo inte- grativo aziendale, parti- colare attenzione è stata riservata al welfare e in modo particolare al te- ma della conciliazione dei tempi di vita-lavoro.

“L’Oreal - spiega Giusep- pe Filippone, segretario generale aggiunto della Femca Cisl Torino - Cana- vese - dedica molta im- portanza a questi aspet- ti. Il sistema di relazioni industriali si è sempre ba- sato sulla responsabilità sociale dell’impresa. Con la contrattazione integra- tiva questa sensibilità, questo modo di affronta- re il problema delle lavo- ratrici madri ha assunto una valenza straordina- ria. Per questo, il nostro modello aziendale rap- presenta un esempio da imitare e trasferire e in al- tre realtà produttive”.

Il capitolo dell’accordo che disciplina gli aspetti della conciliazione dei

tempi di vita e lavoro si chiama “mamme al lavo- ro”.

Tra gli elementi qualifi- canti si segnala l’amplia- mento dell’orario flessibi- le dalle 8 alle 10 e 30 fino al terzo anno di vita del bambino, la concessione del part-time orizzontale di 30 ore settimanali fino al 2˚ anno di vita del bam- bino, l’erogazione - in ag- giunta al trattamento del- l’Inps, pari al 30% della re- tribuzione media giorna- liera - di un ulteriore 15%

della retribuzione lorda, che sale così al 45%.

Inoltre, le 40 ore di per- messo retribuito per visi- te mediche aziendalmen- te riconosciute ai propri dipendenti possono esse- re utilizzate dalle madri anche per visite mediche riguardanti il bambino fi- no al 3˚ anno di età. Infi- ne, è previsto per le lavo- ratrici madri un contribu- to mensile di 130 euro per l’asilo nido fino al 3˚

anno di vita del bambino.

“Con il nuovo accordo - conclude Filippone - la di- citura ‘mamme al lavoro’

sarà sostituita da ‘genito- re al lavoro’, dando an- che ai padri single le stes- se possibilità”.

Rocco Zagaria

Ilnuovowelfarepassa

Elezioni Rsu/1 Fim vince il rinnovo alla Smart Paper di Tito (Potenza) con una percentuale record e conquista tre delegati su sei

C

on il 52,3% dei voti la Fim si conferma il primo sindacato allo stabilimento Smart Paper di Tito (Potenza) dove si sono svolte le elezioni per il rinno- vo della Rsu. La lista della Fim ha ottenuto 173 voti staccando di oltre cento lunghezze la seconda classi- ficata. Metà Rsu sarà dunque targata Fim Cisl con ben tre delegati su sei. Seguono, a notevole distan- za, le liste di Fismic (67 voti), Uilm (53 voti) e Fiom (38 voti), tutte con un delegato. Per la Fim sono stati elet- ti Giovanni La Rocca, il più votato con 45 preferenze, che sarà anche rappresentante per la sicurezza, così come il collega, sempre della Fim, Michele Fazzari;

completa la terna cislina Giovanni Salvia. Per La Roc- ca e Salvia si tratta di una conferma. Soddisfatto il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Salvato-

re Troiano, che parla di risultato lusinghiero e di man- dato chiaro. ”L’ampio consenso ottenuto dalla lista della Fim è la logica conseguenza del buon lavoro fat- to in questi tre anni dai nostri delegati. Anche la di- mensione del risultato è un messaggio chiaro e ine- quivocabile: oltre la metà dei ragazzi e delle ragazze che operano in Smart Paper vuole un sindacato che fa poche chiacchiere e molti fatti, che fa gli accordi quando c’è da fare gli accordi e protesta quando c’è da protestare. La generazione post ideologica dimo- stra con il proprio voto di preferire un sindacato rifor- mista e pragmatico che porta a casa risultati concre- ti. Sono certo che la squadra della Fim saprà essere all’altezza dell’ampio consenso ottenuto e delle sfi- de che l'attendono nel prossimo triennio”.

Ad Alessandria l’azienda chimica ex Montedison investe su un fondo per dipendenti pensionati e paga la retta degli asili nido.

A Torino il colosso francese della cosmetica premia le mamme e punta sulla conciliazione vita- lavoro

Famiglia e sanità,

i casi Solvay e L’Oreal

Sindacato. Gli accordi di secondo livello cambiano pelle e puntano sempre di più sulla persona e i suoi bisogni.

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dallacontrattazione

T

orino (nostro servi- zio) - Creare le con- dizioni per impegna- re le unioni sindaca- li territoriali della Cisl pie- montese nella costruzio- ne di un nuovo welfare di comunità.

Con questo obiettivo ambi- zioso, per la prima volta nella storia della Cisl regio- nale, due categorie dell’in- dustria, la Fim e la Femca, si sono incontrate ad Asti con il coordinamento del- le Politiche Sociali dell’Usr piemontese per un con- fronto su un nuovo model- lo di welfare territoria- le-aziendale.

Un fatto inedito e soprat- tutto nuovo che segna una svolta nella elabora- zione delle politiche socia- li territoriali. “Ancora una volta – spiega la segretaria Cisl regionale, Giovanna Ventura – la Cisl piemonte- se diventa laboratorio per la sperimentazione di nuo- vi modelli di welfare. Stia- mo tentando, con tutte le difficoltà del caso, di met- tere insieme la contratta- zione sociale che facciamo sul territorio, principal- mente con gli enti locali, e la contrattazione azienda- le su materie che riguarda- no il miglioramento delle condizioni di vita dei lavo- ratori fuori e dentro la fab- brica. In altre parole, stia- mo lavorando alla costru- zione di un nuovo modello che cerca di mettere insie- me il welfare territoriale e quello aziendale, salva- guardando il più possibile gli elementi di universalità e mutualità”.

Una sfida quella della Cisl piemontese che ha nelle zone il suo punto di forza e che mira al massimo coin- volgimento di iscritti e cit- tadini per il soddisfacimen- to dei bisogni di ogni singo- la comunità.

“Le zone – ricorda Rosina Partelli, segretaria regio- nale della Cisl Fnp – avran- no il compito di coordina- re l’attività nel territorio.

Qui bisogna cercare i gio- vani, fare formazione, spe- rimentare nuove forme di partecipazione e ritornare tra la gente per rilanciare il nostro sindacato”.

Ma Fim e Femca che cosa c’entrano con le politiche sociali e il welfare territo- riale? Lo chiarisce il segre- tario regionale della Femca, Gianni Baratta:

“Oltre al confronto su que- sti temi, vogliamo dare gambe al nostro progetto di welfare nelle zone, dare

continuità con iniziative concrete e condivise e far dialogare i nostri territori con le comunità locali che si occupano di welfare a vario titolo”.

Il progetto che Fim e Femca Piemonte hanno sviluppato nell’ultimo an- no, in collaborazione con Torino Nord Ovest, sui te- mi del welfare si chiama

“Welfare plurale”.

Attraverso incontri, dibat- titi e momenti formativi, i consigli generali regionali delle due federazioni si so- no confrontati con esperti e operatori di diverse orga- nizzazioni pubbliche e pri- vate, con l’intento di met- tere a fuoco una nuova idea di welfare. Dopo un primo focus sul welfare centrale˘(pensioni, sanità e assistenza), si è analizza- to il welfare decentrato˘(il ruolo degli enti locali, del- la contrattazione azienda- le, sociale e del sistema bi- laterale dell’artigianato) e infine ”L’altro welfare”˘ov- vero l’importanza della fi- lantropia, della mutualità associativa e dell’associa- zionismo cattolico.

All’incontro di Asti ha par- tecipato anche l’ex nume- ro uno della Fim naziona- le, Giorgio Caprioli, attua- le responsabile dell’Osser- vatorio per la contrattazio- ne aziendale e territoriale della Cisl Lombardia.

“In questi quattro anni - ha sottolineato Caprioli - ho visionato circa 1.750 ac- cordi. Di essi più di 300 contengono elementi di welfare. Nelle ricerche ef- fettuate a livello territoria- le le quattro aree più get- tonate nella mappa dei bi- sogni sono sempre le stes- se e cioè: la cura dei figli, gli anziani e disabili, la salu- te e la conciliazione vita-la- voro”.

In una fase di forti tagli alla spesa pubblica, risulta dif- ficile trovare risposte al problema degli anziani non autosufficienti, alla ri- duzione dei ticket sanitari e alla creazione di nuovi asilo nido.

Caprioli sostiene che oc- corre ripensare il ruolo del sindacato nella creazione di nuovi modelli di welfa- re, mettendo innanzitutto in comunicazione, visto

che non si parlano tra lo- ro, proprio i tre pilastri del- la contrattazione: quella sociale, quella territoriale e di categoria.

“Le zone - conclude Gio- vanna Ventura - devono di- ventare il luogo dove si di- scute di questi temi e do- ve si promuovono azioni congiunte con istituzioni e aziende presenti in quel territorio per creare nuo- ve forme di welfare e di partecipazione collettiva.

Siamo un laboratorio inte- ressante per le nuove poli- tiche sociali del Paese. Bi- sogna continuare su que- sta strada. Con la parteci- pazione di Fim e Femca si apre un capitolo nuovo che sono certa darà i suoi frutti”.

Per Attilio Rimoldi, segre- tario nazionale Fnp, “non c’è ancora un’idea precisa del nuovo modello di wel- fare. Ma una cosa deve es- sere chiara: il modello che scegliamo deve contenere forti garanzie di universali- tà e non può essere esclu- dente. Non si può nemme- no fare piazza pulita del vecchio, e affidarsi al priva- to e la libero mercato. Il territorio è la nostra sfida per il futuro. Avremo ruo- lo se riconquisteremo il rapporto con la gente”.

R.Z.

L

a Fim Cisl mantiene il primato e quattro delegati all'Ansaldo Breda di Napoli, conquistando, alle ultime elezioni delle rsu, 322 voti rispetto ai 237 della Fiom ed i 198 della Uilm. Lo rende noto Giuseppe Terracciano, se- gretario generale della Fim di Napoli, aggiungendo che si tratta di un risul- tato “frutto della sinergia tra delegati e attivisti della Fim all'interno di Ans- aldo, che conferma il gran lavoro di squadra fatto dalla Fim e condiviso dalla Cisl in questi anni, che viene co- sì riconosciuto e premiato dai lavora- tori”.

“È un risultato che ripaga un impe- gno serio - prosegue Terracciano - che rinuncia alla demagogia e alla propaganda, per concentrarsi sulle questioni di merito sindacale a parti- re da quelle della difesa del lavoro nel nostro territorio. È grazie alla Fim se oggi i metalmeccanici hanno un contratto, ed è grazie alla Fim ed alla Cisl se si è riusciti ad evitare le deloca- lizzazioni delle grandi aziende, tro- vando soluzioni per assicurare la loro sopravvivenza nel nostro territorio come dimostra la storia degli ultimi anni”.

L’obiettivo è mettere a sistema gli accordi aziendali e la contrattazione sociale. Il ruolo fondamentale delle unioni territoriali e dell’unione regionale.

Ventura: la Cisl piemontese si conferma un laboratorio di nuovi modelli

Elezioni Rsu /2 Ansaldo Breda, a Napoli Fim resta ancora prima

Al centro la comunità, la sfida di Fim e Femca

Una frontiera ancora poco battuta in cui in premio ci sono il miglioramento delle condizioni di vita fuori e dentro la fabbrica

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8 conquiste

del

lavoro zoom

Uno storico abbraccio tra Shimon Peres e Abu Mazen nei Giardini Vaticani. Un abbraccio fortemente voluto da Papa Francesco, che domenica si è unito ai presidenti di Israele e Palestina, per invocare la fine del conflitto

interreligioso in Medio Oriente. Con loro anche il patriarca ortodosso di Costantinopoli, Bartolomeo I.

“Chiedo a tutte le persone di buona volontà di unirsi a noi nella preghiera per la pace in Medio Oriente

#weprayforpeace”, ha scritto il Pontefice in un tweet per chiedere che tutti si uniscano a loro nella preghiera.

Con questa iniziativa, che rilancia il dialogo tra i due Stati in un momento in cui le diplomazie internazionali sono in fase di stallo, Francesco porta avanti il progetto di coinvolgere le fedi nella costruzione della pace

che fu avviato da papa Wojtyla e portato avanti da Ratzinger. Tuttavia, il giorno dopo lo storico incontro tra tra i due anziani leader, l’attenzione del mondo sembra già scemare. Persino in Medio Oriente.

Mentre media ed opinione pubblica palestinesi reagiscono con attenzione, Israele è distratto dalle elezioni

presidenziali. Elezioni vicinissime che vedono in vantaggio il candidato del Likud contrario ai negoziati di pace

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