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Decreto non soggetto a controllo ai sensi della D.G.R. n. 553/2016Responsabile di settore Carla CHIODINISETTORE VIA - VASDIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIAREGIONE TOSCANANumero interno di proposta:2021AD017171

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Decreto non soggetto a controllo ai sensi della D.G.R. n. 553/2016 Responsabile di settore Carla CHIODINI

SETTORE VIA - VAS

DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA REGIONE TOSCANA

Numero interno di proposta: 2021AD017171

Incarico: DECR. DIRIG. CENTRO DIREZIONALE n. 8674 del 21-05-2021

Signed by CHIODINI CARLA

C=IT O=Regione Toscana

Numero adozione: 15259 - Data adozione: 06/09/2021

Oggetto: Art. 19 del D.Lgs. 152/2006 ed art. 48 della L.R. 10/2010. Procedimento di verifica di assoggettabilità relativo al progetto “Viabilità di Raccordo Nord tra il nuovo Polo

Ospedaliero, la SS 12 del Brennero, la SS 1 Aurelia e la SP 2 Vicarese - Tratta Madonna Dell'acqua – Cisanello. Lotto nodi 1-3 (comprensivo del lotto stralcio nodi 1-2)” nel comune di San Giuliano Terme (PI). Proponente: Provincia di Pisa. Provvedimento concluisivo.

Il presente atto è pubblicato integralmente sul BURT ai sensi degli articoli 4, 5 e 5 bis della l.r. 23/2007 e sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta regionale ai sensi dell'art.18 della l.r. 23/2007.

Data certificazione e pubblicazione in banca dati ai sensi L.R. 23/2007 e ss.mm.: 06/09/2021

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IL DIRIGENTE

Vista la Direttiva VIA 2011/92/UE, come modificata dalla Direttiva 2014/52/UE;

Vista la parte seconda del D.Lgs. 152/2006, in materia di procedure di valutazione dell’impatto ambientale;

Visto il D.L. 77 del 31/05/2021 “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”, convertito nella l. 108/2021 e visti in particolare gli artt. 17 e seguenti e l'art. 31, recanti modifiche alla parte seconda del D.Lgs. 152/2006;

Vista la L.R. 10/2010, in materia di procedure di valutazione dell’impatto ambientale;

Visto il D.M. 30.3.2015, in materia di procedura di verifica di assoggettabilità a VIA;

Vista la D.G.R. n. 1196 del 01/10/2019, recante disposizioni attuative delle procedure in materia di valutazione di impatto ambientale;

Visti il regolamento approvato con D.P.G.R. n. 19R del 11/04/2017, in materia di procedure di valutazione dell’impatto ambientale;

Premesso che:

il proponente Provincia di Pisa (sede legale: in Piazza Vittorio Emanuele II 14 a Pisa (PI); P.IVA 01346390501 - C.F. 80000410508), con istanza pervenuta al protocollo regionale in data 24/05/2021 (prot.

0225093, ha presentato alla Regione Toscana - Settore Valutazione Impatto Ambientale, Valutazione Ambientale Strategica (Settore VIA-VAS) istanza di avvio del procedimento di verifica di assoggettabilità, ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 152/2006 e dell'art. 48 della L.R. 10/2010, relativamente al progetto di “Viabilità di Raccordo Nord tra il nuovo Polo Ospedaliero, la SS 12 del Brennero, la SS 1 Aurelia e la SP 2 Vicarese, Tratta Madonna dell'acqua Cisanello, Lotto nodi 1 3 (comprensivo del lotto stralcio nodi 1 2)” nel comune di San Giuliano Terme (PI);

il proponente ha provveduto al versamento degli oneri istruttori, di cui all'art. 47 ter della L.R. 10/2010, come da nota di accertamento n. 22225 del 26/05/2021;

il progetto, per quanto attiene la realizzazione è sottoposto alle disposizioni di cui di cui agli artt. 14 e seguenti della legge n. 241/1990 ed all’art. 27 del D.lgs. 18 aprile 2016, n. 50 “Codice dei contratti pubblici”;

il progetto in esame rientra tra quelli di cui all'allegato IV, punto 7.h) “strade extraurbane secondarie non comprese nell'allegato II-bis …“, della parte seconda del d.lgs. 152/2006 e come tale è da sottoporre alla procedura di verifica di assoggettabilità di competenza regionale, ai sensi dell'art.45 della l.r. 10/2010;

sul sito web della Regione Toscana sono stati pubblicati il previsto avviso al pubblico e la documentazione presentata dal proponente, fatte salve le esigenze di riservatezza;

il procedimento di verifica di assoggettabilità è stato avviato in data 27/05/2021;

il Settore VIA, con note del 27/05/2021 (prot. 0230372) e prot. 0232633 del 28/05/2021, ha comunicato l'avvio del procedimento ed ha richiesto il contributo tecnico istruttorio dei Soggetti competenti in materia ambientale;

sono pervenuti i contributi tecnici istruttori di:

- Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli (prot. 0282201 del 07/07/2021);

- Terna Rete Italia spa (prot. 0252153 del 14/06/2021);

- Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale (prot. 0256192 del 16/06/2021);

- Settore Autorizzazioni ambientali (prot. 0267311 del 25/06/2021);

- Settore Programmazione viabilità (prot. 0267721 del 28/06/2021);

- SALT Società Autostrada Ligure Toscana spa (prot. 0271555 del 30/06/2021);

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- Settore Forestazione Agroambiente (prot. 0278976 del 05/07/2021);

- Settore Genio Civile Toscana nord (prot. 0283857 del 07/07/2021);

- Settore Autorità di gestione FEASR. Sostegno allo sviluppo delle attività agricole (prot. 0283150 del 07/07/2021);

- Settore Settore Tutela della natura e del mare (prot. 0294967 del 15/07/2021);

- ARPAT – Dipartimento di Pisa (prot. 0295436 del 16/07/2021);

- Settore Sismica (prot. 0319833 del 06/08/2021);

il Settore VIA, sulla base degli esiti istruttori, con nota del 20/07/2021 (prot. 0300170) ha avanzato al proponente una richiesta di integrazioni e chiarimenti in merito alla documentazione presentata all'avvio del procedimento;

il proponente, in data 06/08/2021 (prot. 0320947 del 06/08/2021), ha provveduto a depositare le integrazioni ed i chiarimenti richiesti; detta documentazione è stata pubblicata sul sito web della Regione Toscana, fatte salve le esigenze di riservatezza;

in merito alla documentazione integrativa e di chiarimento depositata, il Settore VIA ha chiesto, con nota del 09/08/2021 (prot. 0322139), un contributo tecnico istruttorio dei Soggetti interessati;

sono pervenuti i seguenti contributi tecnici istruttori:

- Settore Autorità di gestione FEASR. Sostegno allo sviluppo delle attività agricole (prot. 0327405 del 12/08/2021);

- Settore Programmazione viabilità (prot. 0329818 del 17/08/2021);

- SALT Società Autostrada Ligure Toscana spa (prot. 0331657 del 19/08/2021);

- Settore Forestazione Agroambiente (prot. 0335810 del 25/08/2021);

- Settore Settore Tutela della natura e del mare (prot. 0336435 del 25/08/2021);

- ARPAT – Dipartimento di Pisa (prot. 0341805 del 01/09/2021);

durante il procedimento non sono pervenute osservazioni da parte del pubblico;

il proponente, con l’istanza presentata ha chiesto l'apposizione di condizioni ambientali (prescrizioni) al provvedimento di verifica, ove necessario, ai sensi dell'art.19 del d.lgs.152/2006;

Dato atto che la documentazione complessivamente presentata dal proponente è costituita dagli elaborati allegati alla istanza di avvio del procedimento del 24/05/2021 e dalla documentazione integrativa e di chiarimento del 06/08/2021;

Preso atto che, in base alla documentazione presentata dal proponente, emerge, tra l'altro, quanto segue:

con D.P.G.R. n. 42 del 19/04/2005, pubblicato sul BURT n. 19 dell’11/05/2005, è stato approvato l’Accordo di Programma “per il trasferimento dell’attività dell’azienda ospedaliero universitaria pisana e del polo universitario da S. Chiara a Cisanello”, tra Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pisa e Comune di S. Giuliano Terme, Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Università di Pisa, Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana, Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, Soprintendenza per i beni architettonici, per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico delle Province di Pisa e Livorno, Consorzio di Bonifica “Ufficio Fiumi e Fossi” di Pisa, Autorità di Bacino del Fiume Arno, Azienda USL 5 di Pisa e Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Pisa; tale Accordo di Programma, relativamente alla viabilità nord di Pisa, approvava il documento preliminare alla progettazione e indicava la Provincia di Pisa quale Ente attuatore;

la Provincia di Pisa, con Determinazione dirigenziale n. 4037 del 21/08/2013, ha escluso, con prescrizioni, dal procedimento di VIA il progetto preliminare “Viabilità di raccordo nord tra il nuovo polo ospedaliero, la S.S. n.12 del Brennero, la S.S. n.1 Aurelia e la S.P. n.2 Vicarese. Tratta Madonna dell'Acqua – Cisanello”;

con Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 688 del 19 luglio 2016 è stato approvato il testo dell'Accordo tra Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pisa e Comune di San Giuliano Terme avente ad oggetto la progettazione definitiva relativa ai lotti funzionali nodi 1-3, nodi 3-5, e nodi 10-12. In seguito, con il Decreto del Presidente della Provincia di Pisa n. 88 del 29 agosto 2016 è stato approvato il Progetto di

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fattibilità tecnica ed economica. La progettazione dei Lotti è stata sviluppata in modo da rendere ciascuna tratta a sé funzionale, indipendentemente dalla realizzazione o meno degli altri lotti costituenti lo studio di fattibilità tecnico-economica;

ai fini dell’approvazione del Progetto Definitivo si sono tenute tre Conferenze di Servizi, in data 29/07/2019, 30/04/2020 e 29/07/2020, (in forma simultanea e in modalità sincrona ai sensi dell’art. 14-ter della L.241/1990) e la Conferenza Paesaggistica ai sensi dell’art. 11 dell’Accordo MIBACT/Regione Toscana del 17/05/2018. Le risultanze delle varie C.d.S. hanno comportato modifiche ed integrazioni agli elaborati di progetto; è stata evidenziata la necessità di una Variante al Piano Operativo del Comune di San Giuliano Terme, a causa di alcune modifiche intervenute fra il progetto preliminare e quello definitivo, ai sensi dell’art.34 della L.R. n.65/2014, “Variante mediante approvazione del progetto”;

in data 8/10/2020, con Delibera di Giunta Comunale di San Giuliano Terme n.190, è stata avviata la procedura di verifica di assoggettabilità a VAS della Variante al Piano Operativo (PO), ai sensi degli artt. 22 e 23 della L.R. 10/2010. Al termine delle consultazioni, il Comune di San Giuliano Terme ha disposto la conclusione della procedura assoggettando a VAS tutti e tre i lotti compresi nella Variante al Piano Operativo ex art. 34 della L.R. 65/2014, con provvedimento di assoggettabilità a VAS n. 10 del 7.1.2021;

il Comune di San Giuliano Terme con Determina Dirigenziale n. 280 del 08.04.2021 ha concluso la procedura di verifica di assoggettabilità a VAS, ai sensi degli art. 22 e 23 della L.R. n. 10/2010, con la non assoggettabilità con prescrizioni della Variante al PO esclusivamente per il lotto compreso tra i Nodi 1-3;

il tracciato del progetto definitivo “Viabilità di raccordo nord tra il nuovo polo ospedaliero, la S.S. n. 12 del Brennero, S.S. n. 1 Aurelia e la S.P. n. 2 Vicarese - tratta Madonna dell’Acqua – Cisanello” – Lotto funzionale Nodi 1-3, è ubicato interamente all’interno del territorio del Comune di San Giuliano Terme. Il tracciato ha inizio dall’abitato di Madonna dell’Acqua, in corrispondenza del cavalcavia dell’Autostrada A12 (Nodo 1), da lì costeggia la linea ferroviaria Livorno-Genova in direzione sud-est, fino al Fiume Morto, confine naturale con il Comune di Pisa (Nodo 2); da questo punto prosegue in direzione est lungo il fiume fino a congiungersi con Via Pietrasantina (Nodo 3). L’intervento prevede al suo interno quattro intersezioni con schema a rotatoria e la realizzazione di tre opere, ovvero il viadotto al nuovo sottopasso ferroviario, il ponte sul Fosso Fiumicello e il Cavalcavia Aurelia, sulla SS 1. L’intervento copre una lunghezza complessiva di circa 2.500 metri, suddivisi in tre tratti individuabili con le intersezioni a rotatoria in progetto;

tratto compreso tra il nodo 1 e il nodo 2a

l’intervento ha inizio in località Madonna dell’Acqua nel Comune di San Giuliano Terme. La variante si raccorda con la S.S. n.1 mediante una rotatoria (nodo 1) dal diametro esterno pari a 40 m posta subito a sud dell’Autostrada, in corrispondenza dell’attuale intersezione dell’Aurelia con Via Turati. Nell’intersezione convergono quattro rami, i due principali (nord in direzione Viareggio e sud-ovest) permettono la continuità dell’Aurelia sulla variante, mentre i rami nord-est e sud-est consentono il collegamento rispettivamente con l’abitato di Metato e con il tratto urbano dell’Aurelia penetrando nell’abitato di Madonna dell’Acqua.

L’andamento sia planimetrico che altimetrico di questo primo tratto è stato fortemente vincolato dalle condizioni al contorno:

- necessità di oltrepassare l’autostrada (tratto iniziale) nel medesimo punto e alla stessa quota dell’Aurelia;

- necessità di attraversare l’Aurelia (tratto finale) ove le quote dell’attuale piano viabile lo consentano - necessità di contenere gli ingombri e limitare la demolizione di edifici;

- necessità di rispettare i franchi idraulici rispetto allo scenario di esondazione con TR 200 anni (2,6 m s.l.m);

- ottemperare alla prescrizione RFI espressa sul progetto di fattibilità economica a riguardo della realizzazione di una controstrada che consenta facile accesso al rilevato ferroviario;

svincolo nodo 2a - 2b

lo svincolo permette di collegare la variante con l’Aurelia, a sud dell’abitato di Madonna dell’Acqua, punto strategico per le movimentazioni in ingresso e uscita da Pisa;

tratto compreso tra il nodo 2a ed il nodo 3

lasciando la rotatoria 2a il tracciato prosegue pressoché parallelo al fiume Morto per circa 500 metri fino ad innestarsi sulla rotatoria del nodo3;

viabilità locale

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il naturale collegamento al tessuto esistente in corrispondenza delle rotatorie è assicurato dai rami dell’intersezione stessa, progettati come strade extraurbane locali di categoria F1 secondo il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5/11/2001.

Il tracciato di progetto 1-3 interferisce minimamente con l’attuale reticolo viario locale, pertanto non è risultato necessario prevedere ulteriori viabilità di ricucitura. Per quanto concerne i percorsi ciclopedonali, in accordo con le previsioni del progetto di fattibilità tecnico economica è previsto di mantenere la continuità della pista ciclabile su via Pietrasantina al nodo 3 e di riqualificare il tratto stradale dell’Aurelia all’interno del centro abitato di Madonna dell’Acqua mediante la previsione/possibilità di realizzare piste ciclabili e pedonali protette. Per quanto concerne i percorsi ciclopedonali, in accordo con le previsioni del progetto di fattibilità tecnico economica è previsto di mantenere la continuità della pista ciclabile su via Pietrasantina al nodo 3” la previsione / possibilità della pista ciclabile dove c'è l'attuale Aurelia;

sono inoltre previste le seguenti opere:

opere d'arte maggiori

opera M1: costituita da un viadotto al nuovo sottopasso FS. Accoglie una piattaforma stradale di larghezza costante pari a 10,50 metri e due marciapiedi, destinati al transito dei pedoni aventi larghezza minima netta pari a 1,5 metri;

opera M2: costituita da un ponte sul fosso Fiumicello. Accoglie una piattaforma stradale di larghezza costante pari a 10,50 metri e due marciapiedi, destinati al transito dei pedoni aventi larghezza minima netta pari a 1,5 metri;

opera X: costituita dall’impalcato costituente il cavalcavia della Strada Statale (Aurelia) che sovrappassa la nuova viabilità oggetto dei lavori di congiungimento tra il nodo 1 e il nodo 2. L’opera accoglie una piattaforma stradale di larghezza costante pari a 10,50 metri e due marciapiedi, destinati al transito dei pedoni aventi larghezza minima netta pari a 1,5 metri;

opere d'arte minori

tombini scatolari e tombini circolari prefabbricati utilizzati per garantire la continuità dei fossi;

opere di sostegno quali gabbionate;

opere di mitigazione

passaggi per favorirne l’attraversamento della fauna: per piccoli mammiferi e rettili sono ritenuti adeguati gli scatolari posizionati lungo il tracciato per la mitigazione del rischio idraulico; per gli anfibi saranno utilizzati passaggi appositi con particolari accorgimenti che saranno localizzati con una distribuzione pari a 1 passaggio ogni 250 metri;

al fine di mitigare gli impatti sulla risorsa idrica derivanti dal dilavamento della sede stradale è proposto per la fase a esercizio l’utilizzo di biofiltri longitudinali, ovvero canali inerbiti paralleli alla sede stradale. Le specie erbacee utilizzate saranno leguminose e graminacee che avranno l’effetto di rallentare il deflusso, diminuire l’infiltrazione e, attraverso l’apparato radicale, assorbire i metalli mentre l’azione dei microorganismi contribuisce all’abbattimento degli idrocarburi;

sistemazione a verde

tipologia lineare – siepe: al fine di contenere l’impatto imputabile agli inquinanti atmosferici, sarà realizzata, oltre la linea ferroviaria, in corrispondenza del tracciato stradale, una siepe di 20 metri di spessore, costituita da specie legate alla storia evolutiva del paesaggio vegetale dell’area oggetto di studio, sempreverdi e caducifoglie, con sesto d’impianto irregolare e denso per una lunghezza di circa 1500 metri. La siepe sarà realizzata a distanza dalla tratta ferroviaria tale da non creare intralcio per lo scorrimento del traffico ferroviario, avendo cura di porre le specie arboree a maggiore distanza dalla linea;

tipologia lineare tratta di Madonna dell’Acqua: con specie arboree e arbustive è prevista sul retro delle barriere acustiche (in presenza di ampio spazio dagli edifici) e nei tratti in corrispondenza dei lotti in cui nelle previsioni del POC (Piano Operativo Comunale) del Comune di San Giuliano Terme fossero presenti destinazioni differenti da quella a verde agricolo; con specie esclusivamente arbustive è prevista sul retro delle barriere acustiche in caso di spazio sufficiente dagli edifici e nei tratti in corrispondenza dei lotti in cui nelle previsioni del POC del Comune di San Giuliano Terme fossero presenti destinazioni differenti da quella a verde agricolo e in cui fosse necessario favorire certe visuali e mantenere liberi i coni ottici verso i monti ed il paesaggio circostante;

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tipologia areale tratta Pontelungo: in questa zona la nuova viabilità interseca l’area sottoposta a vincolo paesaggistico tutelata ex lege ai sensi dell’articolo 142, comma 1, lett. c) del D.lgs. 42/2004, relativa al tratto del fiume Morto; in considerazione della valenza del fiume Morto da un punto di vista ambientale è stato scelto il mantenimento (sistemazione e manutenzione) di una barriera vegetale spontanea costituita prevalentemente da entità igrofile arboree e arbustive in modo tale da lasciare varchi (coni visivi) verso la piana sangiulianese ed il Monte Pisano. In questa zona rispetto alle previsioni del POC, la fascia delle mitigazioni è stata prevista leggermente più ampia a ovest del nodo 2, estendendosi fino al fosso, in modo tale da adattarsi meglio ai segni del paesaggio, lasciando a verde spontaneo questa area di grande interesse paesaggistico;

tipologia rotatorie: all’interno delle isole centrali delle rotatorie saranno collocate essenze arbustive che raggiungono altezze non elevate e che contribuiscono ad ottimizzare l’inserimento delle rotatorie nel paesaggio circostante;

opere di compensazione

è stata individuata una superficie in cui allocare un’area umida per realizzare nuovi habitat per anfibi, rettili e avifauna adatti alla pabulazione e riproduzione di specie legate ad ecosistemi umidi. La posizione è a sud- ovest della Ferrovia e di via Vecchia Pietrasantina, in territorio interno al Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli. In questo sito, attualmente ad uso seminativo di circa 1 ha, già ad oggi l’acqua meteorica ristagna in occasione di eventi pluviometrici significativi; inoltre la vicinanza del fosso del Pero e la presenza di alcune alberature lungo esso costituiscono richiamo per la fauna; è stato previsto un piano di manutenzione dell’area;

è stato predisposto uno specifico piano per la manutenzione delle opere a verde elaborato “11.3.1 Piano di manutenzione degli interventi di mitigazione” riguardante le opere a verde e l’area umida con l’obiettivo di garantire una corretta crescita della vegetazione, in particolare nei primi anni dalla messa a dimora, in cui il rischio di fallanze è maggiore; dovendo garantire l’attecchimento delle essenze messe a dimora è previsto, tra le attività programmate, anche l’eventuale risarcimento delle fallanze; inoltre sono previste operazioni di manutenzione delle opere di mitigazione acustica (barriere acustiche) suddivise in manutenzione delle opere fuori terra (barriere) e delle opere interrate (fondazioni delle barriere);

l’impianto di illuminazione è stato progettato al fine di ottenere i seguenti obiettivi:

- continuità di esercizio (affidabilità e durabilità dei sistemi, manutenibilità sistemi);

- risparmio energetico per il gestore (nuove tecnologie, sistemi di gestione avanzati);

- elevato livello di sicurezza per la popolazione (riduzione del rischio);

- elevato comfort per gli utenti in condizioni di esercizio (visibilità);

fase cantiere

sono previste due tipologie di installazioni per ramificare i servizi in tema di cantierizzazione secondo le aree di seguito elencate: cantiere base, denominato CB; cantiere operativo, denominato CO.

Il campo base (CB) assolve alle funzioni logistiche e di ricovero degli addetti mentre all’interno di quello operativo (CO) sono previste tutte le lavorazioni operative vere e proprie connesse alla frantumazione/vagliatura degli inerti, produzione di calcestruzzo e conglomerati bituminosi. I cantieri operativi (CO) sono posti in corrispondenza delle opere strutturali principali (quali viadotti e ponti) per le quali si è convenuto di destinare degli spazi per lavorazioni, pre-assemblaggi o semplice stoccaggio di materiali da costruzione necessari alle attività.

I criteri generali adottati per l’individuazione delle aree di cantiere base-logistiche sono stati definiti in relazione alle seguenti priorità:

- ricercare localizzazioni per quanto possibile all’interno del sedime del tracciato di progetto, al fine di evitare l’occupazione temporanea di suolo e successivi onerosi interventi di riqualificazione ambientale;

- ricercare aree in prossimità di svincoli di interconnessione con la viabilità locale esistente, al fine di individuare aree di stoccaggio facilmente raggiungibili dai mezzi di trasporto;

- individuare zone con caratteristiche morfologiche di adeguata estensione e conformazione;

- evitare impatti su ricettori sensibili insediati in prossimità delle aree operative;

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la maggior parte delle piste di cantiere si svilupperà sul sedime delle viabilità di progetto, ad eccezione della pista di cantiere individuata in adiacenza all’area dove viene realizzata l’opera M1, viadotto al nuovo sottopasso FS;

per la fase di cantiere sono state previste specifiche misure per il contenimento emissioni diffuse in atmosfera, di quelle acustiche, delle vibrazioni, per la gestione e il trattamento delle acque. Inoltre saranno previste apposite procedure finalizzate alla riduzione e/o minimizzazione dei possibili sversamenti diretti di sostanze nocive sul terreno, nell’area di cantiere:

- compatibilmente con la logistica delle attività le aree di cantiere fisse e le aree di transito dei mezzi saranno pavimentate;

- verrà installata in corrispondenza delle uscite una vasca per il lavaggio delle ruote dei mezzi di lavoro;

- tutte le acque reflue (provenienti dai vari impianti come pure dai sistemi di raccolta superficiali) saranno convogliate in impianti di trattamento appositi (chiarificatori, disoleatori + sedimentatori) prima del loro conferimento ai recettori finali;

il trattamento delle acque meteoriche dilavanti nel cantiere base/operativo collocato nell’area della futura rotatoria (Nodo 2a e Nodo 3a) mentre non è previsto nei cantieri operativi lungo il tracciato;

in sede di progettazione definitiva è stata condotto un censimento dei servizi a rete di gestione pubblica, aerei ed interrati, mediante richiesta ufficiale di segnalazione interferenze agli enti competenti, sopralluoghi sul campo e rilievi;

la durata complessiva dei lavori per la realizzazione dell’intervento in progetto è pari a 424 giorni, suddivisi in 3 macrofasi realizzative in modo da minimizzare i disagi e contenere le tempistiche di lavorazione. La suddivisione in macrofasi è stata effettuata con l’obiettivo di distribuire omogeneamente le lavorazioni nell’arco temporale, evitando picchi di produzione difficilmente raggiungibili e rispettando una logica sequenzialità di realizzazione delle opere;

il proponente ha preso in esame le norme, i piani e i programmi pertinenti con l'intervento in esame, nonché il regime vincolistico;

con riferimento al PIT/PPR (Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico), il progetto ricade all’interno dell’Ambito di Paesaggio n. 8 “Piana Livorno – Pisa - Pontedera” ed interessa aree a vincolo paesaggistico:

- per la sola tratta tra Nodo 1 e Nodo 2, è in relazione con aree tutelate dal Dlgs 42/2004 e smi art. 136, nello specifico:

è in aderenza con l’area vincolata dal D.M. 10/04/1952 G.U. 108 del 1952 “Zone di Tombolo, San Rossore e Migliarino, site nei comuni di Pisa, San Giuliano Terme e Vecchiano”;

ricade all’interno dell’area vincolata dal D.M. 17/10/1985 G.U. 185 del 1985 “La zona comprendente l'area intercomunale costiera, la pineta di ponente e frange, la tenuta già Giomi e l'area ex “Albergo Oceano”, ricadenti nei comuni di Pisa, Vecchiano, S. Giuliano Terme, Massarosa, Viareggio e Camaiore”;

- per il tratto del fiume Morto vincolato dalla foce fino all’intersezione con via Pietrasantina, che interessa, in parte, il tratto tra i nodi 2 e 3, ai sensi dell’art. 142, comma 1, lett. c) del D.Lgs 42/2004, “I fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”;

l’intervento ricade, secondo i vigenti strumenti urbanisti comunali, ricade:

- nodo 1 nell’U.T.O.E. 21 “Madonna dell'Acqua” (Scheda Norma del comparto n. 9), Aggregazioni edilizie di formazione recente (Zone B: zona B1) e Comparto a destinazione mista;

- tratto 1-2 nell’U.T.O.E. 21 “Madonna dell'Acqua” (Scheda Norma del comparto n. 5 sub1 e 5 sub2), Comparto a destinazione mista (n. 5 sub1 e 5 sub2);

- nodo 2 nell’U.T.O.E. 22 “Pontelungo” (Scheda Norma del comparto n. 2b e n. 7), Comparto a destinazione mista n. 2b e n. 7;

- tratto 2-3 nell’U.T.O.E. 22 “Pontelungo” (Scheda Norma del comparto n. 10PP), Zone produttive parzialmente edificate: (Zone D: zona D2);

l’area dove è ubicato l’intervento non ricade in zona soggetta soggetta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/1923;

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il progetto non interessa direttamente aree naturali protette, Siti della rete Natura 2000, pSIC e siti di interesse regionale (sir);

dal punto di vista del Piano comunale di classificazione acustica (PCCA), le due vigenti zonizzazioni acustiche comunali di Pisa e di San Giuliano Terme prevedono l’assegnazione in classe IV (aree di intensa attività umana) per pressoché tutte le aree che saranno impegnate per i lotti 1 – 3; in alcune zone vicine al tracciato stradale di progetto sono presenti anche aree in classe V (aree prevalentemente industriali); a ovest della linea ferroviaria Viareggio-Pisa, parallelamente al quale è previsto il nuovo tracciato stradale di progetto, è presente un area in classe III (aree di tipo misto) e classe II (aree prevalentemente residenziali);

tali area sono così classificata in quanto rientrano nel Parco naturale regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli;

Dato atto di quanto evidenziato nei contributi tecnici istruttori pervenuti dai Soggetti interessati ed in particolare:

l’ Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, nel proprio contributo del 07/07/2021 comunica che “si è già espresso, nell’ambito delle relative competenze, in sede delle Conferenze di Servizi tenute dall’Amministrazione proponente il progetto (Provincia di Pisa) ai cui documenti in atti si rimanda [...]”;

Terna Rete Italia spa, nel proprio contributo del 14/06/2021 comunica che “nel Lotto nodi 1-3 (comprensivo del lotto stralcio nodi 1-2)” non sono presenti linee elettriche di proprietà TERNA S.p.A., in nome e per conto opera la scrivente Società. Tale segnalazione è riferita alle linee con tensione uguale o maggiore a 132.000 Volt.”;

l’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale, nel proprio contributo del 16/06/2021, fa presente di essersi già espressa in merito con le seguenti note:

“[...]

- Parere rilasciato alla Provincia di Pisa, ns. prot. 3287 del 30/04/2020, avente ad oggetto “Viabilità di raccordo a nord di Pisa tra il nuovo polo ospedaliero, la S.S. n.12 del Brennero, la S.S. n.1 Aurelia e la S.P.

n.2 Vicarese, Tratta Madonna Dell'Acqua – Cisanello Pisa (CUP E61B16000170006) – Progetto definitivo dei tratti funzionali compresi tra i nodi 1-3, 3-5 e 10-12 (compresa la viabilità di collegamento) e progetto definitivo del primo stralcio funzionale nodi 1-2. Conferenza dei servizi del 30/04/2020. Trasmissione parere di competenza.”;

- Parere rilasciato alla Provincia di Pisa, ns. prot. 5455 del 21/07/2020, avente ad oggetto “Viabilità di raccordo a nord di Pisa tra il nuovo polo ospedaliero, la S.S. n.12 del Brennero, la S.S. n.1 Aurelia e la S.P.

n.2 Vicarese – Tratta Madonna dell’Acqua-Cisanello” (CUPE61B16000170006) - Progetto definitivo dei tratti funzionali compresi tra i nodi 1-3, 3-5 e 10-12 (compresa la viabilità di collegamento) e progetto definitivo del primo stralcio funzionale nodi 1-2.” Conferenza di servizi (Terza seduta - 29/7/2020) – Trasmissione parere di competenza”.

- Contributo rilasciato al Comune di San Giuliano, ns. prot. 2244 del 16/03/2021, avente ad oggetto

“Verifica di assoggettabilità a VAS della variante al Piano Operativo del Comune di San Giuliano Terme relativa alla “viabilità di raccordo a Nord di Pisa tra il Nuovo Polo Ospedaliero, la S.S. N. 12 del Brennero, la S.S. N. 1 Aurelia e la S.P. N. 2 Vicarese, tratta Madonna Dell’Acqua - Cisanello Pisa: Progetto definitivo tratti

funzionali tra i nodi 1-3” – Contributo;

questa Autorità, quale contributo al procedimento in oggetto, considerato che successivamente alle succitate note non sono intervenute modifiche ai Piani di Bacino vigenti per l’area di interesse, conferma i contenuti delle stesse note, che si allegano alla presente.”;

nel contributo del 30/04/2020 sopra citato si rileva che:

“[...]

Lotti 1-3, 3-5 e primo stralcio funzionale nodi 1-2 (Bacino del Fiume Serchio) Sul territorio del bacino del Fiume Serchio, con delibera n. 14 del 18 novembre 2019, la Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale ha adottato, ai sensi degli artt. 66 e 68 del d.lgs 152/2006, la “Variante generale funzionale all’adeguamento del PAI del fiume Serchio al Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale”. Per la parte relativa alla pericolosità da alluvione, le correlate misure di salvaguardia (mappe di pericolosità e

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disciplina di piano) trovano, ai sensi dell’art. 65 comma 7 del d.lgs 152/2006, immediata applicazione. Lo strumento di pianificazione attualmente vigente, di riferimento per la pericolosità ed il rischio di alluvioni, è, pertanto, rappresentato da tale Variante generale PAI.

Il quadro conoscitivo di pericolosità da alluvione, rimasto invariato rispetto al previgente PAI, indica che gli interventi previsti nei progetti definitivi lotti 1-3, 3-5 e nel primo stralcio funzionale nodi 1-2 ricadono:

• in parte in aree a pericolosità da alluvione elevata P3 (nodi 1 e 1a e primo tratto della viabilità fino al sotto attraversamento dell’autostrada A12, porzione della nuova viabilità adiacente alla ferrovia compresa approssimativamente tra le progressive 800 e 1450)

• in parte in aree a pericolosità da alluvione media P2 (tutti i tratti non ricompresi nel punto precedente).

Il parere di compatibilità con gli obiettivi della variante generale viene, pertanto, rilasciato ai sensi degli artt. 7 e 9 comma 2, secondo le indicazioni dell'art. 20 comma 3 della disciplina di piano.

A tal riguardo si è constato che le integrazioni inerenti alle opere idrauliche (Allegati VIIIa-Ixa.pdf), diversamente da quanto richiesto nella nostra precedente nota richiamata in premessa, si riferiscono esclusivamente al tratto compreso tra i nodi 1 e 2 (unico tratto per il quale è stato implementato il modello di calcolo bidimensionale dello stato di progetto). Pertanto la verifica di congruenza con gli obiettivi e le finalità della Variante generale è possibile in riferimento soltanto a tale parte dell’opera.

In questo caso, dall'esame degli elaborati, si è constato che l’analisi idraulica è stata svolta in coerenza con il quadro conoscitivo disponibile nella pianificazione di bacino. In particolare, sono state assunte come condizioni al contorno gli idrogrammi di esondazione previsti per il Fiume Serchio nel tratto pisano in riva sinistra in riferimento allo scenario con tempo di ritorno duecentennale e sotto l’ipotesi modellistica di sormonto arginale in assenza di collasso dei rilevati.

La documentazione trasmessa consente inoltre di valutare con sufficiente grado di approfondimento gli effetti post operam sugli scenari di allagamento.

Ciò premesso, considerato che gli elaborati progettuali permettono di accertare quanto previsto all'art. 20 comma 3, fermo restando che le opere dovranno essere realizzate in condizioni di gestione del rischio così come disciplinato dalla normativa regionale vigente, si esprime, ai sensi degli artt. 7 e 9 della disciplina di piano, il parere di compatibilità degli interventi con il raggiungimento degli obiettivi della Variante generale PAI relativamente al solo stralcio funzionale nodi 1-2. Considerato, inoltre, il quadro attuale di pericolosità da alluvione delle aree interessate dalla viabilità in oggetto, si raccomanda che venga redatto un apposito piano di gestione dell'opera collegato alla pianificazione di protezione civile comunale e sovracomunale.

Per le restanti parti progettuali (tratto compreso tra i nodi 2 e 3 e lotto 3-5), le integrazioni presentate non soddisfano quanto precedentemente richiesto e non sono sufficienti ad attestare ed accertare compiutamente quanto previsto dall'art. 20 comma 3. Pertanto, per l’espressione del parere, si resta in attesa di ulteriore documentazione da sviluppare con criteri e metodi analoghi a quanto fatto per il primo stralcio funzionale nodi 1-2.”;

nel contributo del 21/07/2020 sopra citato si rileva che:

“[...]

Lotti 2-3 e 3-5 (Bacino del Fiume Serchio)

Sul territorio del bacino del Fiume Serchio, con delibera n. 14 del 18 novembre 2019, la Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale ha adottato, ai sensi degli artt. 66 e 68 del d.lgs 152/2006, la “Variante generale funzionale all’adeguamento del PAI del fiume Serchio al Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale”. Per la parte relativa alla pericolosità da alluvione, le correlate misure di salvaguardia (mappe di pericolosità e disciplina di piano) trovano, ai sensi dell’art. 65 comma 7 del d.lgs 152/2006, immediata applicazione. Lo strumento di pianificazione attualmente vigente, di riferimento per la pericolosità ed il rischio di alluvioni, è, pertanto, rappresentato da tale Variante generale PAI.Il quadro conoscitivo di pericolosità da alluvione, rimasto invariato rispetto al previgente PAI, indica che gli interventi previsti nei progetti definitivi lotti 2-3 e 3-5 ricadono in aree a pericolosità da alluvione media (P2). Il parere di compatibilità con gli obiettivi della variante generale viene, pertanto, rilasciato ai sensidell’art. 9 comma 2 della disciplina di piano secondo le indicazioni dell'art. 20 comma 3.

A tale proposito, vista la “Relazione di compatibilità idraulica da nodo 2 a nodo 5” e preso atto che, in linea con quanto indicato, le analisi di impatto dell’opera sono state estese utilizzando criteri e metodi analoghi a quanto già sviluppato per il tratto compreso tra i nodi 1 e 2, si ritiene che possa essere accertato quanto prescritto dall’art. 20 della disciplina di piano e, pertanto, fermo restando che le opere dovranno essere realizzate in condizioni di gestione del rischio così come disciplinato dalla normativa regionale vigente, si esprime parere di compatibilità degli interventi previsti nel progetto con il raggiungimento degli obiettivi della Variante generale PAI.

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Considerato, inoltre, il quadro attuale di pericolosità da alluvione delle aree interessate dalla viabilità in oggetto, si raccomanda che, ai fini della gestione del rischio, venga redatto un apposito piano di gestione dell'opera collegato alla pianificazione di protezione civile comunale e sovracomunale.”;

nel contributo del 16/03/2021 si rileva quanto segue:

“- Per le problematiche idrauliche, si ribadiscono i contenuti dei sopra richiamati pareri, espressi sul progetto definitivo dell’opera (prot. 3287 del 30/4/2020 e prot. 5455 del 21/07/2020) e allegati al presente contributo;

- Per le problematiche geomorfologiche, si segnala che il vigente PAI Serchio approvato – parte geomorfologica non individua per l’area in oggetto pericolosità da frana;

- Il vigente Piano di Gestione delle Acque individua nell’area di intervento il corpo idrico sotterraneo del Valdarno Inferiore e Piana Costiera Pisana - Zona Pisa - falda profonda, in stato quantitativo e chimico buono (con obiettivo del mantenimento di tali stati di qualità).

In relazione al PGA, si ricorda che è lo strumento, previsto dalla Direttiva 2000/60/CE, con il quale vengono fissati gli obiettivi di non deterioramento e di raggiungimento del buono stato per i corpi idrici superficiali (stato ecologico e stato chimico) e per i corpi idrici sotterranei (stato quantitativo e stato chimico). Rispetto al PGA non è prevista l’espressione di parere dell’Autorità sugli strumenti di pianificazione del territorio, tuttavia si ricorda che i contenuti della variante in oggetto e gli effetti attesi dovranno risultare coerenti con gli stati di qualità e gli obiettivi dei corpi idrici superficiali e sotterranei individuati. In particolare, si dovrà garantire che l’attuazione delle previsioni non determini impatti negativi sui corpi idrici superficiali e sotterranei potenzialmente interessati, verificando che esse non siano causa in generale di alcun deterioramento del loro stato qualitativo o quantitativo, né siano causa del non raggiungimento degli obiettivi di qualità.”;

il Settore Autorizzazioni ambientali, nel proprio contributo del 25/06/2021, richiama le norme riguardanti i cantieri (art. 39 comma 2 lettera b, del Regolamento Regionale 46/R) e in particolare quelli sopra i 5.000 mq (punto 1 della Tab. 6 allegato 5 del Reg. Reg. 46/r) e le aree invece escluse dall’attività di cantiere ai sensi del comma 5 dell’art. 40 ter del Reg. Reg. 46/r (allegato 5 tabella 6 punto 1). Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, di tipo diffuso, prodotte in fase di cantiere, precisa che non sussiste la necessità di uno specifico titolo autorizzativo ai sensi della parte Quinta del D.Lgs. 152/2006, in considerazione delle caratteristiche di temporaneità del cantiere ed in assenza del requisito per l'identificazione di stabilimento (art. 268 comma 1 lettera h) del medesimo D.Lgs; rimanda ad ARPAT ed agli ulteriori soggetti competenti la definizione di specifiche prescrizioni ed indicazioni finalizzate alla limitazione delle emissioni diffuse prodotte in fase di realizzazione dell'intervento, da recepire nello specifico piano di cantiere;

il Settore Programmazione viabilità, nel proprio contributo del 28/06/2021, confermato con nota del 17/08/2021, esprime nulla osta all’intervento in esame evidenziando che l’opera stradale in questione è attuata dalla Provincia di Pisa che ha la funzione di stazione appaltante e non riguarda strade Regionali, è parzialmente finanziata con risorse FSC 2014-2020 sulla base di una convenzione sottoscritta Regione – Mit;

tali risorse sono vincolate a tempi di appalto ed esecutivi determinati dal CIPE. Sono altresì destinati all’opera altre risorse da parte della Regione;

la SALT Società Autostrada Ligure Toscana spa, nel proprio contributo del 30/06/2021 (confermato con nota del 19/08/2021), sentito il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, specificatamente alla materia ambientale e alle opere che interferiscono con il tracciato stradale di competenza, esprime il proprio nulla osta all’intervento in esame;

il Settore Forestazione Agroambiente, nel proprio contributo del 05/07/2021 “Considerato il carattere meramente ricognitivo dello strumento Geoscopio, che non segnala la presenza di bosco nell’area ai sensi della lettera g) dell’art. 142 del dlgs 42/2004, si invita il proponente a verificare in situ l’esistenza o meno di aree riconducibili a bosco ai sensi della normativa regionale vigente.

In caso di esito positivo della ricognizione occorrerà procedere alla quantificazione della superficie oggetto di trasformazione boschiva e agli eventuali relativi obblighi compensativi.”; con il contributo del 25/08/2021 conferma “di verificare, in fase di progettazione esecutiva, con misurazione in campo, la presenza o meno di bosco così come definito dalla normativa forestale regionale.”.

il Settore Genio Civile Toscana nord, nel proprio contributo del 07/07/2021 fa presente che:

per quanto previsto dal R.D. 523/1904

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“Il progetto della nuova viabilità determina diverse interferenze con i corsi d'acqua del reticolo idraulico di cui alla L.R.79/2012, in corrispondenza di dette interferenze è prevista la realizzazione di ponti e tombini scatolari. Dalle simulazioni prodotte nelle varie configurazioni si evince che per tutti i manufatti di progetto, il franco minimo della normativa vigente risulta essere verificato.

…...

Questo settore è competente al rilascio delle autorizzazioni e concessioni per la realizzazione di opere previste dagli art. 97 e 98 del R.D. 523/1904, come previsto dalla L.R.80/2015, nelle adiacenze di tali corsi d'acqua e al rilascio delle concessioni per l'utilizzo delle acque pubbliche.

A tal proposito per gli attraversamenti in progetto occorre attivare il procedimento di concessione idraulica ai sensi della L.R.80/2015.

Le modalità per la presentazione dell'istanza di autorizzazione e/o concessione sono disciplinate dal regolamento 60R approvato con DGRT n°812 del 01/08/2016.”

per quanto previsto dal L.R 65/14 e DPGR 30/01/20 5R

“Il progetto della nuova viabilità, che va a costituire nel lotto in esame variante al POC del Comune di San Giuliano Terme, deve soddisfare i requisiti di fattibilità stabiliti nel regolamento 5R e nella LR 41/18.

La documentazione geologica e geotecnica del progetto risultano soddisfare i requisiti per quanto riguarda l’analisi delle condizioni geologiche, geotecniche e sismiche. Per quanto riguarda le condizioni idrauliche, l’esame degli elaborati, ha permesso di verificare che l’analisi degli effetti dell’opera sulle dinamiche di esondazione sono stati adeguatamente verificati (elaborato 7.2.1.) e che il progetto in esame (elaborati 7.2.2.1 e 7.2.2.2) contiene le opere di mitigazione degli effetti di cui sopra dell’opera in coerenza con quelli individuati nell’elaborato 7.2.1.

….

Questo Settore è competente per il rilascio del parere di coerenza delle indagini geologiche di supporto alla pianificazione urbanistica ai contenuti dell’Allegato A al DPGR 30/01/20 5/R. Nel caso in esame tale parere verrà formulato in sede di procedura di variante allo strumento urbanistico ex art. 34 della LR 65/14.

Il progetto valutato risulta avere le caratteristiche per permettere in quella sede un’espressione di tale parere in senso positivo.”;

il Settore Autorità di gestione FEASR. Sostegno allo sviluppo delle attività agricole, nel proprio contributo del 07/07/2021, confermato con nota del 12/08/2021, non rileva problemi ostativi per le materie agricole di competenza del settore evidenziando che:

“[...]

È necessario garantire l'accessibilità ai terreni agricoli ed evitare, per quanto possibile, il frazionamento degli appezzamenti coltivati.

Si evidenzia l’opportunità di programmare anticipatamente gli interventi e di avvisare tempestivamente le aziende agricole dell’inizio dei lavori, al fine di dare la possibilità ai titolari dei terreni di operare le scelte colturali e le azioni di adattamento più appropriate per limitare l’impatto dei lavori connessi alla costruzione delle opere previste.

Per le aziende eventualmente interessate dalle opere da realizzare è necessario prevedere adeguati indennizzi agli agricoltori/proprietari in conseguenza della perdita dei terreni e per i mancati redditi derivanti dall'occupazione temporanea delle superfici durante le fasi di cantiere.

È necessario che al termine dei lavori i cantieri siano tempestivamente smantellati, le aree di cantiere e quelle eventualmente destinate allo stoccaggio dei materiali ripristinate al fine di ricreare le condizioni di originaria idoneità alla coltivazione.”;

il Settore Settore Tutela della natura e del mare, nel proprio contributo del 15/07/2021 conferma quanto già espresso con nota prot. n. 0156903 del 30/04/2020 in occasione della Conferenza dei Servizi ai sensi dell’art.8 del DPR 160/2010 e art.34 L.R.65/2014. Variante al P.O. del Comune di San Giuliano Terme (PI) - Progetto di viabilità di raccordo a nord di Pisa tra il nuovo polo ospedaliero, la S.S. n.12 del Brennero, la S.S.n.1 Aurelia e la S.P. n.2 Vicarese, Tratta Madonna dell’Acqua – Cisanello; in tale contributo evidenziava che “

- l'area interessata dall’intervento, localizzata a nord di Pisa tra il nuovo polo ospedaliero, la S.S. n. 12 del Brennero, la S.S.n.1 Aurelia e la S.P. n.2 Vicarese (tratta Madonna dell’Acqua-Cisanello), ricade all’interno della ZSC/ZPS Selva Pisana – IT5160002 nonché del Parco Naturale Regionale Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, oltre che distante circa 7 km dalla ZSC Monte Pisano – IT55120019; pertanto, ai sensi dell’art. 87 della L.R. 30/2015, è l’Ente Parco regionale che svolge le funzioni di autorità competente per la valutazione di incidenza.

- risultano soddisfatte le azioni, gli obiettivi e le misure di conservazione contenute nella DGR n.1223/2015;

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- in riferimento alla coerenza dell’intervento nei confronti della rete ecologica regionale, si evidenziano alcune criticità relative ai processi di artificializzazione e urbanizzazione della pianura alluvionale, quali l’espansione del suolo urbanizzato, il rafforzamento degli assi infrastrutturali con conseguente ”effetto barriera” sulla continuità dei sistemi e delle reti ecologiche. A tal proposito, si ritiene opportuno segnalare la necessità di implementare, in termini di maggiore consistenza, quantitativa e qualitativa, gli interventi di mitigazione già previsti. In particolare, considerato che la tangenziale interessa anche ampie aree agricole attraversate da numerosi fossi e canali che caratterizzano la piana tra Pisa e San Giuliano, si suggerisce l’adozione di tutti gli accorgimenti tecnici-strutturali possibili, volti a mitigare l’effetto di barriera ecologica che l’infrastruttura viaria determina e al fine di consentire il raggiungimento di livelli ottimali di permeabilità ecologica del territorio anche favorendo gli spostamenti della fauna.

Considerato quanto sopra esposto, si propongono le seguenti azioni di mitigazione:

1) Realizzazione di sottopassi per l’attraversamento di specie animali, quali anfibi, rettili, mammiferi di piccole e medie dimensioni. Le opere di mitigazione attiva, ovvero passaggi adeguati per le specie animali presenti, dovranno pertanto interessare tutte le tratte del tracciato con una attenzione particolare per gli ambiti più critici, individuati nelle tratte contigue alle aree agricole che caratterizzano buona parte del tracciato. Si ritiene opportuno mettere in opera un adeguato numero di passaggi per la fauna, anche utilizzando il sistema di convogliamento delle acque meteoriche, tali da consentire il passaggio di mammiferi e di rettili anfibi (passaggi con substrati naturali, posizionati al livello del terreno).

2)Realizzazione, ai bordi dell’infrastruttura viaria, di una “barriera verde” di ampiezza variabile tra i 10 ed i 20 metri, compatibilmente con gli spazi disponibili, costituita da un insieme di specie arboree ed arbustive, e in particolare, da specie legate alla storia evolutiva del paesaggio vegetale tipico dell’area circostante.

Ciò potrà conferire all’opera anche una valenza di corridoio ecologico, tale da raccordarsi con gli altri corridoi ecologici presenti nel contesto e quindi con il sistema dei canali e dei fossi oltre che dai filari alberati, consentendo nel contempo gli spostamenti delle specie animali che vivono nelle aree agricole circostanti.”;

il Settore Settore Tutela della natura e del mare, nel proprio contributo del 25/08/2021 con riferimento al precedente contributo 15/07/2021 “precisa che le prescritte “opere di sistemazione a verde di tipo lineare e mediante l’utilizzo di filari di alberi di 1° grandezza” possono essere realizzate anche utilizzando specie arboree di bassa e media taglia che meglio si adattano alle caratteristiche delle aree oggetto di intervento.

L’utilizzo di specie arboree a media-bassa taglia può risolvere le problematiche di un possibile effetto

“barriera legato agli assi stradali”, e nel contempo assicurare la fondamentale funzione di corridoio ecologico. In fase di progettazione occorrerà legare ed integrare tale prevista “fascia verde” con i preesistenti corridoi ecologici costituiti dalla rete dei canali e fossi, avendo cura di assicurare una coerenza in termini di scelte di specie vegetali e di localizzazione, rispetto agli elementi e ai segni lineari che già caratterizzano il territorio.”;

ARPAT nel contributo del 11/07/2021, esprime posizione favorevole per quanto riguarda le seguenti componenti ambientali, rifiuti, clima acustico e ambiente idrico con prescrizioni.

Gestione materiali da scavo

“Il materiale proveniente dallo scotico superficiale, propedeutico alla realizzazione del rilevato stradale, è stato quantificato in 10.943 m3 per il Lotto 1-2 stralcio e 63.562 m3 per il Lotto 1-3. Il proponente dichiara che tale materiale potrà essere riutilizzato in cantiere per rimodellamenti e riempimenti, nella misura di 10.444 m3 per il Lotto 1-2 stralcio e 29.296 m3 per il Lotto 1-3, cosi come previsto dall’art. 24, comma 1 del D.P.R. 120/2017. Il restante volume (499 m3 per il Lotto 1-2 stralcio e 34.266 m3 per il Lotto 1-3) potrà essere gestito esternamente come rifiuto (codice CER 170504) conferendolo in impianti di recupero autorizzati oppure in discarica. Tali terreni sono stati campionati e sottoposti ad analisi geochimica conformemente al D.P.R. 120/2017, le analisi chimiche (non allegate alla presente istanza) evidenziano la conformità alle CSC di cui alla colonna A (siti ad uso residenziale/verde pubblico: Tabella 1, Allegato 5 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006), pertanto in linea con i principi ambientali di favorire il riutilizzo dei materiali piuttosto che lo smaltimento.

Si ricorda che l’applicazione dell’art. 24 del D.P.R. 120/2017 (utilizzo nel sito di produzione delle terre e rocce escluse dalla disciplina rifiuti) comporta in fase di progettazione esecutiva l’adozione di un Piano preliminare di utilizzo in sito delle terre e rocce da scavo escluse dalla disciplina dei rifiuti nel quale devono essere contenute, oltre ai bilanci complessivi e alle caratterizzazioni eseguite, la collocazione e durata dei depositi delle terre e rocce da scavo e la collocazione definitiva delle terre e rocce da scavo.

Si ricorda che gli esiti delle caratterizzazioni devono essere trasmessi all’Autorità competente e all'Agenzia di protezione ambientale territorialmente competente, prima dell'avvio dei lavori.”;

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Agenti fisici: rumore

La documentazione tecnica presentata per i lotti considerati è sostanzialmente identica, nei contenuti, a quella precedentemente presentata sia in occasione della Conferenza di Servizi indetta ex art. 14-ter della Legge 241/1990 dalla Provincia di Pisa in data 29/7/2020, sia in occasione del procedimento di Verifica di assoggettabilità a VAS avviata dal Comune di San Giuliano Terme per il Lotto 1-3 e Lotto 1-2 stralcio conclusasi con il provvedimento di non assoggettabilità a VAS (con prescrizioni) n. 280 del 8/4/2021. Lievi modifiche ed integrazioni negli elaborati qui esaminati sono state introdotte al fine di recepire le indicazioni e le prescrizioni emerse dagli esiti di tali procedimenti. In entrambi i procedimenti ARPAT si è espressa in merito all’impatto acustico del progetto definitivo relativo al Lotto 1- 2 stralcio e Lotto 1-3, concludendo che l’impatto di tali opere può essere considerato poco significativo e mitigabile.

Il proponente ha inoltre predisposto un piano di monitoraggio ambientale per la componente acustica recependo quanto già evidenziato da ARPAT nei precedenti contributi emessi nell’ambito della conferenza dei servizi relativa al progetto definitivo dell’opera (prot. n. 51264 del 30/7/2020) e nel procedimento di Verifica di assoggettabilità a VAS ex art. 22 della L.R. 10/2010 (prot. n. 78334 del 13/11/2020), ovvero:

• è stata prevista una specifica indagine strumentale post operam al fine di verificare la necessità di interventi di mitigazione per il gruppo di ricettori da 1 a 10 del Lotto 1-2 stralcio, situati a Nord del Nodo 1, e per il ricettore 1 del Lotto 3;

• al termine della realizzazione del Lotto 1-2 stralcio e Lotto 1-3, comprensivi degli interventi di mitigazione previsti nella documentazione presentata, sarà eseguita un’indagine strumentale post operam. In tal modo sarà possibile verificare l’efficacia degli interventi realizzati e del rispetto dei limiti normativi a regime presso i ricettori maggiormente impattati in prossimità delle barriere, con particolare riferimento a quelli - come la RSA lungo Via Aurelia - per i quali le simulazioni teoriche prevedono un superamento anche nello scenario post-mitigazione.

Si prende atto di tali accorgimenti ed in conclusione, in merito all’impatto acustico si ribadisce quanto già riportato nel precedenti contributi ARPAT proponendo le seguenti prescrizioni valide anche per il procedimento in oggetto:

a) deve essere prevista la realizzazione di tutti gli interventi di mitigazione previsti nello scenario di simulazione post-mitigazione e descritti nella documentazione presentata. Per quanto riguarda la realizzazione della barriera 4, deve essere espressamente prevista la sua realizzazione, in accordo con il piano di abbattimento presentato da RFI ai sensi del D.M. 29/11/2000, qualora venisse richiesto il recupero dell’edifico rurale situato ad Ovest del tratto in progetto; oppure deve essere documentata l’impossibilità di un recupero o riqualificazione dell’edificio. Medesima indicazione vale per gli edifici ricettori attualmente in condizione di degrado individuati con i numeri da 2 a 5 del Lotto 3 dopo l’esecuzione di una specifica indagine strumentale post operam che evidenzi l’effettivo superamento dei limiti di legge;

b) deve essere evitata la soluzione di continuità tra la barriera 3 e la barriera 5 del Lotto 1-2 stralcio, prevedendo l’unione tra i due tratti di barriera.”;

Ambiente idrico

Al fine di mitigare gli impatti sulla risorsa idrica derivanti dal dilavamento della sede stradale viene proposto per la fase a esercizio l’utilizzo di biofiltri longitudinali, ovvero canali inerbiti paralleli alla sede stradale. Le specie erbacee utilizzate saranno leguminose e graminacee che avranno l’effetto di rallentare il deflusso, diminuire l’infiltrazione e, attraverso l’apparato radicale, assorbire i metalli mentre l’azione dei microorganismi contribuisce all’abbattimento degli idrocarburi. Se ne raccomanda una adeguata manutenzione al fine del corretto funzionamento.

Per la fase di cantiere si evidenzia che nei cantieri operativi lungo il tracciato non viene previsto il trattamento delle acque meteoriche dilavanti, previsto invece nel cantiere base/operativo collocato nell’area della futura rotatoria (Nodo 2a e Nodo 3a); si ritiene in merito, al fine di limitare il trasporto solido nei corpi idrici recettori, che in fase esecutiva debba essere previsto ai sensi del art. 40-ter del D.P.G.R n. 46/R/

2008 3, il trattamento delle acque meteoriche dilavanti in corrispondenza di tutti i cantieri operativi con superficie superiore a 5.000 m2.”;

per quanto attiene la componente emissioni in atmosfera evidenzia invece che

“L'impatto sulla matrice atmosfera è stato valutato per la fase di cantiere. Il proponente dichiara che adotterà le seguenti misure per mitigare tali impatti:

• emissioni di polveri: anche se sono previsti materiali grossolani e lavati, tutte le lavorazioni verranno svolte con modalità tali da limitare al minimo sollevamenti ed emissioni di polveri; in caso di necessità potranno essere effettuate bagnature del suolo e delle zone di lavoro;

• emissioni in atmosfera: tutti gli strumenti e macchinari utilizzati saranno conformi alle norme vigenti in materia di emissioni derivanti dalla combustione e mantenuti sempre in condizioni di perfetta efficienza.

(14)

Si ritiene comunque necessario, tenuto conto di quanto stabilito dal PRQA vigente, che il proponete integri la documentazione valutando le emissioni di polveri diffuse, provenienti dalle attività di cantiere, facendo riferimento alle “Linee Guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico e stoccaggio di materiali pulverulenti” riportate al par. 6 della Parte Prima, Allegato 2 al PRQA, con l’obiettivo di valutare l’adeguatezza e il dimensionamento delle mitigazioni ipotizzate.”;

ARPAT nel contributo del 01/09/2021, esaminata la documentazione integrativa del 09/08/2021 fa presente che “Nel precedente contributo (prot. n. 54817 del 15/7/2021) ARPAT ha ritenuto l’impatto delle opere in progetto poco significativo e mitigabile per la fase di esercizio con l’adozione di alcune prescrizioni; per la fase di realizzazione, considerato che il progetto prevede l’installazione di un cantiere base/operativo e sei cantieri operativi lungo il tracciato di progetto, è stata evidenziava la necessità che sia effettuata una valutazione sulle polveri diffuse, oltre all’adozione di un’adeguata gestione delle acque dilavanti.

Con la nota della Provincia di Pisa del 6/8/2021, in seguito alla richiesta di integrazioni formulata dalla Regione Toscana (prot. n. 300170 del 20/7/2021, prot. ARPAT n. 2021/56036), viene richiesto che tali valutazioni - oltre agli aspetti prettamente legati alla gestione dei cantieri e delle terre da scavo – siano oggetto di prescrizione per la fase di progettazione esecutiva. In particolare «la Provincia di Pisa intende esperire una gara avente ad oggetto un appalto integrato, che prevede la progettazione esecutiva ed i lavori in capo all’appaltatore. L’appalto di cui trattasi verrà aggiudicato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ritenendo che in ordine all’emissione e gestione delle polveri ed alla tutela di ogni matrice ambientale in fase di cantiere si inserirà uno specifico criterio di valutazione, con specifico riferimento alle Linee Guida ARPAT 2018.»

Si ritiene la proposta condivisibile nonché coerente con le indicazioni contenute nelle Linee Guida ARPAT citate nel contributo ARPAT del 15/7/2021, con la precisazione che la valutazione sulle emissioni delle polveri dovrà essere sottoposta al Dipartimento ARPAT competente per territorio almeno 60 giorni prima dell’avvio dei cantieri.

In merito alle prescrizioni formulate nel contributo ARPAT del 15/7/2021 per la componente “rumore” si prende atto che il proponente ha recepito le indicazioni fornite nei precedenti contributi ARPAT e se ne raccomanda la corretta e puntuale realizzazione.”;

il Settore Sismica, nel proprio contributo del 06/08/2021 ”specifica quanto segue:

- considerato il livello di sviluppo della progettazione di carattere definitivo, non si ravvisano, in questa fase, profili di competenza dello scrivente Settore;

- si specifica in particolare che le funzioni dello scrivente si contengono nelle disposizioni previste dalla normativa vigente riguardante la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica, nonchè quella riguardante le costruzioni nelle zone classificate sismiche (DPR n. 380/01 e L.R. n. 65/2014);

- si ricorda in ogni caso, per gli eventuali interventi aventi rilevanza strutturale, l'inizio dei lavori è subordinato comunque agli adempimenti di cui al DPR n. 380/01 e LR n. 65/2014 riguardanti la progettazione esecutiva, che si effettuano esclusivamente tramite il Portale dedicato denominato PORTOS.”;

Visto che le indicazioni emerse nel corso dell'istruttoria sono recepite nella parte conclusiva del presente provvedimento;

Considerato quanto segue, in merito alla documentazione complessivamente depositata dal proponente, nonché in merito ai contributi pervenuti:

per quanto riguarda la componente atmosfera

il proponente nella documentazione inizialmente trasmessa ha previsto specifiche misure per il contenimento delle polveri in fase di cantiere quali:

- sulle aree non pavimentate soggette al transito dei mezzi d’opera sarà prevista opportuna bagnatura al fine di ridurre il sollevarsi di polveri al passaggio dei mezzi; altresì questi ultimi dovranno rispettare il limite di velocità in cantiere, inferiore ai 30 km/h. I mezzi meccanici saranno dotati di sistemi di abbattimento del particolato e di dispositivi di controllo delle emissioni. Saranno inoltre utilizzati mezzi di trasporto per la movimentazione dei terreni e degli inerti per la consegna in cantiere dotati di cassone telonato (copertura a completa chiusura del vano di carico). Saranno predisposte barriere antipolvere quali i teli di protezione applicati alle delimitazioni di cantiere e alle opere provvisionali e saranno utilizzate attrezzature ed utensili

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muniti di dispositivi di aspirazione per le lavorazioni di cantiere in grado di produrre un maggior quantitativo di polveri. Per ridurre maggiormente il contenimento delle emissioni inquinanti si provvederà all’allontanamento di tutte le attività eseguibili in officina e non strettamente necessarie in sito;

- pavimentazione delle aree di cantiere: predisposizione, nelle aree di lavoro interessate da transito e stazionamento di mezzi d’opera, di pavimentazione ecologica antipolvere ottenuta mediante inerti di opportuna granulometria (prioritariamente quelli provenienti dalle attività di scavo), eventualmente miscelati con collante polimerico specifico;

- spazzatrici semoventi con aspirazione ad umido in dotazione al cantiere;

- lavaggio gomme: le uscite delle aree di cantiere saranno dotate di aree di lavaggio ruote prima dell’immissione dei mezzi d’opera sulla viabilità pubblica;

- depolveratori a umido: in riferimento alle piste di cantiere ed alle aree di stoccaggio di materiale di scavo, è prevista l’installazione di depolveratori dedicati, atti ad abbattere la polvere (es. nebulizzatori, torri di lavaggio, depolveratori a tubo venturi);

- recinzioni con telo antipolvere: recinzione composta da moduli singoli autoportanti con telo oscurante, antipolvere, di altezza minima 2.00m. per le altre aree operative;

- bagnatura periodica, mediante autobotti od appositi impianti di bagnatura, delle piste di cantiere e delle aree di stoccaggio provvisorio del materiale di scavo;

- gli autocarri deputati al trasporto dello smarino saranno equipaggiati con idonei teli di copertura;

- programmazione ottimale dell’impiego di veicoli/mezzi inquinanti: per limitare le immissioni di gas in atmosfera si provvederà a limitare l’accensione dei motori al solo tempo strettamente;

è prevista inoltre la fornitura ed installazione di una centralina multiparametrica automatica per il monitoraggio della qualità dell’aria, equipaggiata con sensori per la misura di NO2, CO, C6H6 e di un modulo OPC integrato per la misura di PM10 e PM2.5;

il proponente nella documentazione integrativa e di chiarimento del 06/08/2021 in merito alle richieste di ARPAT come riportate nel contributo 11/07/2021 chiede che tali richieste possano costituire apposite prescrizioni per la fase della progettazione esecutiva. In particolare intende esperire una gara avente ad oggetto un appalto integrato, che prevede la progettazione esecutiva ed i lavori in capo all’appaltatore.

L’appalto di cui trattasi verrà aggiudicato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ritenendo che in ordine all’emissione e gestione delle polveri ed alla tutela di ogni matrice ambientale in fase di cantiere si inserirà uno specifico criterio di valutazione, con specifico riferimento alle Linee Guida ARPAT 2018;

ARPAT nel proprio contributo del 01/09/2021 ritiene la proposta sopra riportata condivisibile nonché coerente con le indicazioni contenute nelle Linee Guida ARPAT, con la precisazione che la valutazione sulle emissioni delle polveri dovrà essere sottoposta al Dipartimento ARPAT competente per territorio almeno 60 giorni prima dell’avvio dei cantieri.

per quanto riguarda la componente ambiente idrico suolo e sottosuolo

con riferimento alla pericolosità idraulica (Piano di bacino del fiume Serchio, stralcio Assetto Idrogeologico PAI – “Variante generale funzionale all’adeguamento del PAI del fiume Serchio al Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale” adottato con delibera della Conferenza Istituzionale Permanente CIP n. 14 del 18/11/2019 con relative misure di salvaguardia parte idraulica) e al Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) del Distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale è stato approvato con DPCM del 26 ottobre 2016 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 28 del 3 febbraio 2017, il tracciato in progetto ricade:

- in parte in aree a pericolosità da alluvione elevata P3 (nodi 1 e 1a e primo tratto della viabilità fino al sotto attraversamento dell’autostrada A12, porzione della nuova viabilità adiacente alla ferrovia;

- in parte in aree a pericolosità da alluvione media P2;

con riferimento alla pericolosità geomorfologica e da frana: Piano di Bacino, stralcio Assetto Idrogeologico (PAI) del bacino del fiume Serchio, approvato con D.C.R. n. 20 del 1/02/2005 e successive modifiche, il progetto non ricade in area a pericolosità da frana;

con riferimento al Piano di Gestione delle Acque (PGA) del distretto idrografico del fiume Serchio – Primo aggiornamento, approvato con DPCM 27/10/2016 (pubblicato in G.U. n. 25 del 31 gennaio 2017),

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