Crescita dimensionale
Reti d’impresa e altre forme di alleanza
Innovazione e ricerca
Capitale umano e formazione
Internazionalizzazione:
¾ Esportazioni
¾ Investimenti diretti esteri
Efficienza energetica ed eco sostenibilità
¾ Efficienza energetica
¾ L’industria dei beni ambientali
I principali temi
Propensione a esportare funzione crescente delle dimensioni aziendali ...
Quota di imprese manifatturiere che esportano, 2008
(in % imprese totali)
Piccole: fino a 49 addetti; Medie: da 50 a 250; Grandi: almeno 250. Fonte: ISTAT
Export in % del fatturato delle imprese manifatturiere che
esportano, 2008
12
46
89 96
66
0 20 40 60 80 100
fino a 9 addetti
da 10 a 19 addetti
da 20 a 49 addetti
da 50 a 249 addetti
250 e più addetti
21 25
37 38
29
0 10 20 30 40
fino a 9 addetti
da 10 a 19 addetti
da 20 a 49 addetti
da 50 a 249 addetti
250 e più addetti
Addetti delle partecipate estere per classe dimensionale dell’investitore, 2009 (composizione %)
Piccole: fino a 49 addetti; Medie: da 50 a 250; Grandi: almeno 250. Fonte: Ice-Reprint
La maggior parte delle imprese italiane internazionalizzate è di grandi dimensioni: le partecipate estere delle imprese italiane con almeno 250 addetti impiegano il 78,7% degli addetti.
... così come la presenza all’estero con investimenti diretti
6,8
14,5
78,7
0 15 30 45 60 75 90
Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese
Il peso delle PMI in Sardegna...
Struttura dimensionale a confronto nel manifatturiero, 2007 (composizione % in termini di addetti)
44,7
26,5
16,5
12,4 26,8
32,8
24,3
16,1
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 50,0
fino a 9 addetti da 10 a 49 addetti da 50 a 249 addetti 250 e più addetti Sardegna Italia
...e nelle sue province
Peso delle PMI a confronto nel manifatturiero, 2007 (% in termini di addetti)
Nota: PMI: unità locali con meno di 250 addetti.
Fonte: elab. Intesa Sanpaolo su dati Istat
83,1 83,9
91,2 91,8
100,0
0 20 40 60 80 100 120
Cagliari Italia Sassari Nuoro Oristano
Crescita dimensionale
Reti d’impresa e altre forme di alleanza
Innovazione e ricerca
Capitale umano e formazione
Internazionalizzazione:
¾ Esportazioni
¾ Investimenti diretti esteri
Efficienza energetica ed eco sostenibilità
¾ Efficienza energetica
¾ L’industria dei beni ambientali
I principali temi
Le Reti di impresa sono un’opportunità per superare i limiti dimensionali
Fonte: Intesa Sanpaolo e Mediocredito Italiano su dati Unioncamere
Numero di imprese per
Regione
Al 5 ottobre 2011 179 contratti di Rete registrati in Camera di
commercio.
Coinvolte 858 imprese.
43
94
14 74
38
128
125 62
6
37 41 3
62 34
10 31
11 35
10
(a) 271 imprese manifatturiere che appartengono a Reti di imprese
(b) imprese manifatturiere italiane con almeno un milione di euro di fatturato
Fonte: Intesa Sanpaolo e Mediocredito Italiano su bilanci aziendali, EPO, Accredia, Reprint
Imprese manifatturiere con partecipazioni estere, brevetti e certificazioni ambientali e dei sistemi di gestione di qualità (in % totale imprese)
0 5 10 15 20 25
Brevetti Partecipazioni estere Certificati
Imprese manifatturiere che appartengono a Reti (a) Totale manifatturiero italiano (b)
Le aziende aderenti alle reti: più innovazione,
internazionalizzazione e certificati di qualità e ambientali
EBITDA margin (valori mediani)
Dall’analisi dei dati di bilancio emerge che nel 2010 le imprese che si sono aggregate in Rete hanno ottenuto risultati migliori sia in termini di crescita del fatturato che di redditività.
Evoluzione fatturato (var. % 2010; valori mediani)
Maggior crescita e redditività nelle aziende aderenti a Reti
(a) 271 imprese manifatturiere che appartengono a Reti di imprese
(b) imprese manifatturiere italiane con almeno un milione di euro di fatturato Fonte: Intesa Sanpaolo e Mediocredito Italiano su bilanci aziendali
8,8
7,5
6,5 7,0 7,5 8,0 8,5 9,0
Imprese manifatturiere che appartengono a Reti (a)
Totale manifatturiero italiano (b)
6,9 6,8
8,1
7,1
4 6 8 10
Imprese manifatturiere che appartengono a Reti (a)
Totale manifatturiero italiano (b)
2009 2010
Crescita dimensionale
Reti d’impresa e altre forme di alleanza
Innovazione e ricerca
Capitale umano e formazione
Internazionalizzazione:
¾ Esportazioni
¾ Investimenti diretti esteri
Efficienza energetica ed eco sostenibilità
¾ Efficienza energetica
¾ L’industria dei beni ambientali
I principali temi
In Italia molta innovazione non formalizzata...
Quota (%) di imprese manifatturiere che hanno introdotto prodotti nuovi per l’impresa e per il mercato, 2008
Nota: imprese con almeno 10 addetti. Fonte: Eurostat
8,1
18,0
21,1 21,2
0 15 30
Spagna Francia Italia Germania
Spese in R&S in percentuale del PIL nel 2009
Fonte: Eurostat
2,82 2,21
1,87 1,27 1,39
2,02
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0
Media UE_27
Italia Spagna UK Francia Germania
Istituzioni pubbliche, università e istituzioni provate non-profit Imprese
... ma occorre incentivare gli investimenti in R&S per produrre innovazioni più radicali ...
R&S delle imprese in % del PIL
Fonte: ISTAT
Gli investimenti regionali in Ricerca e Sviluppo
2008
Italia 0,65 Germania 1,86 Francia 1,32 Spagna 0,74
0,0 0,3 0,6 0,9 1,2 1,5
Piemonte Lombardia Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Liguria Veneto Lazio Campania Toscana Valle d'Aosta Abruzzo Trentino-Alto Adige Marche Umbria Sicilia Puglia Basilicata Molise Sardegna Calabria
2008 2000
Crescita dimensionale
Reti d’impresa e altre forme di alleanza
Innovazione e ricerca
Capitale umano e formazione
Internazionalizzazione:
¾ Esportazioni
¾ Investimenti diretti esteri
Efficienza energetica ed eco sostenibilità
¾ Efficienza energetica
¾ L’industria dei beni ambientali
I principali temi
Il ritardo italiano nell’istruzione: convergenza nei diplomati ma non nei laureati
Quota della popolazione con almeno un diploma di scuola secondaria superiore
per gruppi di età, 2009 (punti %)
Quota della popolazione con istruzione universitaria e programmi di studio post-laurea
per gruppi di età, 2009 (punti %)
Fonte: OCSE
Aumenta il divario dei giovani laureati (da 25 a 34 anni) rispetto alla media OCSE. Più in linea con la media degli altri paesi avanzati il dato sui
diplomati.
Fonte: OCSE
70
58 50
37
-11 -19 -20 -25
-40 -20 0 20 40 60 80 100
25-34 35-44 45-54 55-64 Italia Italia - Media OCSE
20 15
12 10
-17 -17 -15 -12
-30 -15 0 15 30 45
25-34 35-44 45-54 55-64 Italia Italia - Media OCSE
Fonte: Eurostat (ultimo aggiornamento: settembre 2010)
In Italia, la formazione nelle imprese ...
Quota (%) di imprese che hanno effettuato, internamente o esternamente, corsi di formazione
32
47
69 74
0 20 40 60 80
Italia Spagna Germania Francia
Quota (%) di imprese che nel 2009 hanno effettuato, internamente o esternamente, corsi di formazione
Fonte: Unioncamere – Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2010
... in tutte le ripartizioni territoriali
0 20 40 60 80 100
da 1 a 9 dipendenti
da 10 a 49 dipendenti
da 50 a 249 dipendenti
da 250 a 499 dipendenti
almeno 500 dipendenti Nord Ovest Nord Est
Centro Mezzogiorno
Crescita dimensionale
Reti d’impresa e altre forme di alleanza
Innovazione e ricerca
Capitale umano e formazione
Internazionalizzazione:
¾ Esportazioni
¾ Investimenti diretti esteri
Efficienza energetica ed eco sostenibilità
¾ Efficienza energetica
¾ L’industria dei beni ambientali
I principali temi
Buoni risultati sui mercati esteri per le export ...
0 2 4 6 8 10 12 14
Stati Uniti Giappone Regno Unito Francia Italia Germania
2010 2000 (-0,1%)
(-0,7%)
(-1,6%) (-1,7%)
(-2,3%)
(-3,5%) Quote di export sui mercati internazionali
(tra parentesi le differenze 2010 – 2000)
Fonte: ISTAT e ICE
Buona difesa delle quote di mercato. Nell’ultimo decennio solo la Germania ha fatto meglio.
... grazie all’alta competitività di chi esporta ...
Fonte: Intesa Sanpaolo
Produttività delle imprese italiane manifatturiere:
valore aggiunto per addetto, 2008 (migliaia di euro)
37
44
61
71
24
32
45 50
0 20 40 60 80
fino a 9 addetti da 10 a 49 addetti da 50 a 249 addetti 250 e più addetti Imprese che esportano Imprese che non esportano
... e al riposizionamento su prodotti a più alta qualità
25,0 30,0 35,0 40,0
Bassa Media Alta
2001 2009
Export italiano per fasce di prezzo/qualità (composizione %)
Fonte: Intesa Sanpaolo, su dati BACI
Esportazioni in % valore aggiunto, 2010
Propensione a esportare per regione
Fonte: Istat 36,0
34,6 34,6 32,6 31,0 28,0 25,2 24,1 20,3
18,0 17,9 16,3 14,9 13,0 12,2 11,3 11,1 9,5 7,3 1,1
Friuli-Venezia Giulia Veneto Emilia-Romagna Lombardia Piemonte Toscana Abruzzo Marche Trentino-Alto Adige Valle D'Aosta Sardegna Umbria Liguria Basilicata Sicilia Puglia Campania Lazio Molise Calabria
Propensione a esportare per provincia
Fonte: Istat
Esportazioni in % valore aggiunto, 2010
34,3 2,9
2,5 1,5
0 5 10 15 20 25 30 35 40
Cagliari Sassari Nuoro Oristano
Esportazioni della Sardegna di prodotti manufatti nei nuovi mercati
Il peso dei nuovi mercati nella regione...
(principali nuovi mercati; in % export totale della Sardegna)
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Libia Turchia Libano Tunisia Messico Israele Marocco Albania Emirati Arabi Uniti Siria Slovenia
Egitto 2010
2000
... e nella provincia di Cagliari
Fonte: Intesa Sanpaolo su Istat
0 2 4 6 8 10 12
Libia Turchia Libano Tunisia Messico Israele Marocco Albania Emirati Arabi Uniti Siria Slovenia
Egitto 2010
2000
Esportazioni della provincia di Cagliari di prodotti manufatti nei nuovi mercati (principali nuovi mercati; in % export totale di Cagliari)
Progressi sul fronte dell’internazionalizzazione
Fonte: Unctad
Stock di investimenti diretti esteri in uscita (mld di USD)
926 898
542
129 180
1.720
1.652
1.378
646 578
0 400 800 1.200 1.600 2.000
Francia Regno Unito Germania Spagna Italia
2000 2009
Numero di imprese estere a partecipazione italiana
Fonte: Ice-Reprint
La presenza all’estero con investimenti delle regioni
0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 Lombardia
Veneto Emilia-Romagna Piemonte Lazio Toscana Friuli-Venezia Giulia Marche Trentino-Alto Adige Liguria Campania Abruzzo Umbria Puglia Sicilia Sardegna Molise Calabria Valle d'Aosta Basilicata
2003 2009
Investimenti all’estero per le province della regione
Imprese estere partecipate da operatori della provincia, 2009
38 12
1 0
Cagliari Sassari Nuoro Oristano
Crescita dimensionale
Reti d’impresa e altre forme di alleanza
Innovazione e ricerca
Capitale umano e formazione
Internazionalizzazione:
¾ Esportazioni
¾ Investimenti diretti esteri
Efficienza energetica ed eco sostenibilità
¾ Efficienza energetica
¾ L’industria dei beni ambientali
I principali temi
La green economy e gli obiettivi comunitari
L’interesse per le energie rinnovabili non è solo congiunturale ma soprattutto strutturale, vista la stretta relazione tra problematiche ambientali e problematiche energetiche.
Lo sviluppo delle fonti rinnovabili contribuisce a diversificare le fonti di
approvvigionamento abbassando, al contempo, non solo il livello di gas serra ma anche altri inquinanti pericolosi per la salute umana. Esso inoltre permette ai singoli individui o imprese di diventare produttori autosufficienti.
Gli investimenti in fonti rinnovabili sono destinati ad aumentare. In Europa, in
particolare, la direttiva 2009/28/CE stabilisce un quadro comune per la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e per raggiungere una quota di energia rinnovabile del 20% nel consumo finale di energia dell’UE nel 2020. Oltre a questo obiettivo la direttiva prevede che, sempre al 2020, ogni Stato membro dovrà raggiungere una quota di almeno il 10% di energia rinnovabile nel settore dei trasporti attraverso l’utilizzo di biocarburanti.
L’Italia ha assunto l’obiettivo di coprire con energia da fonti rinnovabili il 17% dei consumi finali lordi entro il 2020. Per l’elettricità il target dell’Italia è di raggiungere un rapporto tra produzione normalizzata da rinnovabili e consumo finale pari al 26% (circa 99 TWh, +43% rispetto ai 69 TWh del 2010). Necessari nuovi
investimenti con effetti positivi anche in termini occupazionali.
Energia elettrica rinnovabile: Italia al 5° posto in Europa
Dati provvisori. Fonte: GSE da IEA
Produzione lorda di energia elettrica rinnovabile nell’UE15, 2010
16,8 16,1 14,0 13,0 12,8 7,4
4,7 4,2 4,0 2,0 1,9 1,5 1,0 0,6 0,0
0 2 4 6 8 10 12 14 16 18
Germania Spagna Svezia Francia Italia Austria Portogallo Regno Unito Finlandia Danimarca Olanda Grecia Belgio Irlanda Lussemburgo
Composizione %
Il mix di produzione rinnovabile nell’UE15
Dati provvisori.
Fonte: GSE da IEA
Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili (TWh), 2010
La posizione italiana:
Geotermica: 1°
Idraulica e Solare: 3°
Bioenergie: 4°
Eolica: 5°
In Europa aumento quasi generalizzato del peso della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili
Dati provvisori. Fonte: GSE da IEA
Produzione lorda di energia elettrica rinnovabile in % Produzione elettrica totale
Lussemburgo Irlanda
Belgio Grecia
Olanda
Danimarca
Finlandia Regno Unito
Portogallo
Austria Italia
Francia
Svezia Spagna
Germania
UE15
-10 -5 0 5 10 15 20 25 30
0 10 20 30 40 50 60 70
Peso % elet t ricit à da f ont i rinnovabili nel 2010 Peso % elettricità da rinnovabili 2010 - Peso % elettricità da rinnovabili 2000
La corsa alle rinnovabili in Italia: cresce la potenza installata...
Fonte: GSE
Potenza installata degli impianti da fonte rinnovabile in Italia
In Italia tra il 2000 e il 2010 la potenza istallata degli impianti da fonte rinnovabile è cresciuta del 65% circa, grazie ai nuovi parchi eolici, agli impianti alimentati con bioenergie e soprattutto ai fotovoltaici.
...e la produzione
Fonte: GSE
Produzione rinnovabile effettiva in Italia tra il 2000 e il 2010 (GWh)
Nel 2010 quota di energia rinnovabile al 20% dei consumi:
obiettivo 2020 al 26,4%
Fonte: GSE
Produzione di energia rinnovabile in % consumo finale lordo
16,3 15,9 16,0 16,6
18,8 20,1
0 5 10 15 20 25
2005 2006 2007 2008 2009 2010
La classifica regionale: guida la Lombardia per potenza...
Fonte: GSE
Potenza installata degli impianti da fonte rinnovabile in Italia nel 2010
...e produzione
Fonte: GSE
Produzione rinnovabile in Italia nel 2010
Fonte: GSE
Potenza installata degli impianti da fonte rinnovabile in Italia nel 2010
La classifica provinciale per potenza: in testa Brescia e Sondrio seguite da Bolzano e Trento. Foggia prima nel Centro-Sud
Fonte: GSE
La classifica provinciale per produzione: in testa Bolzano e Sondrio, seguite da Brescia, Trento e Pisa. Foggia prima nel Centro-Sud
Produzione rinnovabile in Italia nel 2010
Bene Pisa grazie ai suoi impianti
geotermici
Fonte: GSE
Produzione idroelettrica in Italia nel 2010
La classifica provinciale nell’idroelettrico: guidano Sondrio e Bolzano
Fonte: GSE
Produzione da bioenergie in Italia nel 2010
La classifica provinciale nelle bioenergie: in testa Bari, Ravenna, Napoli
Fonte: GSE
Produzione eolica in Italia nel 2010
La classifica provinciale nell’eolico: Foggia al 1° posto
Fonte: GSE
Produzione fotovoltaica in Italia nel 2010
La classifica provinciale nel fotovoltaico: Lecce e Bari prime
Fonte: GSE
Numerosità, potenza efficiente lorda e produzione netta
Toscana unica regione con impianti geotermoelettrici
Crescita dimensionale
Reti d’impresa e altre forme di alleanza
Innovazione e ricerca
Capitale umano e formazione
Internazionalizzazione:
¾ Esportazioni
¾ Investimenti diretti esteri
Efficienza energetica ed eco sostenibilità
¾ Efficienza energetica
¾ L’industria dei beni ambientali
I principali temi
Green economy: quale spazio per l’offerta italiana?
Nel medio termine la domanda di tecnologie e beni con contenuto ambientale rappresenterà un sostegno importante alla crescita economica e alla creazione di nuova occupazione.
Si creerà domanda aggiuntiva per:
¾ Beni dedicati ai servizi ambientali (aria, acqua, gestione rifiuti).
¾ Beni dedicati alla riduzione delle emissioni di CO2
filiera delle fonti rinnovabili;
tecnologie per l’efficienza energetica.
¾ Beni preferibili dal punto di vista ambientale (rispetto ad altri sostituti).
La salvaguardia dell’ambiente può inoltre stimolare l’innovazione e più in generale diventare uno strumento per la crescita e lo sviluppo.
Il circolo virtuoso ambiente-innovazione: in Italia più innovazioni grazie all’ambiente...
Imprese industriali italiane che hanno introdotto una o più innovazioni a seguito di eventi a sostegno dell’ambiente, 2006-’08 (in % imprese innovatrici)
27 20
16 16 15
0 5 10 15 20 25 30
Presenza di una normativa in materia ambientale o di una tassazione vigente sulle
emissioni inquinanti
Prospettive di nuove norme in materia ambientale o una nuova tassazione sulle
emissioni inquinanti
Esistenza di accordi volontari o di altri processi di negoziazione volontaria per la promozione e la
diffusione di buone pratiche in campo ambientale
Esistenza di una domanda corrente o attesa di innovazioni eco-compatibili
Disponibilità di incentivi finanziari a favore delle innovazioni eco-compatibili
...e un miglior ambiente grazie alle innovazioni
Fonte: ISTAT
Imprese industriali italiane che hanno introdotto una o più innovazioni con effetti positivi sull’ambiente, 2006-’08 (in % imprese innovatrici)
Benefici ambientali originati in fase di produzione di beni e servizi
Benefici ambientali originati in fase di consumo/utilizzazione di beni e servizi
30 28 21 18 17 16
0 10 20 30 40
Riduzione inquinamento atmosferico, idrico, sonoro e del
suolo
Riciclaggio materiali e rifiuti e riciclo acqua Riduzione uso energia per unità
di prodotto Sostituzione di materiali tradizionali con materiali eco-
compatibili
Riduzione uso materie prime e semilavorati per unità di
prodotto
Riduzione delle emissioni industriali di CO2
Fonte: ISTAT
27 26 24
0 10 20 30 40
Riduzione inquinamento
atmosferico, idrico, sonoro e
del suolo Riduzione
consumi energetici Miglioramento nelle pratiche di riciclo dei prodotti a fine
vita