LO STATO DI MALATTIA ACCERTATO DAL MEDICO DI FAMIGLIA
Dr. Giacomo Caudo∗
Cercherò brevemente di illustrare il ruolo del MdF, le peculiarità nel processo diagnostico con i risvolti medico-legali, che portano alla certificazione medica.
La società contemporanea, per le esigenze più svariate, conferisce effetti sempre più importanti alla attestazione dello stato di malattia, pertanto l'accertamento dello stato di malattia non: è più solo la base fondamentale per ricercare i rimedi più efficaci per stabilire o migliorare lo stato di buona salute ma rappresenta anche lo strumento per il riconoscimento di diritti personali per cui risulta inevitabile l’aumento delle richieste di certificazioni.
La medicina generale ha un ruolo centrale nell'organizzazione sanitaria italiana, per la sua essenza radicata nel territorio nazionale, perché tutti i cittadini hanno il proprio medico di famiglia e per alcune sue peculiarità quali la continuità nel rapporto assistenziale, il primo contatto col paziente e la diagnosi precoce, quindi è inevitabile che le richieste di attestazione di malattia per i medici di famiglia sono sempre più numerose. Proprio per questa importanza che va sempre più aumentando, il rilascio di un certificato medico va inteso come un atto particolarmente impegnativo.
Al medico di famiglia vengono richieste attestazioni di malattia per i più svariati motivi: per giustificare assenze lavorative, per il riconoscimento di invalidità a fini pensionistici per il riconoscimento di invalidità civile, per la valutazione del danno nell'infortunistica stradale per infortuni sul lavoro, per malattie professionali, ecc. Giova ricordare che il medico di famiglia, esercitando la professione come medico convenzionato con il SSN ma anche come libero professionista a seconda dei casi, riveste la qualifica giuridica di: “persona esercente un servizio di pubblica necessità”; “persona incaricata di un pubblico servizio”; “pubblico ufficiale”. E' quindi opportuno ricordare che il DPR 270/2000, che regola il rapporto convenzionale tra, MdF e SSN, prevede tra i compiti del medico di famiglia: la certificazione per l’incapacità temporanea al
∗Segretario Provinciale Fimmg, Messina
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lavoro; la certificazione per la riammissione al lavoro degli alimentaristi; la certificazione per la riammissione alla scuola dell'obbligo, agli asili nido, alla materna, e alle medie superiori; la certificazione di idoneità sportiva non agonistica nell’ambito scolastico.
Le altre certificazioni hanno quindi carattere libero professionale. La funzione essenziale del certificato è di attestare per iscritto come fatto certo una percezione visiva, uditiva e/o intellettiva. La funzione intellettiva rappresenta l'elaborazione logica che porta alla diagnosi e si basa su elementi oggettivi rilevati dal medico ed elementi soggettivi riferiti dal paziente.
Il MdF garantisce l’assistenza universale di primo contatto e di filtro nel sistema protezione/promozione della salute ha la responsabilità globale e continuativa della persona; garantisce l'assistenza diagnostica, curativa e riabilitativa direttamente o indirizzando il paziente ai livelli specialistici del servizio; mantiene con il paziente un rapporto che è insieme fiduciario e negoziale; un'altra caratteristica della medicina generale è l’assistenza domiciliare:
il MdF è l'unico medico che assume per contratto e per modus operandi la visita domiciliare. Si tratta di un’occasione importantissima che consente di valutare il paziente nel proprio ambiente, percependo meglio il clima dei rapporti familiari e il suo modo di vivere.
Questo stretto rapporto che lega il medico di famiglia con il proprio assistito permette di conoscere approfonditamente la storia clinica del soggetto e pone, quindi, il MdF in una posizione di privilegio nell’elaborazione della diagnosi ed anche nella formulazione della relativa prognosi. D'altronde, il patto di salute stretto con il proprio paziente, che si basa sul presupposto di un rapporto fiduciario, porta il medico ad accettare senza particolari remore la sintomatologia soggettiva riferita (se non è palesemente inverosimile) rendendolo più facilmente vulnerabile nei confronti di comportamenti fraudolenti che possono condizionare la formulazione della diagnosi. Quindi la dinamica risultante da questi due aspetti contrapposti pone il medico di famiglia in una forbice più ampia rispetto alle altre figure mediche potendo giungere, in talune circostanze, più precocemente ad una corretta diagnosi ma nello stesso tempo in altre condizioni, può più frequentemente essere messo in condizione di formulare diagnosi errate.
Concludendo, quando l’accertamento di uno stato di malattia viene ad essere influenzato in maniera perversa per motivi ben noti le soluzioni vanno
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ricercate a 360 gradi con l’impegno di tutte le figure coinvolte (politici, mezzi di informazione, medici burocrati, assicuratori, ecc.); i MdF sono disponibili a collaborare con azioni coordinate e condivise ma non sono disposti a sobbarcarsi soli del problema e tanto meno accettano di essere considerati come unici attori dal colpevolizzare o a cui ricorrere per la soluzione di problematiche complesse specie se questo deve avvenire a danno del rapporto fiduciario con il proprio paziente.
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