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tipologia. Se analizziamo, per esempio, il contenuto di proteina dell’erba medica, vediamo che l’80% circa dei campioni si colloca attor- no alla media, che è pari al 16,26% di proteina grezza, ma questo «intorno» va dal 12,7 al 19,55% (cioè il valore della media + o - la devia-
zione standard). È chiara la diff erenza che si può indurre nella razione utiliz- zando un valore medio per prodotti con variabilità compositiva tanto alta.
Da qui l’esigenza di eseguire analisi specifi che e non riferirsi a dati tabellari quando si voglia impostare un piano di razionamento accurato, che possa vera-
mente valorizzare al meglio il foraggio aziendale. Non solo: se si vuole man- tenere una razione il più possibile co- stante nel tempo, non si può prescin- dere dal conoscere il valore nutritivo della base foraggera utilizzata.
Il valore della fi bra
I carboidrati strutturali che costitui- scono la parete della cellula vegetale, detti anche fi brosi, includono cellulosa, emicellulose, lignina e pectine. Misura- ti attraverso la determinazione dell’NDF (fi bra insolubile al detergente neutro), essi rappresentano la fonte principale di energia per il ruminante. La quota ener- getica dei foraggi è strettamente legata alla quantità di parete cellulare che vie- ne degradata e utilizzata nel rumine: la digeribilità ruminale dell’NDF (dNDF) rappresenta, quindi, l’elemento da con- siderare per scegliere i fi eni da destinare alle bovine in lattazione.
In eff etti è proprio dalla quantità e dalla velocità di utilizzazione delle com- ponenti fi brose nel rumine che dipen- de l’energia disponibile ai batteri cel- lulosolitici e la loro capacità di crescita e sviluppo.
Per conoscere quanto dell’NDF po- tenzialmente digeribile sia veramente fermentato dai batteri, è necessario deter- minarne la degradabilità in laboratorio e calcolare la quota di NDF digeribile.
La stima della degradabili- tà oraria dell’NDF si ottiene ponendo in incubazione con liquor ruminale il campione in esame e attraverso la determinazione del residuo in tempi successivi è possibi- le calcolare la quantità di NDF degradata nel tempo. L’NDF digeribile per i fi eni si stima generalmente sulla base della degradabilità a 24 ore ed è espressa in percentuale dell’NDF totale.
L’NDF digerita è calcolata dall’NDF
L’importanza di analizzare i foraggi della razione
di M.T. Pacchioli, A. Immovilli, F. Ruozzi, C. Panciroli
S
ono stati presi in esame i risul- tati delle analisi di 1.508 fi eni prodotti e utilizzati nel 2008 e nel 2009 da un gruppo di azien- de da latte site in Emilia-Romagna. Tutti i fi eni sono stati analizzati da Crpa con uno strumento NIRS che utilizza un set di calibrazioni, per numerosi parametri nutrizionali, sviluppate specifi catamente sui fi eni italiani.Al di là delle evidenti diff erenze tra fi e- ni classifi cati per tipologia di specie pre- valenti (erba medica, erba medica mista, prato stabile ed erbaio di graminacee), dalle analisi sono emerse diff erenze so- stanziali dei principali parametri nu- trizionali anche all’interno dei diversi gruppi (tabella 1). Sono riportati i valori minimi e massimi per alcuni parametri nutrizionali indicativi e particolarmen- te importanti per il valore del foraggio, nonché la dispersione dei dati rispetto alla media, espressa attraverso il coeffi - ciente di variazione (Cv): questo indica, in sostanza, la percentuale dei campio- ni che si collocano nelle posizioni più estreme nella distribuzione normale dei campioni attorno alla media.
Tutti i parametri presi in considera- zione presentano valori del minimo e del massimo estremamente lontani tra loro, e in diversi casi il Cv si posizio- na tra il 20 e il 30%. Questo indica, e conferma, che i foraggi hanno compo- sizioni molto diff erenti all’interno della
DIGERIBILITÀ DI 4 TIPOLOGIE DI FIENI
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I fi eni primaverili risultano migliori di quelli ottenuti in estate; le mediche dei mesi estivi presentano valori analitici tendenzialmente buoni per le proteine, ma critici
per la quota di fi bra e la sua digeribilità
I fi eni
di graminacee hanno valori di digeribilità della fi bra più elevati
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TABELLA 1 - Variabilità di alcuni parametri nutrizionali di fi eni prodotti in Emilia-Romagna (2008-2009) ERBA MEDICA
(762 campioni) ERBA MEDICA MISTA
(411 campioni) PRATO STABILE
(219 campioni) ERBA DI GRAMINACEE (116 campioni) media min. max dev. st. Cv
(%) media min. max dev.
st. Cv
(%) media min. max dev.
st. Cv
(%) media min. max dev.
st. Cv (%) Proteina
grezza (% s.s.)
16,26 7,28 24,66 3,29 20,21 10,66 4,92 19,86 2,66 24,95 10,95 4,41 18,49 2,40 21,86 9,91 4,48 17,16 2,76 27,86 NDIP (*)
(% s.s.) 3,54 1,44 8,43 1,14 32,19 3,04 0,86 7,77 0,81 26,56 3,36 0,89 6,69 1,01 30,21 2,84 0,40 8,14 1,06 37,43 ADIP (*)
(% s.s.) 1,52 0,77 2,39 0,20 13,44 1,29 0,71 2,05 0,22 17,21 1,24 0,58 1,98 0,24 19,10 1,11 0,52 2,12 0,29 26,13 Proteina
solubile (% s.s.)
6,18 2,79 12,01 1,08 17,50 4,10 0,86 8,90 1,21 29,52 3,94 1,45 8,17 0,94 23,92 4,18 1,38 8,18 1,25 30,04 Digeribilità
NDF a 24 ore
(% NDF) 32,39 16,02 54,42 4,04 12,48 40,06 21,98 53,47 5,49 13,69 44,16 27,78 56,92 5,32 12,04 46,03 25,42 59,01 6,28 13,65 Zuccheri
(% s.s.) 6,34 1,46 12,66 1,65 26,12 7,54 2,35 12,27 1,62 21,45 8,17 2,78 15,47 1,89 23,09 8,87 2,18 16,79 2,26 25,43 (*) Vedi glossario.
Deviazione standard (dev. st.): indica lo scostamento dalla media (in più o in meno) delle misure. Coeffi ciente di variazione (Cv): è il rapporto percentuale tra dev. st. e media ed esprime la dispersione delle misure intorno alla media, più basso è questo valore meno il parametro in questione è variabile.
I foraggi presentano composizioni molto diverse anche nella stessa tipologia. Se si vuole impostare un piano di razionamento accurato, quindi, è necessario eseguire specifi che analisi e non riferirsi a dati tabellari.
digeribile, ottenuta applicando la dNDF (digeribilità della fi bra neutro detersa) al contenuto di NDF, considerando il kd (coeffi ciente orario di fermentazione nel rumine) e il kp (coeffi ciente di passaggio dal rumine agli altri prestomaci). Sono state calcolate: NDF digerita a livello del rumine e NDF totale, che tiene cioè conto anche della piccola quota di fi bra digerita a livello intestinale.
Relativamente a questo set di campio- ni la quota di fi bra dei foraggi utilizzabile ai fi ni energetici dalla vacca da latte, cioè l’NDF totale digerita a livello ruminale e intestinale, non è elevata: è minima per la medica in purezza (8,6% s.s.), media per la medica mista (13,2% s.s.) e il prato (14,7% s.s.), massima per gli erbai (16,1%
s.s.) (grafi co 1).
In sostanza questi dati indicano che soltanto una piccola quota della fi- bra dei foraggi analizzati risulta esse- re utilizzata dalla vacca da latte: solo il 19,36% per la medica in purezza e comunque al massimo il 28% nell’er- baio.
Digeribilità della fi bra e lignifi cazione
I risultati della ricerca hanno ben de- fi nito il rapporto tra digeribilità della fi - bra e livello di lignifi cazione della stessa.
Anche su questo campione di foraggi è
stata valutata la correlazione tra questi parametri, che è risultata signifi cativa sia per le singole tipologie di foraggio, sia per il campione preso nella sua tota- lità (fi gura 1).
Anche in questa indagine non è emerso un legame tra la quantità di parete cellu- lare e il suo grado di digeribilità (fi gura 2), conferma di quanto evidenziato an- che da altri progetti.
È noto, infatti, che la quantità di NDF
degradabile nel rumine dipende dal ti- po di pianta (è maggiore nelle gramina- cee), dall’età della pianta stessa e dalla natura dei legami che si instaurano fra la lignina, le emicellulose e le cellulose che costituiscono la parete della cellu- la vegetale.
Quando la pianta è sottoposta a stress (da caldo, per esempio) o cresce molto rapidamente (elevata disponibilità di luce, acqua e nutrienti), la quantità di NDF: la fi bra insolubile al detergente
neutro (NDF) è la quantità di mate- riale che rimane dopo aver bollito un campione di alimento in una soluzione al detergente neutro: il residuo è costi- tuito da tutti i componenti della parete cellulare, cioè emicellulose più ADF.
L’NDF è relazionata con l’ingestione del foraggio, che diminuisce all’au- mentare della quantità di parete cel- lulare, quindi di fi bra.
ADF: la fi bra insolubile al detergente acido (ADF) è la quantità di materiale che rimane dopo aver bollito un cam- pione di alimento in una soluzione al detergente acido: il residuo è costituito principalmente da cellulosa, lignina e una quantità variabile di silice. L’ADF è utilizzato anche per stimare l’energia dei foraggi.
ADL: la lignina, determinata all’ana- lisi chimica come ADL, è un polimero
di composti fenolici che fa parte della parete cellulare. Non è un carboidrato, ma viene classifi cato insieme ad essi nel- la descrizione degli alimenti zootecnici.
La lignina non è digeribile per tutti gli animali e rende indigeribili anche i com- posti ad essa legati (fi bre e proteine).
NDIP: è la proteina legata all’NDF (fi bra insolubile al detergente neutro) e rappresenta la proteina legata alla parete cellulare. Si determina come l’ADIP sul residuo NDF. La diff eren- za tra NDIP e ADIP fornisce la quota di proteina che se liberata dalla fi bra può essere digerita.
ADIP: è la proteina legata all’ADF e rappresenta la proteina non disponibile alla digestione. Fornisce un’indicazione di denaturazione della proteina in ge- nere indotta dal calore perché dovuta alla formazione dei prodotti della rea-
zione di Maillard.
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GLOSSARIO
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50 40 30 20 10 0
Sostanza secca (%)
Erba medica Erba medica mista Prato stabile Erbai graminacee NDF NDF potenzialmente digeribile NDF (digerita a livello ruminale) NDF totale digerita a livello ruminale e intestinale
8,6 13,2 14,7 16,1
GRAFICO 1 - Digeribilità della fi bra delle diverse tipologie di fi eno
La quota di fi bra utilizzabile (NDF digerita a livello ruminale e intestinale) ai fi ni energetici è minima per la medica in purezza, media per quella mista e il prato e massima negli erbai.
60 50 40 30 20 10
Digeribilità NDF a 24 ore (%)
2 4 6 8 10 12
Curva di adattamento per totale Erba medica Erba medica mista Prato stabile Erbai graminacee
ADL (% s.s.) R2 lineare = 0,802 (*)
60 50 40 30 20 10
20 40 60 80 100
Curva di adattamento per totale Erba medica Erba medica mista Prato stabile Erbai graminacee
NDF (% s.s.) R2 lineare = 0,247 (*)
Digeribilità NDF a 24 ore (%)
FIGURA 1 - Digeribilità dell’NDF a 24 ore (% NDF)
e ADL (% s.s.) delle diverse tipologie di fi eno FIGURA 2 - Digeribilità dell’NDF a 24 ore (% NDF) e NDF (% s.s.) delle diverse tipologie di fi eno
La digeribilità si riduce all’aumentare del livello di lignifi cazione del fi eno (aumento di ADL), sia per le singole tipologie di fi eno sia per il campione preso nella totalità. Non risulta esserci, invece, un legame tra la digeribilità e la quantità di fi bra presente nel foraggio.
(*) R2 compreso tra 0 e 1: più il valore si avvicina a 1, più i valori stimati sono vicini a quelli misurati.
lignina depositata è maggiore e i lega- mi che si realizzano fra questo compo- sto indigeribile e le fi bre sono tali da diminuirne la velocità di utilizzazione batterica.
Queste sono le motivazioni per le quali i foraggi che vengono prodotti in aree temperate (crescita meno ra- pida) a parità di stadio vegetativo pre- sentano concentrazioni meno elevate di lignina e velocità di degradazione delle fi bre più rapida.
Come varia la digeribilità
In conclusione, si può dire che per tutti i foraggi si sono ottenuti valori di degra- dabilità oraria della fi bra tendenzialmente molto bassi, in tutti i casi entro il 4-4,5%
all’ora. A questo parametro si associano in senso negativo valori elevati di lignina per le mediche e, seppure in misura più limitata, anche per gli altri fi eni.
I foraggi primaverili (fi eni di gramina- cee, fi eni di medica in consociazione con graminacee, fi eni di prato stabile e fi eni di graminacee) danno valori nutrizionali tendenzialmente migliori rispetto a quel- li ottenuti nei mesi centrali dell’estate. I fi eni di graminacee hanno i valori di di- geribilità della fi bra più elevati.
Le mediche ottenute nei mesi estivi de- notano valori analitici tendenzialmente buoni per il contenuto in proteina, ma certamente critici per contenuto in fi bra
e la sua digeribilità. Le condizioni clima- tiche estive caratterizzate dal caldo in- tenso e dalla relativa carenza di risorse idriche, unitamente a sfalci troppo tar- divi, appaiono in gran parte responsabili del fenomeno.
Quindi, in considerazione della gran- de variabilità compositiva dei fi eni, per la defi nizione accurata della razione è importante la loro analisi.
Maria Teresa Pacchioli Alessandra Immovilli Fabrizio Ruozzi, Cristina Panciroli
Crpa Reggio Emilia
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