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ORIENTAMENTIPEDAGOGICI per operatori e operatrici dei centri estivi

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Academic year: 2022

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(1)

ORIENTAMENTI PEDAGOGICI

per operatori e operatrici dei centri estivi

Focus bambine e bambini dai 3 ai 6 anni

COORDINAMENTO PEDAGOGICO 0-6

(2)

Questo documento si pone l'obiettivo di offrire alcune sollecitazioni pedagogiche per favorire l'accoglienza

di bambine e bambine dai 3 ai 6 anni nei centri estivi, coerentemente ai protocolli nazionali e regionali e ai principi di un'educazione 0-6 anni.

ORIENTAMENTI PEDAGOGICI PER

L'ACCOGLIENZA NEI CENTRI ESTIVI DI

BAMBINE E BAMBINE TRA 3 E 6 ANNI

(3)

RIFERIMENTI NORMATIVI

A LIVELLO NAZIONALE

Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19.

A LIVELLO REGIONALE

Protocollo regionale per attività

ludico-ricreative-centri estivi- per i

bambini e gli adolescenti dai 3 ai 17

anni.

(4)

T R A I D IR IT T I D E I B A M B IN I

DIRITTO ALL'INCONTRO SOCIALE TRA PARI

DIRITTO AL GIOCO

DIRITTO ALL'EDUCAZIONE

(5)

OBIETTIVO

Offrire contesti di socializzazione, gioco ed educazione, volti a favorire condizioni di benessere nei bambini e nelle bambine tra i 3 e 6 anni.

CENTRI ESTIVI

(6)

ORIENTAMENTI PEDAGOGICI

Lavorare in piccolo gruppo Gruppi omogenei

Continuità relazionale

Educare al distanziamento...ma non alla paura!

Le regole

Le norme igieniche

Accogliere le emozioni Ispirazioni psicomotorie Lo spazio

Comunicazione non verbale e paraverbale 1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

CENTRI

ESTIVI

(7)

LAVORO IN PICCOLO GRUPPO

Possibilità di osservare e rispondere in maniera

più specifica ai bisogni dei bambini.

     

Favorisce più significative

interazioni sociali tra bambini.

RAPPORTO 1:5

Permette di stimolare apprendimenti cooperativi.

Ad esempio, si possono pensare attività dove ciascuno possa contribuire alla realizzazione di un prodotto finale.

Favorisce dialogo

e ascolto.

(8)

GRUPPI OMOGENEI

Stimola il senso di

appartenenza e

condivisione.

Facilita la proposta di attività mirate e specifiche per la fascia d'età.

Abbassa la

conflittualità.

Facilita la

progettazione di un

contesto rispondente

ai bisogni.

(9)

CONTINUITÀ RELAZIONALE

Rassicura.

     

Consolida il rapporto.

Favorisce

socializzazione e apprendimento.

Consente di accogliere i cambiamenti del

contesto grazie alla stabilità del rapporto.

STABILITÀ DEGLI OPERATORI PER TUTTO IL TEMPO DELL'ATTIVITÀ

(10)

EDUCARE AL DISTANZIAMENTO...

MA NON ALLA PAURA!

Lavorare sulla promozione della sicurezza e non del pericolo (es:

invece che ""Allontanati!" si può dire "Perché non vieni a giocare qui?").

Prestate attenzione alle vostre paure e, se potete, condividetele con il gruppo di lavoro. Avere consapevolezza delle proprie paure, aiuta a non trasmetterle ai bambini..

Offrite ai bambini uno sguardo "osservante" e non

"vigilante".

Trovate parole "a misura di bambino" per fornire delle spiegazioni.

La non chiarezza alimenta paura.

(11)

LE REGOLE

Utilizzare poche regole, ma chiare.

     

Utilizzare una comunicazione

"in positivo".

Piuttosto che insistere sul cosa

"non si può fare", proviamo a valorizzare "cosa si può fare".

Offrire sempre delle alternative (es: questo non si può, ma questo sì)

Utilizziamo il canale visivo per favorire la comprensione (es: se facciamo un cartellone delle regole,

accompagnamolo con

immagini).

(12)

LE NORME DI IGIENE

Canzoni e filastrocche aiutano nel consolidamento delle routine.

Il web in questi mesi ha prodotto molti validi aiuti.

Abbiate cura estetica dello spazio e degli oggetti legati alla routine dell'igiene (es:

colorare le bottiglie di sapone, cartelloni colorati, ecc.).

Utilizzate un personaggio mediatore che "accompagni"

i bambini e le bambine in queste routine.

É probabile che in questi mesi i bambini abbiano già appreso delle norme di igiene associate a filastrocche, canzoni, rituali, ecc.

Ricordatevi  di partire dalle conoscenze pregresse..

(13)

ACCOGLIERE LE EMOZIONI

Mettiamo le emozioni dei bambini al centro.

Quando progettiamo (attività, spazi, tempi, ecc.), ricordiamoci di "centrare l'obiettivo emozioni".

É possibile che i bambini condividano le loro emozioni e i vissuti di questi mesi.

Dedicate loro momenti di ascolto attivo ed empatico.

Il gioco simbolico può "dare parola" alle emozioni.

Ad esempio, è possibile

"combattere" la paura sentendosi forti come supereroi

Può essere utile pensare a delle piccole zone "rifugio"

dove i bambini possano sentirsi sicuri e protetti.

Possiamo progettare con loro le loro "tane", ciascuno la sua!

NON CI SONO EMOZIONI GIUSTE ED EMOZIONI SBAGLIATE

(14)

ISPIRAZIONI "PSICOMOTORIE"

Quando i bambini giocano liberamente, proviamo ad osservarli. Annotiamoci che giochi fanno e come si muovono. Questo ci potrà aiutare nella fare proposte coerenti ai loro bisogni.

Consideriamo mente-corpo- emozioni come un'unità.

I bambini ci parlano attraverso il loro gioco e il loro movimento.

Promuoviamo momenti di attività motoria strutturata, ma non dimentichiamoci del gioco libero. 

PERCHÈ I BAMBINI PARLANO ATTRAVERSO IL CORPO

Il bisogno di muoversi (spazio senso-motorio)

Il bisogno di giocare (spazio simbolico)

Il bisogno di protezione (spazio della rassicurazione)

Progettiamo spazi che rispondano a 3 bisogni fondamentali:

1.

2.

3.

(15)

LO SPAZIO

Quando si introducono dei cambiamenti nello spazio, è bene anticiparli o comunicarli esplicitamente ai bambini.

Spiegate loro la funzione dello spazio e come lo possono utilizzare.

Più chiaro è lo spazio, più i bambini sapranno muoversi autonomamente seguendo le sue diverse funzioni. In altre parole: sarà lo spazio a

"parlare" ai bambini (non voi!)

Progettare aree tematiche di interesse ben chiare (es: area travasi; area materiali naturali; area giochi motori;

area riposo; area giochi "a tavolino", ecc.).

Lo spazio naturale offre di per sé innumerevoli occasioni educative spontanee.

(16)

COMUNICAZIONE NON VERBALE E PARAVERBALE

una postura stabile e aperta;

uno sguardo "sorridente";

porsi ad altezza bambino.

Alcune accortezze "non verbali" comunicano apertura e accoglienza:

La gestualità gioca un ruolo

fondamentale nella

comunicazione non verbale.

Può essere d'aiuto accompagnare le parole con gesti ampi e chiari.

Utilizzare più frequentemente e consapevolmente la sonorità della voce (es: cambi di registro; prosodia; tono, ecc.).

Anche se porti la mascherina, ricordati che se la tua bocca sorride, "sorridono" anche gli occhi.

(17)

BUON DIVERTIMENTO!

Il Coordinamento Pedagogico

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