Dott. A. Galan Vicepresidente Dott. L. Menabuoni Segretario Dr.ssa A. Balestrazzi Tesoriere

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Dott. A. Galan Vicepresidente Dott. L. Menabuoni Segretario Dr.ssa A. Balestrazzi Tesoriere

Dott. L. Mosca Consiglieri Dott. S. Baiocchi Dott. L. Marino Dott. M. Marullo Dott. C. Mazzotta Dott. C. Orione Dr.ssa M.L. Ruggieri Dott. N. Simini Dott. M. Sotgiu Prof. M. Virno

Comitato dei Probiviri Prof. G. Calabria Dott. G. Fumagalli Dott. I. Lenzetti Prof. E. Leonardi Dott. M. Visonà

Roma, 10 settembre 2016

Avv.

Stefania Saccardi Assessore al Diritto alla salute, al welfare e all'integrazione socio-sanitaria

Spettabile Assessore,

in nome e per conto dei nostri Associati, desideriamo rappresentare la nostra preoccupazione per quanto abbiamo potuto leggere negli articoli comparsi recentemente su alcuni quotidiani toscani riguardo l’utilizzo di ottici /optometristi in convenzione per ridurre le liste d’attesa per le prestazioni oculistiche negli ospedali pubblici .

Desideriamo precisare quanto segue:

- Le visite oculistiche ,che siano prime visite o visite di controllo, prevedono oltre all’esame della vista l’esecuzione di altre prestazioni quali l’esame obiettivo alla lampada a fessura , la misurazione del tono oculare e l’esame del fondo oculare dopo instillazione di collirio midriatico; tutte queste prestazioni necessarie ai fini del corretto inquadramento diagnostico sono di esclusiva competenza del medico oculista preparato dal Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e dalla successiva specializzazione in Oftalmologia, una preparazione che dura complessivamente dai 10 agli 11 anni ( a seconda che il corso di specializzazione duri quattro o cinque anni).

Come potrà ben comprendere, una visita oculistica effettuata da un medico oculista permette di evidenziare o di escludere eventuali patologie spesso silenti ed evidenziabili solo dopo un accurato esame di tutto il bulbo oculare , esame di competenza del solo medico oculista.

Pensare quindi di risolvere il problema delle liste d’attesa per la visita specialistica convenzionando dei negozi di ottica , oppure facendo dei contratti a figure non sanitarie, ci appare una proposta superficiale ed irricevibile.

Perché allora non convenzionare i tanti piccoli studi privati di medici oculisti sparsi sul territorio?

Per quale motivo non fare dei contratti ai tanti giovani oculisti neospecialisti in attesa di sistemazione?

Darebbero un servizio molto più completo di quello che potrebbero fornire ottici e ottici optometristi che hanno una formazione non universitaria o ,quand’anche si trattasse di formazione universitaria , si parlerebbe di un corso di laurea triennale attivato nelle Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali che nulla hanno a che fare con la Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Ci sentiamo in dovere quindi di concordare con quanto già rappresentatole da S.O.I. , Società Scientifica che rappresenta anch'essa medici oculisti italiani e le chiediamo quindi ufficialmente di non accettare eventuali proposte in tal senso presentate da ottici ed optometristi e di considerare altre strade per ridurre eventuali liste d’attesa troppo lunghe per la visita oculistica nelle strutture pubbliche; siamo a sua disposizione nel caso le potessero servire dei suggerimenti per risolvere questa importante problematica.

Cordiali saluti.

Il Presidente , il Segretario ed il Consiglio Direttivo dell’ Associazione Italiana Medici Oculisti