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RASSEGNA STAMPA 28-11-2018

1. REPUBBLICA.IT Usa, l'Fda approva larotrectinib: un solo farmaco per molti tumori

2. HEALTH DESK Il tumore al seno recluta cellule del midollo osseo per crescere 3. PANORAMA Ecco come le nuove terapie saranno realizzate su misura

4. ANSA Le protesi di silicone per il seno aumenterebbero il rischio cancro 5. QUOTIDIANO SANITÀ Manovra. Emendamento Governo per ridurre durata

delle scuole di specializzazione mediche

6. ITALIA OGGI Ok ai contributi subordinati ai vaccini 7. TEMPO Un medico su due subisce aggressioni

8. QUOTIDIANO SANITÀ Francia. Dal 10 dicembre i preservativi saranno rimborsati dall’assicurazione sanitaria

9. MESSAGGERO Cefalea, una norma per riconoscere la malattia sociale e

l'invalidità

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27-11-2018 Lettori 1.658.567

http://www.repubblica.it/

Usa, l'Fda approva larotrectinib: un solo farmaco per molti tumori

Per la seconda volta nella storia dell'oncologia, l'ente statunitense ha approvato un farmaco sulla base di una particolare alterazione genetica, la fusione del gene TRK, invece che in base al tipo di tumore

di TINA SIMONIELLO

LA FDA americana ha concesso l’approvazione con procedura accelerata per larotrectinib, un farmaco che non colpisce uno solo tipo di cancro, ma diversi: tumori che in comune non hanno la sede, o il tessuto, o l’organo colpito, ma una specifica mutazione genetica. “L'approvazione segna un nuovo paradigma nello sviluppo di farmaci antitumorali che non riconoscono un tessuto ma un biomarcatore", si legge in una nota rilasciata ieri dalla stessa agenzia statunitense.

• IL NUOVO FARMACO

Larotrecnib, che potrà essere utilizzato negli adulti e nei bambini, è un inibitore altamente selettivo delle proteine di fusione NTRK, che sono il risultato di una alterazione genetica che si verifica quando il gene TRK (tropomyosin receptor kinase) si fonde con altri geni, dando luogo alla sintesi di elementi ibridi. Il fatto è che questi elementi, le proteine di fusione TRK, funzionano come un interruttore, cioè

"accendono" il tumore, stimolando le cellule tumorali a moltiplicarsi. Il meccanismo venne scoperto negli anni Ottanta, e da allora sono stati individuati oltre 50 geni diversi in grado di fondersi con un gene TRK.

Nei tumori più frequenti, questa fusione si verifica sporadicamente (0,5-1% dei casi), ma nelle forme rare

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(per esempio nei tumori a carico delle ghiandole salivari, nel carcinoma giovanile della mammella, o nei fibrosarcomi pediatrici) più di 90 volte su 100. Nel 2016 l’FDA aveva accordato a larotrectinib lo stato di terapia innovativa per la cura dei tumori solidi pediatrici e degli adulti non operabili o metastatici, positivi alla fusione TRK, che peggioravano nonostante le chemio tradizionali o che non potevano essere trattati in altro modo.

• GLI STUDI

L'efficacia di larotrectinib è stata studiata in tre trial clinici che hanno incluso 55 pazienti pediatrice e adulti affetti da ben 17 tipi di tumori solidi differenti per organo colpito, portatori della fusione TRK, nessuno dei quali aveva risposto al trattamento standard di cura. Il larotrectinib ha dimostrato un tasso complessivo di risposta del 75%. Una risposta che nel 73% dei casi è durata almeno sei mesi e nel 39%

un anno o oltre. Tra i tipi di tumore positivi alla fusione TRK che hanno risposto a bene al farmaco c’è il sarcoma dei tessuti molli, il cancro delle ghiandole salivari, il fibrosarcoma infantile, il carcinoma della tiroide e del polmone. Gli effetti indesiderati comuni riportati dai pazienti trattati comprendono

affaticamento, nausea, tosse, stitichezza, diarrea, vertigini, vomito e aumento dei livelli ematici di transaminasi AST e ALT.

"L'approvazione di oggi - ha dichiarato Scott Gottlieb, commissario FDA - segna un altro importante passo avanti nel processo di cambiamento verso il trattamento dei tumori sulla base della loro genetica piuttosto che del sito di origine [...] e riflette i progressi nell'uso dei biomarcatori per guidare lo sviluppo del farmaco e una somministrazione mirata della medicina. Questa tipologia di programma di sviluppo di farmaci, che arruola pazienti con tumori diversi ma con una mutazione genetica comune, non sarebbe stata possibile un decennio fa perché allora sapevamo molto meno delle mutazioni dei tumori”.

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27-11-2018 LETTORI

10.000

http://www.healthdesk.it/

LO STUDIO

Il tumore al seno recluta cellule del midollo osseo per crescere

La scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi farmaci target

I tumori al seno crescono e diventano più aggressivi con la complicità di fibroblasti derivati dal midollo osseo che promuovono lo sviluppo di vasi sanguigni e che potrebbero diventare futuri target terapeutici

I tumori al seno crescono reclutando cellule del midollo osseo. La scoperta, che potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie, è stata annunciata sul Journal of Experimental Medicine da un gruppo di ricercatori israeliani.

È noto che le cellule cancerose presenti all’interno dei tumori solidi sono circondate da altre cellule che, nonostante siano di natura benigna, contribuiscono alla crescita del tumore e alla formazione di metastasi.

Tra le cellule “complici” della crescita del tumore al seno ci sono i fibroblasti

responsabili di promuovere la proliferazione cellulare, l’infiammazione e la formazione

di nuovi vasi sanguigni che alimentano il tumore trasportando ossigeno e sostanze

nutrienti.

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Molti di questi fibroblasti provengono da tessuti vicini al tumore, ma non tutti. Gli scienziati della Sackler School of Medicine di Tel Aviv, studiando nei topi la crescita del carcinoma mammario, hanno scoperto che un elevato numero di fibroblasti associati al tumore provenivano da alcune cellule del midollo osseo chiamate cellule stromali mesenchimali.

Secondo i ricercatori quindi il tumore al seno recluterebbe queste cellule del midollo osseo trasformandole poi in fibroblasti particolari, dotati di caratteristiche diverse da quelle delle altre cellule complici. I fibroblasti derivati dalle cellule del midollo osseo, infatti, sono privi della proteina PDGFRα, ma particolarmente ben riforniti della proteina clusterina. Ed è proprio l’elevata quantità di clusterina a promuovere la proliferazione dei vasi sanguigni.

I tumori che contengono fibroblasti di provenienza midollare sono quindi più vascolarizzati degli altri e, grazie al maggiore rifornimento di ossigeno e sostanze nutrienti, crescono di più e più in fretta.

Negli esseri umani sembra plausibile che accada lo stesso processo osservato nei topi, dato che anche nei carcinomi umani è stata rilevata la presenza di fibroblasti privi della proteina PDGFRα.

I ricercatori si sentono quindi legittimati a ipotizzare che i tumori della mammella che colpiscono le donne siano impegnati nelle stesse operazioni di reclutamento delle cellule del midollo osseo e che queste ultime abbiano un ruolo decisivo nella crescita e nell’aggressività del tumore.

«Il nostro studio - ha dichiarato Neta Erez che ha guidato il team di ricerca - dimostra che il reclutamento dei fibroblasti derivati dal midollo osseo è importante per

promuovere la crescita del tumore, probabilmente perché favorisce la formazione di vasi

sanguigni. Conoscere il meccanismo di funzione di questi fibroblasti associati al cancro

potrebbe formare le basi per lo sviluppo di nuovi trattamenti mirati sia sui fibroblasti

derivati dal midollo osseo sia sulle cellule cancerose».

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Tiratura: 214058 - Diffusione: 209584 - Lettori: 970000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

28-NOV-2018 da pag. 56 foglio 1 / 3 Superficie: 239 % Dir. Resp.: Maurizio Belpietro

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Tiratura: 214058 - Diffusione: 209584 - Lettori: 970000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

28-NOV-2018 da pag. 56 foglio 2 / 3 Superficie: 239 % Dir. Resp.: Maurizio Belpietro

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Tiratura: 214058 - Diffusione: 209584 - Lettori: 970000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

28-NOV-2018 da pag. 56 foglio 3 / 3 Superficie: 239 % Dir. Resp.: Maurizio Belpietro

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27-11-2018

513.678

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/

Le protesi di silicone per il seno aumenterebbero il rischio cancro

Per inchiesta giornalistica internazionale pochi test sicurezza

Inchiesta dell'International Consortium of Investigative Journalists © ANSA/Ansa

Le protesi al silicone per il seno impiantate in tutto il mondo spesso sono vendute senza gli adeguati test di sicurezza, al punto che potrebbe essere 'sfuggito' il legame con un tipo raro di tumore oltre a svariati effetti collaterali. Lo afferma un'inchiesta dell'International Consortium of Investigative Journalists, un consorzio internazionale di giornalisti di cui fanno parte le principali testate europee.

Per quanto riguarda il legame con il linfoma anaplastico a larghe cellule, un raro cancro del sistema immunitario, le autorità francesi hanno già raccomandato alle donne di non utilizzare le protesi con silicone 'ruvido' finché non sarà terminata un'indagine sul rischio, e anche quelle britanniche hanno iniziato a investigare, anche se non hanno emanato raccomandazioni

specifiche. "Il possibile legame con il tumore ci preoccupa - afferma alla Bbc Suzanne Turner dell'università di Cambridge -. Il rischio è piccolo ma è un rischio su cui dovremmo investigare e di cui dovremmo essere informati".

Dai dati britannici il linfoma si presenterebbe in uno su 24mila impianti, si legge nell'inchiesta, che fa parte di un lavoro più grande chiamato 'implant files' sui dispositivi medici, mentre altri paesi riportano tassi maggiori. Fra le altre scoperte dei giornalisti c'è l'uso di materiali non

abbastanza puri, riscontrato in Olanda, un gran numero di donne che si sono ritirate dai test clinici

per verificare la sicurezza delle protesi e migliaia di segnalazioni di effetti collaterali, anche gravi,

dovuti alle protesi e sfuggiti alle autorità regolatorie o coperti dai produttori.(ANSA).

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28/11/2018 <strong>Manovra.</strong> Emendamento Governo per ridurre durata delle scuole di specializzazione mediche

http://www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=68416 1/1

quotidianosanità.it

Martedì 27 NOVEMBRE 2018

Manovra. Emendamento Governo per ridurre durata delle scuole di specializzazione mediche

A definire la riduzione, la contestuale riorganizzazione delle classi e la tipologia dei corsi sarà un successivo decreto del Miur di concerto con il Ministero della Salute da emanarsi entro 120 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio. La misura si applicherà a partire dall’anno accademico 2017-2018.

“La durata dei corsi delle Scuole di formazione specialistica di area sanitaria ad accesso riservato ai medici è ridotta rispetto a quanto previsto nel decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della Salute, 4 febbraio 2015, n. 68, pubblicato nel supplemento ordinario n. 25 alla Gazzetta Ufficiale del 3 giugno 2015, n. 126, nel rispetto della durata minima prevista dalla normativa europea in materia, riorganizzando altresì le classi e le tipologie di corsi di specializzazione medica”. È quanto prevede un

emendamento alla Legge di Bilancio allo studio del Governo che abbiamo potuto visionare in anteprima.

A disciplinare la materia sarà però necessario un decreto del Miur di concerto con il Ministero della Salute da emanarsi entro 120 giorni dall’entrata in vigore della manovra.

La nuova durata dei corsi, si applicherà già a partire dall’anno accademico 2017/2018 “e trova diretta

applicazione anche nei confronti degli specializzandi che nel predetto anno accademico 2017/2018 sono iscritti al primo anno di corso”.

Gli altri, esclusi gli specializzandi al penultimo e ultimo anno, potranno decidere se “optare per il nuovo ordinamento riordinato alla luce della nuova durata o, in alternativa, concludere il proprio percorso formativo secondo gli Ordinamenti previgenti”.

“Eventuali risparmi – si legge - derivanti dall’applicazione del presente comma sono destinati all’incremento del numero dei contratti di formazione specialistica medica”.

Luciano Fassari

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Tiratura: 69755 - Diffusione: 37117 - Lettori: 111000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

28-NOV-2018 da pag. 36 foglio 1 Superficie: 25 % Dir. Resp.: Pierluigi Magnaschi

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Tiratura: 30440 - Diffusione: 18196 - Lettori: 147000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

28-NOV-2018 da pag. 10 foglio 1 Superficie: 21 % Dir. Resp.: Franco Bechis

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Tiratura: 143384 - Diffusione: 114339 - Lettori: 1041000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

28-NOV-2018 da pag. 23 foglio 1 / 2 Superficie: 90 % Dir. Resp.: Virman Cusenza

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Tiratura: 143384 - Diffusione: 114339 - Lettori: 1041000: da enti certificatori o autocertificati www.datastampa.it

28-NOV-2018 da pag. 23 foglio 2 / 2 Superficie: 90 % Dir. Resp.: Virman Cusenza

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