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PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE SEDE INAIL BONCOMPAGNI

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Academic year: 2022

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PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE SEDE INAIL BONCOMPAGNI

Relazione impianti elettrici e speciali

Premessa ... 2

Riferimenti normativi e legislativi ... 7

Dati progettuali ... 7

Dati di carattere generale ... 7

Dati di progetto relativi all’utilizzazione dell’edificio ... 7

Descrizione del complesso edilizio, degli impianti elettrici e speciali ... 8

Architettura dell’impianto e criteri di dimensionamento ... 9

Fornitura di energia ... 9

Classificazione dei luoghi ai fini della sicurezza ... 9

Scelta dei materiali in relazione al rischio di incendio ... 11

Scelta di alimentazione dei servizi di sicurezza ... 11

Criteri di protezione contro i contatti diretti e indiretti ... 12

Criteri di dimensionamento della rete elettrica ... 12

Descrizione degli impianti ... 13

Distribuzione principale ... 14

Distribuzione secondaria ... 14

Impianti di illuminazione ... 14

Impianti di forza motrice ... 15

Impianto fonia\trasmissione dati ... 17

Impianto di radiodiffusione ... 17

Impianto video TV ... 17

Impianto elimina code ... 17

Impianto orologi ... 18

Impianto antintrusione ... 18

Impianto videocitofonico. ... 18

Alimentazione utenze tecnologiche ... 18

Impianti elevatori, termici, idrici e trattamento aria. ... 18

Messa elettrica a terra delle masse ... 18

Interventi prevenzionali in fase progettuale e Gestione dell’impianto elettrico ... 19

Elenco normativa elettrica ... 20

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Premessa

La presente relazione descrive gli impianti previsti all’interno del progetto di riqualificazione nell’edificio di proprietà dell’INAIL sito in Milano, via Boncompagni 41.

L’intervento sugli impianti dell’edificio segue la riqualificazione architettonica degli spazi e una riorganizzazione della dotazione organica di cui alle norme:

L.296/2006 Legge finanziaria del 2007 DL n.112/2008

DL 194/2009 DL 98/2011

L. 191/2009 Legge finanziaria 2010

L’immobile consta di un piano interrato e quattro piani fuori terra, due appartamenti al terzo piano sono adibiti a residenze è ubicato in un’area proprietaria sulla quale insiste anche la tipografia.

Il progetto degli impianti elettrici e speciali segue la nuova disposizione architettonica degli uffici INAIL a seguito degli obblighi posti agli enti con la legislazione suddetta. Non è previsto un progetto per tutto l’edificio ma solo negli spazi da modificare inoltre, per ragioni di opportunità e di ergonomia dell’uso della Sede, è previsto un rifacimento degli impianti speciali.

Si riporta un elenco degli impianti oggetto della presente illustrazione:

Montanti per l’alimentazione dei quadri di piano (n.4) e quadri di piano, distribuzione di in bassa tensione per f.e.m. e illuminazione;

Rete dati Konnex, DALI, Modbus e server supervisore;

applicazione di apparecchiature illuminotecniche in tutti i piani;

impianti speciali: antintrusione, videosorveglianza, videocitofonico, controllo accessi.

Nel progetto non è compreso l’adeguamento elettrico dell’archivio, ubicato a piano interrato, alla normativa per i luoghi a maggior rischio in caso d’incendio e neanche è compreso l’adeguamento dell’impianto elettrico delle cantine e corselli.

Alla presente relazione tecnica vengono allegati i documenti di progetto specificati in ultima pagina.

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Consumi elettrici di riferimento

Si può parlare di risparmio elettrico solo se è possibile misurare prima e dopo i consumi elettrici ed è auspicabile potere sottoporre i dati a confronti con realtà simili/uguali. Al momento una analisi di previsione per l’edificio di Milano Boncompagni non è possibile poiché non si conoscono i dati a progetto realizzato ciò che è possibile fare è rilevare le conclusioni dello studio di una ricerca ENEA (2009) sui consumi energetici nelle strutture con addetti e quindi comprensivi di computer, apparecchi di climatizzazione, illuminazione per uffici, la ricerca è intitolata “Caratterizzazione dei consumi energetici nazionali delle strutture ad uso ufficio” di E. Santini, S. Elia, G. Fasano. La ricerca pone l’accento sulla poca significatività dei dati e notevole variabilità per motivi di carattere organizzativo del lavoro in questi edifici. I dati di KWh/anno possono relazionarsi all’unità di superficie e\o all’addetto. Va considerato che i dati per unità di superficie rilevati dalla ricerca sono relativi alla zona climatica (Milano Zona E) mentre i dati rilevati per addetti non sono afferenti a nessuna zona. La ricerca individua un modello di analisi dei consumi come più rappresentativo per valutare i consumi degli edifici considerati e che è la somma della energia rilevata per unità di superficie e per addetto.

E= Is x S + Iadd x nadd

I risultati illustrati in tabella e potrebbero servire come benchmark sebbene vanno considerati con tutte le limitazioni del caso dalla lettura della ricerca.

Non è stato possibile raccogliere i dati della Sede di Milano Boncompagni per un confronto.

Secondo il documento dell’Agenzia del Demanio del 28.3.2013 Prot. n. 2013/8742

“L’efficienza energetica negli edifici in uso alle Amministrazioni Centrali e Periferiche dello Stato” e trasmesso ai Ministeri e agli Enti pubblici tramite i Ministeri vigilanti si rileva quanto segue.

Consumo energetico medio del consumo elettrico complessivo di un edificio adibito ad uffici

Consumo in stand -by consumo elettrico annuo

Ascensore 5% 2 kW [1] circa 10.000 kWh

Illuminazione 13% n.a. 13%

Climatizzazione 25% n.a. n.a.

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La configurazione del sito INAIL è tale che non è presente un contatore per la Tipografia e neanche per la Sede INAIL pertanto non è possibile ricostruire lo storico dei consumi nella Sede. Sono stati introdotti dei misuratori di energia in un quadro elettrico per monitorare i consumi su linee dedicate a una utenza omogenea.

Misure obbligatorie a carico dell’ente pubblico Normativa

A seguito delle Direttive dell’Unione Europea su risparmio energetico e sull’ambiente, conosciuto nel gergo con la strategia di Lisbona del 20-20-20, anche il settore pubblico è obbligato ad osservare le seguenti disposizioni normative:

- D.Lgs n.50 18.4.2016 Codice degli appalti, art. 34 Criteri di sostenibilità energetica e ambientale.

- D.L. 52/2013 art. 14 finalizzato al contenimento di energia e all’efficcientantento degli usi finali dell’energia;

- D.Lgs 115/2008 “Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE” artt. 13, 14 e 15 con le seguenti misure

o il ricorso a realizzare interventi di riqualificazione degli impianti;

o eseguire diagnosi energetiche degli edifici pubblici in caso di ristrutturazioni degli impianti termici;

o la certificazione energetica degli edifici pubblici (con metratura superiore ai 1000 metri quadrati);

o l’acquisto di apparecchi, impianti, veicoli ed attrezzature con ridotto consumo energetico.

- D.Lgs. 192/05 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia”;

- Decreto Ministeriale 09/01/2015 Individuazione delle modalità di funzionamento della cabina di regia istituita per il coordinamento degli interventi per l'efficienza energetica degli edifici pubblici;

- DM 17 luglio 2014 Piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica;

- Circolare 2012/20494 del 16.07.2012

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- Il nuovo Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia 2008 - - Major adapt 2014

Ogni ente pubblico, in qualità di proprietario o utilizzatore di beni e servizi è direttamente responsabile sotto l’aspetto amministrativo, gestionale ed esecutivo dell’adozione degli obblighi di miglioramento previsti dai succitati articoli.

Scelte progettuali per il contenimento energetico In linea con le norme di cui sopra le iniziative progettuali sono esposte di seguito.

a) Pulsante su multipresa da scrivania. La multipresa dotata di un pulsante illuminato di rosso per potere spegnere tutti gli utilizzatori del posto di lavoro in una vota sola. È noto che un computer da ufficio acceso per 9 ore al giorno può consumare anche 175 KWh/a e un monitor LCD 65KWh/a . Il PC assorbe energia anche da spento per un minimo di 3W fino a 6W, il pulsante consente di azzerare il consumo a PC spento a 0,18 €/KWh si possono risparmiare 28-56 €/(a PC). Una stampante consuma anche 63 KWh l’anno mentre solo l’8% è destinato al consumo per la fase di stampa inoltre va considerato che la macchina riduce la sua resa nel corso del tempo e accenderla solo quando necessario e non lasciarla in stand-by, il pulsante rosso ha la funzione di evitare che si possa dimenticare il dispositivo acceso. Buona cosa sarebbe dotare i piani di una stampante multifunzione in rete.

b) Illuminazione gestita. La luce è fornita all’interno dell’edificio considerando:

o la effettiva presenza di lavoratori nel posto di lavoro;

o le reali necessità di luce sul piano di lettura;

o la moderna tecnologia della luce dai LED;

o la gestione automatizzata su protocollo DALI;

o la supervisione su protocollo KONNEX;

Oltre a quanto esposto sopra si è data la possibilità al lavoratore di provvedere a gestire la luce da se rinunciando alla gestione automatica ma soggetto a uno o più dispositivi di presenza a plafone e con la possibilità di una doppia accensione.

c) Climatizzazione gestita. L’iniziativa progettuale ha considerato solo le unità terminali che sono dei fan coil, il risparmio energetico è realizzato considerando:

o la effettiva presenza di lavoratori nel posto di lavoro;

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o la supervisione con telegrammi su una rete MODBUS e su rete KONNEX con supervisore;

La gestione delle plafoniere e dei fan coil è gestita localmente da un sensore di luminosità e presenza su rete KNX. Il sensore di luminosità può essere tarato su una soglia di illuminamento minimo da normativa (500 lux) che fornisce luce in presenza di corpo caldo (persone), in caso di non presenza le luci si spengono e il sensore disattiva i fan coil dopo 20 minuti o può farli disattivare dal sensore tramite l’invio di un telegramma su rete KNX.

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Riferimenti normativi e legislativi

Nella redazione del presente progetto, inerente gli impianti elettrici di distribuzione delle parti in ristrutturazioni sono considerate le norme CEI e le disposizioni di legge. Si aggiungano le prescrizioni dei VV.FF. e delle Autorità Locali; le prescrizioni e le indicazioni dell’azienda distributrice dell’energia elettrica, per quanto di loro competenza nei punti di consegna e ancora: prescrizioni ed indicazioni provenienti dall’azienda telefonica. Si riporta in appendice l’elenco delle norme che regolamentano la realizzazione di impianti elettrici.

Dati progettuali

Dati di carattere generale

Dati Valori

DENOMINAZIONE EDIFICIO Sede INAIL di Milano Boncompagni

TIPO DI INTERVENTO Ristrutturazione di tutti gli impianti di distribuzione f.e.m. e impianti speciali (videocitofonia, trasmissione dati su protocolli KNX, Modbus e DALI)

DATI DELL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA

Punto di consegna da cabina di trasformazione a piano interrato

Frequenza nominale 50 Hz

Icc presunta nel punto di consegna 15 KVA

Stato del neutro A terra in cabina

Sistema di distribuzione TT

Tensione nominale utilizzatori e apparecchiature BT 230 V – 400 V

MISURA DELL’ENERGIA Gruppo di misura

CADUTA DI TENSIONE NELLE CONDUTTURE Max 4% dal QE generale a tutti gli utilizzatori

SEZIONI MINIME AMMESSE Come da norme CEI

ELENCO CARICHI E LORO UBICAZIONI Vedi fascicolo dei calcoli e schemi elettroesecutivi VINCOLI DA RISPETTARE Nessuno spostamento dei quadri elettrici

ENTE FORNITORE DI ENERGIA HERA

Dati di progetto relativi all’utilizzazione dell’edificio

Dati Valori

Destinazione d’uso Uffici

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Ambienti soggetti a normativa CEI specifica1 Ambienti a rischio di incendio con classe 30: archivio, Uffici

Descrizione del complesso edilizio, degli impianti elettrici e speciali

Oggetto dell’intervento è un manufatto edilizio di oltre quarant’anni, la cui struttura portante in c.a.o. a un piano interrato e 4 piani fuori terra e copertura calpestabile. Le pertinenze esterne si ravvisano in un cortile carrabile a tergo dell’edificio ove insiste un posteggio e l’industria tipografica dell’INAIL. La pianta, ai piani fuori terra si individua in un rettangolo e prospiciente con il lato lungo su Via Boncompagni. Le altezze libere di piano sono di 3,40 m, l’altezza utile è ridotto di 0,40 m con l’applicazione di un controsoffitto. Nella realizzazione dei tracciati elettrici al piano primo, si avrà cura di considerare i percorsi esistenti per applicare gli utilizzatori previsti in progetto, ove ciò sia possibile. La disposizione interna degli ambienti di lavoro ha carattere di uffici singoli.

Saranno realizzati i seguenti impianti elettrici e speciali:

− alimentazione elettrica normale dal QEGBT fino al quadro di piano Q.E., saranno sostituiti questi ultimi e i cavi di alimentazione degli stessi a partire dal QEGBT di cabina;

− percorsi segregati per cavi di trasmissione correnti deboli;

− linee dorsali di distribuzione ai piani;

− impianto d'illuminazione normale;

− impianto d'illuminazione di emergenza;

− impianto di videocitofonia e apertura cancello con spira interrata;

− impianto forza motrice per l'alimentazione delle prese a spina e delle utenze specifiche;

− impianto di videosorveglianza, antintrusione e controllo accessi;

− predisposizione di cablaggio strutturato per trasmissione dati (le parti attive dell’impianto saranno completate da altra ditta con convenzione CONSIP;

1 L.37/08 f) impianti radiotelevisivi ed elettronici: le componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione ed alla ricezione dei segnali e dei dati, anche relativi agli impianti di sicurezza, ad installazione fissa alimentati a tensione inferiore a 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua, mentre le componenti alimentate a tensione superiore, nonché i sistemi di protezione contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all'impianto elettrico; ai fini dell'autorizzazione, dell'installazione e degli ampliamenti degli impianti telefonici e di telecomunicazione interni collegati alla rete pubblica, si applica la normativa specifica vigente;

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− impianto di rete per trasmissione segnali delle unità di terminali impianto termico;

− impianto di rete per trasmissione segnali dei corpi illuminanti e sensori annessi.

Architettura dell’impianto e criteri di dimensionamento

L’architettura dell’impianto è quella classica con quadri di piano e un circuito per utilizzatori omogenei. La distribuzione è realizzata con canale in controsoffitto che percorre il corridoio in andata e ritorno. La canalina sarà corredata da scatole di distribuzione applicate ai bordi e afferenti una per ciascun ufficio. Nella scatola dovranno trovare posto anche i cavi di segnale e l’elettronica collegata alla rete di gestione energia e ai pulsanti di accensione luci uffici.

Fornitura di energia

L’energia utile è prodotta da cabina di trasformazione MT\BT al piano interrato tramite due trasformatori da 400 KVA, In 570 A e V400 V. Il locale cabina contiene anche il quadro elettrico generale di bassa su cui sono allocati gli interruttori di protezione dei circuiti afferenti ai due edifici INAIL.

Classificazione dei luoghi ai fini della sicurezza

I luoghi a particolare rischio elettrico sono l’archivio a piano interrato e gli studi medici a piano 1° e 2°. Gli interventi saranno realizzati in locali uffici e studi medici, in tali locali si applica la sez. 710 della norma CEI 64-8.

Si fa notare che, i laboratori medici sono luoghi dove si esercita la medicina legale senza applicazione di dispositivi elettrici agli utenti, ciò val quanto dire che il fattore di rischio delle scariche elettriche di modesta entità è fugato. La classificazione di tali ambulatori è di gruppo 0 e i circuiti saranno protetti con interruttori differenziali di tipo AC (in grado di rilevare solo correnti differenziali verso terra sinusoidali) e non di tipo A (in grado di rilevare anche correnti differenziali verso terra pulsanti unidirezionali ) parimenti, le sale d’attesa della Sede a fianco i laboratori medici sono da considerare ambienti ordinari.

Gli ambulatori di gruppo 0 sono ambienti in cui non sono impiegati apparecchi elettromedicali con parti applicate all’infortunato che si reca in INAIL qui, la visita non comporta l'impiego di nessuna apparecchiatura elettrica applicata all’infortunato. Non esistono per gli impianti installati in questi ambienti particolari accorgimenti da adottare; si applicano le norme elettriche generali e non vige più l'obbligo di proteggere i circuiti mediante interruttore

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differenziale con Idn non superiore a 30 mA o realizzare il collegamento equipotenziale principale.

Dalle considerazioni di cui sopra è politica INAIL considerare al remota ipotesi che i laboratori medici siano utilizzati anche per applicare dispositivi elettromedicali sulla persona e considerare la seguente relazione cautelativa

R

A

x I

dn

<= 25

RA è la somma delle resistenze dell’anello di guasto, Idn è la corrente di intervento del dispositivo di protezione nel sistema TT. Per ridurre a valori non pericolosi la corrente che potrebbe attraversare il corpo del paziente si rende inoltre necessaria la realizzazione di un nodo equipotenziale. Per collegare le masse estranee al nodo o all'anello equipotenziale dovranno essere impiegati conduttori in rame con sezione non inferiore a 6 mm2, numerati ai due capi per permetterne una più facile individuazione durante le misure periodiche. Il nodo equipotenziale non necessariamente deve servire un unico ambulatorio ma può essere in comune a più locali contigui e sarà realizzato in modo da facilitare l'esecuzione delle misure prescritte.

Nella compilazione degli elaborati, in osservanza del D.lgs. 81/08, è stata prestata particolare attenzione alla sicurezza delle persone, sia in relazione alla protezione contro i contatti diretti che indiretti. A tale scopo sono previste luci di emergenza con prestazioni di illuminamento minime di legge, la rete di alimentazione è gestita da un server supervisore e di dispositivi di controllo del regolare funzionamento. In questi ambienti il grado di protezione deve essere IP4X, i corpi illuminanti non sono a portata di mano poiché auna altezza di 3 m quindi non vi sono vincoli di progetto per l’illuminazione negli ambienti medici.

Data la classificazione degli studi\laboratori medici non si provvede alla illuminazione di sicurezza invece, vanno eseguiti le seguentiverifiche\controlli\esami:

- Esame a vista;

- Misura della resistenza di isolamento;

- Prova della continuità dei conduttori di protezione;

- Prove per la protezione contro i contatti indiretti, incluse le prove di funzionamento dei dispositivi differenziali.

I quadri elettrici ai piani rialzato e 1°, ove vi sono studi medici, si realizzano come per gli ambienti di tipo ordinario quindi vale la CEI 23-51 e non la CEI 17-13/1 ciò perché i parametri di corrente e tensione non supera certi valori di soglia.

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Scelta dei materiali in relazione al rischio di incendio

La scelta dei materiali in relazione al rischio di incendio è in appresso esposta:

1. quadri principali, involucri e strutture di sostegno completamente metallici, ad eccezione dei quadretti di zona se esistenti ed esterni all’edificio che sono in materiale plastico auto estinguente;

2. cablaggi interni realizzati con cavi di tipo non propagante l’incendio (norma CEI 20- 22/III)

3. cablaggi ausiliari soggetti a surriscaldamento in caso di guasto (voltmetrici\o amperometrici) protetti contro il gocciolamento dell’isolante mediante calze in materiale siliconico;

4. tutti i materiali plastici utilizzati per canaline, morsettiere, custodie di apparecchi e strumenti, supporti, fascette, etichette, ecc. di tipo autoestinguente;

5. cavi della distribuzione principale: di tipo non propagante l’incendio tipo N07V-K (norma CEI 20-22/II);

6. cavi della distribuzione secondaria: di tipo non propagante l’incendio tipo N07V-K;

7. cavi dei circuiti di sicurezza, ronda e asserviti agli sganciatori: di tipo resistente al fuoco (norma CEI 20-36);

8. La distribuzione avverrà principalmente con tubi PVC posati a parete mentre per alcuni tratti si utilizzeranno le preesistenti condutture incassate;

9. tutti i materiali plastici utilizzati per tubazioni, canaline , morsettiere, cassette, scatole, coperchi, custodie, supporti, fascette, etichette, ecc.: in materiale plastico autoestinguente.

In corrispondenza di tutti i punti in cui le condutture degli impianti elettrici e speciali attraversano la delimitazione dei compartimenti tagliafuoco (qualora esistano) devono essere installati setti tagliafuoco di tipo certificato atti a ripristinare la resistenza prescritta per il compartimento.

Scelta di alimentazione dei servizi di sicurezza

L’impianto di illuminazione di emergenza gode di alimentazione autonoma nei punti previsti per il tramite di dispositivo inverter e pila tampone di durata non inferiore a un’ora in caso di mancanza della rete di alimentazione primaria.

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L’impianto sarà collegato a monte dell’interruttore di protezione del circuito luci e non a valle dello stesso. Il collegamento della linea delle emergenze può essere realizzata anche a valle dell’interruttore ma bisogna predisporre un inibitore delle emergenze se previsto in progetto.

L’impianto di illuminazione notturna o di ronda non è presente , in ogni caso può essere programmato all’occorrenza dal server di gestione del sistema impianti.

Criteri di protezione contro i contatti diretti e indiretti

La protezione contro i contatti diretti avviene mediante isolamento delle parti attive (in generale per cavi), le apparecchiature di comando, protezione e manovra, morsettiere devono soddisfare a norme specifiche. Non è considerata la protezione con interruttore differenziale per ovvi motivi di contatto simultaneo di parti in tensione, e a differente potenziale dello stesso circuito.

Protezione contro i contatti indiretti: mediante interruzione automatica del circuito attraverso l’impiego di dispositivi di protezione differenziale non generalizzato; tipicamente sul circuito terminale e ove necessario per garantire i tempi d’intervento prescritti dalle norme.

Criteri di dimensionamento della rete elettrica

Il dimensionamento della rete si origina dalla dotazione impiantistica e dall’analisi dei carichi previo conteggio della potenza nominale degli utilizzatori ed è effettuato in due fasi:

determinazione delle potenze assorbite da ogni ramo della rete e di conseguenza delle correnti di impiego, dimensionamento di ogni circuito della rete.

Le potenze assorbite sono calcolate partendo dai dati nominali degli utilizzatori ed applicando fattori di contemporaneità diversi in relazione al tipo di utilizzatore e alla modalità di impiego. I dati sono riportati nelle tabelle inserite nel calcolo.

Le portate nominali dei cavi sono quelle ricavate dalle tabelle UNEL2, e tengono conto del valore di massima temperatura ambiente di progetto delle effettive condizioni di posa (tipo di condotti portacavi e vicinanza tra cavi diversi)

Il dimensionamento delle condutture tiene conto anche del:

 valore della caduta di tensione;

 coordinamento tra le caratteristiche della conduttura e quelle del relativo dispositivi di protezione, in termini di correnti di cortocircuito massime e minime e di energia specifica passante, in tutte le configurazioni di esercizio previste per la rete.

2 Unificazione Elettrotecnica (nell’ambito CEI)

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I calcoli elettrici sono stati eseguiti con specifici programmi informatici, e hanno permesso di dimensionare le linee e le protezioni con riferimento alla norma CEI 64-8.

Descrizione degli impianti

L’impianto ha origine dalla cabina elettrica all’interno del quale è compresa la sezione dell’Ente erogatore, nel locale trova posto un armadio metallico, il quadro elettrico generale di bassa tensione QEGBT, bassa tensione. Allo stato attuale vi è un quadro elettrico per piano e posto nel vano scala mentre al piano rialzato, zona portineria vi sono i quadri dei servizi speciali (antintrusione). Le condutture si dipartono dal QE di piano per percorrere in canalina il controsoffitto, una parte dei cavi è distribuita con cassette poste nel corridoio altezza pavimento e una parte in controsoffitto con una canalina. Il progetto prevede una distribuzione in controsoffitto sempre con canalina che percorrerà il corridoio in andata e ritorno all’interno della quale vi saranno anche i cavi trasmissione dati. Le cassette saranno applicate ai bordi (v.foto) e serviranno gli uffici, esse conterranno anche l’interfaccia universale di segnali su linea BUS (ragnetti) e afferenti alla rete di gestione dei corpi illuminanti.

Foto 1 Cablaggio cavi su passerella/canalina

Le altre interfacce saranno applicate tutte all’interno dei quadri elettrici di piano pertanto l’Appaltatore dovrà progettare accuratamente lo spazio del Q.E.

Si farà uso dei percorsi esistenti assieme a quelli nuovi per raggiungere gli utilizzatori. Nei canali la sezione occupata dai cavi di energia non deve superare il 50% della sezione utile del canale stesso mentre nel CED, dove è previsto un pavimento flottante, è opportuno scegliere un

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grado di protezione della canalizzazione a terra almeno uguale o maggiore di IP52 nel caso bisogna prevedere una distribuzione a pavimento.

Non sono previsti gruppi elettrogeni e di continuità.

Distribuzione principale

Tute le linee principali si dipartono dal QEGBT fino ai quadri di piano, le linee non verranno sostituite contrariamente ai quadri di piano. Il percorso di tali linee è in cavedio nel vano scala, disposti in fasci piani a camminamento verticale, in essi la caduta di tensione sommata a quella delle linee secondarie è posta a 4% indipendentemente se trattasi di F.e.m. o luci. I quadri saranno segnalati e il vano reso libero da tutta la cavetteria in disuso.

Distribuzione secondaria

Comprende i quadri di piano e tutte le utenze di illuminazione emergenza compresa, i terminali del condizionamento, forza motrice per computer e di servizio. Le linee di alimentazione dei bagni servono tutti gli utilizzatori in loco: l’illuminazione, l’alimentazione dei sensori a raggi infrarossi, gli aspiratori se previsti in progetto. L’impianto di alimentazione elettrica dei fan-coil negli uffici avrà origine dal quadro di piano, la formazione del cavidotto comprende – cavi flessibili isolati di tipo N07V-K o altri di cui al DM 22/2/06 infilati in tubo di PVC flessibile/rigido e incassato a parete per percorsi entro controsoffitto in canalina, in percorsi esistenti o da realizzare in pareti fisse o mobili.

I conduttori delle linee di illuminazione si connettono in cassette applicate alla canalina metallica in controsoffitto assieme alla f.e.m. delle linee di correnti deboli.

Impianti di illuminazione3

Questi hanno origine dal quadro di piano e sono tutti composti di luci a LED gestiti da rete bus con protocollo DALI e gateway applicati in Q.E e interfaccia DALI-KNX.

L’illuminazione delle aree destinati ad uffici gode di un livello di illuminazione minimo di 500 lux su piano di lettura. L’illuminazione è comandata da un sensore applicato a plafone con soglia di intervento di 500 lux il quale è predisposto per integrare la luce artificiale con quella esterna. L’utente può disconnettersi dal sistema automatico e gestire l’illuminamento richiesto con i gruppi di accensione.

3 Per le prescrizioni e le verifiche illuminotecniche si è fatto riferimento alla norma UNI 10380: “L’illuminazione di interni con luce artificiale”

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L’illuminazione di corridoi e spazi di passaggio garantisce un livello di illuminamento medio superiore a quella prevista per norma tecnica (UNI 12464-1:2004). L’illuminazione di ronda non è prevista ma può essere programmata all’occorrenza visto il sistema è molto flessibile in termini di orari, di apparecchi, di posizione. I circuiti sono tutti protetti dall’unico quadro di piano. L’illuminazione di sicurezza è garantita da apparecchiature applicate in controsoffitto e disposte in centro del corridoio. poiché forniti di un complesso inverter-pila tampone, tale da fornire almeno i minimi valori di lux imposti dalla norma (5 lux a 1 m dal pavimento), tale dispositivo interviene in caso di black-out/disalimentazione a monte dell’interruttore di protezione del circuito e ritorna al normale funzionamento in caso di presenza di rete. L’illuminazione di sicurezza è prevista almeno nei corridoi, vie di fuga, e antibagno ed ha lo scopo di garantire la sicura evacuazione delle persone in caso di necessità.

Infine, negli uffici si utilizzano lampade LED e nei corridoi con temperatura di colore di 4000

°K denominate a tonalità bianca, con una resa cromatica Ra di 80\85 e specificata nei dati in elenco prezzi. In altri ambienti si utilizzano lampade fluorescenti compatte. L’accensione è predisposta con pulsanti e elettronica di interfaccia con rete bus DALI. Le linee saranno ubicate entro il controsoffitto.

Impianti di forza motrice

I circuiti di alimentazione delle prese a spina hanno origine dai quadri di settore e protetti a monte da apparecchio in quadro.

La f.e.m. per computer riguarda i posti di lavoro, quella di servizio le prese applicate nei corridoi e spazi comuni e di passaggio in grado di alimentare con sicurezza carichi come distributori di bevande, macchine fotocopiatrici eventuali attrezzature per pulizia pavimenti e utensili da lavoro. Per inciso, l’alimentazione dei computer è costituita da linea trifase e predisposta in maniera tale da equilibrare il carico sulle fasi (v.schema in basso).

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Le unità terminali sono alimentati con circuiti dedicati con linea monofase derivata dalla cassetta di derivazione applicata alla canalina.

Le caratteristiche degli impianti nei diversi tipi di ambienti sono riportate sulle tabelle allegate.

TABELLA DELLE DOTAZIONI IMPIANTISTICHE

AMBIENTE: UFFICI STANDARD

Voce Caratteristiche

Classificazione area Nessuna Tipi di alimentazione TT

Normale Prese a spina uso ufficio normale – ventilconvettori – illuminazione

Ronda No

Sicurezza No

UPS4 Non presente

Schema elettrico di riferimento Tav. delle dorsali e delle dotazioni elettriche Grado minimo di protezione IP20

Illuminazione

Dorsali Nei corridoi, entro controsoffitto, in tracce murate Derivazioni Da cassetta murata esterna e cassetta applicata a canale Livello di illuminamento medio >500 lux

Tipo di apparecchi Plafoniere LED con driver DALI

Comandi Locali a parete – pulsanti

Illuminazione integrativa No presente

4 Upgrade Power System

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Illuminazione di sicurezza No Impianti FM (prese a spina)

Dorsali In corridoio in controsoffitto con cavo flessibile Derivazioni Incassati a parete e controsoffitto con cavo flessibile

Tipo di prese Prese a spina uso ufficio normale UNEL e bipasso 10/16A, bipasso 10/16A

Impianti FM (utilizzatori fissi) Unità terminali impianto CDZ

Dorsali Cavo flessibile come sopra

Derivazioni Cavo flessibile come sopra

Impianti FM (utilizzatori mobili) Nelle prese di servizio di piccola FM (fotocopiatori)

Dorsali Cavo flessibile

Derivazioni Cavo flessibile

Impianto di terra

Normale Secondo norme, già esistente

Locale Cavo gialloverde ovunque presente e solo nei locali da ristrutturare

Impianto fonia\trasmissione dati

L’impianto fonia tradizionale è stato abbandonato in luogo al VOIP attualmente in essere.

Impianto trasmissione dati è predisposto solo per le parti passive.

Impianto di radiodiffusione

Non previsto in questo progetto.

Impianto video TV

Sarà realizzata solo la predisposizione dell’impianto video-tv interno per la proiezione d’immagini e suoni nella sala riunione e in quella del dirigente. Il collegamento sarà eseguito con cavi coassiali

Impianto elimina code

Sarà predisposto nelle sale d’attesa l’impianto, non è stato considerato nessuno dei dispositivi formanti l’impianto multipunto (consolle, operatore master, consolle di distribuzione ticket, consolle operatore da tavolo, visore per sportello e visore master d’attesa).

(19)

Impianto orologi

E’ previsto un impianto di orologi di tipo ora, data e temperatura. Gli apparecchi sono sincronizzati con sistema radio DCF77.

Impianto antintrusione e controllo accessi

L’impianto antintrusione è previsto in ogni piano e comprende una protezione perimetrale formata da contatti magnetici antitamper e sensori volumetrici, a doppia tecnologia IR/MW, interni disposti secondo il criterio “a trappola”. L’impianto consiste in cavetteria in tubazione dedicata, inseritore, comunicatore telefonico e accessori vari.

La centrale di antintrusione è predisposta per una programmazione degli accessi relativa ad utente\orario d’accesso\tipo di accesso e gestisce le elettroserrature con carte di prossimità (RFI) e dispositivo biometrico.

Impianto videocitofonico.

L’impianto consiste in posti video citofonici IP esterni ed interni costituiti da video citofono e corredati di lettore biometrico e tessere di prossimità ove si ravvisi un utilizzo più ergonomico possibile per i lavoratori.

Alimentazione utenze tecnologiche

Impianti elevatori, termici, idrici e trattamento aria.

Non previste.

Messa elettrica a terra delle masse

Il sistema di distribuzione dell’energia è TT (neutro e masse dell’impianto collegate a dispersori diversi, separazione tra conduttori di protezione e i conduttori di neutro).

L’impianto di terra è unico per tutto il complesso elettrico dell’edificio ed è costituito da:

a) dispersore: realizzato con corda di acciaio

b) collettori di terra: punti di collegamento fra dispersore, rete dei conduttori di protezione e conduttori equipotenziali, costituiti da sbarre in rame e da morsetti;

posti in posizione accessibile; apribile per permettere le verifiche, ma solo mediante attrezzo;

c) conduttori di protezione PE: conduttori isolati, con guaina di colore giallo-verde, posati lungo gli stessi percorsi dei conduttori di energia, aventi la funzione di

(20)

collegare tutte le masse dell’impianto elettrico ; essi sono sempre distinti dai conduttori di neutro;

d) conduttori equipotenziali: conduttori isolati, con guaina di colore giallo-verde per il collegamento all’impianto di terra di tutte le masse estranee. Essi si distinguono in

 conduttori principali, utilizzati per collegare ai collettori di terra le masse estranee

 conduttori supplementari, utilizzati per collegare masse estranee tra loro e ai conduttori di protezione per la realizzazione della equipotenzialità locale (locali medici, bagni).

All’impianto di terra (dispersore intenzionale) così realizzato dovranno inoltre essere collegati i dispersori naturali o di fatto, costituiti dai ferri di armatura della struttura portante dell’edificio, tutte le masse e tutte le masse estranee.

Interventi prevenzionali in fase progettuale e Gestione dell’impianto elettrico

I componenti elettrici dell’impianto sono stati scelti in modo da conseguire una qualità capace di assicurare una adeguata affidabilità e una gestione sicura e semplice. In relazione al tipo di personale disponibile, per ciò che riguarda la sicurezza si è data ampia comodità di manovra a persone non addestrate.

Un programma di manutenzione e controlli sarà introdotto dal responsabile della sicurezza all’interno del fascicolo di manutenzione, i risultati saranno riportati in apposito registro.

Sul posto devono essere tenuti a disposizione del personale autorizzato le planimetrie, schemi elettrici e istruzioni per l’uso e la manutenzione delle apparecchiature e dei circuiti speciali: di ronda, di emergenza e centrali tecnologiche.

Si raccomanda di tenere sgombro lo spazio antistante i quadri elettrici da materiale infiammabile, togliere tensione al quadro in caso di manutenzione, non tentare di riparare un impianto o apparecchio da soli, evitare di maneggiare un apparecchio elettrico con le mani e\o i piedi bagnati. Controllare: la frequenza di intervento degli interruttori automatici giacché essi ne riducono velocemente la loro affidabilità dopo un certo numero, al riguardo è bene seguire le indicazioni del costruttore. Valutare l’evolversi dei carichi delle utenze e la verifica dei coefficienti di utilizzazione e contemporaneità. Qualora dalla verifica emerga che una linea è sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze dell’utenza, con protezioni tarate in eccesso, o che tale linea elettrica presenti conduttori che hanno perso nel tempo parte del loro isolamento

(21)

originale, pur conservando accettabili condizioni di sicurezza è necessario declassare la portata delle linee con la sostituzione degli interruttori di protezione esistenti con altri avente portata minore.

Valutare la portata dei cavi e le sezioni prima di applicare carichi elettrici gravosi: macchine fotocopiatrici, condizionatori split ecc..

Effettuare la revisione generale dei quadri, in particolare gli interruttori automatici e differenziali almeno una volta ogni 15-20 anni. Negli interruttori di grande portata (>100A) la vita utile è sempre maggiore di 25 anni in esercizio normale. Gli interruttori piccoli (In< 60A) che sono i più sollecitati dal transito delle sovracorrenti possono costituire l’anello debole della catena della sicurezza elettrica. Si può ragionevolmente raccomandare che un tale interruttore in servizio normale non debba raggiungere i 20 anni di esercizio.

Verificare con misure di impedenza dell’anello di guasto l’efficacia dell’impianto di terra almeno ogni due anni.

In appresso si riporta una tabella da accludere al fascicolo di manutenzione a cura del coordinatore della progettazione e per l’esecutore della sicurezza.

Elenco normativa elettrica

D.P.R5. 547 del 15/4/55: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.

Legge 186 del 1/03/68: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici.

Legge 791 del 18/10/77: Attuazione della direttiva del consiglio delle Comunità Europee (n°73/23/CEE6) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.

D.M.7 587 del 9/12/87: Attuazione delle Direttive CEE n°84/529 relative agli ascensori elettrici.

Legge 13 del 9/01/89: Disp. per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere archit. negli edifici privati.

DM 37/08 Norme per la sicurezza degli impianti.

Ex DPR 6/12/91 n. 447 Regolamento di attuazione della legge 46/90

D.L.vo8 81/08 Attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

Tav. XXV e XXVI "prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro”

DM 22/2/2006 Alimentazione di sicurezza ad interruzione breve; (≤ 0,5 sec.); tempo di ricarica 12 h; autonomia 2 h;

5 Decreto del Presidente della Repubblica

6 Comunità Economica Europea

7 Decreto Ministeriale

8 Decreto Legislativo

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illuminamento non inferiore a 5 lux ad 1m di altezza lungo le vie di uscita

CEI 0-2 - Classif. CEI 0-2 - CT 0 - Anno 2002 - Fascicolo 6578

Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici

CEI 0-11 - Classif. CEI 0-11 - CT 0 - Anno 2002 - Fascicolo 6613

Guida alla gestione in qualità delle misure per la verifica degli impianti elettrici ai fini della sicurezza

CEI-UNEL 35024/2 - Classif. CEI 20 - CT 20 - Anno 1997 - Fascicolo 3517 e CEI-UNEL 35024/1

Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua Portate di corrente in regime permanente per posa in aria

CEI 11-17 - Classif. CEI 11-17 - CT 11 - Anno 1997 - Fascicolo 3407 R

eCEI 11-17: V1 Anno 2003 - Fascicolo 6834

Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica - Linee in cavo

CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) UNI 7543 parte 2ª - UNI 7546 parte 5ª -"Segnalazioni per l'illuminazione di emergenza"

CEI 11222 settembre 2010 “Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici”

Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo.

CEI 20-65 - Classif. CEI 20-65 - CT 20 - Anno 2000 - Fascicolo 5836

Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico, termoplastico e isolante minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Metodi di verifica termica (portata) per cavi raggruppati in fascio contenente conduttori di sezione differente.

CEI 23-51 - Classif. CEI 23-51 - CT 23 - Anno 1996 - Fascicoli 2731, 4306,6330, 6937,

CEI 64-4 Impianti elettrici in locali adibiti ad uso medico.

CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’imp. di terra per uso residenziale e terziario

CEI 64-8/1 Imp. el. utilizzatori a tensione nom. non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali

CEI 64-14;V1 - Classif. CEI 64-14;V1 - CT 64 - Anno 2000 - Fascicolo 5779

Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori CEI 64-50 - Classif. CEI 64-50 - CT 64

- Anno 2001 - Fascicolo 5901

Edilizia residenziale. Guida per l'esecuzione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati.

Criteri generali CEI 64-56 - Classif. CEI 64-56 - CT 64

- Anno 2003 - Fascicolo 6824

Edilizia ad uso residenziale e terziario Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici Criteri particolari per locali ad uso medico.

CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP).

CEI 81-1 - Protezione delle strutture contro i fulmini

(23)

INTERVENTI DI MANUTENZIONE SUGLI IMPIANTI ESISTENTI Impianto elettrico di messa a terra

Note – Il responsabile deve richiedere gli elaborati tecnici e agli installatori abilitati le schede tecniche utili alla manutenzione degli impianti oggetto dell’intervento.

Impianto tipo: sistema TT/400/220 Potenza trasformatori MT/BT 400KVA

Quadristica: vedi schemi e dichiarazione di conformità Ubicazione dell’impianto: edificio civile

Ubicazione quadro generale INAIL: locale contatori al 1° piano interrato

Ordinaria manutenzione:

I. premere mensilmente il tasto T di prova dei differenziali (detti salvavita); in caso di non funzionalità avvertire l’installatore abilitato (vedi sopra)

II. controllare la funzionalità della luce di emergenza del vano scala, dei vani ascensori, i punti di emergenza dei corridoi ogni sei mesi;

III. controllare la corretta lettura e conservazione dei segnali di sicurezza nei pressi dei dispersori di terra, sui quadri elettrici (pericolo di tensione elettrica, ecc.)

Straordinaria manutenzione (intervento obbligatorio installatore abilitato) I. Ogni 4 anni sostituzione accumulatori luci di emergenza;

II. ogni due anni controllo strumentale efficienza interruttori differenziali (tempi di intervento);

III. ogni due anni controllo dello stato di degrado dell’isolamento IP dei componenti elettrici in particolare quelli esterni;

IV. ogni quattro anni controllo della resistenza di terra ed efficienza del conduttore di protezione che si distribuisce alle prese a spina (conduttore PE di colore giallo- verde);

V. ogni quattro anni controllo dei collegamenti equipotenziali sulle masse estranee entranti nell’edificio e collegamento degli equipotenziali supplementari nei locali bagni e locali medici

VI. ogni quattro anni controllo strumentale dello stato di isolamento dei conduttori elettrici (riferito alla guaina isolante).

(24)

Particolari indicazioni manutentive degli impianti previste dalle normative vigenti e norme tecniche applicabili: ……….

Impresa\tecnico abilitato per le manutenzioni: ……….

Raccomandazioni per piccoli interventi di manutenzione sull’impianto elettrico:

1. sezionare la linea elettrica di riferimento dal quadro di settore, se dubbiosi sezionare dal quadro di piano;

2. per le manutenzioni straordinarie richiedere l’intervento dell’installatore abilitato come previsto dalla normativa sulla sicurezza degli impianti.

3. eseguire le manutenzioni sugli impianti elevatori con l’impianto di terra in funzione.

Istruzioni per l’installatore elettrico:

a) Utilizzare ogni procedura tendente ad evitare danni a terzi (delimitando l’area di lavoro, rendendo inaccessibili i componenti elettrici privi di protezione, sezionando le linee in modo sicuro e avvertendo il personale presente in Istituto di evitare ogni manovra durante le fasi di manutenzione straordinaria

b) Utilizzare mano d’opera regolarmente assunta avente posizione INAIL e INPS conforme alle norme vigenti, nonché correttamente sottoposti a controllo sanitario.

Utilizzare mano d’opera addestrata e qualificata nonché formata sui rischi propri dell’attività svolta

Firma presa visione impresa/lavoratore autonomo incaricato delle manutenzioni

Data ……./……./……. ……….

(25)

Le informazioni contenute nella relazione tecnica del progetto definitivo sono integrate da quelle contenute in altri documenti, quali le specifiche tecniche, i disegni, e le diverse componenti del capitolato di appalto.

4 giugno 2016

Il tecnico della C.T.E.

Ing. Giacomino ARGENTO

(26)

1 Dati punti luce

1.1 Metalmek Illuminazione, ALBA a Led - 9145 - 33... (9145 - 33.6W - NW) 1.1.1 Pagina dati

Data : 14.08.2015

Marca: Metalmek Illuminazione

9145 - 33.6W - NW ALBA a Led - 9145 - 33.6W - NW

Dati punti luce

Rendimento punto luce : 100%

Rendimento punto luce : 93.88 lm/W

A40 ¯ 100.0% - 0.0%

Classificazione :

CIE Flux Codes : 47 80 96 100 100 UGR 4H 8H (20%, 50%, 70%)

C0 / C90 : 20.6 / 19.4

Reattore/Alimentatore :

Potenza del sistema : 33.6 W

Lunghezza : 597 mm

Larghezza : 597 mm

Altezza : 130 mm

Sorgenti:

Quantità : 1

Nome : Led

Temp. Di Colore : 0

Flusso luminoso : 3154.2 lm

(27)

2 Configurazione a 9 plafoniere

2.1 Descrizione, Configurazione a 9 plafoniere 2.1.1 Dati punti luce/Elementi dell' interno

Data : 14.08.2015

Dati prodotti:

Tipo Num. Marca

Metalmek Illuminazione

3 9 Codice : 9145 - 33.6W - NW

Nome punto luce : ALBA a Led - 9145 - 33.6W - NW Sorgenti : 1 x Led / 3154.2 lm

Centro Angolo di rotazione Coordinate destinazione Nr. X [m] Y [m] Z [m] Z [°] C0 [°] C90 [°] Xa [m] Ya [m] Za [m]

Metalmek Illuminazione ALBA a Led - 9145 - 33.6W - NW 9145 - 33.6W - NW

2 1.52 5.10 3.00 0.00 0.00 0.00 1.52 5.10 0.00

12 1.50 3.30 3.00 0.00 0.00 0.00 1.50 3.30 0.00

16 1.47 1.52 3.00 0.00 0.00 0.00 1.47 1.52 0.00

19 2.68 5.08 3.00 0.00 0.00 0.00 2.68 5.08 0.00

20 2.65 3.28 3.00 0.00 0.00 0.00 2.65 3.28 0.00

21 2.62 1.50 3.00 0.00 0.00 0.00 2.63 1.50 0.00

22 3.89 5.08 3.00 0.00 0.00 0.00 3.89 5.08 0.00

23 3.87 3.28 3.00 0.00 0.00 0.00 3.87 3.28 0.00

24 3.84 1.50 3.00 0.00 0.00 0.00 3.84 1.50 0.00

Elementi di creazione

Superficie di misurazione virtuale

Angolo di rotazione Nr. xm[m] ym[m] zm[m] Lungh. Largh. Asse Z Asse L Asse Q Sup. ut. 1.1

0.60 0.60 0.80 4.20 6.14 0.00 0.00 0.00

M 1.1 (P) 5.40 0.00 0.00 4.20 0.00 0.00 90.00 -180.00

M 1.2 (P) 5.40 7.34 0.00 0.00 6.14 0.00 90.00 -90.00

M 1.3 (P) 0.00 7.34 0.00 4.20 0.00 0.00 90.00 -0.00

M 1.4 (P) 0.00 0.00 0.00 0.00 6.14 0.00 90.00 90.00

M 1.5 (T) 0.60 6.74 3.00 4.20 6.14 180.00 0.00 180.00

Area compito visivo 1, Area compito visivo

1.61 3.95 0.75 1.00 1.00 90.00 0.00 0.00

Area compito visivo 1, Ambiente

1.61 3.95 0.75 2.00 2.00 90.00 0.00 0.00

Area compito visivo 2, Area compito visivo

0.56 0.55 0.75 1.00 1.00 0.00 0.00 0.00

Area compito visivo 2, Ambiente

0.56 0.55 0.75 2.00 2.00 0.00 0.00 0.00

(28)

2 Configurazione a 9 plafoniere

2.1 Descrizione, Configurazione a 9 plafoniere 2.1.1 Dati punti luce/Elementi dell' interno

Data : 14.08.2015

Finestra

Nr. Parete x'[m] y'[m] Largh. Altezza tau[%] Traverse Inquin.

F 1.1 1 1.90 0.00 1.21 1.50 80 1.00 0.90

F 1.2 1 4.42 0.00 1.21 1.50 80 1.00 0.90

F 4.1 4 0.00 4.47 1.50 1.50 80 1.00 0.90

F 4.2 4 0.00 1.53 1.50 1.50 80 1.00 0.90

Porta

Nr. Parete x'[m] y'[m] Largh. Altezza rho[%]

P 3.1 3 2.01 7.34 1.00 2.00 40

(29)

2.1 Descrizione, Configurazione a 9 plafoniere 2.1.2 Pianta

Data : 14.08.2015

0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 [m]

1 : 100 0

1 2 3 4 5 6 7 [m]

N

Dati interno: Gradi di riflessione:

P1 : P2 : P3 : P4 : P5 : P6 : Suolo Soffitto:

Altezza interno[m]:

Altezza superficie utile [m]:

Altezza piano punti luce [m]:

5.40 80.0 %

7.34 80.0 %

5.40 80.0 %

7.34 80.0 %

--- ---

--- ---

---

--- 40.2 %

80.0 % 3.000.80 3.00

(30)

2.1 Descrizione, Configurazione a 9 plafoniere 2.1.3 Rappresentazione 3D, Vista 1

Data : 14.08.2015

(31)

2.1 Descrizione, Configurazione a 9 plafoniere 2.1.4 Rappresentazione 3D, Vista anteriore

Data : 14.08.2015

(32)

2 Configurazione a 9 plafoniere

2.2 Riepilogo, Configurazione a 9 plafoniere 2.2.1 Panoramica risultato, Area di valutazione 1

Data : 14.08.2015

0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0

[m]

0 1 2 3 4 5 6 7 [m]

N

300 500 750 1000 1500

Illuminamento [lx]

Generale

Algoritmo di calcolo utilizzato: Percentuale indiretta media

Altezza piano punti luce 3.00 m

Fattore di manut. 0.80

Flusso luminoso totale di tutte le lampade 28387.8008 lm

Potenza totale 302.4 W

Potenza totale per superficie (39.64 m²) 7.63 W/m² (1.20 W/m²/100lx)

Postazione di lavoro Area compito visivo Ambiente Sfondo

Area compito visivo 1

Em 618 lx 596 lx 629 lx

Emin 530 lx 296 lx 320 lx

Emin/Eav (Uo) 0.86 0.50 0.51

Posizione 0.75 m 0.80 m

Area compito visivo 2

Em 498 lx 467 lx 634 lx

Emin 377 lx 87 lx 320 lx

Emin/Eav (Uo) 0.76 0.19 0.50

Posizione 0.75 m 0.80 m

Area di valutazione 1 Superficie utile 1.1 Orizzontale

Em 634 lx

Emin 320 lx

(33)

2 Configurazione a 9 plafoniere

2.2 Riepilogo, Configurazione a 9 plafoniere 2.2.1 Panoramica risultato, Area di valutazione 1

Data : 14.08.2015

Emin/Eav (Uo) 0.51

Emin/Emax (Ud) 0.38

UGR (3.1H 4.2H) <=19.6

Posizione 0.80 m

Superfici principali Em Uo

M 1.5 (Soffitto) 196 lx 0.77

M 1.1 (Parete) 369 lx 0.71

M 1.2 (Parete) 358 lx 0.52

M 1.3 (Parete) 266 lx 0.68

M 1.4 (Parete) 355 lx 0.15

Tipo Num. Marca

Metalmek Illuminazione

3 9 Codice : 9145 - 33.6W - NW

Nome punto luce : ALBA a Led - 9145 - 33.6W - NW Sorgenti : 1 x Led / 3154.2 lm

(34)

2 Configurazione a 9 plafoniere

2.3 Risultati calcolo, Configurazione a 9 plafoniere 2.3.1 Tabella, Superficie utile 1.1 (E)

Data : 14.08.2015

Altezza del piano di riferimento : 0.80 m

Illuminamento medio Em : 634 lx

Illuminamento minimo Emin : 320 lx

Illuminamento massimo Emax : 845 lx

Uniformità Uo Emin/Em : 1 : 1.98 (0.51)

Uniformità Ud Emin/Emax : 1 : 2.64 (0.38)

564 620 615 551 461 674 747 748 671 555

591 738 813 809 734 606

619 764 [845] 841 760 631

622 763 844 838 762 629

723 798 799 726 599 648 717 722 658 545

431 528 575 575 533 445

(320) 379 411 417 386 336

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 [m]

Illuminamento [lx]

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 4.5 5.0 [m]

(35)

2.3 Risultati calcolo, Configurazione a 9 plafoniere 2.3.2 Tabella, Area compito visivo 1 (E)

Data : 14.08.2015

Altezza del piano di riferimento : 0.75 m

Illuminamento medio Em : 618 lx

Illuminamento minimo Emin : 530 lx

Illuminamento massimo Emax : 714 lx

Uniformità Uo Emin/Em : 1 : 1.17 (0.86)

Uniformità Ud Emin/Emax : 1 : 1.35 (0.74)

[714] 702 686 669 647

677 664 649 632 610

636 624 609 592 571

595 582 567 549 (530) 554 541

0.0 0.2 0.4 0.6 0.8

[m]

Illuminamento [lx]

0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 [m]

(36)

2.3 Risultati calcolo, Configurazione a 9 plafoniere 2.3.3 Tabella, Area compito visivo 2 (E)

Data : 14.08.2015

Altezza del piano di riferimento : 0.75 m

Illuminamento medio Em : 498 lx

Illuminamento minimo Emin : 377 lx

Illuminamento massimo Emax : 618 lx

Uniformità Uo Emin/Em : 1 : 1.32 (0.76)

Uniformità Ud Emin/Emax : 1 : 1.64 (0.61)

(377) 400 423 447 472

432 459 487 514

461 492 523 553

487 521 555 588

508 546 583 [618]

0.0 0.2 0.4 0.6 0.8

[m]

Illuminamento [lx]

0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 [m]

Riferimenti

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