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I flussi delle acque reflue urbane in Emilia-Romagna - SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente

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Academic year: 2022

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(1)

Supporto per la predisposizione delle informazioni

utili all’evasione dei flussi informativi in materia di agglomerati, impianti di depurazione e fanghi

2019

Bologna, maggio 2020 ASSESSORATO ALLA DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA, PROTEZIONE

CIVILE E POLITICHE AMBIENTALI E DELLA MONTAGNA

Relazione

(2)

Referenti per conto della Regione Emilia-Romagna, Assessorato Difesa del Suolo e della Costa, Protezione Civile, Politiche Ambientali e della Montagna: Responsabile del Servizio Tutela e Risanamento Acqua, Aria e Agenti Fisici Dott. Marco Deserti, Dott. Francesco Tornatore

Lo studio è stato condotto dal CTR Sistemi Idrici della Direzione Tecnica di ARPAE ER

Responsabile del CTR Sistemi Idrici: Dott. ssa Daniela Lucchini

Le attività sono state realizzate da:

P.I. Gabriele Bardasi Ing. Emanuele Dal Bianco Dott. ssa Eleonora Leonardi Dott. ssa Monica Carati

In copertina: tramoggia dei fanghi nell’impianto di Sassuolo

(3)

INDICE

1 Premessa 1

2 Aree riceventi / Aree Sensibili e relativi bacini drenanti 1

3 Agglomerati 3

3.1 Criteri metodologici per l’individuazione degli agglomerati e della

relativa consistenza 3

3.2 Livello di copertura del sistema di raccolta e del sistema di

trattamento 6

4 Impianti di trattamento 9

4.1 Conformità ai parametri della tabella 1 – Allegato 1 – Lett. B

direttiva 91/271/CEE 9

4.2 Conformità ai parametri Azoto e Fosforo – Art 5 (§) 4 direttiva

91/271/CEE 11

5 Fanghi di depurazione 16

6 Industrie agroalimentari 17

7 Confronto dei dati UWWTD - 2019 e le informazioni presenti nel catalogo

E-PRTR 19

Conclusioni 21

APPENDICE 1 22

Individuazione dei sistemi di trattamento appropriati previsti dalla DGR

1053/03 della Regione Emilia-Romagna 22

APPENDICE 2 24

Individuazione degli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 ae e

degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane al loro servizio 24

APPENDICE 3 26

Elenco a livello provinciale degli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 ae e degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane al loro

servizio 26

(4)
(5)

1 PREMESSA

La Commissione Europea richiede con cadenza biennale agli Stati Membri di procedere al popolamento dei dati relativi all’implementazione della Direttiva 91/271/CEE (questionario UWWTD).

Il Questionario UWWTD - 2019, presenta la stessa struttura di base del Questionario UWWTD - 2013, pertanto le informazioni sono state attualmente organizzate con le medesime procedure dei precedenti flussi informativi.

Il questionario, in formato Access, ha richiesto la raccolta delle informazioni relative agli agglomerati superiori o uguali a 2.000 AE, in merito alla copertura fognaria e depurativa, al funzionamento e alla conformità degli impianti di trattamento, allo smaltimento dei fanghi di depurazione.

Il questionario in questione è quello presente nel sito SINTAI (Sistema Informativo Nazionale per la Tutela delle Acque). I dati sono inviati all’ISPRA attraverso il Punto Focale Regionale (PFR) nell’ambito del Sistema – 152.

In particolare sono state raccolte le informazioni utili alla compilazione delle seguenti tabelle Access:

• Foglio 1 --- ReceivingAreasSAMain

• Foglio 2 --- ReceivingAreasSAParameter

• Foglio 3 --- ReceivingAreasSA54

• Foglio 4 --- ReceivingAreasLSA

• Foglio 5 --- ReceivingAreasSASA

• Foglio 6 --- ReceivingAreasSALSAPredecessor

• Foglio 7 --- Agglomerations;

• Foglio 8 --- UWWTPs;

• Foglio 9 --- UwwtpAgglos;

• Foglio 10 --- DischargePoints;

• Foglio 11 --- MSLevel;

• Foglio 12 --- Industries.

Le informazioni raccolte e prodotte nel predetto formato sostituiscono quelle previste dalle schede 6 – 6.1– 6.4 e 6.5 di cui al DM 18 settembre 2002 al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Sempre secondo il decreto le informazioni delle suddette schede devono essere aggiornate ogni due anni.

Le informazioni contenute nel presente “Questionario UWWTD – 2019” si riferiscono alla situazione fognario-depurativa rilevata nell’anno 2018.

Per ogni tabella analizzata, viene proposto, in questa relazione, anche un confronto con quanto inviato nei precedenti questionari negli anni 2007, 2009, 2011, 2013, 2015 e 2017. Il presente studio di fatto costituisce la relazione di sintesi prevista nella scheda 6.6 del DM 18 settembre 2002, che a sua volta recepisce quanto indicato nell’articolo 16 della direttiva 91/271/CEE.

2 AREE RICEVENTI / AREE SENSIBILI E RELATIVI BACINI DRENANTI In Regione Emilia-Romagna le aree sensibili designate sono quelle previste dall’art. 18 del D.

Lgs. 152/99 lett. B) e c) come sostituito dall’art. 91 del D. Lgs. 152/2006, in seguito decreto, ossia:

(6)

a) Area costiera dell’Emilia Romagna ricompresa nell’Adriatico Nord Occidentale che si estende dalla foce dell’Adige fino al confine nord del Comune di Pesaro ed i relativi corsi d’acqua per un tratto di 10 km dalla linea di costa.

Riguardo ai corsi d’acqua sono stati considerati tutti quelli presenti nel tratto dei 10 km dalla linea di costa. Alla data del 31 dicembre 2005 non ci si è avvalsi della facoltà di individuare, all’interno della predetta fascia, i corpi idrici da non considerare aree sensibili.

b) Area lagunare di Ravenna – Piallassa Baiona.

Tale area è parte di un unico sistema idrico costituito dalle aree lagunari di Ravenna (le Piallasse appunto, fra cui a nord la Baiona) che a loro volta ricevono la confluenza di diversi canali secondari. Tale sistema è posto in comunicazione con il Mare Adriatico.

L’area in questione è stata altresì inserita fra le zone umide di valore internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar (D.M. 13/7/81 e D.M. 29/11/83).

c) Le Valli di Comacchio ed il Delta del Po nonché le zone umide individuate ai sensi della Convenzione di Ramsar

Per le aree sensibili sopra richiamate sono fornite le coperture GIS (shape – file).

Ai fini delle verifiche di conformità degli scarichi di acque reflue urbane derivanti dagli agglomerati di consistenza superiore a 10.000 Abitanti Equivalenti (AE) secondo quanto previsto dall’art. 106 - § 1 del decreto (trattamento spinto), occorre fare riferimento esclusivamente all’area di cui alla lettera a). Nelle restanti aree sensibili, infatti, i corpi idrici superficiali presenti non sono interessati da scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati di consistenza superiore a 10.000 AE.

In attuazione dell’art. 44 del citato D. Lgs. 152/99, come sostituito dall’art. 121 del decreto, con la deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 40 del 21 dicembre 2005 di approvazione del Piano di Tutela delle Acque (PTA), quale atto giuridicamente vincolante, la Regione Emilia – Romagna oltre a confermare la designazione delle aree sensibili ha individuato i bacini idrografici dei corpi idrici superficiali che recapitano nel fiume Po o in Adriatico, come riportato negli elaborati specifici allegati alla Relazione Generale – PTA, quali bacini drenanti afferenti all’area sensibile “Area costiera dell’Adriatico Nord Occidentale dalla foce dell’Adige al confine meridionale del comune di Pesaro”.

(7)

3 AGGLOMERATI

3.1 CRITERI METODOLOGICI PER L’INDIVIDUAZIONE DEGLI AGGLOMERATI E DELLA RELATIVA CONSISTENZA

L’agglomerato, secondo la definizione della direttiva 91/271/CEE, recepita testualmente dal decreto, è da intendersi come l’area in cui la popolazione, ovvero le attività economiche, sono sufficientemente concentrate così da rendere possibile, e cioè tecnicamente ed economicamente realizzabile, anche in rapporto ai benefici ambientali conseguibili, la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un trattamento di acque reflue urbane o verso un punto di scarico finale.

Sono state individuate tre tipologie di agglomerato in funzione delle diverse forme in cui sono riscontrabili sia il sistema di raccolta, sia il sistema di trattamento; le relative schematizzazioni sono state riportate nella Figura 1:

Figura 1 Tipologie degli agglomerati

TIPOLOGIA A TIPOLOGIA B TIPOLOGIA C

1 agglomerato 1 sistema di raccolta 1 impianto di trattamento

1 agglomerato 2 sistemi di raccolta 2 impianti di trattamento

1 agglomerato 2 sistemi di raccolta 1 impianto di trattamento

La tipologia A rappresenta il caso più semplice dove appunto si ha un agglomerato servito da un unico sistema di raccolta, e da un unico impianto di trattamento.

Nella tipologia B si fa riferimento a un agglomerato con due sistemi di raccolta, due impianti di trattamento. In questo caso ogni sistema di raccolta e ogni impianto sono inclusi nella classe corrispondente all’intero agglomerato. Inoltre, la tempistica di conseguimento della conformità e i livelli di trattamento ai quali sottoporre i due sistemi di raccolta sono quelli che si riferiscono alla consistenza complessiva dell’agglomerato, a prescindere dalla potenzialità del singolo impianto. Ad esempio nel caso di un agglomerato di consistenza pari a 17.000 AE, servito da un impianto di potenzialità pari a 15.500 AE e un impianto con potenzialità pari 1.500 AE, la conformità dell’agglomerato al sistema di trattamento deve essere conseguita al 31 dicembre 2.000 con “sistemi di tipo secondario” su entrambi gli impianti.

La tipologia C rappresenta il caso di un agglomerato di consistenza pari alla somma di due o più località, due sistemi di raccolta che recapitano in un unico impianto di trattamento.

Il percorso di caratterizzazione degli agglomerati sopra richiamato ha avuto come obiettivo quello di qualificare come tali tutti quelli presenti in un determinato ambito territoriale in quanto “sottesi a una rete fognaria pubblica ovvero in carico al gestore del servizio idrico integrato”. Ciò ha richiesto

(8)

di ricondurre ad agglomerati anche quelle aree nelle quali la rete fognaria esistente non ha avuto fino ad oggi valenza di servizio pubblico di fognatura.

In questo ambito sono stati presi a riferimento i seguenti elementi di valutazione:

A – Sufficiente concentrazione della popolazione e delle attività economiche in un’area determinata. Al tal fine è stata considerata la distribuzione dei centri/nuclei abitati individuati dal censimento ISTAT disponibile;

B – Dotazione di una rete fognaria per la raccolta/convogliamento delle acque reflue verso il sistema di trattamento o lo scarico finale.

L’agglomerato, pertanto, assume carattere dinamico in quanto legato sia allo sviluppo del sistema fognario di raccolta/convogliamento delle acque reflue verso lo scarico finale depurato, sia al grado di interconnessione/collettamento degli scarichi di ridotta consistenza verso sistemi fognario- depurativi di potenzialità più elevata.

I criteri di definizione degli agglomerati fin qui richiamati, a nostro parere, risultano coerenti con la definizione della direttiva 91/271/CEE. Le indicazioni contenute nei documenti tecnici di lavoro della CE che hanno accompagnato il Questionario – UWWTD, secondo i quali la presenza del sistema di raccolta non è condizione necessaria per definire l’agglomerato, seppure condivisibile in linea di principio, non modificano la situazione della Regione Emilia-Romagna per agglomerati di consistenza superiore a 2.000 AE.

La consistenza nominale di ogni agglomerato è stata individuata in base al numero di residenti, al numero di turisti nel periodo di punta e al numero di AE produttivi che recapitano nel sistema di raccolta, calcolati per ciascuna località appartenente ad esso.

AE nominale agglomerato = Residenti + Turisti periodo di punta + AE produttivi in fognatura

La valutazione dei carichi generati dal comparto produttivo e sversati nel sistema di raccolta (AE produttivi), previo trattamento presso impianti di depurazione aziendali, è stata effettuata recuperando le informazioni in possesso degli Enti Gestori del SII; i carichi in AE così definiti sono stati associati alle diverse località individuate sul territorio e quindi ai singoli agglomerati.

In seguito al predetto criterio sono stati censiti in Emilia-Romagna 205 agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE, per un carico nominale complessivo di 5.302.719 AE, nel quale sono ricompresi anche circa 55.000 AE provenienti dal territorio extraregionale di San Marino che confluiscono nell’agglomerato di Rimini. Bisogna segnalare che dal 2009 sono entrati a far parte del territorio regionale altri 7 comuni che in precedenza facevano parte della Regione Marche; in questi 7 comuni è risultato presente 1 solo agglomerato di consistenza superiore a 2.000 AE (Novafeltria).

La distribuzione per classe di consistenza è quella riportata nella Tabella 1.

Tabella 1 Numero e consistenza degli agglomerati, suddivisi per classe di consistenza

2.000-10.000 10.001-15.000 15.001-150.000 >150.000 Totale (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) Anno 2005 146 728.627 15 188.530 40 2.099.406 11 2.781.765 212 5.798.328 Anno 2007 144 730.233 15 192.246 40 2.109.707 11 2.788.535 210 5.820.721 Anno 2009 141 714.199 16 203.240 41 2.083.259 11 2.788.949 209 5.789.647 Anno 2012 135 700.333 22 270.619 39 2.033.852 11 2.795.407 207 5.800.211 Anno 2014 134 694.560 22 272.110 39 2.087.720 10 2.659.713 205 5.714.103 Anno 2016 133 658.558 24 289.032 38 1.962.149 9 2.399.178 204 5.308.917

(9)

Pur in presenza di un numero significativo di agglomerati, i dati mostrano come l’82% del carico nominale regionale sia associato a quelli di consistenza superiore a 15.000 AE, mentre questi ultimi rappresentano soltanto il 23% del numero totale degli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE.

Nelle Tabelle di seguito riportate vengono riportati i risultati ottenuti nel 2014, nel 2016 e nel 2018 per le componenti di generazione del carico: residenti, turisti e AE produttivi in fognatura. Dal confronto delle due tabelle si evince come negli ultimi anni vi sia stata una forte riduzione del carico produttivo afferente gli agglomerati urbani; questa variazione può essere imputata sia alla crisi economica sia ad una maggiore attenzione verso le forme di riuso delle acque utilizzate nei cicli industriali.

Tabella 2 Numero di residenti turisti e AE produttivi in fognatura, per classe di consistenza (anno 2014)

Residenti Turisti AE produttivi Totale

Classe (AE) (AE) (AE) (AE) (AE)

2.000-10.000 583.544 50.788 60.228 694.560

10.001-15.000 229.335 10.210 32.565 272.110

15.001-150.000 1.217.204 440.918 429.598 2.087.720

>150.000 1.662.707 650.074 346.932 2.659.713

Totale 3.692.790 1.151.990 869.323 5.714.103

Tabella 3 Numero di residenti turisti e AE produttivi in fognatura, per classe di consistenza (anno 2016)

Residenti Turisti AE produttivi Totale

Classe (AE) (AE) (AE) (AE) (AE)

2.000-10.000 579.764 51.095 27.699 658.558

10.001-15.000 251.487 10.540 27.005 289.032

15.001-150.000 1.297.944 378.719 285.486 1.962.149

>150.000 1.576.551 710.739 111.888 2.399.178

Totale 3.705.746 1.151.093 452.078 5.308.917

Tabella 4 Numero di residenti turisti e AE produttivi in fognatura, per classe di consistenza (anno 2018)

Residenti Turisti AE produttivi Totale

Classe (AE) (AE) (AE) (AE) (AE)

2.000-10.000 580.884 51.145 27.699 659.728

10.001-15.000 250.918 10.520 27.005 288.443

15.001-150.000 1.295.260 378.719 280.486 1.954.465

>150.000 1.577.456 710.739 111.888 2.400.083

Totale 3.704.518 1.151.123 447.078 5.302.719

Per ogni agglomerato individuato di consistenza superiore a 2.000 AE è disponibile la copertura GIS (shape – file), che ne evidenzia chiaramente l’estensione territoriale ed i relativi confini fisici.

Nell’Appendice 2 viene riportata una cartografia di sintesi degli agglomerati presenti in Emilia- Romagna di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE suddivisi per classi di AE. Nella stessa cartina sono individuati anche gli impianti di trattamento (suddivisi per classe di potenzialità), i corpi idrici e i confini delle Province.

(10)

Il quadro informativo richiamato alla precedente Tabella 1 desumibile dai dati contenuti nei fogli Excel dei Questionari UWWTD, fino ad ora prodotti, è il risultato di un percorso di aggiornamento delle informazioni svolto in questi ultimi anni con le Province, ora SAC (Struttura Autorizzazioni e Concessioni) di ARPAE (titolari della funzione autorizzativa degli scarichi delle acque reflue urbane), le Agenzie d’Ambito Territoriale Ottimale (ATO), ora ATERSIR, e i Gestori del Servizio idrico integrato (SII). Tale aggiornamento tiene conto dell’adeguamento del numero di residenti per località al 2011 (15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, ISTAT), unitamente ad una revisione del numero dei turisti di punta e degli AE produttivi in rete fognaria.

Rispetto al precedente rapporto “Attuazione della direttiva 91/271/CEE del consiglio concernente il trattamento delle acque reflue urbane, Questionario UWWTD – 2017”, si segnala che il numero complessivo di agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE è aumentato di una unità, passando da 204 a 205.

Ciò è da mettere in relazione all’inserimento nell’elenco dei flussi informativi dell’agglomerato di Malalbergo che ha superato, nel 2018, la soglia dei 2.000 AE.

Gli agglomerati interessati dagli aggiornamenti sono documentati nella tabella “Agglomerations”

alla voce “aggRemarks.

3.2 LIVELLO DI COPERTURA DEL SISTEMA DI RACCOLTA E DEL SISTEMA DI TRATTAMENTO

Le informazioni fornite con il foglio Excel “Agglomerati” alle voci: aggC1 – aggMethodC1 – aggC2 – aggMethodC2 – aggPercWithoutTreatment consentono di valutare per ogni singolo agglomerato la percentuale di carico espresso in AE convogliato al sistema di raccolta ossia il grado di copertura della rete fognaria e nel contempo la percentuale di AE del medesimo agglomerato convogliata attraverso sistemi individuali o altri sistemi appropriati (IAS) ovvero quella non convogliata alla rete fognaria né a sistemi individuali. A fronte delle informazioni riportate nel foglio Excel “Impianti” alla voce “uwwwCollectingSystem”, per ogni agglomerato possono essere valutate la percentuale di AE convogliati al sistema di trattamento ossia gli “AE trattati” nonché il numero e la consistenza dei sistemi di raccolta non convogliati al trattamento ovvero le “reti fognarie non depurate”.

Dalle medesime voci sono altresì ricavabili “gli AE convogliati in IAS”. La Regione Emilia- Romagna, con disposizione giuridicamente vincolante (Deliberazione della Giunta Regionale n.

1053/2003 “Direttiva concernente indirizzi per l’applicazione del D. Lgs 152/99 recante disposizioni in materia di tutela delle acque dall’inquinamento”), ha definito le caratteristiche tecnico–funzionali dei sistemi IAS da applicarsi nei casi in cui le acque reflue non siano convogliate ad un sistema di raccolta tradizionale. Tali sistemi sono riconducibili al trattamento primario (vasche Imhoff) seguito da altri sistemi di affinamento quali: filtro batterico aerobico o anaerobico, fitodepurazione, subirrigazione drenata; sono dunque consentiti sistemi che per le loro caratteristiche sono equiparati al “trattamento secondario”. In Appendice è riportata una scheda di sintesi dei sistemi IAS da adottarsi in Regione Emilia-Romagna.

Da una ricognizione effettuata presso l’Ente Gestore e i Comuni è risultato che nessun agglomerato di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE presenta un carico generato servito da IAS superiore a 2.000 AE.

A tal fine, si precisa che la legge regionale in vigore prima della vigente DGR 1053/03 (L.R. 7/83

(11)

produttivi”, modificata con la L.R. 42/86), ammetteva, per le utenze non servite da rete fognaria, lo scarico su suolo o in sottosuolo limitatamente agli insediamenti aventi consistenza inferiore a 50 vani o 5.000 m3 e una capienza inferiore a 50 posti letto. Il trattamento depurativo previsto per tali scarichi prevedeva un processo di chiarificazione in vasca settica tradizionale o vasca settica tipo Imhoff, seguito da ossidazione per dispersione sul terreno mediante subirrigazione o mediante pozzi assorbenti. Tali sistemi sono assimilabili a un trattamento secondario, così come peraltro previsto dalla Delibera CITAI del 4 febbraio 1977.

Pertanto, per gli agglomerati ≥ 2.000 AE, è possibile affermare che solo una quota di popolazione <

all’1% rispetto al totale viene trattata con impianti individuali appropriati.

Il quadro regionale relativo al livello di copertura del sistema fognario–depurativo è riportato nella Tabella 5 seguente.

Tabella 5 Agglomerati di consistenza > 2.000 AE – Percentuali di AE serviti e depurati/ reti non depurate

Totale agglomerati AE serviti totali AE depurati totali Reti non depurate

(n°) (AE) (%) (AE) (%) (AE) (n°) (AE)

Anno 2005 212 5.798.328 99 5.725.866 98 5.687.227 178 38.639 Anno 2007 210 5.820.721 99 5.747.830 98 5.734.175 24 13.665 Anno 2009 209 5.789.647 99 5.722.153 99 5.711.142 20 11.011

Anno 2012 207 5.800.211 99 5.764.140 99 5.764.140 0 0

Anno 2014 205 5.714.103 99 5.684.408 99 5.684.268 0 0

Anno 2016 204 5.308.917 99 5.284.877 99 5.284.877 0 0

Anno 2018 205 5.302.719 99 5.292.949 99 5.292.949 0 0

Riguardo alla situazione dei sistemi di raccolta non convogliati al trattamento, l’enorme programma di interventi portati a termine ha portato, già nel 2012, all’eliminazione completa del numero di reti non depurate al servizio di agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE.

Tabella 6 Reti non depurate, numero e carico espresso in AE – Anno 2005, 2007, 2009 e 2012 Classe

agglomerati

N. reti nodep

Carico N. reti nodep

Carico N. reti nodep

Carico N. reti nodep

Carico

Anno 2005 Anno 2007 Anno 2009 Anno 2012

(AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE)

2.000- 10.000 69 17.427 16 10.284 14 10.164 0 0

10.001-15.000 10 1.802 0 0 0 0 0 0

15.001-150.000 39 9.274 3 127 3 127 0 0

>150.000 60 10.136 5 3.244 3 720 0 0

Totale 178 38.639 24 13.655 20 11.011 0 0

(12)

Tabella 7 Reti non depurate e agglomerati interessati - Anno 2005, 2007, 2009 e 2012 Classe

agglomerati

N. reti nodep

N. Aggl interesse

N. reti nodep

N. Aggl interesse

N. reti nodep

N. Aggl interesse

N. reti nodep

N. Aggl interesse

(AE) Anno 2005 Anno 2007 Anno 2009 Anno 2012

2.000- 10.000 69 20 16 8 14 7 0 0

10.001-15.000 10 3 0 0 0 0 0 0

15.001-150.000 39 8 3 1 3 1 0 0

>150.000 60 5 5 3 3 2 0 0

Totale 178 36 24 12 20 10 0 0

Analogamente a quanto trasmesso nel precedente Questionario UWWTD 2017 si può segnalare che non esistono sistemi automatici di misura delle perdite in fognatura e che le video-ispezioni sono effettuate solo in casi di emergenza. Nella colonna “aggSewageNetwork” è stata indicata la tipologia del sistema di raccolta presente in ogni agglomerato di consistenza >10.000 AE (separato, unitario o entrambi) e inoltre, per la stessa classe di agglomerati, è stato evidenziato che il metodo per la progettazione delle fognature si basa prevalentemente sul calcolo del fattore di diluizione.

Per ora non è stato possibile fornire precise e dettagliate indicazioni riguardanti la progettazione degli scaricatori di piena (numero di tracimazioni, quantitativi scaricati, ecc..). La Regione si è comunque attivata per giungere nei prossimi anni ad una conoscenza di maggior dettaglio di tali opere e dei rispettivi bacini scolanti, allo scopo di ottenere, come previsto nel Piano di Tutela delle Acque, una riduzione di carichi inquinanti sversati dagli scaricatori di piena durante i periodi di pioggia.

(13)

4 IMPIANTI DI TRATTAMENTO

Nel foglio Excel “UWWTPs” sono riportate le informazioni tecniche e di performance relative a 216 impianti di trattamento di tipo “secondario” o “più spinto”al servizio dei 205 agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE (vedere Tabella 8) presenti nella regione Emilia- Romagna. A seguito dei numerosi interventi di collettamento sono stati dismessi gli impianti di primo livello che risultavano presenti nei precedenti flussi informativi; nel 2009 erano stati censiti ancora 11 impianti. (vedi Tabella 8).

Il quadro complessivo regionale degli impianti di trattamento a servizio degli agglomerati di consistenza uguale o superiore a 2.000 AE (con tipologia e relativi AE di progetto), è riportato, per i vari anni considerati, nella Tabella 8.

La riduzione di potenzialità di progetto, registrata nell’ultimo flusso informativo rispetto al precedente, è da ricondurre prevalentemente ad una nuova valutazione del carico, potenzialmente trattabile in un impianto di depurazione, svolta dal Gestore del SII; nel caso specifico la potenzialità di progetto di 270.000 AE è stata ricalcolata in circa 102.000 AE.

Tabella 8 Numero e potenzialità di progetto degli impianti al servizio degli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE (periodo 2005-2018)

Tabella 9 Numero e potenzialità di progetto degli impianti al servizio degli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE (anno 2018)

Classe agglomerato

I livello II livello III livello Totale

(AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE)

2.000- 10.000 0 0 61 374.945 78 584.220 139 959.165

10.001-15.000 0 0 1 18.000 23 479.040 24 497.040

15.001-100.000 0 0 2 96.000 31 1.411.000 33 1.507.000

>100.000 0 0 0 0 20 4.736.907 20 4.736.907

Totale 0 0 64 488.945 152 7.211.167 216 7.700.112

4.1 CONFORMITÀ AI PARAMETRI DELLA TABELLA 1 – ALLEGATO 1 – LETT. B DIRETTIVA 91/271/CEE

Al fine di assicurare le modalità di controllo previste dall’Allegato 1, lett. D, della direttiva 91/271/CEE, la Regione Emilia-Romagna con atto deliberativo n. 1299/2001, “Criteri ed indirizzi per il controllo degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane”, così come modificato dalla

Classe agglomerato

I livello II livello III livello Totale

(AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE)

Anno 2005 19 9.678 108 764.445 118 6.697.087 245 7.471.210 Anno 2007 18 9.638 75 510.915 148 7.223.473 241 7.744.026 Anno 2009 11 6.703 68 471.015 153 7.260.373 232 7.738.091 Anno 2012 0 0 69 512.015 153 7.355.053 222 7.867.068 Anno 2014 0 0 64 477.015 155 7.428.953 219 7.905.968 Anno 2016 0 0 63 478.245 152 7.375.753 215 7.853.998 Anno 2018 0 0 64 488.945 152 7.211.167 216 7.700.112

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DGR del 29 dicembre 2005 n.2241, ha definito gli obiettivi da perseguire nella predisposizione a scala locale di specifici Protocolli di controllo. Tali protocolli si basano sui seguenti elementi:

1. accordo di collaborazione che ha la forma del “protocollo d’intesa” fra:

 la Provincia,ora SAC di ARPAE, quale autorità competente al controllo;

 la Sezione provinciale ARPAE, quale organo di controllo;

 il gestore dell’impianto di trattamento delle acque reflue urbane

2. ambito di applicazione del protocollo: riguarda gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane provenienti da:

 Agglomerati con un numero di AE maggiore di 15.000 AE;

 Agglomerati con un numero di AE maggiore di 10.000 AE qualora lo scarico avvenga in acque recipienti individuate come aree sensibili;

 i nuovi impianti di potenzialità compresa fra 2.000 e 10.000 AE

3. l’ambito di applicazione del protocollo è stato esteso dal 01/01/2006 agli impianti di trattamento delle acque reflue urbane provenienti da:

 Agglomerati con un numero di AE 2.000 – 15.000 AE;

 Agglomerati con un numero di AE 2.000 – 10.000 AE qualora lo scarico avvenga in acque recipienti individuate come aree sensibili;

4. gli impianti di trattamento di potenzialità inferiore a 2.000 AE autorizzati al rispetto dei limiti di emissione in quanto a servizio degli agglomerati superiori a 2.000 AE saranno oggetto di un programma annuale di controllo definito dall’ARPAE;

5. riguardo alla valutazione della conformità ai valori limite della tabella 1, Allegato I B, occorre fare riferimento al n. massimo di campioni per i quali è ammesso il superamento, fatto salvo il superamento per il singolo campione del 100% per il BOD5 e il COD e del 150% per i SST.

Nell’attuazione pratica di tale criterio, come Regione ci si è attenuti a quanto previsto dall'Allegato I – D, punto 4, della direttiva 91/271/CEE: "le acque reflue trattate si presumono conformi ai relativi parametri se, per ogni relativo parametro singolarmente considerato, i campioni dell'acqua mostrano che essa soddisfa il rispettivo valore parametrico ……".

Esempio applicativo:

 N. Campioni per i quali è consentito il superamento: 3;

 N. Campioni superati: 1 per il COD, 2 per il BOD5, 1 per i SST  Impianto conforme;

 N. Campioni superati: 1 per il COD, 4 per il BOD5, 1 per i SST  Impianto non conforme per il BOD5;

Con riferimento al sistema dei controlli per l’anno 2018 si evidenzia quanto segue:

a) tutti i 216 impianti, a servizio degli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE con recapito in area sensibile o in bacino drenante, sono stati oggetto delle procedure di controllo sopra richiamate in coerenza con il citato Allegato 1 – lett. D della direttiva 91/271/CEE. Nel corso del 2018 sono stati eseguiti, in questi impianti, circa 4.400 campioni per il controllo, in uscita, dei parametri BOD5 – COD – SST;

b) TUTTI gli impianti sono risultati conformi ai limiti imposti per i parametri di Tabella 1.

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4.2 CONFORMITÀ AI PARAMETRI AZOTO E FOSFORO – ART 5 (§) 4 DIRETTIVA 91/271/CEE

Con riferimento alla problematica dell’abbattimento dei nutrienti negli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, la deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 40 del 21 dicembre 2005 di approvazione del Piano di tutela delle Acque (PTA), quale atto giuridicamente vincolante, prevede quanto segue:

a) ai sensi delle disposizioni previste dall'art. 5 della direttiva 91/271/CEE ed in attuazione della deliberazione dell'Autorità di Bacino del Fiume Po del 3 marzo 2004 n. 7, "Adozione degli obiettivi e delle priorità di intervento ai sensi dell'art. 44 del D. Lgs. 152/99 e successive modifiche ed integrazioni", si persegue l'obiettivo dell'abbattimento di almeno il 75% del carico di azoto totale e fosforo totale nei bacini/sottobacini idrografici drenanti l’area sensibile

"Delta del Po" e "Area costiera dell'Adriatico Nord Occidentale dalla foce dell'Adige al confine meridionale del comune di Pesaro";

b) ai fini della valutazione del predetto carico si tiene conto del carico totale di azoto e fosforo generato dalle reti fognarie e del carico sversato dagli impianti trattamento delle acque reflue urbane nei corpi idrici superficiali;

c) sulla base del predetto percorso di valutazione, nelle fasi di attuazione del PTA si sono individuati i sistemi fognari - depurativi delle acque reflue urbane (impianti di trattamento e relative reti fognarie) per i quali, anche sulla base di approfondimenti eseguiti a scala provinciale, si sono rese necessarie delle azioni di adeguamento infrastrutturale che hanno consentito, in ambito regionale, una riduzione dei carichi medesimi fino ai predetti valori percentuali.

Valutazione della % di abbattimento del carico di N e P - Metodologia e risultati

In questo ambito sono stati considerati tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue presenti in Emilia-Romagna, sia in Area Sensibile sia nei bacini drenanti in Area Sensibile. Gli impianti oggetto di valutazione sono, in riferimento all’anno 2018, complessivamente 2.027. Come si può osservare dalla Tabella 11 in Emilia – Romagna vi sono 1.288 impianti che possiedono solo un trattamento primario (per una capacità di trattamento pari al 2% del valore complessivo), 549 un trattamento equivalente al secondario e 190 presentano trattamenti più avanzati per la rimozione dei nutrienti. Tra questi ultimi 87 presentano solo la rimozione dell’azoto (DeN), 7 possiedono solo il trattamento per la rimozione del fosforo (DeP), 96 presentano entrambe le fasi di trattamento di denitrificazione e defosfatazione (DeN + DeP)..

L’incremento del numero di impianti di I livello, evidente dal confronto tra i dati degli anni 2007 e 2009 nella Tabella 10, è da ricondursi al fatto che nello stesso periodo circa 70 impianti di I livello sono stati presi in carico dal Servizio Idrico Integrato, con conseguente inserimento nei Piani d’Ambito relativamente alle risorse finanziarie necessarie per il loro adeguamento strutturale. Negli ultimi anni (vedere Tabella 11) si può notare la riduzione degli impianti di primo livello, con incremento del numero dei sistemi di trattamento di secondo livello e di terzo livello in virtù degli interventi di adeguamento realizzati attraverso la dismissione degli impianti di primo livello e conseguente allacciamento a impianti di livello superiore, upgrading di impianti esistenti e costruzione di nuovi impianti.

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Tabella 10 Numero di impianti, livello di trattamento, potenzialità di progetto (periodo 2005-2018) Classe

agglomerato

Numero impianti Potenzialità di progetto

I II III tot I II III tot

(AE) (n°) (n°) (n°) (n°) (AE) (AE) (AE) (AE)

Anno 2005 1.460 491 135 2.086 223.352 1.029.822 6.731.412 7.984.586 Anno 2007 1.403 478 171 2.052 207.057 800.725 7.266.498 8.274.280 Anno 2009 1.471 514 177 2.162 208.630 775.141 7.302.108 8.285.879 Anno 2012 1.377 538 184 2.099 174.515 823.955 7.402.098 8.400.568 Anno 2014 1.269 539 193 2.001 151.968 800.576 7.496.308 8.448.852 Anno 2016 1.278 544 191 2.013 156.443 799.103 7.446.408 8.401.954 Anno 2018 1.288 549 190 2.027 155.007 812.648 7.279.872 8.247.527

Tabella 11 Numero di impianti, livello di trattamento, potenzialità di progetto (anno 2018) Classe

agglomerato

Numero impianti Potenzialità di progetto

I II III tot I II III tot

(AE) (n°) (n°) (n°) (n°) (AE) (AE) (AE) (AE)

0 – 1.999 1.288 485 38 1.811 155.007 323.703 68.705 547.415

2.000 - 10.000 0 61 78 139 0 374.945 584.220 959.165

10.001 - 15.000 0 1 23 24 0 18.000 479.040 497.040

15.001 – 100.000 0 2 31 33 0 96.000 1.411.000 1.507.000

>100.000 0 0 20 20 0 0 4.736.907 4.736.907

Totale 1.288 549 190 2.027 155.007 812.648 7.279.872 8.247.527

Per la valutazione dei carichi sversati e dei relativi abbattimenti si sono analizzati per ogni singolo impianto gli elementi caratteristici di funzionamento, cioè la portata e le concentrazioni degli inquinanti in ingresso e in uscita. Nella totalità dei casi le informazioni, per gli impianti al servizio degli agglomerati ≥ 2.000 AE, derivano da misure dirette della grandezza in esame.

Ai fini della valutazione delle percentuali di abbattimento dei carichi di N e P su scala regionale, si è operato secondo i seguenti presupposti metodologici:

PORTATE TRATTATE DAGLI IMPIANTI - Si è fatto ricorso a valori di portata misurati soprattutto negli impianti di potenzialità superiore a 2.000 AE. Nei casi in cui tale misura non fosse stata rilevata si è ricorso ad una stima per via parametrica in base al numero degli AE trattati e alla dotazione idrica media pro-capite di 250 l/AE/d;

CONCENTRAZIONI DEI NUTRIENTI IN INGRESSO AGLI IMPIANTI - Negli impianti al servizio di agglomerati di consistenza superiore a 2.000 AE sono stati recuperati i valori medi annui misurati in ingresso sia dall’Ente Gestore sia dagli organi di controllo.

I dati misurati sono stati utilizzati per un insieme di impianti che trattano circa l’87% del carico prodotto a livello regionale in termini di AE.

Poiché i campionamenti relativi alla misurazione del carico entrante agli impianti viene di norma effettuato subito a valle dell’immissione del condotto fognario nell’impianto di trattamento, al carico misurato è stato aggiunto, laddove presente, il carico relativo ai reflui/rifiuti liquidi che vengono trattati presso gli impianti ai sensi dell’art. 110, commi 2 e 3, del D. Lgs. 152/06. In base alle informazioni raccolte presso i Gestori, tali prodotti vengono in genere introdotti in opportune sezioni di trattamento che convogliano i reflui

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pertanto il loro apporto in termini di carichi non viene misurato e va quindi stimato indirettamente.

Trattandosi in genere di prodotti che derivano dalla pulizia delle fosse Imhoff e Settiche, che possono dare origine sia a scarichi diretti in corpo idrico (nel qual caso si configurano come sistemi di trattamento individuali) sia a scarichi che confluiscono poi in rete fognaria, la stima del carico apportato agli impianti è stata condotta tenendo conto degli effetti di abbattimento dei carichi che si hanno comunque presso questi sistemi di trattamento considerando un livello di abbattimento dei carichi pari al 15% per l’azoto e al 10% per il fosforo.

Partendo quindi dai dati disponibili relativi alla consistenza di AE trattati da impianti della suddetta tipologia, a livello provinciale, si è giunti alla stima di un carico totale regionale generato pari a 800 t/anno di azoto e 120 t/anno di fosforo. Successivamente si è proceduto ad attribuire, a ciascun impianto in cui il Gestore ha evidenziato la presenza del trattamento di bottini, in funzione degli AE trattati, una quota parte del carico di azoto e fosforo residuale proveniente dai suddetti impianti di primo livello.

Per quanto riguarda il carico aggiuntivo autorizzato ai sensi dell’art. 110, comma 2 del D.

Lgs. 152/06 (rifiuti liquidi), si sono utilizzati i dati di azoto e fosforo in t/anno fornite dal Gestore e quantificabili in circa 286 t/y di azoto e 56 t/y di fosforo.

Nei casi in cui non erano disponibili i valori di nutrienti misurati in ingresso all’impianto provenienti dalla rete fognaria, questi sono stati ricostruiti mediante l’uso di valori di bibliografia, riportati in Tabella 12, da applicare a ciascun Abitante Equivalente trattato dall’impianto. In base al numero di AE trattati dall’impianto e del carico pro-capite individuato, si è potuto quindi calcolare il carico in ingresso al depuratore. Dalla conoscenza del carico e della portata misurata in ingresso (o dalla sua stima) si è stimato il valore di concentrazione, in entrata all’impianto, sia di azoto sia di fosforo. Nella Tabella 12 si può evincere che i valori riportati corrispondono, se confrontati con una dotazione idrica di 250 l/AE/d, a una concentrazione del refluo in ingresso pari a 44 mg/l per l’azoto e 6,4 mg/l per il fosforo (valori tipici di letteratura per casi di fognature miste).

Tabella 12 Valori medi caratteristici in ingresso utilizzati nelle stime carico per AE Dotazione idrica

per AE

concentrazione

azoto fosforo azoto fosforo

(g/AE/d) (g/AE/d) (m3/AE/d) (mg/l) (mg/l)

11 1,6 0,250 44 6.4

CONCENTRAZIONI DEI NUTRIENTI IN USCITA DAGLI IMPIANTI - Come richiamato in precedenza, negli impianti al servizio di agglomerati di consistenza superiore a 2.000 AE, si sono recuperati i valori medi annui misurati disponibili.

Nei casi in cui non erano disponibili le concentrazioni misurate in uscita si sono considerati i valori in ingresso ricostruiti e le % di abbattimento applicate in base alla tipologia di trattamento presente. La % di rimozione di azoto in impianti di II livello è stata assunta pari al 60% del carico in ingresso, mentre per il fosforo la percentuale è stata ridotta al 50%.

Questa valutazione deriva in parte dalla fonte bibliografica richiamata dalla stessa CE nella documentazione tecnica di supporto al Questionario UWWTP che riporta un lavoro approfondito di verifica del grado di efficienza del parco impianti presenti in Austria.

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(Fonte: M. Zessner and S. Lindtner “Estimations of municipal point source pollution in the context of river basin management – Water Science & Technology – Vol 52 No 9 pp 175 – 182 IWA Publishing 2005), ma ha anche avuto riscontro attraverso i rilievi analitici misurati in un significativo numero di impianti presenti in regione Emilia-Romagna. Negli impianti che presentano un trattamento di denitrificazione si possono raggiungere, secondo la medesima fonte bibliografica, rimozioni fino all’80% del carico di azoto e del 50% di quello di fosforo. Negli impianti che presentano un trattamento di defosfatazione si possono raggiungere, secondo le citati fonti, rimozioni fino all’85% del carico di fosforo e del 60% di quello dell’azoto. Anche le predette % di abbattimento indicate dai dati di letteratura per

“trattamenti spinti” hanno trovato riscontro in un significativo blocco di impianti, dove erano presenti un numero adeguato di misure. A titolo indicativo nel riquadro seguente si riportano le % di abbattimento utilizzate per le tipologie di trattamento più significative della realtà regionale, in assenza di dati misurati:

Tabella 13 Abbattimenti medi utilizzati in caso di assenza di dati misurati

Tipologia trattamento % abbattimento N % abbattimento P

fossa Imhoff 15 10

letto percolatore 35 50

Biodischi 60 50

Fitodepurazione 60 50

fanghi attivi 60 50

fanghi attivi con nitri-denitri 80 50

fanghi attivi con defosfatazione 60 85

fanghi attivi con nitri-denitri e defosfatazione 80 85

CARICHI DEGLI INQUINANTI IN INGRESSO E IN USCITA DAGLI IMPIANTI - Note le concentrazioni e le portate, i carichi in ingresso e in uscita sono stati calcolati tramite il prodotto: Concentrazione (mg/l di N e P) * Portata (m3/y) /1.000.000 = Carico (t/y di N e P);

ABBATTIMENTO DEI NUTRIENTI NEGLI IMPIANTI PRESENTI NELLE AREE SENSIBILI E NEI BACINI DRENANTI LE AREE SENSIBILI - Applicando il percorso metodologico descritto in precedenza a tutti gli impianti presenti nel territorio regionale, si perviene al quadro di sintesi riportato nelle tabelle successive (Tabella 14 e Tabella 15) per tutti gli orizzonti temporali associati ai flussi informativi finora inviati.

I valori riportati nella colonna “AE trattati” riguardano i valori medi annui, per poterli confrontare con i carichi e le portate che rispecchiano la situazione media annua.

Dall’analisi dei dati riportati si può osservare come i carichi di azoto in ingresso agli impianti di trattamento siano generalmente aumentati nell’arco degli anni considerati, mentre in uscita tali valori hanno subito, pur con una fluttuazione nei vari anni, una riduzione a conferma di un miglioramento dell’abbattimento di tale parametro presso gli impianti di trattamento a seguito di interventi infrastrutturali e gestionali attuati.

Per il fosforo si è riscontrata una riduzione dei carichi in ingresso nel 2009, 2016 e 2018 rispetto alle altre annualità considerate; in uscita è stata rilevata una costante diminuzione negli anni.

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Tabella 14 Numero di impianti, relativi carichi N e P e abbattimenti (periodo 2005-2018) Imp.ti Portata AE

progetto

AE trattati

Carichi azoto Carichi fosforo

in out abb in out abb

(n°) (m3/y)/103 (AE) (AE) (t/y) (t/y) (%) (t/y) (t/y) (%) Anno 2005 2.086 477,0 7.984.586 4.960.204 16.702 5.806 65 2.640 839 68 Anno 2007 2.052 453,6 8.274.280 5.003.394 19.660 5.931 70 2.758 732 73 Anno 2009 2.162 487,3 8.285.879 4.953.255 18.575 5.648 70 2.495 539 78 Anno 2012 2.099 439,0 8.400.568 5.023.543 20.048 4.989 75 2.683 506 81 Anno 2014 2.001 511,6 8.448.852 4.929.520 20.211 4.922 76 2.688 515 81 Anno 2016 2.013 473,5 8.401.954 5.606.197 20.173 4.771 76 2.308 529 77 Anno 2018 2.027 465,4 8.247.527 5.613.965 17.708 4.380 75 2.120 460 78 Tabella 15 Numero di impianti per tipologia di trattamento e relativi carichi N e P (anno 2018)

Imp.ti Portata AE progetto

AE trattati

Carichi azoto Carichi fosforo

in out abb in out abb

(n°) (m3/y)/103 (AE) (AE) (t/y) (t/y) (%) (t/y) (t/y) (%)

Primario 1.288 6,1 155.007 89.114 270 230 15,0 39 35 10,0

Secondario 549 44,1 812.648 500.963 1.541 566 63,3 182 93 48,8 Più avanzato 190 415,1 7.279.872 5.023.888 15.897 3.584 77,5 1.899 332 82,5 Totale 2.027 465,4 8.247.527 5.613.965 17.708 4.380 75,3 2.120 460 78,3

I carichi così ottenuti sono riportati, per gli impianti a servizio degli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE, nel foglio Excel “Impianti” alla voce “ uwwNIncomingMeasured” e seguenti. Gli stessi rappresentano oltre l’89% del carico di azoto e l’87% del fosforo in gioco.

In ragione delle considerazioni suddette e della scelta di avvalersi delle condizioni previste dall’Art.

5 - § 4 della direttiva 91/271/CEE – abbattimento di almeno il 75% del carico di N e P in ingresso a tutti gli impianti di trattamento - le voci “uwwNTotPerf” e “ uwwPTotPerf” sono state qualificate come conformi (“P”).

Dal confronto della Tabella 14 risulta evidente come, in questi ultimi anni, la percentuale di abbattimento dei nutrienti sia aumentata di alcuni punti percentuali. A seguito della conclusione degli interventi previsti nel Piano di Tutela relativi alla rimozione dei nutrienti, realizzati in questi ultimi anni, è stato raggiunto il superamento del valore del 75% di abbattimento del carico in ingresso a tutti gli impianti di depurazione, sia per il fosforo sia per l’azoto.

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5 FANGHI DI DEPURAZIONE

Nella parte riguardante la produzione di fanghi, derivanti dalle attività di trattamento delle acque reflue urbane, sono riportati i quantitativi smaltiti dagli impianti al servizio degli agglomerati di consistenza ≥ 2.000 AE.

In Emilia-Romagna una buona parte dei fanghi viene riutilizzata in agricoltura o in impianti di compostaggio (68%) mentre circa il 10% dei fanghi viene smaltito in discarica. Il 20% dei fanghi subisce invece un trattamento di incenerimento nei due impianti che presentano questa tipologia di smaltimento. Rispetto ai dati del 2005 bisogna segnalare una netta riduzione dei quantitativi smaltiti in discarica dovuti ad un maggior riutilizzo dei fanghi sia in agricoltura sia attraverso altre forme di recupero (compostaggio in primis). Nel 2007 la voce Altro, intesa come tipologia di smaltimento, aveva registrato un quantitativo consistente poiché i fanghi erano gestiti da ditte esterne all’Ente Gestore. Dal 2009 in poi si è potuto verificare che tali ditte effettuano un riutilizzo indiretto del fango e i quantitativi di fango sono stati quindi considerati nella voce “Altro riutilizzo”. Nel 2018 una gran parte dei fanghi è stata oggetto di un trattamento con calce viva e acido solforico che ha portato alla formazione di un fertilizzante correttivo denominato “gesso di defecazione” soggetto ad altra disposizione normativa (D.Lgs. 75/2010 e non più DL 99/92).

Tabella 16 Quantitativi di fanghi riutilizzati e smaltiti per varie tipologie (espressi in tonnellate di sostanza secca)

Riutilizzo Smaltimento Totale

Agricoltura Altro riutilizzo Discarica Incenerimento Altro

(t/y) (t/y) (t/y) (t/y) (t/y) (t/y)

Anno 2005 15.962 3.280 36.150 10.988 99 66.480

Anno 2007 8.309 9.514 33.550 8.043 8.379 67.794

Anno 2009 8.766 14.874 25.817 7.840 0 57.297

Anno 2012 11.860 19.555 14.751 10.071 0 56.237

Anno 2014 10.812 22.876 11.416 9.125 0 54.229

Anno 2016 13.315 21.487 4.890 9.969 1.294 50.955

Anno 2018 14.278 1.467 3.832 8.685 21.107 49.369

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6 INDUSTRIE AGROALIMENTARI

In questa sezione sono state analizzate le industrie agroalimentari che rientrano nei settori industriali individuati nell’Allegato III della direttiva 91/271/CEE.

I settori industriali interessati sono dunque:

• trasformazione del latte;

• lavorazione degli ortofrutticoli;

• lavorazione ed imbottigliamento di bevande analcoliche;

• trasformazione delle patate;

• industria della carne;

• industria della birra;

• produzione di alcole e di bevande alcoliche;

• lavorazione di alimenti per animali provenienti da prodotti vegetali;

• lavorazione di gelatina e colla a base di pelli e ossa;

• fabbriche di malto;

• industria di trasformazione del pesce.

In Emilia-Romagna, nel 2018, sono risultati presenti 50 scarichi industriali che recapitano direttamente in corpo idrico superficiale e che possiedono un carico potenziale, prima del trattamento depurativo, superiore o uguale a 4.000 AE (ovvero un carico potenziale medio giornaliero di 240 kg di BOD5), per una consistenza complessiva di circa 4.379.000 AE.

L’incremento rispetto al 2016 è dovuto all’inserimento nell’elenco di un’attività del settore ortofrutticolo, subentrata ad un’azienda fallita negli ultimi anni (con un impianto da 180.000 AE) e di una attività del settore della lavorazione del latte (con un impianto da 8.800 AE)..

Nella Tabella 17 e nella Tabella 18 viene riportato il numero di attività produttive per classe di potenzialità degli impianti di depurazione autorizzati e il rispettivo carico in AE. Da un confronto con i dati che si riferiscono ai vari flussi informativi è emerso che all’elenco del precedente invio sono state aggiunte 3 nuove attività industriali, mentre 1 attività ha chiuso il proprio sito produttivo.

Alcune industrie hanno modificato i loro cicli produttivi con notevoli variazioni del carico organico trattato dagli impianti di depurazione presenti negli stabilimenti. Nella Tabella 19 e nella Tabella 20 tali valori sono distinti per le 4 tipologie industriali dell’Allegato III, le uniche individuate nel territorio regionale.

Tabella 17 Industrie agroalimentari dei settori industriali individuati nell’allegato III della direttiva 91/271/CEE, per classe di potenzialità dell’impianto (anni 2007, 2009 e 2012)

Potenzialità impianto

Anno 2007 Anno 2009 Anno 2012

Classe (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE)

4.000 – 10.000 10 60.385 11 65.655 12 75.315

10.001 – 100.000 19 822.520 20 871.520 21 971.137

> 100.000 15 3.962.583 14 3.534.250 13 3.369.250

Totale 44 4.845.488 45 4.471.425 46 4.415.702

(22)

Tabella 18 Industrie agroalimentari dei settori industriali individuati nell’allegato III della direttiva 91/271/CEE, per classe di potenzialità dell’impianto (anni 2014, 2016 e 2018)

Potenzialità impianto

Anno 2014 Anno 2016 Anno 2018

Classe (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE)

4.000 – 10.000 15 102.640 15 102.640 16 111.440 10.001 – 100.000 21 965.937 21 952.937 21 977.937

> 100.000 12 3.139.250 12 3.109.250 13 3.289.250

Totale 48 4.207.827 48 4.164.827 50 4.378.627

Tabella 19 Industrie agroalimentari dei settori industriali individuati nell’allegato III della direttiva 91/271/CEE, per tipologia di attività industriale (anno 2007, 2009, 2012)

Attività industriale

Anno 2007 Anno 2009 Anno 2012

Classe (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE)

Produzione di alcole e di bevande alcoliche

3 468.921 3 265.588 3 265.588

Lavorazione degli

ortofrutticoli 30 4.000.684 30 3.824.684 31 3.696.671 Industria della

carne 6 243.183 6 243.183 6 243.183

Trasformazione

del latte 5 132.700 6 137.700 6 210.260

Totale 44 4.845.488 45 4.471.155 46 4.415.702

Tabella 20 Industrie agroalimentari dei settori industriali individuati nell’allegato III della direttiva 91/271/CEE, per tipologia di attività industriale (anno 2014, 2016 e 2018)

Attività industriale

Anno 2014 Anno 2016 Anno 2018

Classe (AE) (n°) (AE) (n°) (AE) (n°) (AE)

Produzione di alcole e di bevande alcoliche

3 61.588 3 61.588 3 61.588

Lavorazione degli

ortofrutticoli 31 3.678.896 29 3.572.896 30 3.777.896 Industria della

carne 6 243.183 8 306.183 8 306.183

Trasformazione

del latte 8 224.160 8 224.160 9 232.960

Totale 48 4.207.827 48 4.164.827 50 4.378.627

(23)

7 CONFRONTO DEI DATI UWWTD - 2019 E LE INFORMAZIONI PRESENTI NEL CATALOGO E-PRTR

L’European Pollutant Release and Transfer Register (E-PRTR), rappresenta un registro integrato delle emissioni inquinanti prodotte dai principali complessi industriali siti negli Stati Membri dell’UE, in Islanda, in Liechtenstein e in Norvegia. Tale strumento, che rappresenta l’evoluzione del precedente EPER, istituito ai sensi della Direttiva 96/61/CE, prende le mosse dal “Protocol on PRTRs” firmato nel 2003 nell’ambito della Convenzione UNECE sull’accesso all’informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia di ambiente (Convenzione di Aarhus, 1999). E’ diventato una realtà a livello europeo con il regolamento CE 166/2006 che istituisce un registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti.

Il nuovo registro è disponibile sul sito http://prtr.ec.europa.eu/ e, dal 1 ottobre 2013, contiene i dati trasmessi dagli stati membri.

L’obiettivo della presente attività è stato quello di individuare, nel database E-PRTR complessivo

“eprtr_v16.mdb”, aggiornato con i dati al 31/12/2018, i siti classificati nella categoria 5.f) “Urban waste-water treatment plants” di potenzialità superiore o uguale a 100.000 AE, ubicati in Emilia- Romagna, e di confrontarli con l’elenco degli impianti di trattamento presenti nel database dei flussi informativi UWWTD - 2019. L’intero database E-PRTR è scaricabile all’indirizzo web:

http://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/member-states-reporting-art-7-under-the-european-pollutant- release-and-transfer-register-e-prtr-regulation-8

Tabella 21 Codici ed elenco attività presenti nella sezione 5 del catalogo E-PRTR Codice E-

PRTR

Codice IPPC

Descrizione attività Soglia di capacità

5. 5 Gestione dei rifiuti e delle acque reflue

a) 5.1 Impianti per il recupero o lo smaltimento di rifiuti pericolosi

Ricezione di 10 t/giorno

b) 5.2 Impianti per l’incenerimento di rifiuti non pericolosi ai sensi della direttiva 2000/76/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 dicembre 2000, sull’incenerimento dei rifiuti (2)

Capacità di 3 t/h

c) 5.3 Impianti per lo smaltimento di rifiuti non pericolosi Capacità di produzione di 50 t/giorno

d) 5.4 Discariche [escluse le discariche di rifiuti inerti e le discariche definitivamente chiuse prima del 16 luglio 2001 o per le quali sia terminata la fase di gestione successiva alla chiusura ritenuta necessaria dalle autorità competenti a norma dell’articolo 13 della direttiva 1999/31/CE del Consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti(3)] (3)

Ricezione di 10 t/giorno o capacita totale di 25.000 t

e) 6.5 Impianti per lo smaltimento o il recupero di carcasse e di residui di animali

Capacità di

trattamento di 10 t/giorno

f) Impianti di trattamento delle acque reflue urbane Capacità di 100.000 abitanti equivalenti g) Impianti a gestione indipendente per il trattamento Capacità di 10.000

(24)

Codice E- PRTR

Codice IPPC

Descrizione attività Soglia di capacità

delle acque reflue industriali risultanti da una o più delle attività del presente allegato

m3/giorno (4)

Dal confronto dei due database si può evidenziare quanto segue:

• nel database UWWTD - 2018 sono presenti 22 impianti con una potenzialità di progetto uguale o superiore a 100.000 AE.

nel database E-PRTR, nella categoria 5.f), sono state individuate tutte le corrispondenze con il suddetto database.

• Di seguito sono riportati nella Tabella 22 gli impianti di potenzialità di progetto ≥ 100.000 AE segnalati nel presente questionario e i relativi codici E-PRTR.

Tabella 22 Elenco impianti di potenzialità di progetto superiore o uguale a 100.000 AE

uwwCode uwwName uwwE-PRTRCode uwwCapacity

1 IT08000000000156 Piacenza – Borgoforte 2007001366 163.333

2 IT08000000000187 Parma Est 2010000081 130.000

3 IT08000000000188 Parma Ovest 2007001457 168.000

4 IT08000000000233 Reggio Emilia - Roncocesi 2010000103 150.000 5 IT08000000000234 Reggio Emilia - Mancasale 2007001460 280.000

6 IT08000000000131 Sassuolo 2007001300 120.000

7 IT08000000000089 Carpi – Correggio 2007002461 200.000

8 IT08000000000117 Modena – Naviglio 2009000294 500.000

9 IT08000000000007 Bologna – Corticella 2009000295 800.000

10 IT08000000000065 Comacchio - Valle Molino 2014000429 180.000

11 IT08000000000070 Ferrara 2007000281 240.000

12 IT08000000000209 Faenza 2007000328 100.000

13 IT08000000000206 Cervia 2007000273 200.000

14 IT08000000000216 Ravenna 2007000324 240.000

15 IT08000000000212 Lugo 2007000325 102.874

16 IT08000000000049 Cesenatico 2007000330 120.000

17 IT08000000000056 Savignano sul Rubicone – Bastia 2007000332 130.000

18 IT08000000000048 Cesena 2007000331 197.500

19 IT08000000000051 Forli' 2007002541 250.000

20 IT08000000000240 Cattolica 2007000290 120.000

21 IT08000000000243 Riccione 2007002410 180.000

22 IT08000000000244 Rimini - S. Giustina 2007002524 220.000

(25)

CONCLUSIONI

Dal quadro di sintesi illustrato con la presente relazione, riferito ai dati e alle informazioni raccolte e inserite nel “Questionario UWWTD - 2019”, si evidenzia quanto segue:

a) la Regione Emilia-Romagna ha fornito, oltre alle informazioni obbligatorie, anche buona parte di quelle che la CE ha richiesto come facoltative nel “Questionario UWWTD - 2019”. Tale scelta è stata motivata dalla considerazione che in questo modo è possibile valutare più correttamente le reali condizioni e l’effettivo stato di adeguamento del sistema fognario – depurativo regionale;

b) nello specifico il quadro che emerge relativo agli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE è risultato conforme alle disposizioni della direttiva, con riferimento, in particolare, all’individuazione degli agglomerati, al livello di copertura del sistema di raccolta e del sistema di trattamento nonché alla conformità ai requisiti della Tabella 1 – Allegato 1 – lett. B della direttiva 91/271/CE;

c) tutti gli impianti, in base ai rilievi analitici effettuati da ARPAE e dall’Ente Gestore, sono risultati, nel 2018, conformi a quanto richiesto dall’Allegato 1 della direttiva;

d) la Regione Emilia-Romagna ritiene molto soddisfacenti i risultati conseguiti nell’anno 2018 per l’abbattimento del carico di fosforo totale (78%), e di azoto totale (75%), per i quali è stato possibile raggiungere l’obiettivo del 75% previsto all’articolo 5 comma 4 della direttiva europea.

(26)

APPENDICE 1

INDIVIDUAZIONE DEI SISTEMI DI TRATTAMENTO APPROPRIATI PREVISTI DALLA DGR 1053/03 DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(27)

Criteri applicativi dei sistemi di trattamento delle acque reflue domestiche derivanti insediamenti, installazioni ed edifici isolati con recapito diverso dalla rete fognaria (art. 27, comma 4) .

Sistemi di trattamento

Tipologia insediamenti

Degrassatore (1)

Fossa Imhoff (2)

Disco Biologico o

Biodisco (3)

Filtro Batterico Aerobico / Percolatore (4)

Filtro Batterico Anaeerobico

(5)

Impianto Ossidazione

Totale (6)

Fito Depura

zione (7)

Vasca Accumulo

(9)

Sub Irrigazione

drenata (10) (a) (e)

Soluzioni possibili

Edificio residenziale mono - bifamiliari

X X X X X X (b)

Se esistente

X

1+2+4 1+2+5 1+2+7 1+2+10 Edificio destinato a civile abitazione

ad uso discontinuo / periodico

X X X X X X

Se esistente

X

1+2+4 1+2+5 1+2+7 1+2+10 Complesso edilizio (condominio,

scuola, centro sportivo, albergo, caserma, ristorante) o piccoli nuclei

abitativi con scarichi distinti per singola unita derivanti esclusivamente dai Wc, cucine o

mense (d)

X X X X (c) X X

1+2+3 1+2+4 1+6 1+2+7

(a) Sistema di trattamento ammesso esclusivamente su trincee rese

(b) Sistema da utilizzare nel caso l’unico recettore disponibile sia rappresentato impermeabili da acque superficiali stagnanti (c) Per queste tipologie di insediamenti da intendersi nella versione "filtro percolatore"

(d) Le soluzioni individuate per queste tipologie di insediamenti si applicano anche agli scarichi di acque reflue

(e) Per gli scarichi in zone di rispetto ex art. 21 del decreto si rimanda alle disposizioni assimilate alle domestiche per legge (punto 4.1.3 - A) e per equivalenza qualitativa (punto 4.1.4 - A) da emanarsi da parte della Regione ai sensi del comma 6 del citato articolo.

(28)

APPENDICE 2

INDIVIDUAZIONE DEGLI AGGLOMERATI DI CONSISTENZA SUPERIORE O UGUALE A 2.000 AE E DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE URBANE AL LORO SERVIZIO

(29)

25 Figura A - 1 Agglomerati di consistenza ≥ 2.000 AE e relativi impianti di trattamento

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