MELANIE KLEIN
(1882-1960) prof. Andrea Bongiovanni− Applicazione all'infanzia della tecnica analitica freudiana.
− Contrasto con Anna Freud e la Società psicoanalitica di Vienna: A. Freud riteneva non si potesse utilizzare il transfert con i bambini in quanto attualmente in relazione con i genitori; mentre per Klein il gioco sostituisce le libere associazioni e svela il mondo fantasmatico infantile → idee accolte dalla Società psicoanalitica inglese (E. Jones).
− → scuola delle relazioni oggettuali (Winnicott) → scuola kleiniana (Bion, Matte Blanco).
RAPPORTO CON FREUD
− Klein: accento sulla relazione ≡ in Freud la pulsione tende indistintamente all'appagamento, al piacere; per Klein non c'è pulsione senza oggetto: essa ha sempre natura relazionale (→ oggetto, esterno o interno che sia).
− Freud: “fasi” dello sviluppo psico-sessuale del bambino (orale-anale- fallica)/Klein: “posizioni”, proprio a indicare il riferimento costante a un oggetto
→ 1) posizione schizo-paranoide, 2) posizione depressiva.
− Super-Io ≡ in Freud legato al superamento del complesso edipico e all'interiorizzazione della figura paterna/in Klein esso nasce in seguito alla posizione depressiva, come conseguenza del senso di colpa che deriva dalla consapevolezza di aver indirizzato la propria aggressività sull'oggetto amato, la madre (una volta superata la scissione seno buono-seno cattivo e riconosciuta l'ambivalenza della madre).
POSIZIONE SCHIZOPARANOIDE
− Nei primi mesi di vita il bambino stabilisce relazioni oggettuali parziali, vale a dire che il suo primo oggetto d'amore, il seno materno, viene scisso in un seno buono, quello che nutre, e in un seno cattivo, quello che non c'è quando lo si desidera.
− Il seno cattivo viene costituito attraverso un meccanismo di proiezione dei propri sentimenti distruttivi provati per l'assenza dell'oggetto amato, diventando un oggetto persecutorio (→ Klein riprende la teoria freudiana dell'esistenza, fin dalla nascita, di una pulsione di vita e di una pulsione distruttrice).
− Allo stesso modo anche l'io del bambino è scisso in un io buono (che ama) e in un io cattivo (aggressivo), mentre il seno buono è percepito come oggetto interno, come parte di sé: l'angoscia provocata dalla pulsione di morte viene separata dalla pulsione di vita (scissione) e proiettata sull'oggetto (proiezione), mentre la pulsione di vita viene riferita a sé (introiezione).
POSIZIONE DEPRESSIVA
− Consiste ≡ 1) nell'accettare che lo stesso seno materno è quello che mi nutre e quello che è assente quando lo cerco, riconoscendone l'ambivalenza, e quindi considerandolo come oggetto totale; 2) ciò è possibile se è avvenuto il “primal
split”, cioè il riconoscere l'esistenza della madre come separata da sé: solo se si riconosce l'altro come diverso da sé, con propri bisogni e desideri, sarà possibile avere una autentica vita di relazione.
− Subentra il senso di colpa relativo ai propri sentimenti distruttivi provati in precedenza verso la stessa madre che nutre, e la volontà di riparare (→ Super-Io come limitazione delle pulsioni aggressive).
− L'assenza della madre viene colmata dalla costruzione di una sua immagine (rappresentazione) interna, simbolica → nasce il pensiero: il simbolo diviene un sostituto dell'oggetto, su cui il bambino può scaricare le pulsioni libidiche e aggressive senza temere di danneggiare il seno buono (distinguendo il mondo interno da quello esterno) e può elaborare il lutto della perdita → la mente diviene un contenitore di oggetti simbolizzati che danno origine a pulsioni e sentimenti via via più complessi (→ W. Bion).
− Psicosi ≡ se fallisce il passaggio dall'oggetto parziale all'oggetto totale, il bambino vivrà in un mondo di oggetti scissi (buoni/cattivi), terrorizzato dall'oggetto persecutorio e quindi incapace di mentalizzare.
− Invidia e gratitudine (1957): distinzione tra gelosia e invidia ≡ 1) La gelosia si fonda sull'amore (pulsione di vita) che vorrebbe l'oggetto gratificante tutto per sé e desidera la distruzione di ciò che si frappone a questo possesso. 2) L'invidia invece è un portato della pulsione di morte: non potendo possedere le caratteristiche ambite dell'oggetto, il bambino ne desidera la distruzione.
In riferimento alla prima relazione oggettuale, quella col seno materno, quando l'oggetto nutre e sostiene i bisogni del bambino egli prova gratitudine, quando invece si nega scatena il sentimento dell'invidia. Un ambiente di deprivazione affettiva predispone alla patologia, ma secondo Klein non è detto che la patologia nasca da una reale madre incurante o malvagia. WINNICOTT svilupperà la teoria della reale deprivazione o ambivalenza da parte della madre come fattore determinante la patologia psichica.