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Eleganza fascista La moda dagli anni Venti alla fine della guerra

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Academic year: 2021

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Presentazione del volume

Sofia Gnoli

Eleganza fascista

La moda dagli anni Venti alla fine della guerra

Carocci Roma marzo 2017 (pagg.212)

Presentazione tratta da http://www.carocci.it/

Storia, moda, donne e regime sono gli ingredienti principali di questo libro che, attraverso do- cumenti inediti, rare immagini di archivio e testimonianze orali, ripercorre la storia della moda italiana a partire dai primi anni Venti fino al suo grande riconoscimento internazionale dopo la Seconda guerra mondiale.

«Anche se il riconoscimento internazionale della moda italiana avviene intorno agli anni Cin- quanta, le sue radici vanno ricercate molto più indietro.

I primi tentativi di creazione di una moda indipendente da quella francese risalgono infatti ai tempi del Risorgimento. In seguito, nel 1906, la sarta Rosa Genoni presentò all’Esposizione in- ternazionale di Milano una collezione di abiti interamente ispirata alle opere di artisti del Me- dioevo e del Rinascimento italiano.

Dopo questi sporadici episodi, il tema di una moda nazionale venne ripreso in maniera più sistematica negli anni Venti dalla giornalista Lydia De Liguoro, fondatrice della rivista “Lidel”.

Ma anche i suoi tentativi rimasero essenzialmente legati a motivi retorico-nazionalistici.

Ancora all’inizio degli anni Trenta l’indiscussa capitale della moda rimaneva Parigi. Nella ca- pitale francese si recavano i maggiori sarti italiani due volte l’anno, in coincidenza con la pre- sentazione delle collezioni, e lì acquistavano i modelli di Chanel e Patou, di Lanvin e Madame Vionnet.

Nel 1931, all’apice della crisi economica dovuta alla ripercussione del crollo di Wall Street, vennero commissionate dal regime delle statistiche ufficiali dai cui risultati emersero dati al- larmanti sulle importazioni fatte dalle “vanitose donne italiane”. Fu allora che, per nazionalizza- re il ciclo di produzione dell’abbigliamento e per arginare le importazioni dalla Francia, il regime diede vita all’Ente nazionale della moda; tuttavia, pur godendo di un notevole potere sul piano teorico, su quello pratico l’azione dell’Ente risultò spesso contraddittoria e confusa.

Tale situazione rispecchiava le incoerenze del regime nei confronti sia della concezione della donna – divisa tra il modello emancipato e quello dell’angelo del focolare – sia della moderniz- zazione, sospesa tra un avanguardismo spesso velleitario e il peso della tradizione e della con- servazione

Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, mentre i paesi alleati prendevano atto del mo- mento di difficoltà, varando una sorta di “moda di Stato”, l’Italia, vista l’attenzione che il regi- me prestava alla moda e il valore propagandistico che le attribuiva, minimizzò a tal punto le difficoltà che fino al 1942 è difficile trovare nella stampa di moda riferimenti alla guerra.

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Se le incongruenze dell’Ente ne provocarono per certi versi il soffocamento delle iniziative, è pur vero che bisogna riconoscerne i meriti. Grazie a esso, infatti, vennero gettate le basi per la futura affermazione internazionale dello stile italiano».

INDICE Introduzione

1. Verso una moda italiana

Da Rosa Genoni al Primo congresso nazionale dell’industria del commercio dell’abbigliamento Le battaglie contro il lusso

L’Istituto artistico nazionale per la moda italiana e altre iniziative I grandi magazzini

Agli albori del 1930

2. I mass media e il nuovo ideale estetico La stampa femminile

Il cinema Lo sport

3. Moda di Stato

Torino e la nascita dell’Ente autonomo per la mostra permanente nazionale della moda Le mostre della moda e i limiti nell’organizzazione dell’Ente

Il revival dei costumi popolari e artistici italiani e l’istituzione del nuovo Ente

4. Le fibre dell’indipendenza I tessuti autarchici

Lana di latte o di coniglio? Lanital o angora?

L’Italia regina del rayon

Il Convegno di Forlì e le fibre tessili nazionali Mostre e rassegne

5. Autarchia e propaganda

Organizzazione e limiti dell’Ente nazionale della moda In nome dell’italianità

Orientamenti principali della moda nella seconda metà degli anni Trenta Manifestazioni di moda

6. La moda in guerra Alla vigilia del conflitto

La Mostra dell’abbigliamento autarchico di Torino La moda allo scoppio della guerra

Il tesseramento

La “Crociata della purezza”

L’ascesa dello stile italiano

Note

Bibliografia Indice dei nomi

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