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UNIVERSITÀ DI PISA Corso di Laurea in SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE Anno Accademico 2013/2014

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UNIVERSITÀ DI PISA Corso di Laurea in

SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE Anno Accademico

2013/2014

TITOLO DELLA TESI:

Caratterizzazione geomorfologica ed evoluzione recente della pianura costiera tra Castiglioncello e Cecina (Livorno)

RELATORE: Prof.ssa Maria Cristina Salvatore CANDIDATA: Francesca Biasci CORRELATORE: Prof. Carlo Baroni

RIASSUNTO

La presente tesi propone la caratterizzazione geomorfologica della pianura costiera compresa tra il promontorio di Castiglioncello e la foce del Fiume Cecina e di realizzare, come prodotto finale, una carta geomorfologica di base ma con finalità anche applicative, che può costituire “uno strumento valido ed indispensabile per una adeguata politica d’intervento e per una corretta programmazione territoriale” (Gruppo di Lavoro per la Cartografia Geomorfologica, 1994). Negli ultimi anni, l’attenzione da parte degli enti locali verso le tematiche di gestione e protezione del territorio è fortemente aumentata, anche nell’area di studio, che riveste un notevole ruolo in ambito regionale, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista ambientale, culturale e storico. Per quest’area le informazioni ricavabili dalla bibliografia risultano frammentate e sparse in vari lavori, prevalentemente realizzati tra gli anni ’70 – ’80 del secolo scorso, mentre risulta relativamente ricca la collezione di carte storiche a partire dalla metà del ‘700.

Uno degli obiettivi principali del presente lavoro è quello di offrire una visione d’insieme dei dati raccolti dalla letteratura e di estendere ad aree più interne l’analisi geomorfologica, al fine di ottenere un quadro più completo dei processi che hanno operato e che operano tutt’ora nell’area. Per il raggiungimento di questo obiettivo sono state adottate tecniche di indagine indiretta che hanno consistito nella raccolta ed analisi della letteratura esistente, nel reperimento di dati

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archeologici, nella ricerca ed acquisizione della cartografia storica e nel censimento di immagini telerilevate: fotografie aeree, immagini satellitari e Modello Digitale del Terreno (DTM), da cui è stato elaborato un hillshade. L’analisi fotointerpretativa multitemporale, multispaziale e multispettrale ha permesso il riconoscimento di elementi geomorfologici talvolta poco evidenti da rilievi sul terreno mentre l’hillshade, con il quale è stata accentuata l’altimetria e che ha una maggiore risoluzione rispetto alle tradizionali ortofotografie, ha permesso l’identificazione di elementi anche in presenza di una densa copertura vegetale e di elementi debolmente rilevati o depressi in aree prevalentemente pianeggianti. L’informatizzazione dei dati in ambiente GIS ha consentito uno loro più agile elaborazione e la creazione di un geodatabase geomorfologico. L’impiego del GIS ha permesso inoltre di eseguire non solo analisi di tipo qualitativo ma anche quantitativo come ad esempio la variazione lineare media ed il tasso di spostamento della linea di riva o l’estensione areale delle superfici dunari.

I risultati ottenuti sono rappresentati in una carta geomorfologica nella quale, sulla base della loro morfogenesi, si individuano tre settori (occidentale, centrale ed orientale). Nel settore occidentale, che si sviluppa parallelamente alla costa, le forme prevalenti sono quelle riconducibili alla genesi marina ed eolica, influenzate in parte dall’agente morfogenetico antropico e fra le quali risalta, per la rapidità con cui evolve nel tempo, la linea di riva. Ad accezione di un tratto di litorale caratterizzato da un costante avanzamento dal 1954 ad oggi in prossimità dell’impianto industriale di Rosignano Solvay, il resto del litorale studiato ha visto nell’ultimo sessantennio un’alternanza tra trend positivi e negativi, con quest’ultimi prevalenti tanto che in alcuni settori si è registrata una riduzione dell’arenile fino a 70 m circa rispetto alla posizione degli anni ‘50.

Il settore centrale, corrispondente alla zona retrodunale, è caratterizzato da una fascia che in passato è stata estesamente interessata da aree palustri soggette a ripetuti interventi di bonifica. Infine, il settore orientale dell’area indagata, più vasto e più interno dei due precedentemente citati, è caratterizzato da processi geomorfologici prevalentemente di natura fluviale.

Poiché l’area risulta insediata a partire dal Paleolitico medio e superiore, il confronto tra dati geologici, geomorfologici ed archeologici ha permesso di attribuire età limite ai depositi pleistocenici ed olocenici e ad alcune unità morfologiche che caratterizzano l’area studiata. L’uomo, inteso come agente morfogenetico, si inserisce prepotentemente a partire dagli ultimi due – tre secoli ma soprattutto dal secondo dopo guerra a seguito del quale si è avuta un’intensa antropizzazione ed urbanizzazione del territorio, specialmente nel settore prossimo alla costa.

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La costruzione di un geodatabase geomorfologico strutturato secondo parole chiave ha permesso di integrare la carta geomorfologica che si arricchisce di numerosi dati morfocronologici, utilizzabili per definire le principali tappe dell’evoluzione recente (morfodinamica) dell’area costiera tra Castiglioncello e Cecina, un’area intensamente antropizzata ed estesamente urbanizzata. La carta geomorfologica e il geodatabase geomorfologico rappresentano solidi strumenti di base da utilizzare in chiave applicativa anche per fini di pianificazione territoriale (Piani strutturali). Infine, il geodatabase realizzato con questo lavoro costituisce il primo step per la realizzazione di una banca dati versatile che potrà essere aggiornata ed arricchita con dati relativi ad altri tematismi e provenienti da altre fonti.

ABSTRACT

The aim of this thesis is the geomorphologic study of the area between the Castiglioncello promontory and the mouth of Cecina River and the production of geomorphological map with applicative purposes. The object has been achieved through indirect surveys such the analysis of historical maps, archaeological data, aerial photographs and Digital Terrain Model (DTM) generated from Lidar. The management in a GIS environment of the collected data allows the creation of a geomorphological geodatabase; GIS environment allow also both qualitative and quantitative analysis. Results of this study identified, based on their morphogenesis, three main sectors (western, central and eastern). In the western sector, parallel to the coast, marine and aeolian morphogenesis prevails but also the anthropogenic agent is active. The central sector comprises the retrodunal zone and is characterized until recent time by palustrine zones. The third is the largest and innermost eastern sector where the fluvial processes prevail.

Because humans establish in the study area since middle and upper Paleolithic, the comparison between geological, geomorphological and archaeological data allowed to assign "limiting age" to Pleistocene and Holocene deposits and to some morphological units of this area. Lastly, the building of geodatabase according to geomorphological key words constitutes the first step for the creation of a versatile database that can be update and enrich with data coming from other sources.

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