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CAPITOLO 4 IL PROGETTO ARCHITETTONICO: IL CENTRO CONGRESSI

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CAPITOLO 4

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4.1 VARIETÀ DELLE MANIFESTAZIONI CONGRESSUALI

Per congresso, o più genericamente una manifestazione congressuale, si intende il raduno di numerose persone che intendono discutere una materia nella quale sono esperte o alla quale sono comunque interessate oppure la riunione di appartenenti ad associazioni, partiti politici, categorie sindacali, istituti di ricerca, aziende, enti pubblici, che si diano appuntamento in un dato luogo per confrontarsi e discutere su argomenti di comune interesse.

Le manifestazioni congressuali presentano caratteristiche profondamente diverse a seconda che siano organizzate da:

− istituzioni ed enti dell'amministrazione pubblica; − organismi scientifici, enti o associazioni culturali; − aziende e organismi economici;

− partiti politici, associazioni sindacali o di categoria; − organizzazioni religiose.

Le manifestazioni congressuali, inoltre, si differenziano profondamente a seconda delle seguenti variabili:

− livello di interesse (locale, nazionale, internazionale); − numero dei partecipanti;

− livello culturale o scientifico; − livello economico;

− durata.

La natura, le dimensioni e l'importanza delle manifestazioni congressuali differiscono talmente da caso a caso, che una tipologia degli edifici per congressi non può essere definita con esattezza. In genere qualsiasi edificio che abbia spazi di dimensione e quantità sufficienti per accogliere simili raduni potrebbe rientrare in questa categoria, e in effetti per lo svolgimento di convegni e congressi si utilizzano frequentemente strutture dalle più disparate destinazioni fun-zionali. Questo può accadere per ragioni di natura economica, storica, ambientale, sociale ecc. Un congresso può infatti venire accolto nella

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sede di un'istituzione pubblica, oppure in un teatro; in un grande albergo ubicato in una prestigiosa località turistica, come pure all'interno di un'azienda; e ancora in molti altri edifici di diverso tipo.

Del resto queste sedi improprie possono venire attrezzate, occasionalmente o stabilmente, per accogliere in modo appropriato le manifestazioni congressuali, così da poter essere definite, se non veri e propri palazzi dei congressi, almeno organismi edilizi per congressi. Spesso accade che vengano attrezzati, e destinati ad accogliere attività congressuali, organismi edilizi originariamente costruiti per destinazioni diverse: ma affinché questo disegno si realizzi in maniera corretta occorre che comunque sia possibile, anche la varietà tipologica degli organismi edilizi offerti dal mercato, e utilizzati per le attività congressuali in maniera più o meno appropriata, fa apparire assai complessa, e potenzialmente infinita, la casistica di tipi edilizi e di spazi destinati ai congressi. Tuttavia è anche vero che la domanda di spazi e attrezzature è, in genere, assai più circoscritta quanto a varietà, e molto più circostanziata quanto a qualità: cosicché dall'esame degli organismi edilizi più significativi attualmente in funzione nei paesi in cui è più intensa ed evoluta l'attività congressuale, è possibile dedurre un "catalogo funzionale" di proporzioni ragionevoli che costituisce la risposta alle esigenze più diffuse e ricorrenti. In altre parole, si tratta di una casistica di spazi capace di rispondere alle esigenze principali connesse alla "domanda" di organismi edilizi per congressi: e quindi è possibile mettere a punto un sistema di spazi elementari e un adeguato sistema tipologico-spaziale.

Gli spazi elementari possono venire raggruppati nei seguenti cinque sottosistemi:

A. spazi congressuali; B. spazi di connessione; C. spazi per servizi generali;

D. spazi per l'amministrazione e la gestione;

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Tutti gli spazi elementari devono rispondere a un insieme di requisiti principali derivanti dalle funzioni e attività che vi si debbono svolgere:

− requisiti dimensionali; − requisiti morfologici;

− requisiti di trasformabilità e flessibilità; − requisiti funzionali;

− requisiti di allestimento e di arredo;

− requisiti di qualità della finitura e dei materiali; − eventuali requisiti accessori.

Sottosistema A: spazi congressuali

L'elenco dimensionale e funzionale degli spazi congressuali è assai vasto e pertanto la dotazione ottimale di un organismo edilizio per congressi non potrà comprenderli tutti, se non a costo di un notevole spreco di risorse economiche, sia in fase di costruzione che di gestione.

L'intero sottosistema può essere articolato nelle seguenti cinque famiglie funzionali:

a) spazi per gruppi di lavoro; b) spazi per conferenze; c) spazi per convegni; d) spazi per congressi; e) spazi per convenzioni.

Lo sfruttamento ottimale delle risorse investite può essere favorito dalla flessibilità, sia dell'intero organismo edilizio, sia delle sue singole parti. Essa consente di offrire spazi dimensionati e attrezzati, in grado di soddisfare una gamma di esigenze e di situazioni la più vasta possibile e di cogliere pertanto il maggior numero di occasioni che il mercato delle attività congressuali può proporre. È opportuno, quindi, ricavare le varie tipologie di spazi congressuali dalle capacità di suddivisione e di accorpamento degli stessi. Tuttavia, questa capacità non deve essere ricercata in maniera esasperata, sia perché la flessibilità ha un costo che non sempre può venire ripagato dall'uso, sia perché uno spazio

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flessibile, se non sostenuto da costosi accorgimenti impiantistici e di allestimento in genere, comporta sempre il rischio di un "calo di funzionalità specifica". Uno spazio squallidamente indifferenziato, privo di dotazioni stabili, non può ritenersi un "contenitore multiuso”, tanto meno a destinazione congressuale, perché non è mai possibile prescindere, neppure in parte, da una corretta definizione dei contenuti, se si vuole definire correttamente il contenitore, per quanto si possa auspicarne la flessibilità.

In merito alla capacità, si ha che questa può variare in relazione alla:

• dimensione planimetrica, che costituisce il dato più ovvio;

• forma planimetrica dello spazio (rettangolare, poligonale, semipoligonale, ecc.), che influisce sull'arredabilità;

• disposizione degli accessi e delle uscite, delle fonti di illuminazione, dei possibili percorsi interni, che determina lo spazio realmente disponibile per gli utenti;

• conformazione altimetrica del pavimento (piano orizzontale, piano inclinato, ad anfiteatro, ecc.), che pure influisce sulla disposizione dell'arredo;

• eventuale presenza di balconate, o soppalchi o quant’altro possa contribuire, all'interno dello stesso volume, ad aumentare la superficie a disposizione dei convenuti e del pubblico in genere (convegnisti, invitati, stampa, assistenti all'organizzazione, forze dell'ordine e addetti alla sicurezza, ecc.);

• disposizione degli arredi, dal momento che la capacità e lo standard qualitativo di uno stesso spazio possono differire notevolmente a seconda della disposizione dei convenuti;

• tipologia degli arredi, che può variare moltissimo per prestazioni e dimensioni, influenzando di conseguenza la capacità e lo standard qualitativo degli spazi; basti pensare alle differenze quantitative e qualitative che intercorrono tra un arredamento realizzato con semplici sedie mobili fissate temporaneamente, e uno composto da tavoli fissi e poltroncine;

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• calibratura sottile, ossia la possibilità di modificare le dimensioni degli spazi tramite un'opera di riduzione o ampliamento per piccole parti in modo da adattarsi opportunamente al numero dei convenuti; non bisogna dimenticare che al successo di un manifestazione congressuale può contribuire, e spesso in maniera determinante, l'esatta dimensione dell'ambiente: uno spazio semivuoto perché sovra-dimensionato può dare l'impressione che l'iniziativa congressuale sia fallita, mentre uno spazio troppo pieno perché sotto-dimensionato rende difficoltoso, se non impossibile per alcuni, partecipare agevolmente alla manifestazione;

• componibilità e aggregabilità degli spazi limitrofi in modo da poter rispondere a quei casi in cui, pur con le medesime destinazioni funzionali, e pertanto con le stesse caratteristiche fisiche e impiantistiche, occorra uno spazio maggiore. La soluzione più semplice per rispondere a questa esigenza è costituita da un divisorio rimovibile tra spazi limitrofi, tenendo comunque presente che occorre salvaguardare le caratteristiche acustiche. Si parla di divisori rimovibili, e non mobili, perché in un edificio di questo tipo gli allestimenti, per quanto flessibili, adattabili, rimovibili ecc., non devono muoversi automaticamente e "in tempo reale": qualsiasi manifestazione congressuale viene programmata minuziosamente e con largo anticipo, e pertanto c'è tutto il tempo, per gli addetti all'organizzazione e gestione dell'organismo edilizio, di allestire gli spazi secondo le esigenze di ciascuna iniziativa. Perciò, mentre è certamente superfluo e antieconomico che le attrezzature siano eccessivamente sofisticate per garantire automatismi di movimenti quasi sempre inutili, è opportuno che il materiale per gli allestimenti sia facilmente rimovibile, trasportabile, accatastatile, ecc., ma sempre presupponendone la gestione da parte di personale specializzato.

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Sottosistema B: spazi di connessione

Gli spazi di connessione costituiscono il sottosistema dei disimpegni e dei collegamenti tra le diverse unità spaziali e tra le zone omogenee che a loro volta costituiscono i nuclei organizzati di unità spaziali affini. Si possono suddividere gli spazi di connessione in tre gruppi fondamentali:

1) gli atrii di ingresso, principali e secondari;

2) i collegamenti orizzontali (corridoi, disimpegni, ballatoi); 3) i collegamenti verticali (scale e ascensori).

Un organismo edilizio per congressi è principalmente un luogo di incontro e di scambio e di conseguenza grande è la responsabilità che grava sulla definizione e organizzazione dei suoi spazi di connessione, i quali costituiscono il principale sistema di scorrimento dei congressisti.

L'atrio di un organismo edilizio per congressi (o gli atrii, a seconda della dimensione dell'organismo), è perciò molto importante non solo per ragioni funzionali e organizzative, ma anche per ragioni di "immagine", che non possono venire trascurate nella definizione delle dimensioni, degli standard, delle disposizioni di queste unità spaziali.

Inoltre occorre tenere presente che un palazzo dei congressi è un luogo di "afflusso" e di "scambio", paragonabile più a una stazione ferroviaria o a un aerostazione che a un teatro; pertanto gli atrii, i corridoi, in genere gli spazi "dei passi perduti", assumono un'importante funzione non solo per la generica facilità di afflusso e deflusso del pubblico, ma anche per motivi legati a specifiche ragioni di spontaneo incontro tra persone e gruppi, a margine delle manifestazioni congressuali. Gli spazi di connessione costituiscono infatti il primo luogo di incontro e di scambio per numerose persone, singole oppure organizzate in gruppi, che con facilità devono potere:

− circolare;

− raggiungere lo spazio congressuale al quale sono principalmente interessate;

− ottenere informazioni chiare sull'ubicazione di ciascuno spazio che le riguardi;

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− individuare e seguire i percorsi in modo da non creare né avere problemi.

Inoltre, con altrettanta facilità, devono potere: − entrare e uscire, in situazioni normali; − evacuare in caso di pericolo.

La chiarezza organizzativa del sistema dei percorsi dell'intero organismo edilizio è pertanto un fattore strategico della sua efficienza e, in ultima analisi, addirittura del suo successo gestionale. La sua assenza avrebbe pesanti conseguenze negative per un'opera che richiede un grande impegno di risorse sia per la realizzazione sia per il funzionamento e la gestione. Per queste ragioni un'importanza davvero strategica può assumere, in sede di progettazione dell'organismo, l'analisi sistematica non solo dei singoli spazi e delle loro funzioni, ma anche dei nuclei funzionali omogenei in cui si aggregano le singole unità spaziali; notevole importanza riveste infine l'analisi, oltre che dell'organizzazione interna, dei loro rapporti reciprroci.

Gli spazi di connessione del sottosistema B comprendono: − porticati d'ingresso;

− atrio principale d'ingresso (esterno-interno);

− atrii secondari d'ingresso (esterno-interno) per nuclei funzionali omogenei dell'organismo edilizio;

− atrii interni di accesso (interno-interno) relativi a nuclei funzionali omogenei dell'organismo edilizio;

− sale d'attesa per servizi aperti al pubblico. − corridoi tra unità spaziali aperte al pubblico;

− ballatoi di collegamento tra unità spaziali aperte al pubblico, affacciati sugli atrii e su altre unità spaziali di connessione;

− disimpegni tra unità spaziali di servizio. − scale per il pubblico;

− scale di servizio; − scale di sicurezza;

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− rampe e scivoli per il pubblico, in particolare per i portatori di handicap costretti a muoversi su sedie a rotelle;

− ascensori per il pubblico, in particolare per i portatori di handicap; − ascensori di servizio;

− montacarichi di servizio.

Sottosistema C: spazi per i servizi generali

La varietà e la quantità dei servizi che possono venire offerti al pubblico da parte di un organismo edilizio per congressi sono notevoli. È possibile prevedere spazi per servizi di tutti i tipi: alcuni indispensabili, altri soltanto utili, altri ancora forse superflui, ma pur sempre capaci di contribuire alla definizione di un' immagine di efficienza e di completezza, spesso assai importante per la buona riuscita di una manifestazione congressuale.

Si possono elencare infatti servizi di accoglienza al momento dell'apertura delle singole manifestazioni; un efficiente servizio informazioni; il servizio di ristoro sotto le più svariate forme; l'offerta di adeguati spazi per il relax; il servizio di emeroteca e ufficio stampa; un sofisticato servizio di segreteria, anche personalizzata; spazi per i servizi di riproduzione dei documenti, di ricetrasmissione, di registrazione suono-video, di produzione di documenti sonori e video, attinenti alle manifestazioni in corso o in genere alle materie oggetto di dibattito. L'organismo congressuale può inoltre essere dotato di un proprio centro commerciale, di ufficio postale, di agenzia viaggi; di albergo diurno per tutti i servizi di cura della persona; di lavanderia e stireria e anche di un adeguato kinder-heim.

Sottosistema D: spazi per l'amministrazione e la gestione

La grande varietà di istituzioni ed enti sia pubblici che privati, che possono promuovere e gestire un organismo edilizio per congressi non permette di codificare né le dimensioni né le caratteristiche funzionali di questo sottosistema di spazi. Ci si limita pertanto a enunciare il

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problema, raccomandando comunque di non sottovalutarne l'importanza, soprattutto per quanto riguarda l'ubicazione fisica del sottosistema: è certamente sconsigliabile che le funzioni di programmazione, gestione e controllo delle attività congressuali si svolgano lontano dall'organismo edilizio, che non ne colgano tempestivamente il pulsare.

Si riporta di seguito un elenco dei principali nuclei omogenei di spazi indispensabili per una corretta gestione di un organismo edilizio autonomo per congressi:

− presidenza e segreteria generale; − amministrazione;

− pubblicità e spedizioni;

− uffici temporanei per gli organizzatori specializzati; − locali e servizi per il personale ausiliario;

− locali di ritrovo e studio per gli interpreti e gli addetti alla traduzione simultanea;

− locali per il ritrovo e il relax del personale.

Sottosistema E: spazi per i servizi tecnologici e ausiliari

Questo sottosistema si articola in due sezioni omogenee e separate, i cui intrecci reciproci in taluni casi possono essere cosi forti da richiedere una certa omogeneità di trattazione. La prima sezione riguarda gli spazi per i servizi ausiliari, anche di rilevantissima importanza, quali un eventuale palcoscenico o una cabina di regia televisiva. La seconda sezione riguarda invece gli spazi destinati a ospitare i servizi tecnologici veri e propri.

Anche in questo caso ci si limita a elencare i nuclei spaziali principali, allo scopo di impostare la problematica generale per la definizione di un organismo edilizio per congressi. Ciascun nucleo verrà definito successivamente in fase progettuale, da parte di competenze specifiche che esulano dalla presente trattazione:

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− cabine e servizi accessori per la traduzione simultanea a vista diretta;

− studio per la traduzione simultanea monitorizzata, capace di servire in cuffia non solo tutti i posti a sedere delle unità spaziali principali, e al limite anche di tutte le unità congressuali ma anche, mediante la televisione a circuito chiuso, tutti i principali spazi di connessione dell'edificio;

− studio per le registrazioni televisive;

− studio televisivo per i collegamenti con i canali nazionali; − studio per la televisione a circuito chiuso;

− depositi per i materiali e per le attrezzature;

− laboratori tecnici annessi ai depositi per le attrezzature;

− centrali di erogazione e trasformazione dell'energia, del calore, del freddo, dei fluidi;

− cunicoli orizzontali e verticali per i passaggio delle reti impiantistiche.

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4.2 CRITERI GUIDA DELLE SCELTE PROGETTUALI

4.2.1 Principali scelte progettuali

Progettare un centro congressi significa innanzitutto concepire uno spazio pubblico, un luogo che possa diventare il principale luogo di aggregazione sociale, una polarità attrattiva che abbia la capacità di inserirsi in modo armonioso con l’assetto urbanistico dell’area.

L’idea cardine è quella di una grande struttura di vetro, contenitore trasparente, in cui ambienti interni ed esterni si alternano, convivono, si compenetrano e dialogano tra loro con un gioco di luci e ombre, naturali e artificiali.

L’edificio, inserendosi nel contesto costituito, come abbiamo visto nel capitolo precedente, da volumi che si evolvono nella frammentazione in più corpi, aprendosi e sviluppandosi come una sorta di “onda in movimento”, vuole emergere diventando un elemento visivo di forte connotazione, attrazione e riconoscibilità, come uno scoglio in mezzo al mare.

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4.3 LA DESCRIZIONE DELLE SOLUZIONI PREVISTE

4.3.1 Principali scelte compositive

Il fondamento dell’idea compositiva consiste nella giustapposizione di due volumi, differenziati sia nella forma sia nei materiali, che allo stesso tempo vogliono essere contenitore e contenuto.

L’ingresso al centro congressi è una grande piazza che costituisce un luogo di aggregazione. Grazie alla pavimentazione esterna che entra nell’auditorium si stabilisce uno stretto dialogo tra interno ed esterno: la piazza è da un lato luogo di sosta, dall’altro un invito a raggiungere l’edificio.

Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio l’edificio.

Il primo volume, a base rettangolare e di dimensioni 60x42x19 metri, ospita il foyer e l'auditorium maggiore, con 1240 posti a sedere. Questo grande corpo è inclinato secondo la direzione dell'asse longitudinale, mantenendo quindi verticali le due facciate maggiori, mentre le altre due, costruite sui lati minori, sono entrambe inclinate.

L'involucro perimetrale dell’edificio è costituito da due pareti vetrate, distanziate di un metro, in modo da formare una intercapedine percorribile per la manutenzione, che garantisce anche il necessario isolamento termico. Le due pareti sono sostenute da una struttura in acciaio costituita da pilastri a traliccio, con maglia rettangolare, formati da montanti verticali doppi e trasversi orizzontali di collegamento, scatolari a sezione quadrata o romboidale di 20 cm di lato. I pilastri sorreggono una trave reticolare spaziale modulare, realizzata con aste convergenti in giunti sferici a cerniera in acciaio, a supporto della copertura in lamiera grecata preverniciata. Lungo il perimetro della copertura sono state previste grandi finestre inclinate, non visibili sui prospetti, che permettono alla luce solare di entrare direttamente.

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Le pareti vetrate, all’interno e all’esterno della struttura metallica, sono formate da una serie di 'doghe' orizzontali lunghe 3,00 m e alte 0,60, piane sia all'interno che all'esterno, chiuse da telai in alluminio verniciato e posizionate secondo un’inclinazione di 5 gradi rispetto alla verticale. Le doghe delle superfici interne sono in vetro sabbiato di 6 mm di spessore; quelle all'esterno sono formate da:

• uno strato di vetro 'Flutex' spesso 4-5 mm;

• uno strato di sicurezza in polivinilbutirrale;

• uno strato di vetro low iron spesso 19 mm, ad alta trasparenza. La soluzione adottata per i pannelli di vetro del prospetto rende dinamico l'esterno e fa sì che la luce naturale filtri all’interno in maniera soffusa, acquosa, neutra. Allo stesso modo la luce artificiale interna trasforma di notte i volumi del complesso in oggetti luminosi ma opachi, quasi opalescenti.

All'interno un volume rettangolare di dimensioni 30x35x14 metri contiene la sala congressi da 1240 posti, di cui 380 in galleria (sala 1): questa struttura, contenitore e contenuto, slittata rispetto all'asse centrale, quasi galleggia, nascosta alla vista da fuori, nello spazio interno.

Il cemento armato, adottato per la struttura portante indipendente della sala congressi, con le sue caratteristiche proprietà di modellazione plastica, connota lo spazio: solette inclinate, poggiate su travi trasversali definiscono le platee, mentre una soletta nervata costruisce la galleria. Lateralmente, in una sorta di cavedio triangolare, trovano posto i servizi igienici e la rampa di ingresso per le persone diversamente abili, le cabine di traduzione simultanea, le cabine di regia e i locali tecnici.

Il posizionamento del piano di calpestio della sala congressi a quota +1,50 m ha permesso di ricavare, al piano terreno, la reception, il locale guardaroba, i servizi igienici, un deposito materiali e attrezzature, un piccolo ufficio per organizzatori, una sala stampa con capienza 34 persone, ed un locale tecnico.

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Le scale che conducono alla platea e alla galleria, situate rispettivamente a quota +4,50 m e +10,50 m, sono state ricavate lungo due sole pareti dell’auditorium, quelle nascoste alla vista dall’ingresso, e sono composte da pilastri e travi in acciaio, con gradini in legno.

Il foyer, ricavato dalla sfasatura fra il volume esterno e quello interno, è stato pensato sia come spazio di incontro e di relazione, per esposizioni temporanee, eventi sociali, sia come area per banchetti, ed è affiancato dai locali di preparazione vivande e lavaggio stoviglie.

Il secondo volume, più basso del primo, è di cemento armato intonacato bianco.

Ospita la sala per congressi di forma trapezoidale da 450 posti (sala 2), i collegamenti verticali, gli spazi per l'amministrazione e la gestione, e tutte le altre funzioni per il personale di servizio. All’ultimo livello (quota +7,50 m) sono presenti altre quattro sale per conferenze (sale 3, 4, 5, 6), di capienze e metrature diverse, e la caffetteria, che tramite tre balconi si affaccia sull’ingresso. Questo per rafforzare ancora di più l’idea di trovarsi in un esterno piuttosto che un interno.

La separazione dei due volumi contenenti le due sale congressi evita qualsiasi interferenza fra i flussi di persone realizzando, in tal modo, condizioni di maggiore sicurezza in caso di incendio o incidenti.

Flessibilità nell’utilizzo degli spazi e loro trasformabilità sono gli assunti sui quali il progetto si è basato per la realizzazione delle sale conferenze, in modo da avere la possibilità di svolgere diversi tipi di attività: pertanto è stata indispensabile un'accurata progettazione della parte impiantistica.

Per garantire la flessibilità degli spazi interni e Il condizionamento dell'aria è composto da due unità posizionate sulla copertura della sala congressi maggiore, che rimangono nascoste alla vista dal foyer, mentre le canalizzazioni principali, che corrono verticalmente all’esterno, lungo le scale di accesso alla platea e alla galleria, sono

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composte da enormi cilindri di metallo facilmente visibili. Passando nel sottosuolo, poi, si diramano in canalizzazioni minori verso gli spazi comuni e verso l’altra sala congressi.

Riassumendo si ha che:

FOYER Superficie 1140 mq

coffee-break: 1200 persone

business lunch in piedi: 900 persone business lunch seduti: 400 persone Capienza

Lo spazio può anche essere utilizzato come area per esposizioni commerciali, eventi sociali, incontri informali ed altro

SALA 1 SALA 2

Capienza platea 860 posti

Capienza galleria 380 posti

Capienza totale 1240 posti + 6 postazioni

conferenzieri

450 posti + 6 postazioni conferenzieri

Configurazione fissa, a parlamento fissa, a teatro

Lunghezza 28,20 m 24,00 m Larghezza 34,00 - 20,20 m 22,20 - 12,00 m Altezza 12,10 - 3,10 m 7,00 - 4,00 m Porte di accesso 12 ( 1,80 x 2,20 m ) 6 ( 1,20 x 2,20 m ) Cabine di traduzione 6 4 Schermo n. 5, 4 x 3 m 10 x 4 m Impianto audio si si Videoproiezione no no Riprese televisive si si Collegamento circuito chiuso si si

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SALA 3 SALA 4

Capienza totale 150 posti + 5 postazioni

conferenzieri

93 posti + 5 postazioni conferenzieri

Configurazione variabile variabile

Lunghezza 14,50 m 24,00 m

Larghezza 11,85 - 9,00 m 22,20 - 12,00 m

Altezza 4,00 m 4,00 m

Porte di accesso 3 ( 1,20 x 2,20 m ) 2 ( 1,20 x 2,20 m )

Videoproiezione si si

Possibilità di unire le due sale

SALA 5 SALA 6

Capienza totale 40 posti + 1 postazione

conferenziere

42 posti + 1 postazione conferenziere

Configurazione variabile variabile

Lunghezza 6,50 m 24,00 m Larghezza 7,50 m 8,40 m Altezza 4,00 m 6,00 m Porte di accesso 1 ( 0,90 x 2,20 m ) 1 ( 0,90 x 2,20 m ) Impianto audio si si Videoproiezione si si

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