Il Castello di Benabbio |
Introduzione4
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NTRODUZIONE
presente elaborato si pone come punto di sintesi, ancorché temporaneo, di un la‐ voro di anni di studio e ricerca compiuto per sperimentare ed affinare nuove me‐ todologie di raccolta, gestione ed elaborazione dei dati ricavabili da un cantiere di scavo archeologico ed archeoantropologico. Già nella tesi magistrale del candidato1 si era creato un nuovo protocollo elettronico di gestione dei dati, allora prettamente antropologici, applicabile su resti osteologici in labo‐ ratorio. Col presente lavoro si è tentato di ampliare il campo di applicazione di tutta una serie di sistemi, correlati tra loro ed in continuità con quelli già elaborati2, in grado di tro‐ vare base d’utilizzo in orizzonti di studio più ampi, che vadano dallo scavo in senso stretto, alla gestione diretta dei dati in situ, alla loro elaborazione post‐scavo. Si è perciò proceduto alla messa a punto ‐ ed alla revisione ‐ di alcuni strumenti inediti che, basandosi sulle po‐ tenzialità offerte dalle moderne procedure informatiche, riescano ad accompagnare, facili‐ tare e, talvolta, risolvere il compito dell’archeologo e dell’antropologo; in estrema sintesi si sono sviluppate le seguenti tecnologie: ‐ un sistema di schede, cartacee ed elettroniche, in italiano e in inglese, per la gestione dei dati afferenti: o alle unità di scavo (US, USM) o alle unità scheletriche (individui in deposizione primaria, in deposizione se‐ condaria, ossa in riduzione) o alle componenti architettoniche 1 “La gestione informatica del dato antropologico. Elaborazione di un software di archiviazione delle informazioni ricavate dai resti umani in archeologia”, sostenuta presso l’Università di Pisa nell’a.A. 2007/2008. Per un approfondimento del software sviluppato si rimanda infra ed a COSCHINO et al. (2009). 2 Ci si riferisce in particolare al database “Bones” e alla “SIUS ‐ scheda informatica di unità scheletri‐ ca”, cfr. infra.
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Introduzione5 ‐ un GIS di scavo multimediale multiscalare collegato alle schede elettroniche; ‐ un software per la processazione dei dati antropologici post‐scavo.
La sperimentazione di questi potenti strumenti di analisi ha trovato banco di prova in numerosi contesti di scavo e di laboratorio gestiti dalla Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa, diretta dal prof. Gino Fornaciari, e da altri enti3. Tra questi contesti,
quello su cui si è puntata maggiore attenzione, vuoi per l’ampiezza e la durata delle inda‐ gini, vuoi per la possibilità di testare nuovi strumenti concessa dalle modalità di interven‐ to4, è stato Benabbio, un sito che, come si dirà, ha garantito grandi potenzialità sia in ambi‐
to archeologico che antropologico. Così, partendo proprio da assunti sostanzialmente e‐ sperienziali, esso ha indossato il ruolo di guida e cartina tornasole per lo sviluppo delle nuove tecniche di documentazione presentate in questa sede. *** L’elaborato si presenta diviso in due parti: la prima prenderà in esame l’apparato docu‐ mentario sviluppato dal candidato, soffermandosi in particolare sulle schede da campo, il software di laboratorio e le piattaforme GIS; la seconda parte consisterà in una disamina dei campi sperimentali di applicazione, a partire dal sito archeologico che dà il nome alla presente relazione, Benabbio, e proseguendo con altri scavi gestiti in prima persona dallo specializzando. 3 Cfr. infra 4 Si tratta infatti di uno scavo prettamente universitario dalle finalità didattico‐formative, che ha ac‐ colto, ad oggi, un centinaio di studenti dei corsi di Archeologia Funeraria e Paleopatologia del prof. Fornaciari.