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PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA

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Academic year: 2021

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TESTI ANTICHI DI MEDICINA E FILOSOFIA DELLA BIBLIOTECA DEGLI INTRONATI DI SIENA  I QUADERNI DEL RAMO D’ORO ON‐LINE 

n. 5 (2012), pp. 1‐2 

PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA 

    La Mostra Testi antichi di medicina e filosofia della Biblioteca degli Intronati di Siena (29 gennaio  ‐ 2 febbraio 2008), allestita nella Sala Storica della Biblioteca, è stata curata dalla Prof.ssa Daniela  Fausti  (Direttore  della  Scuola  di  Dottorato  «Storia,  archeologia  e  antropologia  del  mondo  antico») con la collaborazione delle Dott.sse Francesca Marzari (Università di Siena) e Rosanna  De Benedictis (Biblioteca degli Intronati), ed ha affiancato il Convegno, incentrato sul tema della  traduzione  di  testi  classici  di  argomento  medico  e  filosofico,  organizzato  dalla  Prof.ssa  Fausti  nell’ambito  delle  attività  della  Sezione  «Antropologia  del  mondo  antico»  per  l’attuazione  del  Programma  Multidisciplinare  «La  traduzione»,  promosso  dalla  Scuola  Superiore  Santa  Chiara  dell’Università di Siena. 

Durante  l’inaugurazione  il  pubblico  è  stato  guidato  tra  le  teche  dell’esposizione,  per  osservare i volumi più significativi e il loro legame con i temi che sarebbero stati affrontati nel  Convegno: ciascun esemplare (la maggior parte del Cinquecento, altri più antichi) è stato scelto  perché  contenente  una  traduzione,  in  latino  o  in  volgare,  di  testi  classici  appartenenti  alla  letteratura medica o filosofica. 

A  testimonianza  dell’ampia  diffusione  del  sapere  scientifico  a  Siena,  all’inizio  dell’esposizione  è  stato  collocato  un  inventario  delle  opere  di  medicina  possedute  dalla  Biblioteca del Santa Maria della Scala, l’antico ospedale della città, redatto poco prima della loro  acquisizione da parte della Biblioteca Comunale degli Intronati (1796). 

Molti dei libri in mostra, oltre che per il loro valore storico‐culturale, sono stati apprezzati  per il pregio delle raffigurazioni, ad esempio le raffinate miniature di tre manoscritti del XIII e  XIV  secolo:  la  Metafisica  aristotelica  tradotta  da  Guglielmo  di  Moerbeke,  l’Etica  Nicomachea  tradotta  da  Roberto  Grossatesta  e  il  commento  all’Etica  Nicomachea  di  Tommaso  d’Aquino;  anche  per  Platone  erano  presenti  esemplari  di  note  traduzioni,  quali  quella  di  Marsilio  Ficino  (Lione 1570) e di Jean de Serres (Ginevra 1578).  

Fra  le  edizioni  di  testi  medici  da  segnalare  una  Giuntina  del  1588,  contenente  opere  ippocratiche  nella  traduzione  latina  di  Girolamo  Mercuriale,  nel  cui  frontespizio  è  rappresentato, al centro, il medico di Cos mentre allontana la peste da Atene e un compendio  del  De  humani  corporis  fabrica  di  Andrea  Vesalio  (Londra  1545),  le  cui  tavole  conservano  le  incisioni  realizzate  da  un  allievo  di  Tiziano  (il  fiammingo  Stefano  Calcar).  Sono  state  esposte  quelle  che  raffigurano  l’anatomia  dell’occhio,  un  porcellino  preparato  per  la  vivisezione  e  una  tavola con gli strumenti usati dagli anatomisti del tempo. Per Dioscoride in mostra la traduzione  in volgare del De materia medica del medico senese Pietro Andrea Mattioli (Venezia 1544), per  Galeno  i  Commentarii  in  Aphorismis  Hyppocratis  (Venezia  1523)  nella  versione  di  Ugo  Benzi,  anch’esso  medico  di  Siena,  e  un  volumetto  con  la  traduzione  francese  di  Jean  Canappe, 

L’Anatomie des os et des nerfs du corps humain (Lione 1588), aperto su una tavola anatomica con 

i segni zodiacali corrispondenti alle diverse parti del corpo. 

L’ultima  sezione  della  mostra  è  stata  riservata  alla  medicina  araba,  rappresentata  da  Rhazes, Mesuè, Averroè e Avicenna: degni di nota il frontespizio del Continens (Venezia 1529), 

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  DAMIANO FERMI  2 

 

TESTI ANTICHI DI MEDICINA E FILOSOFIA DELLA BIBLIOTECA DEGLI INTRONATI DI SIENA   

esposto  peraltro  solo  in  riproduzione,  con  al  centro  Rhazes  nel  suo  studio  e  nella  cornice  Esculapius  in  compagnia  di  altri  famosi  medici  dell’antichità  e  quello  del  Canone  di  Avicenna  tradotto in latino da Gerardo da Cremona (fine XIII sec.), in cui il grande medico arabo è ritratto  con un’ampolla in mano, in procinto di praticare un’uroscopia.        Damiano Fermi      RINGRAZIAMENTI   

La  mostra  è  stata  resa  possibile  grazie  alla  collaborazione  con  la  Biblioteca  Comunale  degli  Intronati  di  Siena  e  per  questo  si  ringraziano  il  Dott.  Daniele    Danesi  e  la  Prof.ssa  Bernardina  Sani, all’epoca rispettivamente Direttore  e Presidente della Biblioteca. Un grazie particolare alla  Dott.ssa Rosanna De Benedictis per la sua disponibilità. 

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