Primo appello pomeriggio 2003/2004 - Tema 1
Esercizio 1
Studiare la funzione
f (x) = arccos
x2− 3x + 2
(determinare il dominio D; studiare la continuit`a e la monotonia di f e determinarne gli eventuali estremi relativi ed assoluti; determinare i punti in cui f `e derivabile e calcolare i limiti di f0 per x che tende agli estremi del suo dominio; disegnare un abbozzo motivato del grafico di f ).
Svolgimento
Il dominio D di f `e dato dall’insieme di tutti gli x ∈ R che verificano x2− 3x + 2
∈ [−1, 1] , da cui si ottiene
−1 ≤ x2− 3x + 2 ≤ 1 ⇔
(x2 − 3x + 3 ≥ 0
x2 − 3x + 1 ≤ 0 ⇔ 3 −√ 5
2 ≤ x ≤ 3 +√ 5
2 ,
da cui
D =
"
3 −√ 5
2 ,3 +√ 5 2
# .
f risulta continua in D perch´e composizione di funzioni continue. Inoltre, poich´e 0 ≤
x2 − 3x + 2
≤ 1 ∀x ∈ D , si ha che
0 ≤ f(x) ≤ π
2 ∀x ∈ D , ed inoltre
f (x) = 0 ⇔
x2− 3x + 2
= 1 ⇔ x = 3 −√
5
2 o x = 3 +√ 5
2 .
Quindi si pu`o subito affermare che x = (3 −√
5)/2 e x = (3 +√
5)/2 sono punti di minimo assoluto per la funzione.
Derivata prima: La funzione `e derivabile per |x2− 3x + 2| 6= 0 (perch´e t 7→ |t| non `e derivabile in t = 0) e per |x2 − 3x + 2| 6= 1 (perch´e t 7→ arccos t non `e derivabile per t = 1).
Quindi l’insieme D0 dei punti di derivabilit`a di f `e
D0 = D \
(3 −√ 5
2 ,3 +√ 5 2 , 1, 2
) .
Se x ∈ D0 si ottiene
f0(x) = − 1
p1 − (x2− 3x + 2)2 · sgn(x2− 3x + 2) · (2x − 3) . Osserviamo innanzitutto che
sgn(x2− 3x + 2) =
1 se 3 −√
5
2 < x < 1 o 2 < x < 3 −√ 5 2
−1 se 1 < x < 2 da cui si ottiene
f0(x) =
3 − 2x
p1 − (x2− 3x + 2)2 se 3 −√ 5
2 < x < 1 o 2 < x < 3 −√ 5 2 2x − 3
p1 − (x2− 3x + 2)2 se 1 < x < 2 .
Calcoliamo i limiti di f0 nei punti di accumulazione di D0 esterni ad esso.
lim
x→(3−√
5)/2+f0(x) = lim
x→(3−√ 5)/2+
3 − 2x
p1 − (x2− 3x + 2)2 = +∞ ,
x→1−lim f0(x) = lim
x→1−
3 − 2x
p1 − (x2− 3x + 2)2 = 1 ,
x→1+lim f0(x) = lim
x→1+
2x − 3
p1 − (x2− 3x + 2)2 = −1 ,
x→2−lim f0(x) = lim
x→2−
2x − 3
p1 − (x2− 3x + 2)2 = 1 ,
x→2+lim f0(x) = lim
x→2+
3 − 2x
p1 − (x2− 3x + 2)2 = −1 , lim
x→(3+√
5)/2−f0(x) = lim
x→(3+√ 5)/2−
3 − 2x
p1 − (x2− 3x + 2)2 = −∞ . Quindi x = (3 −√
5)/2 e x = (3 +√
5)/2 sono punti a tangente verticale, mentre x = 1 e x = 2 sono punti angolosi. Riguardo al segno di f0 per lo studio degli intervalli di monotonia, si ha che per x ∈ D0
f0(x) ≥ 0 ⇔ sgn(x2− 3x + 2) · (2x − 3) ≤ 0 ⇔ 3 −√ 5
2 < x < 1 o 3
2 ≤ x < 2 , e f0(x) = 0 se e solo se x = 3/2. Si ottiene che f ha due punti di massimo assoluto in x = 1 e x = 2 dove vale π/2, ed un punto di minimo relativo in x = 3/2. Inoltre
f `e crescente in
"
3 −√ 5 2 , 1
#
e in 3 2, 2
,
f `e decrescente in
1,3
2
e in
"
2,3 +√ 5 2
# . Il grafico `e riportato in figura 1.
PSfrag replacements
x y
1 3/2 2
3−√ 5 2
3+√ 5 2
Figura 1: Esercizio 1
Esercizio 2
Si consideri la funzione
f (x) = 1
x√
x − 3 arctan(1/x2α). a) Si calcoli una primitiva di f nel caso α = 0.
b) Si determinino tutti gli α ≥ 0 tali che f `e infinitesima per x → +∞ e, per tali α, si calcoli l’ordine di infinitesimo di f per x → +∞.
c) Si determinino tutti gli α ≥ 0 tali che Z +∞
4
f (x) dx risulti convergente.
d) Lo si calcoli, se possibile, nel caso α = 0.
Svolgimento a) Si ottiene
Z 4
π · 1
x√
x − 3 dx = 4 π
Z 1
(t2+ 3)t2t dt = 8 3π
Z 1
1 + (t/√ 3)2 dt
↓ t=√
x − 3
= 8√ 3 3π
Z 1/√
3 1 + (t/√
3)2 dt = 8√ 3
3π arctan t
√3 + c
= 8√ 3
3π arctanr x − 3 3 + c .
(1)
b) Se α = 0, allora
f (x) = 4 πx√
x − 3, (2)
che per x → +∞ `e infinitesima con ordine 3/2. Infatti
x→+∞lim f (x)
1/x3/2 = lim
x→+∞
4 πx√
x − 3 · x3/2= 4 π. Se α > 0, allora per x → +∞ possiamo scrivere
arctan 1
x2α = 1
x2α + o 1/x2α . Inoltre, sempre per x → +∞, si ha
x√
x − 3 = x3/2+ o(x3/2) , perch´e
x→+∞lim x√
x − 3 x3/2 = 1 . Allora
f (x) = 1
x3/2+ o(x3/2)1/x2α+ o(1/x2α) =
1
x(3/2)−2α+ o(x(3/2)−2α). da cui, usando il Principio di Sostituzione degli Infinitesimi, si ottiene
x→+∞lim
f (x)
1/x(3/2)−2α lim
x→+∞
x(3/2)−2α
x(3/2)−2α+ o(x(3/2)−2α) = 1 . (3) Se ne deduce che
1. se α < 3/4, la funzione `e infinitesima con ordine di infinitesimo 3 2 − 2α;
2. se α ≥ 3/4, la funzione non `e infinitesima.
c) Poich´e evidentemente f (x) ≥ 0 per ogni x ≥ 4, da (2)-(3) e usando il Criterio Asintotico del Confronto, si ottiene che
Z +∞
4
f (x) dx converge ⇔
Z +∞
4
1
x(3/2)−2α dx converge , e quindi se e solo se
3
2 − 2α > 1 ⇔ α < 1 4.
d) Da (1) si ottiene Z +∞
4
4
π · 1
x√
x − 3 dx = lim
ω→+∞
Z ω 4
4
π · 1
x√
x − 3 dx
= lim
ω→+∞
8√ 3
3π arctanr x − 3 3
ω
4
= lim
ω→+∞
8√ 3 3π
"
arctanr ω − 3
3 − arctan
√3 3
#
= 8√ 3 3π
hπ 2 −π
6 i= 8
9
√3 .
Esercizio 3
Date l’equazione differenziale
y00+ 2y0+ y = e−x (4)
e la funzione ϕ(x) = ax2e−x (a ∈ R),
a) si determini a in modo che ϕ sia soluzione di (4);
b) si determini la soluzione che soddisfa le condizioni y(0) = 0 e y0(0) = 1.
Svolgimento
a) Affinch´e ϕ sia soluzione di (4) deve soddisfare
ϕ00(x) + 2ϕ0(x) + ϕ(x) = e−x (5) per ogni x ∈ R. Derivando ϕ due volte si ottiene
ϕ0(x) = ae−x(2x − x2) , ϕ00(x) = ae−x(x2− 4x + 2) , che sostituite in (5) portano a
2ae−x = e−x, che `e verificata per a = 1/2.
b) L’equazione omogenea associata a (4) `e
y00+ 2y0+ y = 0 , la cui equazione caratteristica `e
λ2+ 2λ2+ 1 = 0 ,
che ha λ = −1 come radice con molteplicit`a 2. Quindi, essendo ϕ(x) = (1/2)x2e−x una soluzione particolare di (4), il suo integrale generale `e
y(x) = Ae−x+ Bxe−x+1
2x2e−x.
Ora determiniamo le costanti reali A e B in modo che siano verificate le condizioni y(0) = 0 e y0(0) = 1. Risulta
y(0) = A ⇒ A = 0 ,
y0(0) = −A + B ⇒ B = 1 , per cui si ottiene
y(x) = xe−x+ 1
2x2e−x.
Esercizio 4
Si determini il dominio della funzione di variabile complessa
f (z) = 1
(|z| − i)(z2 − 2z + 5) Svolgimento
Deve essere
|z| − i 6= 0 e z2− 2z + 5 6= 0 .
La prima condizione `e sempre verificata, perch´e Im (|z|−i) = −1 6= 0 per ogni z ∈ C. Riguar- do alla seconda condizione, risolviamo l’equazione z2− 2z + 5 = 0. Poich´e il discriminante dell’equazione `e ∆ = −16, si ottiene che essa ha radici
z1 = 2 + 4i
2 = 1 + 2i z2 = 2 − 4i
2 = 1 − 2i . DUnque il dominio della funzione `e l’insieme C \ {1 − 2i, 1 + 2i}.
Esercizio facoltativo
Sia u : R → R una funzione di classe C1 che soddisfa l’equazione:
u(x) = π + Z x
0
t cos(u(t)) dt.
Si calcoli u0(0).
Svolgimento
Dal Teorema Fondamentale del Calcolo, essendo u di classe C1 e quindi continua, si ottiene che
u0(x) = x cos(u(x)) da cui
u0(0) = 0