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Pensione cumulo professionisti, quando fare domanda

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Pensione cumulo professionisti, quando fare domanda

written by Noemi Secci | 16/05/2018

Operative le convenzioni tra l’Inps e la maggior parte delle casse professionali: quando è possibile inviare la domanda di pensione in regime di cumulo.

Sei un professionista, ma durante la tua carriera non hai versato soltanto contributi alla tua cassa professionale, ma anche all’Inps? Forse non sai che potresti ottenere prima la pensione utilizzando il cumulo dei contributi, cioè sommando gratuitamente i contributi presenti nelle diverse gestioni ai fini del diritto alla pensione.

Questa possibilità è stata prevista dalla legge di Bilancio 2017 [1], che ha esteso ai liberi professionisti l’istituto del cumulo, già esistente per gli iscritti alle varie gestioni previdenziali facenti capo all’Inps [2]. La nuova normativa ha inoltre riconosciuto la possibilità di cumulare i contributi anche per ottenere la pensione anticipata, non solo quella di vecchiaia.

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Nonostante il cumulo per i liberi professionisti sia stato previsto oltre un anno fa, questo strumento è diventato operativo da pochissimo; l’Inps, con un nuovo comunicato stampa [3], ha difatti appena informato che sono diventati operativi gli accordi con:

Enpam (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e Odontoiatri);

Inarcassa (Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti);

Enpapi (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica);

Enpaf (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Farmacisti);

Enpav (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Veterinari);

Enpap (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi);

Eppi (Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati);

Cipag (Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza Geometri);

Inpgi (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani);

Cassa Forense;

Cnpr (Associazione Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza a favore dei Ragionieri e Periti commerciali).

La sottoscrizione delle convenzioni ha permesso di procedere alla lavorazione delle prime 500 domande di pensione in regime di cumulo pervenute.

È stata inoltre completata l’attività di formazione che permette alle Casse di previdenza dei professionisti, che hanno sottoscritto l’accordo, di utilizzare gli applicativi informatici necessari per la definizione delle singole posizioni pensionistiche.

È dunque possibile, per gli iscritti alle casse professionali elencate, fare domanda di pensione in regime di cumulo, se si possiedono i requisiti necessari. È consigliabile inviare la domanda anche per coloro la cui gestione previdenziale non ha ancora sottoscritto la convenzione con l’Inps, per ottenere almeno la priorità nella lavorazione della pratica, una volta che la situazione dovesse sbloccarsi.

Ma quali sono i requisiti per ottenere la pensione col cumulo, e quando si può richiedere? Nella nostra guida spieghiamo le condizioni richieste per il diritto alla pensione in cumulo, per capire quando fare domanda di pensione in regime

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di cumulo per i professionisti.

Come funziona il cumulo dei contributi per i professionisti?

Il cumulo dei contributi è uno strumento che consente di sommare gratuitamente la contribuzione presente in gestioni previdenziali diverse, comprese le casse dei liberi professionisti, per ottenere il diritto alla pensione:

anticipata: con 42 anni e 10 mesi di contributi complessivi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne; dal 2019, con 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne;

di vecchiaia: con un minimo di 66 anni e 7 mesi di età (67 anni dal 2019) e 20 anni di contributi complessivi;

di inabilità;

ai superstiti.

Ad esempio, se nel 2018 un avvocato possiede 22 anni e 10 mesi di contributi presso Cassa Forense e 20 anni presso l’Inps, non coincidenti, può ottenere la pensione anticipata in regime di cumulo.

Quando è pagata la pensione di vecchiaia in cumulo per i professionisti?

Abbiamo appena osservato che per la pensione di vecchiaia è sufficiente il possesso di 20 anni di contributi e di 66 anni e 7 mesi di età. Tuttavia, come chiarito da una recente circolare Inps [4], al compimento di 66 anni e 7 mesi viene liquidata l’intera pensione in cumulo soltanto se i requisiti di età per la pensione di vecchiaia previsti dalla cassa professionale sono inferiori o uguali a quelli previsti per le gestioni Inps (ossia, appunto, 66 anni e 7 mesi sino al 2018).

In caso contrario, la quota di pensione maturata presso la gestione dei liberi professionisti è liquidata alla maturazione del più severo requisito di età previsto dalla cassa professionale, mentre al compimento di 66 anni e 7 mesi è liquidata la sola quota Inps di pensione.

In buona sostanza, quando i requisiti di età per la pensione della cassa

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professionale sono più rigidi di quelli previsti dall’Inps, la pensione in cumulo è pagata in due fasi: prima dall’Inps, poi dalla gestione previdenziale privata.

Questo accadrà, ad esempio, agli avvocati, per i quali, dal 1° gennaio 2019, la pensione di vecchiaia sarà ottenuta con 69 anni di età e 34 anni di contributi:

gli avvocati che sceglieranno di avvalersi del cumulo otterranno prima la pensione dall’Inps, poi dalla Cassa Forense.

Lo stesso accadrà ai ragionieri, i cui requisiti previsti dalla cassa, dal 2019, sono 68 anni di età e 40 anni di contributi, ai medici, che hanno diritto alla pensione di vecchiaia con 68 anni di età (fatta salva la possibilità di anticipare il trattamento), ai consulenti del lavoro, aventi ugualmente diritto alla pensione di vecchiaia a partire dai 68 anni di età, ed ai geometri, che si pensionano addirittura a 60 anni.

Quando è pagata la pensione anticipata in cumulo per i professionisti?

Nessun limite di età, invece, è previsto per il pagamento della pensione anticipata in regime di cumulo: in questo caso, infatti, gli anni di contributi richiesti sono 42 più 10 mesi per gli uomini e 41 più 10 mesi per le donne e non è previsto alcun limite minimo di età. Tuttavia, in base ai contributi posseduti presso la cassa professionale, se questi risultano inferiori a una determinata soglia può essere applicato il ricalcolo contributivo della prestazione, a seconda di quanto previsto nel regolamento di previdenza della specifica cassa. La scelta di cumulare i contributi, in simili ipotesi, può dunque risultare penalizzante come la totalizzazione della contribuzione.

Domanda pensione in cumulo per i professionisti

I professionisti che intendono esercitare la facoltà di cumulo devono presentare la domanda di pensione all’ente previdenziale in cui risultano accreditati più recentemente i contributi a favore del lavoratore. Nel caso in cui il professionista risulti da ultimo iscritto a più gestioni, può scegliere la cassa a cui inoltrare la domanda.

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Se risultano perfezionati i requisiti per la pensione di vecchiaia ordinaria e non quelli previsti dall’ordinamento della cassa professionale, il professionista deve presentare la domanda di pensione all’Inps, che la inoltrerà alla cassa di ultima iscrizione per la relativa istruttoria.

Per verificare la sussistenza del diritto alla pensione, la cassa che si occupa dell’istruttoria acquisisce dalle altre casse interessate dal cumulo i dati utili (contributi, anzianità d’iscrizione, etc.); accertato il diritto alla pensione, acquisisce le quote di prestazione di competenza delle casse coinvolte nel cumulo.

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