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In ricordo della Shoah

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Academic year: 2022

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copyright

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In ricordo della Shoah…

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La classe 1^ F del plesso S.Provolo dell'Istituto

Comprensivo Francesco Morosini di Venezia

presenta:

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Progetto e coordinamento: prof.ssa Alessandra Pellizzari (educazione civica)

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Le pietre di inciampo sono delle lastre di pietra ricoperte di ottone.

Sono state create dall’artista

tedesco Gunter Demnig nel 1995 per ricordare i 15-17 milioni di

ebrei deportati nei campi di concentramento nazisti.

Sulle pietre sono incisi i nomi sia dei deportati che del luogo della loro morte.

Le possiamo trovare davanti alle case dove abitavano prima dello

sterminio.

Le pietre di inciampo da noi trovate andando in

giro per Venezia Le pietre di inciampo da

noi trovate andando in giro per Venezia

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L'iniziativa partì da Colonia nel 1995 e in Europa ci sono oltre 70 000 pietre deposte.

Oggi, le pietre di inciampo sono in più di 2000 città. In Italia le prime furono deposte a Roma nel 2010 e attualmente se ne possono trovare in tanti altri centri abitati d'Italia.

Hanno l'obiettivo di un inciampo mentale per mantenere viva la

memoria delle persone deportate

nei Lager. A Venezia ci sono circa

105 pietre di inciampo

.

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Nella nostra città, la

deposizione delle pietre di inciampo è gestita dal

Comune di Venezia,

dall'Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società

Contemporanea (Iveser), dalla Comunità Ebraica di Venezia e dal Centro

Tedesco di Studi Veneziani. L'ultima

deposizione è avvenuta nel gennaio 2021.

A destra l'articolo sulla

deposizione di quindici

pietre di inciampo su «La

Nuova Venezia».

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SCOLPITELO NEL VOSTRO CUORE

Scolpitelo nel vostro cuore è uno dei libri più

importanti scritti da Liliana Segre, la prima edizione fu pubblicata nel 2018 e la casa editrice è Piemme.

La storia narra di quando Liliana fu deportata nei campi di concentramento.

Con questo libro, l’autrice fa capire che bisogna

accettare le persone così come sono, con tutti i

pregi e i difetti.

www.lafeltrinelli.it

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Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930, fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Miracolosamente

riuscì a sopravvivere e il 19 gennaio 2018 fu nominata

senatrice a vita. Ai tempi delle persecuzioni, Liliana aveva solo 13 anni. Lontana da casa, soffrì la fame e la sete, dovette

camminare in pieno inverno

sulla gelida neve e sopportare il peso dei vestiti bagnati.

Tutto ciò per mesi e mesi.

Liliana Segre fu liberata il 1°

maggio 1945 dall’ Armata Rossa.

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Se questo è un uomo

Se questo è un uomo è il libro più

importante scritto da Primo Levi. È diviso in sedici capitoli, i primi dieci sono:

1. IL VIAGGIO 2. SUL FONDO 3. INIZIAZIONE 4. KA-BE

5. LE NOSTRE NOTTI 6. IL LAVORO

7. AL DI QUA DEL BENE E DEL MALE 8. UNA BUONA GIORNATA

9. I SOMMERSI E I SALVATI 10. ESAME DI CHIMICA

Il libro comincia con una bellissima poesia che fa riflettere, la proponiamo a fianco.

pinterest.it

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Primo Levi nasce a Torino nel 1919 in una famiglia di ebrei piemontesi. Laureato in

chimica e chimico di

professione, diventa scrittore dopo la traumatica

esperienza della

deportazione nei campi di concentramento. Fu un Partigiano anti-fascista, venne catturato in Valle

D’Aosta e portato nei lager come lavoratore schiavo.

Muore nel 1987 per una

caduta dalle scale, ma molti ipotizzano che si sia suicidato per il grande peso del

passato.

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L’incendio del Tevere

L’Incendio del Tevere racconta la storia degli allievi e degli insegnanti della Scuola Ebraica di Roma

durante le persecuzioni razziali. La prima edizione di questo libro uscì nel 1969, ma l’autore aggiunse delle parti e lo ripubblicò nel 1996.

La casa editrice è Paolo Gaspari Editore.

Una frase che ci ha colpito è:

«Che cos’è un ebreo? Uno che non assiste alla lezione di

religione. E perché s’allontana?

Perché la famiglia non vuole».

www.gasparieditore.it

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Fabio Della Seta nacque a Roma il 31 luglio 1924 e morì nella stessa città l’11 marzo 2014.

Durante l’occupazione tedesca di Roma, i Della Seta furono costretti a rifugiarsi nei conventi

romani. Fabio scrisse molti libri sulla questione ebraica.

Il più importante è

L’Incendio del Tevere.

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IL DIARIO DI ANNE FRANK

Il diario di Anne Frank fu scritto durante la II Guerra Mondiale da Anne Frank.

La ragazza racconta la vita sua e della sua famiglia

sotto le persecuzioni naziste.

Lo tenne sempre con sé, anche quando fu deportata.

Il suo diario è

un’importantissima

testimonianza della Shoah e viene letto ancora oggi in tutto il mondo.

mondadoristore.it

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Anne Frank nacque in Germania il 12 giugno 1929 e fu una ragazza ebrea tedesca.

Divenne famosa dopo la morte per aver confidato le proprie tristi vicende al suo diario, ai tempi della

Shoah.

Morì tragicamente nel mese di aprile del 1945, dopo esser stata

deportata.

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LE OPERE DI IRÈNE NÉMIROVSKY

Irène Némirovsky fu una scrittrice francese di

origine ebraica. Nacque nel 1903 e morì ad

Auschwitz nel 1942, dopo essere stata deportata.

Dal 2005 la casa editrice Adelphi ha iniziato a

pubblicare le opere di Irène.

A destra: Suite francese, Jezabel, Due, L'affare Kurilov.

www.lafeltrinelli.it

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POESIE SULLA SHOAH

Sono state scritte numerose poesie riguardanti la Shoah e i campi di concentramento durante e dopo le

persecuzioni naziste. Tra queste vi è uno scritto di Salvatore Quasimodo che parla dello sterminio e del campo di

concentramento di Auschwitz.

Un'altra testimonianza della Shoah sono le poesie e i disegni che crearono i bambini deportati al ghetto della città di Terezin, i quali erano seguiti dalla comunità ebraica della città che controllava che la loro

istruzione e l'attività sportiva potesse continuare.

Le poesie ritraggono spesso la nostalgia per la propria casa o i sentimenti dei

piccoli scrittori durante quel periodo. Molti disegni e poesie sono tuttora esposti

presso il Museo ebraico di Praga.

.biblioteche.mn.it

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Il ghetto è un quartiere in cui le persone, in questo caso ebree, vivono separate dagli altri cittadini, volontariamente o forzatamente. Il primo ghetto della storia fu quello di Venezia: si trova nel sestiere di Cannaregio, dove in epoca medievale si concentravano le fonderie pubbliche. Il termine ghetto ha origine proprio da queste, che venivano chiamate «geto» (gettata di metallo fuso). Gli ebrei iniziarono a risiederci nel 1516.

Jacopo de'

Barbari, Veduta di Venezia, 1500.

Museo Correr Venezia.

Particolare del ghetto.

beniculturalionline.it

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I ghetti furono uno dei principali luoghi di diffusione culturale.

Solitamente all'interno dei ghetti si trovano sinagoghe, scuole e altri istituti religiosi. Oggi, nel ghetto di Venezia restano cinque sinagoghe, ma in passato si arrivò a nove.

Durante la II Guerra Mondiale i ghetti servirono come luoghi di segregazione per la popolazione ebraica, in modo da facilitare il controllo e la deportazione da parte dei nazisti. Dei 246 ebrei veneziani deportati nei campi di sterminio, solo 8 fecero ritorno.

museoebraico. it

La Sinagoga Scuola grande Tedesca, nel ghetto di Venezia.

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Durante la II Guerra Mondiale, furono costruiti tre tipi di campi nazisti:

1. I campi di concentramento, 2. I campi di sterminio,

3. I campi di lavoro.

Un campo di concentramento è un luogo dove gli ebrei e gli altri perseguitati venivano

deportati, rinchiusi e sottoposti a enormi sofferenze.

Il primo campo di

concentramento fu creato dagli inglesi nel 1900-02 per

rinchiudere le famiglie dei loro nemici.

repubblica.itpatrimoniunesco.home.blog

(25)

I campi di concentramento e sterminio in Europa

museodelladeportazione.it

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I primi campi di concentramento nazisti furono creati in Germania negli anni '30 per rinchiudere i prigionieri politici. Durante la II Guerra Mondiale i nazisti

costruirono campi di

concentramento in tutti i territori

europei da loro occupati. Nei campi di sterminio lo scopo unico o

principale era di uccidere i

prigionieri che vi giungevano. Nella selezione iniziale venivano subito uccisi i bambini, gli anziani e i

malati, mentre gli altri erano

mandati nei campi di lavoro, dove producevano armi e munizioni per i tedeschi. Le condizioni erano

brutali e la maggior parte dei prigionieri, trattati come schiavi, moriva di fame o di stanchezza.

encyclopedia.ushmm.org

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CHEŁMNO

SOBIBOR

Sobibor fu il terzo campo di sterminio costruito dai nazisti nel 1942 e prese il nome del villaggio della

Polonia in cui fu edificato.

Era di piccole dimensioni e a capo c'era un gruppo di specialisti esperti nell'utilizzo delle camere a gas.

Il campo era a forma di un rettangolo di 400x600 mt circondato da una doppia recinzione di filo spinato alta 3 mt e intrecciata con rami di pino per impedire la visuale. Era inoltre circondato da un campo minato

largo 50 mt e agli angoli del campo si trovavano le torri di guardia in legno.

Situato in una vecchia residenza padronale, il campo di sterminio di Chełmno prende il nome dalla vicina

cittadina polacca.

Furono qui deportati e uccisi ebrei provenienti dai ghetti polacchi e successivamente Rom ed ebrei provenienti da Łódź, molti dei quali erano già stati costretti a migrare dai loro paesi d’origine:

Germania, Repubblica Ceca e Austria. Lo sterminio avveniva sfruttando camion adattati a camere a gas dove le persone erano uccise mediante l’uso di gas di scarico.

https://encyclopedia.ushmm.org/

https://encyclopedia.ushmm.org/

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BEŁŻEC

TREBLINKA

Nel novembre del 1941, le autorità tedesche cominciarono a costruire il campo Bełżec, che divenne poi il secondo centro di sterminio tedesco.

Funzionava tramite il gas, coloro che non venivano uccisi eseguivano i lavori forzati e seppellivano le vittime in fosse. Appena scesi dai treni, i deportati avevano l'obbligo di spogliarsi e di consegnare tutti gli oggetti di valore.

Alla fine della primavera dell'anno 1943, il campo di Bełżec fu demolito. A giugno dello stesso anno, gli ebrei rimasti prigionieri vennero fucilati o deportati al campo di Sobibor, dove furono uccisi nelle camere a gas.

Nel novembre 1941, le autorità tedesche crearono un campo inizialmente destinato ad ospitare prigionieri che lavoravano forzatamente, diventato famoso con il nome di Treblinka. Il luogo in cui era ubicato era

completamente circondato da boschi. A partire dall'autunno dell'anno 1942, per eliminare qualsiasi prova dello sterminio, si iniziò a cremare i corpi, lavoro svolto dai prigionieri ebrei. I treni che arrivavano al campo venivano fermati nella vicina stazione di

Małkinia, poi, venti vagoni alla volta, venivano portati all’interno del centro di sterminio. Venne smantellato alla fine del luglio 1944.

encyclopedia.ushmm.org

encyclopedia.ushmm.org

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MAJDANEK

AUSCHWITZ

Nell’immediata periferia di Lublino (Polonia) esiste tutt’oggi il campo di sterminio di Majdanek.

Probabilmente il luogo fu scelto perché era nelle vicinanze del ghetto di Lublino, in cui all’epoca vivevano 34.000 ebrei polacchi.

Diversamente da molti altri campi, Majdanek non era un luogo nascosto in qualche distante

foresta, oscurato alla vista da barriere naturali né circondato da una “zona di sicurezza”.

Majdanek fu il primo, tra tutti i campi di

concentramento e di sterminio, ad essere liberato, ancora prima di quello di Auschwitz.

encyclopedia.ushmm.org

I campi erano situati circa 45 chilometri ad ovest di Cracovia, vicino a quello che, prima della guerra, era il confine tra la Germania e la Polonia.

Il complesso di campi di concentramento di Auschwitz fu il più grande realizzato dal regime nazista. Esso comprendeva tre campi principali, Auschwitz I,

Auschwitz II, Auschwitz III, tutti destinati inizialmente ai prigionieri selezionati per i lavori forzati.

Nel novembre del 1944, Auschwitz II fu unita ad Auschwitz I. Auschwitz III, invece, venne poi

ribattezzato campo di concentramento di Monowitz.

ansa.it

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Quante volte abbiamo sentito la frase: «Non mi siedo accanto a te perché sei nero», oppure «Cosa vuoi capirne tu, sei una donna.

Resta a casa a badare ai figli e a preparare la cena»?

Purtroppo, molte persone credono ancora oggi che esista una razza umana superiore alle altre per la cultura, la religione, il sesso o l’aspetto fisico diverso dal loro.

Questa idea non è molto recente e ci sono state molte lotte per

combattere i pregiudizi, per esempio la donna ha dovuto lottare per il

diritto al voto e gli ebrei hanno

dovuto superare le leggi razziali, che sono comparse durante la II Guerra Mondiale.

avvenire.it lastampa.it

(32)

Manifesto degli scienziati razzisti (14 luglio 1938)

avvenire.it

(33)

Per essere precisi, le leggi razziali sono entrate in vigore in Italia nel 1938 ed erano principalmente

contro gli ebrei. A causa loro gli ebrei furono scacciati dalle scuole provocando una situazione di

grandissimo dubbio e timore per gli alunni ebrei. Molti di loro non

sapevano neanche di essere

"diversi", oppure pensavano che essere ebrei significasse saltare la lezione di religione. Fino a quel

momento si erano sentiti italiani, dei cittadini identici agli altri e poi, di colpo, divennero persone

considerate estranee, che la gente evitava.

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Le leggi razziali non valevano solo per gli ebrei, ma anche per tutte le persone che non la

pensavano come i nazisti.

Venivano perseguitati i politici contro il nazismo, gli

omosessuali, gli zingari, i

delinquenti comuni, i testimoni di Geova e ogni categoria aveva il proprio simbolo. A Venezia,

come in ogni città, gli ebrei italiani avevano il divieto di

avere domestici di origini "pure", non potevano lavorare in banca, nelle assicurazioni, non

potevano essere proprietari di aziende o terreni.

isrlaspezia.it

isrlaspezia.it

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Circa 80 anni fa il razzismo

divenne una legge dello Stato, pare incredibile a sentirsi, ma ad alcuni italiani, diversi dagli altri

solo per la religione, per le origini, sono stati tolti dei diritti civili, il

diritto di vivere.

Quotidianamente sentiamo questa frase: «Perché dobbiamo studiare la storia, perché dobbiamo sapere i fatti accaduti durante la II Guerra Mondiale?» Rispondiamo

prontamente: «Per non

dimenticare, il futuro è nelle nostre mani perciò non dobbiamo

commettere gli stessi gravi errori dei nostri antenati».

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 DEUTSCHBLÜTIGER = individui di sangue tedesco

 MISCHLING 2. GRADES = individui di sangue misto di secondo grado (persone con un solo nonno Ebreo su quattro): loro avevano più diritti, per esempio non

dovevano indossare la Stella di David

MISCHLING 1. GRADES = individui di sangue misto di primo grado (persone con due nonni Ebrei su quattro)

 JUDE = Ebreo

ANTISEMITISMO = avversione o lotta contro gli Ebrei, che divenne poi una vera e propria persecuzione.

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Il cimitero ebraico che si

trova al Lido di Venezia è tra i più antichi d'Europa. Nel 1386, la Repubblica di

Venezia diede agli ebrei un terreno incolto che, però, era di proprietà del monastero di S. Nicolò. Nella cultura

ebraica, il cimitero non è un luogo di culto: è un posto di riflessione per l'uomo sulla propria vita e su come

migliorare la sua condizione degli anni che restano.

Ingresso del

cimitero ebraico al Lido di Venezia.

Foto: Sofia Viviani

museoebraico.it

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Due personaggi celebri, sepolti al cimitero del Lido, sono Śarah

Copio Sullam e Leone da Modena.

La prima, durante il 1590 circa, riuniva le persone colte ed era poetessa. Il secondo, invece,

divenne famoso per aver letto dei pezzi tratti dalla Torah, un libro sacro ebraico, a soli tre anni. Egli era un insegnante e un rabbino e, nel tempo libero, si dedicava agli esperimenti chimici, a causa dei quali un suo figlio morì.

Le lapidi di Śarah Copio Sullam e Leone da Modena.

Śarah Copio Sullam

Leone da Modena

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I partigiani erano dei combattenti armati che non appartenevano a un esercito, ma che si organizzavano in bande o gruppi per fronteggiare gli eserciti

regolari. Il partigiano, a differenza del soldato, difende un'area geografica che corrisponde alla sua area culturale di appartenenza.

A Venezia le caratteristiche del territorio (zona pianeggiante, buone vie di

comunicazione) non facilitarono la lotta partigiana, tuttavia anche qui dal

settembre 1943 fu organizzata la Resistenza. I partigiani realizzarono sabotaggi, nascosero soldati italiani e prigionieri dei nazisti, affrontarono in battaglie i tedeschi e i fascisti.

succedeoggi.it patrimonio.archivioluce.com

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Monumento alla Partigiana

Autori: Augusto Murer / Carlo Scarpa Realizzazione: 1964-1968

Collocazione: 1969 Dimensioni: 12 x 5 m

Il monumento è un tributo alle donne che hanno partecipato attivamente alla lotta contro il Nazifascismo.

Foto: Sofia Viviani

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Titoli di coda

Pietre d'inciampo: Alessia Risetto

Libri: Lisa Travers, Isali Waduge (Segre); Sofia Fuin, Jamel

Mechergui, Giovanni Roncato (Levi); Sofia Viviani (Della Seta);

Alessia Risetto (Frank); Sofia Viviani (Némirovsky, poesie sulla Shoah)

Ghetto: Lisa Travers

Campi di concentramento: Sofia Fuin, Jamel Mechergui, Giovanni Roncato, Mario Bevilacqua, Elia Paroletti, Remo Giannasi, Roberto Rossetti, Noah Elias Zammattio, Sofia Viviani

Leggi razziali: Sofia Viviani, Gianmaria Ballarin

Cimitero ebraico: Elio Pandolfo

Le battaglie partigiane: Isali Waduge, Sofia Viviani

Titoli dei paragrafi: Lisa Travers

Foto: Giovanni Roncato, Alessia Risetto, Lisa Travers, Sofia Viviani

Disegni: Alessia Risetto, Elisa Tassan Toffola, Lisa Travers

Presentazione PowerPoint: Sofia Viviani

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Sitografia

https://www.treccani.it/enciclopedia/

https://encyclopedia.ushmm.org/

https://www.iveser.it/

http://www.isrlaspezia.it/

http://www.governo.it/

https://www.raiscuola.rai.it/

https://www.museoebraico.it/

https://www.museotorino.it/site

http://www.museodelladeportazione.it/

http://www.fabiodellaseta.net/

http://amsdottorato.unibo.it/

https://luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it/

https://www.repubblica.it/

https://www.corriere.it/

https://www.lafeltrinelli.it/

https://www.einaudi.it/

https://www.adelphi.it/

https://le-citazioni.it/

https://mediterranews.org/2015/01/auschwitz-analisi-e-commento-poesia-di-salvatore-quasimodo/

https://www.biblioteche.mn.it/la-rete-delle-biblioteche/ufficio-provincia-di-mantova-servizio- biblioteche/in-evidenza/disegni-e-poesie-dei-bambini-di-terezin/

https://le-citazioni.it/autori/irene-nemirovsky/?o=new

https://www.sobiborinterviews.nl/

https://www.ansa.it/

https://www.focusjunior.it/

http://www.majdanek.eu/pl

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ALESSANDRA PELLIZZARI

LUCIANA ROMOLI

TIZIANA ZAPPI

STEFANIA BERTELLI MARCO

BORGHI

FABRIZIO DELLA SETA

DANIELA FOÀ

ILEANA PAGANI

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Riferimenti

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