A L L E G A T O 1 2
N OTA T ECNICA E M ETODOLOGICA
STUDIO DI SETTORE UD06U
CRITERI PER L’ EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE
L’evoluzione dello Studio di Settore ha il fine di cogliere i cambiamenti strutturali, le modifiche dei modelli organizzativi e le variazioni di mercato all’interno del settore economico.
Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello Studio di Settore UD06U, evoluzione dello studio di settore TD06U.
Oggetto dello studio è l’attività economica rispondente al codice ATECO 2007:
• 13.99.10 – Fabbricazione di ricami.
La finalità perseguita è di determinare un “ricavo potenziale” attribuibile ai contribuenti cui si applica lo Studio di Settore tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di influenzare il risultato dell’impresa.
A tale scopo, nell’ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell’espletamento dell’attività.
L’evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando il modello TD06U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli Studi di Settore per il periodo d’imposta 2005 trasmesso dai contribuenti unitamente al modello UNICO 2006.
I contribuenti interessati sono risultati pari a 1.209.
Sui modelli sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute.
Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, l’esclusione di 99 posizioni.
I principali motivi di esclusione sono stati:
• ricavi dichiarati maggiori di 5.164.569 euro;
• quadro B (unità locali destinate all’esercizio dell'attività) non compilato;
• quadro C (modalità di svolgimento dell'attività) non compilato;
• quadro D (elementi specifici dell'attività) non compilato;
quadro F (elementi contabili) non compilato;
•
errata compilazione delle percentuali relat
•
proprio/conto terzi e commercializzazione di prodotti acquistati da terzi non trasformati e/o non lavorati dall’impresa (quadro C);
errata compilazione delle
ive alle modalità di produzione e/o lavorazione conto
• percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro C);
tilizzati (quadro D);
getto delle successive analisi è stato pari a 1.110.
IDENTIFICAZIONEDEIGRUPPIOMOGENEI
• errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di filati e di altri materiali u
• errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di prodotto ricamato (quadro D);
• incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili.
A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli og
Per suddividere le imprese oggetto dell ta
gurata come un’analisi fattoriale del tipo
•
na tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie pur conservando gran parte dell’informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili,
’analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si è ritenu appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche:
• una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si è confi Analyse des données e nella fattispecie come un’Analisi in Componenti Principali;
un procedimento di Cluster Analysis.
L’Analisi in Componenti Principali è u
dette componenti principali, tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spiegano il massimo possibile della varianza iniziale.
Le variabili prese in esame nell’Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall’esigenza di caratterizzare le
elle che colgono i diversi aspetti strutturali delle attività
i omogenei di imprese (cluster); in tal modo è possibile raggruppare le imprese con
di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione tanto
uanto in funzione delle principali interrelazioni
RICAVO
imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, alla localizzazione, alle diverse modalità di espletamento dell’attività, etc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche e produttive di un’impresa.
Le nuove variabili risultanti dall’Analisi in Componenti Principali vengono analizzate in termini di significatività sia economica sia statistica, al fine di individuare qu
oggetto dello studio.
La Cluster Analysis è una tecnica statistica che, in base ai risultati dell’Analisi in Componenti Principali, permette di identificare grupp
caratteristiche strutturali ed organizzative simili (la descrizione dei gruppi omogenei identificati con la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 12.A).
L’utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un’applicazione diretta delle tecniche di Cluster Analysis, poiché tanto maggiore è il numero
più complessa e meno precisa risulta l’operazione di clustering.
In un procedimento di clustering quale quello adottato, l’omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, q
esistenti tra le variabili esaminate e che concorrono a definirne il profilo.
DEFINIZIONEDELLAFUNZIONEDI
Una volta suddivise le impr cun gruppo omogeneo, la
funzione matematica che meglio si adatta all’andamento dei ricavi delle imprese appartenenti allo stesso gruppo.
nzione di una serie di variabili indipendenti.
’esercizio dell’attività e per scartare le imprese
Valore aggiunto per addetto;
iunto.
o-contabili sono riportate nel Sub Allegato 12.C.
r i è stata calcolata la distribuzione ventilica1. Per l’indicatore
ese in gruppi omogenei è necessario determinare, per cias Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Multipla.
La Regressione Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico- matematico che descrive l’andamento della variabile dipendente in fu
La stima della “funzione di ricavo” è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti).
È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un’analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di “coerenza economica” nell
anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della “funzione di ricavo”.
A tal fine sono stati utilizzati degli indicatori di natura economico-contabile specifici delle attività in esame:
• Margine operativo lordo sulle vendite;
•
• Resa del capitale rispetto al valore agg Le formule degli indicatori economic
Pe ciascuno degli indicatori precedentemente definit
“Resa del capitale rispetto al valore aggiunto” sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo; per l’indicatore “Margine operativo lordo sulle vendite” è stata costruita la distribuzione ventilica differenziata per gruppo omogeneo e sulla base della presenza/assenza del personale dipendente; per l’indicatore “Valore aggiunto per addetto” è stata costruita la distribuzione ventilica differenziata per gruppo omogeneo e in base all’appartenenza ai gruppi territoriali definiti utilizzando i risultati di uno studio relativo alla
1Nella terminologia statistica,si definisce “distribuzione ventilica” l’insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell’indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via.
“territorialità generale”2 a livello comunale che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al:
• grado di benessere;
• livello di qualificazione professionale;
eterminazione del campione di riferimento, sono state selezionate le imprese che
egato 12.D vengono riportati gli intervalli scelti per la selezione del campione di riferimento.
ascun
tate utilizzate sia variabili contabili sia variabili strutturali.
tati
2.G vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della “funzione di ricavo”.
APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE
• struttura economica.
In seguito, ai fini della d
presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all’interno dell’intervallo definito per ciascun indicatore.
Nel Sub All
Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della “funzione di ricavo” per ci gruppo omogeneo.
Per la determinazione della “funzione di ricavo” sono s
La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo “stepwise”. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della “funzione di ricavo” si è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l’eventuale presenza di variabilità legata a fattori dimensionali (eteroschedasticità).
Affinché il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono s esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell’intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5.
Nel Sub Allegato 1
In fase di applicazione dello studio di settore sono previste le seguenti fasi:
conomica;
ANALISIDISCRIMINANTE
• Analisi Discriminante;
• Analisi della Coerenza;
• Analisi della Normalità E
• Analisi della Congruità.
L’Analisi Discriminante è una tecnica re ogni impresa ad uno o più gruppi omogenei individuati con relativa probabilità di appartenenza (la descrizione dei gruppi omogenei individuati con statistica che consente di associa la Cluster Analysis è riportata nel Sub Allegato 12.A).
Nel Sub Allegato 12.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell’Analisi Discriminante.
ANALISI DELLA COERENZA
L’analisi della coerenza permette di v tori economico-contabili specifici del settore.
ome economicamente coerente, in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza.
ddetto non dipendente;
alutare l’impresa sulla base di indica
Con tale analisi si valuta il posizionamento di ogni singolo indicatore del soggetto rispetto ad un intervallo, individuato c
Gli indicatori utilizzati nell’analisi della coerenza sono i seguenti:
• Valore aggiunto per addetto;
• Margine operativo lordo per a
2 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell’apposito Decreto Ministeriale.
• Margine operativo lordo sulle vendite;
• Durata delle scorte;
• Resa del capitale rispetto al valore aggiunto.
Ai f d conomica, per gli indicatori “Valore aggiunto per addetto”
ne a più gruppi omogenei, i valori soglia di coerenza economica vengono ponderati con le
lia di coerenza sono riportati, rispettivamente, nel Sub
ANALISIDELLANORMALITÀECONOMICA ini ell’individuazione dell’intervallo di coerenza e
e “Margine operativo lordo per addetto non dipendente” sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo e sulla base della “territorialità generale” a livello comunale; per l’indicatore
“Margine operativo lordo sulle vendite” sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo e sulla base della presenza/assenza del personale dipendente; per l’indicatore “Durata delle scorte” e
“Resa del capitale rispetto al valore aggiunto” sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo.
In caso di assegnazio
relative probabilità di appartenenza. Per gli indicatori “Valore aggiunto per addetto” e “Margine operativo lordo per addetto non dipendente”, i valori soglia di coerenza economica vengono ponderati anche sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali.
Le formule degli indicatori utilizzati e i relativi valori sog Allegato 12.C e nel Sub Allegato 12.E.
L’analisi della normalità econ ndividuare la correttezza dei
ndividuati sono i seguenti:
bili rispetto al valore storico degli stessi;
siduali di gestione sui ricavi.
Ai f d onomica, per gli indicatori precedentemente definiti,
rmalità economica, vengono
glia di normalità economica vengono ponderati con le ati e i relativi valori soglia di normalità economica sono riportati,
I STRUMENTALI MOBILI RISPETTO AL
cui il valore dichiarato dei “Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili” si posiziona al di sopra omica si basa su una particolare metodologia mirata ad i
dati dichiarati. A tal fine, per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicatori economico-contabili da confrontare rispetto ai valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica in relazione al gruppo omogeneo di appartenenza.
Gli indicatori di normalità economica i
• Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mo
• Durata delle scorte;
• Incidenza dei costi re
ini ell’individuazione dei valori soglia di normalità ec
sono state analizzate le distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo.
Per ciascun indicatore, in funzione del posizionamento rispetto ai valori soglia di no
definiti eventuali maggiori ricavi da aggiungersi al ricavo puntuale di riferimento e al ricavo minimo ammissibile stimati con l’analisi della congruità dello studio di settore.
In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, i valori so relative probabilità di appartenenza.
Le formule degli indicatori utilizz
rispettivamente, nel Sub Allegato 12.C e nel Sub Allegato 12.F.
INCIDENZA DEI COSTI DI DISPONIBILITÀ DEI BEN VALORE STORICO DEGLI STESSI
Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile “Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili” moltiplicando la soglia massima di coerenza dell’indicatore per il “Valore dei beni strumentali mobili”.
Nel caso in
di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente (pari a 3,1182).
Tale coefficiente è stato calcolato, per lo specifico settore, come rapporto tra l’ammontare del ricavo puntuale derivante dall’applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alla sola variabile “Valore dei beni strumentali mobili”, e l’ammontare dei “Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili”.
DURATA DELLE SCORTE
In presenza di un valore dell’indicatore “Durata delle scorte” non normale3 e di rimanenze finali superiori alle esistenze iniziali viene applicata l’analisi di normalità economica nella gestione del magazzino.
In tale caso, il costo del venduto è aumentato per un importo pari all’incremento non normale del magazzino, calcolato come differenza tra le rimanenze finali e le esistenze iniziali ovvero, nel caso in cui il valore delle esistenze iniziali è inferiore al valore normale di riferimento delle rimanenze finali4, come differenza tra le rimanenze finali e tale valore normale di riferimento.
Il nuovo costo del venduto costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell’analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica5.
INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI
Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile “Costi residuali di gestione”
moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell’indicatore per i “Ricavi da congruità e da normalità”.
Nel caso in cui il valore dichiarato dei “Costi residuali di gestione” si posiziona al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente.
Tale coefficiente è stato calcolato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra l’ammontare del ricavo puntuale derivante dall’applicazione delle funzioni di ricavo dello studio di settore alle sole variabili contabili di costo, e l’ammontare delle stesse variabili contabili di costo (vedi tabella 1).
In caso di assegnazione a più gruppi omogenei, il coefficiente viene ponderato sulla base delle relative probabilità di appartenenza.
Tabella 1 – Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi ai costi residuali di gestione
CLUSTER Coefficiente
1 1,1068 2 1,2209 3 1,2101 4 1,1755 5 1,1150 6 1,2810 7 1,2995
3 L’indicatore “Durata delle scorte” risulta non normale quando:
• è superiore alla soglia massima di normalità economica oppure non calcolabile e il rapporto tra le Rimanenze finali e i “Ricavi di cui alle lettere a) e b) dell’art. 85, comma 5, del TUIR” risulta superiore a 0,12;
• è negativo.
4Il valore normale di riferimento delle rimanenze finali è pari a:
[2×soglia_massima×(Esistenze iniziali+Costi acquisto materie prime+Costo per la produzione di servizi) - (Esistenze iniziali×365)]
_______________________________________________________________________________________________________
(2 × soglia_massima+ 365)
5I maggiori ricavi da normalità economica correlati a tale indicatore sono calcolati come differenza tra il ricavo puntuale di riferimento derivante dalla riapplicazione dell’analisi della congruità con il nuovo costo del venduto e il ricavo puntuale di riferimento di partenza, calcolato sulla base dei dati dichiarati dal contribuente.
ANALISIDELLACONGRUITÀ
Per ogni gruppo omogeneo vengono calcolati il ricavo puntuale, come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell’impresa, e il ricavo minimo, determinato sulla base dell’intervallo di confidenza al livello del 99,99%6.
La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi puntuali di ogni gruppo omogeneo costituisce il “ricavo puntuale di riferimento” dell’impresa.
La media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei ricavi minimi di ogni gruppo omogeneo costituisce il “ricavo minimo ammissibile” dell’impresa.
Al ricavo puntuale di riferimento e al ricavo minimo ammissibile stimati con l’analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori ricavi derivanti dell’applicazione dell’analisi della normalità economica.
Nel Sub Allegato 12.G vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti delle “funzioni di ricavo”.
6Nella terminologia statistica, per “intervallo di confidenza” si intende un intervallo, posizionato intorno al ricavo puntuale e delimitato da due estremi (uno inferiore e l’altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore dell’effettivo ricavo del contribuente. Il limite inferiore dell’intervallo di confidenza costituisce il ricavo minimo.
SUB ALLEGATI
SUBALLEGATO12.A-DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
I principali aspetti strutturali delle imprese considerati nell’analisi sono:
− dimensione della struttura;
− modalità organizzativa;
− tipologia di attività;
− specializzazione produttiva;
− grado di integrazione del ciclo produttivo.
Il fattore dimensionale ha permesso di differenziare le imprese con struttura organizzativa e produttiva di più grandi dimensioni (cluster 1 e 7) da quelle con dimensioni più contenute.
La modalità organizzativa prevalente nel comparto è il terzismo anche se l’analisi ha evidenziato un gruppo di aziende operanti in conto proprio (cluster 5) ed un altro piccolo gruppo di imprese operanti in forma mista (cluster 1).
Per quanto riguarda la tipologia di attività si possono distinguere le imprese di produzione/lavorazione di ricami su pezza intera a metraggio (cluster 1 e 6), le imprese di produzione/lavorazione di ricami su semilavorati e prodotti finiti (cluster 2, 3, 4 e 7) e le imprese che producono entrambe le tipologie di ricamo (cluster 5).
Nell’ambito della tipologia di attività è stato possibile rilevare le seguenti specializzazioni:
−
lavorazione a mano (cluster 5);
lavorazione a macchina (cluster 1, 2, 4, 6 e 7);
ione di perline e paillettes (cluster 3).
Il grado di integrazione del ciclo produttivo ha permesso di distinguere le imprese a ciclo integrato (cluster 1,
tati attraverso il riferimento ai valori medi delle variabili – IMPRESE DI PIÙ GRANDI DIMENSIONI A CICLO INTEGRATO CHE REALIZZANO RICAMI A
NUMEROSITÀ
ter sono per il 51% società di capitali e per il 37% società di persone, con una struttura
estinate allo svolgimento dell'attività sono articolate in locali destinati alla produzione/lavorazione a anche in conto terzi (36%),
a da stere (21%), per realizzare ricami prevalentemente su stoffe di seta (42% della produzione/lavorazione), stoffe di cotone (30%) e tessuti e pellicole termosolubili o idrosolubili (10%).
−
− lavorazione a mano con applicaz
2, 5 e 7) da quelle che effettuano solo una o alcune fasi del processo produttivo (cluster 3, 4 e 6).
Di seguito vengono descritti i cluster emersi dall’analisi.
Salvo diversa segnalazione, i cluster sono stati rappresen principali.
CLUSTER 1
MACCHINA SU PEZZA INTERA A METRAGGIO SIA IN CONTO PROPRIO CHE IN CONTO TERZI
:65 Le aziende del clus
composta da 11 addetti di cui 9 dipendenti tra cui si rileva la presenza di 1 impiegato, 2 operai generici e 4 operai specializzati.
Le superfici d
(504 mq), locali destinati a magazzino (208 mq) e locali destinati ad uffici (88 mq).
Si tratta di aziende operanti prevalentemente in conto proprio (64% dei ricavi) m
con una tipologia di clientela rappresentata soprattutto da industria ed artigiani (75% dei ricavi) e marginalmente da commercianti all’ingrosso (14%). L’area di mercato è nazionale con presenza di export nel 48% dei casi.
La tipologia di attività prevalente è la produzione di ricami su pezza intera a metraggio (il 51% dei ricavi deriv lavorazioni su materiale di proprietà ed il 32% da lavorazioni su materiale fornito dal committente).
Le imprese del cluster impiegano viscosa/rayon (33% dei materiali utilizzati), cotone (26%) e polie
Le principali fasi del processo produttivo effettuate sono: progettazione (52% dei casi in conto proprio, 18% in conto terzi), punciatura (43% in conto proprio), campionatura (91% in conto proprio e 23% in conto terzi), editazione programmi (32% in conto proprio), ricamo a macchina (94% in conto proprio e 46% in conto terzi) e
U
una struttura com i cui 3 dipendenti.
zate per lo svolgimento dell'attività sono articolate in locali destinati alla
ricavi), con una tipologia di clientela rappresentata
mma per punciatura con scanner e 2 macchine a più teste
ONE DI PERLINE
À:93
composta da 4 addetti di cui 2 dipendenti.
e allo svolgimento dell'attività sono costituite da 74 mq di locali di produzione/lavorazione.
e marginalmente da commercianti all’ingrosso (5%), su un’area di
perline (40% dei materiali utilizzati), cotone (21%) e su stoffe di seta (17%).
finitura (58% in conto proprio e 17% in conto terzi). Nell’84% dei casi il ciclo produttivo è affidato a terzi.
La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 macchina da ricamo Schiffli elettronica da 15 yds, 1 macchina da ricamo Schiffli meccanica da 15 yds e 4 macchine singole meccaniche (nel 37% dei casi).
CLUSTER 2 – IMPRESE TERZISTE A CICLO INTEGRATO CHE REALIZZANO RICAMI A MACCHINA S PRODOTTI FINITI
NUMEROSITÀ:164
Le aziende appartenenti al cluster sono sia ditte individuali (55% dei soggetti) che società di persone (35%) con posta da 4 addetti d
Le superfici utiliz
produzione/lavorazione (139 mq), locali destinati a magazzino (36 mq) e locali destinati ad uffici (17 mq).
Si tratta di aziende operanti in conto terzi (93% dei
soprattutto da industria ed artigiani (77% dei ricavi) e marginalmente da commercianti all’ingrosso (10%) su un’area di mercato che si estende dalla provincia alle regioni limitrofe.
La tipologia di attività prevalente è la produzione di ricami su semilavorati/prodotti finiti - capi (il 64% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale del committente) e la produzione di ricami su pezza intera ad unità (il 12% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale del committente).
Le imprese del cluster impiegano viscosa/rayon (31% dei materiali utilizzati), poliestere (26%) e cotone (22%) per realizzare ricami prevalentemente su capi di abbigliamento in tessuto/maglia (36% della produzione/lavorazione) e stoffe di cotone (28%).
Le principali fasi del processo produttivo effettuate sono: progettazione (55% dei casi), punciatura (70%), campionatura (74%), editazione programmi (69%), ricamo a macchina (91%) e finitura (37%).
La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 progra elettroniche.
CLUSTER 3–IMPRESE TERZISTE SPECIALIZZATE NEL RICAMO A MANO CON APPLICAZI E PAILLETTES
NUMEROSIT
Le aziende appartenenti al cluster sono in prevalenza ditte individuali (63% dei soggetti), con una struttura
Le superfici destinat
Si tratta di aziende operanti in conto terzi (98% dei ricavi) con una tipologia di clientela rappresentata soprattutto da industria ed artigiani (86% dei ricavi)
mercato che si estende dalla provincia alle regioni limitrofe.
La tipologia di attività prevalente è la produzione di ricami su semilavorati/prodotti finiti - capi (il 77% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale del committente).
Le imprese del cluster impiegano principalmente paillettes e
lana (11%), per realizzare ricami e applicazioni su capi di abbigliamento in tessuto/maglia (43% della produzione/lavorazione), su stoffe di cotone (14%) e
Le principali fasi del processo produttivo effettuate sono: campionatura (59% dei casi), ricamo a mano (85%), ricamo a macchina (43%) e finitura (25%).
La dotazione di beni strumentali è costituita da 4 macchine singole meccaniche.
CLUSTER 4 – PICCOLE IMPRESE TERZISTE MONOFASE SPECIALIZZATE NEL RICAMO A MACCHINA SU PRODOTTI FINITI
NUMEROSITÀ:347
Le aziende appartenenti al cluster sono prevalentemente ditte individuali (70% dei soggetti), con una struttura composta da 2 addetti di cui 1 dipendente.
Le superfici utilizzate per lo svolgimento dell'attività sono articolate in locali destinati alla produzione/lavorazione (85 mq) e locali destinati a magazzino (18 mq).
Si tratta di aziende operanti in conto terzi (97% dei ricavi); nell’86% dei casi i ricavi derivanti dal committente principale rappresentano il 50% dei ricavi complessivi.
La tipologia di clientela è rappresentata soprattutto da industria ed artigiani (84% dei ricavi) e marginalmente da commercianti all’ingrosso (8%); l’area di mercato si estende dalla provincia alle regioni limitrofe.
La tipologia di attività prevalente è la produzione di ricami su semilavorati/prodotti finiti - capi (il 73% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale del committente) e la produzione di ricami su pezza intera ad unità (l’11% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale del committente).
Le imprese del cluster impiegano viscosa/rayon (31% dei materiali utilizzati), cotone (29%) e poliestere (15%), per realizzare ricami principalmente su capi di abbigliamento in tessuto/maglia (45% della produzione/lavorazione) e stoffe di cotone (23%).
Le principali fasi del processo produttivo effettuate sono: campionatura (37% dei casi) e ricamo a macchina (86%).
La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 macchina a più teste elettroniche.
CLUSTER 5–LABORATORI ARTIGIANALI CHE REALIZZANO RICAMI SIA A MANO CHE A MACCHINA
NUMEROSITÀ:208
Le aziende appartenenti al cluster sono in prevalenza ditte individuali (80% dei soggetti), con una struttura composta da 2 addetti di cui 1 dipendente.
Le superfici utilizzate per lo svolgimento dell'attività sono articolate in locali destinati alla produzione/lavorazione (52 mq) e locali destinati a magazzino (19 mq); nel 36% dei casi sono presenti locali di vendita (31 mq).
Si tratta di aziende operanti in conto proprio (82% dei ricavi) con una tipologia di clientela costituita principalmente da privati (56% dei ricavi) e commercianti al dettaglio (11%), su un’area di mercato che si estende dall’ambito comunale alle regioni limitrofe.
La tipologia di attività prevalente è la produzione di ricami su semilavorati/prodotti finiti - capi (il 36% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale proprio), la produzione di ricami su pezza intera a metraggio (il 16% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale proprio) e la produzione di ricami su pezza intera ad unità (il 13% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale proprio).
Le imprese del cluster impiegano cotone (54% dei materiali utilizzati) e poliestere (12%) e realizzano ricami su stoffe di cotone (40% della produzione/lavorazione), capi di abbigliamento in tessuto/maglia (17%), accessori di abbigliamento in tessuto/maglia (8%) ed accessori di arredamento (8%).
Le principali fasi del processo produttivo effettuate sono: progettazione (46% dei casi), campionatura (33%), ricamo a macchina (62%), ricamo a mano (58%) e finitura (41%).
La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 macchina singola meccanica.
CLUSTER 6 – IMPRESE TERZISTE MONOFASE SPECIALIZZATE NEL RICAMO A MACCHINA SU PEZZA INTERA A METRAGGIO
NUMEROSITÀ:108
Le aziende appartenenti al cluster sono ripartite tra società di persone (49% dei soggetti) e ditte individuali (44%), con una struttura composta da 4 addetti di cui 2 dipendenti.
Le superfici utilizzate per lo svolgimento dell'attività sono articolate in locali destinati alla produzione/lavorazione (248 mq), locali destinati a magazzino (47 mq) e locali destinati ad uffici (16 mq).
Si tratta di aziende operanti esclusivamente in conto terzi con una tipologia di clientela costituita da industria ed artigiani (93% dei ricavi), su un’area di mercato che si estende dalla provincia alle regioni limitrofe. Nel 94% dei casi i ricavi derivanti dal committente principale rappresentano il 67% dei ricavi complessivi.
La tipologia di attività prevalente è la produzione di ricami su pezza intera a metraggio (l’86% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale del committente).
Le imprese del cluster impiegano cotone (32% dei materiali utilizzati), viscosa/rayon (29%) e poliestere (21%) per realizzare ricami su stoffe di cotone (42% della produzione/lavorazione), stoffe di seta (34%), accessori di arredamento (8%) e tessuti e pellicole termosolubili o idrosolubili (7%).
Il ricamo a macchina (90% dei casi) è la principale fase del ciclo produttivo. Una certa rilevanza riveste anche la campionatura (34%).
La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 macchina da ricamo Schiffli elettronica da 15 yds, 1 macchina da ricamo Schiffli meccanica da 15 yds ed 1 macchina singola meccanica.
CLUSTER 7–IMPRESE TERZISTE DI PIÙ GRANDI DIMENSIONI SPECIALIZZATE NEL RICAMO A MACCHINA SU CAPI FINITI
NUMEROSITÀ:123
Le aziende appartenenti al cluster sono ripartite tra ditte individuali (35% dei soggetti) e società di persone (40%), con una struttura composta da 12 addetti di cui 11 dipendenti, tra cui si rileva la presenza di 1 impiegato, 3 operai generici, 3 operai specializzati, 1 dipendente a tempo parziale ed 1 apprendista.
Le superfici utilizzate per lo svolgimento dell'attività sono articolate in locali destinati alla produzione/lavorazione (305 mq), locali destinati a magazzino (76 mq) e locali destinati ad uffici (60 mq).
Si tratta di aziende operanti quasi esclusivamente in conto terzi (87% dei ricavi), con una tipologia di clientela rappresentata soprattutto da industria ed artigiani (85% dei ricavi), su un’area di mercato che si estende dal livello regionale a quello nazionale.
La tipologia di attività prevalente è la produzione di ricami su semilavorati/prodotti finiti - capi (il 74% dei ricavi deriva da lavorazioni su materiale del committente).
Le imprese del cluster impiegano viscosa/rayon (26% dei materiali utilizzati), poliestere (25%), cotone (19%), paillettes/perline (10%) e lana (6%) per realizzare ricami su capi di abbigliamento in tessuto/maglia (43% della produzione/lavorazione) e stoffe di cotone (18%).
Le principali fasi del processo produttivo effettuate sono: progettazione (57% dei casi), punciatura (63%), campionatura (85%), editazione programmi (67%), ricamo a macchina (98%) e finitura (56%). Il 66% delle imprese esternalizza parte del ciclo produttivo.
La dotazione di beni strumentali è costituita da 1 programma per punciatura con scanner e 5 macchine a più teste elettroniche.
SUBALLEGATO12.B-VARIABILIDELL’ANALISIDISCRIMINANTE QUADRO A:
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Numero giornate retribuite: Dirigenti Numero giornate retribuite: Quadri Numero giornate retribuite: Impiegati Numero giornate retribuite: Operai generici Numero giornate retribuite: Operai specializzati
Numero giornate retribuite: Dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di lavoro intermittente, di lavoro ripartito
Numero giornate retribuite: Apprendisti
Numero giornate retribuite: Assunti con contratto di formazione e lavoro, di inserimento, a termine, lavoranti a domicilio; personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di somministrazione di lavoro
Numero giornate di sospensione, C.I.G. e simili del personale dipendente
Numero: Collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell'impresa Numero: Collaboratori coordinati e continuativi diversi da quelli di cui al rigo precedente
Percentuale di lavoro prestato: Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale
Percentuale di lavoro prestato: Familiari diversi da quelli di cui al rigo precedente che prestano attività nell'impresa
Percentuale di lavoro prestato: Associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa
Percentuale di lavoro prestato: Associati in partecipazione diversi da quelli di cui al rigo precedente Percentuale di lavoro prestato: Soci con occupazione prevalente nell'impresa
Percentuale di lavoro prestato: Soci diversi da quelli di cui al rigo precedente Numero: Amministratori non soci
QUADRO B:
Metri quadrati dei locali destinati alla produzione Metri quadrati dei locali destinati ad uffici Metri quadrati dei locali destinati alla vendita QUADRO C:
Produzione e/o lavorazione conto terzi
Percentuale dei ricavi provenienti dal committente principale Tipologia della clientela: Industria/artigiani
Tipologia della clientela: Privati QUADRO D:
Tipologia di attività: Produzione di ricami su pezza intera a metraggio (di proprietà) Tipologia di attività: Produzione di ricami su pezza intera a metraggio (del committente) Tipologia di attività: Produzione di ricami su pezza intera ad unità (di proprietà)
Tipologia di attività: Produzione di ricami su semilavorati/prodotti finiti (capi) (di proprietà) Tipologia di attività: Produzione di ricami su semilavorati/prodotti finiti (capi) (del committente) Tipologia di filati e di altri materiali utilizzati – Lana
Tipologia di filati e di altri materiali utilizzati – Paillettes, cordonetti, perline, ecc.
Tipologia di prodotto ricamato – Stoffe di seta/tulle/organza Tipologia di prodotto ricamato – Tessuti e pellicole termoadesive
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Tipologia di prodotto ricamato – Tessuti e pellicole termosolubili o idrosolubili Tipologia di prodotto ricamato – Capi di abbigliamento in tessuto/maglia
Fasi della produzione/lavorazione: Progettazione (Ideazione e disegno su carta) - conto proprio Fasi della produzione/lavorazione: Progettazione (Ideazione e disegno su carta) - conto terzi Fasi della produzione/lavorazione: Punciatura - conto proprio
Fasi della produzione/lavorazione: Punciatura - conto terzi Fasi della produzione/lavorazione: Campionatura - conto proprio Fasi della produzione/lavorazione: Campionatura - conto terzi
Fasi della produzione/lavorazione: Editazione programmi - conto proprio Fasi della produzione/lavorazione: Editazione programmi - conto terzi Fasi della produzione/lavorazione: Ricamo a macchina - conto proprio Fasi della produzione/lavorazione: Ricamo a macchina - conto terzi
Fasi della produzione/lavorazione: Ricamo a macchina – affidate a terzi Italia Fasi della produzione/lavorazione: Ricamo a mano - conto proprio
Fasi della produzione/lavorazione: Ricamo a mano - conto terzi Fasi della produzione/lavorazione: Finitura - conto proprio Fasi della produzione/lavorazione: Finitura - conto terzi QUADRO E:
Beni strumentali: Macchine da ricamo Schiffli elettroniche da 15 yds – numero complessivo Beni strumentali: Macchine da ricamo Schiffli meccaniche da 15 yds – numero complessivo Beni strumentali: Macchine singole meccaniche – numero complessivo
Beni strumentali: Macchine da ricamo meccaniche con apparecchiature elettroniche da 10 e 15 yds – numero complessivo
Beni strumentali: Presse per applicazioni a caldo – numero complessivo
SUBALLEGATO12.C-FORMULEDEGLIINDICATORI
Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore:
• Durata delle scorte = {[(Esistenze iniziali + Rimanenze finali)/2]*365}/(Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi);
• Incidenza dei costi di d sponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi
=(Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili*100)/(Valore dei beni strumentali mobili)i
i i
i
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Margine operativo lordo sulle vendite =
• i in dipendenza
d
7;
• Incidenza dei costi residuali di gest one su ricavi = (Costi residuali di gestione*100)/(Ricavi da congruità e da normalità economica);
• Margine operativo lordo per addetto non d pendente = (Margine operativo lordo/1000)/(Numero addetti non dipendenti8);
• Valore aggiunto per addetto = (Valore aggiunto/1000)/ (Numero addetti );
• (Margine operativo lordo*100)/Ricavi dichiarati;
Resa del capitale rispetto al valore aggiunto = (Valore aggiunto + Costo per beni acquisit i contratti di locazione finanziaria)/Valore dei beni strumentali mobili6.
7La variabile viene normalizzata all'anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d'imposta.
8Le frequenze relative ai soci, agli associati, ai collaboratori dell’impresa familiare, al coniuge dell’azienda coniugale e ai familiari diversi sono normalizzate all’anno in base alla percentuale di lavoro prestato.
Le frequenze relative agli amministratori non soci e al titolare sono normalizzate all’anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d’imposta.
Numero addetti non dipendenti = (ditte individuali)
Titolare + numero collaboratori dell’impresa familiare e coniuge dell’azienda coniugale + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell’impresa + numero associati in partecipazione diversi
Numero addetti non dipendenti = (società)
Numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell’impresa + numero associati in partecipazione diversi + numero soci con occupazione prevalente nell’impresa + numero soci diversi + numero amministratori non soci
9Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all’anno in base alle giornate retribuite e alle giornate di sospensione, cassa integrazione ed istituti simili.
Le frequenze relative ai collaboratori coordinati e continuativi sono normalizzate all’anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d’imposta.
Numero addetti =
(ditte individuali) Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell’impresa + numero addetti non dipendenti
Numero addetti =
(società) Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell’impresa + numero addetti non dipendenti
Dove:
• Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso = Ricavi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso - (Esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso - Rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso + Costi per l’acquisto di prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso);
• Costi di disponibilità dei beni strumentali mobili = Ammortamenti per beni strumentali mobili + Costo per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria;
• Costi residuali di gestione = Oneri diversi di gestione + Altre componenti negative - Utili spettanti agli associati in partecipazione con apporti di solo lavoro;
• Costo del venduto = Costi per l'acquisto di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci + Esistenze iniziali - Rimanenze finali;
• Esistenze iniziali = Esistenze iniziali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR;
• Margine operativo lordo = [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l’attività dell’impresa + Costi residuali di gestione)];
• Ricavi da congruità e da normalità economica = Ricavo puntuale di riferimento da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli stessi” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Durata delle scorte”;
• Rimanenze finali = Rimanenze finali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale + Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR;
• Valore aggiunto = [(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi + Altri costi per servizi + Costo per il godimento di beni di terzi + Costi residuali di gestione)];
• Valore dei beni strumentali mobili = Valore dei beni strumentali - Valore dei beni strumentali relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria.
SUBALLEGATO12.D–INTERVALLIPERLASELEZIONEDELCAMPIONE
Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro) CLUSTER Modalità di distribuzione
Ventile minimo Ventile massimo
1 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno 1 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 3° nessuno 2 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno 2 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 5° nessuno 3 Gruppo territoriale 2 e 5 8° nessuno 3 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 4° nessuno 4 Gruppo territoriale 2 e 5 6° nessuno 4 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 5° nessuno 5 Gruppo territoriale 2 e 5 10° nessuno 5 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 9° nessuno 6 Gruppo territoriale 2 e 5 10° nessuno 6 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 4° nessuno 7 Gruppo territoriale 2 e 5 5° nessuno 7 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 2° nessuno
Margine operativo lordo sulle vendite
CLUSTER Modalità di distribuzione
Ventile minimo Ventile massimo
1 Imprese senza dipendenti 10° nessuno 1 Imprese con dipendenti 10° nessuno 2 Imprese senza dipendenti 2° nessuno 2 Imprese con dipendenti 5° nessuno 3 Imprese senza dipendenti 2° nessuno 3 Imprese con dipendenti 5° nessuno 4 Imprese senza dipendenti 1° nessuno 4 Imprese con dipendenti 4° nessuno 5 Imprese senza dipendenti 4° nessuno 5 Imprese con dipendenti 6° nessuno 6 Imprese senza dipendenti 2° nessuno 6 Imprese con dipendenti 4° nessuno 7 Imprese senza dipendenti 1° nessuno 7 Imprese con dipendenti 7° nessuno
Resa del capitale rispetto al valore aggiunto CLUSTER
Modalità di distribuzione
Ventile minimo Ventile massimo
1 Tutte le imprese 1° nessuno 2 Tutte le imprese 1° nessuno 3 Tutte le imprese 1° nessuno 4 Tutte le imprese 1° nessuno 5 Tutte le imprese 2° nessuno 6 Tutte le imprese 1° nessuno 7 Tutte le imprese 1° nessuno
SUBALLEGATO12.E-VALORISOGLIAPERGLIINDICATORIDICOERENZA
Valore aggiunto per addetto (in migliaia di euro)
Margine operativo lordo per addetto non dipendente
(in migliaia di euro) CLUSTER
Modalità di distribuzione
Soglia minima Soglia
massima Soglia minima Soglia massima
1 Gruppo territoriale 2 e 5 8,94 56,49 8,94 99999 1 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 14,05 56,49 14,05 99999 2 Gruppo territoriale 2 e 5 13,02 77,20 13,02 99999 2 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 16,83 67,94 16,83 99999 3 Gruppo territoriale 2 e 5 11,04 24,02 11,04 99999 3 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 14,52 55,85 14,52 99999 4 Gruppo territoriale 2 e 5 11,80 61,19 11,80 99999 4 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 14,30 45,22 14,30 99999 5 Gruppo territoriale 2 e 5 9,52 45,06 9,52 99999 5 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 11,42 49,46 11,42 99999 6 Gruppo territoriale 2 e 5 10,78 58,81 10,78 99999 6 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 16,60 58,81 16,60 99999 7 Gruppo territoriale 2 e 5 14,83 55,18 14,83 99999 7 Gruppo territoriale 1, 3 e 4 17,45 55,18 17,45 99999
Margine operativo lordo sulle vendite (in migliaia di euro)
CLUSTER
Modalità di distribuzione
Soglia minima Soglia massima
1 Imprese senza dipendenti 16,92 40,31
1 Imprese con dipendenti 10,31 42,14
2 Imprese senza dipendenti 14,55 86,35
2 Imprese con dipendenti 12,83 80,56
3 Imprese senza dipendenti 15,93 93,75
3 Imprese con dipendenti 11,34 65,36
4 Imprese senza dipendenti 14,71 97,16
4 Imprese con dipendenti 13,13 69,33
5 Imprese senza dipendenti 16,14 98,30
5 Imprese con dipendenti 10,60 55,99
6 Imprese senza dipendenti 15,34 94,27
6 Imprese con dipendenti 11,74 69,09
7 Imprese senza dipendenti 10,83 47,42
7 Imprese con dipendenti 10,15 56,99
Resa del capitale rispetto al valore
aggiunto Durata delle scorte (in giorni)*
CLUSTER
Modalità di distribuzione
Soglia minima Soglia massima Soglia
minima Soglia massima
1 Tutte le imprese 0,12 1,87 0 412,88 2 Tutte le imprese 0,14 1,73 0 306,89 3 Tutte le imprese 0,26 4,55 0 419,29 4 Tutte le imprese 0,13 4,09 0 349,44 5 Tutte le imprese 0,11 4,49 0 450,59 6 Tutte le imprese 0,15 4,00 0 328,84 7 Tutte le imprese 0,24 3,41 0 244,37
*Nel caso in cui la "Durata delle scorte" risulti superiore alla Soglia massima, affinché sia soddisfatta la situazione di incoerenza è necessario che il rapporto tra le Rimanenze finali e i "Ricavi di cui alle lettere a) e b) dell'art. 85, comma 5, del TUIR" risulti maggiore di 0,12
SUBALLEGATO12.F-VALORISOGLIAPERGLIINDICATORIDINORMALITÀECONOMICA
Incidenza dei costi di disponibilità dei beni strumentali mobili rispetto al valore storico degli
stessi
Durata delle scorte (in giorni)
Incidenza dei costi residuali di gestione sui
ricavi CLUSTER Modalità di distribuzione
Soglia massima Soglia massima Soglia massima 1 Tutte le imprese 16,34 412,88 9,89 2 Tutte le imprese 19,85 306,89 10,59 3 Tutte le imprese 25,32 419,29 11,08 4 Tutte le imprese 19,97 349,44 11,09 5 Tutte le imprese 23,36 450,59 10,06 6 Tutte le imprese 13,47 328,84 11,62 7 Tutte le imprese 18,25 244,37 10,91
SUBALLEGATO12.G-COEFFICIENTIDELLEFUNZIONIDIRICAVO
VARIABILI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7
Costo del Venduto e Costo per la Produzione di servizi 1,2512 1,2680 1,2106 1,3359 1,1050 1,2428 1,2696
Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale, Familiari diversi che prestano attività nell'impresa, Associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa, Associati in partecipazione diversi, Soci con
occupazione prevalente nell'impresa e Soci diversi (numero normalizzato, escluso il primo socio)
21.852,2765 16.545,9832 - 24.652,3984 20.460,6332 - -
Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da
lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa 1,0215 1,1078 1,2497 1,0079 1,1510 1,3939 1,2747
Altri costi per servizi e Costi per beni acquisiti in dipendenza di
contratti di locazione non finanziaria (noli) 0,9284 1,3905 1,1327 1,1061 1,1038 1,0822 1,2954
Spese per acquisti di servizi 0,9284 1,3905 1,1327 1,1061 1,1038 1,0822 1,5696
VBS (valore massimo tra Valore beni strumentali mobili e 100)
elevato a 0.6 (ST06100)* - - 78,5657 25,9759 - 60,4717 27,1234
VBS elevato a 0.65 (ST065100)* - - - - 18,3077 - -
VBS elevato a 0.7 (ST07100)* 13,1775 - - - - - -
VBS elevato a 0.8 (ST08100)* - 2,8661 - - - - -
ST06100 ponderato con il "Totale dei beni strumentali di età
superiore a 10 anni"* - - -58,9477 - - - -18,5467
ST07100 ponderato con il "Totale dei beni strumentali di età
superiore a 10 anni"* -9,1884 - - - - - -
ST08100 ponderato con il "Totale dei beni strumentali di età
superiore a 10 anni"* - -1,4724 - - - - -
ST06100 ponderato con il "Totale dei beni strumentali di età
superiore a 5 anni"* - - - - - -25,7405 -
ST06100 ponderato con l'indice di utilizzo del capitale con valore
soglia pari a 700kwh/1000€* - - - 34,1197 - - -
- Le variabili contabili vanno espresse in euro.
* La variabile viene normalizzata all'anno in base al numero dei mesi di attività nel corso del periodo d'imposta.